Model
La storia di "Model" in sè, potrebbe essere affascinante, se non fosse per una trama che a tratti viene sviluppata dall'autrice coreana So-Young Lee, in maniera confusa, troppo fitta di misteri che non sempre vengono risolti con chiarezza, ma lasciati un po' al caso, e dei buchi di sceneggiatura e costruzione della narrazione che non aiutano il lettore a comprendere il senso dei fatti e il loro svolgimento.
Neppure i flashback che compaiono a volte in maniera anche troppo improvvisa, aiutano nella comprensione, anzi confondono ancora di più le idee, perchè collocati con tempistiche scorrette che non li fanno armonizzare con la narrazione.
Ho fatto una gran fatica a seguire questa serie; ho letto i primi 3 volumi, poi ho dovuto sospenderla e riprenderla in un secondo momento, un po' perchè la lettura non riusciva a prendermi, e molto perchè non apprezzo affatto lo stile di questi disegni così spigolosi, con queste figure così allungate dai volti appuntiti e disarmonici, direi molto sproporzionate, anche se alcune tavole hanno senza dubbio il loro fascino, bellezza che però non ho trovato sempre nel tratto dell'autrice, per me incostante nella resa grafica.
Storia gotica per eccellenza, si parla di vampiri e misteriose creature immortali in relazione con gli esseri umani, in particolare la protagonista è - dovrebbe essere - una pittrice che chiede all'affascinante, misterioso vampiro Muriel di farle da modello per un quadro.
Ecco, Jiye non è stata caratterizzata come un'artista; mai la vediamo prendere in mano pennelli e colori nell'arco di 7 volumi, piuttosto, vaga per le stanze di questo maniero come gli altri suoi abitanti, incontrando ogni qual volta misteriosi personaggi che ci verranno svelati attraverso i loro legami, quasi mai facili e chiari da capire.
Anche il suo strano rapporto con Muriel, è un amore che si sviluppa in maniera poco chiara, forse troppo repentina; Muriel è il classico vampiro tormentato da solitudine e da un passato oscuro, personaggio ambiguo quanto basta, di cui non è facile comprendere pensieri e sentimenti, salvo la sua bramosia naturale per il sangue che lo fa avvicinare alla ragazza, e per lo stesso motivo tenta di allontanarla.
Il mistero in realtà circonda un po' tutti i personaggi, da Eva, la governante della casa, a Ken ragazzo solitario in cerca di affetti famigliari, fino ad Adrian, strano personaggio abbastanza indecifrabile legato al passato di Muriel, figure che quindi risultano per lo più incomprensibili, ermetici e purtroppo poco espressivi soprattutto caratterialmente, inespressività accentuata anche dal disegno che non lascia trasparire emozioni e stati d'animo.
Sono belle le tavole a colori, poste all'inizio di ogni volume.
A volte i dialoghi sono verbosi, in altri non c'è continuità, e si giunge a toccare anche tematiche interessanti e concetti complessi come quelli di anima e spirito, che però restano in superficie e non vengono approfonditi in maniera più seria.
Gran parte dei misteri verranno svelati nel finale, piuttosto sorprendente, la parte che forse mi è piaciuta maggiormente, ma si lascia dietro cose non risolte, personaggi dimenticati, persi per strada e ritrovati all'improvviso senza una ragione apparente, indizi che suggeriscono lo scarso controllo dell'autrice su alcuni elementi inseriti nella trama.
Altro dettaglio che dovrebbe essere centrale, o almeno, avere un certo peso: questa dovrebbe essere una storia con elementi horror, ma di orrore c'è davvero poco o nulla.
Per me, un manhwa che arriva appena alla sufficienza, ma che gli amanti del genere, magari apprezzeranno, per l'atmosfera affascinante che riesce a suggerire, nonostante gli evidenti limiti.
Neppure i flashback che compaiono a volte in maniera anche troppo improvvisa, aiutano nella comprensione, anzi confondono ancora di più le idee, perchè collocati con tempistiche scorrette che non li fanno armonizzare con la narrazione.
Ho fatto una gran fatica a seguire questa serie; ho letto i primi 3 volumi, poi ho dovuto sospenderla e riprenderla in un secondo momento, un po' perchè la lettura non riusciva a prendermi, e molto perchè non apprezzo affatto lo stile di questi disegni così spigolosi, con queste figure così allungate dai volti appuntiti e disarmonici, direi molto sproporzionate, anche se alcune tavole hanno senza dubbio il loro fascino, bellezza che però non ho trovato sempre nel tratto dell'autrice, per me incostante nella resa grafica.
Storia gotica per eccellenza, si parla di vampiri e misteriose creature immortali in relazione con gli esseri umani, in particolare la protagonista è - dovrebbe essere - una pittrice che chiede all'affascinante, misterioso vampiro Muriel di farle da modello per un quadro.
Ecco, Jiye non è stata caratterizzata come un'artista; mai la vediamo prendere in mano pennelli e colori nell'arco di 7 volumi, piuttosto, vaga per le stanze di questo maniero come gli altri suoi abitanti, incontrando ogni qual volta misteriosi personaggi che ci verranno svelati attraverso i loro legami, quasi mai facili e chiari da capire.
Anche il suo strano rapporto con Muriel, è un amore che si sviluppa in maniera poco chiara, forse troppo repentina; Muriel è il classico vampiro tormentato da solitudine e da un passato oscuro, personaggio ambiguo quanto basta, di cui non è facile comprendere pensieri e sentimenti, salvo la sua bramosia naturale per il sangue che lo fa avvicinare alla ragazza, e per lo stesso motivo tenta di allontanarla.
Il mistero in realtà circonda un po' tutti i personaggi, da Eva, la governante della casa, a Ken ragazzo solitario in cerca di affetti famigliari, fino ad Adrian, strano personaggio abbastanza indecifrabile legato al passato di Muriel, figure che quindi risultano per lo più incomprensibili, ermetici e purtroppo poco espressivi soprattutto caratterialmente, inespressività accentuata anche dal disegno che non lascia trasparire emozioni e stati d'animo.
Sono belle le tavole a colori, poste all'inizio di ogni volume.
A volte i dialoghi sono verbosi, in altri non c'è continuità, e si giunge a toccare anche tematiche interessanti e concetti complessi come quelli di anima e spirito, che però restano in superficie e non vengono approfonditi in maniera più seria.
Gran parte dei misteri verranno svelati nel finale, piuttosto sorprendente, la parte che forse mi è piaciuta maggiormente, ma si lascia dietro cose non risolte, personaggi dimenticati, persi per strada e ritrovati all'improvviso senza una ragione apparente, indizi che suggeriscono lo scarso controllo dell'autrice su alcuni elementi inseriti nella trama.
Altro dettaglio che dovrebbe essere centrale, o almeno, avere un certo peso: questa dovrebbe essere una storia con elementi horror, ma di orrore c'è davvero poco o nulla.
Per me, un manhwa che arriva appena alla sufficienza, ma che gli amanti del genere, magari apprezzeranno, per l'atmosfera affascinante che riesce a suggerire, nonostante gli evidenti limiti.
Un manhwa meraviglioso, come pochi ne ho letti finora. E merita un voto altissimo. E' il primo manhwa che ho letto dell'autrice Lee So Young, e devo dire che, grazie a questa sua opera, ora sono una sua fan.
Inanzitutto devo dire che la storia è molto particolare, e stessa cosa vale per i disegni. Lee So Young, infatti, ha uno stile di disegno insolito, personalissimo e, secondo me, o ti piace o non ti piace.
Le figure sono molto statiche, magrissime, con dita lunghissime, a volte peccano nella proporzione, gli uomini rappresentati hanno una bellezza femminile, evanescente. La storia piacerà sicuramente alle amanti del genere vampiresco. Ecco la trama: Jiye, una ragazza come tante dal carattere forte, e amante della pittura, accetta di fare un ritratto al vampiro Muriel, molto sensuale e misterioso. Ma, una volta entrata nel suo enorme castello, e fatto conoscenza con i suoi abitanti, capisce che il legame che li unisce è molto forte, e viene a conoscenza di patti segreti e innumerevoli misteri. Per non parlare dell'attrazione palpitante che Jiye scopre di provare per Muriel. E chi saranno veramente Eva, la governante del castello, e Ken, quel delizioso e al contempo triste e solitario ragazzo che vaga nel castello? E' una storia d'amore, di solitudine, di disperazione, di dannazione, dell'amore legato ad una famiglia, anche se non convenzionale, di sensualità, di mistero. Il tutto condito con uno stile gotico. I personaggi sono ben caratterizzati. La trama è ricca di mistero e suspense. Non cade mai nel banale. Tiene il lettore sulle spine. E al settimo e ultimo volume tutto acquisisce un senso, in un finale imprevedibile. Davvero un'ottima rivelazione! Avevo acquistato tutta la serie usata, spinta dalle molteplici recensioni positive ed entusiaste, e devo dire che ne è valsa la pena. A tal punto che ho già comprato altre due opere della stessa autrice "Check" e "Horror Collector". Lo consiglio vivamente!!!!
Inanzitutto devo dire che la storia è molto particolare, e stessa cosa vale per i disegni. Lee So Young, infatti, ha uno stile di disegno insolito, personalissimo e, secondo me, o ti piace o non ti piace.
Le figure sono molto statiche, magrissime, con dita lunghissime, a volte peccano nella proporzione, gli uomini rappresentati hanno una bellezza femminile, evanescente. La storia piacerà sicuramente alle amanti del genere vampiresco. Ecco la trama: Jiye, una ragazza come tante dal carattere forte, e amante della pittura, accetta di fare un ritratto al vampiro Muriel, molto sensuale e misterioso. Ma, una volta entrata nel suo enorme castello, e fatto conoscenza con i suoi abitanti, capisce che il legame che li unisce è molto forte, e viene a conoscenza di patti segreti e innumerevoli misteri. Per non parlare dell'attrazione palpitante che Jiye scopre di provare per Muriel. E chi saranno veramente Eva, la governante del castello, e Ken, quel delizioso e al contempo triste e solitario ragazzo che vaga nel castello? E' una storia d'amore, di solitudine, di disperazione, di dannazione, dell'amore legato ad una famiglia, anche se non convenzionale, di sensualità, di mistero. Il tutto condito con uno stile gotico. I personaggi sono ben caratterizzati. La trama è ricca di mistero e suspense. Non cade mai nel banale. Tiene il lettore sulle spine. E al settimo e ultimo volume tutto acquisisce un senso, in un finale imprevedibile. Davvero un'ottima rivelazione! Avevo acquistato tutta la serie usata, spinta dalle molteplici recensioni positive ed entusiaste, e devo dire che ne è valsa la pena. A tal punto che ho già comprato altre due opere della stessa autrice "Check" e "Horror Collector". Lo consiglio vivamente!!!!
Questo titolo di Lee So Young, pubblicato per la prima volta in Italia nel 2003, viene ricordato innanzitutto per aver avuto l'indubbio merito di aprire la strada nel nostro paese al fumetto made in Corea, il cosiddetto manwha. La prima versione viene proposta dalla Star Comics ma si ferma al secondo volume; in seguito la serie viene ripresa e conclusa dalla Jpop che offre un'edizione curatissima e di lusso, con sovraccoperta e splendide illustrazioni a colori.
Sicuramente i coreani hanno nel corso degli anni saputo orchestrare storie di indubbia qualità artistica, sia nelle trame, che pur modellandosi sui generi e le modalità dei manga riescono a reinventarli con freschezza e originalità, sia nei disegni, raffinati e con peculiarità del tutto proprie che li contraddistinguono. Di certo, perciò, sarebbe stato possibile trovare un titolo più valido e più originale rispetto a questa non del tutto riuscita e in fondo dimenticabile prima prova della giovane autrice coreana. Beninteso il manwha, diretto ad un pubblico di ragazze (le stesse lettrici degli shojo manga), ha riscosso un buon successo, tale da permettere l'arrivo anche di altri titoli della Young e altri prodotti coreani di vario tipo e livello. Model purtroppo però non funziona, o funziona solo fino ad un certo punto.
Sicuramente il primo elemento, quello che colpisce al primo approccio il lettore, è il disegno; un tipo di disegno che non conosce mezze misure, o lo si detesta o lo si trova incantevole: raffinato, algido, stilizzato e fortemente decorativo, gioca molto sulla caratterizzazione grafica dei personaggi, statuari, sensuali, quasi irreali nella loro innaturale, inumana, albagica bellezza ma anche per questo freddi e statici in un'inespressiva perfezione formale. Lo stile non fa trasparire le emozioni sui volti dei personaggi, che sembrano più bambole tutte uguali che esseri umani. Questo in fondo potrebbe essere non del tutto un male: primo perché buona parte dell'atmosfera onirica e decadente del manwha deriva proprio da questi disegni, poi perché da questi dipende anche il fascino sensuale e senza tempo del protagonista Muriel, la cui inumanità è giustificata dal fatto di… essere un vampiro!
Muriel è l'unico personaggio che, almeno all'inizio, potrebbe dare qualche segnale positivo di buona caratterizzazione: forse il cliché del vampiro elegante e decadente non può essere definito come nuovo, lo abbiamo incontrato e lo incontriamo troppo spesso, tuttavia questo esteta immortale e narcisista, che volontariamente decide di diventare vampiro per poter mantenere la bellezza eterna, ne esce interessante e misterioso. Gli altri personaggi, invece, sono abbastanza piatti: Jiye è più spettatrice passiva dei fatti che effettiva protagonista, Ken è un carattere non sufficientemente approfondito, stessa cosa per Eva, e già nella seconda parte anche l'aura di mistero e oscurità di Muriel inizia a scalfirsi.
Nella trama troppi sono i misteri, ma molti non vengono spiegati chiaramente, molti passaggi vengono resi oscuri e troppo contorti da capire, molti comportamenti sono esagerati o immotivati. In tutto Model aleggia un senso di mistero non risolto, di spiegazioni vacue o non date; il numerosi e brevi flashback della seconda parte non aiutano in tal senso, anzi non fanno che confondere le idee del lettore. Alla fine di tutto si ha la netta sensazione di aver perso qualche passaggio, di non aver capito il "senso" reale della storia, che qualcosa sia sfuggito. Una vaghezza del genere forse è in linea con l'atmosfera del manwha, ma a volte sembra che sia più dovuta all'inesperienza dell'autrice non in grado di gestire coerentemente la sceneggiatura che a una vera decisione narrativa.
Model ha avuto un buon inizio, si sarebbe potuto evolvere meglio e con più chiarezza, ma fondamentalmente riesce a mantenere fino alla fine l'atmosfera di raffinatezza e fascino iniziale, fra pipistrelli e manieri gotici, croci stilizzate e candele, amori antichi e impossibili, bellezze immortali e febbri di sangue, e ci regala anche un mezzo lieto fine.
Non del tutto riuscito, ma in fondo consigliato e agli amanti del gotico, dei bishonen e delle atmosfere alla Anne Rice.
Sicuramente i coreani hanno nel corso degli anni saputo orchestrare storie di indubbia qualità artistica, sia nelle trame, che pur modellandosi sui generi e le modalità dei manga riescono a reinventarli con freschezza e originalità, sia nei disegni, raffinati e con peculiarità del tutto proprie che li contraddistinguono. Di certo, perciò, sarebbe stato possibile trovare un titolo più valido e più originale rispetto a questa non del tutto riuscita e in fondo dimenticabile prima prova della giovane autrice coreana. Beninteso il manwha, diretto ad un pubblico di ragazze (le stesse lettrici degli shojo manga), ha riscosso un buon successo, tale da permettere l'arrivo anche di altri titoli della Young e altri prodotti coreani di vario tipo e livello. Model purtroppo però non funziona, o funziona solo fino ad un certo punto.
Sicuramente il primo elemento, quello che colpisce al primo approccio il lettore, è il disegno; un tipo di disegno che non conosce mezze misure, o lo si detesta o lo si trova incantevole: raffinato, algido, stilizzato e fortemente decorativo, gioca molto sulla caratterizzazione grafica dei personaggi, statuari, sensuali, quasi irreali nella loro innaturale, inumana, albagica bellezza ma anche per questo freddi e statici in un'inespressiva perfezione formale. Lo stile non fa trasparire le emozioni sui volti dei personaggi, che sembrano più bambole tutte uguali che esseri umani. Questo in fondo potrebbe essere non del tutto un male: primo perché buona parte dell'atmosfera onirica e decadente del manwha deriva proprio da questi disegni, poi perché da questi dipende anche il fascino sensuale e senza tempo del protagonista Muriel, la cui inumanità è giustificata dal fatto di… essere un vampiro!
Muriel è l'unico personaggio che, almeno all'inizio, potrebbe dare qualche segnale positivo di buona caratterizzazione: forse il cliché del vampiro elegante e decadente non può essere definito come nuovo, lo abbiamo incontrato e lo incontriamo troppo spesso, tuttavia questo esteta immortale e narcisista, che volontariamente decide di diventare vampiro per poter mantenere la bellezza eterna, ne esce interessante e misterioso. Gli altri personaggi, invece, sono abbastanza piatti: Jiye è più spettatrice passiva dei fatti che effettiva protagonista, Ken è un carattere non sufficientemente approfondito, stessa cosa per Eva, e già nella seconda parte anche l'aura di mistero e oscurità di Muriel inizia a scalfirsi.
Nella trama troppi sono i misteri, ma molti non vengono spiegati chiaramente, molti passaggi vengono resi oscuri e troppo contorti da capire, molti comportamenti sono esagerati o immotivati. In tutto Model aleggia un senso di mistero non risolto, di spiegazioni vacue o non date; il numerosi e brevi flashback della seconda parte non aiutano in tal senso, anzi non fanno che confondere le idee del lettore. Alla fine di tutto si ha la netta sensazione di aver perso qualche passaggio, di non aver capito il "senso" reale della storia, che qualcosa sia sfuggito. Una vaghezza del genere forse è in linea con l'atmosfera del manwha, ma a volte sembra che sia più dovuta all'inesperienza dell'autrice non in grado di gestire coerentemente la sceneggiatura che a una vera decisione narrativa.
Model ha avuto un buon inizio, si sarebbe potuto evolvere meglio e con più chiarezza, ma fondamentalmente riesce a mantenere fino alla fine l'atmosfera di raffinatezza e fascino iniziale, fra pipistrelli e manieri gotici, croci stilizzate e candele, amori antichi e impossibili, bellezze immortali e febbri di sangue, e ci regala anche un mezzo lieto fine.
Non del tutto riuscito, ma in fondo consigliato e agli amanti del gotico, dei bishonen e delle atmosfere alla Anne Rice.
Ho deciso di iniziare questo nuovo anno (colgo l'occasione per augurare a tutti un felicissimo 2010 ^^) recensendo un manhwa che mi è rimasto particolarmente nel cuore, ovvero Model di Lee So Young. La storia sin dal principio viene ambientata e catapultata in un' Europa gotica e tetra, in una casa dai toni cupi e misteriosi. Ji-yeah è una ragazza comune, coreana, con una forte passione per l'arte e la pittura in particolar modo. Una sera trova la sua amica Eve in compagnia di uno splendido "uomo" dalla bellezza inquantificabile ma anche perversa. Per qualche strano scherzo del destino, presto la nostra protagonista, abbagliata da tanto effimero splendore, si ritrova ad avere a che fare con l'uomo dal nome Muriel, un individuo sospetto ma talmente affascinante. Colpita e sempre più coinvolta emotivamente, Jay-yeah cerca di convincere Muriel a farsi ritrarre da lei ma lui non sembra cosi ben disposto... Dietro la sua maschera si nasconde un segreto inconfessabile, intriso di sangue e "sete" dal quale la stessa ragazza ormai non può più sottrarsi.
Un manhwa dai risvolti oscuri ed affascinanti, con un contorno di personaggi altrettanto importanti che nel corso dei sette volumi daranno un grosso spessore alle vicende narrate e entusiasmeranno i lettori sempre di più. Una storia piena di mistero e incredibilmente attraente, un must per gli amanti del genere gotico/vampiresco e non solo. Consiglio a tutti di leggerlo perchè mai come in quest'opera la sua autrice Lee So Young è riuscita cosi magnificamente a caratterizzarne ogni singolo personaggio grazie anche a uno stile di disegno unico e molto minuzioso.
Donne dai lineamenti androgini e maschi talmente belli e perfetti da fare invidia al sesso femminile. Un mix di sensualità, mistero, fascino e perversione che lo rende unico.
Consiglio vivamente a tutti di leggere Model sperando che vi porti come fatto con me in quel mondo oscuro avvolto dalle tenebre create dai vampiri, con un Muriel semplicemente incantevole ed "eterno".
Voto: 10 decisamente!
Un manhwa dai risvolti oscuri ed affascinanti, con un contorno di personaggi altrettanto importanti che nel corso dei sette volumi daranno un grosso spessore alle vicende narrate e entusiasmeranno i lettori sempre di più. Una storia piena di mistero e incredibilmente attraente, un must per gli amanti del genere gotico/vampiresco e non solo. Consiglio a tutti di leggerlo perchè mai come in quest'opera la sua autrice Lee So Young è riuscita cosi magnificamente a caratterizzarne ogni singolo personaggio grazie anche a uno stile di disegno unico e molto minuzioso.
Donne dai lineamenti androgini e maschi talmente belli e perfetti da fare invidia al sesso femminile. Un mix di sensualità, mistero, fascino e perversione che lo rende unico.
Consiglio vivamente a tutti di leggere Model sperando che vi porti come fatto con me in quel mondo oscuro avvolto dalle tenebre create dai vampiri, con un Muriel semplicemente incantevole ed "eterno".
Voto: 10 decisamente!
La storia mi è piaciuta, è molto particolare, all'inizio a parte per il fatto che il vampiro succhia il sangue della protagonista, non sembra affatto una storia di vampiri. E' una storia triste, una storia d'amore.
I disegni non mi sono piaciuti molto, sono approssimativi, a volte, le proporzioni quasi non esistono, e anche la storia ogni tanto è come se fosse frettolosa. Forse l'autrice non aveva molte pagine per svilupparla, ma il passato di Muriel, che è uno dei temi principali, è solo accennato, senza spessore, si potrebbe dire.
Nel complesso do 7 perchè con un po' di fantasia si sopperisce alle mancanze sparse qui e lì. Leggetelo se vi attrae il mito del vampiro "umano".
I disegni non mi sono piaciuti molto, sono approssimativi, a volte, le proporzioni quasi non esistono, e anche la storia ogni tanto è come se fosse frettolosa. Forse l'autrice non aveva molte pagine per svilupparla, ma il passato di Muriel, che è uno dei temi principali, è solo accennato, senza spessore, si potrebbe dire.
Nel complesso do 7 perchè con un po' di fantasia si sopperisce alle mancanze sparse qui e lì. Leggetelo se vi attrae il mito del vampiro "umano".
Jiye è una studentessa d'arte che dalla Corea si trasferisce in Europa dall'amica Rachel, un'inguaribile "dongiovanna" (passatemi il termine) che le porta a casa la sua ultima preda svenuta in seguito a una sbornia.
Al suo risveglio Jiye scopre che lo sconosciuto, lasciato addormentato la notte prima sul divano in salotto, si trova invece sotto al suo letto - <i>ma la porta non era chiusa a chiave?</i> - e che lo strano sogno di qualcuno che la mordeva sul collo... Non era stato solo un sogno: i segni ci sono davvero!
Per niente spaventata dall'accaduto ma presa invece da spirito di iniziativa, passa subito all'azione schizzando vari bozzetti per un ritratto dell'eterea figura che giace addormentata davanti a lei.
All'improvviso però il vampiro si sveglia, e si dimostra alquanto disturbato dalla sfacciataggine della nostra pittrice che, tra l'altro, lui considera anche senza talento!
Per dimostrare al maleducato vampiro quanto vale, Jiye accetta il patto che questi le propone: il sangue di lei in cambio del ritratto di lui.
E' così che Jiye si ritrova ad abbandonare il proprio appartamento per trasferirsi nell'elegante dimora di Muriel, questo il nome del vampiro, dove incontrerà, e si scontrerà, con altre misteriose figure: Eva la governante, in passato famosissima modella, Ken un ragazzo dalla velocità sovrumana che vorrebbe poter considerare Eva sua madre e Muriel suo padre, ma che ha trasformato il suo amore in odio tanto da mandare incontro a morte sicura i pipistrelli che alleva con tanta cura.
A sconvolgere gli equilibri di casa Moyers non è solo l'arrivo di Jiye, ma anche quello di Rachel che "nasconde" l'entità-fantasma di suo fratello Adam. <i>Adam...</i> un nome in grado di sconvolgere persino l'algida ed inespressiva Eva!
Un manwha in 7 volumi datato 1999 ed edito in Italia prima prima da Star Comics (solo 2 volumi) ed in seguito da j-pop a partire dal 2006 con un formato 5,90 euro molto curato, con sovracoperta a colori, l'interno presenta i commenti con la caricatura dell'autrice ed in alcuni numeri sono presenti delle mini-tavole a colori che sono delle vere e proprie opere d'arte. A completare la collezione, un box raccoglitore acquistabile separatamente allo stesso prezzo di un volumetto, che in occasione di Lucca Comics venne distribuito anche in una versione speciale limitata.
Nel 4° volume è presente un racconto che riguarda il passato della protagonista, ma che non c'entra niente con la trama principale dell'opera.
Io ho trovato la storia molto intrigante, un racconto con sentimenti ma non sentimentalismo, la trama gestita bene, i lineamenti un po' duri e spigolosi, androgini, adatti all'atmosfera ed ai personaggi, la classica figura del vampiro vista da un punto di vista un po' diverso dal solito ed una protagonista che sa come difendersi e cosa vuole. Un connubio di mistero-suspense-sensualità proprio indovinato, in particolare nel 5° volume (che è il mio preferito, un soffio sopra al 7°) e soprattutto nella figura di Muriel!
Al suo risveglio Jiye scopre che lo sconosciuto, lasciato addormentato la notte prima sul divano in salotto, si trova invece sotto al suo letto - <i>ma la porta non era chiusa a chiave?</i> - e che lo strano sogno di qualcuno che la mordeva sul collo... Non era stato solo un sogno: i segni ci sono davvero!
Per niente spaventata dall'accaduto ma presa invece da spirito di iniziativa, passa subito all'azione schizzando vari bozzetti per un ritratto dell'eterea figura che giace addormentata davanti a lei.
All'improvviso però il vampiro si sveglia, e si dimostra alquanto disturbato dalla sfacciataggine della nostra pittrice che, tra l'altro, lui considera anche senza talento!
Per dimostrare al maleducato vampiro quanto vale, Jiye accetta il patto che questi le propone: il sangue di lei in cambio del ritratto di lui.
E' così che Jiye si ritrova ad abbandonare il proprio appartamento per trasferirsi nell'elegante dimora di Muriel, questo il nome del vampiro, dove incontrerà, e si scontrerà, con altre misteriose figure: Eva la governante, in passato famosissima modella, Ken un ragazzo dalla velocità sovrumana che vorrebbe poter considerare Eva sua madre e Muriel suo padre, ma che ha trasformato il suo amore in odio tanto da mandare incontro a morte sicura i pipistrelli che alleva con tanta cura.
A sconvolgere gli equilibri di casa Moyers non è solo l'arrivo di Jiye, ma anche quello di Rachel che "nasconde" l'entità-fantasma di suo fratello Adam. <i>Adam...</i> un nome in grado di sconvolgere persino l'algida ed inespressiva Eva!
Un manwha in 7 volumi datato 1999 ed edito in Italia prima prima da Star Comics (solo 2 volumi) ed in seguito da j-pop a partire dal 2006 con un formato 5,90 euro molto curato, con sovracoperta a colori, l'interno presenta i commenti con la caricatura dell'autrice ed in alcuni numeri sono presenti delle mini-tavole a colori che sono delle vere e proprie opere d'arte. A completare la collezione, un box raccoglitore acquistabile separatamente allo stesso prezzo di un volumetto, che in occasione di Lucca Comics venne distribuito anche in una versione speciale limitata.
Nel 4° volume è presente un racconto che riguarda il passato della protagonista, ma che non c'entra niente con la trama principale dell'opera.
Io ho trovato la storia molto intrigante, un racconto con sentimenti ma non sentimentalismo, la trama gestita bene, i lineamenti un po' duri e spigolosi, androgini, adatti all'atmosfera ed ai personaggi, la classica figura del vampiro vista da un punto di vista un po' diverso dal solito ed una protagonista che sa come difendersi e cosa vuole. Un connubio di mistero-suspense-sensualità proprio indovinato, in particolare nel 5° volume (che è il mio preferito, un soffio sopra al 7°) e soprattutto nella figura di Muriel!