Alice in Heartland
Ultimamente con i reverse - harem, o meglio con le storie tratte dai famigerati otome game, riscontro un notevole successo. Dopo la Corda d'Oro di Yukie Kure (edito in Italia per J-pop) ecco un'altra vicenda totalmente priva (grazie a Dio!) di due elementi che contraddistinguono e rovinano questo genere:
- una protagonista dalla personalità insignificante (spesso in balia dei bellocci di turno)
- lo scontato fan service dei bishonen, a volte impiegati (senza cognizione di causa) a mero decoro di una scena. Giusto per far numero, o per produrre qualche litro di bava, se il pettorale viene esibito.
In Alice in Heartland di QuinRose tutto questo (e lo sottolineo con fervore - tranne che per l'addominale a tartaruga) manca.
Alice, anche se scaraventata da un coniglio pervertito in un mondo tanto affascinante quanto inquietante, non se ne sta imbronciata ad aspettare la protezione del principe azzurro, ma decide in prima persona di indagare, di lavorare, di integrarsi con la realtà che le si prospettata davanti. Si mette letteralmente in gioco. Ed è proprio il gioco il fulcro centrale di tutta la narrazione.
Nessuno può sfuggire al ruolo assegnato, nessuno può sfuggire alla faccia assegnata. L'orologio continua il suo incessante ticchettio, e se si ferma, lo si può facilmente rimpiazzare. Alice al contrario è unica, e tenterà in tutti i modi di farlo comprendere anche agli altri personaggi. Citando John Donne, "Nessun uomo è un isola", ognuno di noi appartiene ad una comunità ed è insostituibile.
Veniamo ai co-protagonisti.
Mi dispiace deludere le fan degli intrighi amorosi, ma già nei primi volumi si intuisce chiaramente chi avrà successo alla fine, anche perché è la stessa Alice a scoprire le carte. Un risvolto abbastanza inusuale nel genere reverse, dove solitamente si cerca di accontentare i gusti di tutte le lettrici, creando situazioni ad hoc ricche di ammiccamenti, strusciamenti e guance rosse. Un'altra novità, poi, è rappresentata dalla limitata presenza degli stra-abusati stereotipi maschili, nulla togliendo all'immancabile binomio tsundere (il Cappellaio Matto) e yandere (il coniglio pervertito) una certezza oramai conclamata alla pari di Pasqua o il 25 Dicembre. D'altronde uno tsundere è per sempre.
Andando sul tecnico, per quanto riguardo lo stile non ho nulla da recriminare. L'autrice riesce a creare un'elaborata ragnatela di paesaggi e territori, segnati dalle rivalità e dalle guerre per il dominio delle varie fazioni. Un'enorme scacchiera di cui si diventa inconsapevolmente una pedina. Bastano due mosse esatte per finire in uno stravagante luna park, o due mosse errate per imbattersi nel quartier generale del boss locale, dal grilletto decisamente facile (mania, che a dire il vero, contagia la maggior parte degli abitanti del luogo, con improbabili trasformazioni di violini o bastoni da passeggio in revolver).
Concludo con la sola pecca, che a mio avviso ha penalizzato decisamente l'intera opera, portandomi ad assegnare un sette. I volumi sono pochi per una vicenda pregna di retroscena psicologici, e difatti rimangono molti punti di domanda, che non vengono per niente chiariti con gli speciali, lasciando un forte senso di perplessità, contornato da un enorme e sonoro boh! Rimane comunque una favola leggera e rinfrescante, da sfogliare nei giorni autunnali di pioggia, accompagnata rigorosamente da una buona tazza di tè!
- una protagonista dalla personalità insignificante (spesso in balia dei bellocci di turno)
- lo scontato fan service dei bishonen, a volte impiegati (senza cognizione di causa) a mero decoro di una scena. Giusto per far numero, o per produrre qualche litro di bava, se il pettorale viene esibito.
In Alice in Heartland di QuinRose tutto questo (e lo sottolineo con fervore - tranne che per l'addominale a tartaruga) manca.
Alice, anche se scaraventata da un coniglio pervertito in un mondo tanto affascinante quanto inquietante, non se ne sta imbronciata ad aspettare la protezione del principe azzurro, ma decide in prima persona di indagare, di lavorare, di integrarsi con la realtà che le si prospettata davanti. Si mette letteralmente in gioco. Ed è proprio il gioco il fulcro centrale di tutta la narrazione.
Nessuno può sfuggire al ruolo assegnato, nessuno può sfuggire alla faccia assegnata. L'orologio continua il suo incessante ticchettio, e se si ferma, lo si può facilmente rimpiazzare. Alice al contrario è unica, e tenterà in tutti i modi di farlo comprendere anche agli altri personaggi. Citando John Donne, "Nessun uomo è un isola", ognuno di noi appartiene ad una comunità ed è insostituibile.
Veniamo ai co-protagonisti.
Mi dispiace deludere le fan degli intrighi amorosi, ma già nei primi volumi si intuisce chiaramente chi avrà successo alla fine, anche perché è la stessa Alice a scoprire le carte. Un risvolto abbastanza inusuale nel genere reverse, dove solitamente si cerca di accontentare i gusti di tutte le lettrici, creando situazioni ad hoc ricche di ammiccamenti, strusciamenti e guance rosse. Un'altra novità, poi, è rappresentata dalla limitata presenza degli stra-abusati stereotipi maschili, nulla togliendo all'immancabile binomio tsundere (il Cappellaio Matto) e yandere (il coniglio pervertito) una certezza oramai conclamata alla pari di Pasqua o il 25 Dicembre. D'altronde uno tsundere è per sempre.
Andando sul tecnico, per quanto riguardo lo stile non ho nulla da recriminare. L'autrice riesce a creare un'elaborata ragnatela di paesaggi e territori, segnati dalle rivalità e dalle guerre per il dominio delle varie fazioni. Un'enorme scacchiera di cui si diventa inconsapevolmente una pedina. Bastano due mosse esatte per finire in uno stravagante luna park, o due mosse errate per imbattersi nel quartier generale del boss locale, dal grilletto decisamente facile (mania, che a dire il vero, contagia la maggior parte degli abitanti del luogo, con improbabili trasformazioni di violini o bastoni da passeggio in revolver).
Concludo con la sola pecca, che a mio avviso ha penalizzato decisamente l'intera opera, portandomi ad assegnare un sette. I volumi sono pochi per una vicenda pregna di retroscena psicologici, e difatti rimangono molti punti di domanda, che non vengono per niente chiariti con gli speciali, lasciando un forte senso di perplessità, contornato da un enorme e sonoro boh! Rimane comunque una favola leggera e rinfrescante, da sfogliare nei giorni autunnali di pioggia, accompagnata rigorosamente da una buona tazza di tè!
Alice in heartland è un manga shojo che prende spunto dalle vicende della famosa "Alice nel paese delle meraviglie" e ne crea una sorta di spin-off.
La storia inizia in maniera molto simile all'originale: Alice si trova in un giardino con sua sorella maggiore. Ad un certo punto si accorge di un coniglio bianco che dopo aver assunto fattezze umane la trascina all'interno di un buco nero. Eccoci arrivati nel paese di Heartland!
Qui scoprirà che tutti gli abitanti fanno parte di un grande gioco, ognuno con un proprio ruolo ben definito, e lei quale straniera partecipa (inconsapevolmente) con il ruolo di quella che si fa amare da tutti. Scoprirà che gli abitanti di Heartland sono divisi in tre fazioni in perenne lotta tra di loro e che le persone non muoiono veramente in quanto al posto del cuore hanno un orologio che basta riparare per tornare in vita, anche se senza i ricordi passati. Scoprirà anche che l'unico modo che ha per tornare nel suo mondo è "partecipare" al gioco facendo in modo che una boccetta di vetro si riempi.
Farà perciò la conoscenza di svariati personaggi ispirati ad "Alice nel paese delle meraviglie", come la regina con il re e le guardie, il cappellaio matto e la sua cricca, personaggio molto simile al ragazzo di cui Alice è innamorata nella realtà, l'orologiaio ecc...
La trama si sviluppa con con le varie interazioni tra i personaggi che cercano in tutti i modi di farsi "amare" da Alice e convincerla a restare in quel mondo.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e ben riconoscibili, ognuno ricopre un ruolo diverso e questo traspare dalla lettura. Ho trovato interessante anche il modo in cui interagiscono.
I disegni sono prettamente da manga shojo, un po' vaporosi e a volte lasciati quasi in stato di bozza; per quanto alcune tavole siano proprio belle, in generale non riesco mai ad apprezzarli molto
Personalmente il manga si fa leggere senza problemi, non è noioso e a tratti è divertente; ma ho trovato tutta la storia un po' troppo senza un filo logico conduttore, una storia che apre tanti interrogativi e non ne chiude neanche mezzo. Fa pensare e anche parecchio alla morbosità di certi rapporti e in generale fa riflettere sui vari tipi di sentimenti e come relazionarcisi. È una storia che tratta di Alice, dei suoi desideri e di come si tuffi in un mondo nuovo e da sogno in cui tutti la adorano, mondo sognato per scappare ad un grosso trauma della sua vita.
Non mi sarebbe dispiaciuto un finale più conclusivo.
Lo consiglio a lettori e lettrici cui piacciono i manga shojo. Non aspettatevi un rifacimento di "Alice nel paese delle meraviglie" perché potreste rovinarvi le aspettative e la successiva lettura.
La storia inizia in maniera molto simile all'originale: Alice si trova in un giardino con sua sorella maggiore. Ad un certo punto si accorge di un coniglio bianco che dopo aver assunto fattezze umane la trascina all'interno di un buco nero. Eccoci arrivati nel paese di Heartland!
Qui scoprirà che tutti gli abitanti fanno parte di un grande gioco, ognuno con un proprio ruolo ben definito, e lei quale straniera partecipa (inconsapevolmente) con il ruolo di quella che si fa amare da tutti. Scoprirà che gli abitanti di Heartland sono divisi in tre fazioni in perenne lotta tra di loro e che le persone non muoiono veramente in quanto al posto del cuore hanno un orologio che basta riparare per tornare in vita, anche se senza i ricordi passati. Scoprirà anche che l'unico modo che ha per tornare nel suo mondo è "partecipare" al gioco facendo in modo che una boccetta di vetro si riempi.
Farà perciò la conoscenza di svariati personaggi ispirati ad "Alice nel paese delle meraviglie", come la regina con il re e le guardie, il cappellaio matto e la sua cricca, personaggio molto simile al ragazzo di cui Alice è innamorata nella realtà, l'orologiaio ecc...
La trama si sviluppa con con le varie interazioni tra i personaggi che cercano in tutti i modi di farsi "amare" da Alice e convincerla a restare in quel mondo.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e ben riconoscibili, ognuno ricopre un ruolo diverso e questo traspare dalla lettura. Ho trovato interessante anche il modo in cui interagiscono.
I disegni sono prettamente da manga shojo, un po' vaporosi e a volte lasciati quasi in stato di bozza; per quanto alcune tavole siano proprio belle, in generale non riesco mai ad apprezzarli molto
Personalmente il manga si fa leggere senza problemi, non è noioso e a tratti è divertente; ma ho trovato tutta la storia un po' troppo senza un filo logico conduttore, una storia che apre tanti interrogativi e non ne chiude neanche mezzo. Fa pensare e anche parecchio alla morbosità di certi rapporti e in generale fa riflettere sui vari tipi di sentimenti e come relazionarcisi. È una storia che tratta di Alice, dei suoi desideri e di come si tuffi in un mondo nuovo e da sogno in cui tutti la adorano, mondo sognato per scappare ad un grosso trauma della sua vita.
Non mi sarebbe dispiaciuto un finale più conclusivo.
Lo consiglio a lettori e lettrici cui piacciono i manga shojo. Non aspettatevi un rifacimento di "Alice nel paese delle meraviglie" perché potreste rovinarvi le aspettative e la successiva lettura.
<b>[Attenzione, possibili spoiler]</b>
Alice in Heartland, conosciuto anche con il nome di Heart no Kuni no Alice, è un manga di QuinRose e Soumei Hoshino. E' concluso con 6 volumi ed in Italia è stato pubblicato dalla casa editrice GP Publishing.
La protagonista è ovviamente Alice Liddell. Alice ha una sorella, Lorina, che è esattamente tutto il contrario di lei: è bella, gentile e intelligente. Una vera lady, insomma. Alice invidia molto la sorella per questo. Come nella storia vera, anche qui Alice incontrerà il Bianconiglio, ma questa volta non sarà Alice ad inseguire il coniglio, bensì è lui a rapirla (strano a dirsi, ma questo coniglio sa trasformarsi in un umano) e la porterà nel Paese delle Meraviglie, a Wonderland. Qui, il Bianconiglio, che scopriremo chiamarsi Peter White, le farà bere una strana bevanda. Con questo inizierà il 'gioco': Alice dovrà riempire una boccetta, quella da cui ha bevuto quello strano liquido. Per riempirlo, dovrà incontrare più gente possibile. E così iniziano le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Alice in Heartland potrebbe sembrare uno di quei soliti 'remake' della storia originale, ma non è così. La storia è diversa da quella originale. Innanzitutto qui Alice non è una ragazza timida, anzi è fin troppo sfacciata. E poi la storia è molto interessante: in questo 'Wonderland' solo le persone che svolgono un ruolo importante hanno la faccia. Le altre no. E ancora, in questo manga si direbbe che la vita non ha molta importanza, perché una volta morti, gli orologi, cioè i cuori degli abitanti di Wonderland, vengono sostituiti. Probabilmente non mi spiego molto bene, credo che sia meglio leggere il manga per capire.
Una pecca di questo manga, almeno secondo me, è che dopo un po' di capitoli, la trama si perde. Cioè, già dal secondo-terzo numero la trama non c'è più. Alice non sembra nemmeno pensarci ad incontrare più gente possibile per ritornare nel suo mondo. Non riesco a capire come la storia riesca ad andare avanti, dopo un paio di numeri le persone attorno ad Alice sono sempre le stesse, non aumentano né diminuiscono. Dal quarto volume entra in scena anche un nuovo personaggio, Joker, che proporrà ad Alice una sfida: e così la trama si perderà ancora di più. Anche perché, se non ho capito male, quello è solo un extra, non dovrebbe c'entrare molto con la storia originale.
I disegni della Hoshino sono carini. Non eccezionali, ma carini. Fa poco uso di retini, e le vignette del manga sono 'ordinate'. Da quel che sapevo io, di solito, negli Shoujo manga, le vignette sono un po' disordinate, e spesso piene di retini. Alice in Heartland queste caratteristiche non le ha. Però credo che il punto di forza di questo manga siano proprio le copertine dei manga, che mi hanno colpita subito. Quelle sono fatte veramente bene.
L'edizione della GP è veramente ottima. Un'edizione con sovraccoperta da 5,90 euro. La carta è buona e l'inchiostro nero non sporca le mani.
Per finire, direi che il mio voto è 8. La storia è molto interessante, peccato che si perdi dopo un po' di numeri. E le copertine, ripeto, sono bellissime. Bisognerebbe comprarlo solo per quelle.
Alice in Heartland, conosciuto anche con il nome di Heart no Kuni no Alice, è un manga di QuinRose e Soumei Hoshino. E' concluso con 6 volumi ed in Italia è stato pubblicato dalla casa editrice GP Publishing.
La protagonista è ovviamente Alice Liddell. Alice ha una sorella, Lorina, che è esattamente tutto il contrario di lei: è bella, gentile e intelligente. Una vera lady, insomma. Alice invidia molto la sorella per questo. Come nella storia vera, anche qui Alice incontrerà il Bianconiglio, ma questa volta non sarà Alice ad inseguire il coniglio, bensì è lui a rapirla (strano a dirsi, ma questo coniglio sa trasformarsi in un umano) e la porterà nel Paese delle Meraviglie, a Wonderland. Qui, il Bianconiglio, che scopriremo chiamarsi Peter White, le farà bere una strana bevanda. Con questo inizierà il 'gioco': Alice dovrà riempire una boccetta, quella da cui ha bevuto quello strano liquido. Per riempirlo, dovrà incontrare più gente possibile. E così iniziano le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Alice in Heartland potrebbe sembrare uno di quei soliti 'remake' della storia originale, ma non è così. La storia è diversa da quella originale. Innanzitutto qui Alice non è una ragazza timida, anzi è fin troppo sfacciata. E poi la storia è molto interessante: in questo 'Wonderland' solo le persone che svolgono un ruolo importante hanno la faccia. Le altre no. E ancora, in questo manga si direbbe che la vita non ha molta importanza, perché una volta morti, gli orologi, cioè i cuori degli abitanti di Wonderland, vengono sostituiti. Probabilmente non mi spiego molto bene, credo che sia meglio leggere il manga per capire.
Una pecca di questo manga, almeno secondo me, è che dopo un po' di capitoli, la trama si perde. Cioè, già dal secondo-terzo numero la trama non c'è più. Alice non sembra nemmeno pensarci ad incontrare più gente possibile per ritornare nel suo mondo. Non riesco a capire come la storia riesca ad andare avanti, dopo un paio di numeri le persone attorno ad Alice sono sempre le stesse, non aumentano né diminuiscono. Dal quarto volume entra in scena anche un nuovo personaggio, Joker, che proporrà ad Alice una sfida: e così la trama si perderà ancora di più. Anche perché, se non ho capito male, quello è solo un extra, non dovrebbe c'entrare molto con la storia originale.
I disegni della Hoshino sono carini. Non eccezionali, ma carini. Fa poco uso di retini, e le vignette del manga sono 'ordinate'. Da quel che sapevo io, di solito, negli Shoujo manga, le vignette sono un po' disordinate, e spesso piene di retini. Alice in Heartland queste caratteristiche non le ha. Però credo che il punto di forza di questo manga siano proprio le copertine dei manga, che mi hanno colpita subito. Quelle sono fatte veramente bene.
L'edizione della GP è veramente ottima. Un'edizione con sovraccoperta da 5,90 euro. La carta è buona e l'inchiostro nero non sporca le mani.
Per finire, direi che il mio voto è 8. La storia è molto interessante, peccato che si perdi dopo un po' di numeri. E le copertine, ripeto, sono bellissime. Bisognerebbe comprarlo solo per quelle.
Da molti soprannominato "il manga che lascia tante domande ma nessuna risposta".
Tratteggiato come introspettivo e coinvolgente, misterioso e appassionante.
Sono solo io ad aver visto un petulante prodotto commerciale mascherato da una grafica seducente?
Siate sinceri come lo sono io, il primo volume lo avete acquistato per la copertina, bella nelle sue tinte porpora, che ricoprono le vesti dettagliate dei personaggi.
Dentro è ancora meglio, anche se in bianco e nero i protagonisti maschili sono uno più figo dell'altro e differenti proprio per tutti i gusti. Nessuno noterà che questo eccezionale modo di disegnare investe solo i personaggi per renderli ancora più accattivanti, lasciando però totalmente scoperti gli sfondi, poveri, inutili nella loro incapacità di determinare il setting delle azioni.
Questo tipo di disegno è del tutto fine a sé stesso, è bello solo per essere bello, senza una funzione apparente a parte forse caratterizzare i personaggi che sono però tutti uguali proprio per questa bellezza "formale" che li accomuna tutti quanti.
Vi siete mai ritrovati ad affermare "quanto mi piace il personaggio di questo manga!"?
Ecco, io in questa storia non riesco a trovarne uno che mi vada a genio, insomma, perché dovrei sceglierne uno? Sono tutti fighi allo stesso modo, cosa hanno di diverso uno dall'altro? Ah beh, uno costruisce orologi, l'altro fa qualcosa-nonsisabenecosa per la regina, ma la loro caratterizzazione finisce li, cosa li anima? cosa li spinge ad agire in un determinato modo?
Come nelle persone ci sono i moti dell'animo a giustificare le loro azioni, molto spesso anche nelle storie di pura invenzione ci sono personaggi resi talmente bene che è facilissimo immedesimarsi nel loro modo di fare. Qui invece nulla, il vuoto totale, questi personaggi non sono altro che linee scure disegnate su un foglio, niente di più.
Oddio, forse c'è chi si aspetta che un manga sia solo questo, belle linee e forse sono io ad essere troppo emotiva, ma tutti 'sti tizi che s'innamorano di Alice perché lei viene dal mondo reale, okay la cosa sembra avere un senso, ma in realtà è tutto un pretesto.
Un pretesto per mettere in atto una commedia dove c'è lei che insoddisfatta della sua vita si cala nel suo "sogno ad occhi aperti", essere amata, quasi venerata da tutti ma allo stesso tempo disprezzata dalla persona che ama maggiormente, il tutto per stimolare quella propensione per il melodrammatico che ogni shoujo deve avere.
Il manga si conclude? Non si conclude? In che razza di mondo si era cacciata Alice? È riuscita a tornare a casa oppure no? In verità non gliene frega niente a nessuno di avere capito o meno tutta la storia, infatti se non hai capito nulla di quello che hai letto o non ti ci sei soffermato abbastanza o il lavoro non ha nulla da dire, mascherando la mancanza di contenuti con un aura di mistero e di non detto che ultimamente sembra andare di gran moda.
Tratteggiato come introspettivo e coinvolgente, misterioso e appassionante.
Sono solo io ad aver visto un petulante prodotto commerciale mascherato da una grafica seducente?
Siate sinceri come lo sono io, il primo volume lo avete acquistato per la copertina, bella nelle sue tinte porpora, che ricoprono le vesti dettagliate dei personaggi.
Dentro è ancora meglio, anche se in bianco e nero i protagonisti maschili sono uno più figo dell'altro e differenti proprio per tutti i gusti. Nessuno noterà che questo eccezionale modo di disegnare investe solo i personaggi per renderli ancora più accattivanti, lasciando però totalmente scoperti gli sfondi, poveri, inutili nella loro incapacità di determinare il setting delle azioni.
Questo tipo di disegno è del tutto fine a sé stesso, è bello solo per essere bello, senza una funzione apparente a parte forse caratterizzare i personaggi che sono però tutti uguali proprio per questa bellezza "formale" che li accomuna tutti quanti.
Vi siete mai ritrovati ad affermare "quanto mi piace il personaggio di questo manga!"?
Ecco, io in questa storia non riesco a trovarne uno che mi vada a genio, insomma, perché dovrei sceglierne uno? Sono tutti fighi allo stesso modo, cosa hanno di diverso uno dall'altro? Ah beh, uno costruisce orologi, l'altro fa qualcosa-nonsisabenecosa per la regina, ma la loro caratterizzazione finisce li, cosa li anima? cosa li spinge ad agire in un determinato modo?
Come nelle persone ci sono i moti dell'animo a giustificare le loro azioni, molto spesso anche nelle storie di pura invenzione ci sono personaggi resi talmente bene che è facilissimo immedesimarsi nel loro modo di fare. Qui invece nulla, il vuoto totale, questi personaggi non sono altro che linee scure disegnate su un foglio, niente di più.
Oddio, forse c'è chi si aspetta che un manga sia solo questo, belle linee e forse sono io ad essere troppo emotiva, ma tutti 'sti tizi che s'innamorano di Alice perché lei viene dal mondo reale, okay la cosa sembra avere un senso, ma in realtà è tutto un pretesto.
Un pretesto per mettere in atto una commedia dove c'è lei che insoddisfatta della sua vita si cala nel suo "sogno ad occhi aperti", essere amata, quasi venerata da tutti ma allo stesso tempo disprezzata dalla persona che ama maggiormente, il tutto per stimolare quella propensione per il melodrammatico che ogni shoujo deve avere.
Il manga si conclude? Non si conclude? In che razza di mondo si era cacciata Alice? È riuscita a tornare a casa oppure no? In verità non gliene frega niente a nessuno di avere capito o meno tutta la storia, infatti se non hai capito nulla di quello che hai letto o non ti ci sei soffermato abbastanza o il lavoro non ha nulla da dire, mascherando la mancanza di contenuti con un aura di mistero e di non detto che ultimamente sembra andare di gran moda.
"Alice in Heartland", già il titolo lascia un po' scossi.. Un manga che ho voluto provare perché sono un'amante della Walt Disney e credevo che la storia rimandasse un po' ad Alice nel paese delle meraviglie... Ebbene mi sbagliavo.
Emh, la trama, già... La trama non l'ho capita! Una ragazza giunge nel paese di Heartland seguendo un coniglio, e fino a qui ci siamo, arrivata a destinazione tutti, dico proprio tutti, si innamorano di lei e così iniziano i problemi per la giovane Alice, ma che poi non si sa come si risolvano.
Personaggi che dovrebbero essere coprotagonisti caratterizzati praticamente allo stesso modo, tutti cotti per Alice, niente di più. Giusto Blood, il cappellaio magico - che poi è un mafioso - si distingue dagli altri assumendo un atteggiamento un po' schivo.
Shojo particolarmente intricato, con storie intrecciate e sempre più domande alle quali non viene data una precisa risposta. Per capire la fine mi sono dovuta andare a cercare su internet un sito che la spiegasse.
Sarei tentata di dargli un voto molto più basso ma per il tratto e le pagine a colori dell'ultimo volume almeno un 5 posso concederglielo.
Per me è consigliato solo a coloro che vogliono confondersi un po' il cervello.
Emh, la trama, già... La trama non l'ho capita! Una ragazza giunge nel paese di Heartland seguendo un coniglio, e fino a qui ci siamo, arrivata a destinazione tutti, dico proprio tutti, si innamorano di lei e così iniziano i problemi per la giovane Alice, ma che poi non si sa come si risolvano.
Personaggi che dovrebbero essere coprotagonisti caratterizzati praticamente allo stesso modo, tutti cotti per Alice, niente di più. Giusto Blood, il cappellaio magico - che poi è un mafioso - si distingue dagli altri assumendo un atteggiamento un po' schivo.
Shojo particolarmente intricato, con storie intrecciate e sempre più domande alle quali non viene data una precisa risposta. Per capire la fine mi sono dovuta andare a cercare su internet un sito che la spiegasse.
Sarei tentata di dargli un voto molto più basso ma per il tratto e le pagine a colori dell'ultimo volume almeno un 5 posso concederglielo.
Per me è consigliato solo a coloro che vogliono confondersi un po' il cervello.
Disegni splendidi, trama assurda e originale, personaggi eccentrici ambigui e caratterizzati al limite del surreale rendono questo manga davvero speciale e straordinario.
Un vero peccato che i volumi siano solo sei perchè leggendolo si entra in un'atmosfera magica, sembra quasi che siamo noi a vivere il sogno di Alice. E' uscito una specie di spin-off chiamato "Alice - My Fanatic Rabbit" ma non mi piace molto. Quinrose ha ovviamente preso la trama dal romanzo di Lewis Carrol ma distorto in quei particolari che lo rendono unico. Direi che 10 è un voto perfetto per questo shojo assurdo!
Un vero peccato che i volumi siano solo sei perchè leggendolo si entra in un'atmosfera magica, sembra quasi che siamo noi a vivere il sogno di Alice. E' uscito una specie di spin-off chiamato "Alice - My Fanatic Rabbit" ma non mi piace molto. Quinrose ha ovviamente preso la trama dal romanzo di Lewis Carrol ma distorto in quei particolari che lo rendono unico. Direi che 10 è un voto perfetto per questo shojo assurdo!
2Alice in Heartland" è un manga assolutamente emozionante e coinvolgente che presenta una trama spettacolare e disegni fantastici; quest'ultimi sono espressivi, vivaci, amabili e al tempo stesso duri e definiti, duri perché in alcune scene tendono a trasmettere sentimenti forti e profondi di dolore o confusione interiore; questa cosa che caratterizza gli abitanti di Heart che sono spesso portati a riflette sulla loro esistenza e sull'importanza della loro viva segnata dal continuo scorrere del tempo -tic tac- , ad esempio il loro cuore ne è una prova inconfutabile.
La storia, coinvolgente e interessante, è ispirata al famoso romanzo di Lewis Carrol ed è stata adattata perfettamente da Quin Rose che attraverso la sua creatività l'ha resa originale creando situazioni assurde e a dir poco indimenticabili.
Anche se possiamo vedere Alice in Heartland come una lettura piacevole e divertente in realtà è un manga molto profondo con scene tristi e spiacevoli; anche in queste situazioni diciamo poco felici la nostra protagonista si dimostra attenta e positiva, con delle parole toccanti che involontariamente manipolano le persone riesce a risollevare le situazioni.
Il personaggio che preferisco è Ace infatti attraverso le sue parole e le sue espressioni fa si che nel lettore penetrino i sentimenti di dolore e confusione provati da egli stesso e questa cosa mi colpisce e esalta ancor più l'abilità di Quin Rose. Un manga bellissimo, misterioso, che ha ispirato numerosi spin-off non può che meritare un 10 e l'essere veramente consigliato a tutti.
La storia, coinvolgente e interessante, è ispirata al famoso romanzo di Lewis Carrol ed è stata adattata perfettamente da Quin Rose che attraverso la sua creatività l'ha resa originale creando situazioni assurde e a dir poco indimenticabili.
Anche se possiamo vedere Alice in Heartland come una lettura piacevole e divertente in realtà è un manga molto profondo con scene tristi e spiacevoli; anche in queste situazioni diciamo poco felici la nostra protagonista si dimostra attenta e positiva, con delle parole toccanti che involontariamente manipolano le persone riesce a risollevare le situazioni.
Il personaggio che preferisco è Ace infatti attraverso le sue parole e le sue espressioni fa si che nel lettore penetrino i sentimenti di dolore e confusione provati da egli stesso e questa cosa mi colpisce e esalta ancor più l'abilità di Quin Rose. Un manga bellissimo, misterioso, che ha ispirato numerosi spin-off non può che meritare un 10 e l'essere veramente consigliato a tutti.
"Alice in Heartland" è un manga tratto dall'omonimo gioco di Quin Rose e disegnato da Soumei Hoshino. E' composto da 6 volumi in tutto ed è stato pubblicato dalla GP Publishing al prezzo di 5,90 (parto dicendo che sono soldi ben spesi, ma su questo manga esistono comunque pro e contro, più del solito).
Ricordate Alice nel Paese delle Meraviglie, il famoso romanzo di Lewis Carroll? Ricordate il buffo Cappellaio Matto? E il Bianconiglio con il suo dannatissimo orologio? Bene, adesso dimenticate tutto questo e, procedendo per gradi, iniziamo a parlare di che cosa penso e che cosa sono stata portata a pensare di Alice in Heartland.
Inizialmente il manga si apre con Alice e sua sorella, come da programma, direte voi. Sì, è vero, come programma Alice e sua sorella si trovano sotto le ampie fronde di un albero, e la più giovane afferma che una storia in cui una persona sogna e poi semplicemente si risveglia da questo sogno non è una bella storia. Però, la nostra Alice viene inaspettatamente rapita da un eccentrico coniglio in forma umana (sì, signori miei, perché ad Heartland le nostre vecchie conoscenze sono tutte in forma umana! Scordatevi "il coniglio col panciotto", citando proprio Alice). Non sarà soltanto il Bianconiglio a presentarsi a noi - ad Alice - in forma umana, ma anche lo Stregatto.
Comunque, la nostra eroina viene trasportata ad Heartland, un misterioso mondo in cui tutto non è ciò che sembra (o forse lo è?). Tutto ciò che vedrete o leggerete a partire da qui sarà qualcosa e al tempo stesso non lo sarà: ci sono moltissimi misteri che albergano tra le pagine di questo manga, e ogni volume lascia la storia in sospeso al momento giusto, dando un taglio netto alla trama e riprendendola poi nel volume successivo. Certo, solitamente è così che si fa: si lascia in sospeso la trama per creare curiosità nel lettore, ma in Alice in Heartland questo fatto si ritrova a venir accentuato dai misteri che, fittamente, si insinuano tra le pagine e spesso ci fanno (e faranno) sorgere grandi interrogativi nella testa (che alla fine del sesto volume rimarranno però senza alcuna risposta, a meno che non cerchiate "le soluzioni" su Internet o le deduciate da soli, sempre che ci riusciate!).
Quindi trattate questo manga come se fosse un rebus, perché questo è realmente.
Ma riprendiamo a parlare della trama: dopo essere stata trasportata in questo pazzo, folle mondo, la nostra Alice verrà costretta a bere dal Bianconiglio una pozione - o comunque uno strano intruglio magico - che la obbligherà a prendere parte ad un gioco, basato su altrettanto strambe regole, e che include altrettanto strambi personaggi dotati di un altrettanto stramba personalità. Quando Alice inizierà ad avere contatti con i personaggi che popolano questo folle mondo, allora la boccetta comincerà a riempirsi: nell'attimo in cui sarà piena Alice potrà tornare finalmente nel suo mondo.
Questa è la trama basilare, dopodiché la storia si dirama in un particolare intreccio amoroso stile harem al maschile, poiché tutti si innamorano perdutamente di Alice - maschi e femmine che siano. Alice viene chiamata "straniera" perché non è un abitante di Heartland, ma in realtà Alice è una straniera perché è diversa da loro: ha un cuore che batte sotto la pelle, mentre gli abitanti di Heartland posseggono un orologio. Ciò significa che la nostra Alice è una ragazza assai speciale per gli abitanti di Heartland: è una cosa preziosa, e tutti la amano.
Il punto forte di questo manga è nell'originalità. Ci sono elementi di indubbia innovazione: gli abitanti di Heartland sono un covo di mafiosi, sanguinosi assassini, e bambini yandere con le pistole in mano. Ma ci sono altrettanti punti deboli a sfavore del manga: l'assenza di un vero e proprio svolgimento della trama. La trama è perlopiù assente quasi totalmente, benché nel complesso io non ne abbia troppo risentito. Proseguendo la lettura del manga molto presto ci accorgeremo che esiste sì un unico filo conduttore, ma che non esiste una sotto-trama, affatto.
Avremo semplicemente una serie di vicende che vedono Alice come protagonista, e la vedremo pian piano avvicinarsi ad ogni abitante di Heartland, approcciandosi a lui o a lei in modo diverso. Il Bianconiglio, lo Stregatto, il Cappellaio Matto e molti altri verranno attratti dalla "straniera", e lei si ritroverà al centro di tutto questo.
Un altro punto a suo favore è la comicità! Trovo che la comicità debba sempre essere presente in un manga - qualsiasi opera deve avere dei momenti simili per spezzare un po' - ma deve essere dosata nella giusta quantità. Insomma, deve essere somministrata bene al lettore, altrimenti finisce per andarci di traverso, non trovare? Qui la comicità c'è ed appare al momento giusto facendoci sorridere. Ci sono tanti siparietti comici all'interno del manga che io ho gradito moltissimo!
L'altro punto debole a mio parere sono i disegni. Spesso le bocche, gli occhi e, mi sembra, anche le orecchie non vengono disegnati affatto. Detta così fa ridere, lo so, ma è proprio vero. Vengono lasciate "in sospeso" sia le bocche che spesso gli occhi, e questo particolare non mi garba affatto. Sono una persona che, quando legge un manga, deve amarli i disegni, altrimenti non viene coinvolta molto dalle vicende. I disegni di Soumei Hoshino sono più che accettabili, sì, ma non eccellenti. Il tratto è abbastanza dolce, i dialoghi curati e facilmente leggibili (elemento da non sottovalutare mai), e nel complesso l'opera o godibile anche se io avrei preferito uno stile di disegno molto più particolareggiato. Ma, a quanto pare, i particolari non fanno proprio per Soumei Hoshino, dato che non si impegna nemmeno per una bocca o per un occhio, figuriamoci per uno sfondo (gli sfondi sono una pecca inimmaginabile, davvero). Secondo me avrebbe fatto prima a sopprimerli direttamente, a questo punto, dato che sono talmente vuoti da far paura.
Ci sono, però, alcune illustrazioni davvero meritevoli di tanto in tanto, e pagine doppie disegnate benissimo, anche in modo realistico, aggiungerei. Le copertine sono tutte impostate nello stesso identico modo, ma cambiano i personaggi che ruotano attorno ad Alice, nonché gli accesi colori utilizzati.
Sinceramente, volume dopo volume, ho anche iniziato ad apprezzato lo stile della Hoshino senza farmi poi troppi problemi. Perché complessivamente non è un cattivo disegno. Gli sfondi vuoti sono la pecca più grande assieme alle bocche e agli occhi mai finiti; ma per il resto è un manga godibile anche per i disegni della Hoshino (insomma, non sono da buttare e di certo non sconsiglierò il manga per questo elemento).
Parlerò adesso in modo sincero e vi parlerò di Alice in Heartland in modo personale: è un manga che, come pochi, mi ha colpito. Quando leggo un manga per decidere se leggere o meno il volume successivo io ho bisogno della voglia di proseguirlo. Questo desiderio di proseguire un manga non sempre nasce, eppure con quest'opera accadeva capitolo dopo capitolo, volumetto dopo volumetto. È un'opera intrigante, misteriosa, e con un intreccio al limite del folle. Tuttavia essa non ha una vera e propria trama, i disegni non sono eccellenti e i misteri restano irrisolti (soprattutto il mistero di Peter White e che cosa lo leghi così profondamente alla sua dolce Alice, e ciò che riguarda la sorella di Alice).
Io, però, essendo stata colpita tantissimo da questo manga lo consiglio spassionatamente a chi ama gli intrecci amorosi, a chi sarebbe felice di ritrovarsi davanti un Cappellaio Matto con un fucile in mano e uno Stregatto che fa le fusa alla nostra Alice. Ci sono pro e contro. Io, sinceramente, con il passare dei volumi ho iniziato a dimenticarmi dei contro, poiché ero troppo presa dalle vicende e dalla lettura della storia per lamentarmi dei disegni della Hoshino.
Ricordate Alice nel Paese delle Meraviglie, il famoso romanzo di Lewis Carroll? Ricordate il buffo Cappellaio Matto? E il Bianconiglio con il suo dannatissimo orologio? Bene, adesso dimenticate tutto questo e, procedendo per gradi, iniziamo a parlare di che cosa penso e che cosa sono stata portata a pensare di Alice in Heartland.
Inizialmente il manga si apre con Alice e sua sorella, come da programma, direte voi. Sì, è vero, come programma Alice e sua sorella si trovano sotto le ampie fronde di un albero, e la più giovane afferma che una storia in cui una persona sogna e poi semplicemente si risveglia da questo sogno non è una bella storia. Però, la nostra Alice viene inaspettatamente rapita da un eccentrico coniglio in forma umana (sì, signori miei, perché ad Heartland le nostre vecchie conoscenze sono tutte in forma umana! Scordatevi "il coniglio col panciotto", citando proprio Alice). Non sarà soltanto il Bianconiglio a presentarsi a noi - ad Alice - in forma umana, ma anche lo Stregatto.
Comunque, la nostra eroina viene trasportata ad Heartland, un misterioso mondo in cui tutto non è ciò che sembra (o forse lo è?). Tutto ciò che vedrete o leggerete a partire da qui sarà qualcosa e al tempo stesso non lo sarà: ci sono moltissimi misteri che albergano tra le pagine di questo manga, e ogni volume lascia la storia in sospeso al momento giusto, dando un taglio netto alla trama e riprendendola poi nel volume successivo. Certo, solitamente è così che si fa: si lascia in sospeso la trama per creare curiosità nel lettore, ma in Alice in Heartland questo fatto si ritrova a venir accentuato dai misteri che, fittamente, si insinuano tra le pagine e spesso ci fanno (e faranno) sorgere grandi interrogativi nella testa (che alla fine del sesto volume rimarranno però senza alcuna risposta, a meno che non cerchiate "le soluzioni" su Internet o le deduciate da soli, sempre che ci riusciate!).
Quindi trattate questo manga come se fosse un rebus, perché questo è realmente.
Ma riprendiamo a parlare della trama: dopo essere stata trasportata in questo pazzo, folle mondo, la nostra Alice verrà costretta a bere dal Bianconiglio una pozione - o comunque uno strano intruglio magico - che la obbligherà a prendere parte ad un gioco, basato su altrettanto strambe regole, e che include altrettanto strambi personaggi dotati di un altrettanto stramba personalità. Quando Alice inizierà ad avere contatti con i personaggi che popolano questo folle mondo, allora la boccetta comincerà a riempirsi: nell'attimo in cui sarà piena Alice potrà tornare finalmente nel suo mondo.
Questa è la trama basilare, dopodiché la storia si dirama in un particolare intreccio amoroso stile harem al maschile, poiché tutti si innamorano perdutamente di Alice - maschi e femmine che siano. Alice viene chiamata "straniera" perché non è un abitante di Heartland, ma in realtà Alice è una straniera perché è diversa da loro: ha un cuore che batte sotto la pelle, mentre gli abitanti di Heartland posseggono un orologio. Ciò significa che la nostra Alice è una ragazza assai speciale per gli abitanti di Heartland: è una cosa preziosa, e tutti la amano.
Il punto forte di questo manga è nell'originalità. Ci sono elementi di indubbia innovazione: gli abitanti di Heartland sono un covo di mafiosi, sanguinosi assassini, e bambini yandere con le pistole in mano. Ma ci sono altrettanti punti deboli a sfavore del manga: l'assenza di un vero e proprio svolgimento della trama. La trama è perlopiù assente quasi totalmente, benché nel complesso io non ne abbia troppo risentito. Proseguendo la lettura del manga molto presto ci accorgeremo che esiste sì un unico filo conduttore, ma che non esiste una sotto-trama, affatto.
Avremo semplicemente una serie di vicende che vedono Alice come protagonista, e la vedremo pian piano avvicinarsi ad ogni abitante di Heartland, approcciandosi a lui o a lei in modo diverso. Il Bianconiglio, lo Stregatto, il Cappellaio Matto e molti altri verranno attratti dalla "straniera", e lei si ritroverà al centro di tutto questo.
Un altro punto a suo favore è la comicità! Trovo che la comicità debba sempre essere presente in un manga - qualsiasi opera deve avere dei momenti simili per spezzare un po' - ma deve essere dosata nella giusta quantità. Insomma, deve essere somministrata bene al lettore, altrimenti finisce per andarci di traverso, non trovare? Qui la comicità c'è ed appare al momento giusto facendoci sorridere. Ci sono tanti siparietti comici all'interno del manga che io ho gradito moltissimo!
L'altro punto debole a mio parere sono i disegni. Spesso le bocche, gli occhi e, mi sembra, anche le orecchie non vengono disegnati affatto. Detta così fa ridere, lo so, ma è proprio vero. Vengono lasciate "in sospeso" sia le bocche che spesso gli occhi, e questo particolare non mi garba affatto. Sono una persona che, quando legge un manga, deve amarli i disegni, altrimenti non viene coinvolta molto dalle vicende. I disegni di Soumei Hoshino sono più che accettabili, sì, ma non eccellenti. Il tratto è abbastanza dolce, i dialoghi curati e facilmente leggibili (elemento da non sottovalutare mai), e nel complesso l'opera o godibile anche se io avrei preferito uno stile di disegno molto più particolareggiato. Ma, a quanto pare, i particolari non fanno proprio per Soumei Hoshino, dato che non si impegna nemmeno per una bocca o per un occhio, figuriamoci per uno sfondo (gli sfondi sono una pecca inimmaginabile, davvero). Secondo me avrebbe fatto prima a sopprimerli direttamente, a questo punto, dato che sono talmente vuoti da far paura.
Ci sono, però, alcune illustrazioni davvero meritevoli di tanto in tanto, e pagine doppie disegnate benissimo, anche in modo realistico, aggiungerei. Le copertine sono tutte impostate nello stesso identico modo, ma cambiano i personaggi che ruotano attorno ad Alice, nonché gli accesi colori utilizzati.
Sinceramente, volume dopo volume, ho anche iniziato ad apprezzato lo stile della Hoshino senza farmi poi troppi problemi. Perché complessivamente non è un cattivo disegno. Gli sfondi vuoti sono la pecca più grande assieme alle bocche e agli occhi mai finiti; ma per il resto è un manga godibile anche per i disegni della Hoshino (insomma, non sono da buttare e di certo non sconsiglierò il manga per questo elemento).
Parlerò adesso in modo sincero e vi parlerò di Alice in Heartland in modo personale: è un manga che, come pochi, mi ha colpito. Quando leggo un manga per decidere se leggere o meno il volume successivo io ho bisogno della voglia di proseguirlo. Questo desiderio di proseguire un manga non sempre nasce, eppure con quest'opera accadeva capitolo dopo capitolo, volumetto dopo volumetto. È un'opera intrigante, misteriosa, e con un intreccio al limite del folle. Tuttavia essa non ha una vera e propria trama, i disegni non sono eccellenti e i misteri restano irrisolti (soprattutto il mistero di Peter White e che cosa lo leghi così profondamente alla sua dolce Alice, e ciò che riguarda la sorella di Alice).
Io, però, essendo stata colpita tantissimo da questo manga lo consiglio spassionatamente a chi ama gli intrecci amorosi, a chi sarebbe felice di ritrovarsi davanti un Cappellaio Matto con un fucile in mano e uno Stregatto che fa le fusa alla nostra Alice. Ci sono pro e contro. Io, sinceramente, con il passare dei volumi ho iniziato a dimenticarmi dei contro, poiché ero troppo presa dalle vicende e dalla lettura della storia per lamentarmi dei disegni della Hoshino.
Alice in Heartland è un manga tratto dall'omonimo gioco di QuinRose, non che l'ennesima rivisitazione di Alice nel paese delle meraviglie.
La trama è molto semplice: Alice, ormai adolescente, viene rapita dal coniglio bianco e costretta a bere una pozione, che non le permette di uscire da Heartland se non a gioco finito.
In questo paese tutti gli abitanti(maschi o femmine che siano) si innamorano di lei. Insomma, un reverse harem coi fiocchi, se non fosse che questi abitanti si ammazzano a vicenda come se nulla fosse.
Per quanto riguarda i disegni, volti e corpi dei personaggi sono abbastanza squadrati (suppongo perché originariamente tratti da un videogioco) ma, tralasciando questo dettaglio, la storia si legge con scorrevolezza.
Ho trovato questo manga molto interessante, non avendo mai considerato una rivisitazione di Alice con il genere reverse harem e devo ammettere che, malgrado il volumetto cinque ed il finale, non sono stata delusa da questa serie. La trama è abbastanza originale e, alla fine, i disegni passano in secondo piano se la storia è fatta bene.
In conclusione, do un sette sperando presto nell'arrivo delle prossime serie.
La trama è molto semplice: Alice, ormai adolescente, viene rapita dal coniglio bianco e costretta a bere una pozione, che non le permette di uscire da Heartland se non a gioco finito.
In questo paese tutti gli abitanti(maschi o femmine che siano) si innamorano di lei. Insomma, un reverse harem coi fiocchi, se non fosse che questi abitanti si ammazzano a vicenda come se nulla fosse.
Per quanto riguarda i disegni, volti e corpi dei personaggi sono abbastanza squadrati (suppongo perché originariamente tratti da un videogioco) ma, tralasciando questo dettaglio, la storia si legge con scorrevolezza.
Ho trovato questo manga molto interessante, non avendo mai considerato una rivisitazione di Alice con il genere reverse harem e devo ammettere che, malgrado il volumetto cinque ed il finale, non sono stata delusa da questa serie. La trama è abbastanza originale e, alla fine, i disegni passano in secondo piano se la storia è fatta bene.
In conclusione, do un sette sperando presto nell'arrivo delle prossime serie.
Alice Liddel è una ragazza di buona famiglia che passa i suoi pomeriggi in giardino con la sorella maggiore. Durante uno di questi pomeriggi si assopisce e quando si risveglia si trova di fronte un grazioso coniglio bianco con il panciotto che la incita a seguirlo. Il coniglio vedendola un po' titubante decide di trasformarsi nella sua versione umana, prenderla in braccio e buttarsi con lei nella profonda tana del coniglio, cosa che li porterà nel paese di Heartland. Arrivati, il coniglio si presenterà con il nome di Peter White e costringerà a far bere ad Alice (baciandola...) una strana sostanza contenuta in una boccetta. Avendola bevuta Alice è costretta a stare in quel mondo finché la boccetta non si riempirà in seguito ai vari incontri con gli abitanti di Heartland. Così inizia la bizzarra avventura di Alice, che incontrerà molti affascinanti ragazzi che si innamoreranno di lei dal primo momento. Chi sceglierà Alice alla fine? Esiste veramente quel mondo? Perché Peter White a portato Alice in quel mondo?
Il manga mi è abbastanza piaciuto. I personaggi, ispirati ad "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Carroll, sono tutti molto simpatici, ben studiati e molto affascinanti; quanto vorrei essere al posto di Alice, avere una schiera di bei ragazzi che ti vanno dietro! La trama è interessante e con tante battute e momenti emozionanti. Il disegno è nella norma. La vera pecca di questo manga è il finale, non si capisce (almeno, io non l'ho capito non so altri). Ci vorrebbe un seguito per chiarire i tanti misteri non risolti. Ho molto apprezzato l'originalità con cui l'autrice ha reinterpretato il classico di Carroll, la trasposizione dei personaggi è veramente geniale. In effetti c'è uno specie di seguito, "Alice in Heartland My fanatic Rabbit", ma sembra più che altro una storia alternativa, forse giocando al videogame si capisce il finale, peccato che si trovi solo in giapponese.
L'edizione GPmanga l'ho trovata buona sopratutto nell'ultimo volume, dove hanno inserito delle immagini a colori.
In conclusione
Trama: 8
Disegni: 6
Originalità: 8
Il manga mi è abbastanza piaciuto. I personaggi, ispirati ad "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Carroll, sono tutti molto simpatici, ben studiati e molto affascinanti; quanto vorrei essere al posto di Alice, avere una schiera di bei ragazzi che ti vanno dietro! La trama è interessante e con tante battute e momenti emozionanti. Il disegno è nella norma. La vera pecca di questo manga è il finale, non si capisce (almeno, io non l'ho capito non so altri). Ci vorrebbe un seguito per chiarire i tanti misteri non risolti. Ho molto apprezzato l'originalità con cui l'autrice ha reinterpretato il classico di Carroll, la trasposizione dei personaggi è veramente geniale. In effetti c'è uno specie di seguito, "Alice in Heartland My fanatic Rabbit", ma sembra più che altro una storia alternativa, forse giocando al videogame si capisce il finale, peccato che si trovi solo in giapponese.
L'edizione GPmanga l'ho trovata buona sopratutto nell'ultimo volume, dove hanno inserito delle immagini a colori.
In conclusione
Trama: 8
Disegni: 6
Originalità: 8
Ho letto solo i primi 3 volumi, ma ammetto che lo trovo super-fantastico. Sì, la storia che tutti le vanno dietro è piuttosto noiosetta, ma senza di quella non sarebbe "heartland"! Comunque, per adesso lo consiglio a tutti, perché: 1) i disegni sono ben fatti (i primi 3 volumi sono bellissimi), 2) la storia ti cattura, con tutte le svolte divertenti e a sorpresa, 3) i personaggi ti fanno innamorare. Inoltre, uno svago che secondo me ti dà questo fumetto è il cercare d'indovinare quale sarà la coppia che si formerà alla fine; anche se lo credo improbabile, a me piacerebbe che Alice si innamorasse di Nightmare, un personaggio che trovo molto seducente (se non fosse che ha vomitato sangue...). In sintesi, per adesso lo consiglio. Vedremo gli ultimi 3 volumi.
4 volumi fantastici, con una trama coinvolgente e ben sviluppata, e 2 volumi di domande senza risposte; questo è il manga di Soumei Hoshino, ovvero Alice in Heartland. Questi ultimi 2 volumi lasciano con più domande di prima e non spiegano assolutamente alcune vicende o ricordi di Alice
<b>[Attenzione SPOILER!]</b>
Nel 5° volume Peter tira in ballo i ricordi di Alice sul suo conto e le chiede di ricordare i momenti in cui si erano incontrati nel mondo reale. Poi il dialogo tra i due a proposito dei ricordi di Alice si ferma lì, mai più una parola a riguardo. Si erano veramente incontrati? Oppure no? Una delle tante domande che non troverà mai risposta.
<b>[Fine SPOILER]</b>
Ma, a parte le incomprensioni degli ultimi 2 volumi, per il quale non riesco appunto a dare un voto più alto a questo manga, devo ammettere che i disegni sono piuttosto belli, anche se sembrano abbozzati, ma comunque non è una caratteristica che svaluta in maniera esagerata il manga, e la trama è piuttosto originale, con personaggi completamente diversi dal romanzo di Lewis Carroll.
Per concludere non è assolutamente un brutto manga, ma anche il prezzo certo non incoraggia l'acquisto: a mio parere 5.90 euro è un po' troppo; per quanto non sia un manga di poche pagine a volume mi sembra comunque un prezzo troppo alto.
<b>[Attenzione SPOILER!]</b>
Nel 5° volume Peter tira in ballo i ricordi di Alice sul suo conto e le chiede di ricordare i momenti in cui si erano incontrati nel mondo reale. Poi il dialogo tra i due a proposito dei ricordi di Alice si ferma lì, mai più una parola a riguardo. Si erano veramente incontrati? Oppure no? Una delle tante domande che non troverà mai risposta.
<b>[Fine SPOILER]</b>
Ma, a parte le incomprensioni degli ultimi 2 volumi, per il quale non riesco appunto a dare un voto più alto a questo manga, devo ammettere che i disegni sono piuttosto belli, anche se sembrano abbozzati, ma comunque non è una caratteristica che svaluta in maniera esagerata il manga, e la trama è piuttosto originale, con personaggi completamente diversi dal romanzo di Lewis Carroll.
Per concludere non è assolutamente un brutto manga, ma anche il prezzo certo non incoraggia l'acquisto: a mio parere 5.90 euro è un po' troppo; per quanto non sia un manga di poche pagine a volume mi sembra comunque un prezzo troppo alto.
Alice in Heartland è un manga che più lo leggi e più ti lascia domande in sospeso. E devo ammettere che ho continuato a leggerlo per rispondere a queste domande, ma alla fine sono rimaste tali. Non è un manga dal finale chiuso ma ci sono avvenimenti che era meglio spiegare fin dall'inizio o comunque durante la storia.
Ma io sono il tipo che se non soddisfo la mia curiosità fino alla fine non dormo la notte e facendo delle ricerche (peggio di Sherlock Holmes) su questo manga e sui vari quesiti che mi ha lasciato ho scoperto questo mondo e quell'altro e son rimasta di sasso, davvero, perché ho scoperto cose che non potevo nemmeno immaginare e questo mi ha fatto rivalutare l'opinione che avevo sull'opera.
La trama devo dire che è curiosa, ma non è un remake della storia originale "Alice nel paese delle meraviglie" ma leggermente diversa anche se i personaggi son quelli ma umanizzati.
La storia racconta di Alice, una ragazza normale che ama prendere il tea e pasticcini insieme alla sorella maggiore nel suo giardino. Fino a qui tutto normale penserete, ma in realtà Alice è diversa da quello che sembra, è forte di carattere, decisa e dice quello che le passa per la mente senza vergogna. Beh non negli estremi ovviamente, lei non è tsundere.
Comunque sia secondo me lei rappresenta una persona normale se paragonata alle persone che vivono nel paese di Heartland, un paese del tutto diverso dal nostro.
Heartland è formato da diversi luoghi: la torre dell'orologio, il palazzo della regina di cuori, il luna park e la casa del cappellaio. Questi luoghi sono in continua guerra tra loro, una guerra che non finirà mai, come se il loro destino fosse quello di lottare per sempre.
L'unico luogo neutrale è la torre dell'orologio ,il luogo dove Alice soggiornerà durante la sua permanenza in Heartland.
La cosa che mi ha colpito sono le regole di questo paese, regole che ora su due piedi è difficile spiegare ma sono le stesse regole che Alice dovrà seguire per andare avanti nel "gioco" e tornare così nel suo mondo.
All'inizio del gioco ad Alice viene data una boccetta contenente un liquido che si riempirà man mano che lei avrà contatti con la gente del posto, quando questo liquido sarà pieno lei potrà tonare a casa.
Un'altra particolarità è che questo mondo è tutto tranne che pacifico perché gli abitanti non ci pensano due volte a spararti e a minacciarti di morte, infatti Alice appena arrivata in Heartland avrebbe rischiato di morire se non ci fosse stato il cappellaio a salvarla.
Le persone di questo paese tendono ad essere armate fino ai denti sfidando tutti e uccidendo chiunque senza rimorso.
Infatti la cosa che ha colpito Alice (come i lettori del resto) è il non rispetto della vita umana che regna in quei luoghi; non importa se muori perché il tuo orologio verrà sostituito e puoi essere cambiato con altri sempre e comunque. Gli abitanti di Heartland infatti non hanno un cuore ma un orologio che se si ferma potrà essere riparato, dunque continuare a vivere in un altro corpo.
Secondo me il manga gira intorno a questa storia, cioè il fatto di essere unici al mondo spinge le persone a tenere alla propria vita.
Ed è questa la cosa che Alice cercherà di far capire agli altri personaggi e cioè tenere alle loro vite perché esse sono uniche e preziose, e non possono essere sostituite.
Poi gli abitanti di questo mondo tendono a chiamare Alice "straniera" ma secondo me non per il fatto che venga da un altro mondo ma per il fatto che lei è unica, lei ha un cuore che batte nel petto, perciò è diversa.
Infatti tutti loro, maschi e femmine, si innamorano di lei contro la loro volontà proprio perché è una straniera, e questa è una cosa molto originale.
Questo manga mi è piaciuto, lo consiglio; ma vi avverto che i misteri che lascia irrisolti sono molti, ma se riuscirete a scoprirli da voi rivaluterete l'opera e ne sarete soddisfatti, almeno cosi è stato per me.
Ma io sono il tipo che se non soddisfo la mia curiosità fino alla fine non dormo la notte e facendo delle ricerche (peggio di Sherlock Holmes) su questo manga e sui vari quesiti che mi ha lasciato ho scoperto questo mondo e quell'altro e son rimasta di sasso, davvero, perché ho scoperto cose che non potevo nemmeno immaginare e questo mi ha fatto rivalutare l'opinione che avevo sull'opera.
La trama devo dire che è curiosa, ma non è un remake della storia originale "Alice nel paese delle meraviglie" ma leggermente diversa anche se i personaggi son quelli ma umanizzati.
La storia racconta di Alice, una ragazza normale che ama prendere il tea e pasticcini insieme alla sorella maggiore nel suo giardino. Fino a qui tutto normale penserete, ma in realtà Alice è diversa da quello che sembra, è forte di carattere, decisa e dice quello che le passa per la mente senza vergogna. Beh non negli estremi ovviamente, lei non è tsundere.
Comunque sia secondo me lei rappresenta una persona normale se paragonata alle persone che vivono nel paese di Heartland, un paese del tutto diverso dal nostro.
Heartland è formato da diversi luoghi: la torre dell'orologio, il palazzo della regina di cuori, il luna park e la casa del cappellaio. Questi luoghi sono in continua guerra tra loro, una guerra che non finirà mai, come se il loro destino fosse quello di lottare per sempre.
L'unico luogo neutrale è la torre dell'orologio ,il luogo dove Alice soggiornerà durante la sua permanenza in Heartland.
La cosa che mi ha colpito sono le regole di questo paese, regole che ora su due piedi è difficile spiegare ma sono le stesse regole che Alice dovrà seguire per andare avanti nel "gioco" e tornare così nel suo mondo.
All'inizio del gioco ad Alice viene data una boccetta contenente un liquido che si riempirà man mano che lei avrà contatti con la gente del posto, quando questo liquido sarà pieno lei potrà tonare a casa.
Un'altra particolarità è che questo mondo è tutto tranne che pacifico perché gli abitanti non ci pensano due volte a spararti e a minacciarti di morte, infatti Alice appena arrivata in Heartland avrebbe rischiato di morire se non ci fosse stato il cappellaio a salvarla.
Le persone di questo paese tendono ad essere armate fino ai denti sfidando tutti e uccidendo chiunque senza rimorso.
Infatti la cosa che ha colpito Alice (come i lettori del resto) è il non rispetto della vita umana che regna in quei luoghi; non importa se muori perché il tuo orologio verrà sostituito e puoi essere cambiato con altri sempre e comunque. Gli abitanti di Heartland infatti non hanno un cuore ma un orologio che se si ferma potrà essere riparato, dunque continuare a vivere in un altro corpo.
Secondo me il manga gira intorno a questa storia, cioè il fatto di essere unici al mondo spinge le persone a tenere alla propria vita.
Ed è questa la cosa che Alice cercherà di far capire agli altri personaggi e cioè tenere alle loro vite perché esse sono uniche e preziose, e non possono essere sostituite.
Poi gli abitanti di questo mondo tendono a chiamare Alice "straniera" ma secondo me non per il fatto che venga da un altro mondo ma per il fatto che lei è unica, lei ha un cuore che batte nel petto, perciò è diversa.
Infatti tutti loro, maschi e femmine, si innamorano di lei contro la loro volontà proprio perché è una straniera, e questa è una cosa molto originale.
Questo manga mi è piaciuto, lo consiglio; ma vi avverto che i misteri che lascia irrisolti sono molti, ma se riuscirete a scoprirli da voi rivaluterete l'opera e ne sarete soddisfatti, almeno cosi è stato per me.
Ho comprato questo manga sotto consiglio di un'amica che continuava ad incitarmi a comprarlo; alla fine mi sono fatta influenzare forse dalla copertina e dai disegni. Andando avanti nel leggere la storia ho subito capito di aver fatto un grande errore. Prima cosa, i disegni sono abbozzati, in molte immagini i personaggi non hanno né occhi né bocca, solo una lineetta che indica il naso. Secondo, la trama è monotona e fino alla fine quasi incomprensibile, e terzo si vede benissimo che è solo un modo per pubblicizzare il videogioco vista la presenza nel volume 4 di un personaggio (il giullare) che poi non comparirà più fino alla fine. Insomma sono proprio delusa e mi rendo conto che quei bei 40 euro li avrei potuti utilizzare per qualcosa di più sostanzioso.
Alice è una ragazza - non so come definirla esattamente, perché di lei ci viene detto poco e niente - che viene improvvisamente rapita da Peter White, un tale con delle orecchie in testa che sarebbe il corrispettivo del Bianconiglio. Peter la porta nel paese di Heartland, un paese dove tutti sono in guerra - fondamentalmente con il Cappellaio, qui rappresentato come un boss mafioso - e dove l'unico luogo rimasto neutrale è la Torre dell'Orologio.
Dopo aver bevuto una strana pozione, Alice inizia il suo "gioco" per riempire di nuovo la boccetta e poter così tornare a casa.
Peccato, le premesse c'erano, poteva venir fuori una storia interessante, ma l'autrice non ha saputo sfruttarle. Il risultato è una storia confusa, a tratti noiosa, con un finale sì imprevedibile, ma che lascia molti interrogativi irrisolti; con tanti, tanti personaggi molto superficiali.
Ci sono vari punti interrogativi che saltano fuori nel corso della storia: per prima cosa, tutti si innamorano di Alice perché è una "straniera" - ovvero una persona che non fa parte del mondo di Heartland - però mi ha lasciata molto perplessa il fatto che non incontri altri Stranieri, o che l'autrice non spieghi se le regole di questo "gioco" sono universali oppure no, né il ruolo preciso di Nightmare o cosa porti Peter a rapire Alice, o meglio, perché lui può passare da un mondo all'altro così come se niente fosse, e come a fa conoscere Alice se non l'ha mai incontrata prima di rapirla.
Anche il "gioco" mi sembra una cosa insensata: Alice, per riempire la boccetta, deve interagire con gli altri personaggi. E basta. Cioè, interagire con i personaggi è già una cosa che normalmente si fa, è inutile metterlo come regola principale del "gioco" ; sarebbe stato invece più interessante se Alice avesse dovuto trovare una data cosa o una data persona che gli permettesse di riempire la boccetta. È di certo cosa già vista, ma l'abilità di un autore sta proprio nel rendere intrigante anche una cosa vista e rivista. Che poi, con questa trovata dei personaggi uno si aspetta chissà quale introspezione psicologica, e invece nemmeno quello. I personaggi sono piatti, non si evolvono nel corso della storia, e sul loro passato - eccetto due o tre - non ci viene detto niente. Alla fine, l'unica parte davvero interessante è quella che spiega il funzionamento del mondo di Heartland e tutta la storia dei ruoli e degli orologi.
Belli, invece, i disegni: ci sono molti particolari negli sfondi e soprattutto i personaggi sono disegnati con cura. Ma un bel disegno non compensa una trama a tratti noiosa e che zoppica.
Dunque, in conclusione, questo è una manga che va bene per chi inizia, nel senso che può essere un buon primo approccio: semplice a livello di trama e di personaggi - pure troppo- con delle tavole non troppo piene e senza dialoghi troppo lunghi. Appunto perché è stato il primo manga che ho letto, all'inizio gli avevo dato sette, ma ora che ho più esperienza i difetti si fanno più marcati, e il mio voto non può che abbassarsi a sei, e neanche troppo pieno. Diciamo che non lo vendo più per una questione affettiva che per altro.
Dopo aver bevuto una strana pozione, Alice inizia il suo "gioco" per riempire di nuovo la boccetta e poter così tornare a casa.
Peccato, le premesse c'erano, poteva venir fuori una storia interessante, ma l'autrice non ha saputo sfruttarle. Il risultato è una storia confusa, a tratti noiosa, con un finale sì imprevedibile, ma che lascia molti interrogativi irrisolti; con tanti, tanti personaggi molto superficiali.
Ci sono vari punti interrogativi che saltano fuori nel corso della storia: per prima cosa, tutti si innamorano di Alice perché è una "straniera" - ovvero una persona che non fa parte del mondo di Heartland - però mi ha lasciata molto perplessa il fatto che non incontri altri Stranieri, o che l'autrice non spieghi se le regole di questo "gioco" sono universali oppure no, né il ruolo preciso di Nightmare o cosa porti Peter a rapire Alice, o meglio, perché lui può passare da un mondo all'altro così come se niente fosse, e come a fa conoscere Alice se non l'ha mai incontrata prima di rapirla.
Anche il "gioco" mi sembra una cosa insensata: Alice, per riempire la boccetta, deve interagire con gli altri personaggi. E basta. Cioè, interagire con i personaggi è già una cosa che normalmente si fa, è inutile metterlo come regola principale del "gioco" ; sarebbe stato invece più interessante se Alice avesse dovuto trovare una data cosa o una data persona che gli permettesse di riempire la boccetta. È di certo cosa già vista, ma l'abilità di un autore sta proprio nel rendere intrigante anche una cosa vista e rivista. Che poi, con questa trovata dei personaggi uno si aspetta chissà quale introspezione psicologica, e invece nemmeno quello. I personaggi sono piatti, non si evolvono nel corso della storia, e sul loro passato - eccetto due o tre - non ci viene detto niente. Alla fine, l'unica parte davvero interessante è quella che spiega il funzionamento del mondo di Heartland e tutta la storia dei ruoli e degli orologi.
Belli, invece, i disegni: ci sono molti particolari negli sfondi e soprattutto i personaggi sono disegnati con cura. Ma un bel disegno non compensa una trama a tratti noiosa e che zoppica.
Dunque, in conclusione, questo è una manga che va bene per chi inizia, nel senso che può essere un buon primo approccio: semplice a livello di trama e di personaggi - pure troppo- con delle tavole non troppo piene e senza dialoghi troppo lunghi. Appunto perché è stato il primo manga che ho letto, all'inizio gli avevo dato sette, ma ora che ho più esperienza i difetti si fanno più marcati, e il mio voto non può che abbassarsi a sei, e neanche troppo pieno. Diciamo che non lo vendo più per una questione affettiva che per altro.
Un manga assolutamente non coerente con la storia originale di Alice; nonostante questo al primo volume prometteva bene lasciandomi però stupita del finale.
Come genere io aggiungerei comico, in quanto molte scene non possono che essere interpretate come tali.
I volumi sono rilegati molto bene, e all'inizio dell'ultimo sono presenti molte belle tavole con i personaggi a colori. Un piccolo appunto sulla mera rilegatura, in ogni volume, alla fine, sono presenti parecchie pagine nere.
A livello grafico e disegnato piuttosto bene, persino i combattimenti sono abbastanza chiari.
La storia sembra interessante fino all'ultimo, quando però ti lascia senza nessuna risposta. Il finale è giusto accettabile. Molti personaggi compaiono una sola volta senza una logica. <b>Attenzione spoiler</b> Al termine del quarto volume Alice incontra Joker, che le dice che per continuare a muoversi nelle regioni del paese anche nell'April season deve vincere a un gioco di carte qualunque con lui. Nonostante lo lasci in sospeso il quinto libro inizia con lo stregatto che chiede ad Alice cosa si metterà per il ballo. <b>Fine spoiler</b>
In conclusione una lettura che consiglierei a un giovane pubblico femminile. Il finale così aperto lascia intendere un sequel.
VOTI
Grafica: 8
Storia: 6
totale: 7
Come genere io aggiungerei comico, in quanto molte scene non possono che essere interpretate come tali.
I volumi sono rilegati molto bene, e all'inizio dell'ultimo sono presenti molte belle tavole con i personaggi a colori. Un piccolo appunto sulla mera rilegatura, in ogni volume, alla fine, sono presenti parecchie pagine nere.
A livello grafico e disegnato piuttosto bene, persino i combattimenti sono abbastanza chiari.
La storia sembra interessante fino all'ultimo, quando però ti lascia senza nessuna risposta. Il finale è giusto accettabile. Molti personaggi compaiono una sola volta senza una logica. <b>Attenzione spoiler</b> Al termine del quarto volume Alice incontra Joker, che le dice che per continuare a muoversi nelle regioni del paese anche nell'April season deve vincere a un gioco di carte qualunque con lui. Nonostante lo lasci in sospeso il quinto libro inizia con lo stregatto che chiede ad Alice cosa si metterà per il ballo. <b>Fine spoiler</b>
In conclusione una lettura che consiglierei a un giovane pubblico femminile. Il finale così aperto lascia intendere un sequel.
VOTI
Grafica: 8
Storia: 6
totale: 7
L'ho appena comprato ed ho letto solo il primo volume ma posso dire che mi ha davvero entusiasmato. Non conoscevo la storia del manga, sapevo solo che si rifaceva all'opera di Carrol, e devo dire che mi sono fatto incantare dalla copertina. Adoro i lavori curati fin nei minimi dettagli! I disegni sono spettacolari e la storia, pur ricalcando la classica storia di Alice, risulta molto avvincente e ricca di ironia; una visone nuova di un classico della letteratura che non mi ha per nulla deluso, e se anche i prossimi numeri saranno come il primo allora sarà davvero piacevole proseguire con la lettura di questo manga.
Alice in Heartland è un manga composto da 6 volumi edito dalla GP Publishing a € 5.90. La storia è di QuinRose mentre i disegni di Soumei Hoshino.
Iniziamo dalla trama: ispirato al romanzo di Lewis Carroll, la protagonista di questo manga è Alice, una giovane ragazza che, mentre sta tranquillamente dormendo in giardino, vede un ragazzo con le orecchie da coniglio, ovvero il Bianconiglio. Inaspettatamente Peter, il Bianconiglio, rapisce la povera Alice, portandola in Heartland, nel paese delle meraviglie. Ma qui è tutto diverso da come ci si aspetta nel romanzo di Carroll, in questo mondo la gente è perennemente in guerra, e non si sa per quale strano motivo tutti gli abitanti di questo paese mostrano un gran interesse per Alice.
Attratta dalle copertine del manga ho deciso di prendere questa serie. Il primo volume non era male, era più che altro un volume introduttivo per presentare tutti i personaggi, poi nel secondo volume Alice comincia ad esplorare il paese di Heartland e così continua a gironzolare per il paese per tutto il resto dei volumi. L'ultimo volume è molto frettoloso, molte cose non vengono spiegate e sinceramente non ci ho capito molto. Se all'inizio pensavo che la storia fosse abbastanza interessante, adesso sono veramente delusa. Per quanto riguarda i disegni sono abbastanza carini, però non è che siano eccezionali. Metto come voto 5 soltanto perché il finale è decente (se no si sarebbe meritato un bel 4) anche se molte cose non vengono spiegate, ma per il resto dei volumi c'è il vuoto più assoluto. Comunque bella l'edizione dell'ultimo volume, ci sono un sacco di pagine a colori.
Iniziamo dalla trama: ispirato al romanzo di Lewis Carroll, la protagonista di questo manga è Alice, una giovane ragazza che, mentre sta tranquillamente dormendo in giardino, vede un ragazzo con le orecchie da coniglio, ovvero il Bianconiglio. Inaspettatamente Peter, il Bianconiglio, rapisce la povera Alice, portandola in Heartland, nel paese delle meraviglie. Ma qui è tutto diverso da come ci si aspetta nel romanzo di Carroll, in questo mondo la gente è perennemente in guerra, e non si sa per quale strano motivo tutti gli abitanti di questo paese mostrano un gran interesse per Alice.
Attratta dalle copertine del manga ho deciso di prendere questa serie. Il primo volume non era male, era più che altro un volume introduttivo per presentare tutti i personaggi, poi nel secondo volume Alice comincia ad esplorare il paese di Heartland e così continua a gironzolare per il paese per tutto il resto dei volumi. L'ultimo volume è molto frettoloso, molte cose non vengono spiegate e sinceramente non ci ho capito molto. Se all'inizio pensavo che la storia fosse abbastanza interessante, adesso sono veramente delusa. Per quanto riguarda i disegni sono abbastanza carini, però non è che siano eccezionali. Metto come voto 5 soltanto perché il finale è decente (se no si sarebbe meritato un bel 4) anche se molte cose non vengono spiegate, ma per il resto dei volumi c'è il vuoto più assoluto. Comunque bella l'edizione dell'ultimo volume, ci sono un sacco di pagine a colori.
Mi è piaciuto molto. Non è la solita storia di Alice nel paese delle meraviglie, che ammetto non mi ha mai fatta impazzire. Il cartone della Disney non sono mai riuscita a guardarlo, sarà anche grazie all'uscita del film di Tim Burton, pressoché vicina alla pubblicazione del manga, che questa storia è stata rivalutata, per lo meno da me.
Trovo i disegni molto carini e i personaggi con caratteristiche animali riportano al classico mondo delle fiabe. Tuttavia trovo assurdi i tempi di pubblicazione: tra un volume e l'altro c'è un tempo troppo lungo che, a parer mio, non fa apprezzare al pieno la storia, in quanto certi particolari possono passare inosservati a lungo andare. Per il resto l'ho trovato divertente, anche se verso il 4/5 volume l'ho trovato un po' troppo ripetitivo e banale.
Trovo i disegni molto carini e i personaggi con caratteristiche animali riportano al classico mondo delle fiabe. Tuttavia trovo assurdi i tempi di pubblicazione: tra un volume e l'altro c'è un tempo troppo lungo che, a parer mio, non fa apprezzare al pieno la storia, in quanto certi particolari possono passare inosservati a lungo andare. Per il resto l'ho trovato divertente, anche se verso il 4/5 volume l'ho trovato un po' troppo ripetitivo e banale.
Inizialmente Alice in Heartland si presenta come una serie accattivante. Soprattutto grazie alla rappresentazione di un mondo particolare qual è Wonderland, anzi, Heartland.
La storia ha un buon ritmo, i disegni non sono particolarmente belli ma sono ben fatti, a parte le proporzioni delle mani in certi punti. Come molti, comunque, anch'io ho nutrito perplessità nel sapere che mancava un solo volume alla fine, con la storia che appariva ancora in pieno fermento. Dopo aver letto l'ultimo volume ero ancora più sconcertata.
È una fortuna che appena finito di leggere questa serie io abbia trovato sul web una 'guida' alla lettura che spiegava tutto ciò che l'autrice del manga non ha (o non ha voluto?) spiegare.
Tanto per cominciare, come le due side story di Fullmetal Alchemist, la side story Alice in Jokerland serviva a promuovere la terza serie del videogioco. Perché questo manga, a quanto pare, è tratto da un "dating game", e apparentemente dà per scontato che chi lo legga conosca la storia del videogame, oppure è fatto proprio per incuriosire ed invitare all'acquisto.
Se all'inizio la storia appare fruibile (e interessante) anche per chi non ha mai giocato al videogame, arrivati all'ultimo volume diventa incomprensibile per chi non sa cos'è successo ad Alice nel gioco. Certo, è un peccato che abbiano puntato su una fine così brusca e strana, dando solo poche criptiche informazioni sul perché e il percosa.
La storia ha un buon ritmo, i disegni non sono particolarmente belli ma sono ben fatti, a parte le proporzioni delle mani in certi punti. Come molti, comunque, anch'io ho nutrito perplessità nel sapere che mancava un solo volume alla fine, con la storia che appariva ancora in pieno fermento. Dopo aver letto l'ultimo volume ero ancora più sconcertata.
È una fortuna che appena finito di leggere questa serie io abbia trovato sul web una 'guida' alla lettura che spiegava tutto ciò che l'autrice del manga non ha (o non ha voluto?) spiegare.
Tanto per cominciare, come le due side story di Fullmetal Alchemist, la side story Alice in Jokerland serviva a promuovere la terza serie del videogioco. Perché questo manga, a quanto pare, è tratto da un "dating game", e apparentemente dà per scontato che chi lo legga conosca la storia del videogame, oppure è fatto proprio per incuriosire ed invitare all'acquisto.
Se all'inizio la storia appare fruibile (e interessante) anche per chi non ha mai giocato al videogame, arrivati all'ultimo volume diventa incomprensibile per chi non sa cos'è successo ad Alice nel gioco. Certo, è un peccato che abbiano puntato su una fine così brusca e strana, dando solo poche criptiche informazioni sul perché e il percosa.
Alice in Heartland... un'opera che ho scoperto per caso mentre gironzolavo nella mia fumetteria di fiducia e che mi ha subito attratto dalla copertina. Della medesima casa editrice avevo acquistato soltanto un'altra serie che mi è costata letteralmente un occhio della testa, però Alice in Heartland rimaneva ad un prezzo più basso e quindi per me più accessibile.
La trama è una cosa che mi ha attirato fin da subito, però ammetto che col tempo mi ha lasciato molto a desiderare. Molti dettagli sono lasciati lì, irrisolti, non si capisce esattamente chi gestisce questo 'Gioco di Alice', chi lo ideò, perché proprio Alice Liddell è rimasta coinvolta. Altri dettagli però per me sono assai gradevoli: un esempio è l'idea di trasformare gli originali personaggi animali in umani con orecchie da coniglio, o con orecchie e coda feline; sì, per me è stata un'idea carina e originale, in un certo senso. Certi protagonisti li odi, altri li adori alla follia. Alice però me l'aspettavo diversa, più crudele, più stile yandere, perciò se magari fosse stata più dall'indole "tosta" l'avrei apprezzata di più.
Lo stile di disegno però... Ammetto che all'inizio (mi riferisco ai primi due volumi) lo stile mi piaceva molto, era completamente diverso dal tipico stile shojo frivolo e sdolcinato; 'moderno' è un termine a mio parere adatto. Anche le copertine, le adoravo letteralmente. Dal terzo-quarto volume in poi, inizia leggermente a degenerare: lo stile sembra più in stile 'bozzetto', semplice e schematico. Acquistato il volume cinque, dalla copertina lo stile non sembrava nemmeno più lo stesso dell'inizio della serie. E insomma, le vicende si sono fatte di colpo più frettolose.
Insomma, posso dire che in generale è una storia che consiglio solo a chi è intenzionato a leggere uno shojo 'fuori dai canoni', a me è piaciuta abbastanza ma non la reputo un capolavoro, né tanto meno una rivelazione del genere shojo.
La trama è una cosa che mi ha attirato fin da subito, però ammetto che col tempo mi ha lasciato molto a desiderare. Molti dettagli sono lasciati lì, irrisolti, non si capisce esattamente chi gestisce questo 'Gioco di Alice', chi lo ideò, perché proprio Alice Liddell è rimasta coinvolta. Altri dettagli però per me sono assai gradevoli: un esempio è l'idea di trasformare gli originali personaggi animali in umani con orecchie da coniglio, o con orecchie e coda feline; sì, per me è stata un'idea carina e originale, in un certo senso. Certi protagonisti li odi, altri li adori alla follia. Alice però me l'aspettavo diversa, più crudele, più stile yandere, perciò se magari fosse stata più dall'indole "tosta" l'avrei apprezzata di più.
Lo stile di disegno però... Ammetto che all'inizio (mi riferisco ai primi due volumi) lo stile mi piaceva molto, era completamente diverso dal tipico stile shojo frivolo e sdolcinato; 'moderno' è un termine a mio parere adatto. Anche le copertine, le adoravo letteralmente. Dal terzo-quarto volume in poi, inizia leggermente a degenerare: lo stile sembra più in stile 'bozzetto', semplice e schematico. Acquistato il volume cinque, dalla copertina lo stile non sembrava nemmeno più lo stesso dell'inizio della serie. E insomma, le vicende si sono fatte di colpo più frettolose.
Insomma, posso dire che in generale è una storia che consiglio solo a chi è intenzionato a leggere uno shojo 'fuori dai canoni', a me è piaciuta abbastanza ma non la reputo un capolavoro, né tanto meno una rivelazione del genere shojo.
Alice in Heartland, manga tratto da un famoso otomen game di Quin Rose e disegnato da Soumei Hoshino, è un reverse harem composto da 6 volumi.
Ho apprezzato questo manga per la sua trama carina e i suoi personaggi che, seppur ricalchino i classici stereotipi, sanno farsi apprezzare e a volte sorprendere.
Alice merita una menzione particolare: non è la classica ragazzina svampita/ottusa/ingenuotta degli shojo manga, ma non è neanche all'opposto, è una ragazza abbastanza normale, per facilitare l'immedesimazione con la stessa e l'interazione con gli altri personaggi, ma ha anche qualche caratteristica più personale, come la sua vena più pragmatica.
Gli altri personaggi si diversificano fra quelli dal carattere più immediato come Boris, il tipo allegro/burlone, Dem e Dum, i tipi pestiferi, Julius, il classico tsundere che non è freddo come appare, e quelli dal carattere un po' più complesso, come Ace, Peter e Blood.
Infine la storia: l'idea di questo gioco dalle regole e dalle dinamiche ancora misteriose ambientato in questo regno di Wonderland, diviso in bizzarri territori in lotta fra loro, è carina e godibile e crea anche quell'alone di mistero che ti spinge a continuare la lettura per saperne di più.
È interessante anche l'idea che i personaggi di Heartland s'innamorino tutti di Alice non perché lei sia bella, buona e brava, ma perché è nelle regole del gioco a cui lei sta partecipando; questi innamoramenti fra l'altro causano alla protagonista problemi, in alcuni casi rischia perfino di essere uccisa per questo, proprio perché "tutti amano Alice" in alcuni casi anche a livello morboso. Questo sviluppo l'ho trovato molto interessante.
Allora perché solo 7 a quest'opera? È la prima opera della mangaka e si vede. Tralasciando il disegno che pur essendo semplice è efficace (anche se migliorabile), il ritmo è un po' altalenante e la storia di base si perde un po' via nei pellegrinaggi di Alice per Heartland, che hanno lo scopo di approfondire i legami con gli altri personaggi: ciò non è sbagliato, ma poteva essere gestito in modo più convincente.
In generale la storia è comunque gestita bene per essere una prima opera, per questo ho deciso di dare 7 a questo manga, fiduciosa in un miglioramento dell'autrice.
Ho apprezzato questo manga per la sua trama carina e i suoi personaggi che, seppur ricalchino i classici stereotipi, sanno farsi apprezzare e a volte sorprendere.
Alice merita una menzione particolare: non è la classica ragazzina svampita/ottusa/ingenuotta degli shojo manga, ma non è neanche all'opposto, è una ragazza abbastanza normale, per facilitare l'immedesimazione con la stessa e l'interazione con gli altri personaggi, ma ha anche qualche caratteristica più personale, come la sua vena più pragmatica.
Gli altri personaggi si diversificano fra quelli dal carattere più immediato come Boris, il tipo allegro/burlone, Dem e Dum, i tipi pestiferi, Julius, il classico tsundere che non è freddo come appare, e quelli dal carattere un po' più complesso, come Ace, Peter e Blood.
Infine la storia: l'idea di questo gioco dalle regole e dalle dinamiche ancora misteriose ambientato in questo regno di Wonderland, diviso in bizzarri territori in lotta fra loro, è carina e godibile e crea anche quell'alone di mistero che ti spinge a continuare la lettura per saperne di più.
È interessante anche l'idea che i personaggi di Heartland s'innamorino tutti di Alice non perché lei sia bella, buona e brava, ma perché è nelle regole del gioco a cui lei sta partecipando; questi innamoramenti fra l'altro causano alla protagonista problemi, in alcuni casi rischia perfino di essere uccisa per questo, proprio perché "tutti amano Alice" in alcuni casi anche a livello morboso. Questo sviluppo l'ho trovato molto interessante.
Allora perché solo 7 a quest'opera? È la prima opera della mangaka e si vede. Tralasciando il disegno che pur essendo semplice è efficace (anche se migliorabile), il ritmo è un po' altalenante e la storia di base si perde un po' via nei pellegrinaggi di Alice per Heartland, che hanno lo scopo di approfondire i legami con gli altri personaggi: ciò non è sbagliato, ma poteva essere gestito in modo più convincente.
In generale la storia è comunque gestita bene per essere una prima opera, per questo ho deciso di dare 7 a questo manga, fiduciosa in un miglioramento dell'autrice.
Alice Liddel viene portata da Peter White nel paese di Heartland, dove sembra che tutti la amino. Qui Alice, a causa della pozione che Peter White le fa bere appena arrivata a Heartland, dovrà prendere parte ad un assurdo gioco, dove la vita dei giocatori non ha importanza e dove tutti vanno in giro con armi alla mano. Riuscirà la ragazza a tornare a casa?
Questo manga mi piace, la storia è secondo me meravigliosa. Alice non è la ragazzina timida che avevamo imparato a conoscere grazie alla favola di Carrol, ma è una ragazza forte e decisa. I personaggi sono ben caratterizzati, i disegni della maestra Hoshino sono adorabili e la storia non è banale. Due cose dell'edizione che la GP ha proposto non mi sono piaciute: la prima, il cambio del tipo di copertina che la GP ha fatto dopo due volumi, è brutto avere 2 manga con la sovraccoperta cartacea e 4 con quella lucida; la seconda, la carta sottile, leggi una pagina e leggi anche quello che c'è scritto sotto, sono troppo fini. Consiglio comunque a tutti la lettura di questo manga.
Questo manga mi piace, la storia è secondo me meravigliosa. Alice non è la ragazzina timida che avevamo imparato a conoscere grazie alla favola di Carrol, ma è una ragazza forte e decisa. I personaggi sono ben caratterizzati, i disegni della maestra Hoshino sono adorabili e la storia non è banale. Due cose dell'edizione che la GP ha proposto non mi sono piaciute: la prima, il cambio del tipo di copertina che la GP ha fatto dopo due volumi, è brutto avere 2 manga con la sovraccoperta cartacea e 4 con quella lucida; la seconda, la carta sottile, leggi una pagina e leggi anche quello che c'è scritto sotto, sono troppo fini. Consiglio comunque a tutti la lettura di questo manga.
Ero partita davvero bene con questo manga. Di solito non mi faccio ingannare né positivamente né negativamente dalle cover, ma ci sono cascata. Quando ho visto le copertine ho pensato: "Deve essere mio". Grosso errore.
Mi stavo addormentando dalla noia. La trama è lenta, c'è questa Alice che va di qua e di là nel paese incontrando vari personaggi che poi si innamorano tutti di lei. Noioso, e i personaggi non hanno suscitato il mio interesse. I disegni non mi piacciono perché sono lasciati come allo stato di schizzo. Il costo è anche elevato per giunta. Per me non merita.
Mi stavo addormentando dalla noia. La trama è lenta, c'è questa Alice che va di qua e di là nel paese incontrando vari personaggi che poi si innamorano tutti di lei. Noioso, e i personaggi non hanno suscitato il mio interesse. I disegni non mi piacciono perché sono lasciati come allo stato di schizzo. Il costo è anche elevato per giunta. Per me non merita.
Attirata dalle rivisitazioni fantasy del celebre libro di Lewis Carrol, "Alice nel paese delle Meraviglie" (che peraltro io adoro, anzi, venero), avevo deciso di acquistare Alice in Heartland senza alcun ripensamento, passando anche sopra ad un'edizione italiana non molto brillante che mi andava a costare ben 5.90 euro per un volumetto dall'inchiostro che sbiadiva, la sovra-copertina floscia e una carta che sembrava tanto quella riciclata di un giornale. Arrivata però al volume cinque con una confusione in testa e tante, troppe domande, mi chiedo se non sia il caso di rimpiangere quei cinque euro e novanta buttati per cinque volumi pieni di... nulla!
Ma partiamo con la trama (qualche piccolo spoiler, ma niente di che): Alice Riddle se ne sta tranquillamente dormendo in giardino, quando le si presenta davanti niente di meno che un ragazzo dalle orecchie di coniglio e l'orologio da taschino. Credendolo solo un sogno inizialmente non gli dà peso, ed è allora che Peter il Bianconiglio la rapisce e la porta nel Paese delle Meraviglie, un luogo incantato e allo stesso tempo pericoloso dove clan mafiosi e famiglie reali si fanno la guerra. Riluttante all'idea di restare un giorno di più all'interno di quel mondo di pazzoidi, Alice tenta inutilmente di tornare a casa. Ben presto però, circondata com'è da bishonen (bei ragazzi) che si innamorano di lei al solo sguardo, comincerà a farsene una ragione, instaurando con quegli assurdi personaggi un legame alquanto profondo.
Devo ammettere che la premessa all'inizio mi ha entusiasmato non poco: Alice che si ritrovava catapultata contro il suo volere in un "gioco" dove mafiosi, regine e perfino i proprietari di un parco-giochi si facevano la guerra per chissà quale motivo; individui pragmatici e misteriosi dall'amore distorto; intrighi e complotti...
Questo è ciò che mi aspettavo di leggere dal volume 1, dove, dopo un burrascoso inizio, cominciavano a delinearsi i primi misteri che credevo avrebbero retto tutta la storia.
Arrivata però al volume 5, come già detto, inizio seriamente ad essere perplessa. Il manga si compone di 6 volumetti e già il penultimo lascia parecchie cose in sospeso: come faranno a risolverle tutte in uno solo? Ma soprattutto: che ne è di tutta quella carrellata di personaggi che il volume 4 ci presenta sotto forma di "episodio extra"? E il cosiddetto "gioco" a cui Alice è costretta a partecipare? Di che si tratta, e perché proprio lei, una straniera?
Sono del parere che, secondo me, era più opportuno, invece di dedicare tutte quelle pagine a situazioni assurde come la protagonista che viene contesa da due bei fusti, approfondire non solo i personaggi (che mi sembrano alquanto superficiali, visti così) ma anche la storia di per sé, che presenta lacune e domande non indifferenti.
Riguardo ai disegni, niente da dire: trovo il tratto dell'autrice molto bello e preciso. Forse l'unica cosa veramente ben fatta del manga sono proprio le illustrazioni, ecco anche il perché del 7 invece che un voto più basso.
Ben diverso, come già affermato prima, è il mio parere nei confronti dell'edizione italiana. I primi tre volumi sono di uno scadente scandaloso (scusate l'orribile gioco di parole) e la scelta di cominciare dal quarto a stamparlo con carta e sovraccopertine decenti non è stata azzeccata per nulla: ora mi ritrovo metà collezione opaca e metà lucida! Io che non sono una collezionista pignola posso anche non farci caso, ma ad alcuni potrebbe dare fastidio.
Concludo la recensione col dire che come manga (visto anche che riprende un videogioco giapponese) aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo prodotto. È stata forse colpa dell'autrice o della sua poca serietà con cui ha narrato la storia a renderlo un manga, non dico mediocre e banale, ma quasi.
Ma partiamo con la trama (qualche piccolo spoiler, ma niente di che): Alice Riddle se ne sta tranquillamente dormendo in giardino, quando le si presenta davanti niente di meno che un ragazzo dalle orecchie di coniglio e l'orologio da taschino. Credendolo solo un sogno inizialmente non gli dà peso, ed è allora che Peter il Bianconiglio la rapisce e la porta nel Paese delle Meraviglie, un luogo incantato e allo stesso tempo pericoloso dove clan mafiosi e famiglie reali si fanno la guerra. Riluttante all'idea di restare un giorno di più all'interno di quel mondo di pazzoidi, Alice tenta inutilmente di tornare a casa. Ben presto però, circondata com'è da bishonen (bei ragazzi) che si innamorano di lei al solo sguardo, comincerà a farsene una ragione, instaurando con quegli assurdi personaggi un legame alquanto profondo.
Devo ammettere che la premessa all'inizio mi ha entusiasmato non poco: Alice che si ritrovava catapultata contro il suo volere in un "gioco" dove mafiosi, regine e perfino i proprietari di un parco-giochi si facevano la guerra per chissà quale motivo; individui pragmatici e misteriosi dall'amore distorto; intrighi e complotti...
Questo è ciò che mi aspettavo di leggere dal volume 1, dove, dopo un burrascoso inizio, cominciavano a delinearsi i primi misteri che credevo avrebbero retto tutta la storia.
Arrivata però al volume 5, come già detto, inizio seriamente ad essere perplessa. Il manga si compone di 6 volumetti e già il penultimo lascia parecchie cose in sospeso: come faranno a risolverle tutte in uno solo? Ma soprattutto: che ne è di tutta quella carrellata di personaggi che il volume 4 ci presenta sotto forma di "episodio extra"? E il cosiddetto "gioco" a cui Alice è costretta a partecipare? Di che si tratta, e perché proprio lei, una straniera?
Sono del parere che, secondo me, era più opportuno, invece di dedicare tutte quelle pagine a situazioni assurde come la protagonista che viene contesa da due bei fusti, approfondire non solo i personaggi (che mi sembrano alquanto superficiali, visti così) ma anche la storia di per sé, che presenta lacune e domande non indifferenti.
Riguardo ai disegni, niente da dire: trovo il tratto dell'autrice molto bello e preciso. Forse l'unica cosa veramente ben fatta del manga sono proprio le illustrazioni, ecco anche il perché del 7 invece che un voto più basso.
Ben diverso, come già affermato prima, è il mio parere nei confronti dell'edizione italiana. I primi tre volumi sono di uno scadente scandaloso (scusate l'orribile gioco di parole) e la scelta di cominciare dal quarto a stamparlo con carta e sovraccopertine decenti non è stata azzeccata per nulla: ora mi ritrovo metà collezione opaca e metà lucida! Io che non sono una collezionista pignola posso anche non farci caso, ma ad alcuni potrebbe dare fastidio.
Concludo la recensione col dire che come manga (visto anche che riprende un videogioco giapponese) aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo prodotto. È stata forse colpa dell'autrice o della sua poca serietà con cui ha narrato la storia a renderlo un manga, non dico mediocre e banale, ma quasi.
Quest'opera avente 6 volumi è stata ideata da due diversi autori, che per qualche arcano motivo la GP Publishing ha deciso di editare fino al secondo volume in un modo, mentre dal terzo in poi ci ritroviamo albi completamente differenti. Il prezzo proposto, soprattutto dopo il cambiamento in peggio proposto dalla casa editrice, è assolutamente sproporzionato seppur presenti una sovracopertina giacché in tutto e per tutto la carta proposta non è di buona qualità e l'inchiostro l'ho spesso ritrovato sulle mie dita piuttosto che sulle pagine.
Alice Liddle, normalissima ragazza, viene rapita da un ragazzo-coniglio che si presenta come Peter. Viene portata d'improvviso nel Paese delle Meraviglie, dove mafia, le morti e il senso della vita non hanno alcun valore, e infatti il crimine è all'ordine del giorno. Peter si proclamerà in fretta innamorato di lei, ma ben presto lo saranno tutti... ma perché? Qual è il mistero che ruota attorno ad Alice? E chi sarà mai l'affascinante Blood Dupre?
Il tema di "Alice nel Paese delle Meraviglie" è ormai di moda, gettonato da qualsiasi tipo di autore e questi possono variare dai migliori mangaka in circolazione agli emergenti e mediocri dell'anno. Ebbene, Alice in Heartland è un'opera appartenente al secondo gruppo, che purtroppo ha di nuovo ridicolizzato una delle più belle storie di sempre, rendendo Alice una sottospecie di accozzaglia di piagnistei ambulanti e i vari personaggi secondari dei perfetti latin lover. Anzi, a dirla tutta, la protagonista è il personaggio peggiore, e gli altri appaiono risplendere a suo confronto da quanto è resa ingenua e innocente. In questa serie la caratterizzazione dei personaggi è puramente un "optional" poiché non ve ne è alba, o meglio, vi è ma è così banale e infantile che un sasso, a confronto, sarebbe più profondo e avrebbe più spessore psicologico della protagonista.
Il tratto non è dei migliori e spesso Alice pare un uomo travestito, il che non mi dispiacerebbe, peccato che risulti piuttosto sproporzionata anche per sembrare un ragazzo "bishounen".
I maschi sono stati realizzati molto meglio, sia dal punto di vista della personalità che del tratto, peccato che fin dall'inizio della storia divengano dei zerbini disposti a tutto per soddisfare le voglie adolescenziali di una piccola bambina piagnucolona.
Un altro fattore che poco ho apprezzato è stata la scarsa importanza riservata agli sfondi, che ovviamente, non esistono.
In conclusione, Alice in Heartland, è uno dei peggiori manga harem in circolazione, e purtroppo non solo possiede un finale prevedibile, ma anche scarsi colpi di scena, pertanto non mi ritengo in grado di assegnarli la sufficienza.
Alice Liddle, normalissima ragazza, viene rapita da un ragazzo-coniglio che si presenta come Peter. Viene portata d'improvviso nel Paese delle Meraviglie, dove mafia, le morti e il senso della vita non hanno alcun valore, e infatti il crimine è all'ordine del giorno. Peter si proclamerà in fretta innamorato di lei, ma ben presto lo saranno tutti... ma perché? Qual è il mistero che ruota attorno ad Alice? E chi sarà mai l'affascinante Blood Dupre?
Il tema di "Alice nel Paese delle Meraviglie" è ormai di moda, gettonato da qualsiasi tipo di autore e questi possono variare dai migliori mangaka in circolazione agli emergenti e mediocri dell'anno. Ebbene, Alice in Heartland è un'opera appartenente al secondo gruppo, che purtroppo ha di nuovo ridicolizzato una delle più belle storie di sempre, rendendo Alice una sottospecie di accozzaglia di piagnistei ambulanti e i vari personaggi secondari dei perfetti latin lover. Anzi, a dirla tutta, la protagonista è il personaggio peggiore, e gli altri appaiono risplendere a suo confronto da quanto è resa ingenua e innocente. In questa serie la caratterizzazione dei personaggi è puramente un "optional" poiché non ve ne è alba, o meglio, vi è ma è così banale e infantile che un sasso, a confronto, sarebbe più profondo e avrebbe più spessore psicologico della protagonista.
Il tratto non è dei migliori e spesso Alice pare un uomo travestito, il che non mi dispiacerebbe, peccato che risulti piuttosto sproporzionata anche per sembrare un ragazzo "bishounen".
I maschi sono stati realizzati molto meglio, sia dal punto di vista della personalità che del tratto, peccato che fin dall'inizio della storia divengano dei zerbini disposti a tutto per soddisfare le voglie adolescenziali di una piccola bambina piagnucolona.
Un altro fattore che poco ho apprezzato è stata la scarsa importanza riservata agli sfondi, che ovviamente, non esistono.
In conclusione, Alice in Heartland, è uno dei peggiori manga harem in circolazione, e purtroppo non solo possiede un finale prevedibile, ma anche scarsi colpi di scena, pertanto non mi ritengo in grado di assegnarli la sufficienza.
Questo è un manga che coi primi due volumi avevo trovato abbastanza intrigante e che malgrado le perplessità iniziali, dovute a qualche sospetto sull'ennesima rivisitazione del testo carrolliano, mi aveva abbastanza convinto: sembravano esserci una idea di base e alcuni personaggi potenzialmente interessanti, ma dopo aver visto che al quarto volume (su 6) siamo ancora a conoscere personaggi nuovi, mentre la protagonista continua a vagabondare senza meta e senza scopo per Heartland, e praticamente niente viene detto su questo benedetto gioco in corso né sulle sue regole, né c'è un minimo di approfondimento e caratterizzazione dei personaggi presentati in precedenza, compresa la protagonista, l'impressione che la lettura mi trasmette è che questo manga sia stato semplicemente partorito durante una partita al videogioco di provenienza, e che in pratica non sia stato fatto altro che disegnare quello che succedeva durante la partita medesima, cioè tipicamente Alice che gironzola per Heartland, incontra qualcuno degli altri personaggi, ci passa un po' di tempo, e arrivederci e grazie, come si dice.
Insomma, disegni non male, qualche personaggio potenzialmente interessante e una storia che, se ben gestita, avrebbe potuto avere qualcosa da dire affogati in salsa reverse harem della peggior specie, veramente una delusione, e alquanto insulso fino ad ora (ma non so quante speranze ci siano ancora che stupisca con effetti speciali tali da valere lo spreco di carta e d'inchiostro).
Essendo tra l'altro fresca di lettura dell'ultimo volume devo anche citare svariati errori di lettering, magari presenti anche nei volumi precedenti, di cui però non ho memoria.
Insomma, disegni non male, qualche personaggio potenzialmente interessante e una storia che, se ben gestita, avrebbe potuto avere qualcosa da dire affogati in salsa reverse harem della peggior specie, veramente una delusione, e alquanto insulso fino ad ora (ma non so quante speranze ci siano ancora che stupisca con effetti speciali tali da valere lo spreco di carta e d'inchiostro).
Essendo tra l'altro fresca di lettura dell'ultimo volume devo anche citare svariati errori di lettering, magari presenti anche nei volumi precedenti, di cui però non ho memoria.
Alice in Heartland l'ho scoperto per puro caso mentre ero in fumetteria e mi è subito interessato parecchio! Le rivisitazioni di Alice nel Paese delle Meraviglie le trovo sempre affascinanti, questa in particolare...
Alice Riddle, ragazza sveglia e intelligente, sta tranquillamente schiacciando un pisolino nel suo giardino, quando vede avvicinarsi un coniglio con addosso un vestito rosso che la intima di seguirlo. L'animaletto, notando che la ragazza non lo prendeva nemmeno in considerazione, la rapisce portandola nel fantastico mondo di Heartland, dove se vuoi tornare a casa devi sottostare alle leggi di quell'assurdo mondo. In fondo "ogni gioco ha le sue regole, lo sapevi?". Alice durante la sua permanenza si imbatterà in tipi strani, dai gemelli sanguinari al boss mafioso Blood. La sua missione è apparentemente semplice: per tornare a casa deve riempire una boccetta, e per farlo deve necessariamente incontrare i personaggi di Wonderland! Appreso che tutti nel paese delle Meraviglie si innamorano perdutamente di lei, la ragazza si ritroverà a suo malgrado immischiata in una guerra che vede come protagonisti il castello di Cuori, la villa del Cappellaio e addirittura un parco giochi.
Manga interessante fin dal primo volume, devo ammetterlo! Pieno di intrighi e di misteri, non è il classico shojo dove c'è la ragazzina che si innamora del figone di turno. Ogni personaggio ha la sua psicologia, a volte cristallina e facile da intuire, a volte criptica e oscura (Blood Dupre in primis!). I disegni sono veramente ben fatti: il tratto è pulito e raffinato; proprio un piccolo capolavoro! È un peccato che in Giappone siano arrivati solo a quattro volumetti. Tempo pochi mesi e già raggiungeremo l'edizione originale!
Piccola noticina negativa è l'edizione italiana... La GP avrà anche messo la sovracopertina (bella, non c'è che dire), però la qualità della stampa è piuttosto bassa: non sarà trasparente, ma sembra quasi carta riciclata e l'inchiostro macchia le dita; anche il prezzo mi sembra un tantino elevato: 5.90 euro secondo me è troppo per un'edizione del genere. Poi per la storia ne vale davvero la pena, ma per il volume in sé per sé non tanto...
Consigliato caldamente a chi vuole immergersi insieme ad Alice in un mondo folle pieno di bei ragazzi che si innamorano di te!
Alice Riddle, ragazza sveglia e intelligente, sta tranquillamente schiacciando un pisolino nel suo giardino, quando vede avvicinarsi un coniglio con addosso un vestito rosso che la intima di seguirlo. L'animaletto, notando che la ragazza non lo prendeva nemmeno in considerazione, la rapisce portandola nel fantastico mondo di Heartland, dove se vuoi tornare a casa devi sottostare alle leggi di quell'assurdo mondo. In fondo "ogni gioco ha le sue regole, lo sapevi?". Alice durante la sua permanenza si imbatterà in tipi strani, dai gemelli sanguinari al boss mafioso Blood. La sua missione è apparentemente semplice: per tornare a casa deve riempire una boccetta, e per farlo deve necessariamente incontrare i personaggi di Wonderland! Appreso che tutti nel paese delle Meraviglie si innamorano perdutamente di lei, la ragazza si ritroverà a suo malgrado immischiata in una guerra che vede come protagonisti il castello di Cuori, la villa del Cappellaio e addirittura un parco giochi.
Manga interessante fin dal primo volume, devo ammetterlo! Pieno di intrighi e di misteri, non è il classico shojo dove c'è la ragazzina che si innamora del figone di turno. Ogni personaggio ha la sua psicologia, a volte cristallina e facile da intuire, a volte criptica e oscura (Blood Dupre in primis!). I disegni sono veramente ben fatti: il tratto è pulito e raffinato; proprio un piccolo capolavoro! È un peccato che in Giappone siano arrivati solo a quattro volumetti. Tempo pochi mesi e già raggiungeremo l'edizione originale!
Piccola noticina negativa è l'edizione italiana... La GP avrà anche messo la sovracopertina (bella, non c'è che dire), però la qualità della stampa è piuttosto bassa: non sarà trasparente, ma sembra quasi carta riciclata e l'inchiostro macchia le dita; anche il prezzo mi sembra un tantino elevato: 5.90 euro secondo me è troppo per un'edizione del genere. Poi per la storia ne vale davvero la pena, ma per il volume in sé per sé non tanto...
Consigliato caldamente a chi vuole immergersi insieme ad Alice in un mondo folle pieno di bei ragazzi che si innamorano di te!
Alice, una normalissima ragazza che da poco è stata lasciata dal suo ragazzo, il quale ha preferito sua sorella a lei, viene rapita da un misterioso giovane con i capelli bianchi e le orecchie da coniglio che, rivolgendosi a lei come se la conoscesse da sempre e dicendo di essere innamorato di lei, la obbliga a bere il contenuto di una fiala, rendendola così ufficialmente partecipante del "gioco"... Gioco che nemmeno lei sa cosa sia. La conduce dunque a Heartland, un mondo parallelo il quale potrebbe benissimo recare l'insegna "Benvenuti nel mondo di Heartland, mondo in cui, se sei uno straniero, devi prepararti ad affrontare 3...situazioni particolari:
1) Per rimanere nel mondo dovrai prendere parte ad un gioco
2) Chiunque si innamorerà di te
3) Beh, con ogni probabilità ti ritroverai coinvolto in una guerra fra Parco giochi, territorio del Cappellaio Matto - che in realtà è un mafioso -, e il Castello di Cuori."
Esattamente quello che succede ad Alice, piccola straniera in un grande mondo del tutto... folle!
Cosa dire di questo manga?
Innanzitutto che, a parte il design di Alice, che è misteriosamente raccapricciante, ho adorato il disegno.
Questa specie di crossover di un mondo con una mentalità criminale tutta sua e "Alice nel paese delle meraviglie" lo fa risultare un manga del tutto nuovo nel suo genere, pur rientrando nella categoria di quelli ispirati ad Alice in Wonderland.
Favolosi i personaggi, la loro psicologia, il loro modo di fare ed innovative le idee.
Aspetto con impazienza il secondo volume.
1) Per rimanere nel mondo dovrai prendere parte ad un gioco
2) Chiunque si innamorerà di te
3) Beh, con ogni probabilità ti ritroverai coinvolto in una guerra fra Parco giochi, territorio del Cappellaio Matto - che in realtà è un mafioso -, e il Castello di Cuori."
Esattamente quello che succede ad Alice, piccola straniera in un grande mondo del tutto... folle!
Cosa dire di questo manga?
Innanzitutto che, a parte il design di Alice, che è misteriosamente raccapricciante, ho adorato il disegno.
Questa specie di crossover di un mondo con una mentalità criminale tutta sua e "Alice nel paese delle meraviglie" lo fa risultare un manga del tutto nuovo nel suo genere, pur rientrando nella categoria di quelli ispirati ad Alice in Wonderland.
Favolosi i personaggi, la loro psicologia, il loro modo di fare ed innovative le idee.
Aspetto con impazienza il secondo volume.
Trovo interessante questa rivisitazione del classico Alice in Wonderland (curiosa l'uscita quasi parallela con il film di Tim Burton) di Quin Rose.
Il manga segue a grandi linee il romanzo di Lewis Carroll. L'autrice inserisce però diversi nuovi elementi che portano una ventata di fresco alla trama originale; simpatici anche i cambiamenti apportati ai vari personaggi, come Blood Dupre, il cappellaio mafioso. Insomma, tutti questi arrangiamenti fanno di Alice in Heartland un manga molto promettente. Mi piacciono molto anche i disegni di Soumei Hoshino (al suo primo manga), semplici e puliti.
In conclusione il voto è 7.5, ma mi azzardo ad arrotondare a 8.
Vedremo come andrà avanti, sperando che mantenga le buone aspettative.
Il manga segue a grandi linee il romanzo di Lewis Carroll. L'autrice inserisce però diversi nuovi elementi che portano una ventata di fresco alla trama originale; simpatici anche i cambiamenti apportati ai vari personaggi, come Blood Dupre, il cappellaio mafioso. Insomma, tutti questi arrangiamenti fanno di Alice in Heartland un manga molto promettente. Mi piacciono molto anche i disegni di Soumei Hoshino (al suo primo manga), semplici e puliti.
In conclusione il voto è 7.5, ma mi azzardo ad arrotondare a 8.
Vedremo come andrà avanti, sperando che mantenga le buone aspettative.