Papillon
"Papillon" è uno shoujo manga scolastico di otto volumi dell'autrice Miwa Ueda, nota in Italia per la serie di "Peach Girl". Premetto che per quanto io apprezzi lo stile grafico di questa autrice, non sono un'estimatrice delle sue opere e, in modo particolare, quelle dove sono proposte delle antagoniste dall'invidia e dalla cattiveria inverosimile. Questa storia però è interessante per due motivi: cala il tema del conflitto nell'ambito familiare e racconta una relazione d'amore carina.
Ageha e Hana sono due gemelle cresciute in due contesti diversi: la prima con i propri genitori in città, la seconda in campagna con la nonna. Come prevedibile questo ha avuto un impatto sia sul loro aspetto estetico, sia sul modo di affrontare le relazioni. Se Hana si cura come una bambolina, Ageha appare una sciatta occhialuta; se Hana ha successo nelle relazioni con amici e uomini; Ageha è riservata e sulla difensiva. Entrambe sono accomunate da un persistente complesso di inferiorità verso l'altra: Ageha considera Hana la figlia "scelta" dai genitori per vivere insieme a loro; Hana considera Ageha la sorella timida e seria alla quale tutti i ragazzi puntano dopo aver ottenuto il primo contatto più libertino con lei.
Quando Hana fiuta l'amore della sorella verso un amico d'infanzia in comune, decide di sabotarne il tentativo di conquistarlo e lo fa mettendosi insieme a lui. Ageha, atterrita dall'ennesimo gesto della sorella, in procinto di suicidarsi, viene bloccata dal Consulente Psicologo della scuola che si trova nel terrazzo della scuola ad assistere alla mancata tragedia. La situazione di Ageha intenerisce Hayato Ichijiku, lo psicologo, che la sprona a realizzare i suoi desideri e ad evolvere in una splendida farfalla. Questo accompagnamento personalizzato aiuterà Ageha a ridimensionare la portata dei suoi problemi e a riscoprire i suoi punti di forza, nonché a rendersi conto di un sentimento sempre più intenso verso Hayato. Riuscirà Ageha a conquistarlo? E soprattutto, riuscirà a vivere una relazione con un uomo senza temere l'impatto della onnipresente Hana? A complicare tutto la differenza di età tra Ageha e Hayato e il divieto della scuola di intrattenere "relazioni extra-professionali" tra professori e allievi.
"Papillon" è una serie interessante perché propone dei temi complicati senza perdere freschezza. Temi come il conflitto tra sorelle portato alle estreme conseguenze, la difficoltà di una relazione con differenza di età, la morte e la malattia, sono affrontati lavorando molto bene sulla caratterizzazione dei personaggi. Ciascun personaggio, grazie al proprio attributo, rende le scene dinamiche o imprevedibili, contribuendo a mitigare un'amosfera che potrebbe apparire pesante. Nella seconda metà della serie l'atmosfera prende una piega tragica inattesa e questo permette di riscattare il personaggio di Hana, turbolento quanto decisivo.
Il personaggio di Hayato è quello che mi ha convinta maggiormente: giocherellone, estroverso, tenero, passionale. Tra tutti, a sorpresa, è quello che ha offerto un ventaglio di emozioni diversificate ed ha avuto l'opportunità di raccontarsi. Una tragedia annunciata, invece, le due protagoniste sorelle: un'antagonismo spropositato da un lato, un vittimismo costante dall'altro. E' Stato replicato il modello deludente di Peach Girl con l'aggravante che - trattandosi qui di due sorelle - avrei puntato almeno su una scena finale celebrativa tra loro. Il finale mi ha delusa non tanto per l'epilogo sentimentale, quanto perché secondo me sono stati persi dei pezzi importanti dedicati ad Hana. Se all'inizio di una storia vengono presentate due protagoniste, se nel corso della narrazione sono presenti entrambe, io da lettrice mi aspetto di conoscere i destini di tutti gli interessati.
Ageha e Hana sono due gemelle cresciute in due contesti diversi: la prima con i propri genitori in città, la seconda in campagna con la nonna. Come prevedibile questo ha avuto un impatto sia sul loro aspetto estetico, sia sul modo di affrontare le relazioni. Se Hana si cura come una bambolina, Ageha appare una sciatta occhialuta; se Hana ha successo nelle relazioni con amici e uomini; Ageha è riservata e sulla difensiva. Entrambe sono accomunate da un persistente complesso di inferiorità verso l'altra: Ageha considera Hana la figlia "scelta" dai genitori per vivere insieme a loro; Hana considera Ageha la sorella timida e seria alla quale tutti i ragazzi puntano dopo aver ottenuto il primo contatto più libertino con lei.
Quando Hana fiuta l'amore della sorella verso un amico d'infanzia in comune, decide di sabotarne il tentativo di conquistarlo e lo fa mettendosi insieme a lui. Ageha, atterrita dall'ennesimo gesto della sorella, in procinto di suicidarsi, viene bloccata dal Consulente Psicologo della scuola che si trova nel terrazzo della scuola ad assistere alla mancata tragedia. La situazione di Ageha intenerisce Hayato Ichijiku, lo psicologo, che la sprona a realizzare i suoi desideri e ad evolvere in una splendida farfalla. Questo accompagnamento personalizzato aiuterà Ageha a ridimensionare la portata dei suoi problemi e a riscoprire i suoi punti di forza, nonché a rendersi conto di un sentimento sempre più intenso verso Hayato. Riuscirà Ageha a conquistarlo? E soprattutto, riuscirà a vivere una relazione con un uomo senza temere l'impatto della onnipresente Hana? A complicare tutto la differenza di età tra Ageha e Hayato e il divieto della scuola di intrattenere "relazioni extra-professionali" tra professori e allievi.
"Papillon" è una serie interessante perché propone dei temi complicati senza perdere freschezza. Temi come il conflitto tra sorelle portato alle estreme conseguenze, la difficoltà di una relazione con differenza di età, la morte e la malattia, sono affrontati lavorando molto bene sulla caratterizzazione dei personaggi. Ciascun personaggio, grazie al proprio attributo, rende le scene dinamiche o imprevedibili, contribuendo a mitigare un'amosfera che potrebbe apparire pesante. Nella seconda metà della serie l'atmosfera prende una piega tragica inattesa e questo permette di riscattare il personaggio di Hana, turbolento quanto decisivo.
Il personaggio di Hayato è quello che mi ha convinta maggiormente: giocherellone, estroverso, tenero, passionale. Tra tutti, a sorpresa, è quello che ha offerto un ventaglio di emozioni diversificate ed ha avuto l'opportunità di raccontarsi. Una tragedia annunciata, invece, le due protagoniste sorelle: un'antagonismo spropositato da un lato, un vittimismo costante dall'altro. E' Stato replicato il modello deludente di Peach Girl con l'aggravante che - trattandosi qui di due sorelle - avrei puntato almeno su una scena finale celebrativa tra loro. Il finale mi ha delusa non tanto per l'epilogo sentimentale, quanto perché secondo me sono stati persi dei pezzi importanti dedicati ad Hana. Se all'inizio di una storia vengono presentate due protagoniste, se nel corso della narrazione sono presenti entrambe, io da lettrice mi aspetto di conoscere i destini di tutti gli interessati.
<b>Attenzione: presenza di spoiler.</b>
Aghea e Hana sono due sorelle gemelle che sono state cresciute separatamente, la prima dalla nonna la seconda dalla mamma e dal papà. Questa separazione si è resa necessaria in quanto la mamma, colpita da trauma post-parto, non riusciva a crescere in maniera adeguata entrambe le bambine. In verità la madre psicologicamente provata, era convinta che Aghea la odiasse. Particolare questo che può sembrare poco importante, ma che in realtà è decisivo per lo sviluppo della storia, in quanto fa capire il perché le due ragazze abbiano caratteri tanto differenti e certi comportamenti. Cresciuta, Aghea torna a vivere con la sua famiglia, ma essendo convinta di essere odiata dalla mamma non riesce a sentirsi accettata e anche l'ulteriore gelosia che intravede nella sorella non l'aiutano di certo in questa situazione già precaria. Questi atteggiamenti materno-fraterno l'hanno resa un creatura indifesa, timida e trascurata nell'aspetto. Al contrario di Hana che è estroversa, bellissima e considerata la ragazza più popolare della scuola. Hana tratta male la sorella e non tralascia occasione per farle dei dispetti, in alcuni casi anche pesanti. Aghea pian piano crescerà e uscirà dal suo bozzolo di farfalla diventando più forte e più bella, affrontando e sistemando tutti i problemi con una forza d'animo nascosta, che a poco poco uscirà fuori, grazie anche al suo vecchio compagno di giochi Ryuusei e all'incontro con il bel Hayato, un consulente scolastico di ventiquattro anni, che tratta i problemi di cuore dei ragazzi nella sua scuola. Il "professore" all'inizio sembra una creatura quasi irreale, quasi finta, perché troppo perfetta. Infatti non riesco a immaginare l'esistenza di un ragazzo così quasi privo di difetti come lui, che praticamente perdona quasi tutti i capricci di Aghea e di Hana. Poi, però, più avanti, esce fuori il suo passato, triste e doloroso, che dimostra che anche lui è un essere reale e umano, con i suoi problemi e le sue paure da affrontare. Anche Hana col tempo crescerà e capirà se stessa proprio grazie all'odiata sorella e anche la mamma a poco a poco capirà le sue figlie. Ma chi sceglierà Aghea? Il primo amore Ryuusei o il bel "professore" quasi perfetto? Non pensate però al solito triangolo amoroso perché non è così.
Papillon è un manga dolce, simpatico, cattivo e godibile. Con situazioni divertenti dove è impossibile non lasciarsi sfuggire un sorriso o anche, si, una risata. E questa è una particolarità di Miwa Ueda che mi piace molto. La capacità di saper fare ridere e questa non è una cosa semplice. Questo manga ti immerge in una lettura fluida e spensierata adatta a chi non vuole leggere niente di impegnativo, ma allo stesso tempo divertirsi godendosi la bellezza dei suoi disegni praticamente perfetti e ben particolareggiati. A essere sinceri i primi quattro volumi sono i più belli, interessanti e che entrano nel vivo della storia. In effetti sei volumi potevano bastare in quanto in alcuni punti si dilunga troppo e diventa un pochino noioso, ma per fortuna i personaggi sono così simpatici, capricciosi, cattivelli, e divertenti da perdonare questo piccolo particolare. E' anche un manga un po' psicologico dove vengono affrontate le paure e le incertezze dei quattro personaggi principali. Le due gemelle e Ryuusei in fondo sono sempre degli adolescenti, con i loro amori e i problemi di crescita e il bel professore un uomo forte e debole allo stesso tempo. Chi non ha avuto problemi di cuore o di gelosia con i propri fratelli? E sicuramente ci sarà qualcuno che anche nella vita reale ha avuto problemi con la propria madre o il proprio padre. E gli uomini in generale si reputano forti,decisi e quasi perfetti, ma in realtà tutti abbiamo le nostre debolezze e paure.
Purtroppo un particolare che mi è dispiaciuto è che gli altri personaggi, la sorella di Hayato e il papà di Hana e Aghea, sono poco sviluppati e lasciati al caso. Rimangono dei dubbi irrisolti, che non vengono colmati. Nel suo insieme, concludendo, è una storia molto tenera che merita di essere letta ma solo da quelle persone che amano davvero gli shoujo e hanno voglia di passare qualche momento di relax. Un sette è ben meritato.
Aghea e Hana sono due sorelle gemelle che sono state cresciute separatamente, la prima dalla nonna la seconda dalla mamma e dal papà. Questa separazione si è resa necessaria in quanto la mamma, colpita da trauma post-parto, non riusciva a crescere in maniera adeguata entrambe le bambine. In verità la madre psicologicamente provata, era convinta che Aghea la odiasse. Particolare questo che può sembrare poco importante, ma che in realtà è decisivo per lo sviluppo della storia, in quanto fa capire il perché le due ragazze abbiano caratteri tanto differenti e certi comportamenti. Cresciuta, Aghea torna a vivere con la sua famiglia, ma essendo convinta di essere odiata dalla mamma non riesce a sentirsi accettata e anche l'ulteriore gelosia che intravede nella sorella non l'aiutano di certo in questa situazione già precaria. Questi atteggiamenti materno-fraterno l'hanno resa un creatura indifesa, timida e trascurata nell'aspetto. Al contrario di Hana che è estroversa, bellissima e considerata la ragazza più popolare della scuola. Hana tratta male la sorella e non tralascia occasione per farle dei dispetti, in alcuni casi anche pesanti. Aghea pian piano crescerà e uscirà dal suo bozzolo di farfalla diventando più forte e più bella, affrontando e sistemando tutti i problemi con una forza d'animo nascosta, che a poco poco uscirà fuori, grazie anche al suo vecchio compagno di giochi Ryuusei e all'incontro con il bel Hayato, un consulente scolastico di ventiquattro anni, che tratta i problemi di cuore dei ragazzi nella sua scuola. Il "professore" all'inizio sembra una creatura quasi irreale, quasi finta, perché troppo perfetta. Infatti non riesco a immaginare l'esistenza di un ragazzo così quasi privo di difetti come lui, che praticamente perdona quasi tutti i capricci di Aghea e di Hana. Poi, però, più avanti, esce fuori il suo passato, triste e doloroso, che dimostra che anche lui è un essere reale e umano, con i suoi problemi e le sue paure da affrontare. Anche Hana col tempo crescerà e capirà se stessa proprio grazie all'odiata sorella e anche la mamma a poco a poco capirà le sue figlie. Ma chi sceglierà Aghea? Il primo amore Ryuusei o il bel "professore" quasi perfetto? Non pensate però al solito triangolo amoroso perché non è così.
Papillon è un manga dolce, simpatico, cattivo e godibile. Con situazioni divertenti dove è impossibile non lasciarsi sfuggire un sorriso o anche, si, una risata. E questa è una particolarità di Miwa Ueda che mi piace molto. La capacità di saper fare ridere e questa non è una cosa semplice. Questo manga ti immerge in una lettura fluida e spensierata adatta a chi non vuole leggere niente di impegnativo, ma allo stesso tempo divertirsi godendosi la bellezza dei suoi disegni praticamente perfetti e ben particolareggiati. A essere sinceri i primi quattro volumi sono i più belli, interessanti e che entrano nel vivo della storia. In effetti sei volumi potevano bastare in quanto in alcuni punti si dilunga troppo e diventa un pochino noioso, ma per fortuna i personaggi sono così simpatici, capricciosi, cattivelli, e divertenti da perdonare questo piccolo particolare. E' anche un manga un po' psicologico dove vengono affrontate le paure e le incertezze dei quattro personaggi principali. Le due gemelle e Ryuusei in fondo sono sempre degli adolescenti, con i loro amori e i problemi di crescita e il bel professore un uomo forte e debole allo stesso tempo. Chi non ha avuto problemi di cuore o di gelosia con i propri fratelli? E sicuramente ci sarà qualcuno che anche nella vita reale ha avuto problemi con la propria madre o il proprio padre. E gli uomini in generale si reputano forti,decisi e quasi perfetti, ma in realtà tutti abbiamo le nostre debolezze e paure.
Purtroppo un particolare che mi è dispiaciuto è che gli altri personaggi, la sorella di Hayato e il papà di Hana e Aghea, sono poco sviluppati e lasciati al caso. Rimangono dei dubbi irrisolti, che non vengono colmati. Nel suo insieme, concludendo, è una storia molto tenera che merita di essere letta ma solo da quelle persone che amano davvero gli shoujo e hanno voglia di passare qualche momento di relax. Un sette è ben meritato.
Ageha e Hana: sorelle gemelle diametralmente opposte e per di più separate alla nascita. La prima è un'adolescente insicura, introversa, timida, poco propensa a curare il proprio aspetto fisico e decisamente non popolare presso i compagni di scuola; la seconda è terribilmente carina, maliziosa, spregiudicata, sfacciata e civettuola.
Durante gli anni della loro infanzia, Hana ha vissuto in città con i genitori, mentre Ageha è cresciuta in campagna, essendo stata affidata alla nonna. Quando però quest'ultima si è ammalata, Ageha ha fatto ritorno a casa. I diversi ambienti che hanno fatto da contorno alle vite delle gemelle hanno inevitabilmente influenzato le loro personalità e connotazioni caratteriali. Saranno proprio queste differenze (e, paradossalmente, l'incredibile somiglianza tra le due!) il punto nevralgico del manga.
La storia è molto piacevole e quasi mai noiosa e ripetitiva: ci sono i numerosi colpi di scena e non mancano gli attimi di suspance. Purtroppo la Ueda non è riuscita a mantenere questa sensazione di trepidazione fino alla fine, generando un leggero calo di interesse negli ultimi due volumi (almeno per quel che mi riguarda).
Ben fatta, abbastanza curata e non eccessivamente stereotipata la caratterizzazione dei personaggi: attenzione preminente è rivolta ad Ageha, d'altra parte il significato della sua evoluzione psicologica è intrinseco nel titolo stesso: metaforicamente parlando, assistiamo alla trasformazione di una crisalide in una farfalla. Hana è una ragazza insopportabile, irritante, rancorosa e capricciosa, ma che nel corso della storia ha modo di riscattarsi e di trovare la "retta via": in realtà questo sviluppo poteva essere maggiormente approfondito, soprattutto per quel che riguarda il rapporto con Ageha, ma va bene così, anche perché più si va avanti e più gli avvenimenti si susseguono senza sosta. Hayato Ichijiku è senza dubbio la presenza più interessante: consulente di psicologia incredibilmente in gamba, acuto e sottile: è colui che riesce a incoraggiare Ageha a migliorare, riuscendosi meravigliosamente. Nel corso della storia si scoprono dettagli del suo passato parecchio notevoli, che permettono di venire a conoscenza di numerose sfaccettature di Hichi-chan. Deludente l'interessamento della Ueda a Ryusei Koike: alla fine non si sa che fine precisa faccia. si continua poi con il rapporto di Ageha e Hana con i genitori, la nonna, amici e vecchi amori ricambiati e meno.
Un appunto molto importante: i disegni sono davvero stupendi, di gran lunga superiori a quelli di "Peach Girl", a mio avviso. A proposito di "Peach Girl", se l'avete letto e vi è piaciuto allora non potete non leggere "Papillon": le due opere hanno parecchi elementi in comune.
Consiglio "Papillon" perché non è il solito shojo manga pieno di pensieri, elucubrazioni mentali e paranoie triti e ritriti che a lungo andare stancano. Al contrario, come già ho precisato, il suo punto di forza è la capacità di mantenere alta l'attenzione, lasciando spazi estremamente circoscritti ai cosiddetti momenti morti.
Miwa Ueda si rivela ancora una volta per quello che è: una grande artista.
Durante gli anni della loro infanzia, Hana ha vissuto in città con i genitori, mentre Ageha è cresciuta in campagna, essendo stata affidata alla nonna. Quando però quest'ultima si è ammalata, Ageha ha fatto ritorno a casa. I diversi ambienti che hanno fatto da contorno alle vite delle gemelle hanno inevitabilmente influenzato le loro personalità e connotazioni caratteriali. Saranno proprio queste differenze (e, paradossalmente, l'incredibile somiglianza tra le due!) il punto nevralgico del manga.
La storia è molto piacevole e quasi mai noiosa e ripetitiva: ci sono i numerosi colpi di scena e non mancano gli attimi di suspance. Purtroppo la Ueda non è riuscita a mantenere questa sensazione di trepidazione fino alla fine, generando un leggero calo di interesse negli ultimi due volumi (almeno per quel che mi riguarda).
Ben fatta, abbastanza curata e non eccessivamente stereotipata la caratterizzazione dei personaggi: attenzione preminente è rivolta ad Ageha, d'altra parte il significato della sua evoluzione psicologica è intrinseco nel titolo stesso: metaforicamente parlando, assistiamo alla trasformazione di una crisalide in una farfalla. Hana è una ragazza insopportabile, irritante, rancorosa e capricciosa, ma che nel corso della storia ha modo di riscattarsi e di trovare la "retta via": in realtà questo sviluppo poteva essere maggiormente approfondito, soprattutto per quel che riguarda il rapporto con Ageha, ma va bene così, anche perché più si va avanti e più gli avvenimenti si susseguono senza sosta. Hayato Ichijiku è senza dubbio la presenza più interessante: consulente di psicologia incredibilmente in gamba, acuto e sottile: è colui che riesce a incoraggiare Ageha a migliorare, riuscendosi meravigliosamente. Nel corso della storia si scoprono dettagli del suo passato parecchio notevoli, che permettono di venire a conoscenza di numerose sfaccettature di Hichi-chan. Deludente l'interessamento della Ueda a Ryusei Koike: alla fine non si sa che fine precisa faccia. si continua poi con il rapporto di Ageha e Hana con i genitori, la nonna, amici e vecchi amori ricambiati e meno.
Un appunto molto importante: i disegni sono davvero stupendi, di gran lunga superiori a quelli di "Peach Girl", a mio avviso. A proposito di "Peach Girl", se l'avete letto e vi è piaciuto allora non potete non leggere "Papillon": le due opere hanno parecchi elementi in comune.
Consiglio "Papillon" perché non è il solito shojo manga pieno di pensieri, elucubrazioni mentali e paranoie triti e ritriti che a lungo andare stancano. Al contrario, come già ho precisato, il suo punto di forza è la capacità di mantenere alta l'attenzione, lasciando spazi estremamente circoscritti ai cosiddetti momenti morti.
Miwa Ueda si rivela ancora una volta per quello che è: una grande artista.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
"Papillon" è un manga di genere shoujo di Miwa Ueda. L'ho acquistato credendo di fare una scelta ottima, quando poi si è rivelato un manga noioso, poco avvincente e soprattutto banale, molto banale. Già al primo volume ho storto il naso, ma ho deciso di dare una seconda opportunità al manga. Prevedibilmente, ho sbagliato. La storia iniziava a prendere una piega ancora peggiore quindi ho lasciato perdere.
Una cosa che ho apprezzato è stata la protagonista indiscussa, Ageha. Non è la solita avvenente, bellissima e carina protagonista shoujo manga, bensì una timidissima ragazza dalle tante lentiggini, dai capelli corti raccolti sempre in due code e da spessi occhiali da vista. Ma poteva mai persistere un aspetto così "abominevole" in un manga ben poco originale? No, infatti presto Ageha abbandonerà questo singolare look.
La storia aveva delle buone basi, non dico ottime, ma comunque carine. La rivalità tra sorelle, triangoli amorosi e difficili situazioni adolescenziali sono tipici temi di storie per ragazze, ormai il panorama shoujo non ha molto da offrire e l'esigenza non deve essere troppa. Ma un minimo di originalità una volta tanto sarebbe gradita, non tanto per evitare critiche e mettere a tacere i nostalgici dei sempreverdi manga di un tempo, ma quantomeno per divertire ed emozionare il proprio pubblico. Almeno dovrebbe essere questo lo scopo di un manga e del suo mangaka.
La storia parla di Hana e Ageha Mizuki, sorelle gemelle ma ben poco simili, persino esteriormente. La prima è bellissima, alla moda, dall'aspetto curato, i capelli mossi, reginetta, popolarissima e invidiata. Cresciuta in città dai genitori, è abituata ad avere tutto e ha un carattere deciso e determinato, è molto allegra e solare, ma anche assai egoista e antipatica. L'altra è semplice, modesta, molto timida, introversa e insicura, dall'aspetto a dir poco ridicolo, viene derisa e lasciata in disparte.
Allevata dalla nonna in campagna, Ageha ha conosciuto Ryusei. Questo ragazzo molto carino è da sempre stato gentile e dolce con lei. Ageha ne è innamorata segretamente e il ragazzo lo viene a sapere solo per via di un altro ragazzo ancora. Ma Hana è decisa a conquistarlo perché ha capito l'interesse della sorella e vuole dimostrare la propria superiorità. Si intrometterà e si metterà con Ryusei, ma c'è Ageha insolitamente determinata, le sue nuove amiche e quel misterioso ragazzo dai capelli scuri da affrontare...
Una cosa molto bella (forse l'unica), sono le copertine a dir poco incantevoli. Tutte loro sono bellissime, colorate da toni delicati e raffinati, ma allo stesso tempo vivaci e splendenti, sapientemente sfumati. Il logo cambia, l'illustrazione sul davanti e sul retro è fatta benissimo e ricca di fantasia e dettagli. Splendide copertine, ma vai a vedere cosa si cela dietro.
"Papillon" è un manga di genere shoujo di Miwa Ueda. L'ho acquistato credendo di fare una scelta ottima, quando poi si è rivelato un manga noioso, poco avvincente e soprattutto banale, molto banale. Già al primo volume ho storto il naso, ma ho deciso di dare una seconda opportunità al manga. Prevedibilmente, ho sbagliato. La storia iniziava a prendere una piega ancora peggiore quindi ho lasciato perdere.
Una cosa che ho apprezzato è stata la protagonista indiscussa, Ageha. Non è la solita avvenente, bellissima e carina protagonista shoujo manga, bensì una timidissima ragazza dalle tante lentiggini, dai capelli corti raccolti sempre in due code e da spessi occhiali da vista. Ma poteva mai persistere un aspetto così "abominevole" in un manga ben poco originale? No, infatti presto Ageha abbandonerà questo singolare look.
La storia aveva delle buone basi, non dico ottime, ma comunque carine. La rivalità tra sorelle, triangoli amorosi e difficili situazioni adolescenziali sono tipici temi di storie per ragazze, ormai il panorama shoujo non ha molto da offrire e l'esigenza non deve essere troppa. Ma un minimo di originalità una volta tanto sarebbe gradita, non tanto per evitare critiche e mettere a tacere i nostalgici dei sempreverdi manga di un tempo, ma quantomeno per divertire ed emozionare il proprio pubblico. Almeno dovrebbe essere questo lo scopo di un manga e del suo mangaka.
La storia parla di Hana e Ageha Mizuki, sorelle gemelle ma ben poco simili, persino esteriormente. La prima è bellissima, alla moda, dall'aspetto curato, i capelli mossi, reginetta, popolarissima e invidiata. Cresciuta in città dai genitori, è abituata ad avere tutto e ha un carattere deciso e determinato, è molto allegra e solare, ma anche assai egoista e antipatica. L'altra è semplice, modesta, molto timida, introversa e insicura, dall'aspetto a dir poco ridicolo, viene derisa e lasciata in disparte.
Allevata dalla nonna in campagna, Ageha ha conosciuto Ryusei. Questo ragazzo molto carino è da sempre stato gentile e dolce con lei. Ageha ne è innamorata segretamente e il ragazzo lo viene a sapere solo per via di un altro ragazzo ancora. Ma Hana è decisa a conquistarlo perché ha capito l'interesse della sorella e vuole dimostrare la propria superiorità. Si intrometterà e si metterà con Ryusei, ma c'è Ageha insolitamente determinata, le sue nuove amiche e quel misterioso ragazzo dai capelli scuri da affrontare...
Una cosa molto bella (forse l'unica), sono le copertine a dir poco incantevoli. Tutte loro sono bellissime, colorate da toni delicati e raffinati, ma allo stesso tempo vivaci e splendenti, sapientemente sfumati. Il logo cambia, l'illustrazione sul davanti e sul retro è fatta benissimo e ricca di fantasia e dettagli. Splendide copertine, ma vai a vedere cosa si cela dietro.
Papillon - Fiori e farfalle è uno shoujo creato da Miwa Ueda, conosciuta ai più per Peach Girl.
Personalmente ho conosciuto questa mangaka attraverso il manga Jesus Christ che - attraverso una serie di gag esilaranti - ha una trama fresca e veloce ma che purtroppo non lascia il segno. Da allora, la Ueda ha migliorato decisamente il suo tratto artistico. Oltre ad esser più pulito e accattivante, i suoi personaggi sono curati e originali, anche se a volte rischia di affezionarsi a certe figure che ripropone molto similarmente per altri personaggi.
La storia di Papillon ruota attorno ad Ageha, una ragazza timida e modesta che è incessantemente messa a paragone con la sorella gemella Hana. Quest'ultima valorizza il suo aspetto e risulta esser molto più socievole e carismatica, ha quindi molto successo tra i ragazzi, in particolare sembra prender di mira quelli che piacciono alla sorella.
La trama si sviluppa attraverso la fortificazione del carattere di Ageha con l'aiuto di un consulente scolastico, Kyuu-chan. La protagonista proverà a crearsi una propria identità, a chiarire i propri dubbi familiari e a cercare ciò che la rende felice. O forse dovrei dire: chi la rende felice?
È abbastanza prevedibile che gli interessi di Ageha si spostino dal compagno di infanzia Ryuusei, al giovane consulente.
Esattamente per i primi due volumi la storia sembra proporsi in maniera carina pur presentando i classici temi triti e ritriti: la bella che eclissa la bestia, la bestia che valorizza il proprio aspetto e, infine, la rivincita della sfigata (precedentemente bestia e ora più che bella)! Il tutto condito dalle angherie da parte della "gemella cattiva", le battute sfacciate del sensei, e la triste storia personale della protagonista malinconica.
Il modo in cui Ageha emerge in tutta la sua femminilità e nel pieno delle sue facoltà cognitive e del suo rinnovato caratterino conquista il lettore e spiega bene il riferimento della crisalide che pian piano diviene farfalla. Proseguendo, la storia alterna momenti di allegria e vivacità, a momenti tristi e tragici. Il dubbio sta nel come questa storia evolve. Il simpatico sensei Kyuu-chan si trasforma col tempo in un "farfallone", e non per adeguarsi alla sua fidanzata, ma perché incoraggia le sue ammiratrici. È così capace nel suo lavoro, ma quando si tratta di capire, o tenere a bada una sua corteggiatrice, sembra aver problemi.
Immancabile è il perdono di Ageha che rende praticamente inutili le scenate di gelosia precedenti, perché tanto basta una frase carina di Kyuu-chan - senza alcuna giustificazione reale per il suo comportamento - a farla cedere e renderla felice.
Volendo dimenticare elementi infantili come i biglietti promo-bacio ecc, o la casualità con cui una farfalla voli tra le montagne innevate, la storia sembra inventarsene di tutti i colori per tirare a lungo il brodo, e quindi rovesciarlo. Fosse stata più breve non si sarebbe ridicolizzata. La sventura cui la famiglia delle gemelle non ha mai fatto i conti ha fatto crescere in ognuno un trauma, ognuno con delle simpatie e antipatie diverse. Tutto ciò è abbastanza pesante, ma può avere un senso se visto come un ottimo studio psicologico per il sensei. Ma siccome si vuole strafare si aggiunge anche la tragedia che ha segnato il sensei, moltiplicando solo pagine inutili.
L'edizione italiana curata dalla Star Comics è abbastanza buona. Considerando il rapporto qualità-prezzo è vantaggioso fin tanto che non subentri una ristampa ad alzare il prezzo.
Il lettore che intende addentrarsi in questa lettura deve prepararsi ad una storia prevedibile, ma con una caratterizzazione dei personaggi abbastanza approfondita. Alcuni spunti sono originali ma trattati in maniera ridicola e spesso sono proprio inutili. Al di là della crisi fra Ageha e la madre, tutti gli altri pretesti per un'esame introspettivo sono fiacchi e morbosi, e volendo capire o cogliere il meglio di questo manga basta leggere i primi due volumi e l'ultimo (nel mezzo ci sono scene di gelosia e fraintendimenti vari, senza contare i tristi e noiosi ricordi del sensei e di Hana). Siccome non mi sono affezionata a Papillon ma non lo ritengo malvagio, una sufficienza tonda tonda ci sta bene.
Personalmente ho conosciuto questa mangaka attraverso il manga Jesus Christ che - attraverso una serie di gag esilaranti - ha una trama fresca e veloce ma che purtroppo non lascia il segno. Da allora, la Ueda ha migliorato decisamente il suo tratto artistico. Oltre ad esser più pulito e accattivante, i suoi personaggi sono curati e originali, anche se a volte rischia di affezionarsi a certe figure che ripropone molto similarmente per altri personaggi.
La storia di Papillon ruota attorno ad Ageha, una ragazza timida e modesta che è incessantemente messa a paragone con la sorella gemella Hana. Quest'ultima valorizza il suo aspetto e risulta esser molto più socievole e carismatica, ha quindi molto successo tra i ragazzi, in particolare sembra prender di mira quelli che piacciono alla sorella.
La trama si sviluppa attraverso la fortificazione del carattere di Ageha con l'aiuto di un consulente scolastico, Kyuu-chan. La protagonista proverà a crearsi una propria identità, a chiarire i propri dubbi familiari e a cercare ciò che la rende felice. O forse dovrei dire: chi la rende felice?
È abbastanza prevedibile che gli interessi di Ageha si spostino dal compagno di infanzia Ryuusei, al giovane consulente.
Esattamente per i primi due volumi la storia sembra proporsi in maniera carina pur presentando i classici temi triti e ritriti: la bella che eclissa la bestia, la bestia che valorizza il proprio aspetto e, infine, la rivincita della sfigata (precedentemente bestia e ora più che bella)! Il tutto condito dalle angherie da parte della "gemella cattiva", le battute sfacciate del sensei, e la triste storia personale della protagonista malinconica.
Il modo in cui Ageha emerge in tutta la sua femminilità e nel pieno delle sue facoltà cognitive e del suo rinnovato caratterino conquista il lettore e spiega bene il riferimento della crisalide che pian piano diviene farfalla. Proseguendo, la storia alterna momenti di allegria e vivacità, a momenti tristi e tragici. Il dubbio sta nel come questa storia evolve. Il simpatico sensei Kyuu-chan si trasforma col tempo in un "farfallone", e non per adeguarsi alla sua fidanzata, ma perché incoraggia le sue ammiratrici. È così capace nel suo lavoro, ma quando si tratta di capire, o tenere a bada una sua corteggiatrice, sembra aver problemi.
Immancabile è il perdono di Ageha che rende praticamente inutili le scenate di gelosia precedenti, perché tanto basta una frase carina di Kyuu-chan - senza alcuna giustificazione reale per il suo comportamento - a farla cedere e renderla felice.
Volendo dimenticare elementi infantili come i biglietti promo-bacio ecc, o la casualità con cui una farfalla voli tra le montagne innevate, la storia sembra inventarsene di tutti i colori per tirare a lungo il brodo, e quindi rovesciarlo. Fosse stata più breve non si sarebbe ridicolizzata. La sventura cui la famiglia delle gemelle non ha mai fatto i conti ha fatto crescere in ognuno un trauma, ognuno con delle simpatie e antipatie diverse. Tutto ciò è abbastanza pesante, ma può avere un senso se visto come un ottimo studio psicologico per il sensei. Ma siccome si vuole strafare si aggiunge anche la tragedia che ha segnato il sensei, moltiplicando solo pagine inutili.
L'edizione italiana curata dalla Star Comics è abbastanza buona. Considerando il rapporto qualità-prezzo è vantaggioso fin tanto che non subentri una ristampa ad alzare il prezzo.
Il lettore che intende addentrarsi in questa lettura deve prepararsi ad una storia prevedibile, ma con una caratterizzazione dei personaggi abbastanza approfondita. Alcuni spunti sono originali ma trattati in maniera ridicola e spesso sono proprio inutili. Al di là della crisi fra Ageha e la madre, tutti gli altri pretesti per un'esame introspettivo sono fiacchi e morbosi, e volendo capire o cogliere il meglio di questo manga basta leggere i primi due volumi e l'ultimo (nel mezzo ci sono scene di gelosia e fraintendimenti vari, senza contare i tristi e noiosi ricordi del sensei e di Hana). Siccome non mi sono affezionata a Papillon ma non lo ritengo malvagio, una sufficienza tonda tonda ci sta bene.
Ageha è una liceale timida e chiusa; la sorella gemella, Hana, è il suo esatto opposto, ovvero popolare, aperta e molto socevole. Le due sorelle sono cresciute in ambienti diversi: Hana con i genitori mentre Ageha con la nonna. Il loro rapporto è pressoché inesistente e spesso conflittuale. Tutto viene sconvolto con l'arrivo del professor Ryuusei, che trasformerà il fuco Hana in una splendida farfalla suscitando così le attenzioni e le ire della sorella gemella, che finora aveva dominato la scena.
Ho comprato il manga poiché ero rimasta piacevolmente colpita dal precedente manga della Ueda (Peach Girl) e poi perché adoro i disegni, ma devo dire che la trama mi ha un po' delusa. Dopo i primi volumi appare ripetitiva e ricalca molto la trama del manga precedente. Tutto sommato attribuisco un 7 per i disegni, per il percorso di crescita svolto da Ageha grazie all'aiuto del professore e per la simpatia e l'ironia di quest'ultimo.
Per il resto devo dire che il manga non mi ha emozionata, anche il finale mi è sembrato un po' forzato e poco ricco di sentimento.
Ho comprato il manga poiché ero rimasta piacevolmente colpita dal precedente manga della Ueda (Peach Girl) e poi perché adoro i disegni, ma devo dire che la trama mi ha un po' delusa. Dopo i primi volumi appare ripetitiva e ricalca molto la trama del manga precedente. Tutto sommato attribuisco un 7 per i disegni, per il percorso di crescita svolto da Ageha grazie all'aiuto del professore e per la simpatia e l'ironia di quest'ultimo.
Per il resto devo dire che il manga non mi ha emozionata, anche il finale mi è sembrato un po' forzato e poco ricco di sentimento.
Il mio voto è 6.5-7. Sono rimasta un po' delusa dagli ultimi volumi di questo manga. I primi erano psicologici e sicuramente facevano ben sperare riguardo la maturazione della protagonista e del suo rapporto con la sorella. Pian piano questo passa in secondo piano, parlando solo di lei e del professore, che ha una storia triste quanto banale nei risvolti. Insomma, andando avanti si perde quella profondità e quella caratterizzazione che invece mi avevano piacevolmente colpita nei primi volumi. Comunque è uno shoujo godibile e simpatico.
Era partito bene, molto bene, specialmente i primi due numeri mi erano piaciuti molto. Dava l'idea dello shojo psicologico, ma pian piano si è perso concentrandosi sulla relazione tra Ageha e il professore e sul passato di quest'ultimo, dimenticando quasi del tutto le premesse iniziali. Il concetto di crescita interiore della protagonista totalmente abbandonato e il difficile rapporto con la gemella migliorato da un volume all'altro senza spiegazioni. Belli i disegni. Un manga godibile, che però poteva dare molto di più.
Hana e Ageha sono due sorelle gemelle. Ma per quanto possano essere identiche esteriormente, caratterialmente sono più diverse che mai. La prima, dal carattere forte e deciso, è cresciuta in città con sua madre, mentre Aghea, molto timida e insicura, ha vissuto con la nonna in campagna. In seguito, con l'ammalarsi della nonna, le due sorelle sono state riunite, ma non si comportano affatto come sorelle.
Adoro questa autrice! L'ho conosciuta grazie all'opera "Peach Girl", e ho acquistato questo nuovo manga a occhi chiusi, e devo ammettere che non mi ha delusa. È vero, ho letto solo i primi 3 volumi, ma la storia mi ha interessata molto, e credo che continuando a leggerlo lo apprezzerò ancora di più. All'inizio mi ha addirittura commossa. I disegni sono bellissimi a mio parere, disegnati bene in ogni dettaglio, perfetti in ogni punto.
Voto 8 perché non ho ancora letto l'opera completa. Spero che continui ad essere dinamico e coinvolgente. Lo consiglio a tutti gli appassionati degli shoujo.
Adoro questa autrice! L'ho conosciuta grazie all'opera "Peach Girl", e ho acquistato questo nuovo manga a occhi chiusi, e devo ammettere che non mi ha delusa. È vero, ho letto solo i primi 3 volumi, ma la storia mi ha interessata molto, e credo che continuando a leggerlo lo apprezzerò ancora di più. All'inizio mi ha addirittura commossa. I disegni sono bellissimi a mio parere, disegnati bene in ogni dettaglio, perfetti in ogni punto.
Voto 8 perché non ho ancora letto l'opera completa. Spero che continui ad essere dinamico e coinvolgente. Lo consiglio a tutti gli appassionati degli shoujo.
Devo dire che quando ho cominciato questo manga l'ho subito adorato: i disegni mi piacevano molto, li ho trovati delicati e femminili, tipici di uno shojo, bellissimi soprattutto i capelli, secondo me.
Il problema maggiore riguarda la trama. Sempre all'inizio l'ho trovata, anche se non delle più originali, quantomeno buona per quanto si trattava della base. Purtroppo andando avanti, e non di molto (cioè già al 3° volumetto), la trama comincia a farsi noiosa e ripetitiva. Ci sono i classici malintesi, il triangolo amoroso, il personaggio "antipatico" che guasta sempre i piani della protagonista. Insomma, nulla di nuovo.
Per di più i personaggi non sono ben sviluppati, anche se di ciò è probabilmente complice il fatto che il manga è solo all'inizio. Per i protagonisti infatti la trama pone buone basi per una caratterizzazione più vasta (cosa che è "in corso" soprattutto nella protagonista Ageha).
Non so, sono rimasta molto delusa da questa serie, speravo in qualcosa di più. Belli i disegni.
Il problema maggiore riguarda la trama. Sempre all'inizio l'ho trovata, anche se non delle più originali, quantomeno buona per quanto si trattava della base. Purtroppo andando avanti, e non di molto (cioè già al 3° volumetto), la trama comincia a farsi noiosa e ripetitiva. Ci sono i classici malintesi, il triangolo amoroso, il personaggio "antipatico" che guasta sempre i piani della protagonista. Insomma, nulla di nuovo.
Per di più i personaggi non sono ben sviluppati, anche se di ciò è probabilmente complice il fatto che il manga è solo all'inizio. Per i protagonisti infatti la trama pone buone basi per una caratterizzazione più vasta (cosa che è "in corso" soprattutto nella protagonista Ageha).
Non so, sono rimasta molto delusa da questa serie, speravo in qualcosa di più. Belli i disegni.
Avendo letto solo 2 degli 8 volumi esistenti non posso attribuire un voto "completo", ma darò un 8.
Racconta la storia di due sorelle, Ageha e Hana Mizuki. Loro hanno due caratteri molto differenti. Hana è molto più popolare, ha più fortuna con i ragazzi ed è più affascinante. Ageha, invece, è più chiusa e decisamente meno popolare. Un giorno, per caso Ageha incontra Hayato, un consulente scolastico, che durante il corso della storia aiuterà molto la sorella "sfortunata" a diventare più bella e intraprendente.
Ageha durante la sua infanzia ha vissuto a casa della sua nonna. Qui ha incontrato Ryusei, suo compagno di giochi. Il caso vuole che lui vada nello stesso liceo e Ageha si è innamorata subito di lui ma purtroppo l'intraprendente sorella maggiore si fidanza con lui lasciando la ragazza con un palmo di naso.
La storia si svolge intorno a questi personaggi. La trovo molto carina per ora, semplice da leggere per chi desidera avere una lettura non pesante. Ve lo consiglio.
Racconta la storia di due sorelle, Ageha e Hana Mizuki. Loro hanno due caratteri molto differenti. Hana è molto più popolare, ha più fortuna con i ragazzi ed è più affascinante. Ageha, invece, è più chiusa e decisamente meno popolare. Un giorno, per caso Ageha incontra Hayato, un consulente scolastico, che durante il corso della storia aiuterà molto la sorella "sfortunata" a diventare più bella e intraprendente.
Ageha durante la sua infanzia ha vissuto a casa della sua nonna. Qui ha incontrato Ryusei, suo compagno di giochi. Il caso vuole che lui vada nello stesso liceo e Ageha si è innamorata subito di lui ma purtroppo l'intraprendente sorella maggiore si fidanza con lui lasciando la ragazza con un palmo di naso.
La storia si svolge intorno a questi personaggi. La trovo molto carina per ora, semplice da leggere per chi desidera avere una lettura non pesante. Ve lo consiglio.
<b>[Attenzione, possibili spoiler.]</b>
La protagonista è Ageha, che ha una sorella gemella, Hana. Le due ragazze sono cresciute separatamente, la prima in campagna con la nonna mentre la seconda con i genitori in città. Ageha ritorna poi a vivere con i genitori in città, ma non riesce ad ambientarsi e viene sempre messa in ombra dalla sorella, molto più bella ed estroversa di lei. Ageha è innamorata di Ryuusei, un compagno di giochi durante l'infanzia vissuta in campagna, ora suo compagno di classe al liceo. Nel confessare il suo amore al ragazzo viene aiutata da Kyuu-chan, consulente scolastico conosciuto per caso. Egli la salva da un tentato omicidio, dopo che i suoi compagni di classe l'avevano derisa dopo aver scoperto che a lei piaceva Ryuusei.
Intanto Hana, approfittando della visita di Ageha e Ryuusei alla nonna in ospedale, fa amicizia con il ragazzo, tanto che si mettono insieme. Questo evento demoralizza Ageha, che però viene nuovamente aiutata da Kyuu-chan, il quale l'aiuta a risolvere le incomprensioni familiari e la sprona a non darsi per vinta. La ragazza inizia ad essere più aperta e a stringere rapporti di amicizia con alcune sue compagne di classe; migliora il suo aspetto esteriore, tanto che la sua bellezza è paragonabile a quella di Hana. Ageha passa molto tempo con Kyuu-chan, iniziando a dimenticare Ryuusei e a provare qualcosa di nuovo per Kyuu-chan.
Questo shojo è, per quanto riguarda i temi affrontati, molto interessante: riporta un rapporto madre-figlia difficile dovuto a diversi motivi. Il primo è il fatto di essere cresciuta lontano dai propri genitori; il secondo l'inesistente dialogo tra le due; il terzo le attenzioni rivolte esclusivamente ad Hana; motivazioni che hanno fatto sentire Ageha come una figlia non voluta.
Altro aspetto interessante è la crescita interiore della protagonista che da crisalide, cioè ragazza timida chiusa in se stessa che non cura la sua immagine, si trasforma in farfalla, cioè in una ragazza che riesce a confessare il suo amore a Kyuu-chan, cosa che prima non sarebbe mai stata in grado di fare. Inoltre vi sono anche degli episodi di comicità che rendono la lettura molto piacevole, strappando qualche sorriso al lettore.
La protagonista è Ageha, che ha una sorella gemella, Hana. Le due ragazze sono cresciute separatamente, la prima in campagna con la nonna mentre la seconda con i genitori in città. Ageha ritorna poi a vivere con i genitori in città, ma non riesce ad ambientarsi e viene sempre messa in ombra dalla sorella, molto più bella ed estroversa di lei. Ageha è innamorata di Ryuusei, un compagno di giochi durante l'infanzia vissuta in campagna, ora suo compagno di classe al liceo. Nel confessare il suo amore al ragazzo viene aiutata da Kyuu-chan, consulente scolastico conosciuto per caso. Egli la salva da un tentato omicidio, dopo che i suoi compagni di classe l'avevano derisa dopo aver scoperto che a lei piaceva Ryuusei.
Intanto Hana, approfittando della visita di Ageha e Ryuusei alla nonna in ospedale, fa amicizia con il ragazzo, tanto che si mettono insieme. Questo evento demoralizza Ageha, che però viene nuovamente aiutata da Kyuu-chan, il quale l'aiuta a risolvere le incomprensioni familiari e la sprona a non darsi per vinta. La ragazza inizia ad essere più aperta e a stringere rapporti di amicizia con alcune sue compagne di classe; migliora il suo aspetto esteriore, tanto che la sua bellezza è paragonabile a quella di Hana. Ageha passa molto tempo con Kyuu-chan, iniziando a dimenticare Ryuusei e a provare qualcosa di nuovo per Kyuu-chan.
Questo shojo è, per quanto riguarda i temi affrontati, molto interessante: riporta un rapporto madre-figlia difficile dovuto a diversi motivi. Il primo è il fatto di essere cresciuta lontano dai propri genitori; il secondo l'inesistente dialogo tra le due; il terzo le attenzioni rivolte esclusivamente ad Hana; motivazioni che hanno fatto sentire Ageha come una figlia non voluta.
Altro aspetto interessante è la crescita interiore della protagonista che da crisalide, cioè ragazza timida chiusa in se stessa che non cura la sua immagine, si trasforma in farfalla, cioè in una ragazza che riesce a confessare il suo amore a Kyuu-chan, cosa che prima non sarebbe mai stata in grado di fare. Inoltre vi sono anche degli episodi di comicità che rendono la lettura molto piacevole, strappando qualche sorriso al lettore.