Basara
Quando uno parla di shojo anni ‘90 il mio pensiero, come quello di molti altri, va alle Clamp e ai loro capolavori "RG Veda" e "X/1999"… forse meno prolifica, ma sicuramente non marginale (anzi!) è Yumi Tamura arrivata solo di recente in Italia con "Don’t call it mistery", serie che l'ha fatta diventare uno degli autori/autrici rivelazione degli ultimi anni.
"Basara" è l’opera che ha dato a questa autrice la fama portandola in vetta alle vendite manga insieme alle opere da me sopracitate delle Clamp e a "Sailor Moon". Tutte queste opere hanno formato una new wave dello shojo da combattimento: secondo me non sarebbe potuto esistere X senza "Dragon Ball" e simili battle shonen. Ricordiamo che in quegli anni sulle doujinshi più diffuse tra le ragazze spiccavano le parodie yaoi di "Saint Seiya".
Sempre un manga dove i protagonisti lottano è anche "Basara", anche se questo manga fa forse più parte del filone iniziato da Keiko Takemiya con "La Tomba del faraone" ("Pharaoh no haka", del 1974) da cui, secondo me, discendono anche opere più recenti come "Yona, la principessa scarlatta" ("Akatsuki no Yona", del 2009). Secondo me "X" poteva divenire lo shojo perfetto nonostante, in effetti, accenni a malapena a tematiche importanti pur basando la storia sul dubbio se l’umanità meriti di proseguire (come auspicano i sette sigilli) o debba scomparire per aver rovinato la terra, per essere avida e spietata (come sostengono i sette messaggeri).
"Basara" come abbiamo detto arriva ad un successo enorme rimanendo in un filone del genere shojo già esistente: nel mondo di "Basara" esistono profeti ma non esistono magie, la guerra la fanno persone “normali” guidate da desideri, sogni e ambizioni. In un Giappone e in un mondo alternativo vediamo questi eroi o comunque questi guerrieri lottare con le forze per quello in cui credono, cambiando idea o morendo per rimanere se stessi. Di tutti i personaggi verrà data una spiegazione psicologica alle loro azioni, dalla subdola regina bianca al debole imperatore, capace solo di fare del male senza capire le emozioni degli altri.
In questo manga vedremo spesso personaggi “feriti” nell’animo le cui cicatrici li porteranno ad agire in un modo o nell’altro con sicurezze o dubbi che li porteranno alla morte o saranno la base per dei grandi cambiamenti.
A parte qualche dubbio su come sono avvenuti alcuni passaggi tutto sommato la storia fila per i suoi 27 volumi, dimostrandosi leggermente al disotto delle mie aspettative per un manga che è stato famosissimo negli anni ‘90 quando circolava ampiamente in tutto il Giappone.
Voto? Otto.
"Basara" è l’opera che ha dato a questa autrice la fama portandola in vetta alle vendite manga insieme alle opere da me sopracitate delle Clamp e a "Sailor Moon". Tutte queste opere hanno formato una new wave dello shojo da combattimento: secondo me non sarebbe potuto esistere X senza "Dragon Ball" e simili battle shonen. Ricordiamo che in quegli anni sulle doujinshi più diffuse tra le ragazze spiccavano le parodie yaoi di "Saint Seiya".
Sempre un manga dove i protagonisti lottano è anche "Basara", anche se questo manga fa forse più parte del filone iniziato da Keiko Takemiya con "La Tomba del faraone" ("Pharaoh no haka", del 1974) da cui, secondo me, discendono anche opere più recenti come "Yona, la principessa scarlatta" ("Akatsuki no Yona", del 2009). Secondo me "X" poteva divenire lo shojo perfetto nonostante, in effetti, accenni a malapena a tematiche importanti pur basando la storia sul dubbio se l’umanità meriti di proseguire (come auspicano i sette sigilli) o debba scomparire per aver rovinato la terra, per essere avida e spietata (come sostengono i sette messaggeri).
"Basara" come abbiamo detto arriva ad un successo enorme rimanendo in un filone del genere shojo già esistente: nel mondo di "Basara" esistono profeti ma non esistono magie, la guerra la fanno persone “normali” guidate da desideri, sogni e ambizioni. In un Giappone e in un mondo alternativo vediamo questi eroi o comunque questi guerrieri lottare con le forze per quello in cui credono, cambiando idea o morendo per rimanere se stessi. Di tutti i personaggi verrà data una spiegazione psicologica alle loro azioni, dalla subdola regina bianca al debole imperatore, capace solo di fare del male senza capire le emozioni degli altri.
In questo manga vedremo spesso personaggi “feriti” nell’animo le cui cicatrici li porteranno ad agire in un modo o nell’altro con sicurezze o dubbi che li porteranno alla morte o saranno la base per dei grandi cambiamenti.
A parte qualche dubbio su come sono avvenuti alcuni passaggi tutto sommato la storia fila per i suoi 27 volumi, dimostrandosi leggermente al disotto delle mie aspettative per un manga che è stato famosissimo negli anni ‘90 quando circolava ampiamente in tutto il Giappone.
Voto? Otto.
Basara è un manga a cui mi sono avvicinata per pura curiosità. La storia mi sembrava interessante, soprattutto perché mostra una protagonista ben diversa dalle solite ragazzine piagnucolose che certi shojo ci hanno abituato a leggere.
La storia si svolge in un Giappone antico alternativo, in cui in un villaggio nascono due gemelli. Tatara è stato identificato come il predestinato che libererà il paese dall'oppressione dell'attuale signore. Sarasa, sua sorella, vive nella sua ombra, conducendo comunque una vita felice. Un giorno però il villaggio viene attaccato dal Re Rosso, uno dei figli del signore del Giappone, che vuole liberarsi del predestinato. Le cose tuttavia non vanno come dovrebbero: Tatara muore e Sarasa decide di prenderne il posto per vendicare i suoi amici. Inizia così una epopea lunga e complessa, complicata dal fatto che Sarasa e il figlio del re si incontrano per caso, entrambi ignari delle rispettive identità, e si innamorano. La storia procede su due filoni: l'amore fra i due e la lotta di Sarasa/Tatara proprio contro il suo grande amore, fino alla rivelazione della verità e alla battaglia finale.
Il cast è molto ampio e ogni personaggio è approfondito e caratterizzato. La storia scorre rapida e mai noiosa, abbastanza avventurosa da poter intrigare anche i lettori maschi, che comunque devono restare consci che si tratta di uno shojo, quindi le relazioni affettive fra i personaggi hanno più spazio rispetto ad un classico shonen.
Il disegno non è forse dei più moderni e il tratto non è sempre pulito e un po' caotico, ma può risultare gradevole e ben rispecchia le vicende.
Sono rimasta molto soddisfatta da Basara: è stata una piacevole diversione dalle troppe commedie scolastiche in circolazione, con una protagonista forte che affronta le avversità con coraggio, conservando però il suo lato femminile. La storia d'amore mi ha coinvolto piacevolmente, e ultimamente mi capita di rado.
Consigliato a tutte le ragazze che desiderano una storia avventurosa non troppo sdolcinata ma appassionante. Consigliato anche ai lettori maschi che non disdegnano un po' di romanticismo in più. Voto 9, vorrei davvero che venisse pubblicato in Italia, ne varrebbe la pena.
La storia si svolge in un Giappone antico alternativo, in cui in un villaggio nascono due gemelli. Tatara è stato identificato come il predestinato che libererà il paese dall'oppressione dell'attuale signore. Sarasa, sua sorella, vive nella sua ombra, conducendo comunque una vita felice. Un giorno però il villaggio viene attaccato dal Re Rosso, uno dei figli del signore del Giappone, che vuole liberarsi del predestinato. Le cose tuttavia non vanno come dovrebbero: Tatara muore e Sarasa decide di prenderne il posto per vendicare i suoi amici. Inizia così una epopea lunga e complessa, complicata dal fatto che Sarasa e il figlio del re si incontrano per caso, entrambi ignari delle rispettive identità, e si innamorano. La storia procede su due filoni: l'amore fra i due e la lotta di Sarasa/Tatara proprio contro il suo grande amore, fino alla rivelazione della verità e alla battaglia finale.
Il cast è molto ampio e ogni personaggio è approfondito e caratterizzato. La storia scorre rapida e mai noiosa, abbastanza avventurosa da poter intrigare anche i lettori maschi, che comunque devono restare consci che si tratta di uno shojo, quindi le relazioni affettive fra i personaggi hanno più spazio rispetto ad un classico shonen.
Il disegno non è forse dei più moderni e il tratto non è sempre pulito e un po' caotico, ma può risultare gradevole e ben rispecchia le vicende.
Sono rimasta molto soddisfatta da Basara: è stata una piacevole diversione dalle troppe commedie scolastiche in circolazione, con una protagonista forte che affronta le avversità con coraggio, conservando però il suo lato femminile. La storia d'amore mi ha coinvolto piacevolmente, e ultimamente mi capita di rado.
Consigliato a tutte le ragazze che desiderano una storia avventurosa non troppo sdolcinata ma appassionante. Consigliato anche ai lettori maschi che non disdegnano un po' di romanticismo in più. Voto 9, vorrei davvero che venisse pubblicato in Italia, ne varrebbe la pena.
In questo manga il disegno è dinamico, a volte elegante ed accurato, a volte duro ed incisivo, a volte schizzato con pochi particolari, tutto a seconda delle circostanze degli avvenimenti o degli stati d'animo dei protagonisti. Si può dire trattarsi di una "saga": incontriamo tanti personaggi, ma nessuno rimane marginale o poco definito, incontriamo regni, popoli diversi tra loro, viaggiamo per mare e per terra... Instancabilmente i protagonisti inseguono i loro ideali, propositi e non per ultimo il loro destino tutti per raggiungere uno scopo preciso: chi si ama e si trova agli apici opposti, chi vive in funzione di sacrificarsi per una persona. Eroi muoiono, vengono scoperti i lati umani di quelli che rivestono la parte del "cattivo" e non si riesce ad odiarli! Vengono messi a nudo i limiti e le debolezze dei "buoni" creando cosi´un quadro più realistico della natura dei personaggi.
Il manga e´a carattere drammatico, ma non mancano gli sprazzi d'ilarità e gli intermezzi di distensione. All'inizio forse ci si deve abituare al tratto della Tamura (è stato anche per me così) ma subito si è presi da questa storia, che io consiglio caldamente a tutto il pubblico, indifferentemente che sia maschile o femminile ed a prescindere che il genere piaccia o meno! La storia è costruita bene i personaggi sono ben descritti ed il disegno rende appieno le circostanze, posso dare sicuramente un voto pieno.
Il manga e´a carattere drammatico, ma non mancano gli sprazzi d'ilarità e gli intermezzi di distensione. All'inizio forse ci si deve abituare al tratto della Tamura (è stato anche per me così) ma subito si è presi da questa storia, che io consiglio caldamente a tutto il pubblico, indifferentemente che sia maschile o femminile ed a prescindere che il genere piaccia o meno! La storia è costruita bene i personaggi sono ben descritti ed il disegno rende appieno le circostanze, posso dare sicuramente un voto pieno.