Hell Girl
Anche se sembra quasi impossibile vorrei spezzare una lancia a favore di questo manga. Hell girl racconta le vicende di varie persone che dopo aver subito delle angherie, più o meno gravi, per vendicarsi del sopruso subito si vedono costretti ad invocare Ai Enma che vendicherà i torti subiti in cambio della propria anima. La trama può sembrare molto banale infatti ogni capitolo è la storia dello sfigato di turno che subisce un torto e cerca di vendicarsi, però non è così semplice. Infatti l'autrice scava a fondo dei sentimenti dell'animo umano che fanno da sfumatura al semplice sentimento di vendetta. C'è chi soffre ed è deciso fino in fondo a vendicarsi (che cosa che succede nella maggior parte dei capitoli), ma qua e là è disseminata anche qualche piccola "mosca bianca". Non tutti andranno dritti e coincisi al sodo. Ci sarà chi desidera davvero vendicarsi, ma allo stesso tempo si renderà conto che forse perdere l'anima per sentimenti come l'odio, il rancore e la vendetta sia una cosa eccessiva perché proverebbe lo stesso un sensazione di vuoto e ingiustizia dentro di sé, e ci sarà anche chi si crede buono e ferito ma si renderà conto che non è stato la preda ma il cacciatore solo quando Enma si presenterà per portarlo all'inferno.
Inoltre ci sono anche dei capitoli extra che approfondiscono la storia di Ai e dei suoi collaboratori rivelando un lato umano anche in loro che umani non lo sono più. Ci sono anche degli sketch più o meno divertenti dove Ai Enma si trova spesso coinvolta in situazione al limite del tragi-comico.
Per quanto riguarda i disegni che cosa dire se non che sono chiaramente shojo. Lo si nota dai personaggi, dagli sfondi e dalle emozioni intense che provano soprattutto i personaggi femminili che compaiono nella serie.
La storia è buona forse poco sviluppata in alcune parti ma molto ben delineata.
Questo manga è la classica trasportazione di una Urban Legend giapponese ben fatta a mio parere.
Voto 7 per l'insieme che non è niente male.
Piccola considerazione generale: a mio parere ultimamente si tende molto a generalizzare sui giudizi che si danno. Noto che su Animeclick a volte manca la "moderazione" e l'obbiettività a dare i voti. A volte non esiste la via di mezzo o si da 1 o 10 . Bisogna essere obbiettivi perché a volte ci si ritrova a stroncare una bel manga o un bel anime solo per averlo paragonato al proprio preferito. Ogni cosa bisogna considerarla nel suo insieme senza paragoni ad altre opere.
Inoltre ci sono anche dei capitoli extra che approfondiscono la storia di Ai e dei suoi collaboratori rivelando un lato umano anche in loro che umani non lo sono più. Ci sono anche degli sketch più o meno divertenti dove Ai Enma si trova spesso coinvolta in situazione al limite del tragi-comico.
Per quanto riguarda i disegni che cosa dire se non che sono chiaramente shojo. Lo si nota dai personaggi, dagli sfondi e dalle emozioni intense che provano soprattutto i personaggi femminili che compaiono nella serie.
La storia è buona forse poco sviluppata in alcune parti ma molto ben delineata.
Questo manga è la classica trasportazione di una Urban Legend giapponese ben fatta a mio parere.
Voto 7 per l'insieme che non è niente male.
Piccola considerazione generale: a mio parere ultimamente si tende molto a generalizzare sui giudizi che si danno. Noto che su Animeclick a volte manca la "moderazione" e l'obbiettività a dare i voti. A volte non esiste la via di mezzo o si da 1 o 10 . Bisogna essere obbiettivi perché a volte ci si ritrova a stroncare una bel manga o un bel anime solo per averlo paragonato al proprio preferito. Ogni cosa bisogna considerarla nel suo insieme senza paragoni ad altre opere.
Mai fidarsi troppo delle pubblicità. Se dovessimo credere a tutto ciò che leggiamo il mondo sarebbe meraviglioso e fantastico. Un po' come questo manga.
Precisiamo una cosa: a me piace. Non è il mio preferito, ma l'ho collezionato con piacere. E allora perché gli do 5 come voto?
Innanzitutto per la stupidità dei personaggi che Ai aiuta. O meglio, non quella dei personaggi direttamente. E' quella delle persone intorno a loro. Nessuno, e dico nessuno, crede loro quando subiscono i maltrattamenti. Voglio dire, ci può stare in alcuni episodi... ma tutti? Perde credibilità. Se l'intento dell'autrice era quella di denunciare la società moderna ha completamente sbagliato come fare.
Secondo punto nolente sono i disegni. Sono shoujo. Terribilmente, schifosamente shoujo. Con quegli occhioni grandi, sfondi inesistenti e quelle mani... disegnate in maniera terribile. Hell Girl non è un manga che merita questo stile, perché rende tutto troppo dolce. Invece ciò che narra è duro, violento. Meglio i disegni dell'anime, che sono più realistici e che rendono meglio la trama.
Per finire, la lunghezza. Sono solo nove volumi, ma ne sarebbero bastati quattro o cinque senza troppi problemi. Troppe storie tutte uguali... gli episodi interessanti saranno tre o quattro.
In definitiva non compratelo. Si, è carino e tutto... ma lasciatelo perdere. Guardatevi l'anime che è meglio.
Precisiamo una cosa: a me piace. Non è il mio preferito, ma l'ho collezionato con piacere. E allora perché gli do 5 come voto?
Innanzitutto per la stupidità dei personaggi che Ai aiuta. O meglio, non quella dei personaggi direttamente. E' quella delle persone intorno a loro. Nessuno, e dico nessuno, crede loro quando subiscono i maltrattamenti. Voglio dire, ci può stare in alcuni episodi... ma tutti? Perde credibilità. Se l'intento dell'autrice era quella di denunciare la società moderna ha completamente sbagliato come fare.
Secondo punto nolente sono i disegni. Sono shoujo. Terribilmente, schifosamente shoujo. Con quegli occhioni grandi, sfondi inesistenti e quelle mani... disegnate in maniera terribile. Hell Girl non è un manga che merita questo stile, perché rende tutto troppo dolce. Invece ciò che narra è duro, violento. Meglio i disegni dell'anime, che sono più realistici e che rendono meglio la trama.
Per finire, la lunghezza. Sono solo nove volumi, ma ne sarebbero bastati quattro o cinque senza troppi problemi. Troppe storie tutte uguali... gli episodi interessanti saranno tre o quattro.
In definitiva non compratelo. Si, è carino e tutto... ma lasciatelo perdere. Guardatevi l'anime che è meglio.
Dispiacere: questa è la parola che mi viene in mente davanti a questo manga. Dopo aver visto una quindicina di episodi dell'anime, ho deciso di provare il manga, anche per "andare più a fondo" pur ben sapendo trattarsi di un'opera postuma all'anime stesso... Ho fatto un grosso errore! Ma veniamo alla solita analisi:
Grafica: un punto dolente, anzi il punto dolente del manga! I personaggi sono letteralmente tutti uguali, il viso ha sempre gli stessi lineamenti, i capelli alle volte cambiano solo tonalità mantenendo la capigliatura ed addirittura possiamo trovare personaggi identici nello stesso episodio! Decisamente mediocre. Unico punto positivo è lo stile delle copertine, che trovo davvero carine e ben fatte!
Storia: <b>[Attenzione, spoiler!]</b>
La storia è pressochè scialba, quasi inesistente. Negli 8 volumetti che ho letto si può trovare lo stesso schema ripetitivo: a una persona, chissà come mai quasi sempre o addirittura sempre ragazza, viene fatto del male, o uno sgarbo, questa viene a conoscenza di un sito per vendicarsi che appare solo a mezzanotte, successivamente la protagonista riceve la visita di una ragazza che, consegnando un feticcio con fiocco rosso, consegna "l'arma" per vendicarsi. Starà poi alla protagonista decidere se sciogliere il fiocco e compiere la vendetta al prezzo della propria anima, che al fine della vita finirà all'inferno. Rispetto all'anime la storia è troppo ripetitiva, non ve ne è una vera fino all'ottavo volumetto, quando la diffusione del sito risulta talmente alta che ormai scoppia il delirio in città... Non conosco la fine e sinceramente non mi interessa, il numero astronomico di storie insulse presente nei volumetti precedenti mi ha tolto ogni interesse... Nemmeno i flashback apportano qualche punto di interesse. Soldi, a mio parere, decisamente spesi male.
Personaggi: gli unici personaggi che sembrano diversi dal resto della popolazione sono la protagonista ed i suoi "colleghi" spiriti. Questo è quanto c'è da dire, una manciata di persone ben assortite ma mal sviluppate, si sa poco o niente su di loro e poco o niente interessa, visto anche il poco che fanno nelle storie collaterali, apparendo alla fine o saltuariamente. I personaggi delle varie storie vanno e vengono, non hanno alcuno spessore o senso, se non nel momento clou, momento che non riesce a salvare comunque la narrazione.
Che dire... Sono enormemente dispiaciuto per questo pessimo adattamento, ma non me la prendo, anzi, mi spiace per la povera mangaka, a sua detta principiante... Non ha fatto un buon lavoro, ma forse, in futuro... Le auguro ogni meglio, ma per questa volta devo affossarla: manga che perde in 7,9 volumi per arrivare alla sufficienza risicata nel restante 1,1, sconsigliato.
Grafica: un punto dolente, anzi il punto dolente del manga! I personaggi sono letteralmente tutti uguali, il viso ha sempre gli stessi lineamenti, i capelli alle volte cambiano solo tonalità mantenendo la capigliatura ed addirittura possiamo trovare personaggi identici nello stesso episodio! Decisamente mediocre. Unico punto positivo è lo stile delle copertine, che trovo davvero carine e ben fatte!
Storia: <b>[Attenzione, spoiler!]</b>
La storia è pressochè scialba, quasi inesistente. Negli 8 volumetti che ho letto si può trovare lo stesso schema ripetitivo: a una persona, chissà come mai quasi sempre o addirittura sempre ragazza, viene fatto del male, o uno sgarbo, questa viene a conoscenza di un sito per vendicarsi che appare solo a mezzanotte, successivamente la protagonista riceve la visita di una ragazza che, consegnando un feticcio con fiocco rosso, consegna "l'arma" per vendicarsi. Starà poi alla protagonista decidere se sciogliere il fiocco e compiere la vendetta al prezzo della propria anima, che al fine della vita finirà all'inferno. Rispetto all'anime la storia è troppo ripetitiva, non ve ne è una vera fino all'ottavo volumetto, quando la diffusione del sito risulta talmente alta che ormai scoppia il delirio in città... Non conosco la fine e sinceramente non mi interessa, il numero astronomico di storie insulse presente nei volumetti precedenti mi ha tolto ogni interesse... Nemmeno i flashback apportano qualche punto di interesse. Soldi, a mio parere, decisamente spesi male.
Personaggi: gli unici personaggi che sembrano diversi dal resto della popolazione sono la protagonista ed i suoi "colleghi" spiriti. Questo è quanto c'è da dire, una manciata di persone ben assortite ma mal sviluppate, si sa poco o niente su di loro e poco o niente interessa, visto anche il poco che fanno nelle storie collaterali, apparendo alla fine o saltuariamente. I personaggi delle varie storie vanno e vengono, non hanno alcuno spessore o senso, se non nel momento clou, momento che non riesce a salvare comunque la narrazione.
Che dire... Sono enormemente dispiaciuto per questo pessimo adattamento, ma non me la prendo, anzi, mi spiace per la povera mangaka, a sua detta principiante... Non ha fatto un buon lavoro, ma forse, in futuro... Le auguro ogni meglio, ma per questa volta devo affossarla: manga che perde in 7,9 volumi per arrivare alla sufficienza risicata nel restante 1,1, sconsigliato.
Fantastico! La trama per alcuni è ripetitiva, e su questo non posso che essere d'accordo con voi, ma i disegni sono stupendi: ricchi di dettagli e assolutamente perfetti. La storia in sé, badate, è spettacolare e in alcuni episodi vuole trasmettere anche un messaggio. Andando avanti con la storia si capisce perché la fatidica Ai Enma è destinata a mietere anime, e anche chi sono e che ci fanno i fedeli compagni della ragazza. Adoro questo manga, per quanto molti di voi possano definirlo noioso, e spero che voi leggendolo possiate capire quanto sia interessante e bello anche dal punto di vista grafico.
Consigliatissimo!
Consigliatissimo!
Che grandissimo peccato. Dire che ho bei ricordi di questo manga non è una bugia, d'altronde è l'unico stacco-shojo tra i tutti. O almeno pensavo fosse uno shojo, non conoscendo l'anime in questione e avendo letto solo poche pagine di un volume all'epoca.
Fiducia sfatata, sfatatissima! Semplicemente noioso e ripetitivo, storia di fondo sempre uguale e pressoché da suicidio per davvero, salvo alcune storie che potevano essere molto molto migliori, tipo il passato dei personaggi principali.
Leggendo la trama di Hell Girl uno potrebbe davvero essere curioso, infatti è un trama superba e intrigante, quella di un sito a cui si accede solo a mezzanotte. Il Jigoku Tsushin (Portale dell'inferno, suppergiù) è un sito dove puoi richiedere vendetta a Ai Enma, enigmatica ragazza. Dopo la tua vendetta, anche la tua anima finirà all'inferno con quella che ci hai mandato, ma questo solo dopo la tua morte. Sembra una gran figata, vero? Beh, non lo è davvero.
Semplicemente, passi di volumetto in volumetto sperando che accada qualcosa, ma quel qualcosa non accade. E la storia, inquietante di suo, non ti inquieta per niente.
La Etoo è orientata verso i manga shojo, indi i suoi disegni sono shojo. Terribilmente e spietatamente shojo, con gli occhi grandi e sbrilluccicosi (citazione necessaria), capelli svolazzanti e bellissimi e corpi che la dicono lunga sulle ragazzine di seconda media.
Ma sorvoliamo, sorvoliamo ancora, perché gli unici "capitoli" collegati tra loro sono gli ultimi quattro/cinque, quelli della storia di Takuma. Solo per loro, questo manga prende due punti di favore: storia sviluppata bene, piacevole, però il protagonista sembra un uke da shonen-ai. Nell'originale era un bambino, e da bambino ci stava ancora tantissimo coi suoi comportamenti e il suo modo di stringersi al cuscino, però come quattordicenne appare incoerente, scialbo come tutti gli altri personaggi. Marionette, stupide marionette martoriate dalla volontà di Miss Etoo.
Ma se il manga è un'occasione sprecata, di certo non possiamo dire lo stesso di edizione, formato, copertine e prezzo: bellissime, davvero. Ottimo prezzo, tre euri e novanta, edizione impeccabile. Merita.
Promosso, per un pelo.
Fiducia sfatata, sfatatissima! Semplicemente noioso e ripetitivo, storia di fondo sempre uguale e pressoché da suicidio per davvero, salvo alcune storie che potevano essere molto molto migliori, tipo il passato dei personaggi principali.
Leggendo la trama di Hell Girl uno potrebbe davvero essere curioso, infatti è un trama superba e intrigante, quella di un sito a cui si accede solo a mezzanotte. Il Jigoku Tsushin (Portale dell'inferno, suppergiù) è un sito dove puoi richiedere vendetta a Ai Enma, enigmatica ragazza. Dopo la tua vendetta, anche la tua anima finirà all'inferno con quella che ci hai mandato, ma questo solo dopo la tua morte. Sembra una gran figata, vero? Beh, non lo è davvero.
Semplicemente, passi di volumetto in volumetto sperando che accada qualcosa, ma quel qualcosa non accade. E la storia, inquietante di suo, non ti inquieta per niente.
La Etoo è orientata verso i manga shojo, indi i suoi disegni sono shojo. Terribilmente e spietatamente shojo, con gli occhi grandi e sbrilluccicosi (citazione necessaria), capelli svolazzanti e bellissimi e corpi che la dicono lunga sulle ragazzine di seconda media.
Ma sorvoliamo, sorvoliamo ancora, perché gli unici "capitoli" collegati tra loro sono gli ultimi quattro/cinque, quelli della storia di Takuma. Solo per loro, questo manga prende due punti di favore: storia sviluppata bene, piacevole, però il protagonista sembra un uke da shonen-ai. Nell'originale era un bambino, e da bambino ci stava ancora tantissimo coi suoi comportamenti e il suo modo di stringersi al cuscino, però come quattordicenne appare incoerente, scialbo come tutti gli altri personaggi. Marionette, stupide marionette martoriate dalla volontà di Miss Etoo.
Ma se il manga è un'occasione sprecata, di certo non possiamo dire lo stesso di edizione, formato, copertine e prezzo: bellissime, davvero. Ottimo prezzo, tre euri e novanta, edizione impeccabile. Merita.
Promosso, per un pelo.
Che manga inutile. Più che altro, che delusione.
Dopo aver apprezzato l'anime, che pur nella sua ripetitività mi aveva in qualche modo incuriosita e coinvolta, specie negli ultimi episodi, devo constatare che la versione cartacea è di bassissimo livello. In primo luogo i disegni, a dir poco agghiaccianti. Voglio dire, quel stile elementare, stereotipato, anonimo può essere adatto ad un altro tipo di storia, non a questa laddove si dovrebbe respirare un'atmosfera cupa, inquietante, serrante. Purtroppo non si percepisce nulla di tutto ciò. Anziché intrattenere il lettore, lo tedia, oltre che irritarlo. Come se non bastasse, mi viene snaturata una figura interessante e carismatica, la figura principale dell'opera, la misteriosa Hell Girl, che nell'anime veniva rappresentata come un personaggio accattivante, originale e di forte impatto visivo, mentre qua è sminuita in una ragazzina moscia, scialba e soporifera, del tutto insignificante. I disegni di Miyuki Eto sono decisamente inappropriati: quegli occhi enormi e i lineamenti puerili dei suoi personaggi sono fuori luogo. Onestamente trovo orripilanti anche le cover, è proprio il tratto che non mi gusta. Dunque dal punto di vista grafico, per me il manga di Jigoku Shojo è bocciato.
Pollice verso anche per le storie, troppo monotone e superficiali, che si differenziano dalle vicende dell'anime ma che comunque seguono la stessa struttura episodica. Nella versione animata è presente un intreccio rilevante che contribuirà allo sviluppo della trama, questo intreccio è del tutto assente nel manga. Inoltre i personaggi non vengono abbastanza approfonditi o vengono approfonditi male. Una caratterizzazione che lascia molto a desiderare.
Forse il mio giudizio strettamente negativo è influenzato dal fatto che ho visto dapprima l'anime, a cui nonostante alcune pecche avevo affibbiato un valido otto, però non riesco a farmi piacere la controparte cartacea. Il concetto è questo: alla sottoscritta il manga di Hell Girl ha annoiato non poco, tanta delusione e poco coinvolgimento.
Altamente sconsigliato. Ho letto a fatica questi otto albi, tra l'altro in prestito, perché fosse per me lo avrei stroncato al primo numero. Tempo perso. Brutto, insulso, deludente. A mio avviso può essere apprezzato solo da coloro che non hanno ancora visionato la serie animata. Ma forse neanche da costoro. In un certo senso dovevo aspettarmelo, in genere i manga tratti da anime fanno abbastanza ribrezzo. E il suddetto fumetto non fa eccezione.
In definitiva, per chi volesse conoscere la vera Enma Ai, suggerisco l'anime, ben realizzata tecnicamente e di gran lunga superiore al manga. Quest'ultimo potete tranquillamente ignorarlo.
Dopo aver apprezzato l'anime, che pur nella sua ripetitività mi aveva in qualche modo incuriosita e coinvolta, specie negli ultimi episodi, devo constatare che la versione cartacea è di bassissimo livello. In primo luogo i disegni, a dir poco agghiaccianti. Voglio dire, quel stile elementare, stereotipato, anonimo può essere adatto ad un altro tipo di storia, non a questa laddove si dovrebbe respirare un'atmosfera cupa, inquietante, serrante. Purtroppo non si percepisce nulla di tutto ciò. Anziché intrattenere il lettore, lo tedia, oltre che irritarlo. Come se non bastasse, mi viene snaturata una figura interessante e carismatica, la figura principale dell'opera, la misteriosa Hell Girl, che nell'anime veniva rappresentata come un personaggio accattivante, originale e di forte impatto visivo, mentre qua è sminuita in una ragazzina moscia, scialba e soporifera, del tutto insignificante. I disegni di Miyuki Eto sono decisamente inappropriati: quegli occhi enormi e i lineamenti puerili dei suoi personaggi sono fuori luogo. Onestamente trovo orripilanti anche le cover, è proprio il tratto che non mi gusta. Dunque dal punto di vista grafico, per me il manga di Jigoku Shojo è bocciato.
Pollice verso anche per le storie, troppo monotone e superficiali, che si differenziano dalle vicende dell'anime ma che comunque seguono la stessa struttura episodica. Nella versione animata è presente un intreccio rilevante che contribuirà allo sviluppo della trama, questo intreccio è del tutto assente nel manga. Inoltre i personaggi non vengono abbastanza approfonditi o vengono approfonditi male. Una caratterizzazione che lascia molto a desiderare.
Forse il mio giudizio strettamente negativo è influenzato dal fatto che ho visto dapprima l'anime, a cui nonostante alcune pecche avevo affibbiato un valido otto, però non riesco a farmi piacere la controparte cartacea. Il concetto è questo: alla sottoscritta il manga di Hell Girl ha annoiato non poco, tanta delusione e poco coinvolgimento.
Altamente sconsigliato. Ho letto a fatica questi otto albi, tra l'altro in prestito, perché fosse per me lo avrei stroncato al primo numero. Tempo perso. Brutto, insulso, deludente. A mio avviso può essere apprezzato solo da coloro che non hanno ancora visionato la serie animata. Ma forse neanche da costoro. In un certo senso dovevo aspettarmelo, in genere i manga tratti da anime fanno abbastanza ribrezzo. E il suddetto fumetto non fa eccezione.
In definitiva, per chi volesse conoscere la vera Enma Ai, suggerisco l'anime, ben realizzata tecnicamente e di gran lunga superiore al manga. Quest'ultimo potete tranquillamente ignorarlo.
Lo stile artistico non è niente male. I personaggi hanno grandi occhioni, capelli sfavillanti e figurano come tante belle bamboline. Ricche di dettagli le vignette sono ben giostrate, e la trama di fondo è interessantissima.
Il problema è che lo svolgimento è inconcludente. Le storielle per un motivo o per un altro sono autoconclusive.
Bastava un elemento che tenesse testa alla condanna di Hell Girl, che riscattasse, o che la ostacolasse. Purtroppo ciò non avviene, se non in un raro episodio in cui una vittima si ricrede, e decide di non ricorrere all'aiuto fatale della ragazza infernale.
Più interessante è la storia extra di fine 3°volume. Davvero molto bella la scelta di un capitolo in cui viene narrato il perché e il come della vita di Hell Girl, che ha una storia alle spalle commuovente.
Chissà, se un giorno decideranno di dare una svolta a questo manga ripetitivo, potrei decidere di seguirlo!
Il problema è che lo svolgimento è inconcludente. Le storielle per un motivo o per un altro sono autoconclusive.
Bastava un elemento che tenesse testa alla condanna di Hell Girl, che riscattasse, o che la ostacolasse. Purtroppo ciò non avviene, se non in un raro episodio in cui una vittima si ricrede, e decide di non ricorrere all'aiuto fatale della ragazza infernale.
Più interessante è la storia extra di fine 3°volume. Davvero molto bella la scelta di un capitolo in cui viene narrato il perché e il come della vita di Hell Girl, che ha una storia alle spalle commuovente.
Chissà, se un giorno decideranno di dare una svolta a questo manga ripetitivo, potrei decidere di seguirlo!
Ombra meschina persa nelle tenebre, con le tue azioni malvagie ti sei arrogata il diritto di nuocere al prossimo facendo sprofondare la tua anima nel peccato. Vuoi provare a morire questa volta?
Se un giorno le vostre orecchie dovessero udire questa frase, allora, misere anime, è inutile scappare, ormai l’ira di Ai Enma (la ragazza demone) si sta riversando su di voi, e la vostra permanenza sulla Terra sta giungendo al termine. Ma non preoccupatevi, la persona che ha voluto essere il giudice e giocare con la vostra morte, colei che vi ha negato il diritto di godere ancora della gioia della vita ne pagherà le conseguenze: il giorno della sua morte, anche al vostro “giudice” capiterà la vostra medesima sorte.
Miyuki Eto’o nella sua opera shoujo horror, “Hell girl”, racconta in modo alquanto macabro e suggestivo come le piccole incomprensioni e divergenze della vita, se non affrontate sul nascere, possono portare una persona alla disperazione tanto da desiderare la morte di se stesso e della persona che rende la sua vita un inferno, e tramite il Jigoku shoujo, un sito a cui si può accedere ogni giorno solamente a mezzanotte, queste persone potranno compiere la propria vendetta.
Tra le tante cose che mi hanno colpito in questi nove numeri del manga ci sono i disegni, infatti quando acquistai il primo numero lo feci per la bellezza della rappresentazione grafica sulla copertina, e per il fatto che era composto di tante mini-storielle.
Lo stile di Miyuki Eto’o è talmente curato anche nei minimi dettagli che si riesce quasi a percepire lo spessore degli oggetti che circondano i personaggi, che rispettano sempre le proporzioni, cosa che molto spesso gli altri autori non riescono a dare; dal punto di vista psicologico si scorge la voglia di vendetta, la tristezza, l’ansia, le sofferenze, i mali e i dispiaceri che colpiscono i personaggi, riuscendo dunque a farti commuovere ed appassionare e a nutrire te stesso gli stessi sentimenti che colpiscono il protagonista; inoltre l’ atmosfera dell’horror si interrompe con l’intromissione di vignette comiche e parodiche che riguardano la vita di Ai Enma e dei suoi aiutanti.
Concludo dicendo che rispetto all’anime le storie cambiano leggermente e che, data la bellezza del manga, avrebbero potuto pubblicare più numeri integrandoli con altre storie.
Se un giorno le vostre orecchie dovessero udire questa frase, allora, misere anime, è inutile scappare, ormai l’ira di Ai Enma (la ragazza demone) si sta riversando su di voi, e la vostra permanenza sulla Terra sta giungendo al termine. Ma non preoccupatevi, la persona che ha voluto essere il giudice e giocare con la vostra morte, colei che vi ha negato il diritto di godere ancora della gioia della vita ne pagherà le conseguenze: il giorno della sua morte, anche al vostro “giudice” capiterà la vostra medesima sorte.
Miyuki Eto’o nella sua opera shoujo horror, “Hell girl”, racconta in modo alquanto macabro e suggestivo come le piccole incomprensioni e divergenze della vita, se non affrontate sul nascere, possono portare una persona alla disperazione tanto da desiderare la morte di se stesso e della persona che rende la sua vita un inferno, e tramite il Jigoku shoujo, un sito a cui si può accedere ogni giorno solamente a mezzanotte, queste persone potranno compiere la propria vendetta.
Tra le tante cose che mi hanno colpito in questi nove numeri del manga ci sono i disegni, infatti quando acquistai il primo numero lo feci per la bellezza della rappresentazione grafica sulla copertina, e per il fatto che era composto di tante mini-storielle.
Lo stile di Miyuki Eto’o è talmente curato anche nei minimi dettagli che si riesce quasi a percepire lo spessore degli oggetti che circondano i personaggi, che rispettano sempre le proporzioni, cosa che molto spesso gli altri autori non riescono a dare; dal punto di vista psicologico si scorge la voglia di vendetta, la tristezza, l’ansia, le sofferenze, i mali e i dispiaceri che colpiscono i personaggi, riuscendo dunque a farti commuovere ed appassionare e a nutrire te stesso gli stessi sentimenti che colpiscono il protagonista; inoltre l’ atmosfera dell’horror si interrompe con l’intromissione di vignette comiche e parodiche che riguardano la vita di Ai Enma e dei suoi aiutanti.
Concludo dicendo che rispetto all’anime le storie cambiano leggermente e che, data la bellezza del manga, avrebbero potuto pubblicare più numeri integrandoli con altre storie.
Devo dire in primis che ho acquistato questo manga perché mi ha colpito molto il disegno della protagonista in copertina. Non sono un fan accanito degli shojo manga ma una volta sfogliato il primo volume e visti alcuni disegni tra un capitolo e l’altro, mi ha preso ancora di più.
Una volta acquistato ho appreso che lo stesso manga era stato creato basandosi su di un anime, ma detto sinceramente, l’unica cosa che mi piace molto di quest’ultimo sono le atmosfere create dall’animazione e ancor di più le musiche, per me che sono un fan sfegatato delle instrumentali.
Provate a leggere la storia con la musica dell'anime, è un consiglio che voglio dare perché così vi sentirete ancora più coinvolti nella lettura.
Tornando al manga, l’atmosfera che si respira già dal primo capitolo rimane sempre cupa e tetra, ovviamente espressione di tutti i sentimenti oscuri che i vari protagonisti provano per il loro ‘nemico’ attuale. Alcuni, spinti dalla disperazione approdano, quasi sempre per sentito dire, sul sito del Jigoku Shojo, accessibile solamente alla mezzanotte esatta. Dopo aver scritto il nome della persona che non sopportano più, ecco apparire Ai Enma, che consegna al cliente una bambolina con un filo rosso attaccato. Una volta sciolto il desiderio sarà esaudito, ma il prezzo da pagare sarà la propria anima!
Mi sono piaciute molto a questo proposito le storie in alcuni volumi dove i protagonisti, messi di fronte a questa scelta, hanno saputo reagire con tutte le loro forze e ad evitare la dannazione eterna. Simbolo di come in molti casi, impegnandosi con il massimo delle proprie capacità, si possano superare quelli che sembrano i grandi ostacoli di ogni età attraversata. Ovviamente ragionandoci su emerge il fatto che sia una cosa abbastanza assurda, visto che la propria anima è sicuramente troppo importante e deve essere messa sopra di tutto, anche alle difficoltà che la vita stessa ci propone. Ed è per quello che vediamo la lunga storia conclusiva negli ultimi volumi, dove Enma fa di tutto per salvare il ragazzo preso di mira dalla città.
In chiusura, molto belle le side-story che raccontavano il passato dei collaboratori di Hell Girl, in particolare mi è piaciuta molto quella su Ichimokuren, che si rivela essere uno Tsukumogami, che ha preso forma umana secondo la tradizione. In più aggiungo che proprio il volume 6 è quello che ho gradito maggiormente, visto che espone la tematica della ‘vendetta’ dal suo punto di vista più ‘ridicolo’ se vogliamo, con il fatto che in alcune storie sarebbe bastato un semplice discorso, o un semplice confronto per risolvere una situazione che sembrava disperata, e che mostra il vero significato del manga: la maggior parte dei piccoli problemi che ci sembrano insormontabili possono essere risolti facilmente, senza ricorrere agli estremi come appunto il Jigoku Shojo.
Una volta acquistato ho appreso che lo stesso manga era stato creato basandosi su di un anime, ma detto sinceramente, l’unica cosa che mi piace molto di quest’ultimo sono le atmosfere create dall’animazione e ancor di più le musiche, per me che sono un fan sfegatato delle instrumentali.
Provate a leggere la storia con la musica dell'anime, è un consiglio che voglio dare perché così vi sentirete ancora più coinvolti nella lettura.
Tornando al manga, l’atmosfera che si respira già dal primo capitolo rimane sempre cupa e tetra, ovviamente espressione di tutti i sentimenti oscuri che i vari protagonisti provano per il loro ‘nemico’ attuale. Alcuni, spinti dalla disperazione approdano, quasi sempre per sentito dire, sul sito del Jigoku Shojo, accessibile solamente alla mezzanotte esatta. Dopo aver scritto il nome della persona che non sopportano più, ecco apparire Ai Enma, che consegna al cliente una bambolina con un filo rosso attaccato. Una volta sciolto il desiderio sarà esaudito, ma il prezzo da pagare sarà la propria anima!
Mi sono piaciute molto a questo proposito le storie in alcuni volumi dove i protagonisti, messi di fronte a questa scelta, hanno saputo reagire con tutte le loro forze e ad evitare la dannazione eterna. Simbolo di come in molti casi, impegnandosi con il massimo delle proprie capacità, si possano superare quelli che sembrano i grandi ostacoli di ogni età attraversata. Ovviamente ragionandoci su emerge il fatto che sia una cosa abbastanza assurda, visto che la propria anima è sicuramente troppo importante e deve essere messa sopra di tutto, anche alle difficoltà che la vita stessa ci propone. Ed è per quello che vediamo la lunga storia conclusiva negli ultimi volumi, dove Enma fa di tutto per salvare il ragazzo preso di mira dalla città.
In chiusura, molto belle le side-story che raccontavano il passato dei collaboratori di Hell Girl, in particolare mi è piaciuta molto quella su Ichimokuren, che si rivela essere uno Tsukumogami, che ha preso forma umana secondo la tradizione. In più aggiungo che proprio il volume 6 è quello che ho gradito maggiormente, visto che espone la tematica della ‘vendetta’ dal suo punto di vista più ‘ridicolo’ se vogliamo, con il fatto che in alcune storie sarebbe bastato un semplice discorso, o un semplice confronto per risolvere una situazione che sembrava disperata, e che mostra il vero significato del manga: la maggior parte dei piccoli problemi che ci sembrano insormontabili possono essere risolti facilmente, senza ricorrere agli estremi come appunto il Jigoku Shojo.
Forse non dovrei giudicare così pesantemente questo manga dopo un solo numero, ma vi basti sapere che per leggerlo tutto ci ho messo quasi una settimana tanto mi annoiava la lettura! Incredibile, non mi era mai successo di metterci così tanto per un fumetto di questo formato, per cui di solito impiego un ora circa (lo so, sono il più lento).
Come altri ero stato spinto a prenderlo dopo aver visto qualche episodio dell'anime, che senza sembrarmi certo una pietra miliare dell'animazione giapponese mi aveva incuriosito. La storia parla della possibilità di connettersi ad un sito internet, solo a mezzanotte, solo per alcuni "eletti" che potranno chiedere ad Hell Girl di portare all'inferno un'altra persona (non si capisce bene come si sia sparsa la voce). La fregatura di questo patto è che poi Hell Girl finito il suo lavoro tornerà a prendere anche chi ha fatto la richiesta.
La storia si suddivide in episodi singoli dove i protagonisti sono principalmente ragazzine (alle quali forse servirebbe un buono psicologo e non Hell Girl) che per motivi anche abbastanza stupidi decidono di rivolgersi ad Hell Girl. Le persone vengono condannate per vari spregi o cattiverie che dire surreali è dir poco! Addirittura alcune di queste mi sembrano del tutto inutili e gratuite per tanto non stanno in piedi. Inizialmente infatti sembra che tali cattiverie abbiano un fine, ma l'autore in ogni episodio ci persuade di volta in volta di essere sempre di fronte ad antagonisti degni del miglior cattivo Disney. Il male allo stato puro! Direi tuttavia addirittura che per qualcuno di questi disgraziati la condanna ad un'eternità nelle profondità dell'inferno è anche esagerata!
Pure il momento in cui Hell Girl entra in azione e trascina all'inferno le sue vittime, che dovrebbe essere il momento culminante di tutto l'episodio, è in realtà super-piatto e privo del benché minimo pathos, tanto da diventare una routine fin da subito. Già dopo il primo episodio assistere al lavoro di Hell Girl non è più eccitante che guardare un postino consegnare la posta.
Ma la cosa peggiore di questo fumetto sono i disegni. Del tutto stereotipati, li potremmo ritrovare solo in shojo di "ottava categoria". Un manga che consiglio a tutti i bimbi-minchia pseudo depressi o presunti tali. Non che non apprezzi gli shojo, anzi, ma questo è proprio un pessimo lavoro che non consiglierei neanche al mio peggior nemico. Da evitare come la peste!
Come altri ero stato spinto a prenderlo dopo aver visto qualche episodio dell'anime, che senza sembrarmi certo una pietra miliare dell'animazione giapponese mi aveva incuriosito. La storia parla della possibilità di connettersi ad un sito internet, solo a mezzanotte, solo per alcuni "eletti" che potranno chiedere ad Hell Girl di portare all'inferno un'altra persona (non si capisce bene come si sia sparsa la voce). La fregatura di questo patto è che poi Hell Girl finito il suo lavoro tornerà a prendere anche chi ha fatto la richiesta.
La storia si suddivide in episodi singoli dove i protagonisti sono principalmente ragazzine (alle quali forse servirebbe un buono psicologo e non Hell Girl) che per motivi anche abbastanza stupidi decidono di rivolgersi ad Hell Girl. Le persone vengono condannate per vari spregi o cattiverie che dire surreali è dir poco! Addirittura alcune di queste mi sembrano del tutto inutili e gratuite per tanto non stanno in piedi. Inizialmente infatti sembra che tali cattiverie abbiano un fine, ma l'autore in ogni episodio ci persuade di volta in volta di essere sempre di fronte ad antagonisti degni del miglior cattivo Disney. Il male allo stato puro! Direi tuttavia addirittura che per qualcuno di questi disgraziati la condanna ad un'eternità nelle profondità dell'inferno è anche esagerata!
Pure il momento in cui Hell Girl entra in azione e trascina all'inferno le sue vittime, che dovrebbe essere il momento culminante di tutto l'episodio, è in realtà super-piatto e privo del benché minimo pathos, tanto da diventare una routine fin da subito. Già dopo il primo episodio assistere al lavoro di Hell Girl non è più eccitante che guardare un postino consegnare la posta.
Ma la cosa peggiore di questo fumetto sono i disegni. Del tutto stereotipati, li potremmo ritrovare solo in shojo di "ottava categoria". Un manga che consiglio a tutti i bimbi-minchia pseudo depressi o presunti tali. Non che non apprezzi gli shojo, anzi, ma questo è proprio un pessimo lavoro che non consiglierei neanche al mio peggior nemico. Da evitare come la peste!
Il Jigoku Tsushin è un sito dove ci si può vendicare di una persona per la quale si prova rancore e mandarla all'inferno. Tuttavia la persona che compie la propria vendetta, sarà destinata a finire all'inferno una volta morta.
Vi sono delle storie autoconclusive in cui persone in diverse situazioni chiameranno Hell Girl. Questo manga mi è piaciuto molto perché i disegni sono fatti bene e la trama è scorrevole e piacevole. Per quanto riguarda le storie autoconclusive, magari per alcuni sono monotone ma a me sono piaciute! Inoltre non vi sono solo queste "storielle" ma verranno anche rivelati particolari riguardo Enma Ai e i suoi aiutanti.
Vi sono delle storie autoconclusive in cui persone in diverse situazioni chiameranno Hell Girl. Questo manga mi è piaciuto molto perché i disegni sono fatti bene e la trama è scorrevole e piacevole. Per quanto riguarda le storie autoconclusive, magari per alcuni sono monotone ma a me sono piaciute! Inoltre non vi sono solo queste "storielle" ma verranno anche rivelati particolari riguardo Enma Ai e i suoi aiutanti.
Alla mezzanotte di ogni notte diviene attivo un sito web, il Jigoku Tsushin online, in cui puoi scrivere il nome della persona che volete eliminare ed ottenere così la vostra vendetta. Ad una condizione però, anche la tua anima, una volta compiuta le vendetta, cadrà all'inferno dopo la morte.
Quello che mi è piaciuto di questo manga sono stati i disegni, infatti sono particolari e pieni di dettagli. Sopratutto la copertina del volume 8. Sì, è vero, come citato da altri utenti, che spesso si cade nella monotonia, stessa storia, stesso sfondo, scene già viste e riviste, battute lette e rilette, ma la cosa più bella di questo manga è che puoi anche perdere un numero perché non si ha un filo conduttore e ogni storia non è collegata ad un altra, inoltre non è una storia complicata anzi, molto scorrevole, chiara.
La tipologia è quella di uno shoujo horror, ma l'horror è molto soft, almeno per me è quasi impercettibile, è l'anime quello che è particolarmente cruento, difatti molte storie vengono modificate.
Quello che mi è piaciuto di questo manga sono stati i disegni, infatti sono particolari e pieni di dettagli. Sopratutto la copertina del volume 8. Sì, è vero, come citato da altri utenti, che spesso si cade nella monotonia, stessa storia, stesso sfondo, scene già viste e riviste, battute lette e rilette, ma la cosa più bella di questo manga è che puoi anche perdere un numero perché non si ha un filo conduttore e ogni storia non è collegata ad un altra, inoltre non è una storia complicata anzi, molto scorrevole, chiara.
La tipologia è quella di uno shoujo horror, ma l'horror è molto soft, almeno per me è quasi impercettibile, è l'anime quello che è particolarmente cruento, difatti molte storie vengono modificate.
"Jigoku shoujo": questo è il titolo del manga di Hell Girl, tratto dall'omonimo anime.
Non avendo visto l'anime, per me è stato tutto nuovo, presi il primo numero per curiosità. La copertina mi attirava.
La trama di base è carina, una ragazza infernale di nome Ai Enma, tramite una bambolina di paglia, può mandare all'inferno qualunque persona per qualunque motivo. Il prezzo da pagare però è della stessa moneta: chi usa il sito Jigoku Tsushin, accessibile solo a mezzanotte, scrivendo il nome della persona odiata, farà la sua stessa fine, ovvero stipulerà la sua condanna all'inferno al momento della morte. Il patto è contrassegnato da un marchio che apparirà sul petto della persona che usa il sito appena Hell Girl porterà il "condannato" all'inferno.
Le apparizioni di Hell Girl saranno sempre le stesse per tutta la durata del manga, ripeterà sempre la stessa cantilena tipo "Il tuo rancore è stato compreso" e robe così, tipo Sailor Moon che dice la sua solita presentazione (ma ha tutt'altro effetto, ve l'assicuro). Fin qui, tutto tranquillo.
C'è un problema: non vi ho detto che il manga consta di 9 volumi! 9 volumi! Sì, è proprio una scocciatura leggere sempre le stesse storie, con le stesse dinamiche. C'è la solita ragazzina di turno, sfigata, complessata, che odia prima la madre, poi la sua migliore amica, poi un professore e chi ne ha più ne metta.
Secondo me sarebbero bastati 2 o massimo 3 volumi. Le introspezioni sui componenti infernali di Hell Girl e la sua vicenda stessa, sono le uniche storie interessanti, e dai, salvo anche l'ultima storia. Gli unici elementi interessanti di questo manga sono le copertine dei volumi e le illustrazioni dei capitoli. La disegnatrice, Miyuki Etoo, ha davvero buon gusto in fatto di colori e grafica. Sì, le copertine sono fantastiche, passano in secondo piano gli occhi giganti dei personaggi!
Mi fermo qui, non so cos'altro scrivere. È stata una spesa inutile, ma per fortuna la Star Comics ha prezzi non così elevati. Se fosse costato 5€, nemmeno per le copertine l'avrei preso! 3.90€ è più che accettabile, ma non mi verrebbe mai l'idea malsana di consigliarvelo. Quindi, credo proprio che non vi dirò di andare in cerca di questo manga. Passateci sopra.
Voto? 4. Mi riserbo di vedere l'anime, che pare essere 100 volte migliore.
Non avendo visto l'anime, per me è stato tutto nuovo, presi il primo numero per curiosità. La copertina mi attirava.
La trama di base è carina, una ragazza infernale di nome Ai Enma, tramite una bambolina di paglia, può mandare all'inferno qualunque persona per qualunque motivo. Il prezzo da pagare però è della stessa moneta: chi usa il sito Jigoku Tsushin, accessibile solo a mezzanotte, scrivendo il nome della persona odiata, farà la sua stessa fine, ovvero stipulerà la sua condanna all'inferno al momento della morte. Il patto è contrassegnato da un marchio che apparirà sul petto della persona che usa il sito appena Hell Girl porterà il "condannato" all'inferno.
Le apparizioni di Hell Girl saranno sempre le stesse per tutta la durata del manga, ripeterà sempre la stessa cantilena tipo "Il tuo rancore è stato compreso" e robe così, tipo Sailor Moon che dice la sua solita presentazione (ma ha tutt'altro effetto, ve l'assicuro). Fin qui, tutto tranquillo.
C'è un problema: non vi ho detto che il manga consta di 9 volumi! 9 volumi! Sì, è proprio una scocciatura leggere sempre le stesse storie, con le stesse dinamiche. C'è la solita ragazzina di turno, sfigata, complessata, che odia prima la madre, poi la sua migliore amica, poi un professore e chi ne ha più ne metta.
Secondo me sarebbero bastati 2 o massimo 3 volumi. Le introspezioni sui componenti infernali di Hell Girl e la sua vicenda stessa, sono le uniche storie interessanti, e dai, salvo anche l'ultima storia. Gli unici elementi interessanti di questo manga sono le copertine dei volumi e le illustrazioni dei capitoli. La disegnatrice, Miyuki Etoo, ha davvero buon gusto in fatto di colori e grafica. Sì, le copertine sono fantastiche, passano in secondo piano gli occhi giganti dei personaggi!
Mi fermo qui, non so cos'altro scrivere. È stata una spesa inutile, ma per fortuna la Star Comics ha prezzi non così elevati. Se fosse costato 5€, nemmeno per le copertine l'avrei preso! 3.90€ è più che accettabile, ma non mi verrebbe mai l'idea malsana di consigliarvelo. Quindi, credo proprio che non vi dirò di andare in cerca di questo manga. Passateci sopra.
Voto? 4. Mi riserbo di vedere l'anime, che pare essere 100 volte migliore.
Quando ho saputo dell'uscita di questo manga sono andata in fibrillazione perché avevo visto la prima puntata del cartone sull'Anime Week di MTV e ne ero rimasta piacevolmente sconvolta.
Purtroppo il manga mi ha delusa anche se forse era inevitabile perché ho iniziato a leggerlo con altissime aspettative, difficili da accontentare.
La trama è formata da tante storie autoconclusive (fatta eccezione per l'ultimo numero, che forma un'unica saga); in ogni capitolo il protagonista, quasi sempre una studentessa delle medie, si rivolge al sito internet Jogoku Tsushin e scrive il nome di una persona verso la quale prova un forte rancore per farla trascinare all'inferno da Hell Girl. Mi aspettavo che le persone pronte a sciogliere il nastro alla bambolina consegnata loro da Hell Girl (gesto che sancisce in maniera definitiva il patto) fossero divorate dall'angoscia di compiere un atto così grave ma spinte da una disperazione tipica delle situazioni senza uscita, invece nella maggior parte delle storie il gesto viene fatto a cuor leggero, quasi tutti non ne capiscono le conseguenze (e dire che il lettore viene tediato dal personaggio di Hell Girl che ripete senza stancarsi la solita solfa di "avvertenze per l'uso" ad ogni utente del suo sito!).
La maggior parte delle "ombre meschine" che Hell Girl porta via è composta da capi-branchi di gruppi di bulli, intrisi di feroce crudeltà da non apparire neanche umani, l'unico sentimento che sembrano provare è il terrore una volta finiti all'inferno. Ovviamente ho una pessima opinione dei bulli (e dei loro genitori che non hanno trasmesso i valori morali fondamentali) ma non trovo molto credibili tutti questi "super-cattivi" quattordicenni, perché anche chi si comporta male non può essere malvagio a 360 gradi quindi la vedo un po' troppo semplicistica questa suddivisione tra buoni e cattivi che leggo in Hell Girl.
Menzione speciale lo merita il finale di questo manga: ma è un finale? Hell Girl trasgredisce le severe regole del suo incarico e che accade? Bella domanda! Si può parlare di finale aperto a molteplici interpretazioni ma per me è stata una vera truffa perché fa apparire Hell Girl un'opera interrotta.
In definitiva non consiglio questo manga, che ho letto confidando sempre in un miglioramento (mai avvenuto) e con un finale (?) che abbassa ulteriormente il livello dell'opera.
Purtroppo il manga mi ha delusa anche se forse era inevitabile perché ho iniziato a leggerlo con altissime aspettative, difficili da accontentare.
La trama è formata da tante storie autoconclusive (fatta eccezione per l'ultimo numero, che forma un'unica saga); in ogni capitolo il protagonista, quasi sempre una studentessa delle medie, si rivolge al sito internet Jogoku Tsushin e scrive il nome di una persona verso la quale prova un forte rancore per farla trascinare all'inferno da Hell Girl. Mi aspettavo che le persone pronte a sciogliere il nastro alla bambolina consegnata loro da Hell Girl (gesto che sancisce in maniera definitiva il patto) fossero divorate dall'angoscia di compiere un atto così grave ma spinte da una disperazione tipica delle situazioni senza uscita, invece nella maggior parte delle storie il gesto viene fatto a cuor leggero, quasi tutti non ne capiscono le conseguenze (e dire che il lettore viene tediato dal personaggio di Hell Girl che ripete senza stancarsi la solita solfa di "avvertenze per l'uso" ad ogni utente del suo sito!).
La maggior parte delle "ombre meschine" che Hell Girl porta via è composta da capi-branchi di gruppi di bulli, intrisi di feroce crudeltà da non apparire neanche umani, l'unico sentimento che sembrano provare è il terrore una volta finiti all'inferno. Ovviamente ho una pessima opinione dei bulli (e dei loro genitori che non hanno trasmesso i valori morali fondamentali) ma non trovo molto credibili tutti questi "super-cattivi" quattordicenni, perché anche chi si comporta male non può essere malvagio a 360 gradi quindi la vedo un po' troppo semplicistica questa suddivisione tra buoni e cattivi che leggo in Hell Girl.
Menzione speciale lo merita il finale di questo manga: ma è un finale? Hell Girl trasgredisce le severe regole del suo incarico e che accade? Bella domanda! Si può parlare di finale aperto a molteplici interpretazioni ma per me è stata una vera truffa perché fa apparire Hell Girl un'opera interrotta.
In definitiva non consiglio questo manga, che ho letto confidando sempre in un miglioramento (mai avvenuto) e con un finale (?) che abbassa ulteriormente il livello dell'opera.
La storia ruota attorno a Jigoku Shoujo, una ragazza misteriosa proprietaria del sito internet Jigoku Tsushin che compare solo a mezzanotte in punto. Il sito richiede un nome per la propria vendetta personale, e Jigoku Shoujo (Hell Girl) provvederà a vendicarsi di lei per te, ma a patto che al momento della tua morte anche tu, così come la tua vittima, vada all'Inferno. Il gioco vale veramente la candela?
Inizio dicendo che questo manga, tratto anni dopo dall'anime omonimo, ha purtroppo iniziato a rovinare con la propria bruttezza la versione animata. Molti hanno amato l'anime di Jigoku Shoujo, o comunque Hell Girl, e altrettante persone hanno criticato la versione cartacea che pare purtroppo, la brutta, anzi orrenda, copia della versione animata.
Innanzitutto ciò che più mi ha irritata è stato il disegno: lo stile grafico dell'anime è in assoluto uno dei più belli che io abbia mai visto, mentre quello della versione cartacea lo rovina completamente, è del tutto inadeguato.
Le storie raccontate nel manga non sono assolutamente quelle dell'anime, anzi, sono puramente inventate dall'autrice che ha disegnato il manga. Inoltre, ciò che di più odioso ho trovato è stato il fatto che Enma Ai sia stata tramutata in una sottospecie di ragazza normalissima, che ride e scherza, fa la sciocca e si diverte, quando in realtà nell'anime sorride solo una volta e purtroppo è durante la sua stessa morte.
Ora, analizzando questo punto, molti si staranno chiedendo come sia possibile trasformare un anime di tale profondità in una versione cartacea così tanto diversa. Ebbene, questo non lo so nemmeno io, e credetemi che se lo sapessi non mi starei ancora tormentando su tutto questo.
Una versione animata a dir poco stupefacente per l'originalità e gli scenari misteriosi, ma una versione cartacea più che deludente. Io consiglierei a chiunque la visione dell'anime ma mai l'acquisto del manga.
Inizio dicendo che questo manga, tratto anni dopo dall'anime omonimo, ha purtroppo iniziato a rovinare con la propria bruttezza la versione animata. Molti hanno amato l'anime di Jigoku Shoujo, o comunque Hell Girl, e altrettante persone hanno criticato la versione cartacea che pare purtroppo, la brutta, anzi orrenda, copia della versione animata.
Innanzitutto ciò che più mi ha irritata è stato il disegno: lo stile grafico dell'anime è in assoluto uno dei più belli che io abbia mai visto, mentre quello della versione cartacea lo rovina completamente, è del tutto inadeguato.
Le storie raccontate nel manga non sono assolutamente quelle dell'anime, anzi, sono puramente inventate dall'autrice che ha disegnato il manga. Inoltre, ciò che di più odioso ho trovato è stato il fatto che Enma Ai sia stata tramutata in una sottospecie di ragazza normalissima, che ride e scherza, fa la sciocca e si diverte, quando in realtà nell'anime sorride solo una volta e purtroppo è durante la sua stessa morte.
Ora, analizzando questo punto, molti si staranno chiedendo come sia possibile trasformare un anime di tale profondità in una versione cartacea così tanto diversa. Ebbene, questo non lo so nemmeno io, e credetemi che se lo sapessi non mi starei ancora tormentando su tutto questo.
Una versione animata a dir poco stupefacente per l'originalità e gli scenari misteriosi, ma una versione cartacea più che deludente. Io consiglierei a chiunque la visione dell'anime ma mai l'acquisto del manga.
Tragico manga dall'anime splendido. Penso che Hell Girl sia uno dei pochi casi in cui visione animata batte per 10 a 1 quella cartacea!
Trattandosi di una storia abbastanza inquietante e misteriosa (come una ragazza che trasporta la gente all'inferno per vendetta) mi aspettavo anzitutto uno stile di disegno adeguato alle circostanze. Molti autori si sono cimentati con trame dark riuscendoci direi anche con successo, quello che non capisco allora è perché proprio la Etoo sia stata incaricata di disegnare un tale manga! Non fraintendetemi, le illustrazioni e i personaggi sono molto graziosi e carini, ma è proprio questo uno dei limiti fondamentali di questo manga.
Enma Ai è descritta come una buia ragazza mora dagli occhi rossi accesissimi e dal carattere riservato e misterioso. Questo nell'opera non traspare affatto. Buone giusto le illustrazioni della copertina, che trovo molto belle, ma per il resto non mi trasmette affatto quell'inquietudine che ci si aspettava da una trama simile.
Altro limite sono i capitoli autoconclusivi tutti veramente uguali. Stessi personaggi, stesse modalità, stessa fine. Perfino le protagoniste (sempre tutte ragazze) paiono ad occhio esterno uguali tra loro, tranne forse per il taglio o il colore dei capelli. Prendendo un volume, si può tranquillamente tralasciare di prendere anche gli altri, visto e considerato che non succede proprio nulla di nuovo se non la solita tiritera: una ragazza carina è felice e contenta; viene presa di mira da qualche invidioso; la sua vita diventa tragica; si rivolge ad Hell Girl; questa la manda all'inferno e vissero felici e contenti. Senza contare che anche i personaggi ricorrenti, come Hell Girl e i suoi aiutanti, vengono approfonditi solo in episodi extra e, secondo me, poco incisivi. Pochi episodi del manga mi hanno veramente presa e convinta, anche perché in alcuni casi le ragazze si rivolgono ad Hell Girl per motivi alquanto superficiali e sciocchi, che perdono veramente credibilità.
Carini i free talk, devo ammettere; ma quelli non bastano per invogliare il lettore ad essere soddisfatto di un'opera simile. Sono dell'avviso che la Etoo, con lo stile di disegno che possiede, sia più portata a fare altri tipi di manga piuttosto che questi così cupi e misteriosi che necessitano veramente di una buona penna, se si pretende un risultato discreto.
Trattandosi di una storia abbastanza inquietante e misteriosa (come una ragazza che trasporta la gente all'inferno per vendetta) mi aspettavo anzitutto uno stile di disegno adeguato alle circostanze. Molti autori si sono cimentati con trame dark riuscendoci direi anche con successo, quello che non capisco allora è perché proprio la Etoo sia stata incaricata di disegnare un tale manga! Non fraintendetemi, le illustrazioni e i personaggi sono molto graziosi e carini, ma è proprio questo uno dei limiti fondamentali di questo manga.
Enma Ai è descritta come una buia ragazza mora dagli occhi rossi accesissimi e dal carattere riservato e misterioso. Questo nell'opera non traspare affatto. Buone giusto le illustrazioni della copertina, che trovo molto belle, ma per il resto non mi trasmette affatto quell'inquietudine che ci si aspettava da una trama simile.
Altro limite sono i capitoli autoconclusivi tutti veramente uguali. Stessi personaggi, stesse modalità, stessa fine. Perfino le protagoniste (sempre tutte ragazze) paiono ad occhio esterno uguali tra loro, tranne forse per il taglio o il colore dei capelli. Prendendo un volume, si può tranquillamente tralasciare di prendere anche gli altri, visto e considerato che non succede proprio nulla di nuovo se non la solita tiritera: una ragazza carina è felice e contenta; viene presa di mira da qualche invidioso; la sua vita diventa tragica; si rivolge ad Hell Girl; questa la manda all'inferno e vissero felici e contenti. Senza contare che anche i personaggi ricorrenti, come Hell Girl e i suoi aiutanti, vengono approfonditi solo in episodi extra e, secondo me, poco incisivi. Pochi episodi del manga mi hanno veramente presa e convinta, anche perché in alcuni casi le ragazze si rivolgono ad Hell Girl per motivi alquanto superficiali e sciocchi, che perdono veramente credibilità.
Carini i free talk, devo ammettere; ma quelli non bastano per invogliare il lettore ad essere soddisfatto di un'opera simile. Sono dell'avviso che la Etoo, con lo stile di disegno che possiede, sia più portata a fare altri tipi di manga piuttosto che questi così cupi e misteriosi che necessitano veramente di una buona penna, se si pretende un risultato discreto.
Un anime meraviglioso. Ma una versione cartacea orripilante.
Cominciamo dai disegni: bella solo la seconda cover, ma niente di buono nel resto. Questo stile shojo che mi fa tanto "commedia scolastica", non riesce affatto a trasportare dall'anime al manga il fascino dei personaggi, in particolare la bellissima Enma, che ho sempre considerato come uno dei personaggi femminili più affascinanti degli anime. Inoltre alcune parti anatomiche (come ad esempio molte mani) sono disegnate spesso e volentieri male, e gli occhioni sproporzionatissimi mi fanno aver l'impressione di aver comprato una copia di Kilari e non di Hell Girl. Carine però le strisce comiche a fine volume, dove, non si sa perché, a Enma vengono disegnati, sebbene sia una versione chibi, i suoi occhi "giusti", ovvero grandi e rotondi. Non è uno di quei casi dove è lo stile dell'autore ad essere brutto, ma proprio inadatto al genere di storia da raccontare.
Anche la trama, suddivisa in mini-episodi, diventa noiosa. Nell'anime ogni puntata era ben strutturata e interessante, tanto che alla fine quasi comprendevo le scelte dei protagonisti, mentre nel manga accade tutto troppo velocemente, e anche dopo averlo letto, già la storia ti è scivolata di dosso senza lasciarti nulla.
A chi potrebbe piacere? Forse solo ai fan dell'anime che vogliono completare l'approfondimento della storia.
Cominciamo dai disegni: bella solo la seconda cover, ma niente di buono nel resto. Questo stile shojo che mi fa tanto "commedia scolastica", non riesce affatto a trasportare dall'anime al manga il fascino dei personaggi, in particolare la bellissima Enma, che ho sempre considerato come uno dei personaggi femminili più affascinanti degli anime. Inoltre alcune parti anatomiche (come ad esempio molte mani) sono disegnate spesso e volentieri male, e gli occhioni sproporzionatissimi mi fanno aver l'impressione di aver comprato una copia di Kilari e non di Hell Girl. Carine però le strisce comiche a fine volume, dove, non si sa perché, a Enma vengono disegnati, sebbene sia una versione chibi, i suoi occhi "giusti", ovvero grandi e rotondi. Non è uno di quei casi dove è lo stile dell'autore ad essere brutto, ma proprio inadatto al genere di storia da raccontare.
Anche la trama, suddivisa in mini-episodi, diventa noiosa. Nell'anime ogni puntata era ben strutturata e interessante, tanto che alla fine quasi comprendevo le scelte dei protagonisti, mentre nel manga accade tutto troppo velocemente, e anche dopo averlo letto, già la storia ti è scivolata di dosso senza lasciarti nulla.
A chi potrebbe piacere? Forse solo ai fan dell'anime che vogliono completare l'approfondimento della storia.
Hell Girl è un manga che racconta diversi episodi, tutti distinti fra loro, in cui i protagonisti di turno per vendicarsi contro chi li maltratta utilizzano il Zigoku Tsushin. Questo è un sito accessibile solamente a mezzanotte; immettendo il nome della persona che si vuole eliminare, quest'ultima verrà traghettata da Hell Girl all'Inferno per compiere la vendetta. Ma questo servizio non è gratuito, infatti colui/lei che ha ordinato di portare all'inferno la persona, dopo la morte finirà anch'esso/a all'inferno.
Una trama continua non c'è, il manga è suddiviso in tanti capitoletti con personaggi tutti diversi, a parte la solita Enma Ai, ossia Hell Girl, e le varie storielle andranno a finire sempre con la morte di qualcuno.
I volumi sono 9 in totale, ma ne ho letti solamente 3 e spero che andando avanti mi appassionerà ancora di più, un saluto a tutti e buona lettura per chi ha intenzione di acquistarlo.
Una trama continua non c'è, il manga è suddiviso in tanti capitoletti con personaggi tutti diversi, a parte la solita Enma Ai, ossia Hell Girl, e le varie storielle andranno a finire sempre con la morte di qualcuno.
I volumi sono 9 in totale, ma ne ho letti solamente 3 e spero che andando avanti mi appassionerà ancora di più, un saluto a tutti e buona lettura per chi ha intenzione di acquistarlo.
Ho trovato questo fumetto bello perché scorrevole e quindi non eccessivamente pesante nonostante la trama cupa. Sicuramente ci sono alcune parti in cui si notano delle forzature, ma in generale mi è piaciuto leggere i vari episodi per capire ogni volta chi e perché si sarebbe rivolto a Hell Girl.
Non ho visto l'anime, che a quanto leggo è diverso e decisamente migliore, ma in generale per chi si accosta al fumetto senza nessuna conoscenza precedente la lettura è piacevole e i disegni curati, anche se forse senza la dovuta attenzione all'ambientazione che, visto l'argomento, avrebbe dovuto essere più austera.
Non è adatto a chi predilige le storie lineari in quanto ogni volume presenta diversi episodi tutti diversi e quindi è come se fosse una serie a puntate. Comunque vale la pena leggerlo.
Non ho visto l'anime, che a quanto leggo è diverso e decisamente migliore, ma in generale per chi si accosta al fumetto senza nessuna conoscenza precedente la lettura è piacevole e i disegni curati, anche se forse senza la dovuta attenzione all'ambientazione che, visto l'argomento, avrebbe dovuto essere più austera.
Non è adatto a chi predilige le storie lineari in quanto ogni volume presenta diversi episodi tutti diversi e quindi è come se fosse una serie a puntate. Comunque vale la pena leggerlo.
È il primo manga che interrompo, assolutamente non coinvolgente. Ne ho letti solo due di volumi, e parlavano entrambi della stessa cosa: ragazza che vuole vendicarsi chiama Hell Girl, la ragazza infernale, a mezzanotte... bla bla... Non viene approfondito nessun carattere e quindi non riesce ad appassionare.
Avrei dovuto leggere le recensioni prima, sapere che era un manga tratto dall'anime mi ha reso chiaro tutto.
Ogni capitolo è un episodio a sé stante. Nessuna trama quindi. Non mi è piaciuto. Penso sia un manga solo per chi è amante dell'anime.
Avrei dovuto leggere le recensioni prima, sapere che era un manga tratto dall'anime mi ha reso chiaro tutto.
Ogni capitolo è un episodio a sé stante. Nessuna trama quindi. Non mi è piaciuto. Penso sia un manga solo per chi è amante dell'anime.
La trama gira attorno a Enma Ai, la ragazza infernale, che assieme ai suoi tre collaboratori "esaudisce" le richieste di vendetta che le giungono tramite un sito internet, il Jigoku Tsūshin, che si può raggiungere soltanto dopo la mezzanotte.
Il manga è tratto dalla famosa serie animata di cui sono state realizzate ben tre serie, tutte della durata di 26 puntate. Le differenze tra anime e manga sono abbastanza notabili, per prima cosa i disegni sono completamente diversi! Quelli dell'anime sono più realistici, mentre nel manga non che siano brutti, ma perdono abbastanza, infatti i personaggi sono i classici con gli occhioni brillanti. Nell'anime le storie sono ambientati in più posti, nel manga invece esistono solo le scuole. Nella versione cartacea sono state riprese alcuni episodi dell'anime, anche se li trovo sviluppati in modo più sbrigativo. Ci sono anche gli episodi extra che raccontano del passato di Enma e dei collaboratori, carine le strisce comiche nelle ultime pagine. Il manga secondo me è fatto solamente per gli amanti della serie animata, che in qualche modo vogliono approfondire la storia.
Il manga è tratto dalla famosa serie animata di cui sono state realizzate ben tre serie, tutte della durata di 26 puntate. Le differenze tra anime e manga sono abbastanza notabili, per prima cosa i disegni sono completamente diversi! Quelli dell'anime sono più realistici, mentre nel manga non che siano brutti, ma perdono abbastanza, infatti i personaggi sono i classici con gli occhioni brillanti. Nell'anime le storie sono ambientati in più posti, nel manga invece esistono solo le scuole. Nella versione cartacea sono state riprese alcuni episodi dell'anime, anche se li trovo sviluppati in modo più sbrigativo. Ci sono anche gli episodi extra che raccontano del passato di Enma e dei collaboratori, carine le strisce comiche nelle ultime pagine. Il manga secondo me è fatto solamente per gli amanti della serie animata, che in qualche modo vogliono approfondire la storia.
La mia valutazione per quest'opera di Miyuki Etoo è la sufficienza. Dopo aver visto l'anime riesco minimamente ad apprezzare il manga. La storia di Ai nel manga viene minimizzata al massimo, mancano alcuni personaggi chiave della storia come Tsugumi e suo padre, che hanno permesso gli intrecci più interessanti della vicenda, e manca di movimento. Devo ammettere che anche l'anime è abbastanza statico, ma proprio grazie agli intrecci che mancano nel manga diventa un po' più interessante.
I disegni non mi piacciono molto, trovo che gli occhi dei personaggi siano troppo sproporzionati e che ad esempio in Ai manchi quel senso di malinconia che l'avvolge.
I disegni non mi piacciono molto, trovo che gli occhi dei personaggi siano troppo sproporzionati e che ad esempio in Ai manchi quel senso di malinconia che l'avvolge.
Se si potesse dare voti in base solo ed esclusivamente alla premessa originaria, Hell Girl avrebbe una valutazione davvero alta. Sono rimasta delusa da questo manga, però continuo a pensare che l'ideatore del soggetto sia davvero bravo. Tuttavia, non si possono dare voti soltanto grazie alla trama, ma anche per altri aspetti. Ed è proprio allora che con questo manga cominciano le note dolenti. Prima per ordine di apparizione è il disegno: visto miliardo di volte, lo trovo molto brutto a vedersi. Non solo le persone hanno degli occhi grandissimi, ma si assomigliano pure tutte. Ho trovato molto difficile distinguere i personaggi delle varie storie, soprattutto i maschi.
Seconda nota dolente per ordine di apparizione: le vicende. Innanzitutto sono, oggettivamente, quasi tutte uguali. Le protagoniste, ad esempio, sono tutte femmine (accipicchia, i maschi non provano mai il desiderio di vendicarsi?), e la stragrande maggioranza in età scolare. La stragrande maggioranza degli episodi, infatti, si svolge proprio nel mostruoso ambiente scolastico giapponese. Strettamente collegata a quest'ultima, ecco la terza nota dolente per ordine di apparizione: il motivo per cui ci si rivolge ad Hell Girl. Anche con tutta la buona fede e l'immedesimazione nelle ragazze, a volte sembra davvero difficile giustificare una misura così estrema per dei torti tutto sommato piccoli o comunque risolvibili senza mandare all'inferno nessuno.
<b>[Attenzione, parte contenente spoiler!]</b>
Vi racconto a tale scopo uno degli episodi, paradossalmente uno dei miei preferiti. Le protagoniste sono tre ragazze, tutte pattinatrici sul ghiaccio. Due di loro vengono scelte per partecipare al campionato nazionale, l'altra no. Quest'ultima non ne è affatto contenta, ed infatti ha un'idea geniale: spingere le rivali ad eliminarsi a vicenda attraverso il sito di Hell Girl. Comincia a fare quindi dispetti, anche piuttosto pericolosi, alle due, dicendogli che è stata l'altra a fare ciò per mera gelosia. Ma le vittime sono amiche da lunga data, perciò decidono di mandare insieme la terza all'inferno. Fine della storia. L'ho scelta perché qui ci sono ben due motivi stupidi per chiamare Hell Girl. Il primo è ovvio, ossia voler eliminare le rivali non in una competizione onesta ma passando per l'inferno. La seconda riguarda le due amiche. Perché, invece di ricorrere ad una misura così estrema, non hanno riferito all'allenatore i loro sospetti? Era la parola di due contro uno. Inoltre, l'altra aveva litigato con il suo coach per non essere stata scelta, quindi una vendetta da parte sua era plausibile. Invece no, e non riesco a capire il motivo.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Certo a volte, soprattutto negli ultimi volumi che ho letto, qualcuna ha dei sensi di colpa ("uhm, sarà il caso di chiamare Hell Girl perché una compagna mi ha fatto lo sgambetto?"... ovviamente è uno scherzo!), ma o li risolvono in fretta oppure qualcun altro ricorre alla ragazzina dell'inferno.
Con quest'ultima, Ai Enma, passiamo per la quarta nota dolente per ordine di apparizione: i personaggi e la loro caratterizzazione. Nessuno è ben caratterizzato, né i cattivi né i buoni. Le protagoniste sono tutte tranquillamente interscambiabili: deboli, capaci di fidarsi soltanto di coloro che poi le tradiranno, non sanno risolvere nulla senza ricorrere all'aiuto di qualcun altro, sovrannaturale o no. I cattivi, a parte alcune storie come quella che vi ho raccontato, hanno spazio per esprimere le loro ragioni solo alla fine, quando ormai la loro sorte è segnata. Una frasetta pronunciata tra una punizione e l'altra non è introspezione psicologica. Ma coloro che stanno peggio di tutti sono Ai Enma e i suoi aiutanti infernali. Miyuki Eto dice sempre nei suoi freetalks di volere dedicare loro più spazio, ma non ci riesce mai. Si capisce di più sugli aiutanti con le strisce comiche a fine volume che con un intero episodio. Della povera Hell Girl, poi, non ne parliamo: ha persino un frasario che non cambia mai nel corso delle storie. Io e mia sorella abbiamo persino imparato a memoria lo sproloquio che usa per punire i cattivi! Una volta ha avuto persino una storia tutta per lei, ma che non aggiunge e toglie nulla alla sua precedente caratterizzazione. Caratterizzazione nulla, purtroppo.
Hell Girl di Miyuki Eto, quindi, è questo: una premessa geniale rovinata da queste grandi note dolenti.
Seconda nota dolente per ordine di apparizione: le vicende. Innanzitutto sono, oggettivamente, quasi tutte uguali. Le protagoniste, ad esempio, sono tutte femmine (accipicchia, i maschi non provano mai il desiderio di vendicarsi?), e la stragrande maggioranza in età scolare. La stragrande maggioranza degli episodi, infatti, si svolge proprio nel mostruoso ambiente scolastico giapponese. Strettamente collegata a quest'ultima, ecco la terza nota dolente per ordine di apparizione: il motivo per cui ci si rivolge ad Hell Girl. Anche con tutta la buona fede e l'immedesimazione nelle ragazze, a volte sembra davvero difficile giustificare una misura così estrema per dei torti tutto sommato piccoli o comunque risolvibili senza mandare all'inferno nessuno.
<b>[Attenzione, parte contenente spoiler!]</b>
Vi racconto a tale scopo uno degli episodi, paradossalmente uno dei miei preferiti. Le protagoniste sono tre ragazze, tutte pattinatrici sul ghiaccio. Due di loro vengono scelte per partecipare al campionato nazionale, l'altra no. Quest'ultima non ne è affatto contenta, ed infatti ha un'idea geniale: spingere le rivali ad eliminarsi a vicenda attraverso il sito di Hell Girl. Comincia a fare quindi dispetti, anche piuttosto pericolosi, alle due, dicendogli che è stata l'altra a fare ciò per mera gelosia. Ma le vittime sono amiche da lunga data, perciò decidono di mandare insieme la terza all'inferno. Fine della storia. L'ho scelta perché qui ci sono ben due motivi stupidi per chiamare Hell Girl. Il primo è ovvio, ossia voler eliminare le rivali non in una competizione onesta ma passando per l'inferno. La seconda riguarda le due amiche. Perché, invece di ricorrere ad una misura così estrema, non hanno riferito all'allenatore i loro sospetti? Era la parola di due contro uno. Inoltre, l'altra aveva litigato con il suo coach per non essere stata scelta, quindi una vendetta da parte sua era plausibile. Invece no, e non riesco a capire il motivo.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Certo a volte, soprattutto negli ultimi volumi che ho letto, qualcuna ha dei sensi di colpa ("uhm, sarà il caso di chiamare Hell Girl perché una compagna mi ha fatto lo sgambetto?"... ovviamente è uno scherzo!), ma o li risolvono in fretta oppure qualcun altro ricorre alla ragazzina dell'inferno.
Con quest'ultima, Ai Enma, passiamo per la quarta nota dolente per ordine di apparizione: i personaggi e la loro caratterizzazione. Nessuno è ben caratterizzato, né i cattivi né i buoni. Le protagoniste sono tutte tranquillamente interscambiabili: deboli, capaci di fidarsi soltanto di coloro che poi le tradiranno, non sanno risolvere nulla senza ricorrere all'aiuto di qualcun altro, sovrannaturale o no. I cattivi, a parte alcune storie come quella che vi ho raccontato, hanno spazio per esprimere le loro ragioni solo alla fine, quando ormai la loro sorte è segnata. Una frasetta pronunciata tra una punizione e l'altra non è introspezione psicologica. Ma coloro che stanno peggio di tutti sono Ai Enma e i suoi aiutanti infernali. Miyuki Eto dice sempre nei suoi freetalks di volere dedicare loro più spazio, ma non ci riesce mai. Si capisce di più sugli aiutanti con le strisce comiche a fine volume che con un intero episodio. Della povera Hell Girl, poi, non ne parliamo: ha persino un frasario che non cambia mai nel corso delle storie. Io e mia sorella abbiamo persino imparato a memoria lo sproloquio che usa per punire i cattivi! Una volta ha avuto persino una storia tutta per lei, ma che non aggiunge e toglie nulla alla sua precedente caratterizzazione. Caratterizzazione nulla, purtroppo.
Hell Girl di Miyuki Eto, quindi, è questo: una premessa geniale rovinata da queste grandi note dolenti.
Ironia della sorte, avevo visto l'anime subbato in italiano proprio qualche giorno prima di venire a conoscenza che la Star Comics avrebbe comprato i diritti del manga...
Chiudendo questa piccola parentesi, devo dire che inizialmente ero entusiasta nel prenderlo: cadenza mensile fissa, "solo" nove volumi ad un prezzo tutto sommato abbordabile, l'edizione della Star, standard ma passabile, e le copertine mi attiravano molto!
A distanza di quattro volumetti letti, ammetto che un pochino mi ha amareggiata: non c'è assolutamente paragone con la versione animata! I disegni innanzitutto. Non dico affatto che sono brutti, anzi il tratto è molto carino e pulito: un aggettivo è sicuramente "kawaii". È proprio questo il punto: Hell Girl non è un manga dalla storia propriamente "kawaii". Se volete vendicarvi di qualcuno che vi maltratta, vi tormenta, non vi lascia scampo, allora avete un unica alternativa: Jigoku Shoujo, la ragazza infernale, che attraverso il suo sito web può traghettare la persona che più odiate al mondo all'inferno, a patto che in cambio mettete in gioco l'anima.
Il personaggio principale, Enma Ai, è dipinto come una ragazza taciturna, seria, composta e dagli inquietanti occhi rossi. Purtroppo questo nel manga non compare, o almeno, si nota solo nelle copertine. Gli aiutanti per ora sono solo dei personaggini (ini-ini-ini-ini) che servono da contorno e su cui si conosce a mala pena il nome! Spero che prossimamente verranno approfonditi!
Le vittime nel manga sono tutte ragazze (mentre nell'anime ci sono anche ragazzi), e questo gli dà un'aria molto ripetitiva. Inoltre a volte la narrazione è parecchio lenta e alcune storie sono forzate e piuttosto improbabili, senza contare che vanno bene gli episodi autoconclusivi, ma ci vuole anche un minimo di trama dietro che li regga, altrimenti rischiano di annoiare alla fine.
Nonostante questa carrellata di imperfezioni però, la storia mi ha molto preso (soprattutto grazie anche all'anime): l'idea di un sito web e di una ragazza che traghetta i tuoi peggior nemici all'inferno in cambio della tua stessa fine non era poi così scontata! Poi già nel quarto volume comincia ad intravvedersi aria di cambiamento, se ci fate caso...
Io voglio dargli speranza visto anche da dove prende spunto! Speriamo che non deluda ulteriormente le aspettative.
Chiudendo questa piccola parentesi, devo dire che inizialmente ero entusiasta nel prenderlo: cadenza mensile fissa, "solo" nove volumi ad un prezzo tutto sommato abbordabile, l'edizione della Star, standard ma passabile, e le copertine mi attiravano molto!
A distanza di quattro volumetti letti, ammetto che un pochino mi ha amareggiata: non c'è assolutamente paragone con la versione animata! I disegni innanzitutto. Non dico affatto che sono brutti, anzi il tratto è molto carino e pulito: un aggettivo è sicuramente "kawaii". È proprio questo il punto: Hell Girl non è un manga dalla storia propriamente "kawaii". Se volete vendicarvi di qualcuno che vi maltratta, vi tormenta, non vi lascia scampo, allora avete un unica alternativa: Jigoku Shoujo, la ragazza infernale, che attraverso il suo sito web può traghettare la persona che più odiate al mondo all'inferno, a patto che in cambio mettete in gioco l'anima.
Il personaggio principale, Enma Ai, è dipinto come una ragazza taciturna, seria, composta e dagli inquietanti occhi rossi. Purtroppo questo nel manga non compare, o almeno, si nota solo nelle copertine. Gli aiutanti per ora sono solo dei personaggini (ini-ini-ini-ini) che servono da contorno e su cui si conosce a mala pena il nome! Spero che prossimamente verranno approfonditi!
Le vittime nel manga sono tutte ragazze (mentre nell'anime ci sono anche ragazzi), e questo gli dà un'aria molto ripetitiva. Inoltre a volte la narrazione è parecchio lenta e alcune storie sono forzate e piuttosto improbabili, senza contare che vanno bene gli episodi autoconclusivi, ma ci vuole anche un minimo di trama dietro che li regga, altrimenti rischiano di annoiare alla fine.
Nonostante questa carrellata di imperfezioni però, la storia mi ha molto preso (soprattutto grazie anche all'anime): l'idea di un sito web e di una ragazza che traghetta i tuoi peggior nemici all'inferno in cambio della tua stessa fine non era poi così scontata! Poi già nel quarto volume comincia ad intravvedersi aria di cambiamento, se ci fate caso...
Io voglio dargli speranza visto anche da dove prende spunto! Speriamo che non deluda ulteriormente le aspettative.
Manga davvero deludente.L'ho preso per la copertina attraente e per la storia che pareva originale, ma è stata una delusione. Il manga è formato da tante brevi storie in cui un protagonista (femminile ovviamente) viene tradito da una persona di cui si fidava o da una compagna di classe, e decide di fare uso di un sito internet per mandare all'inferno la suddetta persona in cambio della sua anima, che dovrà andare all'inferno dopo la morte.
I disegni sono inadatti secondo me a uno shojo, ma la cosa che fa davvero pena è la trama inesistente, composta semplicemente da storie indipendenti e per giunta tutte identiche.
Sarebbe stato un manga carino se avesse un minimo di storia, ma in due volumi non si è ancora scoperto niente di nuovo. Non mi va di spendere soldi per il terzo tankobon, che potrebbe rivelarsi uguale identico ai due precedenti. In ogni caso non è un manga che consiglio, anche solo per la lentezza con cui parte un eventuale trama dal terzo volume (ammesso che ci sia). Una storia del genere, comunque poteva essere sviluppata molto meglio, magari aggiungendo nuovi particolari o informazioni ad ogni nuovo "capitolo".
I disegni sono inadatti secondo me a uno shojo, ma la cosa che fa davvero pena è la trama inesistente, composta semplicemente da storie indipendenti e per giunta tutte identiche.
Sarebbe stato un manga carino se avesse un minimo di storia, ma in due volumi non si è ancora scoperto niente di nuovo. Non mi va di spendere soldi per il terzo tankobon, che potrebbe rivelarsi uguale identico ai due precedenti. In ogni caso non è un manga che consiglio, anche solo per la lentezza con cui parte un eventuale trama dal terzo volume (ammesso che ci sia). Una storia del genere, comunque poteva essere sviluppata molto meglio, magari aggiungendo nuovi particolari o informazioni ad ogni nuovo "capitolo".
Ho visto solo qualche episodio della prima serie TV dedicata a Hell Girl e, nonostante una struttura episodica che mi era sembrata ripetitiva e prevedibile, mi aveva in qualche modo incuriosito grazie all’atmosfera che riusciva a creare e l’accattivante design della misteriosa protagonista. Una serie con grandi potenzialità, probabilmente frenata proprio dall’interessante idea su cui costruisce le vicende che racconta: una leggenda metropolitana racconta che le persone vessate ingiustamente, maltrattate e vittime di soprusi possono collegarsi, a mezzanotte in punto, ad un sito internet dove possono chiedere aiuto e far trasportare il loro aguzzino all’inferno, dove sarà sottoposto per l’eternità legge del contrappasso. Verranno quindi contattati da una ragazza, che li avvisa che il prezzo da pagare è quello della propria anima, che dopo la morte sarà anche lei trascinata per l‘eternità all’inferno.
Se temo che la versione animata possa alla lunga risultare ripetitiva, non alcun timore nel definire la versione cartacea mediocre: già il disegno tradisce un target ben più giovane e le vicende sembrano piuttosto banali, complice anche il fatto che il tutto nasce e si risolve in poche pagine. Non si intravede nessun potenziale sviluppo della trama. Il secondo episodio propone la stessa struttura del primo, così il terzo. Si unisce quindi alla banalità narrativa, una scontata prevedibilità degli eventi e una tediosa ripetitività.
Ricapitolando: non mi piace come è disegnato e lo trovo banale. Ho letto un solo numero, ma ho alcun motivo per dargli una seconda possibilità, pertanto vi consiglio di evitarlo e preferire la versione animata, se avete la possibilità di vederla. E anche se questa vi piacesse, evitate comunque il manga.
Se temo che la versione animata possa alla lunga risultare ripetitiva, non alcun timore nel definire la versione cartacea mediocre: già il disegno tradisce un target ben più giovane e le vicende sembrano piuttosto banali, complice anche il fatto che il tutto nasce e si risolve in poche pagine. Non si intravede nessun potenziale sviluppo della trama. Il secondo episodio propone la stessa struttura del primo, così il terzo. Si unisce quindi alla banalità narrativa, una scontata prevedibilità degli eventi e una tediosa ripetitività.
Ricapitolando: non mi piace come è disegnato e lo trovo banale. Ho letto un solo numero, ma ho alcun motivo per dargli una seconda possibilità, pertanto vi consiglio di evitarlo e preferire la versione animata, se avete la possibilità di vederla. E anche se questa vi piacesse, evitate comunque il manga.
Questo manga, il cui titolo mi aveva molto attratta, mi ha proprio deluso! Questo perché, a mio parere, la storia è molto noiosa, in quanto è composta solo da episodi autoconcusivi in cui interviene Hell Girl. I primi episodi sono in grado di suscitare una notevole curiosità su chi sia e come agisca Hell Girl, ma questa curiosità si esaurisce quasi subito in quanto di volta in volta non si scopre mai nulla di nuovo della protagonista o dei suoi "collaboratori". L'unica nota positiva per me sono i disegni, soprattutto quelli in cui compare Hell Girl.
Hell Girl, ragazza infernale, una ragazza con un fascino misterioso, capelli lunghi e neri, occhi rossi e inquietanti. La trovi ovunque, è la tua compagna di classe, la sua presenza nemmeno si nota. lei ti osserva. lei ti aiuta quando qualcuno ti fa del male o ti ha tradito, la manda all'inferno; ma il suo aiuto ha un costo: la tua anima.
Questo manga è già arrivato al suo terzo volume, la trama per quanto semplice è abbastanza inquietante e le copertine sono molto belle, rappresentano Hell Girl in pose statiche, misteriose, quasi ad apparire come un fantasma, e i suoi occhi rossi ti fissano e ti catturano, trasmettendoti quel senso di disagio e inquietudine.
Tutta questa atmosfera, però, viene un po' tradita dalle storie contenute in questo manga. Nei primi due volumi, si susseguono storie autoconclusive che si ripetono; i personaggi e i protagonisti, per quanto ben delineati, sembrano molto simili tra loro e le loro vicende sono sempre le stesse:
- il protagonista subisce delle angherie
- scopre che il colpevole è una persona della quale si fidava
- si collega a mezzanotte in un sito, Jigoku Tsushin
- scrive il nome della persona cattiva
- compare Hell Girl
- la persona cattiva diventa vittima delle sue stesse cattiverie e finisce all'inferno
- il protagonista ritorna felice con un marchio sulla pelle che gli ricorda che anche la sua anima, dopo la morte, andrà all'inferno.
Insomma, se vi aspettate di trovare qualcosa di spaventoso da non poter dormire più la notte e avere la paranoia che qualcuno vi stia osservando, non è il caso di questo manga.
Per questo motivo ha il vantaggio di poter essere letto da tutti, di ogni età e con ogni patologia cardiaca.
Il personaggio costante in ogni storia è proprio Hell Girl, con il suo kimono e tre misteriosi personaggi: una donna mezzo scheletro, un ragazzo con un terzo occhio e un vecchio che sembra essere una mummia. Non si sa ancora nulla di loro, non si conosce la loro storia, però volume dopo volume si scopre sempre qualche elemento in più di questi personaggi; ed è questo, secondo me, il fascino di questo manga, ti tiene legato a lui grazie alla sua semplicità, stimolando la voglia di sapere cosa verrà dopo; già nel terzo volume si scopre qualcosa dell'infanzia di Hell Girl, abbastanza infelice devo dire.
Per me vale la pena continuare ad acquistarlo e vedere cosa c è dopo. Il costo alla fine non è eccessivo, 3.90 euro per quasi 200 pagine, con contenuti extra davvero molto carini. Inoltre sono solo 9 volumi e per giunta sono mensili! La lettura è piacevole ed è rilassante, e poi Hell Girl è davvero molto carina, disegnata molto bene, con dei fantastici Kimono, insomma un piacere per la vista. Buona lettura!
Questo manga è già arrivato al suo terzo volume, la trama per quanto semplice è abbastanza inquietante e le copertine sono molto belle, rappresentano Hell Girl in pose statiche, misteriose, quasi ad apparire come un fantasma, e i suoi occhi rossi ti fissano e ti catturano, trasmettendoti quel senso di disagio e inquietudine.
Tutta questa atmosfera, però, viene un po' tradita dalle storie contenute in questo manga. Nei primi due volumi, si susseguono storie autoconclusive che si ripetono; i personaggi e i protagonisti, per quanto ben delineati, sembrano molto simili tra loro e le loro vicende sono sempre le stesse:
- il protagonista subisce delle angherie
- scopre che il colpevole è una persona della quale si fidava
- si collega a mezzanotte in un sito, Jigoku Tsushin
- scrive il nome della persona cattiva
- compare Hell Girl
- la persona cattiva diventa vittima delle sue stesse cattiverie e finisce all'inferno
- il protagonista ritorna felice con un marchio sulla pelle che gli ricorda che anche la sua anima, dopo la morte, andrà all'inferno.
Insomma, se vi aspettate di trovare qualcosa di spaventoso da non poter dormire più la notte e avere la paranoia che qualcuno vi stia osservando, non è il caso di questo manga.
Per questo motivo ha il vantaggio di poter essere letto da tutti, di ogni età e con ogni patologia cardiaca.
Il personaggio costante in ogni storia è proprio Hell Girl, con il suo kimono e tre misteriosi personaggi: una donna mezzo scheletro, un ragazzo con un terzo occhio e un vecchio che sembra essere una mummia. Non si sa ancora nulla di loro, non si conosce la loro storia, però volume dopo volume si scopre sempre qualche elemento in più di questi personaggi; ed è questo, secondo me, il fascino di questo manga, ti tiene legato a lui grazie alla sua semplicità, stimolando la voglia di sapere cosa verrà dopo; già nel terzo volume si scopre qualcosa dell'infanzia di Hell Girl, abbastanza infelice devo dire.
Per me vale la pena continuare ad acquistarlo e vedere cosa c è dopo. Il costo alla fine non è eccessivo, 3.90 euro per quasi 200 pagine, con contenuti extra davvero molto carini. Inoltre sono solo 9 volumi e per giunta sono mensili! La lettura è piacevole ed è rilassante, e poi Hell Girl è davvero molto carina, disegnata molto bene, con dei fantastici Kimono, insomma un piacere per la vista. Buona lettura!
Esiste un sito, lo Jigoku Tsushin, accessibile solo a mezzanotte, dove se tu scrivi il nome di una persona che odi questa sarà portata all'inferno dalla Hell Girl, la ragazza infernale, ma si sa che ogni maledizione scava due fosse ed il prezzo da pagare per la tua vendetta è particolare: quando morirai anche la tua anima finirà all'inferno.
Mi è piaciuta la trama, ma avendo visto l'anime mi hanno deluso molto i disegni che, essendo troppo "kawaii", non riescono a rendere bene l'aura oscura nella quale si svolge tutta la scena in cui le anime vengono lavate nel fiume infernale.
Nonostante il titolo sia "Hell Girl" si concentra poco sul personaggio di Enma, unico personaggio costante in tutti i volumi, escludendo la sua "crew" di personcine tenere e gentili - sarcastica - che fanno scontare a coloro che sono stati mandati all'inferno la loro pena.
La pena inflitta a chi viene condannato all'Inferno è simile a quella del Contrappasso di Dante Alighieri, poiché vivranno come vittime ciò che loro hanno fatto ad altri.
Non posso esprimere un parere sui personaggi dato che, come già detto, Enma non è molto approfondita come personaggio ed i manga sono composti da tanti episodi autoconclusivi che hanno ogni volta personaggi diversi come protagonisti.
Il prezzo dei volumetti non è eccessivo, 3.90 euro l'uno essendo pubblicati in Italia dalla Star Comics, o perlomeno, non è eccessivo per i prezzi che ci sono in giro al giorno d'oggi.
Penso che il mio parere sia molto influenzato dall'aver visto l'anime, che tratta anche altri argomenti come la vita di Enma e, al contrario del manga, non è incentrato solo sui singoli episodi relativi alle storie di coloro che usano il Jigoku Tsushin.
Essendo inoltre il manga ispirato all'anime e non viceversa spero in un miglioramento di questo manga, che ha giusto bisogno di quel piccolo miglioramento nel disegno ed un approfondimento della trama per prendere il via definitivo.
Mi è piaciuta la trama, ma avendo visto l'anime mi hanno deluso molto i disegni che, essendo troppo "kawaii", non riescono a rendere bene l'aura oscura nella quale si svolge tutta la scena in cui le anime vengono lavate nel fiume infernale.
Nonostante il titolo sia "Hell Girl" si concentra poco sul personaggio di Enma, unico personaggio costante in tutti i volumi, escludendo la sua "crew" di personcine tenere e gentili - sarcastica - che fanno scontare a coloro che sono stati mandati all'inferno la loro pena.
La pena inflitta a chi viene condannato all'Inferno è simile a quella del Contrappasso di Dante Alighieri, poiché vivranno come vittime ciò che loro hanno fatto ad altri.
Non posso esprimere un parere sui personaggi dato che, come già detto, Enma non è molto approfondita come personaggio ed i manga sono composti da tanti episodi autoconclusivi che hanno ogni volta personaggi diversi come protagonisti.
Il prezzo dei volumetti non è eccessivo, 3.90 euro l'uno essendo pubblicati in Italia dalla Star Comics, o perlomeno, non è eccessivo per i prezzi che ci sono in giro al giorno d'oggi.
Penso che il mio parere sia molto influenzato dall'aver visto l'anime, che tratta anche altri argomenti come la vita di Enma e, al contrario del manga, non è incentrato solo sui singoli episodi relativi alle storie di coloro che usano il Jigoku Tsushin.
Essendo inoltre il manga ispirato all'anime e non viceversa spero in un miglioramento di questo manga, che ha giusto bisogno di quel piccolo miglioramento nel disegno ed un approfondimento della trama per prendere il via definitivo.