Banana Bread no Pudding
Con il termine "Gruppo del 24" si intende un gruppo di mangaka nate attorno all'anno 24 dell'era Showa (il 1949) che ha rivoluzionato lo shojo manga. L'autrice del Gruppo del 24 più famosa in occidente è Ryoko Ikeda, ben nota grazie all'enorme successo dell'anime di Lady Oscar. Le altre autrici maggiori del gruppo sono Moto Hagio, Keiko Takemiya e Ryoko Yamagishi. Le loro tematiche sono ben riconoscibili; per esempio sono tipici dei riferimenti ad una sessualità ambigua e nei loro manga troviamo omosessualità, sia maschile che femminile, androginia, gender bender, e quant'altro. Troviamo inoltre una forte attenzione alla psicologia, a temi esistenziali, a riflessioni filosofiche; si tratta spesso di opere pensate anche per un pubblico adulto. In questo sta l'originalità e la rottura con lo shojo manga precedente, rivolto a un pubblico di bambine delle elementari, anche se va ammesso che il tema dell'ambiguità sessuale è stato presente nello shojo, fin dai tempi della Principessa Zaffiro di Tezuka. I manga del Gruppo del 24 sono spesso tragici e non mancano violenze sessuali, psicologiche e suicidi. Le tematiche sono così riconoscibili che può capitare, leggendo un manga di un'autrice che non si è mai sentito nominare, di pensare: "questa meriterebbe di stare nel Gruppo del 24", controllare su Wikipedia e scoprire che è così (cosa che mi è successa).
Yumiko Ooshima è un'autrice del Gruppo del 24 non troppo nota in Occidente. L'unica sua opera che ho trovato leggibile in una lingua a me comprensibile è stata "Banana Bread Pudding". Sono partito con ottime aspettative: l'anno di pubblicazione è il 1977 e AnimeClick lo scheda come "Commedia, Drammatico, Psicologico", tutte cose che facevano ben sperare. Invece sono rimasto deluso su tutta la linea. In primo luogo è ben difficile capire che cosa sia questo manga. Certamente non è una commedia, non fa per nulla ridere. Non è drammatico, perché è troppo surreale e assurdo per esserlo. Psicologico? Ma le psicologie dei personaggi non tornano affatto. Forse il tema principale è quello della follia femminile, forse è un tema esistenziale; forse è un manga onirico e simbolico, forse è richiesta una particolare sensibilità per capirlo. Forse. Quello che è certo è io non ce l'ho e che ho visto il manga puramente come un'accozzaglia di idee balzane gettate insieme alla rinfusa. Per darvi un'idea di alcuni spunti che si trovano nel manga, gettati insieme senza alcun filo logico:
- una liceale ha paura di andare al bagno di notte senza la sorella maggiore, perché pensa che ci sia un mostro androgino e bellissimo che vuole mangiarla;
- lei stessa, qualche tempo dopo, sogna di essere stata mangiata dal mostro, crede di essere diventata un'assassina e se ne va in giro ad accoltellare la gente (ma nessuno si fa male)
- il sogno della protagonista è quello di sposare un omosessuale timido per fargli da paravento (?)
- il suo sogno si realizza (??) perché il fratello di una sua amica si presta a fingersi omosessuale e a sposarla e il matrimonio avviene in cinque minuti
- l'amica è innamorata di un omosessuale che è innamorato di suo fratello, ma dopo un po' si scopre che forse in realtà lei non è innamorata dell'omosessuale ma ho solo desideri incestuosi verso il fratello (?) oppure in realtà è lei a essere omosessuale (??)
- l'omosessuale è l'amante di un manesco professore universitario di filosofia che lo picchia per gelosia
- va a finire che il professore sposa la protagonista (!?)
- altro sullo stesso genere
Insomma avete capito. Il manga è semiserio, quindi viene il sospetto che il tutto sia una presa in giro: il problema però è che non sembra per nulla essere una parodia. Psicologia, esistenzialismo, simbolismo, intellettualismo e follia che si risolvono in commedia: un intruglio indigesto che posso consigliare solo come lassativo.
Yumiko Ooshima è un'autrice del Gruppo del 24 non troppo nota in Occidente. L'unica sua opera che ho trovato leggibile in una lingua a me comprensibile è stata "Banana Bread Pudding". Sono partito con ottime aspettative: l'anno di pubblicazione è il 1977 e AnimeClick lo scheda come "Commedia, Drammatico, Psicologico", tutte cose che facevano ben sperare. Invece sono rimasto deluso su tutta la linea. In primo luogo è ben difficile capire che cosa sia questo manga. Certamente non è una commedia, non fa per nulla ridere. Non è drammatico, perché è troppo surreale e assurdo per esserlo. Psicologico? Ma le psicologie dei personaggi non tornano affatto. Forse il tema principale è quello della follia femminile, forse è un tema esistenziale; forse è un manga onirico e simbolico, forse è richiesta una particolare sensibilità per capirlo. Forse. Quello che è certo è io non ce l'ho e che ho visto il manga puramente come un'accozzaglia di idee balzane gettate insieme alla rinfusa. Per darvi un'idea di alcuni spunti che si trovano nel manga, gettati insieme senza alcun filo logico:
- una liceale ha paura di andare al bagno di notte senza la sorella maggiore, perché pensa che ci sia un mostro androgino e bellissimo che vuole mangiarla;
- lei stessa, qualche tempo dopo, sogna di essere stata mangiata dal mostro, crede di essere diventata un'assassina e se ne va in giro ad accoltellare la gente (ma nessuno si fa male)
- il sogno della protagonista è quello di sposare un omosessuale timido per fargli da paravento (?)
- il suo sogno si realizza (??) perché il fratello di una sua amica si presta a fingersi omosessuale e a sposarla e il matrimonio avviene in cinque minuti
- l'amica è innamorata di un omosessuale che è innamorato di suo fratello, ma dopo un po' si scopre che forse in realtà lei non è innamorata dell'omosessuale ma ho solo desideri incestuosi verso il fratello (?) oppure in realtà è lei a essere omosessuale (??)
- l'omosessuale è l'amante di un manesco professore universitario di filosofia che lo picchia per gelosia
- va a finire che il professore sposa la protagonista (!?)
- altro sullo stesso genere
Insomma avete capito. Il manga è semiserio, quindi viene il sospetto che il tutto sia una presa in giro: il problema però è che non sembra per nulla essere una parodia. Psicologia, esistenzialismo, simbolismo, intellettualismo e follia che si risolvono in commedia: un intruglio indigesto che posso consigliare solo come lassativo.