Arion
Iniziata la carriera alla Mushi, collaborando alla creazione di anime, e proseguendola per vari anni alla Sunrise, Yas - come viene chiamato Yoshikazu Yasuhiko - ha goduto di grande popolarità in Giappone come all’estero. Di lui come mangaka ho già recensito "Venus Wars", uscito in Italia grazie alla Granata e poi per la Magic Press, e "Alessandro Magno – il sogno dell’impero mondiale". Mi ritrovo adesso a recensire quella che io conosco come sua opera prima nel campo dei manga, e dei manga di successo: "Arion". Uscito in cinque volumi per la Tokuma Shoten, casa editrice molto legata anche ai grandi dell’animazione come dimostra il rapporto privilegiato con Hayao Miyazaki.
Questo manga è di soli cinque volumi e mi è, nel complesso, abbastanza piaciuto; ambientato nel mondo degli antichi dei greci di fatto ci troviamo davanti all’equivalente dei peplum che andavano di moda nei cinema italiani negli anni ‘50. Quel genere mi ha dato un mucchio di fastidio da bambino perché mescolava elementi storici e mitologici alla cavolo non rispettando minimamente né storia né mito. Lo stesso è per "Arion": ci sono personaggi che portano dei nomi tratti dalla mitologia greca (Zeus, Demetra, Ade, Poseidone, Pandora, Cronos etc.) ma il loro ruolo non viene rispettato… non sono neanche propriamente Dei immortali, ma solo Titani con poteri o forza straordinari, che vengono mossi da Yas con lo scopo di creare qualcosa di nuovo. In chiave ridereccia aveva fatto lo stesso Hideo Azuma con "Olympus no Pollon", ma la storia di "Arion" è decisamente più drammatica, non fosse solo perché parla di guerra e di morti, di incesti e - di sfuggita - ci mettiamo anche una macchietta di pedofilo… Così come la maggior parte dei peplum è dimenticabile anche "Arion" lo è.
Per quanto riguarda il tratto è quello dell’autore che porterà avanti in tanti lavori, compreso l’anime Gundam del 1979 di cui è stato character design.
Il mio voto è sette: alla fine ti fa passare il tempo pur non lasciandoti niente e non brillando per trovate audaci.
Questo manga è di soli cinque volumi e mi è, nel complesso, abbastanza piaciuto; ambientato nel mondo degli antichi dei greci di fatto ci troviamo davanti all’equivalente dei peplum che andavano di moda nei cinema italiani negli anni ‘50. Quel genere mi ha dato un mucchio di fastidio da bambino perché mescolava elementi storici e mitologici alla cavolo non rispettando minimamente né storia né mito. Lo stesso è per "Arion": ci sono personaggi che portano dei nomi tratti dalla mitologia greca (Zeus, Demetra, Ade, Poseidone, Pandora, Cronos etc.) ma il loro ruolo non viene rispettato… non sono neanche propriamente Dei immortali, ma solo Titani con poteri o forza straordinari, che vengono mossi da Yas con lo scopo di creare qualcosa di nuovo. In chiave ridereccia aveva fatto lo stesso Hideo Azuma con "Olympus no Pollon", ma la storia di "Arion" è decisamente più drammatica, non fosse solo perché parla di guerra e di morti, di incesti e - di sfuggita - ci mettiamo anche una macchietta di pedofilo… Così come la maggior parte dei peplum è dimenticabile anche "Arion" lo è.
Per quanto riguarda il tratto è quello dell’autore che porterà avanti in tanti lavori, compreso l’anime Gundam del 1979 di cui è stato character design.
Il mio voto è sette: alla fine ti fa passare il tempo pur non lasciandoti niente e non brillando per trovate audaci.
