Koibana!
"Koibana!" è una serie shoujo di dieci volumi edita in Italia dalla Star Comics. Nagamu Nanaji, nota in Italia per la serie "Parfait Tic", ripropone con questa opera l'ambientazione scolastica e la arricchisce con tematiche sentimentali dalle tinte politicamente scorrette. La suggerisco ai lettori che si approcciano al tema dei sentimenti senza pregiudizi in quanto questa storia li mette alla prova. "Koibana!" propone il tema dei sentimenti raccontandolo attraverso coppie di lungo periodo, fanciulle innamorate alla conquista di ragazzi già fidanzati, uomini innamorati di altri uomini, donne bruttine innamorate di uomini innamorati di altri uomini (?). Lo suggerisco, inoltre, agli amanti dei cani.
Nagamu Nanaji parte con il più comune degli incipit: Hanabi Marui, una liceale come tante, cresce con la fobia degli uomini. Per questo motivo sceglie di frequentare un liceo dove può inserirsi in un corso destinato alle sole ragazze. Questa piccola "isola felice" si inserisce in un istituto prettamente maschile dove sono presenti altri due indirizzi: uno legato alle arti e ai mestieri; l'altro alle professioni informatiche. Non entrerò nel merito della trama ma riporto qui quali passaggi ho apprezzato:
1) Mi è piaciuto come l'autrice ha valorizzato la protagonista e il gruppo di amiche nel quale è inserita. Attraverso di loro Nagamu Nanaji racconta cosa vuol dire amare in base alle attitudini delle persone: chi segue la logica e la razionalità, chi il proprio istinto, chi è immobilizzato nelle sue paure, chi ce la mette tutta e impiega il doppio delle energie per raggiungere la luce in fondo al tunnel. Mi è piaciuto perché tutte, oltre la protagonista, hanno avuto un proprio spazio nella storia e alla fine ne risulta un quadro eccezionale: ciascun modo di vivere il sentimento ha dei limiti e delle opportunità, non esiste una ricetta corretta.
2) Mi è piaciuto che la storia della protagonista venga raccontata Anche con gli occhi del suo cane e fedele compagno di giochi. Qui il fedele amico non è stato solo un accessorio della trama ma ha contribuito a conoscere la protagonista con gli occhi di chi la osserva entro le mura domestiche e senza filtri.
3) Mi è piaciuto che l'autrice abbia messo sul piatto tematiche scomode (Amore infedele, Omossesualità, Amore non ricambiato, Amore negoziato) e lo fa mantenendo un filtro "shoujo" che consente di non scadere nel dramma estremo. Grazie al suo intreccio di storie viene mantenuta una visione di insieme sul tema dei lati oscuri dell'amore che non mi ha annoiata nemmeno per 30 secondi.
Nagamu Nanaji, come è stato per Aruito, ripropone qui due pilastri che a mio avviso la portano a fare la differenza:
- La diversità dei punti di vista
- Il coraggio di tirare fuori temi scomodi
Avrei potuto iniziare la recensione parlando di una protagonista che ha paura anche della sua ombra e che si innamora del più bello e scaltro della scuola. Avrei potuto anche scrivere che il processo di avvicinamento tra i due è curioso perché lei prova una fobia fisica per gli uomini. Tuttavia questo è solo il tema iniziale che offre un pretesto all'autrice per farsi spazio su temi assai più profondi e sono lieta di averne colto il senso. Non posso che suggerirlo a occhi chiusi.
Nagamu Nanaji parte con il più comune degli incipit: Hanabi Marui, una liceale come tante, cresce con la fobia degli uomini. Per questo motivo sceglie di frequentare un liceo dove può inserirsi in un corso destinato alle sole ragazze. Questa piccola "isola felice" si inserisce in un istituto prettamente maschile dove sono presenti altri due indirizzi: uno legato alle arti e ai mestieri; l'altro alle professioni informatiche. Non entrerò nel merito della trama ma riporto qui quali passaggi ho apprezzato:
1) Mi è piaciuto come l'autrice ha valorizzato la protagonista e il gruppo di amiche nel quale è inserita. Attraverso di loro Nagamu Nanaji racconta cosa vuol dire amare in base alle attitudini delle persone: chi segue la logica e la razionalità, chi il proprio istinto, chi è immobilizzato nelle sue paure, chi ce la mette tutta e impiega il doppio delle energie per raggiungere la luce in fondo al tunnel. Mi è piaciuto perché tutte, oltre la protagonista, hanno avuto un proprio spazio nella storia e alla fine ne risulta un quadro eccezionale: ciascun modo di vivere il sentimento ha dei limiti e delle opportunità, non esiste una ricetta corretta.
2) Mi è piaciuto che la storia della protagonista venga raccontata Anche con gli occhi del suo cane e fedele compagno di giochi. Qui il fedele amico non è stato solo un accessorio della trama ma ha contribuito a conoscere la protagonista con gli occhi di chi la osserva entro le mura domestiche e senza filtri.
3) Mi è piaciuto che l'autrice abbia messo sul piatto tematiche scomode (Amore infedele, Omossesualità, Amore non ricambiato, Amore negoziato) e lo fa mantenendo un filtro "shoujo" che consente di non scadere nel dramma estremo. Grazie al suo intreccio di storie viene mantenuta una visione di insieme sul tema dei lati oscuri dell'amore che non mi ha annoiata nemmeno per 30 secondi.
Nagamu Nanaji, come è stato per Aruito, ripropone qui due pilastri che a mio avviso la portano a fare la differenza:
- La diversità dei punti di vista
- Il coraggio di tirare fuori temi scomodi
Avrei potuto iniziare la recensione parlando di una protagonista che ha paura anche della sua ombra e che si innamora del più bello e scaltro della scuola. Avrei potuto anche scrivere che il processo di avvicinamento tra i due è curioso perché lei prova una fobia fisica per gli uomini. Tuttavia questo è solo il tema iniziale che offre un pretesto all'autrice per farsi spazio su temi assai più profondi e sono lieta di averne colto il senso. Non posso che suggerirlo a occhi chiusi.
"Koibana" per me è stata una terribile delusione.
Non perché sia il peggior manga che abbia mai letto, anzi, per quanto banale ha una trama scorrevole ed un buon ritmo narrativo.
Mi ha deluso perché mi aspettavo molto, molto di più da questa autrice.
Faccio una piccola premessa: ho comprato questo manga solo perché è un'opera di Nagamu Nanaji, mangaka che sta disegnando "Aruito - Moving Forward", il mio manga preferito attualmente. Quindi, ho comprato in blocco questo titolo sperando di trovarmi di fronte ad un fumetto quantomeno la metà profondo dell'opera sopracitata, invece mi sono trovato tra le mani un manga sì scorrevole, ma banale ed inconcludente, con una caratterizzazione dei personaggi al limite del sopportabile.
La trama è quella di un qualsiasi Shoujo: la protagonista Hanabi non si è mai innamorata di nessuno, anzi prova una forte repulsione per il genere maschile. Tutto ciò finché non conosce Chikai, ragazzo che cambierà la sua vita.
La trama è fin troppo classica e scontata, ma se fosse supportata da dei buoni personaggi sarebbe godibile, però, ancora una volta l'opera ci presenta personaggi sciatti, banali e mal caratterizzati. Hanabi e Chikai sono insopportabili, lei è scema e lui è s***** come poche cose nel mondo. Il rapporto tra loro si basa sulla loro passione dei cani. Le amiche di Hanabi ed i loro partner sono caratterizzati in modo piatto, è fin troppo semplice capire cosa pensano, cosa fanno e come andranno a finire le loro vicende. Sebbene non siano fastidiosi, non sono riusciti a conquistarmi per nulla.
Il disegno all'inizio non mi conquistava, ma migliora decisamente nel tempo. Il punto forte è sicuramente la narrazione incalzante che, nonostante la banalità degli argomenti trattati, è riuscita a farmi finire il titolo in pochi giorni.
Un altro pregio, però apprezzabile solo dai "fan" della maestra Nanaji, è come verso i volumi finali inizi a notarsi qualcosa del suo attuale stile: le intere pagine senza baloon, che affidano solo agli sguardi le interpretazioni delle emozioni dei personaggi e una ricerca di una profondità psicologica maggiore per i protagonisti.
Giudizio finale? Non ne vale assolutamente la pena, neanche per i fan della Nanaji. Io l'ho preso a 30 euro tutta la serie completa, a più non prendetelo per nessun motivo.
Non perché sia il peggior manga che abbia mai letto, anzi, per quanto banale ha una trama scorrevole ed un buon ritmo narrativo.
Mi ha deluso perché mi aspettavo molto, molto di più da questa autrice.
Faccio una piccola premessa: ho comprato questo manga solo perché è un'opera di Nagamu Nanaji, mangaka che sta disegnando "Aruito - Moving Forward", il mio manga preferito attualmente. Quindi, ho comprato in blocco questo titolo sperando di trovarmi di fronte ad un fumetto quantomeno la metà profondo dell'opera sopracitata, invece mi sono trovato tra le mani un manga sì scorrevole, ma banale ed inconcludente, con una caratterizzazione dei personaggi al limite del sopportabile.
La trama è quella di un qualsiasi Shoujo: la protagonista Hanabi non si è mai innamorata di nessuno, anzi prova una forte repulsione per il genere maschile. Tutto ciò finché non conosce Chikai, ragazzo che cambierà la sua vita.
La trama è fin troppo classica e scontata, ma se fosse supportata da dei buoni personaggi sarebbe godibile, però, ancora una volta l'opera ci presenta personaggi sciatti, banali e mal caratterizzati. Hanabi e Chikai sono insopportabili, lei è scema e lui è s***** come poche cose nel mondo. Il rapporto tra loro si basa sulla loro passione dei cani. Le amiche di Hanabi ed i loro partner sono caratterizzati in modo piatto, è fin troppo semplice capire cosa pensano, cosa fanno e come andranno a finire le loro vicende. Sebbene non siano fastidiosi, non sono riusciti a conquistarmi per nulla.
Il disegno all'inizio non mi conquistava, ma migliora decisamente nel tempo. Il punto forte è sicuramente la narrazione incalzante che, nonostante la banalità degli argomenti trattati, è riuscita a farmi finire il titolo in pochi giorni.
Un altro pregio, però apprezzabile solo dai "fan" della maestra Nanaji, è come verso i volumi finali inizi a notarsi qualcosa del suo attuale stile: le intere pagine senza baloon, che affidano solo agli sguardi le interpretazioni delle emozioni dei personaggi e una ricerca di una profondità psicologica maggiore per i protagonisti.
Giudizio finale? Non ne vale assolutamente la pena, neanche per i fan della Nanaji. Io l'ho preso a 30 euro tutta la serie completa, a più non prendetelo per nessun motivo.
Koibana ha aperto un filone di shoujo a sé: quelli in cui l'eroina deve combattere per un ragazzo già fidanzato.
Hanabi ha sempre detestato i ragazzi (per motivi non ben precisati) ma all'improvviso incontra il bel Chikai e tra i due scoppia la scintilla. Unico problema? Che Chikai ha già una bellissima ragazza! Così Hanabi, sostenuta dalle sue amiche, si troverà a lottare contro la sua repulsione per i ragazzi e contro lo spettro di una rivale che ha praticamente già vinto.
Koibana è uno shoujo semplice e di facile lettura (come al solito per la Nanaji le vignette sono talmente larghe che un capitolo si legge molto rapidamente), stereotipato per certi versi, ma interessante per altri: tutti i personaggi sono bene o male simpatici e facilmente riconoscibili, e danno vita a quello che a mio parere è il manga migliore della Nanaji.
Infatti anche se in modo molto semplificato, il procedere degli eventi è buono, e la love story dei protagonisti stavolta è davvero impedita dalla presenza della ragazza di Chikai (e non da ostacoli presenti solo nella mente dei protagonisti); anche le storia d'amore dei comprimari sono semplici ma buone.
Se dovessi consigliare un manga della Nanaji, sicuramente sarebbe questo.
Hanabi ha sempre detestato i ragazzi (per motivi non ben precisati) ma all'improvviso incontra il bel Chikai e tra i due scoppia la scintilla. Unico problema? Che Chikai ha già una bellissima ragazza! Così Hanabi, sostenuta dalle sue amiche, si troverà a lottare contro la sua repulsione per i ragazzi e contro lo spettro di una rivale che ha praticamente già vinto.
Koibana è uno shoujo semplice e di facile lettura (come al solito per la Nanaji le vignette sono talmente larghe che un capitolo si legge molto rapidamente), stereotipato per certi versi, ma interessante per altri: tutti i personaggi sono bene o male simpatici e facilmente riconoscibili, e danno vita a quello che a mio parere è il manga migliore della Nanaji.
Infatti anche se in modo molto semplificato, il procedere degli eventi è buono, e la love story dei protagonisti stavolta è davvero impedita dalla presenza della ragazza di Chikai (e non da ostacoli presenti solo nella mente dei protagonisti); anche le storia d'amore dei comprimari sono semplici ma buone.
Se dovessi consigliare un manga della Nanaji, sicuramente sarebbe questo.
La storia racconta la storia di Hanabi, che viene ammessa in un liceo che conta una sola classe femminile, mentre il resto dell'istituto è maschile. La protagonista fin dall'inizio nutre una certa allergia verso i suoi coetanei e i ragazzi più grandi, ma non per bambini o adulti; gli unici due maschi coetanei con cui riesce a parlare sono Sasa, che Hanabi conosce sotto le vesti di ragazza, e Chikai Uno.
Il mio voto è un 7 perché, oltre ad non aver notato nessuna crescita nei personaggi, la fine, secondo me, potrebbe essere migliore e non così incasinata. Ma chi è amante del genere shojo direi che potrebbe trovarlo molto carino, ma comunque lo consiglio, a tutti e a nessuno, chi vuole dargli un'occhiata può sempre farlo.
Ecco alcune indicazioni:
L'edizione italiana è nel classico formato Star Comics: grazie alla copertina e all'impaginatura rigida, il volume è compatto e non c'è rischio che si autodistrugga risentendo dell'usura del tempo, e la carta è della corretta porosità e bianchezza. Come da sana abitudine di casa Star, Koibana è una realizzazione standard la quale, forte del prezzo concorrenziale di € 3,90 e dell'agevole reperibilità, è ottima per una lettura disimpegnata anche finanziariamente.
Il mio voto è un 7 perché, oltre ad non aver notato nessuna crescita nei personaggi, la fine, secondo me, potrebbe essere migliore e non così incasinata. Ma chi è amante del genere shojo direi che potrebbe trovarlo molto carino, ma comunque lo consiglio, a tutti e a nessuno, chi vuole dargli un'occhiata può sempre farlo.
Ecco alcune indicazioni:
L'edizione italiana è nel classico formato Star Comics: grazie alla copertina e all'impaginatura rigida, il volume è compatto e non c'è rischio che si autodistrugga risentendo dell'usura del tempo, e la carta è della corretta porosità e bianchezza. Come da sana abitudine di casa Star, Koibana è una realizzazione standard la quale, forte del prezzo concorrenziale di € 3,90 e dell'agevole reperibilità, è ottima per una lettura disimpegnata anche finanziariamente.
Koibana.
Uno dei primi shojo che ho letto. Inizialmente questo manga offriva prospettive molto interessanti nonostante la trama non fosse delle più originali. Alla fine della fiera c'era solo una trama scadente che si riduceva al solito rincorrere il ragazzo più figo della scuola. "il mio cuore dice di seguirlo, ma la mia testa no, cosa devo fare? " (frase non letterale ma quasi), ma per piacere.
Il vero problema sta nella caratterizzazione dei personaggi. Prendiamo i due protagonisti: lei è la solita ragazzina senza arte ne parte (se non si tiene conto della sua smodata passione per fiocchetti e pizzi che sinceramente ho trovato leggermente bambinesca e poco consona al tema trattato), lui è il solito ragazzo freddo che non prova nessun sentimento o gioia (a parte maltrattare la tipa che lo lascia fare senza una parola di protesta?!) osannato da ogni ragazza della scuola e preso come divinità dai suoi coetanei.
Nulla di nuovo all'orizzonte all'inizio del fumetto, non ho interrotto il manga per il semplice motivo che per un breve momento si è intravisto uno sprazzo di luce dettato dalla ragazza di Chikai che avrebbe potuto dare una svolta al fumetto. Speranza svanita nel giro di poco. Ora, tutti i personaggi sono disegnati secondo stereotipi (non dico che ogni tanto lo stereotipo sia malvagio ma va usato con molta cautela) o vengono presentati con caratteri talmente assurdi da apparire quasi grotteschi (una professoressa non ha nulla di meglio da fare che mettersi a ficcanasare nella vita privata delle studentesse presupponendo che ognuna di loro abbia una qualche bega amorosa per le mani?). Alla fine non c'è stata nessuna crescita psicologica di nessuno dei personaggi.
Ho finito il fumetto, con molta fatica, poichè volevo vedere dove andasse a parare (amaramente delusa). Avrei fatto meglio a smettere per tempo e rivolgere il mio sguardo verso qualcos'altro. A differenza di personaggi e trama i disegni meritano un bel voto. I disegno è tipico dello shojuo, nulla da dire, ben curato e ricco di particolari che distolgono un pò dalla trama scadente.
Uno dei primi shojo che ho letto. Inizialmente questo manga offriva prospettive molto interessanti nonostante la trama non fosse delle più originali. Alla fine della fiera c'era solo una trama scadente che si riduceva al solito rincorrere il ragazzo più figo della scuola. "il mio cuore dice di seguirlo, ma la mia testa no, cosa devo fare? " (frase non letterale ma quasi), ma per piacere.
Il vero problema sta nella caratterizzazione dei personaggi. Prendiamo i due protagonisti: lei è la solita ragazzina senza arte ne parte (se non si tiene conto della sua smodata passione per fiocchetti e pizzi che sinceramente ho trovato leggermente bambinesca e poco consona al tema trattato), lui è il solito ragazzo freddo che non prova nessun sentimento o gioia (a parte maltrattare la tipa che lo lascia fare senza una parola di protesta?!) osannato da ogni ragazza della scuola e preso come divinità dai suoi coetanei.
Nulla di nuovo all'orizzonte all'inizio del fumetto, non ho interrotto il manga per il semplice motivo che per un breve momento si è intravisto uno sprazzo di luce dettato dalla ragazza di Chikai che avrebbe potuto dare una svolta al fumetto. Speranza svanita nel giro di poco. Ora, tutti i personaggi sono disegnati secondo stereotipi (non dico che ogni tanto lo stereotipo sia malvagio ma va usato con molta cautela) o vengono presentati con caratteri talmente assurdi da apparire quasi grotteschi (una professoressa non ha nulla di meglio da fare che mettersi a ficcanasare nella vita privata delle studentesse presupponendo che ognuna di loro abbia una qualche bega amorosa per le mani?). Alla fine non c'è stata nessuna crescita psicologica di nessuno dei personaggi.
Ho finito il fumetto, con molta fatica, poichè volevo vedere dove andasse a parare (amaramente delusa). Avrei fatto meglio a smettere per tempo e rivolgere il mio sguardo verso qualcos'altro. A differenza di personaggi e trama i disegni meritano un bel voto. I disegno è tipico dello shojuo, nulla da dire, ben curato e ricco di particolari che distolgono un pò dalla trama scadente.
<b>[Attenzione: contiene un po' di spoiler!]</b>
Devo dire che questo manga mi ha deluso terribilmente. Dopo aver letto in parte un'altra opera della Nanaji, "Parfait tic", mi aspettavo molto di più da quest'autrice.
Credo che per far sì che un manga venga apprezzato la realizzazione e ideazione del protagonista siano molto importanti. Personalmente preferisco i manga in cui i protagonisti appaiono molto vicini a me, rispecchiano alcune parti del mio essere o ciò che vorrei essere.
Hanabi invece non rientra in nessuna delle tre categorie sopracitate. All'inizio mi stava anche abbastanza simpatica ed era molto buffo vederla agitarsi non appena si avvicinava a un ragazzo. Poi il tutto è sfociato nella noia e banalità assolute.
Sarebbe stato molto più sensato se Hanabi avesse avuto un motivo di fondo per provare così tanta avversione verso il sesso maschile, tipo un trauma, anche banale.
Il ragazzo di cui si innamora Chikai, è un maschilista presuntuoso e arrogante, cosa che all'inizio potevo anche accettare, ma speravo che con il passare del tempo maturasse, però è rimasto il solito bamboccio tutto muscoli niente cervello.
Gli unici personaggi degni del mio apprezzamento sono Oyama e Mii, anche se speravo una maturazione del loro rapporto, e Sasa e Atsumi, unici personaggi veri del manga. Dovrebbero essere stati loro i protagonisti, a parere mio.
Perciò, se decidete di spendere i vostri risparmi per leggere questo manga, vi consiglio di non compiere lo stesso sbaglio che ho fatto io.
Devo dire che questo manga mi ha deluso terribilmente. Dopo aver letto in parte un'altra opera della Nanaji, "Parfait tic", mi aspettavo molto di più da quest'autrice.
Credo che per far sì che un manga venga apprezzato la realizzazione e ideazione del protagonista siano molto importanti. Personalmente preferisco i manga in cui i protagonisti appaiono molto vicini a me, rispecchiano alcune parti del mio essere o ciò che vorrei essere.
Hanabi invece non rientra in nessuna delle tre categorie sopracitate. All'inizio mi stava anche abbastanza simpatica ed era molto buffo vederla agitarsi non appena si avvicinava a un ragazzo. Poi il tutto è sfociato nella noia e banalità assolute.
Sarebbe stato molto più sensato se Hanabi avesse avuto un motivo di fondo per provare così tanta avversione verso il sesso maschile, tipo un trauma, anche banale.
Il ragazzo di cui si innamora Chikai, è un maschilista presuntuoso e arrogante, cosa che all'inizio potevo anche accettare, ma speravo che con il passare del tempo maturasse, però è rimasto il solito bamboccio tutto muscoli niente cervello.
Gli unici personaggi degni del mio apprezzamento sono Oyama e Mii, anche se speravo una maturazione del loro rapporto, e Sasa e Atsumi, unici personaggi veri del manga. Dovrebbero essere stati loro i protagonisti, a parere mio.
Perciò, se decidete di spendere i vostri risparmi per leggere questo manga, vi consiglio di non compiere lo stesso sbaglio che ho fatto io.
Avete mai sentito parlare della strana fobia verso il genere maschile? Vi sembra impossibile che una liceale, perciò nell'età in cui gli ormoni schizzano alle stelle, abbia una seria paura dei ragazzi? Beh, Hanabi, la nostra protagonista, è così.
"Koibana!" è una serie di dieci numeri di Nagamu Nanaji, già conosciuta e amata per "Parfait Tic!"; entrambe le opere sono edite in Italia dalla Star Comics.
Hanabi, come già anticipato, ha una tragica paura dei ragazzi, e quando viene a sapere che la sua domanda per una scuola femminile viene rifiutata e sarà costretta a frequentare una scuola quasi maschile, si vedrà crollare il mondo addosso.
Hanabi è però appoggiata dalle sue amiche, anch'esse ben caratterizzate e, ahimè, piene di problemi che intrecceranno e arricchiranno la trama.
L'esordio si ha quando Hanabi conosce Chikai, il ragazzo più bello e popolare della scuola, che per qualche strano e oscuro motivo si interesserà a lei.
I disegni sono bellissimi, la storia è esposta bene e vengono trattate tematiche pesanti senza stancare in modo eccessivo il lettore.
Ciò che mi ha davvero incantata di questa storia è la sua purezza. "Koibana!" è un manga che non ha bisogno di fanservice per tenere il lettore incollato alle pagine. Il modo in cui l'autrice affronta la fobia di Hanabi è semplice ma delicato, un punto a favore al prodotto finale.
L'edizione è buona: solita Star Comics da 3,90 €, prezzo adatto per questo genere di albo e di storia.
Se anche a voi capita di aver paura dell'altro sesso o avete voglia di qualcosa di diverso, vi consiglio particolarmente questa serie.
"Koibana!" è una serie di dieci numeri di Nagamu Nanaji, già conosciuta e amata per "Parfait Tic!"; entrambe le opere sono edite in Italia dalla Star Comics.
Hanabi, come già anticipato, ha una tragica paura dei ragazzi, e quando viene a sapere che la sua domanda per una scuola femminile viene rifiutata e sarà costretta a frequentare una scuola quasi maschile, si vedrà crollare il mondo addosso.
Hanabi è però appoggiata dalle sue amiche, anch'esse ben caratterizzate e, ahimè, piene di problemi che intrecceranno e arricchiranno la trama.
L'esordio si ha quando Hanabi conosce Chikai, il ragazzo più bello e popolare della scuola, che per qualche strano e oscuro motivo si interesserà a lei.
I disegni sono bellissimi, la storia è esposta bene e vengono trattate tematiche pesanti senza stancare in modo eccessivo il lettore.
Ciò che mi ha davvero incantata di questa storia è la sua purezza. "Koibana!" è un manga che non ha bisogno di fanservice per tenere il lettore incollato alle pagine. Il modo in cui l'autrice affronta la fobia di Hanabi è semplice ma delicato, un punto a favore al prodotto finale.
L'edizione è buona: solita Star Comics da 3,90 €, prezzo adatto per questo genere di albo e di storia.
Se anche a voi capita di aver paura dell'altro sesso o avete voglia di qualcosa di diverso, vi consiglio particolarmente questa serie.
Questo manga l'ho trovato davvero un capolavoro.
Innanzitutto le copertine sono tutte studiate e meravigliose, senza contare che nonostante i principali protagonisti siano due, la trama gira intorno anche a tutti i loro amici, di cui impareremo ad apprezzare pregi e difetti. Devo ammettere che ho gradito questa serie della Nanaji ancora più di Parfait Tic. L'idea della narrazione fatta dal cane Nanpa a mio parere è davvero geniale. Seppure il finale possa sembrare scontato, io ho notato una forte crescita dei personaggi, grazie ai piccoli eventi di tutti i giorni. Gli do il massimo voto, perché ho davvero apprezzato quest'opera che secondo me la Nanji si è giocata al meglio.
Innanzitutto le copertine sono tutte studiate e meravigliose, senza contare che nonostante i principali protagonisti siano due, la trama gira intorno anche a tutti i loro amici, di cui impareremo ad apprezzare pregi e difetti. Devo ammettere che ho gradito questa serie della Nanaji ancora più di Parfait Tic. L'idea della narrazione fatta dal cane Nanpa a mio parere è davvero geniale. Seppure il finale possa sembrare scontato, io ho notato una forte crescita dei personaggi, grazie ai piccoli eventi di tutti i giorni. Gli do il massimo voto, perché ho davvero apprezzato quest'opera che secondo me la Nanji si è giocata al meglio.
La storia racconta la storia di Hanabi, che viene ammessa in un liceo che conta una sola classe femminile, mentre il resto dell'istituto è maschile. La protagonista fin dall'inizio nutre una certa allergia verso i suoi coetanei e i ragazzi più grandi, ma non per bambini o adulti; gli unici due maschi coetanei con cui riesce a parlare sono Sasa, che Hanabi conosce sotto le vesti di ragazza, e Chikai Uno.
Nel corso dei 10 volumetti mi aspettavo che i personaggi cominciassero a crescere, ma non è stato cosi, anzi a volte sono anche peggiorati. La trama sembrava essere non la solita storia piena di cliché ma qualcosa di diverso, ma, a parte qualche piccola eccezione, in realtà li possiede tutti.
Le tavole a parer mio sono perfette e trovo che i disegni siano molto carini e anche un po' migliorati con l'andare avanti della vicenda, un'autrice con molto potenziale. Anche i personaggi secondari hanno la loro storia e non vengono trascurati, ognuno con i propri problemi e il proprio modo di risolverli, e non ci sono buchi nella caratterizzazione. Trovo assolutamente originale e carinissimo che la storia venga narrata dal cane della protagonista, Nampa.
Il mio voto è un 7 perché, oltre ad non aver notato nessuna crescita nei personaggi, la fine, secondo me, potrebbe essere migliore e non così incasinata. Ma chi è amante del genere shojo direi che potrebbe trovarlo molto carino, ma comunque lo consiglio, a tutti e a nessuno, chi vuole dargli un'occhiata può sempre farlo.
Nel corso dei 10 volumetti mi aspettavo che i personaggi cominciassero a crescere, ma non è stato cosi, anzi a volte sono anche peggiorati. La trama sembrava essere non la solita storia piena di cliché ma qualcosa di diverso, ma, a parte qualche piccola eccezione, in realtà li possiede tutti.
Le tavole a parer mio sono perfette e trovo che i disegni siano molto carini e anche un po' migliorati con l'andare avanti della vicenda, un'autrice con molto potenziale. Anche i personaggi secondari hanno la loro storia e non vengono trascurati, ognuno con i propri problemi e il proprio modo di risolverli, e non ci sono buchi nella caratterizzazione. Trovo assolutamente originale e carinissimo che la storia venga narrata dal cane della protagonista, Nampa.
Il mio voto è un 7 perché, oltre ad non aver notato nessuna crescita nei personaggi, la fine, secondo me, potrebbe essere migliore e non così incasinata. Ma chi è amante del genere shojo direi che potrebbe trovarlo molto carino, ma comunque lo consiglio, a tutti e a nessuno, chi vuole dargli un'occhiata può sempre farlo.
Koibana, manga dell'autrice del forse più noto Parfait Tic, è uno shojo manga senza grandi pregi. La storia è piuttosto semplice e lineare: la nostra protagonista, Hanabi, è affetta da una strana "allergia" ai maschi, che però non viene mai davvero spiegata. Sì, per lei i maschi sono brutti, sporchi, puzzano, ma durante tutta la durata del manga non compare mai una motivazione sufficiente per un odio tanto radicale. Non viene mai raccontato nessun evento traumatico del suo passato che possa giustificare una simile repulsione. Hanabi finisce, suo malgrado, per "innamorarsi" di Chikai Uno, ragazzo più popolare della scuola e già felicemente fidanzato. Di contorno alle vicende di Hanabi vi sono le storie delle sue tre stereotipatissime amiche: la ragazza cicciottella ma dal cuore d'oro, l'inguaribile pigrona scostante e l'orfana di padre con tanti fratellini e un fidanzato innamoratissimo.
Le vicende di Hanabi, che hanno il ruolo predominante nel manga, non appassionano più di tanto a causa del poco spessore della protagonista, che non matura nel corso della storia, affiancata dal personaggio altrettanto statico e poco comprensibile di Chikai, le cui azioni sono difficilmente comprensibili o sensate.
Neanche i triangoli amorosi presenti nel corso della storia appassionano più di tanto: sono scontati, un po' scialbi e di fatto non si risolvono grazie ad un reale sforzo da parte dei protagonisti, che li subiscono passivamente e li lasciano scivolare via per inerzia. Particolarmente insipido soprattutto il tentativo di creare una crescita sentimentale per Mii, l'amica pigrona e spocchiosa di Hanabi. L'autrice non riesce nemmeno a rendere quantomeno plausibile la sua vicenda: innamorata di Chikai, ci rinuncerà senza combattere e finirà per frequentare e innamorarsi di un suo spasimante. Trama apparentemente piena di buone potenzialità, ma banalizzata e resa noiosa in poco tempo.
Anche il tentativo di inserire l'argomento dell'amore per una persona dello stesso sesso e l'accettazione della propria sessualità, che l'autrice ha tentato di inserire, viene banalizzato e annacquato, senza giungere ad alcun risultato degno di nota.
Koibana è un manga che, se organizzato in modo diverso, avrebbe avuto buonissime potenzialità: l'allergia di Hanabi poteva essere trattata in modo più maturo, i triangoli amorosi potevano essere raccontati con maggiore pathos e i personaggi avrebbero potuto avere uno sviluppo psicologico interessante. L'autrice però vanifica tutte le buone basi che aveva gettato e si lascia sfuggire via ogni cosa, lasciandoci personaggi dallo spessore inesistente e una storia che finisce per annoiare.
Dal punto di vista puramente visivo, i disegni sono puliti e gradevoli, nel più classico stile shojo che già si poteva apprezzare in Parfait Tic. L'edizione italiana è mediocre, ma accettabile.
Il voto finale è un 4 e mezzo. Manga noioso molto lontano dal più azzeccato Parfait Tic, pieno di personaggi stereotipati e privi di sviluppo psicologico. Se cercare una storia romantica c'è di meglio.
Le vicende di Hanabi, che hanno il ruolo predominante nel manga, non appassionano più di tanto a causa del poco spessore della protagonista, che non matura nel corso della storia, affiancata dal personaggio altrettanto statico e poco comprensibile di Chikai, le cui azioni sono difficilmente comprensibili o sensate.
Neanche i triangoli amorosi presenti nel corso della storia appassionano più di tanto: sono scontati, un po' scialbi e di fatto non si risolvono grazie ad un reale sforzo da parte dei protagonisti, che li subiscono passivamente e li lasciano scivolare via per inerzia. Particolarmente insipido soprattutto il tentativo di creare una crescita sentimentale per Mii, l'amica pigrona e spocchiosa di Hanabi. L'autrice non riesce nemmeno a rendere quantomeno plausibile la sua vicenda: innamorata di Chikai, ci rinuncerà senza combattere e finirà per frequentare e innamorarsi di un suo spasimante. Trama apparentemente piena di buone potenzialità, ma banalizzata e resa noiosa in poco tempo.
Anche il tentativo di inserire l'argomento dell'amore per una persona dello stesso sesso e l'accettazione della propria sessualità, che l'autrice ha tentato di inserire, viene banalizzato e annacquato, senza giungere ad alcun risultato degno di nota.
Koibana è un manga che, se organizzato in modo diverso, avrebbe avuto buonissime potenzialità: l'allergia di Hanabi poteva essere trattata in modo più maturo, i triangoli amorosi potevano essere raccontati con maggiore pathos e i personaggi avrebbero potuto avere uno sviluppo psicologico interessante. L'autrice però vanifica tutte le buone basi che aveva gettato e si lascia sfuggire via ogni cosa, lasciandoci personaggi dallo spessore inesistente e una storia che finisce per annoiare.
Dal punto di vista puramente visivo, i disegni sono puliti e gradevoli, nel più classico stile shojo che già si poteva apprezzare in Parfait Tic. L'edizione italiana è mediocre, ma accettabile.
Il voto finale è un 4 e mezzo. Manga noioso molto lontano dal più azzeccato Parfait Tic, pieno di personaggi stereotipati e privi di sviluppo psicologico. Se cercare una storia romantica c'è di meglio.
Negli shoujo manga, quali sono gli elementi che più colpiscono la fantasia delle lettrici? Ad esempio, una buona ambientazione scolastica, calata magari in una costruzione cinta dal verde e dai fiori sebbene si trovi in piena Tokyo. Poi, sempre magari, la scuola potrebbe ospitare solo un esiguo numero di ragazze, per sfoltire già alla radice la concorrenza, controbilanciato da una massa apparentemente infinita di ragazzi bellocci che Madre Natura sembra aver creato appositamente per soddisfare i gusti delle fanciulle, fortunelle, di quella scuola. Ce ne sono per tutti i gusti e occasioni: si preferisce un uomo che esprima la propria forza e virilità plasmando la materia grezza? Bene, sono previsti due corsi differenziati per gli studenti, uno dei quali per aspiranti fabbri. Aggiudicato! Si prediligono invece i giovani intellettuali e cool? Ci sono gli appartenenti alla divisione ry-man, simil imprenditori e agenti di borsa in erba. Accontentate!
Cosa potrebbe desiderare di più un'adolescente?
Beh, per Hanabi Marui la risposta è scontata: niente di tutto ciò! Affetta da un'allergia cronica alla rozzezza fisica e caratteriale maschile, frequentare il liceo per Hanabi è un autentico inferno: ragazzi che sciamano per le aule costringendola a rallentare il passo per resistere e non soccombere al terrore; ragazzi che, con una certa vena di malizia che farebbe felici tutte le sue coetanee, a volte la guardano; essere addirittura, intollerabile affronto, avvicinata quand'è con le amiche. Già, le amiche sono l'unica oasi di Hanabi e la sola motivazione per cui non ha lasciato, di corsa e in lacrime, quello sciagurato edificio: sempre pulite e profumate, dolci e gentili, le ragazze sono una benedizione per Hanabi, e si chiede perché non esistano solo loro al mondo. E, fortunatamente, Hanabi è circondata di care amicizie: c'è Atsumi, un po' pienotta e gran forchetta, spontanea e determinata; Shinoccho, seria e responsabile; e Mii, lady di ghiaccio nel cuore e nella parlantina.
Prevedibilmente, il guscio anti-maschio di cui Hanabi si è rivestita viene un giorno scalfito irrimediabilmente da Chikai Uno, lo studente, a detta sia delle donne sia degli uomini, più affascinante del Nanaho. Frequentante il gruppo di arti e mestieri, Chikai Uno è un classico ragazzotto da manga con lunghi capelli dorati, occhi chiari, slanciato e magro, e con una sicurezza in sé e una boria veramente snervanti. Come può Hanabi innamorarsi proprio di un tipo del genere, assolutamente antitetico a lei? Saprà cogliere la rosa senza pungersi con le spine?
Come sarà ormai evidente, la chiave di volta del fumetto è "esagerazione", uno strumento narrativo usato con sorti alterne, soprattutto nel caso della protagonista, Hanabi; se, infatti, da un lato è innegabilmente assurdo creare un personaggio principale così atipico ed estremo nelle sue reazioni, dall'altro è interessante l'interiorizzazione della problematica amorosa, che, all'opposto di Parfait Tic, l'opera prima di Nagamu Nanaji in Italia della lunghezza di ben 22 volumi, non deve sottostare a forzati colpi di scena esterni. Abbastanza sorprendentemente, poi, Hanabi si rivela l'esatta contrapposizione di Fuuko, il personaggio femminile di PT: tutto sommato Hanabi non viene completamente soverchiata dalle difficoltà del cuore come avveniva a Fuuko, che da un certo punto della vicenda abbandona il suo carattere fresco e allegro per cedere al più cupo abbattimento e depressione. Con un'ennesima avversativa, va però sottolineato che, come in troppi shoujo, la resistenza femminile è molto esigua nei riguardi del coprotagonista, verso cui Hanabi è del tutto remissiva. È quindi una protagonista piuttosto complessa e incoerente, che non riesce a elevarsi da mera icona rappresentativa per i sentimenti delle lettrici a creazione a tutto tondo come è, un esempio su tutti, Sana di Kodocha.
Idem dicasi per il protagonista, Chikai Uno: dai tratti femminei e dalle arie da bello e impossibile (?) copia-incollate da innumerevoli drama giapponesi, Chikai è una figurina che serve solo a far palpitare il cuoricino di Hanabi, nonché di tutto il gentil sesso dell'istituto.
Per fortuna, le cose migliorano con le compagne di Hanabi. In particolare, Atsumi, con il suo comportamento allegro e deciso nella sua sensibilità, fa da contraltare a Hanabi: Atsumi in effetti si innamora di Sasa, un ragazzo piccolino e carino unico amico maschio di Hanabi; tuttavia, Sasa si scopre essere infatuato di Gen, proprietario di un negozio di casalinghi e articoli kawaii in cui Hanabi lavora part-time. Come spiega la stessa autrice in chiusura dell'ultimo tankōbon, mentre il contesto di Hanabi e Chikai è incentrato sui ruoli e sulla coscienza di uomo e di donna, Atsumi e Sasa rappresentano l'amore che si instaura verso la persona effettiva, a prescindere dal genere sessuale. Più blande sono le vicissitudini di Shinoccho e Mii: la prima sta assieme a Masato, un giovanotto talmente smielato da indossare occhiali identici a quelli della sua morosa per sembrare più affini, e si scambiano promesse di matrimonio già tra i banchi delle superiori. Dal canto suo, Mii amerebbe anche lei Chikai, ma al fine di non compromettere l'amicizia con Hanabi, tenta di dimenticarlo con Oyama, e qua è lui ad abbandonarsi a lei; c'è di bello che infine, con le sue costanti attenzioni, Oyama sa conquistare effettivamente la sua metà.
Menzione speciale merita Lady Ami: teoricamente insegnante di cucito, la fascinosa e sofisticata Lady Ami affida alle sue pupille il compito natalizio di confezionare un regalo per far innamorare il proprio sweet-heart. Lady Ami è un personaggio tanto pazzoide quanto inverosimile, ma, con il procedere della trama, si dimostra indispensabile e simpaticissimo, sulle pagine ben inteso.
Forse un'analisi ravvicinata è fuorviante, poiché il manga, visto come progressione continua, scorre e regge: un certo spazio è ritagliato per tutti i personaggi cambiando il punto di vista e le ambientazioni in maniera veloce e naturale, e la love story di Hanabi e Chikai si approfondisce con il succedersi degli albi. Riceve anche una certa attenzione il triangolo tra Hanabi, Chikai e la fidanzata di quest'ultimo Yukine: diversamente da altri titoli, la rivale di Hanabi gioca un fair game e il suo atteggiamento è psicologicamente veritiero, non ricopre il riduttivo ruolo di catalizzatrice dell'antipatia del pubblico.
Ulteriori puntelli alla narrazione sono le passioni individuali che la maestra riversa nella pubblicazione: per esempio, le varie parti in cui le ragazze eseguono attività come ricamare, imparare a cucinare, etc., sono particolarmente riuscite per l'attenzione e la cura con cui sono realizzate, complice anche l'interesse provato dalla stessa Nanaji, che traspare anche nelle copertine la cui grafica è creata con immagini differenti (di dolci, di ricami, ecc.). Inoltre, un cammeo sono i due cani Nanpa e Cleo, rispettivamente narratore e animale domestico di Hanabi il primo, di Chikai il secondo.
Soffermandosi sulla veste grafica, Koibana ha una marcia in più in confronto a PT. Se in PT i disegni sono piuttosto standardizzati secondo lo stile moderno e la varietà di inquadrature, di espressioni facciali, e di retini utilizzati non è ampia, in Koibana Nanaji-sensei dimostra di aver fatto tesoro e tratto insegnamento dalla estesa lavorazione a PT: infatti, ora i disegni sono espressione di un tratto assai più personale e particolareggiato, le retinature sono azzeccate e incisive, i fondali variegati, con il risultato globale di rendere le tavole ricche e gradevoli da osservare, e alcune di esse sono davvero molto belle e ben confezionate.
L'edizione italiana è nel classico formato Star Comics: grazie alla copertina e all'impaginatura rigida, il volume è compatto e non c'è rischio che si autodistrugga risentendo dell'usura del tempo, e la carta è della corretta porosità e bianchezza. Come da sana abitudine di casa Star, Koibana è una realizzazione standard la quale, forte del prezzo concorrenziale di € 3, 90 e dell'agevole reperibilità, è ottima per una lettura disimpegnata anche finanziariamente.
To sum up, Koibana tenta di essere una produzione corale alla Marmalade Boy, ma di certo non raggiunge i risultati riportati da Wataru Yoshizumi: non sempre coordinato e coerente, Koibana! Koiseyo Hanabi rappresenta comunque un passo avanti rispetto al precedente Parfait Tic e, nell'insieme, un'opera leggera che può piacere alle appassionate.
Cosa potrebbe desiderare di più un'adolescente?
Beh, per Hanabi Marui la risposta è scontata: niente di tutto ciò! Affetta da un'allergia cronica alla rozzezza fisica e caratteriale maschile, frequentare il liceo per Hanabi è un autentico inferno: ragazzi che sciamano per le aule costringendola a rallentare il passo per resistere e non soccombere al terrore; ragazzi che, con una certa vena di malizia che farebbe felici tutte le sue coetanee, a volte la guardano; essere addirittura, intollerabile affronto, avvicinata quand'è con le amiche. Già, le amiche sono l'unica oasi di Hanabi e la sola motivazione per cui non ha lasciato, di corsa e in lacrime, quello sciagurato edificio: sempre pulite e profumate, dolci e gentili, le ragazze sono una benedizione per Hanabi, e si chiede perché non esistano solo loro al mondo. E, fortunatamente, Hanabi è circondata di care amicizie: c'è Atsumi, un po' pienotta e gran forchetta, spontanea e determinata; Shinoccho, seria e responsabile; e Mii, lady di ghiaccio nel cuore e nella parlantina.
Prevedibilmente, il guscio anti-maschio di cui Hanabi si è rivestita viene un giorno scalfito irrimediabilmente da Chikai Uno, lo studente, a detta sia delle donne sia degli uomini, più affascinante del Nanaho. Frequentante il gruppo di arti e mestieri, Chikai Uno è un classico ragazzotto da manga con lunghi capelli dorati, occhi chiari, slanciato e magro, e con una sicurezza in sé e una boria veramente snervanti. Come può Hanabi innamorarsi proprio di un tipo del genere, assolutamente antitetico a lei? Saprà cogliere la rosa senza pungersi con le spine?
Come sarà ormai evidente, la chiave di volta del fumetto è "esagerazione", uno strumento narrativo usato con sorti alterne, soprattutto nel caso della protagonista, Hanabi; se, infatti, da un lato è innegabilmente assurdo creare un personaggio principale così atipico ed estremo nelle sue reazioni, dall'altro è interessante l'interiorizzazione della problematica amorosa, che, all'opposto di Parfait Tic, l'opera prima di Nagamu Nanaji in Italia della lunghezza di ben 22 volumi, non deve sottostare a forzati colpi di scena esterni. Abbastanza sorprendentemente, poi, Hanabi si rivela l'esatta contrapposizione di Fuuko, il personaggio femminile di PT: tutto sommato Hanabi non viene completamente soverchiata dalle difficoltà del cuore come avveniva a Fuuko, che da un certo punto della vicenda abbandona il suo carattere fresco e allegro per cedere al più cupo abbattimento e depressione. Con un'ennesima avversativa, va però sottolineato che, come in troppi shoujo, la resistenza femminile è molto esigua nei riguardi del coprotagonista, verso cui Hanabi è del tutto remissiva. È quindi una protagonista piuttosto complessa e incoerente, che non riesce a elevarsi da mera icona rappresentativa per i sentimenti delle lettrici a creazione a tutto tondo come è, un esempio su tutti, Sana di Kodocha.
Idem dicasi per il protagonista, Chikai Uno: dai tratti femminei e dalle arie da bello e impossibile (?) copia-incollate da innumerevoli drama giapponesi, Chikai è una figurina che serve solo a far palpitare il cuoricino di Hanabi, nonché di tutto il gentil sesso dell'istituto.
Per fortuna, le cose migliorano con le compagne di Hanabi. In particolare, Atsumi, con il suo comportamento allegro e deciso nella sua sensibilità, fa da contraltare a Hanabi: Atsumi in effetti si innamora di Sasa, un ragazzo piccolino e carino unico amico maschio di Hanabi; tuttavia, Sasa si scopre essere infatuato di Gen, proprietario di un negozio di casalinghi e articoli kawaii in cui Hanabi lavora part-time. Come spiega la stessa autrice in chiusura dell'ultimo tankōbon, mentre il contesto di Hanabi e Chikai è incentrato sui ruoli e sulla coscienza di uomo e di donna, Atsumi e Sasa rappresentano l'amore che si instaura verso la persona effettiva, a prescindere dal genere sessuale. Più blande sono le vicissitudini di Shinoccho e Mii: la prima sta assieme a Masato, un giovanotto talmente smielato da indossare occhiali identici a quelli della sua morosa per sembrare più affini, e si scambiano promesse di matrimonio già tra i banchi delle superiori. Dal canto suo, Mii amerebbe anche lei Chikai, ma al fine di non compromettere l'amicizia con Hanabi, tenta di dimenticarlo con Oyama, e qua è lui ad abbandonarsi a lei; c'è di bello che infine, con le sue costanti attenzioni, Oyama sa conquistare effettivamente la sua metà.
Menzione speciale merita Lady Ami: teoricamente insegnante di cucito, la fascinosa e sofisticata Lady Ami affida alle sue pupille il compito natalizio di confezionare un regalo per far innamorare il proprio sweet-heart. Lady Ami è un personaggio tanto pazzoide quanto inverosimile, ma, con il procedere della trama, si dimostra indispensabile e simpaticissimo, sulle pagine ben inteso.
Forse un'analisi ravvicinata è fuorviante, poiché il manga, visto come progressione continua, scorre e regge: un certo spazio è ritagliato per tutti i personaggi cambiando il punto di vista e le ambientazioni in maniera veloce e naturale, e la love story di Hanabi e Chikai si approfondisce con il succedersi degli albi. Riceve anche una certa attenzione il triangolo tra Hanabi, Chikai e la fidanzata di quest'ultimo Yukine: diversamente da altri titoli, la rivale di Hanabi gioca un fair game e il suo atteggiamento è psicologicamente veritiero, non ricopre il riduttivo ruolo di catalizzatrice dell'antipatia del pubblico.
Ulteriori puntelli alla narrazione sono le passioni individuali che la maestra riversa nella pubblicazione: per esempio, le varie parti in cui le ragazze eseguono attività come ricamare, imparare a cucinare, etc., sono particolarmente riuscite per l'attenzione e la cura con cui sono realizzate, complice anche l'interesse provato dalla stessa Nanaji, che traspare anche nelle copertine la cui grafica è creata con immagini differenti (di dolci, di ricami, ecc.). Inoltre, un cammeo sono i due cani Nanpa e Cleo, rispettivamente narratore e animale domestico di Hanabi il primo, di Chikai il secondo.
Soffermandosi sulla veste grafica, Koibana ha una marcia in più in confronto a PT. Se in PT i disegni sono piuttosto standardizzati secondo lo stile moderno e la varietà di inquadrature, di espressioni facciali, e di retini utilizzati non è ampia, in Koibana Nanaji-sensei dimostra di aver fatto tesoro e tratto insegnamento dalla estesa lavorazione a PT: infatti, ora i disegni sono espressione di un tratto assai più personale e particolareggiato, le retinature sono azzeccate e incisive, i fondali variegati, con il risultato globale di rendere le tavole ricche e gradevoli da osservare, e alcune di esse sono davvero molto belle e ben confezionate.
L'edizione italiana è nel classico formato Star Comics: grazie alla copertina e all'impaginatura rigida, il volume è compatto e non c'è rischio che si autodistrugga risentendo dell'usura del tempo, e la carta è della corretta porosità e bianchezza. Come da sana abitudine di casa Star, Koibana è una realizzazione standard la quale, forte del prezzo concorrenziale di € 3, 90 e dell'agevole reperibilità, è ottima per una lettura disimpegnata anche finanziariamente.
To sum up, Koibana tenta di essere una produzione corale alla Marmalade Boy, ma di certo non raggiunge i risultati riportati da Wataru Yoshizumi: non sempre coordinato e coerente, Koibana! Koiseyo Hanabi rappresenta comunque un passo avanti rispetto al precedente Parfait Tic e, nell'insieme, un'opera leggera che può piacere alle appassionate.
Io invece trovo che Koibana! sia un manga semplicemente eccezionale. Se si va avanti con la lettura ci si rende conto come i sentimenti e le emozioni di Hanabi e degli altri siano molto realistiche. Certo, dipende anche dai punti di vista. Se siete tipe/i a cui piace l'azione e le robe pesanti, Koibana non fa per voi. A dire il vero anche io penso che alcune cose siano contraddittorie - ad esempio i comportamenti di Chikai che prima sembra innamorato e poi si comporta male con la protagonista, o i comportamenti di Mii, la ragazza dal cuore di ghiaccio. Ma scommetto che questo manga non deluderà soprattutto le adolescenti sognatrici che un po' si identificano nei disegni e nelle problematiche di Hanabi, Atsumi, Shinoccho e Mii.
Io personalmente, fra tutti i manga letti (e son parecchi,eh!), considero Koibana! il migliore, come tutti i fumetti di Nagamu d'altronde (leggete Parfait Tic, è stupendo!). I disegni sono molto particolari e belli. Vi consigli vivamente di comprarlo e leggerlo, dal primo all'ultimo volume.
Io personalmente, fra tutti i manga letti (e son parecchi,eh!), considero Koibana! il migliore, come tutti i fumetti di Nagamu d'altronde (leggete Parfait Tic, è stupendo!). I disegni sono molto particolari e belli. Vi consigli vivamente di comprarlo e leggerlo, dal primo all'ultimo volume.
Koibana! è uno manga shojo che parla di Hanabi, una liceale che, al contrario delle sue compagne, non sbava dietro ai ragazzi, anzi, non vuole neanche guardarli!
Ma cosa succederebbe se Chikai, il classico ragazzo più figo della scuola, s'interessasse a lei? E se Hanabi, involontariamente, s'innamorasse di lui?
La trama non è per niente scontata, e, a differenza di molti shojo, la storia non è incentrata solo ed esclusivamente sui due protagonisti, ma vengono descritti molto bene anche i personaggi secondari, e la mangaka è riuscita ad intrecciare per bene le storie di questi ultimi e quella di Chikai e Hanabi.
I disegni sono molto belli e puliti, e rispecchiano benissimo le personalità dei personaggi. Inoltre la Star Comics ha fatto un bel lavoro con l'edizione italiana, senza aver bisogno della sovraccoperta che fa solo lievitare il costo dei volumi, che sono ad un ottimo prezzo (3,90€), soprattutto osservando che le pagine sono bianche e che non sono per niente trasparenti.
Consiglio questo manga a coloro che amano gli shojo, o che vogliono passare un pomeriggio senza annoiarsi.
Ma cosa succederebbe se Chikai, il classico ragazzo più figo della scuola, s'interessasse a lei? E se Hanabi, involontariamente, s'innamorasse di lui?
La trama non è per niente scontata, e, a differenza di molti shojo, la storia non è incentrata solo ed esclusivamente sui due protagonisti, ma vengono descritti molto bene anche i personaggi secondari, e la mangaka è riuscita ad intrecciare per bene le storie di questi ultimi e quella di Chikai e Hanabi.
I disegni sono molto belli e puliti, e rispecchiano benissimo le personalità dei personaggi. Inoltre la Star Comics ha fatto un bel lavoro con l'edizione italiana, senza aver bisogno della sovraccoperta che fa solo lievitare il costo dei volumi, che sono ad un ottimo prezzo (3,90€), soprattutto osservando che le pagine sono bianche e che non sono per niente trasparenti.
Consiglio questo manga a coloro che amano gli shojo, o che vogliono passare un pomeriggio senza annoiarsi.
Trama per niente scontata (almeno all'inizio), ma abbastanza originale in quanto la protagonista, Hanabi, prova una strana avversione per i ragazzi e per questo decide di frequentare un istituto femminile. Non riuscendo ad iscriversi a quest'istituto speciale per un'influenza, è costretta ad optare per una scuola che ha un corso esclusivamente femminile e dei corsi maschili.
Tuttavia il destino le farà incontrare Chikai, di cui si innamorerà praticamente subito, cosa che mi ha lasciato leggermente basita, perché non credevo potesse superare così velocemente questo suo odio per i ragazzi.
Comunque la trama non è incentrata solo sull'evoluzione del rapporto tra Hanabi e Chikai, ma vengono raccontate anche le storie delle amiche di Hanabi: Mii, la bella ragazza dal cuore di ghiaccio, Atsumi, ragazza un po' in sovrappeso che adora mangiare e cucinare, e Shinocchio, molto innamorata del suo fidanzato.
Per concludere, uno shoujo manga con una trama abbastanza fluida e scorrevole, che alterna situazioni delicate a scenette comiche e divertenti. I personaggi, sia principali che secondari, hanno tutti un loro ruolo all'interno della storia e non sono solo pedine che ruotano intorno alla figura della protagonista principale. Lo stile di disegno è a dir poco fantastico, molto espressivo. Sicuramente uno dei miei manga preferiti fino ad ora.
Tuttavia il destino le farà incontrare Chikai, di cui si innamorerà praticamente subito, cosa che mi ha lasciato leggermente basita, perché non credevo potesse superare così velocemente questo suo odio per i ragazzi.
Comunque la trama non è incentrata solo sull'evoluzione del rapporto tra Hanabi e Chikai, ma vengono raccontate anche le storie delle amiche di Hanabi: Mii, la bella ragazza dal cuore di ghiaccio, Atsumi, ragazza un po' in sovrappeso che adora mangiare e cucinare, e Shinocchio, molto innamorata del suo fidanzato.
Per concludere, uno shoujo manga con una trama abbastanza fluida e scorrevole, che alterna situazioni delicate a scenette comiche e divertenti. I personaggi, sia principali che secondari, hanno tutti un loro ruolo all'interno della storia e non sono solo pedine che ruotano intorno alla figura della protagonista principale. Lo stile di disegno è a dir poco fantastico, molto espressivo. Sicuramente uno dei miei manga preferiti fino ad ora.
<b>[Recensioni accorpate.]</b>
All'inizio lessi questa storia convinta che i difetti che palesemente i personaggi presentavano fossero dovuti ad uno sviluppo lento della trama. Invece non è stato così. I Personaggi non sono cresciuti per niente, sono lì, sempre nello stesso punto idiota dell'inizio. Sono statici e psicologicamente nulli. Giustificavo l'infantilismo della protagonista con la convinzione che il problema fosse l'inesperienza e speravo di vedere piovere un po' di buon senso nella zucca di tutti i personaggi. Se prima vedevo i protagonisti secondari ben caratterizzati ora mi sembrano solo il tentativo di sviare l'attenzione da una trama che poteva essere ben collaudata se sviluppata in maniera diversa.
Trovo la protagonista terribilmente incoerente e stupida. Non solo la sua "allergia" agli uomini è durata ben poco, ma ha preso anche le sembianze di un cane per il resto dei volumi! La scusa di voler rappresentare un'adolescente inesperta alle prese con la prima grande cotta della sua vita può reggere per i primi 3 volumi, ma dopo mi pare solamente una forzatura. Per non parlare del protagonista maschile che, a mio avviso, diventa solo più detestabile. Vuoto, amorfo, ma soprattutto il divertimento che prova a pungolare una povera ragazza me lo deve spiegare. Anche perché, ho aspettato 7 volumi per vedere emergere il lato riflessivo di questo ragazzo, ma è stata un'attesa vana. Niente da fare. Mi sembra una storia incompleta, senza capo ne coda. Poveri lettori.
Morale della favola? Uno spreco di soldi. Rimpiango veramente l'impegno ad acquistare questa serie. I disegni sono sempre perfetti, anzi a mio avviso migliorano pure durante il corso, ma tutto finisce lì.
---
La storia ha elementi cliché, ma per ora il suo sviluppo è abbastanza originale. Non me la sento di criticare l'autrice, in quanto racconta le vicende una ragazza che sì, odia gli uomini, ma che ha quindici anni ed ha tutto il diritto di essere spaventata dalla vita. Questo presunto odio, quest'allergia, come la protagonista, Hanabi, afferma di avere, nei confronti degli uomini, si manifesta solo verso nei confronti degli adolescenti e dei giovani adulti, ma non con gli adulti o i bambini... e, caso strano, non con un certo coetaneo di Hanabi: Chikai Uno. È un ragazzo misterioso, indecifrabile, dalla sua espressione è davvero difficile captare qualcosa. Credo che, nonostante l'apparenza da sbruffone, sia un ragazzo riflessivo. Con una pecca, una grande pecca, che si è palesata nello special del terzo volume.
Le tavole sono a dir poco perfette. I disegni sono molto belli e carismatici. I personaggi secondari, inoltre, non sono abbandonati a loro stessi. Li trovo ben caratterizzati, magari non ancora sviluppati dato l'esiguo numero di volumi letti, ma con molto potenziale, già pronto per essere espresso. Ognuno ha la sua storia, ognuno i suoi problemi e il suo modo di affrontarli, non ci sono buchi nella caratterizzazione e questo è un punto a favore dell'autrice! Trovo inoltre originale la scelta di utilizzare il cagnolino di famiglia come voce narrante.
All'inizio lessi questa storia convinta che i difetti che palesemente i personaggi presentavano fossero dovuti ad uno sviluppo lento della trama. Invece non è stato così. I Personaggi non sono cresciuti per niente, sono lì, sempre nello stesso punto idiota dell'inizio. Sono statici e psicologicamente nulli. Giustificavo l'infantilismo della protagonista con la convinzione che il problema fosse l'inesperienza e speravo di vedere piovere un po' di buon senso nella zucca di tutti i personaggi. Se prima vedevo i protagonisti secondari ben caratterizzati ora mi sembrano solo il tentativo di sviare l'attenzione da una trama che poteva essere ben collaudata se sviluppata in maniera diversa.
Trovo la protagonista terribilmente incoerente e stupida. Non solo la sua "allergia" agli uomini è durata ben poco, ma ha preso anche le sembianze di un cane per il resto dei volumi! La scusa di voler rappresentare un'adolescente inesperta alle prese con la prima grande cotta della sua vita può reggere per i primi 3 volumi, ma dopo mi pare solamente una forzatura. Per non parlare del protagonista maschile che, a mio avviso, diventa solo più detestabile. Vuoto, amorfo, ma soprattutto il divertimento che prova a pungolare una povera ragazza me lo deve spiegare. Anche perché, ho aspettato 7 volumi per vedere emergere il lato riflessivo di questo ragazzo, ma è stata un'attesa vana. Niente da fare. Mi sembra una storia incompleta, senza capo ne coda. Poveri lettori.
Morale della favola? Uno spreco di soldi. Rimpiango veramente l'impegno ad acquistare questa serie. I disegni sono sempre perfetti, anzi a mio avviso migliorano pure durante il corso, ma tutto finisce lì.
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La storia ha elementi cliché, ma per ora il suo sviluppo è abbastanza originale. Non me la sento di criticare l'autrice, in quanto racconta le vicende una ragazza che sì, odia gli uomini, ma che ha quindici anni ed ha tutto il diritto di essere spaventata dalla vita. Questo presunto odio, quest'allergia, come la protagonista, Hanabi, afferma di avere, nei confronti degli uomini, si manifesta solo verso nei confronti degli adolescenti e dei giovani adulti, ma non con gli adulti o i bambini... e, caso strano, non con un certo coetaneo di Hanabi: Chikai Uno. È un ragazzo misterioso, indecifrabile, dalla sua espressione è davvero difficile captare qualcosa. Credo che, nonostante l'apparenza da sbruffone, sia un ragazzo riflessivo. Con una pecca, una grande pecca, che si è palesata nello special del terzo volume.
Le tavole sono a dir poco perfette. I disegni sono molto belli e carismatici. I personaggi secondari, inoltre, non sono abbandonati a loro stessi. Li trovo ben caratterizzati, magari non ancora sviluppati dato l'esiguo numero di volumi letti, ma con molto potenziale, già pronto per essere espresso. Ognuno ha la sua storia, ognuno i suoi problemi e il suo modo di affrontarli, non ci sono buchi nella caratterizzazione e questo è un punto a favore dell'autrice! Trovo inoltre originale la scelta di utilizzare il cagnolino di famiglia come voce narrante.
La trama parla di una ragazza di nome Hanabi che odia gli uomini, ma per sua sfortuna dovrà frequentare una scuola con una sola sezione femminile. All'inizio è disperata e spaventata, ma poi conosce un ragazzo di nome Chikai Uno che le farà cambiare idea.
Io non sono una gran amante degli shojo perché mi annoiano, ma questo non vuol dire che non li sopporti, infatti ne ho visti/letti alcuni. A mio giudizio Koibana è molto carino perché non annoia, i personaggi sono interessanti, i disegni sono fatti benissimo. La trama non sarà delle più originali ma è davvero molto carina. Inoltre la storia non si basa solo su Hanabi ma anche su altri personaggi e questo aumenta il piacere della lettura del manga.
Io non sono una gran amante degli shojo perché mi annoiano, ma questo non vuol dire che non li sopporti, infatti ne ho visti/letti alcuni. A mio giudizio Koibana è molto carino perché non annoia, i personaggi sono interessanti, i disegni sono fatti benissimo. La trama non sarà delle più originali ma è davvero molto carina. Inoltre la storia non si basa solo su Hanabi ma anche su altri personaggi e questo aumenta il piacere della lettura del manga.
Hanabi Marui è una liceale come tante, con un'unica particolarità che la distingue dalle sue coetanee: è allergica ai ragazzi. Non potendo sostenere l'esame d'ammissione in una scuola femminile, finisce in un istituto suddiviso in tre indirizzi professionali, di cui uno solo femminile. La scuola ha però un'altissima percentuale di studenti maschi, e ogni mattina Hanabi è costretta ad affrontare la selva di uomini che infestano i corridoi, trovando conforto solo nella sua aula, tra le sue compagne.
È la prima volta che leggo un'opera di Nagamu Nanaji e devo ammettere che il suo stile è davvero stupendo, per non parlare dei disegni. Sin dal primo volume, questo manga mi ha attirata, soprattutto per come Hanabi odia gli uomini.
Voto 9 sia per la storia, che è molto fluida, sia per i personaggi, molto simpatici, ma soprattutto per l'espressività dei disegni.
È la prima volta che leggo un'opera di Nagamu Nanaji e devo ammettere che il suo stile è davvero stupendo, per non parlare dei disegni. Sin dal primo volume, questo manga mi ha attirata, soprattutto per come Hanabi odia gli uomini.
Voto 9 sia per la storia, che è molto fluida, sia per i personaggi, molto simpatici, ma soprattutto per l'espressività dei disegni.
Hanabi Maruhi è una liceale che odia gli uomini, infatti non riesce neppure a guardarli in faccia. Per questo si iscrive a una scuola che è divisa in tre corsi, uno per le ragazze e due per i ragazzi.
Una mattina, mentre va a scuola, Hanabi incontra Chikai Uno. Con lui la ragazza non sembra avere problemi e superata l'avversione iniziale per lui, Hanabi comincia a parlare con Chikai e a provare dei sentimenti per lui.
La storia sembra una semplice e classica trama da shojo, però viene introdotto subito un elemento innovativo, in quanto la ragazza prova avversione per i ragazzi e quindi all'inizio sembra che la situazione non si risolverà mai, ma poi arriva lui, Chikai Uno, di cui Hanabi, dopo molte resistenze, si innamora perdutamente. La storia e ben strutturata, vi sono molti colpi di scena e parti divertenti.
I disegni sono secondo me stupendi, Nagamu Nanaji ha un tratto delicato e particolare; i personaggi sono ben caratterizzati e non solo quelli principali, ma anche quelli secondari che vengono inseriti bene nella storia e non vengono, mai lasciati in disparte.
Consiglio a tutti la lettura di questo manga.
Una mattina, mentre va a scuola, Hanabi incontra Chikai Uno. Con lui la ragazza non sembra avere problemi e superata l'avversione iniziale per lui, Hanabi comincia a parlare con Chikai e a provare dei sentimenti per lui.
La storia sembra una semplice e classica trama da shojo, però viene introdotto subito un elemento innovativo, in quanto la ragazza prova avversione per i ragazzi e quindi all'inizio sembra che la situazione non si risolverà mai, ma poi arriva lui, Chikai Uno, di cui Hanabi, dopo molte resistenze, si innamora perdutamente. La storia e ben strutturata, vi sono molti colpi di scena e parti divertenti.
I disegni sono secondo me stupendi, Nagamu Nanaji ha un tratto delicato e particolare; i personaggi sono ben caratterizzati e non solo quelli principali, ma anche quelli secondari che vengono inseriti bene nella storia e non vengono, mai lasciati in disparte.
Consiglio a tutti la lettura di questo manga.
Ho iniziato a leggere questo manga perché me lo ha passato una mia amica… meno male! Ho evitato di buttare via i soldi!
Il voto è un 2 poiché il disegno è veramente fatto bene ma che dire della trama? Non ho mai sopportato quei personaggi i cui comportamenti sono talmente insensati da farli sembrare degli idioti, e qui abbiamo una protagonista che batte tutti sotto questo aspetto! Passa dall’odiare i ragazzi per motivi del tutto superficiali al detestarli tutti con l'eccezione di Uno - il ragazzo che le piace -, al disperarsi perché lui è fidanzato e per finire si dispera di nuovo per la ragazza di Uno, mollata da lui per la nostra protagonista. È meglio che io non mi esprima su una caratterizzazione così ridicola per evitare di essere offensiva.
Consigliato a chi ama le storie con personaggi masochisti che sospirano e godono delle pene dell’amore. Io mi sono fermata al 7 volume e non proseguirò.
Il voto è un 2 poiché il disegno è veramente fatto bene ma che dire della trama? Non ho mai sopportato quei personaggi i cui comportamenti sono talmente insensati da farli sembrare degli idioti, e qui abbiamo una protagonista che batte tutti sotto questo aspetto! Passa dall’odiare i ragazzi per motivi del tutto superficiali al detestarli tutti con l'eccezione di Uno - il ragazzo che le piace -, al disperarsi perché lui è fidanzato e per finire si dispera di nuovo per la ragazza di Uno, mollata da lui per la nostra protagonista. È meglio che io non mi esprima su una caratterizzazione così ridicola per evitare di essere offensiva.
Consigliato a chi ama le storie con personaggi masochisti che sospirano e godono delle pene dell’amore. Io mi sono fermata al 7 volume e non proseguirò.
Parliamone.
Le storie di pura invenzione sono sempre ben accette, ma se campate inverosimilmente per aria finiscono per risultare, presto o tardi, scoccianti. Di letture che riescano veramente ad irritarmi ce ne sono poche, ma questo manga ha proprio passato il limite. Se con la scusa di proporre sempre titoli nuovi ci rifilano sciocchezze, di certo il gusto dei lettori meno attenti non potrà mai essere adeguatamente nutrito.
Partiamo con la trama. Come in tutti gli shoujo mal congegnati, si ha spesso la presunzione che, con un personaggio portante un po’ inusuale si possa creare, dal nulla, una storia degna di nota.
Hanabi Marui odia i ragazzi, li evita e li disprezza. Traumi infantili? Imbarazzo adolescenziale? No, è solo che la nostra Hanabi è così frivola e pucciosa che preferisce di gran lunga la compagnia del suo cane parlante a quella di uomini pelosi e sudati. Precisando che il suo cane non ha il pelo raso e adora i bagni di fango.
Essendo in una sezione tutta al femminile la ragazza potrà cucire fiocchetti e nastrini senza problemi fino alla fine dei suoi giorni. Ma siccome "fino alla fine dei suoi giorni" è un periodo tremendamente lungo, per movimentare un po’ le cose l’autrice farà entrare in campo Chikai Uno.
In base al principio secondo il quale il personaggio maschile deve essere o un completo imbecille o un figo con tutti i crismi (e non chiedetemene la ragione) Chikai sarà talmente attraente che anche qualche pelo superfluo non sarà sufficiente a far desistere la piccola Hanabi dal corrergli dietro.
Senza dubbio questo manga mi ha messo di fronte ad una grande verità, i padroni somigliano irreparabilmente ai loro animali. La protagonista infatti, non farà che scodinzolare e sbavare dietro a Chiaki proprio come se fosse lei il personaggio canino e non Nanpa (il suo cane, nonché narratore).
Ma il sommo Chiaki ha già la ragazza e, forse, è proprio questo che mi ha spinta a continuare la serie, perché era la prima volta che vedevo un “reale” ostacolo all’amore dei due protagonisti e non i soliti banali fraintendimenti.
A mitigare i mancati tentativi di decollo di questa storia sentimentale abbiamo le vicende delle amichette di Hanabi, le cui caratterizzazioni possono essere schematizzate in: la cicciottella amante della cucina, la secchiona con relazione sentimentale prossima al matrimonio, la bellona dal cuore di ghiaccio.
Ma se fino a qui era tutto vagamente sopportabile con l’avvento di “Lady Ami” Nagamu Nanaji si sotterra con le sue stesse mani. Un cupido versione donna che non ha niente di meglio da fare se non immischiarsi negli amoretti adolescenziali delle sue allieve (si, è un’insegnante).
Nonostante trucchetti e trovate, credo che di questo personaggio si sarebbe potuto fare anche meno (anche degli altri, ma pazienza…), ma solo perché realizzata in modo cretino e grottesco, con un po’ più di carattere la “Lady dell’amore” sarebbe anche potuta diventare un punto di dinamismo all’interno di una trama scadente.
Non avendo mai letto altri lavori di Nagamu Nanaji non ho idea se tutti i suoi disegni siano così, fatto sta che avrebbe anche potuto, con le capacità che dimostra nel tratto, diversificare meglio il suo cast senza fermarsi alla panzona e alla quattrocchi, se capite cosa intendo.
Concludendo, se volete leggere un manga degno di nota, il mio consiglio è di cercare altrove.
Le storie di pura invenzione sono sempre ben accette, ma se campate inverosimilmente per aria finiscono per risultare, presto o tardi, scoccianti. Di letture che riescano veramente ad irritarmi ce ne sono poche, ma questo manga ha proprio passato il limite. Se con la scusa di proporre sempre titoli nuovi ci rifilano sciocchezze, di certo il gusto dei lettori meno attenti non potrà mai essere adeguatamente nutrito.
Partiamo con la trama. Come in tutti gli shoujo mal congegnati, si ha spesso la presunzione che, con un personaggio portante un po’ inusuale si possa creare, dal nulla, una storia degna di nota.
Hanabi Marui odia i ragazzi, li evita e li disprezza. Traumi infantili? Imbarazzo adolescenziale? No, è solo che la nostra Hanabi è così frivola e pucciosa che preferisce di gran lunga la compagnia del suo cane parlante a quella di uomini pelosi e sudati. Precisando che il suo cane non ha il pelo raso e adora i bagni di fango.
Essendo in una sezione tutta al femminile la ragazza potrà cucire fiocchetti e nastrini senza problemi fino alla fine dei suoi giorni. Ma siccome "fino alla fine dei suoi giorni" è un periodo tremendamente lungo, per movimentare un po’ le cose l’autrice farà entrare in campo Chikai Uno.
In base al principio secondo il quale il personaggio maschile deve essere o un completo imbecille o un figo con tutti i crismi (e non chiedetemene la ragione) Chikai sarà talmente attraente che anche qualche pelo superfluo non sarà sufficiente a far desistere la piccola Hanabi dal corrergli dietro.
Senza dubbio questo manga mi ha messo di fronte ad una grande verità, i padroni somigliano irreparabilmente ai loro animali. La protagonista infatti, non farà che scodinzolare e sbavare dietro a Chiaki proprio come se fosse lei il personaggio canino e non Nanpa (il suo cane, nonché narratore).
Ma il sommo Chiaki ha già la ragazza e, forse, è proprio questo che mi ha spinta a continuare la serie, perché era la prima volta che vedevo un “reale” ostacolo all’amore dei due protagonisti e non i soliti banali fraintendimenti.
A mitigare i mancati tentativi di decollo di questa storia sentimentale abbiamo le vicende delle amichette di Hanabi, le cui caratterizzazioni possono essere schematizzate in: la cicciottella amante della cucina, la secchiona con relazione sentimentale prossima al matrimonio, la bellona dal cuore di ghiaccio.
Ma se fino a qui era tutto vagamente sopportabile con l’avvento di “Lady Ami” Nagamu Nanaji si sotterra con le sue stesse mani. Un cupido versione donna che non ha niente di meglio da fare se non immischiarsi negli amoretti adolescenziali delle sue allieve (si, è un’insegnante).
Nonostante trucchetti e trovate, credo che di questo personaggio si sarebbe potuto fare anche meno (anche degli altri, ma pazienza…), ma solo perché realizzata in modo cretino e grottesco, con un po’ più di carattere la “Lady dell’amore” sarebbe anche potuta diventare un punto di dinamismo all’interno di una trama scadente.
Non avendo mai letto altri lavori di Nagamu Nanaji non ho idea se tutti i suoi disegni siano così, fatto sta che avrebbe anche potuto, con le capacità che dimostra nel tratto, diversificare meglio il suo cast senza fermarsi alla panzona e alla quattrocchi, se capite cosa intendo.
Concludendo, se volete leggere un manga degno di nota, il mio consiglio è di cercare altrove.
Dunque, di solito scrivo poche recensioni, ma non posso assolutamente non recensire questo manga. E non perché sia bellissimo, anzi, il contrario!
Ebbene incominciamo dalla trama: niente male. Appena ho incominciato il primo volume ho pensato: "Mamma che bello! Dev'essere senz'altro un manga fantastico!", e questo nonostante la trama non sia delle più innovative e originali. Ma l'idea di una ragazza spaventata dal genere maschile e poi che si ritrova a fare i conti con l'amore mi allettava parecchio. Forse il primo volume (e anche un po' il secondo) sono quelli che mi sono piaciuti di più, ma poi... Per carità! Dal terzo volume in poi, ad ogni pagina che sfogliavo mi veniva un cancro agli occhi. Mi ha deluso al punto che, pur avendo comprato sino al volume 5, mi sono rifiutata di leggerlo per una settimana e mezzo, fermandomi alle prime pagine del quarto. Poi, dato che non sono una che giudica prima di averle conosciute ben bene le cose, mi son detta: "Ma su, diamogli un'altra possibilità! Forse va migliorando leggermente andando avanti!" E invece è peggiorato!
Volete sapere come fare a divagare dall'argomento più intenso a quello più stupido, inappropriato e fuori tema? Beh, allora Koibana fa proprio per voi!
E poi... i cani che parlano, maddai! Se all'inizio mi è parsa una cosa carina, col passare del tempo mi son resa conto che è davvero da bambini. Onestamente, se dovessi far leggere questo manga al mio ragazzo, me ne vergognerei da morire. Se fosse la protagonista Hanabi ad immaginarsi cosa il cane potrebbe dire in determinate circostanze, la cosa ci sarebbe anche potuta stare, ma qui non solo i cani possono pensare e parlare, ma pensano anche meglio della protagonista! Per intenderci: lo scopre prima il suo cane di lei che è innamorata, decisamente da favola.
Il difetto principale di questo manga (sempre a parer mio, s'intende) è però il fatto che divaga troppo e si rende ripetitivo in alcuni capitoli. Mi ha davvero delusa, non ho mai pensato a dei soldi spesi peggio, in tutta la mia vita da manga dipendente. Ho comprato davvero tantissimi manga, ce ne saranno più di duecento nella mia vetrina e di generi sempre simile a questo: non ho mai gettato e/o scambiato qualche manga in mio possesso. Ma Koibana... Beh, penso che per la prima volta la mia libreria saprà cosa vuol dire "sbarazzarsi di qualcosa".
Il mio voto è un 5 pieno, dato solo per i disegni che io, onestamente, adoro. La mangaka ha un tratto squisito. Peccato che la sua abilità a disegnare non sia bilanciata a quella di costruire trame soddisfacenti.
Ebbene incominciamo dalla trama: niente male. Appena ho incominciato il primo volume ho pensato: "Mamma che bello! Dev'essere senz'altro un manga fantastico!", e questo nonostante la trama non sia delle più innovative e originali. Ma l'idea di una ragazza spaventata dal genere maschile e poi che si ritrova a fare i conti con l'amore mi allettava parecchio. Forse il primo volume (e anche un po' il secondo) sono quelli che mi sono piaciuti di più, ma poi... Per carità! Dal terzo volume in poi, ad ogni pagina che sfogliavo mi veniva un cancro agli occhi. Mi ha deluso al punto che, pur avendo comprato sino al volume 5, mi sono rifiutata di leggerlo per una settimana e mezzo, fermandomi alle prime pagine del quarto. Poi, dato che non sono una che giudica prima di averle conosciute ben bene le cose, mi son detta: "Ma su, diamogli un'altra possibilità! Forse va migliorando leggermente andando avanti!" E invece è peggiorato!
Volete sapere come fare a divagare dall'argomento più intenso a quello più stupido, inappropriato e fuori tema? Beh, allora Koibana fa proprio per voi!
E poi... i cani che parlano, maddai! Se all'inizio mi è parsa una cosa carina, col passare del tempo mi son resa conto che è davvero da bambini. Onestamente, se dovessi far leggere questo manga al mio ragazzo, me ne vergognerei da morire. Se fosse la protagonista Hanabi ad immaginarsi cosa il cane potrebbe dire in determinate circostanze, la cosa ci sarebbe anche potuta stare, ma qui non solo i cani possono pensare e parlare, ma pensano anche meglio della protagonista! Per intenderci: lo scopre prima il suo cane di lei che è innamorata, decisamente da favola.
Il difetto principale di questo manga (sempre a parer mio, s'intende) è però il fatto che divaga troppo e si rende ripetitivo in alcuni capitoli. Mi ha davvero delusa, non ho mai pensato a dei soldi spesi peggio, in tutta la mia vita da manga dipendente. Ho comprato davvero tantissimi manga, ce ne saranno più di duecento nella mia vetrina e di generi sempre simile a questo: non ho mai gettato e/o scambiato qualche manga in mio possesso. Ma Koibana... Beh, penso che per la prima volta la mia libreria saprà cosa vuol dire "sbarazzarsi di qualcosa".
Il mio voto è un 5 pieno, dato solo per i disegni che io, onestamente, adoro. La mangaka ha un tratto squisito. Peccato che la sua abilità a disegnare non sia bilanciata a quella di costruire trame soddisfacenti.
Anche a me il primo volume non è affatto piaciuto, ma leggendo anche gli altri mi sono innamorata di questo manga. La storia diventa più bella a partire dal secondo volume, ci sono anche molte riflessioni e oltre alla storia della protagonista, che è una storia in effetti piuttosto comune e già vista, ci sono altre storie parallele che accomunano amicizia e amore fra questo gruppo di amici e tra alcuni nemmeno conoscenti. È anche un manga che sa essere davvero divertente, in alcune situazioni, inoltre ci sono dei disegni secondo me fantastici, decisamente espressivi. Lo consiglio a tutte le amanti degli shojo.
Ho cominciato a leggere questo manga così, per caso, e all'inizio lo trovavo superficiale e anche un po' banale, ma io sono una romanticona, dunque ho continuato a leggere anche il secondo numero e devo dire che dal volume due in poi non ha nulla da invidiare a Kodomo no Omocha. Infatti, proseguendo, la storia tratta argomenti toccanti e che accomunano molti di noi. Definirei Koibana un "riccio": all'esterno appare come la solita storiella d amore, ma all'interno nasconde eleganza, emozioni e comicità. Lo consiglio a tutte le amanti di shojo, e ora non mi resta che continuare a leggere questo manga.
Koibana è sicuramente una buona lettura, ma al di là di questo non penso possa ambire a qualcosa di più. Capiamoci, la mia idea si fonda sulla lettura del solo primo volume dell'opera, quindi non è sicuramente un giudizio complessivo, ma di primo acchito. Nonostante questo, l'opera di Nagamu Nanaji non mi ha trasmesso molto, è un classico shojo come se ne leggono tanti attualmente, che non si particolareggia per propri specifici meriti.
La storia si incentra sulle vicende di una giovane studentessa liceale che entra in un Istituto nel quale sono presenti diverse classi divise in 3 sezioni, delle quali due a indirizzo maschile e una sola sezione composta, neanche a dirlo, da una sola classe a indirizzo femminile. Insomma maschi a gogo, per la felicità delle lettrici e delle protagoniste, e non pensate di trovare ragazzi in sovrappeso o malfatti... insomma tutti "Bronzi di Riace" di cui come sappiamo il Giappone è pieno!
La protagonista ha però il problema di odiare (non so per quale assurda malattia... ma vi prometto che chiederò a qualche Professore Universitario che insegna "Patologie Psicologiche Mangose") tutti i ragazzi. Non gli uomini o i bambini, ma solo i ragazzi suoi coetanei. Il problema si pone quando il "fichetto della scuola", idolatrato da tutte le studentesse, si accorge di lei. Da qui iniziano le avventure ma visto che il protagonista bello, spietato e tenebroso può non piacere a tutte le lettrici, ben si è pensato di inserire il suo opposto (gradito penso soprattutto dalle lettrici giapponesi), il tenero e indifeso ragazzo-ragazza (perché non è ben facile capire a quale sesso appartenga e in più perché sarà lui stesso a presentarsi alla protagonista sotto le vesti di dolce fanciulla e così, ad entrare nelle sue grazie fino alla scoperta della realtà) che però andrà a creare, forse proprio per la sua ambigua figura, l'eccezione che conferma la regola sulla particolare patologia di cui la protagonista è affetta. L'edizione, inutile dirlo, è la solita e comune edizione made in Star Comics. Edizione semplice da 3,90 euro con copertina semplice lucida, carta bianca come standard della casa umbra, insomma un rapporto qualità prezzo che poco ha da eccepire. In conclusione, un'opera da leggere se non avete di meglio da fare e se amate particolarmente il genere shojo, diversamente consiglierei di lasciar perdere e di puntare su ben altri titoli, soprattutto se vi avventurate per la prima volta nella lettura di uno shojo e non volete rimanerne troppo delusi (un titolo fra tutti: Il Giocattolo dei Bambini di Miho Obana e non ve ne pentirete). Insomma un sei meritato, con una storia che rientra nel comune genere shojo anche se un po' irreale, con bei disegni e un tratto preciso e pulito che lo rende godibile alla vista. Difficilmente però penso potrà entrare per sempre nel vostro cuore e nella vostra memoria.
La storia si incentra sulle vicende di una giovane studentessa liceale che entra in un Istituto nel quale sono presenti diverse classi divise in 3 sezioni, delle quali due a indirizzo maschile e una sola sezione composta, neanche a dirlo, da una sola classe a indirizzo femminile. Insomma maschi a gogo, per la felicità delle lettrici e delle protagoniste, e non pensate di trovare ragazzi in sovrappeso o malfatti... insomma tutti "Bronzi di Riace" di cui come sappiamo il Giappone è pieno!
La protagonista ha però il problema di odiare (non so per quale assurda malattia... ma vi prometto che chiederò a qualche Professore Universitario che insegna "Patologie Psicologiche Mangose") tutti i ragazzi. Non gli uomini o i bambini, ma solo i ragazzi suoi coetanei. Il problema si pone quando il "fichetto della scuola", idolatrato da tutte le studentesse, si accorge di lei. Da qui iniziano le avventure ma visto che il protagonista bello, spietato e tenebroso può non piacere a tutte le lettrici, ben si è pensato di inserire il suo opposto (gradito penso soprattutto dalle lettrici giapponesi), il tenero e indifeso ragazzo-ragazza (perché non è ben facile capire a quale sesso appartenga e in più perché sarà lui stesso a presentarsi alla protagonista sotto le vesti di dolce fanciulla e così, ad entrare nelle sue grazie fino alla scoperta della realtà) che però andrà a creare, forse proprio per la sua ambigua figura, l'eccezione che conferma la regola sulla particolare patologia di cui la protagonista è affetta. L'edizione, inutile dirlo, è la solita e comune edizione made in Star Comics. Edizione semplice da 3,90 euro con copertina semplice lucida, carta bianca come standard della casa umbra, insomma un rapporto qualità prezzo che poco ha da eccepire. In conclusione, un'opera da leggere se non avete di meglio da fare e se amate particolarmente il genere shojo, diversamente consiglierei di lasciar perdere e di puntare su ben altri titoli, soprattutto se vi avventurate per la prima volta nella lettura di uno shojo e non volete rimanerne troppo delusi (un titolo fra tutti: Il Giocattolo dei Bambini di Miho Obana e non ve ne pentirete). Insomma un sei meritato, con una storia che rientra nel comune genere shojo anche se un po' irreale, con bei disegni e un tratto preciso e pulito che lo rende godibile alla vista. Difficilmente però penso potrà entrare per sempre nel vostro cuore e nella vostra memoria.