N. Y. Komachi
La mia è una critica che va decisamente contro corrente: affascinata dalla trama che lo presentava e dalle buone recensioni, mi sono avvicinata a N.Y. Komachi con le migliori intenzioni sperando di leggere qualcosa di nuovo e fresco. Lo scenario storico dei primi del '900 e luoghi cosi distanti culturalmente e geograficamente come Giappone e Stati Uniti erano ottimi spunti che sollazzavano le mie curiosità. Invece il primo, il secondo, il terzo volume (e qui mi fermo) non mi hanno assolutamente entusiasmato: tutto suona così banale e scontato, la comicità è di quel genere che abbiamo già visto e rivisto chissà quante volte, la narrazione lenta e noiosa fa venir voglia di sfogliare le pagine e guardare i disegni (senza leggere) solo per vedere come va a finire. Trovo scontato e privo di fantasia il rincorrersi dei due protagonisti su e giù per il Giappone senza riuscire a dichiararsi, i colpi di fortuna assolutamente paradossali di Shino, il fatto che qualsiasi uomo se ne innamori e l'assoluta antipatia di Nanette (classica borghese americana). Manca di freschezza e quotidianità questo racconto, tutto prende pieghe cosi eccessive che deformano una storia che poteva risultare per certi versi innovativa.
Dal punto di vista artistico non mi piacciono i visi dei protagonisti quando li ritrae di profilo: sono bidimensionali, il mento troppo sfuggente. Tanta è la cura nel disegnare i kimoni e la pettinatura tradizionale di Shino, tanto manca di riguardo nel completare gli ambienti: a volte manca persino il pavimento e i mobili sembrano fluttuare in aria. Gli interni sono raccontati solo tramite essenziali abbozzature di mobilio.
Trama narcolettica, disegni elementari.... caro N.Y. Komachi sei finito nel mio dimenticatoio personale. Non volermene male! :)
Dal punto di vista artistico non mi piacciono i visi dei protagonisti quando li ritrae di profilo: sono bidimensionali, il mento troppo sfuggente. Tanta è la cura nel disegnare i kimoni e la pettinatura tradizionale di Shino, tanto manca di riguardo nel completare gli ambienti: a volte manca persino il pavimento e i mobili sembrano fluttuare in aria. Gli interni sono raccontati solo tramite essenziali abbozzature di mobilio.
Trama narcolettica, disegni elementari.... caro N.Y. Komachi sei finito nel mio dimenticatoio personale. Non volermene male! :)
N.Y. Komachi, ovvero New York Komachi, è l'unico altro manga di Waki Yamato pubblicato in Italia oltre al capolavoro Haikarasan ga tooru (Una ragazza alla moda, meglio noto per l'anime giunto da noi negli anni '80, Mademoiselle Anne).
Orfana di madre, Shino viene educata come un maschio affinché possa ereditare il negozio di stoffe di famiglia. Ma quando suo padre si risposa ed ha il sospirato erede maschio, le ordina improvvisamente di tornare sui suoi passi e comportarsi da donna; non solo, le impone il fidanzamento con il vicino di casa Saburo. Tuttavia Shino non è affatto d'accordo, soprattutto dopo l'incontro con l'americano Daniel, perché s'innamora di lui e della modernità e dell'apertura verso le donne del suo paese: il che la porterà a lottare contro l'anacronismo del padre ed i pregiudizi contro gli stranieri e coloro le donne emancipate come lei.
Per certi aspetti, come diversi lettori hanno notato, N.Y. Komachi ricorda il capolavoro più famoso della Yamato: una ragazza dalle idee rivoluzionarie in un paese non ancora al passo coi tempi, un padre ligio alle regole ed alle antiche tradizioni, un fidanzamento imposto a cui la protagonista si ribella; e bisogna anche rilevare che certi personaggi di N.Y. Komachi ne richiamano necessariamente altri di Haikarasan ga tooru: Shino fa ripensare immediatamente a Benio (entrambe sono mascoline e pasticcione quando tentano di sembrare più aggraziate), suo padre ricorda il maggiore Hanamura (si somigliano anche fisicamente!), Hengensai ricorda Tosei Aoe, e ci sono altri esempi, come Komomo, che ha un carattere che la rende praticamente una versione femminile di Ranmaru...
Però è anche vero che certe somiglianze fra personaggi di opere diverse, si possono riscontrare per molti altri mangaka, con stereotipi diversi da autore ad autore e la storia, dopo un inizio simile, prende una piega del tutto diversa, ovviamente rispettando le caratteristiche principali dell'autrice: non è soltanto una storia d'amore con i soliti intrighi e rivalità, ma anche uno spaccato storico del Giappone, in questo caso del periodo Meiji. Dopo secoli di chiusura totale il Giappone ha iniziato ad accogliere gli stranieri, ma c'è ancora troppa diffidenza, questi vengono considerati barbari con usanze barbare e con essi vengono additati e disprezzati anche i locali che mostrino più interesse e partecipazione del dovuto alle loro idee innovative, per non parlare delle donne che osino innamorarsene, chiamate senza ritegno "rashamen" e considerate quasi peggiori delle prostitute. Anche in Haikarasan ga tooru tale aspetto viene affrontato, ma in maniera molto più velata, semplicemente tramite il disprezzo verso Shinobu da parte di un suo superiore soltanto per i suoi capelli biondi, qui invece è molto più approfondito, probabilmente anche perché N.Y. Komachi è ambientato in epoca precedente, e tale aspetto peserà molto per tutta la storia, e ben più esplicitamente.
Altro aspetto interessante è la parte della storia ambientata in America, dove salta immediatamente all'occhio come diversamente la donna sia diventata ormai praticamente equivalente all'uomo, anche grazie al personaggio di Nanette, vero modello per le giovani giapponesi emancipate dell'epoca, a mio avviso uno dei personaggi meglio riusciti del manga, anche più della protagonista stessa, che per quanto comunque simpaticissima e divertente purtroppo stenta ad eguagliare la meravigliosa Benio Hanamura.
Ma ovviamente non solo Nanette, molti personaggi sono riuscitissimi e ben caratterizzati, la Yamato è capace di far risaltare tantissimo anche i comprimari (come lei, Saburo ed Hengensai), le comparse e persino gli animali (il gatto Poteji è un vero punto di forza nella storia!!!), e sono davvero pochi quelli che suscitano un vero e proprio odio cieco.
Unica pecca di questo manga è che vi ho riscontrato alcune parentesi almeno parzialmente auto-conclusive, evitabili, insomma, che probabilmente servivano solo per allungare un po' il brodo e che almeno avrei preferito vedere integrate meglio col resto della trama (mi riferisco alla storia di Tsuru e Kame ed alle scene con il dottor Shaw, il giovane medico pervertito, che mi è pure un po' antipatico), pecca che non ho riscontrato in Haikarasan ga tooru.
Per il resto N.Y. Komachi è un manga piacevolissimo da leggere, che sa far emozionare come ogni shoujo che si rispetti, ma sa anche far ridere e talvolta commuovere. Si consideri poi lo stile di disegno dell'autrice, bellissimo a vedersi, nonostante gli immancabili personaggi anoressici (difetto che accomuna la Yamato alla Yazawa).
Ho molto apprezzato anche l'edizione GP publishing, in 8 volumetti corposi con sovra-copertina, maneggevoli alla lettura, con pagine ben incollate che non fanno crack e con interessanti note finali, che informano sulla terminologia giapponese usata nelle tavole e danno alcune informazioni storiche dell'epoca.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: Waki Yamato è una mangaka fantastica, meriterebbe molta più attenzione dagli editori italiani... Anni fa abbiamo perso la splendida opportunità di leggere Killa (uscito clamorosamente sconfitto dal sondaggio Shoujo Gran Prix promosso dalla Starcomics, anche per la presentazione a mio avviso assai poco entusiastica della casa editrice, avrebbero potuto impegnarsi di più!!!), ma forse chissà, se molti altri lettori dessero una possibilità alle sue due sole opere pubblicate e le apprezzassero, qualche editore potrebbe ricordarsi di quello e di altri manga di questa geniale autrice... anche perché se è vero che stato pubblicato proprio il manga più simile al suo capolavoro è anche vero che molti altri, come Killa, ambientato nel mondo del teatro, sono totalmente diversi.
Il mio voto complessivo è 9 e non 10 per via di quelle storie parzialmente auto-conclusive a cui ho accennato più sopra, ma consiglio vivamente la lettura di N.Y. Komachi a tutti.
Orfana di madre, Shino viene educata come un maschio affinché possa ereditare il negozio di stoffe di famiglia. Ma quando suo padre si risposa ed ha il sospirato erede maschio, le ordina improvvisamente di tornare sui suoi passi e comportarsi da donna; non solo, le impone il fidanzamento con il vicino di casa Saburo. Tuttavia Shino non è affatto d'accordo, soprattutto dopo l'incontro con l'americano Daniel, perché s'innamora di lui e della modernità e dell'apertura verso le donne del suo paese: il che la porterà a lottare contro l'anacronismo del padre ed i pregiudizi contro gli stranieri e coloro le donne emancipate come lei.
Per certi aspetti, come diversi lettori hanno notato, N.Y. Komachi ricorda il capolavoro più famoso della Yamato: una ragazza dalle idee rivoluzionarie in un paese non ancora al passo coi tempi, un padre ligio alle regole ed alle antiche tradizioni, un fidanzamento imposto a cui la protagonista si ribella; e bisogna anche rilevare che certi personaggi di N.Y. Komachi ne richiamano necessariamente altri di Haikarasan ga tooru: Shino fa ripensare immediatamente a Benio (entrambe sono mascoline e pasticcione quando tentano di sembrare più aggraziate), suo padre ricorda il maggiore Hanamura (si somigliano anche fisicamente!), Hengensai ricorda Tosei Aoe, e ci sono altri esempi, come Komomo, che ha un carattere che la rende praticamente una versione femminile di Ranmaru...
Però è anche vero che certe somiglianze fra personaggi di opere diverse, si possono riscontrare per molti altri mangaka, con stereotipi diversi da autore ad autore e la storia, dopo un inizio simile, prende una piega del tutto diversa, ovviamente rispettando le caratteristiche principali dell'autrice: non è soltanto una storia d'amore con i soliti intrighi e rivalità, ma anche uno spaccato storico del Giappone, in questo caso del periodo Meiji. Dopo secoli di chiusura totale il Giappone ha iniziato ad accogliere gli stranieri, ma c'è ancora troppa diffidenza, questi vengono considerati barbari con usanze barbare e con essi vengono additati e disprezzati anche i locali che mostrino più interesse e partecipazione del dovuto alle loro idee innovative, per non parlare delle donne che osino innamorarsene, chiamate senza ritegno "rashamen" e considerate quasi peggiori delle prostitute. Anche in Haikarasan ga tooru tale aspetto viene affrontato, ma in maniera molto più velata, semplicemente tramite il disprezzo verso Shinobu da parte di un suo superiore soltanto per i suoi capelli biondi, qui invece è molto più approfondito, probabilmente anche perché N.Y. Komachi è ambientato in epoca precedente, e tale aspetto peserà molto per tutta la storia, e ben più esplicitamente.
Altro aspetto interessante è la parte della storia ambientata in America, dove salta immediatamente all'occhio come diversamente la donna sia diventata ormai praticamente equivalente all'uomo, anche grazie al personaggio di Nanette, vero modello per le giovani giapponesi emancipate dell'epoca, a mio avviso uno dei personaggi meglio riusciti del manga, anche più della protagonista stessa, che per quanto comunque simpaticissima e divertente purtroppo stenta ad eguagliare la meravigliosa Benio Hanamura.
Ma ovviamente non solo Nanette, molti personaggi sono riuscitissimi e ben caratterizzati, la Yamato è capace di far risaltare tantissimo anche i comprimari (come lei, Saburo ed Hengensai), le comparse e persino gli animali (il gatto Poteji è un vero punto di forza nella storia!!!), e sono davvero pochi quelli che suscitano un vero e proprio odio cieco.
Unica pecca di questo manga è che vi ho riscontrato alcune parentesi almeno parzialmente auto-conclusive, evitabili, insomma, che probabilmente servivano solo per allungare un po' il brodo e che almeno avrei preferito vedere integrate meglio col resto della trama (mi riferisco alla storia di Tsuru e Kame ed alle scene con il dottor Shaw, il giovane medico pervertito, che mi è pure un po' antipatico), pecca che non ho riscontrato in Haikarasan ga tooru.
Per il resto N.Y. Komachi è un manga piacevolissimo da leggere, che sa far emozionare come ogni shoujo che si rispetti, ma sa anche far ridere e talvolta commuovere. Si consideri poi lo stile di disegno dell'autrice, bellissimo a vedersi, nonostante gli immancabili personaggi anoressici (difetto che accomuna la Yamato alla Yazawa).
Ho molto apprezzato anche l'edizione GP publishing, in 8 volumetti corposi con sovra-copertina, maneggevoli alla lettura, con pagine ben incollate che non fanno crack e con interessanti note finali, che informano sulla terminologia giapponese usata nelle tavole e danno alcune informazioni storiche dell'epoca.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: Waki Yamato è una mangaka fantastica, meriterebbe molta più attenzione dagli editori italiani... Anni fa abbiamo perso la splendida opportunità di leggere Killa (uscito clamorosamente sconfitto dal sondaggio Shoujo Gran Prix promosso dalla Starcomics, anche per la presentazione a mio avviso assai poco entusiastica della casa editrice, avrebbero potuto impegnarsi di più!!!), ma forse chissà, se molti altri lettori dessero una possibilità alle sue due sole opere pubblicate e le apprezzassero, qualche editore potrebbe ricordarsi di quello e di altri manga di questa geniale autrice... anche perché se è vero che stato pubblicato proprio il manga più simile al suo capolavoro è anche vero che molti altri, come Killa, ambientato nel mondo del teatro, sono totalmente diversi.
Il mio voto complessivo è 9 e non 10 per via di quelle storie parzialmente auto-conclusive a cui ho accennato più sopra, ma consiglio vivamente la lettura di N.Y. Komachi a tutti.
È il primo manga che leggo di Waki Yamato e devo dire di non esserne stata per niente delusa. Conosco "Una ragazza alla moda" (avendo visto il cartone di "Mademoiselle Anne" da bambina) e qui in "N. Y. Komachi" riconosco lo stesso tratto preciso e pulito dei disegni e lo stesso chara design. Il tema sociale della condizione della donna in Giappone si ritrova anche qui, forse in maniera ancora più marcata. Una giovane donna (cresciuta come un maschio) che trovandosi di colpo in una situazione per lei "anomala" vuole mantenere la sua indipendenza come un uomo, in una società dove la donna è vista solo come una moglie che cura la casa e cresce in figli. Per i giapponesi vedere la donna mantenersi con un lavoro è un disonore e alla Yamato questo tema probabilmente sta molto a cuore. Soprattutto per combatterlo, e nei suoi manga lo fa davvero con convinzione. Si parla anche della grande diffidenza che in quel periodo i giapponesi avevano per gli stranieri e questo è un particolare importante nello sviluppo della trama. Le avventure vissute da Shino sono davvero divertenti e anche i suoi amici non sono da meno. Tutti interessanti e affezionati. Per non parlare dei suoi nemici... Un vero spasso. Gliene capitano davvero di tutti i colori. Risolve un problema e subito si trova in un altro guaio! Mi sono trovata in certe situazioni a ridere davvero di cuore. E non è facile far ridere le persone.
Ma la cosa più importante, come in tutti gli shoujo manga, è l'amore e anche qui la trama è ben sviluppata e mai noiosa. Penso che leggerò altri manga di questa autrice perchè mi piacciono molto i suoi disegni, anche ogni tanto con facce comiche, e le sue storie. Un bell'otto se lo merita. Consigliato.
Ma la cosa più importante, come in tutti gli shoujo manga, è l'amore e anche qui la trama è ben sviluppata e mai noiosa. Penso che leggerò altri manga di questa autrice perchè mi piacciono molto i suoi disegni, anche ogni tanto con facce comiche, e le sue storie. Un bell'otto se lo merita. Consigliato.
Torna la Yamato dopo il suo celebre "Una ragazza alla moda". Anche questa volta abbiamo una protagonista mascolina e poco fine nata nella Tokyo dei primi del '900. Shino, cresciuta dal padre come un ragazzo decide di farsi valere come donna, con il suo carattere forte e intraprendente rifiuta il matrimonio col suo promesso sposo e si renderà protagonista di tante avventure-disavventure che la porteranno nella sua sognata America.
Un manga storico e romantico che fa rivivere l'amore vero, quello che non è vittima della distanza o della diversa estrazione sociale; l'amore per la carriera e per la patria, un manga che mette al centro la forza delle donne e la loro vulnerabilità, doti che rendono affascinante e amabile anche la donna più goffa e sgraziata del Giappone!
Un manga storico e romantico che fa rivivere l'amore vero, quello che non è vittima della distanza o della diversa estrazione sociale; l'amore per la carriera e per la patria, un manga che mette al centro la forza delle donne e la loro vulnerabilità, doti che rendono affascinante e amabile anche la donna più goffa e sgraziata del Giappone!
Il manga "N. Y. Komachi" nasce dall'abile matita di Waki Yamato, autrice nota al grande pubblico italiano grazie allo splendido "Una ragazza alla moda". Con questo manga, composto da 8 volumetti, la Yamato torna a raccontare la vita di una comune ragazza giapponese alle prese con i cambiamenti e le difficoltà che l'era Meiji porta con sé, senza abbandonare il romanticismo e l'ironia che da sempre contraddistinguono i suoi lavori.
Tokyo, inizio del '900: per volere del padre, in mancanza di un figlio maschio che possa ereditare il negozio, Shino viene cresciuta come se fosse un uomo, condizione che comunque non le crea particolari problemi. Nel momento in cui però l'agognato erede viene al mondo, alla povera Shino viene chiesto di smettere i panni maschili per diventare una perfetta moglie giapponese, e nondimeno le viene imposto il matrimonio con l'amico d'infanzia Saburo. Scossa dai cambiamenti improvvisi, la ragazza rifiuta di obbedire al volere del padre e decide di fuggire per raggiungere l'America, la terra promessa in cui ogni donna è libera di vivere la propria vita, un paese moderno lontano dai meccanismi retrogradi che ancora attanagliano il Giappone. Per puro caso, Shino conosce Daniel Irving, insegnante americano di istanza in Giappone, e tra i due scatta quasi immediatamente la scintilla dell'amore. Ovviamente le difficoltà per una coppia "mista" sono tantissime, inoltre Shino, che ha vissuto per 16 anni come un uomo, manca totalmente di senso comune e di grazia femminile. Nonostante ciò, complice una bellezza fuori dal comune ("Komachi" è un termine che indica appunto una bella donna), un'intelligenza vispa e recettiva, e un carattere particolarmente forte, Shino farà di tutto per coronare il suo sogno d'amore, entrando a testa alta nella nuova epoca moderna.
I punti di forza di questo manga sono senza dubbio il tratto particolareggiato e accattivante, una protagonista fuori dagli schemi, una trama solida, romantica e di impressionante attualità.
Partendo dall'analisi del disegno: il tratto della mangaka è splendido e, pur rimanendo fedele a determinati stilemi dei manga shoujo, presenta una minuziosa cura nel design degli abiti e delle acconciature, nonché un'attenzione non comune per gli ambienti esterni e i paesaggi. I personaggi sono tutti slanciati, dotati di gambe lunghe e buone proporzioni.
È inevitabile, parlando di quest'opera, fare il paragone con "Una ragazza alla moda", da cui "N. Y. Komachi" pesca i temi principali tanto cari all'autrice; la modernizzazione, la condizione delle donne, la discriminazione sessuale e la ricerca della realizzazione personale sia sul piano affettivo che su quello lavorativo. Le protagoniste delle due opere hanno molto in comune, infatti sia Benio che Shino sono dei maschiacci, entrambe rifiutano la volontà impostagli dai loro padri ed entrambe cercano la felicità senza piegarsi alle convenzioni e al senso comune. Allo stesso modo però, le due ragazze affrontano i problemi in modo nettamente diverso: se Benio davanti ad una porta chiusa scalcia fino a distruggerla, Shino preferisce cercarne la chiave, senza ricorrere immediatamente a metodi estremi. È una ragazza molto forte e orgogliosa, ma allo stesso tempo dolce e paziente. Seppur lontana dallo stereotipo della perfetta moglie giapponese, la nostra eroina ama con tutta se stessa, consacrando gran parte delle proprie energie al suo compagno. Shino però, non vive solo per l'amore, dopotutto siamo nell'epoca moderna e una donna deve anche imparare un mestiere! La ragazza quindi ce la mette tutta per diventare fotografa, dedicando anima e corpo a questa passione, accettando anche di trascorrere periodi più o meno lunghi lontano dal suo amato Daniel.
Shino, con la sua personalità forte e coraggiosa, è sicuramente il perno e il punto di forza dell'intera storia.
Una menzione speciale va fatta ai personaggi secondari; seppur il cast non sia numerosissimo, personaggi quali Saburo, Nanette, il padre di Shino, Hengensai e Deshimaru, nonché il gatto Poteji, sono divertenti, funzionali alle situazioni e ottimamente caratterizzati.
L'analisi della protagonista ci fa capire come questo manga, nonostante sia datato 1986, possieda ancora una sorprendente attualità, infatti leggendolo ai giorni nostri è inevitabile pensare al motto: "Più le cose cambiano, più restano le stesse". La condizione di Shino non è poi molto diversa da quella di molte donne moderne, infatti anche quelle che vivono nei cosiddetti paesi industrializzati (ad esempio l'Italia) devono spesso sgomitare per farsi largo nel mondo del lavoro, percepiscono stipendi mediamente più bassi di quelli dei colleghi maschi, fanno meno carriera e continuano ad essere le principali addette alla cura della famiglia e dei figli. Negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti significativi, e di sicuro anche il ruolo dell'uomo è cambiato, ma la discriminazione resta ancora forte e non è raro sentir dire che una donna debba obbligatoriamente, e quasi per imposizione genetica, fare certi lavori e non altri.
Altro tema portante e fortemente attuale di questo manga riguarda la problematica dei matrimoni misti e dell'integrazione; la relazione di Shino e Daniel viene fortemente osteggiata sia dagli americani che dai giapponesi, ciecamente convinti che due culture totalmente diverse non possano convivere in armonia. Effettivamente i due ragazzi sono spesso vittime di incomprensioni reciproche, ma riescono a capirsi e a trovare l'equilibrio grazie al loro amore e a tanta, tanta pazienza. Anche oggi i matrimoni misti e l'integrazione delle diverse culture sono un "caso problematico", e spesso purtroppo ce lo ricordano i fatti di cronaca, ma ciò che questo manga vuol farci capire (seppur in maniera romantica e fortemente romanzata) è come sia possibile migliorare se stessi e la propria società attingendo da quanto di buono una cultura diversa può offrirci.
Insomma, la storia di Shino e Daniel è la storia di tante coppie moderne, di tanti uomini e donne che ogni giorno lottano con dignità per affermare il loro diritto ad esistere e ad essere se stessi.
Vogliate scusarmi per questa divagazione, ma la ritengo essenziale per far notare quanto un manga come "N. Y. Komachi", che si svolge all'inizio del '900, possa ancora oggi fornire idee e spunti di riflessione, in risposta soprattutto ad un pubblico giovane che snobba questo genere di opere considerandole "vecchie". Questa invece è la storia di una coppia moderna, di un uomo e di una donna che vivono e supportano l'una i sogni dell'altro a dispetto degli ostacoli e delle regole imposte da società anacronistiche.
Ma questo bel manga non è purtroppo esente da difetti, che si fanno sentire soprattutto negli ultimi numeri. Fondamentalmente negli 8 volumi che compongono la serie, assistiamo alle vicende di Shino, intenta a diventare fotografa e a coronare il suo sogno d'amore; in tante piccole saghe, che si snodano tra gli Stati Uniti e il Giappone, la ragazza viene messa alla prova da espedienti, più o meno credibili, che ne mettono a rischio la storia d'amore e la realizzazione personale. Se la Yamato riesce a non annoiare mai grazie alla tagliente ironia e all'umorismo ricercato di personaggi e situazioni, ritengo che nel volume 7 la storia subisca un grosso calo. Onde evitare spoiler non mi addentrerò nella questione, dirò soltanto che in questa parte del manga si viene a creare una situazione banale e a mio dire inutile, che sembra creata solo per allungare il brodo e per mettere Shino alla prova per l'ennesima volta. In questo frangente anche il personaggio di Daniel perde parecchi punti, in quanto sembra comportarsi in modo totalmente opposto a quanto ci aveva abituati, agendo come un ragazzino egoista e immaturo che non riesce a capire quali siano le priorità della sua vita. Insomma, la Yamato ci mette davanti ad una situazione degna di una soap-opera di serie B che poteva essere tranquillamente evitata.
Inoltre, nonostante l'indubbia qualità di questo manga, la storia sembra a tratti mancare di brio, e in generale mancano quella verve e quella freschezza che contraddistinguono "Una ragazza alla moda". Il mio giudizio risente forse dell'amore che provo per il precedente lavoro di questa autrice, ma la sensazione è che a "N. Y. Komachi" manchi qualcosa per raggiungere la perfezione.
In conclusione: "N. Y. Komachi" è un manga molto bello, frizzante, divertente, romantico ma non smielato e quindi appetibile anche al pubblico maschile. Waki Yamato come sempre porta sul palcoscenico storie di donne forti e coraggiose che combattono per decidere il proprio destino, senza mai tralasciare una forte critica sociale abilmente addolcita da una comicità irriverente ed ironica.
Il mio cruccio è che opere come questa non vengano prese in considerazione dalle lettrici più giovani che spesso, a torto, ritengono questo tipo di storie poco attuali e di difficile immedesimazione. Ciò succede, forse, perché tale fetta di pubblico è abituata ad un tratto più morbido e appariscente, a trame più immediate e a contesti storici più moderni. Sarebbe bello invece se anche le ragazze molto giovani si approcciassero a questo manga, poiché seppur ancora lontane dalla condizione di "adulte", potrebbero trovare in Shino la voglia e la forza di sentirsi fiere del loro essere donne.
Tokyo, inizio del '900: per volere del padre, in mancanza di un figlio maschio che possa ereditare il negozio, Shino viene cresciuta come se fosse un uomo, condizione che comunque non le crea particolari problemi. Nel momento in cui però l'agognato erede viene al mondo, alla povera Shino viene chiesto di smettere i panni maschili per diventare una perfetta moglie giapponese, e nondimeno le viene imposto il matrimonio con l'amico d'infanzia Saburo. Scossa dai cambiamenti improvvisi, la ragazza rifiuta di obbedire al volere del padre e decide di fuggire per raggiungere l'America, la terra promessa in cui ogni donna è libera di vivere la propria vita, un paese moderno lontano dai meccanismi retrogradi che ancora attanagliano il Giappone. Per puro caso, Shino conosce Daniel Irving, insegnante americano di istanza in Giappone, e tra i due scatta quasi immediatamente la scintilla dell'amore. Ovviamente le difficoltà per una coppia "mista" sono tantissime, inoltre Shino, che ha vissuto per 16 anni come un uomo, manca totalmente di senso comune e di grazia femminile. Nonostante ciò, complice una bellezza fuori dal comune ("Komachi" è un termine che indica appunto una bella donna), un'intelligenza vispa e recettiva, e un carattere particolarmente forte, Shino farà di tutto per coronare il suo sogno d'amore, entrando a testa alta nella nuova epoca moderna.
I punti di forza di questo manga sono senza dubbio il tratto particolareggiato e accattivante, una protagonista fuori dagli schemi, una trama solida, romantica e di impressionante attualità.
Partendo dall'analisi del disegno: il tratto della mangaka è splendido e, pur rimanendo fedele a determinati stilemi dei manga shoujo, presenta una minuziosa cura nel design degli abiti e delle acconciature, nonché un'attenzione non comune per gli ambienti esterni e i paesaggi. I personaggi sono tutti slanciati, dotati di gambe lunghe e buone proporzioni.
È inevitabile, parlando di quest'opera, fare il paragone con "Una ragazza alla moda", da cui "N. Y. Komachi" pesca i temi principali tanto cari all'autrice; la modernizzazione, la condizione delle donne, la discriminazione sessuale e la ricerca della realizzazione personale sia sul piano affettivo che su quello lavorativo. Le protagoniste delle due opere hanno molto in comune, infatti sia Benio che Shino sono dei maschiacci, entrambe rifiutano la volontà impostagli dai loro padri ed entrambe cercano la felicità senza piegarsi alle convenzioni e al senso comune. Allo stesso modo però, le due ragazze affrontano i problemi in modo nettamente diverso: se Benio davanti ad una porta chiusa scalcia fino a distruggerla, Shino preferisce cercarne la chiave, senza ricorrere immediatamente a metodi estremi. È una ragazza molto forte e orgogliosa, ma allo stesso tempo dolce e paziente. Seppur lontana dallo stereotipo della perfetta moglie giapponese, la nostra eroina ama con tutta se stessa, consacrando gran parte delle proprie energie al suo compagno. Shino però, non vive solo per l'amore, dopotutto siamo nell'epoca moderna e una donna deve anche imparare un mestiere! La ragazza quindi ce la mette tutta per diventare fotografa, dedicando anima e corpo a questa passione, accettando anche di trascorrere periodi più o meno lunghi lontano dal suo amato Daniel.
Shino, con la sua personalità forte e coraggiosa, è sicuramente il perno e il punto di forza dell'intera storia.
Una menzione speciale va fatta ai personaggi secondari; seppur il cast non sia numerosissimo, personaggi quali Saburo, Nanette, il padre di Shino, Hengensai e Deshimaru, nonché il gatto Poteji, sono divertenti, funzionali alle situazioni e ottimamente caratterizzati.
L'analisi della protagonista ci fa capire come questo manga, nonostante sia datato 1986, possieda ancora una sorprendente attualità, infatti leggendolo ai giorni nostri è inevitabile pensare al motto: "Più le cose cambiano, più restano le stesse". La condizione di Shino non è poi molto diversa da quella di molte donne moderne, infatti anche quelle che vivono nei cosiddetti paesi industrializzati (ad esempio l'Italia) devono spesso sgomitare per farsi largo nel mondo del lavoro, percepiscono stipendi mediamente più bassi di quelli dei colleghi maschi, fanno meno carriera e continuano ad essere le principali addette alla cura della famiglia e dei figli. Negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti significativi, e di sicuro anche il ruolo dell'uomo è cambiato, ma la discriminazione resta ancora forte e non è raro sentir dire che una donna debba obbligatoriamente, e quasi per imposizione genetica, fare certi lavori e non altri.
Altro tema portante e fortemente attuale di questo manga riguarda la problematica dei matrimoni misti e dell'integrazione; la relazione di Shino e Daniel viene fortemente osteggiata sia dagli americani che dai giapponesi, ciecamente convinti che due culture totalmente diverse non possano convivere in armonia. Effettivamente i due ragazzi sono spesso vittime di incomprensioni reciproche, ma riescono a capirsi e a trovare l'equilibrio grazie al loro amore e a tanta, tanta pazienza. Anche oggi i matrimoni misti e l'integrazione delle diverse culture sono un "caso problematico", e spesso purtroppo ce lo ricordano i fatti di cronaca, ma ciò che questo manga vuol farci capire (seppur in maniera romantica e fortemente romanzata) è come sia possibile migliorare se stessi e la propria società attingendo da quanto di buono una cultura diversa può offrirci.
Insomma, la storia di Shino e Daniel è la storia di tante coppie moderne, di tanti uomini e donne che ogni giorno lottano con dignità per affermare il loro diritto ad esistere e ad essere se stessi.
Vogliate scusarmi per questa divagazione, ma la ritengo essenziale per far notare quanto un manga come "N. Y. Komachi", che si svolge all'inizio del '900, possa ancora oggi fornire idee e spunti di riflessione, in risposta soprattutto ad un pubblico giovane che snobba questo genere di opere considerandole "vecchie". Questa invece è la storia di una coppia moderna, di un uomo e di una donna che vivono e supportano l'una i sogni dell'altro a dispetto degli ostacoli e delle regole imposte da società anacronistiche.
Ma questo bel manga non è purtroppo esente da difetti, che si fanno sentire soprattutto negli ultimi numeri. Fondamentalmente negli 8 volumi che compongono la serie, assistiamo alle vicende di Shino, intenta a diventare fotografa e a coronare il suo sogno d'amore; in tante piccole saghe, che si snodano tra gli Stati Uniti e il Giappone, la ragazza viene messa alla prova da espedienti, più o meno credibili, che ne mettono a rischio la storia d'amore e la realizzazione personale. Se la Yamato riesce a non annoiare mai grazie alla tagliente ironia e all'umorismo ricercato di personaggi e situazioni, ritengo che nel volume 7 la storia subisca un grosso calo. Onde evitare spoiler non mi addentrerò nella questione, dirò soltanto che in questa parte del manga si viene a creare una situazione banale e a mio dire inutile, che sembra creata solo per allungare il brodo e per mettere Shino alla prova per l'ennesima volta. In questo frangente anche il personaggio di Daniel perde parecchi punti, in quanto sembra comportarsi in modo totalmente opposto a quanto ci aveva abituati, agendo come un ragazzino egoista e immaturo che non riesce a capire quali siano le priorità della sua vita. Insomma, la Yamato ci mette davanti ad una situazione degna di una soap-opera di serie B che poteva essere tranquillamente evitata.
Inoltre, nonostante l'indubbia qualità di questo manga, la storia sembra a tratti mancare di brio, e in generale mancano quella verve e quella freschezza che contraddistinguono "Una ragazza alla moda". Il mio giudizio risente forse dell'amore che provo per il precedente lavoro di questa autrice, ma la sensazione è che a "N. Y. Komachi" manchi qualcosa per raggiungere la perfezione.
In conclusione: "N. Y. Komachi" è un manga molto bello, frizzante, divertente, romantico ma non smielato e quindi appetibile anche al pubblico maschile. Waki Yamato come sempre porta sul palcoscenico storie di donne forti e coraggiose che combattono per decidere il proprio destino, senza mai tralasciare una forte critica sociale abilmente addolcita da una comicità irriverente ed ironica.
Il mio cruccio è che opere come questa non vengano prese in considerazione dalle lettrici più giovani che spesso, a torto, ritengono questo tipo di storie poco attuali e di difficile immedesimazione. Ciò succede, forse, perché tale fetta di pubblico è abituata ad un tratto più morbido e appariscente, a trame più immediate e a contesti storici più moderni. Sarebbe bello invece se anche le ragazze molto giovani si approcciassero a questo manga, poiché seppur ancora lontane dalla condizione di "adulte", potrebbero trovare in Shino la voglia e la forza di sentirsi fiere del loro essere donne.