Strain
Dopo tanto tempo recensisco un altra opera di Ikegami oltre il suo capolavoro Sanctuary: potrei dire che alcune analogie esistono fra le due opere in quanto Ikegami si muove sempre in un mondo in cui malavita, politica ed affari vanno a braccetto con personaggi spietati compresi i protagonisti principali, i quali sanno che fra le regole del gioco c’è quella che il più debole perde e muore.
Strain è un opera che vede allo storyboard Buronson, lo stresso di Hokuto no Ken, e anche qui possiamo rivedere una tematica tipica di quest’autore ma anche un luogo comune non solo giapponese: “buon sangue non mente” ovvero che chi ha un determinato sangue è come un cavallo di razza destinato a trionfare.
E Mayo dimostrerà quanto vale.
Abituato a giocare con le sfumature Ikegami (il quale in teoria si occupa solo dei disegni) mettera in campo altri personaggi ne buoni totalmente ne cattivi allo stesso modo i quali attireranno le simpatie/antipatie del pubblico.
Io ho sempre apprezzato questo lato di Ikegami: non tutti i cattivi muoino ma si rifanno magari una vita non troppo lontana dalla precedente.
I disegni sono quelli soliti dell’artista, che io trovo molto belli, con una varietà di volti e fattezze fisiche diverse: il ciccione, il nonnetto, l’occidentale ecc.
Quest’opera non può che essere promossa: il voto un bell’otto pieno.
Strain è un opera che vede allo storyboard Buronson, lo stresso di Hokuto no Ken, e anche qui possiamo rivedere una tematica tipica di quest’autore ma anche un luogo comune non solo giapponese: “buon sangue non mente” ovvero che chi ha un determinato sangue è come un cavallo di razza destinato a trionfare.
E Mayo dimostrerà quanto vale.
Abituato a giocare con le sfumature Ikegami (il quale in teoria si occupa solo dei disegni) mettera in campo altri personaggi ne buoni totalmente ne cattivi allo stesso modo i quali attireranno le simpatie/antipatie del pubblico.
Io ho sempre apprezzato questo lato di Ikegami: non tutti i cattivi muoino ma si rifanno magari una vita non troppo lontana dalla precedente.
I disegni sono quelli soliti dell’artista, che io trovo molto belli, con una varietà di volti e fattezze fisiche diverse: il ciccione, il nonnetto, l’occidentale ecc.
Quest’opera non può che essere promossa: il voto un bell’otto pieno.
Che dire? Mi stupisco di non trovare nessuna recensione per questo titolo... che è un ottimo titolo! Ad ogni modo, sono infantilmente fiero di essere il primo a scriverla.
Bene, basta con gli inutili sproloqui e veniamo al nocciolo!
L'opera è una mini-serie, ma la trama si snoda bene all'interno dei cinque volumi e non si ha la percezione di una narrazione forzatamente accelerata per "problemi di spazio".
Il personaggio di Mayo, che poi è quello principale, ha, a mio avviso, moltissime analogie con i personaggi interpretati da Takeshi Kitano (chi ha visto i suoi film sa cosa intendo), è freddo, ombroso, spietato... ma lascia intravedere ancora qualche briciolo di umanità.
La grafica e i dettagli dei disegni sono sublimi e lasciano un forte retrogusto vintage.
Il voto di 8 più spiccioli è strameritato.
Bene, basta con gli inutili sproloqui e veniamo al nocciolo!
L'opera è una mini-serie, ma la trama si snoda bene all'interno dei cinque volumi e non si ha la percezione di una narrazione forzatamente accelerata per "problemi di spazio".
Il personaggio di Mayo, che poi è quello principale, ha, a mio avviso, moltissime analogie con i personaggi interpretati da Takeshi Kitano (chi ha visto i suoi film sa cosa intendo), è freddo, ombroso, spietato... ma lascia intravedere ancora qualche briciolo di umanità.
La grafica e i dettagli dei disegni sono sublimi e lasciano un forte retrogusto vintage.
Il voto di 8 più spiccioli è strameritato.