L'equazione del professore
Avevo iniziato a leggere questo manga in italiano nell’edizione della Kappa ma per finirlo sono andato sulle scanlations di un sito inglese: anche se avessi infatti voluto continuare a comprare i volumi italiani avrei dovuto mettermi l’animo in pace perché la versione italiana è monca di due volumi, si dice perché la piccola etichetta giapponese che la pubblicava è fallita (ma Animeclick indica qualcosa pubblicato nel 2016 mentre l’ultimo volume della versione nostrana è uscito nel 2011 a distanza di sei anni dal primo).
Probabilmente non ha avuto molto successo benché all’epoca la maestra Kazuma Kodaka venisse pompata come una grande autrice. Io ho provato sia "Kizuna" che "L’equazione del professore" e li ho trovati buoni prodotti ma non eccezionali.
Passo adesso a recensire la seconda opera avvertendovi che ci saranno spoiler: utente avvisato mezzo salvato!
Partiamo dal disegno: penso che all’inizio sia migliore di quello che vediamo alla fine, ma vi avverto che vedrete delle piccole variazioni volume per volume: l’opera è uscita nel 1993 e si sentiva ancora l’aria degli anni ottanta ma è finita solo nel 2002 e probabilmente l’autrice ha avuto stimoli che l’hanno confusa un po’.
I protagonisti all’inizio sono cinque: Masami e suo fratello Masayoshi, Tooru, Atsushi e Koiji Inagaki.
Masami e Tooru sono una coppia già dall’inizio ma Masayoshi è geloso: l’autrice qui potrebbe piazzare un amore incestuoso ma solleva l’argomento e poi essendo troppo pruriginoso non avanza in quel senso.
Il personaggio che preferisco è Inagaki che però per lieto fine che includa tutti diviene verso la fine etero, dando così il via libera alla coppia Masayoshi/Atsushi che all’inizio sembrava mal combinata/ Io avrei preferito Che Inagaki si scoprisse uke e si sistemasse con Masayoshi ma l’autrice afferma che il finale lo aveva praticamente previsto sin dall’inizio.
Credo che sia un abitudine di molte autrici giapponesi dar scontato che se disegnano un personaggio con i capelli biondi questo sarà l’uke della coppia.
In fondo nell’antica Roma le ragazze con i capelli neri erano serie, quelle bionde erano facili e le rosse beh… quando Messalina andava nei bordelli facendosi chiamare Licisca si metteva una parrucca di capelli rossi per far capire quanto fosse allupata.
Credo che la Kodaka abbia cannato proprio le coppie e la persona trattata peggio e' Masami che è disegnato per fare la figura della donna perfetta dimenticandosi che è un maschio. E qui si vede uno dei problemi tipici degli shonen ai (in realtà ci sono un paio di scene yaoi ma disegnate verso la fine in modo dimenticabilissimo) cioè la piattezza dei protagonisti che comunque devono essere una coppia, per cui anche quando possono tradire il partner si fanno un mucchio di paranoie e dicono no.
Farei un parallelo con il fumetto femminile parlando degli shojo: le ragazze mirano a sposare il loro uomo, il matrimonio è la vittoria della donna contro tutte le avversita'; l’uomo invece nella nostra realtà arriva al matrimonio dopo essersi “divertito”, io ho letto molti Boy’s Love giapponesi e il maschio pensa come pensano le ragazzine di dieci anni alla prima cotta!
Comunque anche se non mi ha lasciato soddisfatto a pieno la storia girava e dunque nonostante i difetti di scrittura dovuti alla mancanza di realismo dell’autrice gli assegno un 7.
Probabilmente non ha avuto molto successo benché all’epoca la maestra Kazuma Kodaka venisse pompata come una grande autrice. Io ho provato sia "Kizuna" che "L’equazione del professore" e li ho trovati buoni prodotti ma non eccezionali.
Passo adesso a recensire la seconda opera avvertendovi che ci saranno spoiler: utente avvisato mezzo salvato!
Partiamo dal disegno: penso che all’inizio sia migliore di quello che vediamo alla fine, ma vi avverto che vedrete delle piccole variazioni volume per volume: l’opera è uscita nel 1993 e si sentiva ancora l’aria degli anni ottanta ma è finita solo nel 2002 e probabilmente l’autrice ha avuto stimoli che l’hanno confusa un po’.
I protagonisti all’inizio sono cinque: Masami e suo fratello Masayoshi, Tooru, Atsushi e Koiji Inagaki.
Masami e Tooru sono una coppia già dall’inizio ma Masayoshi è geloso: l’autrice qui potrebbe piazzare un amore incestuoso ma solleva l’argomento e poi essendo troppo pruriginoso non avanza in quel senso.
Il personaggio che preferisco è Inagaki che però per lieto fine che includa tutti diviene verso la fine etero, dando così il via libera alla coppia Masayoshi/Atsushi che all’inizio sembrava mal combinata/ Io avrei preferito Che Inagaki si scoprisse uke e si sistemasse con Masayoshi ma l’autrice afferma che il finale lo aveva praticamente previsto sin dall’inizio.
Credo che sia un abitudine di molte autrici giapponesi dar scontato che se disegnano un personaggio con i capelli biondi questo sarà l’uke della coppia.
In fondo nell’antica Roma le ragazze con i capelli neri erano serie, quelle bionde erano facili e le rosse beh… quando Messalina andava nei bordelli facendosi chiamare Licisca si metteva una parrucca di capelli rossi per far capire quanto fosse allupata.
Credo che la Kodaka abbia cannato proprio le coppie e la persona trattata peggio e' Masami che è disegnato per fare la figura della donna perfetta dimenticandosi che è un maschio. E qui si vede uno dei problemi tipici degli shonen ai (in realtà ci sono un paio di scene yaoi ma disegnate verso la fine in modo dimenticabilissimo) cioè la piattezza dei protagonisti che comunque devono essere una coppia, per cui anche quando possono tradire il partner si fanno un mucchio di paranoie e dicono no.
Farei un parallelo con il fumetto femminile parlando degli shojo: le ragazze mirano a sposare il loro uomo, il matrimonio è la vittoria della donna contro tutte le avversita'; l’uomo invece nella nostra realtà arriva al matrimonio dopo essersi “divertito”, io ho letto molti Boy’s Love giapponesi e il maschio pensa come pensano le ragazzine di dieci anni alla prima cotta!
Comunque anche se non mi ha lasciato soddisfatto a pieno la storia girava e dunque nonostante i difetti di scrittura dovuti alla mancanza di realismo dell’autrice gli assegno un 7.
Molto carino e divertente, piacevole da leggere e da seguire, anche per chi normalmente non ama il genere shonen-ai. Una storia molto simpatica, mai volgare, con dei bei personaggi. Stiamo pur sempre parlando di uno shonen-ai che non ha molte pretese (è molto meno serio di quello che può essere, ad esempio, un kizuna), ma proprio per questo risulta molto piacevole. I disegni non sono sicuramente paragonabili a quelli più recenti, ma la Kodaka ha uno stile che riesce a essere molto gradevole anche se un po' più grezzo. I personaggi tipici da shonen-ai, forse la caratterizzazione è quella che è, ma nel complesso, lo sviluppo dei personaggi durante l'intera opera è molto interessante e abbastanza originale.
Quanto è carino questo manga! È articolato molto bene e per ora (giunto al settimo volume) la storia riserva sempre qualche colpo di scena. Dunque da premettere che il tratto dell'autrice nel corso della storia cambia, vuoi perché la Kodaka era un po' lenta, non saprei, comunque c'è un abisso tra i disegni dei primi 4 volumi da quelli dal 5 in poi. A me sinceramente piacevano anche i tratti dei primi volumi, che facevano molto "manga primi anni '90 fine '80" con questi protagonisti molto mascolini.
La storia è quella di Atsushi, che si iscrive in una scuola "di scalmanati" perché pensa che lì lavori il suo primo amore, invece scopre che alla fine a lavorarci è il fratello e non lui. Atsushi si innamora cosi del fratello del suo primo amore (Masayoshi) ma ha anche un altro pretendente suo coetaneo, Inagaki, molto carino e simpatico per giunta.
La storia di snoda anche intorno al primo amore di Atsushi, Masami, e al tuo boyfriend Toru, che fa l'insegnante nella stessa scuola del protagonista.
Mi è piaciuto il fatto anche che Masami e Masayoshi sono mezzo sangue norvegesi, infatti ad un certo punto tutti i protagonisti vanno in Norvegia, e l'autrice è stata davvero bravissima a documentarsi.
Concordo con chi dice che le donne sono disegnate un po' male, ma poi, con la maturazione artistica dell'autrice, le cose cambiano anche per loro.
L'edizione Kappa è orrenda per il fatto che sono lentissimi. A distanzi di anni dal primo volume, devono ancora far uscire gli ultimi 2 numeri. Le traduzioni sono un po' campate per arie, nel primo volume c'è scritto che Masami è il fratello minore di Masayoshi, quando è giusto il contrario.
Non fosse per i ritardi (un po' colpa della Kappa che non si decide a pubblicare tutti i volumi, un po' della casa editrice originale che nel frattempo era fallita) e per alcune traduzioni, sarebbe abbastanza accettabile, sta di fatto che i prezzi cambiano, certi numeri costano 8.50, altri 9.50 (ma il numero di pagine sempre uguale) per poi arrivare a 6,90 con un cambio di formato, leggermente più piccolo.
Per ora (sto leggendo in questi giorni il settimo volume) non ci sono state scene "hot" e molte gag mi ricordano quelle dei manga di Rumiko Takahashi. Complimenti!
La storia è quella di Atsushi, che si iscrive in una scuola "di scalmanati" perché pensa che lì lavori il suo primo amore, invece scopre che alla fine a lavorarci è il fratello e non lui. Atsushi si innamora cosi del fratello del suo primo amore (Masayoshi) ma ha anche un altro pretendente suo coetaneo, Inagaki, molto carino e simpatico per giunta.
La storia di snoda anche intorno al primo amore di Atsushi, Masami, e al tuo boyfriend Toru, che fa l'insegnante nella stessa scuola del protagonista.
Mi è piaciuto il fatto anche che Masami e Masayoshi sono mezzo sangue norvegesi, infatti ad un certo punto tutti i protagonisti vanno in Norvegia, e l'autrice è stata davvero bravissima a documentarsi.
Concordo con chi dice che le donne sono disegnate un po' male, ma poi, con la maturazione artistica dell'autrice, le cose cambiano anche per loro.
L'edizione Kappa è orrenda per il fatto che sono lentissimi. A distanzi di anni dal primo volume, devono ancora far uscire gli ultimi 2 numeri. Le traduzioni sono un po' campate per arie, nel primo volume c'è scritto che Masami è il fratello minore di Masayoshi, quando è giusto il contrario.
Non fosse per i ritardi (un po' colpa della Kappa che non si decide a pubblicare tutti i volumi, un po' della casa editrice originale che nel frattempo era fallita) e per alcune traduzioni, sarebbe abbastanza accettabile, sta di fatto che i prezzi cambiano, certi numeri costano 8.50, altri 9.50 (ma il numero di pagine sempre uguale) per poi arrivare a 6,90 con un cambio di formato, leggermente più piccolo.
Per ora (sto leggendo in questi giorni il settimo volume) non ci sono state scene "hot" e molte gag mi ricordano quelle dei manga di Rumiko Takahashi. Complimenti!
Una delle serie più divertenti di Kazuma Kodaka. I primi volumi fanno davvero morire. Poi si perde un po' il ritmo, ma comunque rimane una buona serie. Peccato che l'autrice abbia, a mio parere, allungato un po' il brodo in certi punti, trasformandola in una soap dozzinale.
La Kodaka a differenza di altre autrici riesce a far sembrare comunque uomini anche i personaggi più effemminati (travestiti a parte, ovviamente). Per contro, però, sembra incapace di disegnare belle donne; quando si vestono in maniera femminile appaiono tutte esageratamente "longilinee" e con una testa grossa, sproporzionata rispetto al corpo. Va detto però che in questa serie i suoi disegni sono lontani dall'essere raffinati come quelli delle sue ultime opere. Voto: 8/9
La Kodaka a differenza di altre autrici riesce a far sembrare comunque uomini anche i personaggi più effemminati (travestiti a parte, ovviamente). Per contro, però, sembra incapace di disegnare belle donne; quando si vestono in maniera femminile appaiono tutte esageratamente "longilinee" e con una testa grossa, sproporzionata rispetto al corpo. Va detto però che in questa serie i suoi disegni sono lontani dall'essere raffinati come quelli delle sue ultime opere. Voto: 8/9