Sadistic Boy
"Sadistic Boy" è stato il mio primissimo manga yaoi che ho letto, e non mi pento assolutamente della scelta fatta.
Tori Maia è una grande autrice. È stata molto in gamba nel descrivere nel dettaglio il comportamento ed atteggiamenti dei vari protagonisti, dato che questo manga tratta molto l'aspetto psicologico di determinati personaggi, specialmente quello del protagonista.
Questa serie di manga è composta da tre volumetti ma vi posso assicurare, gente, che dopo aver letto il primo correrete subito a leggere gli altri due.
La trama di questa serie tratta principalmente di Sarasa Takasu, figlio adottivo del preside della scuola di cui fa parte. Viene rappresentato come un ragazzo modello, che eccelle sia negli studi che nello sport. L'unica sua pecca? La sua personalità, dato che ne ha due. La prima è, come già detto, quella del ragazzo modello; la seconda quella "psicopatica". Come mai ho usato questo termine? Per il semplice fatto che Sarasa quando si affeziona a qualcuno a cui tiene, o si arrabbia o diventa violento. Tanto violento da diventare addirittura poco gestibile. Solamente una persona è in grado di tenere testa a questa sua personalità: suo cugino Haruki Matsunaga. Poco dopo entra in gioco anche Kazunari, suo compagno di classe, da sempre innamorato di lui, e che vuole farsi carico dei suoi dolori. Ma siccome in alcuni momenti neanche lui riesce a gestire la violenza di Sarasa, va a chiedere aiuto al cugino… E qui mi fermo con la trama e con un piccolo esempio riguardante l'aspetto psicologico del protagonista.
Disegni: tanto di cappello. Il tratto di Tori Maia è uno dei pochi che adoro. I personaggi, come anche gli sfondi dove si svolgono le varie scene, sono assolutamente perfetti.
Scene di sesso: Il titolo del manga dice già tutto dato che inizia con "Sadistic", il che significa che all'interno ci sono scene spinte, molto spinte, da arrivare addirittura al fetish/bondage. Ma sono scene che hanno un senso e una logica ben precisi, che non vengono messe lì alla cavolo come accade in molti altri fumetti.
Bene, con questo concludo la mia recensione, consigliandovi nuovamente di comprare e leggere questo manga dall'inizio alla fine, senza interruzioni perché, come detto all'inizio, non ve ne pentirete.
Tori Maia è una grande autrice. È stata molto in gamba nel descrivere nel dettaglio il comportamento ed atteggiamenti dei vari protagonisti, dato che questo manga tratta molto l'aspetto psicologico di determinati personaggi, specialmente quello del protagonista.
Questa serie di manga è composta da tre volumetti ma vi posso assicurare, gente, che dopo aver letto il primo correrete subito a leggere gli altri due.
La trama di questa serie tratta principalmente di Sarasa Takasu, figlio adottivo del preside della scuola di cui fa parte. Viene rappresentato come un ragazzo modello, che eccelle sia negli studi che nello sport. L'unica sua pecca? La sua personalità, dato che ne ha due. La prima è, come già detto, quella del ragazzo modello; la seconda quella "psicopatica". Come mai ho usato questo termine? Per il semplice fatto che Sarasa quando si affeziona a qualcuno a cui tiene, o si arrabbia o diventa violento. Tanto violento da diventare addirittura poco gestibile. Solamente una persona è in grado di tenere testa a questa sua personalità: suo cugino Haruki Matsunaga. Poco dopo entra in gioco anche Kazunari, suo compagno di classe, da sempre innamorato di lui, e che vuole farsi carico dei suoi dolori. Ma siccome in alcuni momenti neanche lui riesce a gestire la violenza di Sarasa, va a chiedere aiuto al cugino… E qui mi fermo con la trama e con un piccolo esempio riguardante l'aspetto psicologico del protagonista.
Disegni: tanto di cappello. Il tratto di Tori Maia è uno dei pochi che adoro. I personaggi, come anche gli sfondi dove si svolgono le varie scene, sono assolutamente perfetti.
Scene di sesso: Il titolo del manga dice già tutto dato che inizia con "Sadistic", il che significa che all'interno ci sono scene spinte, molto spinte, da arrivare addirittura al fetish/bondage. Ma sono scene che hanno un senso e una logica ben precisi, che non vengono messe lì alla cavolo come accade in molti altri fumetti.
Bene, con questo concludo la mia recensione, consigliandovi nuovamente di comprare e leggere questo manga dall'inizio alla fine, senza interruzioni perché, come detto all'inizio, non ve ne pentirete.
Accidenti. Più lo rileggo e più mi sorprendo nel ricordare che questo fu il primissimo fumetto di genere yaoi che lessi. E sì che quando lo comprai non ero neanche maggiorenne, ma dopo aver letto il primo volumetto non vedevo l'ora di leggere subito gli altri due per sapere come andava a finire, talmente la storia era estremamente bella e coinvolgente.
Trama: La trama mi è piaciuta molto. È coinvolgente, si basa molto sul genere psicologico, soprattutto riguardo al personaggio principale che porta il nome di Sarasa Takasu. Quest'ultimo viene cresciuto dal padre adottivo come uno studente modello e, grazie a questo, il suo vero Io si placa. Purtroppo però, essendo Sarasa innamorato di un suo compagno, si trasforma praticamente in un'altra persona. In breve, quando si innamora il protagonista diventa sadico, tant'è che è portato a far male alla persona a cui tiene durante l'accoppiamento. Per placare questa sua indole masochista, va a casa di suo cugino Haruki Mastunaga e... STOP. Qui mi fermo con la trama; non voglio proseguire perché se no vi toglierei la sorpresa presente alla fine della storia.
Disegni: I disegni sono a dir poco fantastici. Il tratto di Tori Maia è pulito e i personaggi sono disegnati con maestria; anche le tavole sono pulite e chiare in modo tale nel rendere facile la lettura.
In Conclusione: Dico che questo è un fumetto che vale la pena leggere, non solo per la trama che ti coinvolge già dal primo volumetto, ma per le frasi. Sì, avete capito bene, le frasi. In certi punti sono talmente intense che ti fanno riflettere perché, nonostante sia presente un grande sadismo, si basa molto sull'amore. Perché l'amore è una cosa che possono provare anche le persone più sadiche, anche se loro non riescono a rendersene conto.
Trama: La trama mi è piaciuta molto. È coinvolgente, si basa molto sul genere psicologico, soprattutto riguardo al personaggio principale che porta il nome di Sarasa Takasu. Quest'ultimo viene cresciuto dal padre adottivo come uno studente modello e, grazie a questo, il suo vero Io si placa. Purtroppo però, essendo Sarasa innamorato di un suo compagno, si trasforma praticamente in un'altra persona. In breve, quando si innamora il protagonista diventa sadico, tant'è che è portato a far male alla persona a cui tiene durante l'accoppiamento. Per placare questa sua indole masochista, va a casa di suo cugino Haruki Mastunaga e... STOP. Qui mi fermo con la trama; non voglio proseguire perché se no vi toglierei la sorpresa presente alla fine della storia.
Disegni: I disegni sono a dir poco fantastici. Il tratto di Tori Maia è pulito e i personaggi sono disegnati con maestria; anche le tavole sono pulite e chiare in modo tale nel rendere facile la lettura.
In Conclusione: Dico che questo è un fumetto che vale la pena leggere, non solo per la trama che ti coinvolge già dal primo volumetto, ma per le frasi. Sì, avete capito bene, le frasi. In certi punti sono talmente intense che ti fanno riflettere perché, nonostante sia presente un grande sadismo, si basa molto sull'amore. Perché l'amore è una cosa che possono provare anche le persone più sadiche, anche se loro non riescono a rendersene conto.
Nel 2001 nasce una delle opere più note del settore yaoi, Sadistic Boy, di Tori Maia. La storia, composta da tre volumi, ottiene notorietà per la presenza di pratiche sessuali che vanno ben oltre ai classici yaoi, quali il bondage e il sadomaso, ove quest'ultimo viene praticato e non solo alluso come stereotipo del mondo gay. ("Seme" è il personaggio dominante, o anche colui che comanda, mentre lo "uke" è colui che subisce.)
Le storie gay, nel mondo delle opere dedite all'eros, esigono una trama, a differenza degli hentai dove spesso e volentieri viene a mancare, ma qui sono d'obbligo poiché gli "yaoi" si differenziano dal genere "bara" proprio per via del loro scopo: essi vengono creati da donne per altre donne.
Quando una storia manca di intensità d'animo, ma soprattutto di sentimenti, e i rapporti sessuali sono quasi maniacali, allora si può parlare del genere bara: autori maschi che disegnano per altri maschi.
Purtroppo Sadistic Boy, più che uno yaoi, sembra proprio un ammasso di rapporti spinti, spesso troppo volgari, che s'adatterebbero meglio in un contesto bara.
Seppur presenti una trama, questa funge semplicemente da decorazione, ma si sa che senza base un castello non esiste, e lo stesso vale per la trama di questa storia che potrebbe essere spazzata via grazie ad un semplice soffio di labbra.
Ci ritroviamo con un protagonista dalle fattezze ambigue, fin troppo femminili seppur il genere le esiga in primis, di nome Sarasa Takasu, che seppur si dimostri perfetto nasconde un lato dedito ai lati più spinti del sesso: il suo lato masochistico.
Ad uccidere questo aspetto della sua vita è la presenza di Kazunari Shinjo, un ragazzo avente dei sentimenti per Takasu.
Shinjo tenterà svariate volte di far cambiare idea al suo amato, ma purtroppo, dovrà scendere a compromessi e sperimentare sulla sua pelle cosa appassiona a tal modo Takasu...
In precedenza, utilizzai il termine "volgare" per quest'opera, ma non era riferito certo alle pratiche qui riportate, ma bensì all'orrenda idea di rendere i personaggi degli animali per cui il tradimento, le menzogne, e altro siano giustificabili dal desiderio sfrenato di fare sesso.
Il protagonista si fa tranquillamente stuprare da un "master" (qualcuno che ricopre solo il ruolo di dominatore, ovvero il sado), seppur abbia dato speranze all'altro, quindi, risulta un personaggio decisamente disgustoso.
Non oppone resistenza, questo no di certo data la sua natura, ma l'idea che un cervello umano sia così infimo, neanche a livello di bestia che deve riprodursi per forza di cose, non è concepito neanche in una coppia praticante vera.
D'altra parte, il ragazzo chiamato Shinjo non è certo meglio, anzi, forse è anche peggio dato che si fa violentare da un tizio "x" perché... Perché dovrebbe servire a fare pace con Takasu? Capite che c'è qualcosa che non va.
Non vi è un briciolo di realismo, è quasi pari ad un manga fantascientifico a sfondo sessuale da quanto è assurdo il metodo di ragionamento dei personaggi.
Inoltre, tre volumi sono decisamente troppi dato che avrebbe potuto concludersi al primo: il resto è tutto puro filler, dedito a ricoprire pagine bianche con atti sessuali senza capo né coda.
C'è chi lo definisce un capolavoro, ma purtroppo, per me è una delle opere yaoi peggio riuscite di sempre compreso il tratto utilizzato.
E poi, il prezzo di copertina è decisamente troppo alto per un'edizione del genere: esistono decine di opere che trattano tali temi migliori di questa.
In poche parole, Sadistic Boy, è un porno gay mal riuscito.
Voto: 3
Le storie gay, nel mondo delle opere dedite all'eros, esigono una trama, a differenza degli hentai dove spesso e volentieri viene a mancare, ma qui sono d'obbligo poiché gli "yaoi" si differenziano dal genere "bara" proprio per via del loro scopo: essi vengono creati da donne per altre donne.
Quando una storia manca di intensità d'animo, ma soprattutto di sentimenti, e i rapporti sessuali sono quasi maniacali, allora si può parlare del genere bara: autori maschi che disegnano per altri maschi.
Purtroppo Sadistic Boy, più che uno yaoi, sembra proprio un ammasso di rapporti spinti, spesso troppo volgari, che s'adatterebbero meglio in un contesto bara.
Seppur presenti una trama, questa funge semplicemente da decorazione, ma si sa che senza base un castello non esiste, e lo stesso vale per la trama di questa storia che potrebbe essere spazzata via grazie ad un semplice soffio di labbra.
Ci ritroviamo con un protagonista dalle fattezze ambigue, fin troppo femminili seppur il genere le esiga in primis, di nome Sarasa Takasu, che seppur si dimostri perfetto nasconde un lato dedito ai lati più spinti del sesso: il suo lato masochistico.
Ad uccidere questo aspetto della sua vita è la presenza di Kazunari Shinjo, un ragazzo avente dei sentimenti per Takasu.
Shinjo tenterà svariate volte di far cambiare idea al suo amato, ma purtroppo, dovrà scendere a compromessi e sperimentare sulla sua pelle cosa appassiona a tal modo Takasu...
In precedenza, utilizzai il termine "volgare" per quest'opera, ma non era riferito certo alle pratiche qui riportate, ma bensì all'orrenda idea di rendere i personaggi degli animali per cui il tradimento, le menzogne, e altro siano giustificabili dal desiderio sfrenato di fare sesso.
Il protagonista si fa tranquillamente stuprare da un "master" (qualcuno che ricopre solo il ruolo di dominatore, ovvero il sado), seppur abbia dato speranze all'altro, quindi, risulta un personaggio decisamente disgustoso.
Non oppone resistenza, questo no di certo data la sua natura, ma l'idea che un cervello umano sia così infimo, neanche a livello di bestia che deve riprodursi per forza di cose, non è concepito neanche in una coppia praticante vera.
D'altra parte, il ragazzo chiamato Shinjo non è certo meglio, anzi, forse è anche peggio dato che si fa violentare da un tizio "x" perché... Perché dovrebbe servire a fare pace con Takasu? Capite che c'è qualcosa che non va.
Non vi è un briciolo di realismo, è quasi pari ad un manga fantascientifico a sfondo sessuale da quanto è assurdo il metodo di ragionamento dei personaggi.
Inoltre, tre volumi sono decisamente troppi dato che avrebbe potuto concludersi al primo: il resto è tutto puro filler, dedito a ricoprire pagine bianche con atti sessuali senza capo né coda.
C'è chi lo definisce un capolavoro, ma purtroppo, per me è una delle opere yaoi peggio riuscite di sempre compreso il tratto utilizzato.
E poi, il prezzo di copertina è decisamente troppo alto per un'edizione del genere: esistono decine di opere che trattano tali temi migliori di questa.
In poche parole, Sadistic Boy, è un porno gay mal riuscito.
Voto: 3
Ricordo ancora la prima volta che lo vidi sullo scaffale della fumetteria: rimasi un po' così, anche se l'immagine mi attirò moltissimo. Presi il primo volume e, una volta a casa, lo iniziai a leggere e dopo averlo finito ero sconvolta - in senso buono, ovviamente. Parliamo un po' dei vari punti.
TRAMA
È molto bella. Quello che mi ha colpito di più è che è molto diversa dalle altre storie che si leggono in giro, dove si vede spesso l'uke indifeso e il seme voglioso. Qui i tre protagonisti (Sarasa Takasu, Kazunari Shinjo e Haruki Matsunaga) non sono dei bambini, ma sono tutti persone adulte, ed é stato anche per questo che ho continuato a seguire questo manga, perché ero abbastanza stufa nel vedere sempre le solite cose.
Devo aggiungere che c'è anche qualcosa di psicologico in questo fumetto, soprattutto per quanto riguarda Sarasa Takasu perché, apparentemente, si mostra sotto le spoglie di uno studente modello ma, sotto sotto, c'è dell'altro: vi invito a leggere per scoprire cosa.
CHARACTER DESIGN
Ottimo. Tori Maia è proprio una brava mangaka e i suoi ragazzi che vengono rappresentati in maniera più mascolina.
SCENE DI SESSO
Sono molto forti, la maggior parte delle quali in stile fetish/bondage, ma non sono scene scritte alla cavolo, anzi, hanno un senso. Sconsiglio il manga a tutte quelle persone a cui non piacciono questo tipo di scene.
CONCLUSIONE
Anche qui, come in BrotherxBrother, non mi sono affatto pentita di averlo preso. Questo è un manga per il quale i soldi non vengono assolutamente sprecati, anzi, vengono spesi proprio bene. Assolutamente consigliato.
TRAMA
È molto bella. Quello che mi ha colpito di più è che è molto diversa dalle altre storie che si leggono in giro, dove si vede spesso l'uke indifeso e il seme voglioso. Qui i tre protagonisti (Sarasa Takasu, Kazunari Shinjo e Haruki Matsunaga) non sono dei bambini, ma sono tutti persone adulte, ed é stato anche per questo che ho continuato a seguire questo manga, perché ero abbastanza stufa nel vedere sempre le solite cose.
Devo aggiungere che c'è anche qualcosa di psicologico in questo fumetto, soprattutto per quanto riguarda Sarasa Takasu perché, apparentemente, si mostra sotto le spoglie di uno studente modello ma, sotto sotto, c'è dell'altro: vi invito a leggere per scoprire cosa.
CHARACTER DESIGN
Ottimo. Tori Maia è proprio una brava mangaka e i suoi ragazzi che vengono rappresentati in maniera più mascolina.
SCENE DI SESSO
Sono molto forti, la maggior parte delle quali in stile fetish/bondage, ma non sono scene scritte alla cavolo, anzi, hanno un senso. Sconsiglio il manga a tutte quelle persone a cui non piacciono questo tipo di scene.
CONCLUSIONE
Anche qui, come in BrotherxBrother, non mi sono affatto pentita di averlo preso. Questo è un manga per il quale i soldi non vengono assolutamente sprecati, anzi, vengono spesi proprio bene. Assolutamente consigliato.
<b>Attenzione allo spoiler finale</b>
Dunque, che dire di Sadistic Boy? Inizialmente, devo ammettere, ero un po' titubante nel prendere questo manga perché di questo genere io non ne avevo mai letto uno visto che io vado di più sul genere Shoujo. Ma quando ho preso il primo volume e, dopo averlo finito, ero rimasta davvero sorpresa e al tempo stesso affascinata tant'è che non vedevo l'ora di prendere gli altri due volumi e così ho fatto! I disegni, storia è veramente un qualcosa di eccezionale, sul fatto dell'esser rimasta sorpresa riguarda la fine del manga perché non mi sarei mai immaginata che, Kazunari, Takasu e Matsunaga avrebbero finito per fare una relazione a 3. Quindi consiglio a tutti di leggerlo, non ve ne pentirete!
Dunque, che dire di Sadistic Boy? Inizialmente, devo ammettere, ero un po' titubante nel prendere questo manga perché di questo genere io non ne avevo mai letto uno visto che io vado di più sul genere Shoujo. Ma quando ho preso il primo volume e, dopo averlo finito, ero rimasta davvero sorpresa e al tempo stesso affascinata tant'è che non vedevo l'ora di prendere gli altri due volumi e così ho fatto! I disegni, storia è veramente un qualcosa di eccezionale, sul fatto dell'esser rimasta sorpresa riguarda la fine del manga perché non mi sarei mai immaginata che, Kazunari, Takasu e Matsunaga avrebbero finito per fare una relazione a 3. Quindi consiglio a tutti di leggerlo, non ve ne pentirete!
Penso che la trama di quest'opera sia sufficientemente descritta in scheda, però devo dire che sono sinceramente perplessa. Definire capolavoro questo manga mi sembra veramente eccessivo, anche se si tratta comunque di una serie di altissimo livello, riservata rigorosamente agli adulti di stomaco forte.
Intendiamoci: i disegni obiettivamente sono molto belli, sebbene i piedi, a volte, lascino un po' a desiderare e gli enormi occhioni di Sarasa, se visti di profilo, perdano a volte la prospettiva.
Il chara, specie nei visi, ha un gusto decisamente retrò, che non è il massimo dal punto di vista del mio gusto personale, ma non è certamente quello che mi disturba nella lettura. Dopo qualche tavola, ci si fa l'occhio, e tutto rientra nella norma. E' apprezzabile che i personaggi, che in realtà sono abbastanza pochi, siano tutti facilmente riconoscibili a prescindere da lunghezza e colore dei capelli, e questo non è da tutti. Semmai ci si domanda come mai, con poche eccezioni, siano tutti terribilmente effeminati.
Bisogna inoltre riconoscere che non vi è traccia, in queste tavole, di censura di alcun tipo, anzi: pare quasi di vedere una corsa alla descrizione morbosa di ogni più piccolo particolare di ciò che viene normalmente considerato, se a torto o a ragione è discorso per altra sede, un comportamento sessuale deviato.
A prescindere dalla rappresentazione quasi maniacale di attributi maschili in ogni stato di costrizione immaginabile, è rimarchevole la verosimiglianza con cui vengono presentati completini di pelle nera di ogni misura e disegno, dalla tuta intera alle stringhe, con tutti i necessari accessori: giocattolini con e senza pile di ogni genere e natura, volendo eccedere nello specifico.
Naturalmente, tutto questo apparato deve essere utilizzato in luoghi adatti e quindi ecco che, accanto alle raffigurazioni di normali stanze di abitazione e d'uso, troviamo anche persone che vivono in case che sembrano più che altro palestre. Vero che gli attrezzi ginnici non sono propriamente quelli di uso comune: corde, panche, carrucole, lettini e quant'altro sono ovviamente disegnati con uno scopo specifico.
Quando poi quelle persone circolano quotidianamente inguainate in tutine di pelle nera, con catene e aggeggi vari nei capelli… beh, mi sembra portare le cose un tantinello oltre la soglia della verosimiglianza.
Ecco, una cosa che manca in quest'opera è proprio la verosimiglianza.
I protagonisti sono in gran parte liceali, ma in tre libri non li si vede mai studiare, forse una sola volta si vede una classe, di sfuggita. Per essere ragazzini, sono sorprendentemente liberi di fare ciò che vogliono.
Si vedono spesso scene di rapporti sessuali molto violenti, anche con uso di attrezzature che, però, raramente lasciano un segno. I vestiti e i giocattoli, chiamiamoli così, che vengono usati, non li vediamo mai ripulire e disinfettare e anzi, in almeno un'occasione sono passati da un ragazzo all'altro. Capisco che sia forse pretendere troppo, ma personalmente lo trovo disturbante. Dato l'argomento così "pesante", ci sarebbe voluto poco per aggiungere, almeno una volta, un paio di tavole in proposito. Altri manga che ho letto mostrano l'uso di preservativi, ma qui non ve n'è traccia.
Tutto questo, solo dal punto di vista strettamente fisico.
Le caratterizzazioni psicologiche dei protagonisti sono tutta un'altra cosa. Il protagonista Sarasa, ma in realtà ci sono parecchi comprimari, è un pazzo furioso. Come descrivere altrimenti il suo cieco sadismo scatenato da ogni minima provocazione? E' talmente pazzo che il suo ragazzo Kazunari non ce la fa a gestirlo da solo, per quanto sia disposto a farsi maltrattare da lui: deve accettare di continuare a ricorrere all'aiuto del cugino di Sarasa, Haruki, che lo "contiene" da anni. Ovviamente, non sappiamo quale sia la causa che ha ridotto Sarasa in queste condizioni. Ad un certo punto qualcuno ci dirà, parlando di lui bambino, che è ovviamente un sadico, anche se non lo sa ancora, e che dovrà essere gestito. Su quali basi venga affermato ciò rimane un mistero.
Ora, vorrei sbagliarmi, e non sono certo un'esperta in materia, ma ero convinta che, in certi rapporti, non fosse usuale scambiarsi i ruoli, ovvero che il sadico non fosse uso ad essere anche masochista. Questo invece è ciò che accade spesso in "Sadistic boy", e la cosa mi ha confusa non poco. Mi ha lasciato perplessa anche l'evolversi della trama, nel senso che, dati gli estremi della parafilia di Sarasa, mi risulta difficile credere che possa essere anche solo parzialmente risolta senza un aiuto medico specifico.
Considerando poi che tutti, e dico proprio tutti i personaggi del manga a parte il patrigno di Sarasa, che è anche il preside della scuola, hanno comportamenti sessuali non tradizionali… Ma ciò su cui "Sadistic boy" si focalizza, lungo l'evoluzione della trama, in fin dei conti è la ricerca dell'amore, della persona da amare e che ci ami. E non necessariamente una soltanto. Ed è giusto e sacrosanto che, purché si tratti di SSC, ognuno trovi la felicità nel modo che ritiene più opportuno e confacente alla propria indole.
Non so perché stia cercando tutti questi peli nell'uovo proprio in questo manga, quando sono stata molto meno certosina con altri lavori, forse anche meno verosimili di questo. Una possibile interpretazione è che, proprio perché si tratta di una descrizione piuttosto estrema di comportamenti piuttosto estremi, io stia cercando di prenderne le distanze. Però, sono proprio le cose che mi hanno dato fastidio nella lettura. Per questo, a mio parere, ritengo che certe rappresentazioni siano state abbastanza gratuite, mentre altri aspetti avrebbero potuto essere approfonditi senza nulla togliere e con molto aggiungere.
Ciononostante, rimane un'ottima storia, rigorosamente per adulti, splendidamente disegnata. Le ho assegnato un voto molto alto soprattutto per i disegni ma, mentre per altri manga mi capita di andarli a rileggere, penso che considererò questo un capitolo chiuso: avendone lo stomaco, come il bungee jumping, è un'esperienza da fare, indubbiamente, ma non necessariamente da ripetere.
Intendiamoci: i disegni obiettivamente sono molto belli, sebbene i piedi, a volte, lascino un po' a desiderare e gli enormi occhioni di Sarasa, se visti di profilo, perdano a volte la prospettiva.
Il chara, specie nei visi, ha un gusto decisamente retrò, che non è il massimo dal punto di vista del mio gusto personale, ma non è certamente quello che mi disturba nella lettura. Dopo qualche tavola, ci si fa l'occhio, e tutto rientra nella norma. E' apprezzabile che i personaggi, che in realtà sono abbastanza pochi, siano tutti facilmente riconoscibili a prescindere da lunghezza e colore dei capelli, e questo non è da tutti. Semmai ci si domanda come mai, con poche eccezioni, siano tutti terribilmente effeminati.
Bisogna inoltre riconoscere che non vi è traccia, in queste tavole, di censura di alcun tipo, anzi: pare quasi di vedere una corsa alla descrizione morbosa di ogni più piccolo particolare di ciò che viene normalmente considerato, se a torto o a ragione è discorso per altra sede, un comportamento sessuale deviato.
A prescindere dalla rappresentazione quasi maniacale di attributi maschili in ogni stato di costrizione immaginabile, è rimarchevole la verosimiglianza con cui vengono presentati completini di pelle nera di ogni misura e disegno, dalla tuta intera alle stringhe, con tutti i necessari accessori: giocattolini con e senza pile di ogni genere e natura, volendo eccedere nello specifico.
Naturalmente, tutto questo apparato deve essere utilizzato in luoghi adatti e quindi ecco che, accanto alle raffigurazioni di normali stanze di abitazione e d'uso, troviamo anche persone che vivono in case che sembrano più che altro palestre. Vero che gli attrezzi ginnici non sono propriamente quelli di uso comune: corde, panche, carrucole, lettini e quant'altro sono ovviamente disegnati con uno scopo specifico.
Quando poi quelle persone circolano quotidianamente inguainate in tutine di pelle nera, con catene e aggeggi vari nei capelli… beh, mi sembra portare le cose un tantinello oltre la soglia della verosimiglianza.
Ecco, una cosa che manca in quest'opera è proprio la verosimiglianza.
I protagonisti sono in gran parte liceali, ma in tre libri non li si vede mai studiare, forse una sola volta si vede una classe, di sfuggita. Per essere ragazzini, sono sorprendentemente liberi di fare ciò che vogliono.
Si vedono spesso scene di rapporti sessuali molto violenti, anche con uso di attrezzature che, però, raramente lasciano un segno. I vestiti e i giocattoli, chiamiamoli così, che vengono usati, non li vediamo mai ripulire e disinfettare e anzi, in almeno un'occasione sono passati da un ragazzo all'altro. Capisco che sia forse pretendere troppo, ma personalmente lo trovo disturbante. Dato l'argomento così "pesante", ci sarebbe voluto poco per aggiungere, almeno una volta, un paio di tavole in proposito. Altri manga che ho letto mostrano l'uso di preservativi, ma qui non ve n'è traccia.
Tutto questo, solo dal punto di vista strettamente fisico.
Le caratterizzazioni psicologiche dei protagonisti sono tutta un'altra cosa. Il protagonista Sarasa, ma in realtà ci sono parecchi comprimari, è un pazzo furioso. Come descrivere altrimenti il suo cieco sadismo scatenato da ogni minima provocazione? E' talmente pazzo che il suo ragazzo Kazunari non ce la fa a gestirlo da solo, per quanto sia disposto a farsi maltrattare da lui: deve accettare di continuare a ricorrere all'aiuto del cugino di Sarasa, Haruki, che lo "contiene" da anni. Ovviamente, non sappiamo quale sia la causa che ha ridotto Sarasa in queste condizioni. Ad un certo punto qualcuno ci dirà, parlando di lui bambino, che è ovviamente un sadico, anche se non lo sa ancora, e che dovrà essere gestito. Su quali basi venga affermato ciò rimane un mistero.
Ora, vorrei sbagliarmi, e non sono certo un'esperta in materia, ma ero convinta che, in certi rapporti, non fosse usuale scambiarsi i ruoli, ovvero che il sadico non fosse uso ad essere anche masochista. Questo invece è ciò che accade spesso in "Sadistic boy", e la cosa mi ha confusa non poco. Mi ha lasciato perplessa anche l'evolversi della trama, nel senso che, dati gli estremi della parafilia di Sarasa, mi risulta difficile credere che possa essere anche solo parzialmente risolta senza un aiuto medico specifico.
Considerando poi che tutti, e dico proprio tutti i personaggi del manga a parte il patrigno di Sarasa, che è anche il preside della scuola, hanno comportamenti sessuali non tradizionali… Ma ciò su cui "Sadistic boy" si focalizza, lungo l'evoluzione della trama, in fin dei conti è la ricerca dell'amore, della persona da amare e che ci ami. E non necessariamente una soltanto. Ed è giusto e sacrosanto che, purché si tratti di SSC, ognuno trovi la felicità nel modo che ritiene più opportuno e confacente alla propria indole.
Non so perché stia cercando tutti questi peli nell'uovo proprio in questo manga, quando sono stata molto meno certosina con altri lavori, forse anche meno verosimili di questo. Una possibile interpretazione è che, proprio perché si tratta di una descrizione piuttosto estrema di comportamenti piuttosto estremi, io stia cercando di prenderne le distanze. Però, sono proprio le cose che mi hanno dato fastidio nella lettura. Per questo, a mio parere, ritengo che certe rappresentazioni siano state abbastanza gratuite, mentre altri aspetti avrebbero potuto essere approfonditi senza nulla togliere e con molto aggiungere.
Ciononostante, rimane un'ottima storia, rigorosamente per adulti, splendidamente disegnata. Le ho assegnato un voto molto alto soprattutto per i disegni ma, mentre per altri manga mi capita di andarli a rileggere, penso che considererò questo un capitolo chiuso: avendone lo stomaco, come il bungee jumping, è un'esperienza da fare, indubbiamente, ma non necessariamente da ripetere.
Sadistic Boy è un manga che consiglio a tutti di leggere, non solo per i bellissimi disegni, ma anche, e soprattutto, per la storia. L'autrice, infatti, non si limita a descrivere in ogni minuzioso dettaglio i rapporti sadomaso che si sviluppano tra i vari personaggi, ma ci mostra anche una complessa rete di sentimenti e sensazioni che non permettono al lettore di dare nulla per scontato o banale. La caratterizzazione dei protagonisti e di tutti coloro che entrano in relazione con loro è a mio parere ottima: non ci sono stereotipi di alcun genere, il cacciatore può diventare preda e viceversa. Ciò crea un dinamismo per cui non si può mai dare un giudizio sui personaggi fino alla fine. L'unica cosa che non mi è piaciuta e che mi è risultata alquanto paradossale, è che la maggior parte delle persone con cui entrano in contatto i protagonisti sono irrimediabilmente omossessuali e soprattutto sadici. A parte questo comunque la storia è molto bella, e ci dimostra come al di là delle perversioni ogni persona cerchi qualcuno che la ami.
Finalmente è uscito in Italia il primo fumetto di Tori Maia, una delle più discusse disegnatrici di manga yaoi. Personalmente possedevo già la versione originale e temevo abbastanza il risultato: avevo paura che lo rovinassero, come è successo per tanti altri fumetti. Invece mi sono trovata di fronte alla più bella edizione di uno yaoi mai pubblicato in Italia. Non solo è tradotto e stampato benissimo, ma ha anche delle note che spiegano particolari che generalmente non si conoscono, una interessante introduzione sulla storia degli shounen ai e su Tori Maia, e soprattutto una lunga intervista all’autrice in anteprima mondiale, dove Tori Maia racconta tante cose di sé e del suo lavoro (davvero sconvolgente, vi assicuro! Ma attenti perché presenta degli spoiler su “Sadistic Boy”).
La storia è molto coinvolgente e non è solo un pretesto per far vedere scene di sesso. Bisogna dire che l’inizio è un tantino violento (una notte in bianco si rischia di passarla se non si è mai vista la storia...), ma quando si sono capiti bene i personaggi e la fatica che fanno per uscire da una situazione drammatica e difficile, tutto appare estremamente familiare, perché al di là delle scene sadomaso, non è difficile identificarsi con i sentimenti dei personaggi. Via via il fumetto diventa sempre più romantico, senza rinunciare però a essere esplicito. Perché Tori Maia è una che disegna tutto, ma proprio TUTTO, e non ti lascia certo con l’acquolina in bocca.
I protagonisti sono Sarasa e Kazunari, che non possono amarsi liberamente a causa dell’indole sadica di Sarasa. Per fortuna c’è Haruki, il cugino di Sarasa, che accetta di aiutarli. Haruki sembra un tipo freddo e disinteressato, ma col tempo emerge il suo lato più sensibile.
Il volume contiene anche il primo racconto boy’s love disegnato da Tori Maia, sempre a sfondo BDSM, che si intitola “Ascolta la mia voce”, e che mi è piaciuto abbastanza, anche se è più semplice e stereotipato di “Sadistic Boy”.
Un avviso importante: avevo tentato, per capire meglio i volumi originali, di leggermi le scanslation in inglese disponibili in rete, ma le ho trovate piene di errori e di imprecisioni: mentre non ho trovato pecche nella traduzione della Black Velvet. Un esempio: nelle scan Haruki viene spacciato per lo zio di Sarasa, ma per quel poco che ne so di giapponese invece è proprio suo cugino; oppure sono stati saltati o interpretati male i dialoghi, cambiando completamente il succo del discorso; e sono stati sbagliati anche i nomi.
Insomma, Sadistic Boy è un manga imperdibile, che consiglio a tutti quelli che amano le storie omosessuali succose, esplicite, romantiche, con una approfondita analisi psicologica e un bel disegno un po’ classico (Tori Maia, infatti, non deve essere più giovanissima a giudicare dall’intervista). E acquistarlo è anche utile alla causa degli yaoi in Italia!
Inoltre, un mio amico che se l’è fatto arrivare dalla casa editrice ha ricevuto il volume assieme a sei cartoline e sei segnalibri di “Sadistic Boy”, che compresi nel prezzo non sono niente male.
La storia è molto coinvolgente e non è solo un pretesto per far vedere scene di sesso. Bisogna dire che l’inizio è un tantino violento (una notte in bianco si rischia di passarla se non si è mai vista la storia...), ma quando si sono capiti bene i personaggi e la fatica che fanno per uscire da una situazione drammatica e difficile, tutto appare estremamente familiare, perché al di là delle scene sadomaso, non è difficile identificarsi con i sentimenti dei personaggi. Via via il fumetto diventa sempre più romantico, senza rinunciare però a essere esplicito. Perché Tori Maia è una che disegna tutto, ma proprio TUTTO, e non ti lascia certo con l’acquolina in bocca.
I protagonisti sono Sarasa e Kazunari, che non possono amarsi liberamente a causa dell’indole sadica di Sarasa. Per fortuna c’è Haruki, il cugino di Sarasa, che accetta di aiutarli. Haruki sembra un tipo freddo e disinteressato, ma col tempo emerge il suo lato più sensibile.
Il volume contiene anche il primo racconto boy’s love disegnato da Tori Maia, sempre a sfondo BDSM, che si intitola “Ascolta la mia voce”, e che mi è piaciuto abbastanza, anche se è più semplice e stereotipato di “Sadistic Boy”.
Un avviso importante: avevo tentato, per capire meglio i volumi originali, di leggermi le scanslation in inglese disponibili in rete, ma le ho trovate piene di errori e di imprecisioni: mentre non ho trovato pecche nella traduzione della Black Velvet. Un esempio: nelle scan Haruki viene spacciato per lo zio di Sarasa, ma per quel poco che ne so di giapponese invece è proprio suo cugino; oppure sono stati saltati o interpretati male i dialoghi, cambiando completamente il succo del discorso; e sono stati sbagliati anche i nomi.
Insomma, Sadistic Boy è un manga imperdibile, che consiglio a tutti quelli che amano le storie omosessuali succose, esplicite, romantiche, con una approfondita analisi psicologica e un bel disegno un po’ classico (Tori Maia, infatti, non deve essere più giovanissima a giudicare dall’intervista). E acquistarlo è anche utile alla causa degli yaoi in Italia!
Inoltre, un mio amico che se l’è fatto arrivare dalla casa editrice ha ricevuto il volume assieme a sei cartoline e sei segnalibri di “Sadistic Boy”, che compresi nel prezzo non sono niente male.