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Shady2393

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Shady2393

Volumi letti: 24/64 --- Voto 10
Negli ultimi anni mi sono sempre prodigato nel cercare un fumetto, manga, o opera che sapesse raccontare, in tutte le sue sfaccettature, quello sport di squadra perfetto che per me, sin da bambino, è sempre stato il calcio. Finalmente, da un anno a questa parte, i miei sforzi di ricerca sono stati soddisfatti, grazie alla scoperta ed alla lettura di "Giant Killing", manga scritto da Masaya Tsunamoto e disegnato da Tsujitomo. Ma cos'ha di speciale questo spokon sul calcio rispetto ai suoi predecessori e rivali? Molte cose, che ad un primo acchito potrebbero sembrare banali, ma che in realtà non lo sono. Cominciamo dal principio, la storia non parla di una squadra scolastica formata da un gruppo di ragazzi-fenomeni che vincono ogni partita con mirabolanti super tiri. No, in "Giant Killing" la protagonista è l'East Tokyo United (ETU), squadra di Tokyo che milita nella Japan League 1, il massimo campionato giapponese. La società, dopo un passato glorioso, non se la sta passando bene e per risollevarne le sorti ed evitare l'onta di una retrocessione decide di riportare alla base quello che era stato il giocatore simbolo degli anni d'oro della squadra: Takeshi Tatsumi. Quest'ultimo è uno stravagante personaggio che, dopo aver lasciato da giocatore l'ETU, adesso allena in Inghilterra e che ha raggiunto una certa fama grazie alle sue imprese in Fa Cup, dove è riuscito a portare fino alla fase ad eliminazione diretta un gruppo di giocatori amatoriali, battendo persino squadre di Premiership Inglese, attuando quello che lui chiama "Giant Killing", ovvero, battere una squadra nettamente superiore alla propria, una sorta di Davide contro Golia. Comincia così l'ardua opera di Tatsumi che, con le sue tattiche e strategie, cercherà di cambiare e migliorare l'intera società East Tokyo United secondo le sue visioni ed il suo modo di pensare. Un altro punto di forza del manga sono i personaggi, caratterizzati egregiamente e per niente stereotipati, ma la cosa più interessante e che più colpisce è l'evoluzione personale di ognuno dei protagonisti, che, con il passare delle partite e della gestione di Tastumi, cominciano a mutare e a volte anche a maturare sia dentro che soprattutto fuori il campo. Già fuori dal campo, perché in "Giant Killing" la cura dei particolari nella trama è maniacale e i protagonisti finiscono per essere anche gli addetti della società, presidente, dirigenti, PR, scout fino ad arrivare ai tifosi e persino alle squadre avversarie(!). Tutti hanno dietro una storia e dei moventi che si intrecciano indissolubilmente con trama centrale. Passando alla narrazione i volumi sono molto ben strutturati e la lettura tra le varie partite, allenamenti e vicissitudini dei molti 'attori' di questo manga scorrono veloci e in modo più che piacevole. Ovviamente molte partite di campionato, data la loro importanza, sono scaglionate dall'autore in due o tre volumi, questo perché ricche di introspezioni, di flashback e di fasi cristallizzate del gioco in cui, attraverso una sorta di monologo interiore, riusciamo a carpire meglio le varie personalità di giocatori ed allenatori, anche avversari. Tutto ciò se da un lato ci permette di godere appieno di questa visione corale e totalitaria del manga, dall'altro finisce per allungare un po' la storia, che con 32 volumi pubblicati è ancora alla seconda parte del primo campionato di Tatsumi alla guida dell'ETU. Per quanto riguarda i disegni, tralasciando ovviamente i primi volumi, il tratto e la caratterizzazione grafica dei personaggi e degli ambienti da parte di Tsujitomo sono molto validi, le azioni di gioco, la palla che rotola, gli stadi, le proporzioni dei vari giocatori e personaggi sono tutte curate molto bene e vanno migliorando ad ogni volume che passa. Senza contare che, sempre dal punto di vista del disegno, si possono ritrovare sulle maglie delle squadre i vari sponsor, marchi e loghi completamente uguali alla realtà, come Nike, Adidas, Puma, ecc. Dunque, "Giant Killing" rappresenta quello che oggi, molto spesso, è raro trovare negli spokon. E' una sorta di piccola-grande eccezione, che se letta e capita può davvero appassionare, trascinandoti in questo mondo dove non esistono giocatori che da soli cambiano le partite, dove non ci sono tiri della tigre e dove la palla non si ovalizza. Con questo manga, volume dopo volume, ti ritrovi quasi come costretto a fare il tifo per l'ETU e per il suo allenatore, non vedrai l'ora di scoprire quale sarà la nuova e pazza strategia di Tatsumi per battere l'avversario, e se questa andrà a buon fine oppure no. Tutto come se fossi in campo o sugli spalti con loro, facendoti assaporare il calcio, quello vero.


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GIGIO

Volumi letti: 22/64 --- Voto 9
Giant Killing è la fatica di Masaya Tsunamoto in collaborazione con Tsujitomo ai disegni e grazie al quale questo "team", oltre che farsi conoscere al pubblico nipponico (e internazionale), ottiene un ottimo successo grazie alle oltre 200.000 copie vendute per ogni singolo volume. Giant Killing si può tranquillamente definire un manga con un doppio genere, da una parte il classico Spokon vivace e particolare, dall'altra l'atipicità di un Seinen introspettivo e caratteristico per ogni singolo protagonista. Già, perché in Giant Killing non esiste un protagonista assoluto. Certo, abbiamo l'allenatore Tatsumi Takeshi attorno al quale vige il proseguire della storia, ma soprattutto una marea di altri co-protagonisti che, grazie ad un'attenta ed interessante analisi da parte dell'autore, riesce praticamente a far sì che il lettore si affezioni a ciascun elemento presente, anche agli avversari.

Analizzando la trama vediamo una squadra nipponica della J-League (la nostra Serie A) di nome ETU (abbreviazione di East Tokyo United), che è sull'orlo del fallimento. La squadra sta infatti retrocedendo e gli sponsor se la danno a gambe levate. I dirigenti decidono di affidare la squadra a Takeshi Tatsumi, un ex calciatore della squadra che attualmente allena in Inghilterra. Takeshi, con i suoi modi brillanti, geniali ma anche molto atipici cercherà di dare nuova luce alla sua squadra.

Come detto sopra la caratterizzazione dei personaggi, oltre che agli ottimi disegni carichi di dettagli e particolari, che danno senso di estrema credibilità, sono il punto saldo di questo manga. La narrazione di base scorre lenta, forse per qualche impaziente troppo, al punto che dopo oltre 20 volumi siamo ancora a metà del primo campionato con la guida del nuovo allenatore. Ma ciò non pesa, anzi è un punto fermo che ricorda in parte le gesta di Takehiko Inoue nel suo manga simbolo "Slam Dunk", ossia quello di saper lasciar scorrere lenta la vicenda sportiva e di dare maggior risalto ai personaggi, anche non prettamente protagonisti. Il risultato finale (probabile anche per Giant Killing quando lo si vedrà in futuro) sarà quello di assaporare meglio ogni singola vittoria o sconfitta (nel bene o nel male) ma soprattutto non si avranno "personaggi di passaggio" ossia coloro che dopo 10 pagine vengono dimenticati come avviene nella maggior parte dei manga di genere sportivo.

Concludendo mi sento di consigliare pienamente questo manga a tutti, perché da una parte può benissimo accogliere tutti gli amanti del calcio data la sua estrema cura e credibilità dei particolari (niente tiri supersonici o catapulte infernali) dall'altra coloro che cercano anche una trama non solo calcistica ma anche umana.


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Akemichan

Volumi letti: 11/64 --- Voto 8
Nonostante il mio poco amore per il calcio, ho deciso di prendere Giant Killing perché gli spokon mi piacciono molto e perché si prospettava una storia diversa da quelle a cui ero di solito abituata. E non ne sono rimasta affatto delusa.
In sostanza, la trama è questa: Takeshi Tatsumi, un giovane allenatore, viene convocato ad allenare la sua ex-squadra, l'ETU, che ha lasciato anni prima per motivi non chiari, la quale purtroppo è in crisi. Il suo obiettivo sarà cercare di risollevarla durante il campionato di quell'anno dal baratro in cui è precipitata. Detta così, si capisce subito quale sia la particolarità della storia: il protagonista principale non è un giocatore, bensì un allenatore.

Tuttavia, ciò non è del tutto chiaro. Tatsumi è il protagonista, vero, ma la storia parla di molte altre persone e ricomprende in pratica l'intero mondo calcistico. Si può dire infatti che la storia si muova in base ad una serie di livelli incastrati l'uno con l'altro e comunicanti, a partire naturalmente dagli stessi giocatori. Non facciamoci infatti illusioni, nonostante Tatsumi e le sue tattiche siano al centro dell'attenzione, sono i giocatori i veri protagonisti in campo, che siano quelli dell'ETU o delle squadre avversarie. Ad ogni giocatore infatti sta venendo dedicato del tempo per scoprire le proprie motivazioni, la propria storia e per permetterci di conoscerli ed affezionarci a questa squadra, come se fosse la nostra, ma anche, eventualmente, a decidere di apprezzarne un'altra, anche se per ovvi motivi non possiamo seguirne il percorso. Ovviamente, ci sono giocatori a cui è stato dedicato molto più spazio rispetto ad altri che invece si sono visti in misura minore, ma la peculiarità del manga fa in modo che questi non siano comunque predominanti all'interno di una partita, anzi: Tsubaki sarà pure un giovane talento, ma la squadra non funziona solo con lui, tant'è che la maggior parte delle volte non fa nemmeno gol, o non è in partita. E così per tutti gli altri.

Il secondo livello è naturalmente quello di Tatsumi, e con questo intendo il mondo degli allenatori, il modo differente di gestire una squadra e anche i problemi che essi stessi affrontano con la società, con i giocatori e durante le partite. Essendo Tatsumi il protagonista, infatti, la rivalità tipica degli spokon non si ferma certo agli atleti, ma ricomprende l'allenatore stesso, in una sfida a chi riesce meglio a gestire una squadra. Il terzo livello è ciò che circonda l'intera squadra, cioè la società e la tifoseria. La prima in realtà non è ancora troppo sviluppata, ci si è basati più sul conoscere i personaggi che si occupano dell'ETU, ma confido che ci saranno sviluppi successivi, dato che è stata già introdotta la figura dello scout di talenti. I tifosi invece comprendono sempre una buona fetta della storia, anch'essa pronta per successivi sviluppi, non limitandosi ad essere semplicemente i "commenti esterni" che occupano vignette per spiegare l'ovvio che sta avvenendo in campo, ma intervenendo direttamente nella trama e avendo una loro storia parallela: così abbiamo il gruppo degli "ultras", il gruppo dei vecchi tifosi accompagnati dai figli, e i loro differenti modi di vivere l'amore per l'ETU. L'ultimo livello è composto da quello dei giornalisti: per ora, abbiamo visto solo le avventure della reporter Fujisawa, ma non dubito da alcune scene che ci saranno ampliamenti anche in questo settore; anche qui, non si tratta di semplici commenti, ma di una vera e propria storia parallela. Giant Killing non è solo la storia di una squadra, è la storia di tutti i mondi che ruotano attorno ad una squadra, ciascuno con la loro storia. Anzi, spero che man mano che il manga proceda si riesca ad avere una visione anche sulle altre attività di una squadra di calcio, come sponsor, mercato, ecc.

Di qui si capisce che le personalità dei personaggi sono davvero molto buone; il difetto iniziale di avere dei personaggi un po' stereotipati cala man mano che iniziamo a conoscerli davvero, l'unica pecca forse è quella di un eccessivo "buonismo", dato che tutti i personaggi paiono amare davvero il calcio e giocare per divertirsi, mentre non dobbiamo dimenticare che siamo nel mondo del professionismo dove l'essere un calciatore dovrebbe essere un lavoro. Il manga inoltre è attraversato da una vena comica, per cui alcuni personaggi hanno caratteristiche esagerate per rendere comiche le scene, ma senza mai strafare, e soprattutto mostrando anche una caratterizzazione completa che non si ferma alla macchietta.

Le partite che ci sono state finora le ho trovate ben rese e adrenaliniche; benché non creda che le tattiche di Tatsumi siano applicabili alla realtà, sono più che disposta a passarci sopra e a godermi il match che come ho detto non è un "one man show", tutt'altro, e ciò contribuisce comunque ad una prospettiva di realismo che è molto apprezzata durante la lettura.
I disegni, tuttavia, non sono il massimo. Pur permettendo una visione chiara delle partite e pur avendo avuto un miglioramento dall'inizio, spesso si ricorre a delle caratteristiche esagerate per riuscire a distinguere i vari personaggi (e non sempre ci si riesci). A fronte di una buona differenziazione fisionomica fra i personaggi, dato il loro alto numero, vi è una stilizzazione eccessiva quando ci sono vignette con troppi personaggi o questi sono ripresi in fondo. Non è bello vedere la porta e dietro, a rappresentare il pubblico, le figurine che disegnerei io se stessimo giocando all'impiccato. Ciò nonostante, i disegni sono buoni a sufficienza da permettere una lettura scorrevole, non sono così fastidiosi.

L'unico difetto che posso riscontrare finora è la poca attenzione per il campionato in sé. Ogni tanto spuntano squadre "che non hanno mai perso", ma sarebbe stato bello avere un calendario preciso delle partite ed una vera classifica di quello che sta succedendo. Solo dopo parecchi volumi abbiamo ottenuto almeno la tabella della situazione dell'ETU, ma non basta. In un manga che dà così attenzione al mondo che ruota attorno al calcio, la trovo una pecca notevole. Sarebbe stato bello anche avere una spiegazione di come funzionano i vari tornei giapponesi, come la Japan Cup e la Tengo Cup, ma mi rendo conto che questa sia più un problema dell'edizione italiana piuttosto che della storia in sé, dato che probabilmente i lettori giapponesi ne sono a conoscenza, a differenza nostra.
Io lo sto adorando e lo consiglierei a tutti, ma mi rendo conto che non è un manga per tutti, trattandosi di uno spokon e di uno spokon particolare, a metà tra il shonen e il seinen (anche se è classificato come seinen, ma non un manga "serio" alla Happy!, per chiarirci), quindi tenderei a consigliarlo senza dubbio se vi piace il cacio o gli spokon e poi se invece volete provare spokon diversi dal solito.


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Celloso

Volumi letti: 8/64 --- Voto 9
Ero alla ricerca di un manga riguardante il calcio, ed ero in procinto di acquistare Angel Voice, ma poi vidi questo Giant Killing, non il solito manga sul calcio, basato sulla vita del singolo calciatore, stile Holly & Benji, ma finalmente una storia che fuoriesce dai soliti binari narrativi, ove il protagonista non è più il calciatore, ma bensì l'allenatore. Un allenatore tutt'altro che banale, anzi, un tipo molto pieno di sé, egocentrico, in alcuni tratti anche svogliato e irresponsabile ma che, all'occorrenza, diventa un master della tattica, sia in ambito calcistico che sotto il profilo del morale, della carica agonistica. Insomma una sorte di Mourinho giapponese.
Nonostante lo stile del disegno non sia poi un capolavoro, Giant Killing è un ottimo prodotto che io consiglio a mani basse, per chi in un manga di calcio non cerca il solito tiro della tigre, parate stratosferiche o cose che si allontanano dalla realtà...ma a chi cerca una storia di vero calcio, fatto di gare, interviste, ritiri, tensioni interne ed esterne, agonismo, e perché no...anche qualche risata.

Sostanzialmente il manga parte della storia di un giovane (35
anni) allenatore giapponese che, dopo una carriera da giocatore dell'ETU (East Tokyo United), decide di lasciare, nel momento migliore, il team giapponese per proseguire la sua carriera, non più da calciatore ma da allenatore, in quella della piovosa Inghilterra, alla corte di una squadra di basso rango. Il nostro mister è uno specialista della tattica, sa precisamente cosa fare e quando fare, e grazie a questo suo dono è divenuto uno specialista nel c.d. "Giant Killing", ovvero un ammazza giganti, termine calcistico che va a rappresentare la vittoria di una piccola nei confronti di una grande, insomma un Davide vs Golia su di un prato verde ed un pallone bianconero.
Comunque nonostante la sua carriera inglese, dopo varie peripezie, si convince di voler tornare nella sua città per allenare la sua squadra, nel frattempo sprofondata ai margini del calcio giapponese, avendo rischiato più volte anche la retrocessione.
Alla fine, il mio voto è un 9 pieno, visto che si tratta di una lettura molto scorrevole, interessante e a tratti anche divertente...che mette a tu per tu il lettore con la vita di un allenatore e di un calciatore; da un lato il peso della vittoria, delle scelte e dei rapporti con i suoi allievi, e dall'altro il peso della gara, dello giocare bene per guadagnarsi la possibilità di sorprendere e, perché no, fare la storia.


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OniDave

Volumi letti: 4/64 --- Voto 7
Una squadra di calcio di Tokyo è in un momento difficile della propria storia, per uscirne la società decide di assumere un giovane allenatore che ha proprio fatto la storia del club!

Ho comprato il primo volume in edicola, non avevo nulla da leggere e praticamente senza sapere nulla di questo manga ho deciso di comprarlo, un po' perchè sono un appassionato di calcio e un po' perchè, come credo in molti, sono cresciuto con le prodezze di Holly e Benji che seguivo con passione ogni giorno tornato da scuola.
Torno dall'edicola, mi siedo e comincio a leggere , 10, 15, 20 pagine, 20 pagine e nessun tiro della tigre?
Ecco proprio questa cosa penso sia il vero punto di forza di questo manga, il calcio, il calcio vero, quello con gli allenamenti, con i vari rapporti tra i giocatori, la società e i tifosi, non parla di un gruppo di ragazzini che sognano di far vincere i mondiali al Giappone ma parla di giocatori veri che giocano in squadre vere in un campionato vero!
Takeshi Tatsumi è il nostro allenatore e quindi il nostro protagonista, è personaggio già visto e rivisto ma ha comunque il suo fascino, è sgarbato, pigro e strafottente ma anche brillante ma soprattutto adora il giant killing.
Cos'è il giant killing? per farla breve è quando una squadretta sulla carta supersfavorita riesce a fare il miracolo e sconfiggere una grande squadra (esempio: è come se il Torino dovesse battere il Barcellona).
Quindi il nostro allenatore non può che essere attratto ad allenare l'ETU (East Tokyo United) che è in piena crisi, anche se la situazione non sarà semplice come si aspettava, infatti Tastumi era un ex fuoriclasse dell'ETU che non ha mantenuto buoni rapporti soprattutto con la tifoseria!
Tatsumi per ora purtroppo per ora è l'unico personaggio davvero interessante del manga, ci sono altri personaggi ma secondo il mio parere non sono per nulla affascinanti, abbiamo il simpatico presidente, il capitano tradito, l'astro nascente sotto pressione, i vecchi tifosi di Tastumi e i nuovi piccoli tifosi che lo conoscono come allenatore.

I disegni non sono davvero nulla di speciale anzi, però posso dire che le scene in movimento sono davvero ben realizzate e riescono a dare bene l'idea della palla in movimento e delle azioni d'attacco e di difesa, in questo modo le partite ti coinvolgono e ti fanno entrare in modalità stadio.
Il resto dei disegni come dicevo prima non è nulla di che, soprattutto nei personaggi, forse è anche per questo che non li trovo interessanti, non hanno nulla che colpisce.
Attenzione, con questo non sto dicendo che è pessimo, è accettabile, di sicuro in giro troverete molto di meglio.

In conclusione Giant Killing è un buon manga sportivo che fa di quella che doveva essere la sua debolezza la sua parte vincente, se si è dei tifosi di calcio è una buona lettura leggera, lo sconsiglio a chi non interessa il calcio e a chi vuole partite spettacolari con tiri della tigre e catapulte infernali.
Non entrerà di certa nella classifica dei miei manga preferiti ma lo sto apprezzando soprattutto per la diversità ma sperando che volume dopo volume migliori ancora di più, quindi per ora è un 7 ma che potrebbe migliorare!

nicco87pomi

Volumi letti: 3/64 --- Voto 9
Ho iniziato a leggerlo perché come appassionato di calcio m'incuriosiva, e devo dire che è diverso da ogni altro titolo da me letto. Il protagonista di fatto non è un calciatore in particolare, ma l'allenatore, che grazie alla sua sagacia e preparazione tattica cerca di cambiare una squadra dalla mentalità perdente. I giocatori troveranno la voglia di fare bene e seguendo le indicazioni di un allenatore molto fuori dal comune, e inizieranno così ad ottenere i primi risultati.
Il disegno è molto realistico e riesce a rendere al meglio le azioni di gioco. Devo dire che mi ha molto sorpreso e spero che arrivi presto in Italia.
Concludo dicendo che il manga è stato tra i vincitori del 34° premio Kodansha.