Himiko-Den
Come quest'opera si sia misteriosamente materializzata in mezzo ai volumi della mia collezione è tutt'ora un mistero insoluto! Le ipotesi più accreditate parlano di un abbandono (ovviamente volontario) da parte di qualche ex amico che non sapeva come disfarsene... e il fatto che l'amico sia diventato "ex" anche questo potrebbe non essere un semplice caso!
Quando entrai in possesso di questa "cosa" (concedetemi il termine), la mia passione per i manga era ancora a un livello per così dire "primordiale". Avevo cominciato a muovere i primi passi in questo fantastico mondo solamente pochi anni prima, ed essermi imbattuto in Himiko Den avrebbe potuto anche significare la fine di tutto! Fortunatamente così non fu, e infatti eccomi qui, addirittura con il coraggio di averlo riletto una seconda volta e pronto a recensirlo per voi, con il consiglio preventivo di starne alla larga se possibile!
Come dicevo, a quei tempi la mia cultura in campo manga non era ancora al massimo del suo splendore e leggere Oh! Great sulla copertina non poteva trasmettermi alcuna emozione. Avevo sì dato una sbirciatina a quell'altra opera "un po' più nota" che risponde al nome di "Inferno e Paradiso", ma fu un'occhiata fugace che non mi permise di trarre alcun nesso logico, né tantomeno avrei potuto riconoscere lo stile del disegno che avrei successivamente ritrovato (parecchi anni dopo) in Air Gear.
Parlando del disegno, beh, nonostante Himiko Den sia stato realizzato diversi anni addietro, il tratto è tutt'altro che malvagio, anzi! È paragonabile a quello delle opere odierne di Oh! Great e, per certi versi, anche più curato! Lo stile è sempre quello, ragazze supersexy, tanta azione e tanto caos! Tutte e tre le opere qui menzionate sono infatti piuttosto caotiche, ma nulla a che fare con quel che vedremo in Himiko Den dove il caos si va ad aggiungere ad una quasi totale mancanza di senso logico: una trama davvero misera, fantasiosa quanto volete, ma strutturata veramente male! Se potessimo omettere le scene ad alto contenuto erotico e l'abbondante splatter potrebbe sembrare una trama partorita dalla fervida mente di un bambino!
Riassumerla è quanto di più facile ci possa essere, anche perché si tratta di stilemi già abbondantemente inflazionati (ma di solito usati meglio). Un ragazzo ritrova un oggetto misterioso che darà il via ad una sorta di apocalisse a cavallo tra due diverse dimensioni temporali e con un'ambientazione che passa da quella scolastica delle prime battute a quella del più classico mondo fantasy nel proseguo dell'opera. Ovviamente c'è il solito eroe nato per poter salvare il mondo in una dura lotta contro paurose creature demoniache. Ricapitolando, Himiko Den è un abbozzo di manga, un esperimento mal riuscito nel quale si salvano solo sparute idee e la bellezza dei disegni (oltre che delle figliuole). Anche a livello di dialoghi siamo sul tragicomico.
C'è di buono che costava poco (2 euro) ma i volumetti sono piccolissimi e, come se non bastasse, la rilegatura è di quelle che vanno trattate coi guanti di velluto per non rischiare di veder volar via le pagine una dopo l'altra ma, in fondo in fondo, vista la bruttezza dell'opera, non sarebbe neanche una grave perdita!
Che dire ancora? Lo sconsiglio a chiunque, dato che si colloca a pieno merito tra i manga più insulsi che abbia avuto il dispiacere di leggere. Se proprio foste degli estimatori di Oh! Great e voleste mettere insieme una collezione completa di quest'autore, compratelo pure ma... non aspettatevi nulla di buono. E' facilissimo restarne delusi.
Quando entrai in possesso di questa "cosa" (concedetemi il termine), la mia passione per i manga era ancora a un livello per così dire "primordiale". Avevo cominciato a muovere i primi passi in questo fantastico mondo solamente pochi anni prima, ed essermi imbattuto in Himiko Den avrebbe potuto anche significare la fine di tutto! Fortunatamente così non fu, e infatti eccomi qui, addirittura con il coraggio di averlo riletto una seconda volta e pronto a recensirlo per voi, con il consiglio preventivo di starne alla larga se possibile!
Come dicevo, a quei tempi la mia cultura in campo manga non era ancora al massimo del suo splendore e leggere Oh! Great sulla copertina non poteva trasmettermi alcuna emozione. Avevo sì dato una sbirciatina a quell'altra opera "un po' più nota" che risponde al nome di "Inferno e Paradiso", ma fu un'occhiata fugace che non mi permise di trarre alcun nesso logico, né tantomeno avrei potuto riconoscere lo stile del disegno che avrei successivamente ritrovato (parecchi anni dopo) in Air Gear.
Parlando del disegno, beh, nonostante Himiko Den sia stato realizzato diversi anni addietro, il tratto è tutt'altro che malvagio, anzi! È paragonabile a quello delle opere odierne di Oh! Great e, per certi versi, anche più curato! Lo stile è sempre quello, ragazze supersexy, tanta azione e tanto caos! Tutte e tre le opere qui menzionate sono infatti piuttosto caotiche, ma nulla a che fare con quel che vedremo in Himiko Den dove il caos si va ad aggiungere ad una quasi totale mancanza di senso logico: una trama davvero misera, fantasiosa quanto volete, ma strutturata veramente male! Se potessimo omettere le scene ad alto contenuto erotico e l'abbondante splatter potrebbe sembrare una trama partorita dalla fervida mente di un bambino!
Riassumerla è quanto di più facile ci possa essere, anche perché si tratta di stilemi già abbondantemente inflazionati (ma di solito usati meglio). Un ragazzo ritrova un oggetto misterioso che darà il via ad una sorta di apocalisse a cavallo tra due diverse dimensioni temporali e con un'ambientazione che passa da quella scolastica delle prime battute a quella del più classico mondo fantasy nel proseguo dell'opera. Ovviamente c'è il solito eroe nato per poter salvare il mondo in una dura lotta contro paurose creature demoniache. Ricapitolando, Himiko Den è un abbozzo di manga, un esperimento mal riuscito nel quale si salvano solo sparute idee e la bellezza dei disegni (oltre che delle figliuole). Anche a livello di dialoghi siamo sul tragicomico.
C'è di buono che costava poco (2 euro) ma i volumetti sono piccolissimi e, come se non bastasse, la rilegatura è di quelle che vanno trattate coi guanti di velluto per non rischiare di veder volar via le pagine una dopo l'altra ma, in fondo in fondo, vista la bruttezza dell'opera, non sarebbe neanche una grave perdita!
Che dire ancora? Lo sconsiglio a chiunque, dato che si colloca a pieno merito tra i manga più insulsi che abbia avuto il dispiacere di leggere. Se proprio foste degli estimatori di Oh! Great e voleste mettere insieme una collezione completa di quest'autore, compratelo pure ma... non aspettatevi nulla di buono. E' facilissimo restarne delusi.
Ogni tanto soffro d'insonnia. Quando capita le notti diventano davvero interminabili, e le passo cercando in tutti i modi di addormentarmi con risultati molto scarsi. Ho provato praticamente di tutto: conto le pecore, mi racconto le favole da solo, prendo una tazza di camomilla, ecc. ecc. Eppure, nonostante i miei sforzi, di dormire non c'è proprio verso. O almeno era così fino a poco tempo fa. Qualche sera fa, infatti, ho scoperto questo "Himiko-den" e da allora riuscire ad addormentarmi non è stato più un problema!
Come rimedio per l'insonnia è davvero incredibile: dopo solo poche vignette si comincia a sbadigliare di brutto; dopo aver girato qualche pagina la vista comincia ad annebbiarsi e prima di arrivare alla fine del primo capitolo si è già nel mondo nei sogni.
Adesso, però, mi sento in obbligo. Chi devo ringraziare per questo infallibile rimedio? Beh, ovviamente è cosa buona e giusta cominciare con l'autore della sceneggiatura, poiché è stato capace di creare una delle trame più noiose di tutti i tempi: per la cronaca, Kutani e Himiko sono due fidanzatini spediti indietro nel tempo in quanto reincarnazioni della regina e del cavaliere (omonimi) di un regno che non si capisce dove sia; ma la cosa non è importante in quanto soltanto loro sono capaci di sigillare la porta che conduce al mondo dei demoni. Qualora malauguratamente non riuscissero a sigillarla nuovamente arriverà la fine del mondo (che altro, sennò?).
Un altro ringraziamento va poi all'autore dei disegni, capace di creare una serie di forme talmente incomprensibili da poter essere utilizzati benissimo come disegni nel test di Rorschach.
E, infine, un ringraziamento va a chi ha saputo vedere la vera natura di questo manga e non negare a noi insonni la possibilità di provare questo nuovissimo ritrovato medico nipponico.
Adesso, però, devo lasciarvi: ho appena il tempo di apporre il mio voto e andarmene a letto. Ve l'ho detto è un qualcosa di davvero incredibile! Anche solo l'atto di scrivere questa recensione mi ha procurato un gran sonno... Beh, buonanotte a tutti allora.
Come rimedio per l'insonnia è davvero incredibile: dopo solo poche vignette si comincia a sbadigliare di brutto; dopo aver girato qualche pagina la vista comincia ad annebbiarsi e prima di arrivare alla fine del primo capitolo si è già nel mondo nei sogni.
Adesso, però, mi sento in obbligo. Chi devo ringraziare per questo infallibile rimedio? Beh, ovviamente è cosa buona e giusta cominciare con l'autore della sceneggiatura, poiché è stato capace di creare una delle trame più noiose di tutti i tempi: per la cronaca, Kutani e Himiko sono due fidanzatini spediti indietro nel tempo in quanto reincarnazioni della regina e del cavaliere (omonimi) di un regno che non si capisce dove sia; ma la cosa non è importante in quanto soltanto loro sono capaci di sigillare la porta che conduce al mondo dei demoni. Qualora malauguratamente non riuscissero a sigillarla nuovamente arriverà la fine del mondo (che altro, sennò?).
Un altro ringraziamento va poi all'autore dei disegni, capace di creare una serie di forme talmente incomprensibili da poter essere utilizzati benissimo come disegni nel test di Rorschach.
E, infine, un ringraziamento va a chi ha saputo vedere la vera natura di questo manga e non negare a noi insonni la possibilità di provare questo nuovissimo ritrovato medico nipponico.
Adesso, però, devo lasciarvi: ho appena il tempo di apporre il mio voto e andarmene a letto. Ve l'ho detto è un qualcosa di davvero incredibile! Anche solo l'atto di scrivere questa recensione mi ha procurato un gran sonno... Beh, buonanotte a tutti allora.
"La terra del Chaos... L'insanguinato regno del Drago dell'Alba... I Presagi erano visibili da tempo... Tuttavia... Nessuno se ne accorse" - Introduzione all'opera
INTRODUZIONE
Himiko-Den (letteralmente traducibile in "La leggenda di Himiko) è un manga del noto mangaka Oh! Great, ormai famoso per Inferno e Paradiso e Air Gear. Ispirato al relativo light novel di Kou Maisaka, da Himiko-Den sono stati prodotti un videogame per la Playstation 1 ed una serie anime nel 1999. Ma continuiamo con il manga, pubblicato originariamente nel 1999 in Giappone su Kadokawa Shoten, in Italia il manga è stato tradotto inizialmente dalla Planet Manga, che divise il volume in due volumi sottiletta; invece la seconda edizione italiana, fortunatamente, è della J-Pop, la quale l'ha pubblicato in un volume unico con sovracopertura e pagine a colori, al prezzo di 6,00€ (dieci centesimi in più del solito, ma non ci lamentiamo, in quanto le pagine a colori sono di più).
TRAMA
La storia ruota attorno a due liceali, Masahiko Kutani e Himejima Himiko, che si trovano dopo vari incontri con mostri e vari pericoli, catapultati indietro nel tempo. Riusciranno Kutani e Himiko a rincontrarsi e a tornare nella loro epoca? Leggete e vedrete.
CONSIDERAZIONI
L'idea di base è molto buona, ma mal sfruttata. La storia riesce a concludersi assai frettolosamente in un unico volume, però senza approfondire le ambientazioni, i personaggi e la storia stessa, che sembra fluire come un fiume in piena. I protagonisti non mi hanno colpito profondamente, ma sopratutto ho odiato Himiko con tutto il cuore. Ci sono molti personaggi che in questo volume vengono solo visti di sfuggita e questo è una vera pecca. Ma passiamo ai disegni di Oh! Great, magnifici come sempre, riesce a dare un tocco drammatico alle vicende del manga e da quel tocco di ecchi, che non può mancare nelle opere di Oh! Great, forse però la presenza di corpi nudi o semi-nudi è un po' eccessiva per un unico volume (ma qui non gli faccio la predica). Il manga sarebbe da 5 e mezzo, ma arrotondo a 5.
INTRODUZIONE
Himiko-Den (letteralmente traducibile in "La leggenda di Himiko) è un manga del noto mangaka Oh! Great, ormai famoso per Inferno e Paradiso e Air Gear. Ispirato al relativo light novel di Kou Maisaka, da Himiko-Den sono stati prodotti un videogame per la Playstation 1 ed una serie anime nel 1999. Ma continuiamo con il manga, pubblicato originariamente nel 1999 in Giappone su Kadokawa Shoten, in Italia il manga è stato tradotto inizialmente dalla Planet Manga, che divise il volume in due volumi sottiletta; invece la seconda edizione italiana, fortunatamente, è della J-Pop, la quale l'ha pubblicato in un volume unico con sovracopertura e pagine a colori, al prezzo di 6,00€ (dieci centesimi in più del solito, ma non ci lamentiamo, in quanto le pagine a colori sono di più).
TRAMA
La storia ruota attorno a due liceali, Masahiko Kutani e Himejima Himiko, che si trovano dopo vari incontri con mostri e vari pericoli, catapultati indietro nel tempo. Riusciranno Kutani e Himiko a rincontrarsi e a tornare nella loro epoca? Leggete e vedrete.
CONSIDERAZIONI
L'idea di base è molto buona, ma mal sfruttata. La storia riesce a concludersi assai frettolosamente in un unico volume, però senza approfondire le ambientazioni, i personaggi e la storia stessa, che sembra fluire come un fiume in piena. I protagonisti non mi hanno colpito profondamente, ma sopratutto ho odiato Himiko con tutto il cuore. Ci sono molti personaggi che in questo volume vengono solo visti di sfuggita e questo è una vera pecca. Ma passiamo ai disegni di Oh! Great, magnifici come sempre, riesce a dare un tocco drammatico alle vicende del manga e da quel tocco di ecchi, che non può mancare nelle opere di Oh! Great, forse però la presenza di corpi nudi o semi-nudi è un po' eccessiva per un unico volume (ma qui non gli faccio la predica). Il manga sarebbe da 5 e mezzo, ma arrotondo a 5.
Himiko-Den è un volume unico disegnato da Oh! Great. Questo manga fa parte di un progetto più grande e multimediale, che si compone di un videogame, un anime basato sullo stesso e questo manga.
La storia presentata in questo manga è purtroppo confusa e incompleta, in quanto per poter essere compresa necessita di conoscere la storia del videogame originale, o al massimo della visione dell’anime.
L’unica cosa degna di nota del manga sono i disegni di Oh! Great, ma non basta a risollevare il manga.
Le ragazze sono ben disegnate, c’è del fanservice, anche se un po’ inutile alcune volte, come ad esempio mostrare i demoni con fattezze femminili mezzi nudi.
Ma il manga è davvero insufficiente a livello di struttura narrativa, la storia ha molti punti che non vengono spiegati, rendendo la lettura noiosa e difficile da seguire.
Non lo consiglio a nessuno, nemmeno ai fan di Oh! Great.
Il manga è stato pubblicato in Italia in due edizioni, la prima curata da Planet Manga, che ha diviso il volume in due sottilette, e la seconda curata da Jpop, che presenta il volume come in originale, con pagine a colori e sovraccopertina.
La storia presentata in questo manga è purtroppo confusa e incompleta, in quanto per poter essere compresa necessita di conoscere la storia del videogame originale, o al massimo della visione dell’anime.
L’unica cosa degna di nota del manga sono i disegni di Oh! Great, ma non basta a risollevare il manga.
Le ragazze sono ben disegnate, c’è del fanservice, anche se un po’ inutile alcune volte, come ad esempio mostrare i demoni con fattezze femminili mezzi nudi.
Ma il manga è davvero insufficiente a livello di struttura narrativa, la storia ha molti punti che non vengono spiegati, rendendo la lettura noiosa e difficile da seguire.
Non lo consiglio a nessuno, nemmeno ai fan di Oh! Great.
Il manga è stato pubblicato in Italia in due edizioni, la prima curata da Planet Manga, che ha diviso il volume in due sottilette, e la seconda curata da Jpop, che presenta il volume come in originale, con pagine a colori e sovraccopertina.
Come posso dire? Questo manga non può essere liquidato con un semplice "fa schifo" o un "che c****a, non merita neanche un centesimo!". Questo lo rende forse un gradino più in alto rispetto ad altri manga che non mi sono piaciuti: è degno di un'analisi più approfondita e curata.
Innanzitutto, la storia: non credo di sapervela spiegare bene, prima della metà ho smesso di porci troppa attenzione e ho tirato avanti sperando che la tortura finisse presto. Posso però dirvi che, stando alla postfazione, è tratta da un videogioco, ecco spiegati già così i rallentamenti e i buchi nella storia. Con questo siamo già sotto la sufficienza, ma continuiamo.
Secondariamente c'è il disegno. Credevo che esso fosse all'incirca sullo stesso livello degli ultimi manga di Oh! Great, ma mi sono dovuto ricredere: proporzioni sballate, personaggi stilizzati nei movimenti, costruzione della tavola lenta oltremisura... I punti negativi si sprecano. Neanche la colorazione è ottimale (nell'edizione JPOP ci sono molte tavole a colori), con sfumature sbagliate o addirittura colori completamente mal stesi. Qui do un'opinione strettamente personale e soggettiva: in neanche una tavola ho notato l'impegno dell'autore, mi sembra che il pennino sia scorso sulla tavola senza incanalare la minima emozione dell'autore, tranne in un unico caso che ora esporrò.
Terzo e (fortunatamente) ultimo punto: l'Orco (scusate il gioco di parole ROFL) è un autore di bizarre, e qui pare aver infilato ed implementato a forza questo suo genere in ogni momento libero. Ora, io adoro il fan-service, magari a volte anche messo dove non ci sta a fare niente, a mo' d'intercalare, ma qui si esagera: non solo è forzato, addirittura stona col corso della storia. Inoltre è spesso basato su elementi addirittura guro: ovviamente dipende dai gusti, ma personalmente non faccio i salti di gioia nel vedere mezze ragazze nude! Badate, non mezze nude, in topless: proprio mezze ragazze, senza la parte di corpo dalla vita in giù, magari con un po' di catene e legacci che non guastano mai. Ovviamente quest'ultimo elemento può anche essere un punto a favore per gli amanti del genere, ma ripeto che esso non è unito alla trama così da risultare particolarmente gradevole.
Sopporterò ancora un po' per parlare dell'edizione: la prima, della Planet Manga, era costituita da due volumetti sottiletta di infima qualità, mentre la seconda è un'ottima edizione JPOP da sei euro, con copertina argentata (che tra l'altro mi dà fastidio) e pagine a colori originali.
Innanzitutto, la storia: non credo di sapervela spiegare bene, prima della metà ho smesso di porci troppa attenzione e ho tirato avanti sperando che la tortura finisse presto. Posso però dirvi che, stando alla postfazione, è tratta da un videogioco, ecco spiegati già così i rallentamenti e i buchi nella storia. Con questo siamo già sotto la sufficienza, ma continuiamo.
Secondariamente c'è il disegno. Credevo che esso fosse all'incirca sullo stesso livello degli ultimi manga di Oh! Great, ma mi sono dovuto ricredere: proporzioni sballate, personaggi stilizzati nei movimenti, costruzione della tavola lenta oltremisura... I punti negativi si sprecano. Neanche la colorazione è ottimale (nell'edizione JPOP ci sono molte tavole a colori), con sfumature sbagliate o addirittura colori completamente mal stesi. Qui do un'opinione strettamente personale e soggettiva: in neanche una tavola ho notato l'impegno dell'autore, mi sembra che il pennino sia scorso sulla tavola senza incanalare la minima emozione dell'autore, tranne in un unico caso che ora esporrò.
Terzo e (fortunatamente) ultimo punto: l'Orco (scusate il gioco di parole ROFL) è un autore di bizarre, e qui pare aver infilato ed implementato a forza questo suo genere in ogni momento libero. Ora, io adoro il fan-service, magari a volte anche messo dove non ci sta a fare niente, a mo' d'intercalare, ma qui si esagera: non solo è forzato, addirittura stona col corso della storia. Inoltre è spesso basato su elementi addirittura guro: ovviamente dipende dai gusti, ma personalmente non faccio i salti di gioia nel vedere mezze ragazze nude! Badate, non mezze nude, in topless: proprio mezze ragazze, senza la parte di corpo dalla vita in giù, magari con un po' di catene e legacci che non guastano mai. Ovviamente quest'ultimo elemento può anche essere un punto a favore per gli amanti del genere, ma ripeto che esso non è unito alla trama così da risultare particolarmente gradevole.
Sopporterò ancora un po' per parlare dell'edizione: la prima, della Planet Manga, era costituita da due volumetti sottiletta di infima qualità, mentre la seconda è un'ottima edizione JPOP da sei euro, con copertina argentata (che tra l'altro mi dà fastidio) e pagine a colori originali.
Antichi miti e leggende sono sempre stati fonti di ispirazione per varie forme d'arte dai romanzi al cinema e ovviamente i manga non fanno eccezione con spunti in più occasioni prese da antichi miti del paese del Sol Levante (senza contare celebri “prese” dall'estero come Saint Seiya...).
Ed è proprio la leggenda di Himiko, mitica principessa che governava nel regno di Yamato e sacerdotessa del culto del Sole protagonista di vari racconti e che compare citata anche in alcuni passaggi del poema cinese del Sangokushi (La leggenda dei tre Regni), a dare nome ed ispirazione all'opera narrata in questo volume.
In realtà il progetto su Himiko è più ampio e ha riguardato questo manga, un videogame e una serie animata. In particolare il manga costituisce solamente un prologo all'intera vicenda che viene invece sviluppata negli altri due lavori. Alla fine ci si ritroverà quindi con una storia ancora sul punto di entrare nel vivo e dimostrare tutte le sue qualità. Questo è fondamentalmente il limite principale del manga.
La storia del qui presente manga inizia ai giorni e ha per protagonisti il giovane studente delle superiori Kutani e la sua amica di infanzia Himeji. Essi si apprestano a trascorrere una giornata normale come tutte le altre ma l'avvento di una invasione demoniaca che rischia di distruggere il mondo li metterà di fronte al loro destino: Kutani e Himeji sono rispettivamente le reincarnazioni di un grande guerriero dell'antichità (suo omonimo) e della principessa Himiko, che già al tempo fermarono una prima invasione dei demoni. Kutani si vedrà trascinato nell'antico Giappone dove dovrà salvare Himeji, nel frattempo rapita, e fermare l'avanzata delle forze del male.
A disegnare il manga di Himiko ritroviamo il maestro Oh! Great che qui (ormai siamo nel 1999 e il maestro ha già iniziato la sua opera finora più famosa, cioè Inferno e Paradiso) a anni di distanza dagli esordi ha sviluppato un proprio stile anche se in futuro sarà oggetto di una ulteriore maturazione. Ecco quindi che ritroviamo ragazze agili e sensuali, creature dall'aspetto bizzarro e grottesco, forza ed energia nelle sequenze d'azione: tutti elementi molto familiari agli estimatori delle opere del maestro. L'aspetto visivo è quindi ottimo ma come già specificato la storia rimarrà allo stadio larvale in quanto prologo a un epopea che appare be più ampia.
Il tutto è ben confezionato in una edizione JPOP (la seconda in Italia per l'opera) che mantiene gli standard molto buoni dell'editore per carta, stampa e pagine a colori.
Siamo dunque di fronte a un manga “in potenza” certamente non brutto ma obiettivamente non fondamentale. Raccomandato probabilmente solo ai fan del maestro Oh! Great che vogliono completare la collezione delle sue opere.
Ed è proprio la leggenda di Himiko, mitica principessa che governava nel regno di Yamato e sacerdotessa del culto del Sole protagonista di vari racconti e che compare citata anche in alcuni passaggi del poema cinese del Sangokushi (La leggenda dei tre Regni), a dare nome ed ispirazione all'opera narrata in questo volume.
In realtà il progetto su Himiko è più ampio e ha riguardato questo manga, un videogame e una serie animata. In particolare il manga costituisce solamente un prologo all'intera vicenda che viene invece sviluppata negli altri due lavori. Alla fine ci si ritroverà quindi con una storia ancora sul punto di entrare nel vivo e dimostrare tutte le sue qualità. Questo è fondamentalmente il limite principale del manga.
La storia del qui presente manga inizia ai giorni e ha per protagonisti il giovane studente delle superiori Kutani e la sua amica di infanzia Himeji. Essi si apprestano a trascorrere una giornata normale come tutte le altre ma l'avvento di una invasione demoniaca che rischia di distruggere il mondo li metterà di fronte al loro destino: Kutani e Himeji sono rispettivamente le reincarnazioni di un grande guerriero dell'antichità (suo omonimo) e della principessa Himiko, che già al tempo fermarono una prima invasione dei demoni. Kutani si vedrà trascinato nell'antico Giappone dove dovrà salvare Himeji, nel frattempo rapita, e fermare l'avanzata delle forze del male.
A disegnare il manga di Himiko ritroviamo il maestro Oh! Great che qui (ormai siamo nel 1999 e il maestro ha già iniziato la sua opera finora più famosa, cioè Inferno e Paradiso) a anni di distanza dagli esordi ha sviluppato un proprio stile anche se in futuro sarà oggetto di una ulteriore maturazione. Ecco quindi che ritroviamo ragazze agili e sensuali, creature dall'aspetto bizzarro e grottesco, forza ed energia nelle sequenze d'azione: tutti elementi molto familiari agli estimatori delle opere del maestro. L'aspetto visivo è quindi ottimo ma come già specificato la storia rimarrà allo stadio larvale in quanto prologo a un epopea che appare be più ampia.
Il tutto è ben confezionato in una edizione JPOP (la seconda in Italia per l'opera) che mantiene gli standard molto buoni dell'editore per carta, stampa e pagine a colori.
Siamo dunque di fronte a un manga “in potenza” certamente non brutto ma obiettivamente non fondamentale. Raccomandato probabilmente solo ai fan del maestro Oh! Great che vogliono completare la collezione delle sue opere.
Himiko-Den (letteralmente ”La leggenda di Himiko”) è un progetto multi piattaforma che ha visto coinvolto il mangaka Oh! great più del previsto: inizialmente doveva solo curare il character design dei moltissimi personaggi presenti in un videogioco e della seguente trasposizione in anime, ma l’autore della storia era così colpito dallo stile del mangaka che decise di aggiungere anche una trasposizione cartacea. Nel finale del volumetto troveremo delle varie strip comiche classiche dell’autore, dove ci verrà mostrato come tutto questo è accaduto, seppure in modo ampiamente burlesco.
Himiko e Kutani sono amici d’infanzia che passano il tempo litigando “amorevolmente” come ogni mattina nel tragitto per arrivare alla solita scuola noiosa, praticamente ci viene subito mostrato quanto Kutani sia stufo della routine giornaliera della sua vita, ma sicuramente l’avrebbe preferita al destino che sta per mostrarsi di fronte a lui: un demone uccide la maggior parte dei suoi compagni e sta per riservargli lo stesso fato, ma viene salvato da Kyo, lo spirito dominatore del tempo che ha preso possesso del corpo di Himiko, ma è troppo tardi, il mondo sta per essere distrutto. L’unica speranza è che Kutani torni nel passato e combatta il male all’origine.
La trama, liberamente riadattata dall’originale, potrebbe essere interessante, ma data la natura breve dell’opera non è particolarmente sviluppata, rimanendo così un’opera molto semplice e sbrigativa, però ci regalerà un’ora di intrattenimento mai noioso che nel finale svela un paio di svolte che ci lasceranno veramente a bocca aperta, fino al finale abbastanza semplice.
Inaspettatamente l’aspetto più riuscito del manga sarà anche quello che a tutti gli effetti è il filone principale, il rapporto tra Himiko e Kutani, tra gli screzi e i dolci momenti ci conquisterà e saremo più interessati al destino dei due che a quello del mondo.
I disegni ci mostrano lo stile di un Oh! great ancora acerbo ma che sfodera già i tratti vincenti che lo porteranno alla ribalta grazie ad Inferno e Paradiso (pubblicato circa un anno dopo), sia per le scene d’azione che per le morbide forme che sfodereranno le protagoniste del gentil sesso, senza dimenticare le spettacolari prospettive che domineranno le tavole.
In alcune occasioni sembrerà cadere nell’eccesso, sia per alcune semplici scene di fan service che per altre molto più spinte approvate a fatica dall’editore tra le numerosissime scartate per il troppo ”ardore”, erano giudicate troppo spinte per il pubblico a cui era destinato il prodotto.
In Italia Himiko-Den può vantare due edizioni, la prima firmata Panini (andata esaurita) che eliminava le pagine a colori e divideva il volume unico in due volumetti da circa 100 pagine, e successivamente la J-Pop ha deciso di donare nuovo splendore a quest’opera con un’edizione veramente ottima, sovraccoperta con effetti metallizzati, pagine a colori sia all’inizio che nel finale e una stampa ben riuscita. L’unico difetto potrebbe essere la leggera trasparenza delle pagine ma si nota solamente nelle tavole più bianche mentre la maggioranza, ricca di retini ed inchiostro, non mostra problemi di sorta. Nel complesso un ottimo rapporto qualità prezzo.
Difficile consigliare quest’opera, i fan italiani del videogame sono molto pochi dato che non è mai arrivato nel bel paese, quindi rimane un’opera godibile unicamente dai fan del disegnatore, seppur non nella sua migliore forma, e potrebbe soddisfare anche chi cerca un fantasy molto leggero e breve, ma ricco di “dolci forme”.
Un’opera abbastanza sterile che non si macchia né di lode né d’infamia.
Himiko e Kutani sono amici d’infanzia che passano il tempo litigando “amorevolmente” come ogni mattina nel tragitto per arrivare alla solita scuola noiosa, praticamente ci viene subito mostrato quanto Kutani sia stufo della routine giornaliera della sua vita, ma sicuramente l’avrebbe preferita al destino che sta per mostrarsi di fronte a lui: un demone uccide la maggior parte dei suoi compagni e sta per riservargli lo stesso fato, ma viene salvato da Kyo, lo spirito dominatore del tempo che ha preso possesso del corpo di Himiko, ma è troppo tardi, il mondo sta per essere distrutto. L’unica speranza è che Kutani torni nel passato e combatta il male all’origine.
La trama, liberamente riadattata dall’originale, potrebbe essere interessante, ma data la natura breve dell’opera non è particolarmente sviluppata, rimanendo così un’opera molto semplice e sbrigativa, però ci regalerà un’ora di intrattenimento mai noioso che nel finale svela un paio di svolte che ci lasceranno veramente a bocca aperta, fino al finale abbastanza semplice.
Inaspettatamente l’aspetto più riuscito del manga sarà anche quello che a tutti gli effetti è il filone principale, il rapporto tra Himiko e Kutani, tra gli screzi e i dolci momenti ci conquisterà e saremo più interessati al destino dei due che a quello del mondo.
I disegni ci mostrano lo stile di un Oh! great ancora acerbo ma che sfodera già i tratti vincenti che lo porteranno alla ribalta grazie ad Inferno e Paradiso (pubblicato circa un anno dopo), sia per le scene d’azione che per le morbide forme che sfodereranno le protagoniste del gentil sesso, senza dimenticare le spettacolari prospettive che domineranno le tavole.
In alcune occasioni sembrerà cadere nell’eccesso, sia per alcune semplici scene di fan service che per altre molto più spinte approvate a fatica dall’editore tra le numerosissime scartate per il troppo ”ardore”, erano giudicate troppo spinte per il pubblico a cui era destinato il prodotto.
In Italia Himiko-Den può vantare due edizioni, la prima firmata Panini (andata esaurita) che eliminava le pagine a colori e divideva il volume unico in due volumetti da circa 100 pagine, e successivamente la J-Pop ha deciso di donare nuovo splendore a quest’opera con un’edizione veramente ottima, sovraccoperta con effetti metallizzati, pagine a colori sia all’inizio che nel finale e una stampa ben riuscita. L’unico difetto potrebbe essere la leggera trasparenza delle pagine ma si nota solamente nelle tavole più bianche mentre la maggioranza, ricca di retini ed inchiostro, non mostra problemi di sorta. Nel complesso un ottimo rapporto qualità prezzo.
Difficile consigliare quest’opera, i fan italiani del videogame sono molto pochi dato che non è mai arrivato nel bel paese, quindi rimane un’opera godibile unicamente dai fan del disegnatore, seppur non nella sua migliore forma, e potrebbe soddisfare anche chi cerca un fantasy molto leggero e breve, ma ricco di “dolci forme”.
Un’opera abbastanza sterile che non si macchia né di lode né d’infamia.
Il voto va quasi tutto al disegno che, sebbene sia meno particolareggiato e preciso del solito, è comunque davvero notevole come ci ha sempre abituato Oh! Great. La storia è, anche questo è tipico dell'autore, complessa e in alcuni momenti forzata, ma la mia solita spiegazione è che si debba essere veramente fenomenali per poter sviluppare e concludere in modo appropriato una trama in un solo volume. I personaggi femminili sono come sempre prosperosi e belli, quelli maschili più abbozzati. Leggibile, ma non aspettatevi un capolavoro.