A Certain Magical Index
Pubblicato dalla Star Comics a € 4,30 per un'edizione bellissima che presenta una copertina molto rigida,qualche pagina a colori e una carta ottima. La storia parla di Toma Kamijou che vive nella città studio, una città dove vivono 2.3000.00 di abitanti. Toma è un ragazzo di livello uno (perché nella città studio si misurano a livelli di potenza), senza amici e a caccia di guai. Toma, dopo aver saputo che dovrà studiare anche in estate, trova sulla sua finestra, una suora. Questa suora dice di chiamarsi Index. Index però nasconde molte cose sul suo conto e sul suo passato.
La storia in alcuni punti è un po' dispersiva, infatti, ho dovuto rileggere ben tre volte il secondo volume. A parte questo, però, è un manga che ti prende tantissimo, non avrei mai pensato che un manga fantascientifico mi sarebbe potuto piacere, però devo dire che è stato un acquisto di cui non mi sono affatto pentita. La storia all'inizio può dare noia, può non piacere, ma se si va avanti con i volumi diventa una storia leggera e carina, ti affezione a dei personaggi, la storia ti prende tanto, non vedi l'ora che continui e soprattutto ti commuovi. Consiglio a tutti di acquistarlo. Lo consiglio soprattutto a chi vuole avere un primo approccio con il genere fantascientifico.
La storia in alcuni punti è un po' dispersiva, infatti, ho dovuto rileggere ben tre volte il secondo volume. A parte questo, però, è un manga che ti prende tantissimo, non avrei mai pensato che un manga fantascientifico mi sarebbe potuto piacere, però devo dire che è stato un acquisto di cui non mi sono affatto pentita. La storia all'inizio può dare noia, può non piacere, ma se si va avanti con i volumi diventa una storia leggera e carina, ti affezione a dei personaggi, la storia ti prende tanto, non vedi l'ora che continui e soprattutto ti commuovi. Consiglio a tutti di acquistarlo. Lo consiglio soprattutto a chi vuole avere un primo approccio con il genere fantascientifico.
"A certain magical index" è un manga che sconsiglierei di leggere al di sopra dei 14 anni. Dopo un solo volumetto ho deciso di non proseguire la serie, poiché mi sono ritrovata delusa dalla storia.
Di per sé la trama è anche interessante: l'idea della suora che custodisce nella propria mente dei libri proibiti è sicuramente originale. Purtroppo i personaggi che si incontrano durante la lettura sono privi di spessore, poco caratterizzati. I dialoghi non sono brillanti ed il tutto risulta noioso e parecchio infantile.
Parlando di grafica, i disegni sono tutt'altro che eccezionali. Di certo c'è di peggio in giro, ma più di un 6 non meritano. In particolare il design del protagonista mi lascia perplessa, è insignificante e una capigliatura peggiore non poteva avere.
In generale si tratta di un'opera adatta ad un pubblico molto giovane, che desideri leggere una storia avvincente senza incorrere nel rischio di annoiarsi con introspezione e riflessioni poco comprensibili ad una certa età.
Di per sé la trama è anche interessante: l'idea della suora che custodisce nella propria mente dei libri proibiti è sicuramente originale. Purtroppo i personaggi che si incontrano durante la lettura sono privi di spessore, poco caratterizzati. I dialoghi non sono brillanti ed il tutto risulta noioso e parecchio infantile.
Parlando di grafica, i disegni sono tutt'altro che eccezionali. Di certo c'è di peggio in giro, ma più di un 6 non meritano. In particolare il design del protagonista mi lascia perplessa, è insignificante e una capigliatura peggiore non poteva avere.
In generale si tratta di un'opera adatta ad un pubblico molto giovane, che desideri leggere una storia avvincente senza incorrere nel rischio di annoiarsi con introspezione e riflessioni poco comprensibili ad una certa età.
Il problema di "A certain magical Index" è che è davvero troppo poco conosciuto. Se così non fosse, beh... Forse le tante persone a cui piace sarebbero ancora di più.
Quando ho saputo che il manga di Toaru sarebbe arrivato qui in Italia, mi sono subito chiesta cosa bollesse in pentola. Beh, e adesso lo so.
In una parola "A certain magical Index" è incredibile. Nell'opera ho ritrovato l'atmosfera suggestiva che ho saputo apprezzare nell'anime o leggendo qualche passo della novel. Il modo con cui i disegni ci raccontano la storia è pulito e discreto, e poi c'è da dire che Kogino, rispetto ad altri, è ancora un autore in erba, come spesso gli capita di sostenere, anche alla fine del promo volume; nonostante ciò le illustrazioni non mi sono affatto dispiaciute, alcune mi sono sembrate davvero eccellenti. La storia è particolare, e magari a chi non aveva mai sentito parlare prima d'ora di quest'opera potrebbe anche far storcere il naso, comportamento giustificabile.
Soprattutto nei primi capitoli si notano dei chichè tipici dei manga, come la professoressa lolita e il solito protagonista imbranato, e si potrebbero presentare dei (falsi) indizi che porterebbero il lettore a pensare che la storia sia banale e priva di contenuti rilevanti. Nulla di più sbagliato. Forse sì, leggere il primo volume senza conoscere altro potrebbe destare queste idee, ma in realtà "A certain magical Index" è il contrario.
La storia è orchestrata in maniera eccellente, è ricca di colpi di scena ed è sorretta da un cast di "attori" vari dai caratteri complessi, che vanno ben oltre lo stereotipo dei personaggi dei manga che abbiamo imparato a conoscere e che molti hanno utilizzato per bollare in negativo i comprimari di quest'opera.
Datemi retta: non fermatevi al primo volume, vedrete le cose ribaltarsi presto, e poi una storia come questa non merita assolutamente di essere abbandonata. Per ultimo, voglio sfatare un luogo comune: Index non si è certo ispirato a Code Breaker, dato che è più "vecchio" di quest'ultimo di quattro anni.
In conclusione, da grande fan della serie, consiglio la lettura di "A certain magical Index" a chiunque vi si voglia avvicinare, perché, anche se all'inizio potrebbe non convincere fino in fondo, è un'opera straordinaria alla quale appioppo un bel 10 magari non pienissimo, ma solo per via di alcune parole rese in italiano che non mi hanno convinto del tutto, ma che non possono tangere più di tanto chi ha conosciuto questo capolavoro acquistando il primo volume in questi giorni.
Quando ho saputo che il manga di Toaru sarebbe arrivato qui in Italia, mi sono subito chiesta cosa bollesse in pentola. Beh, e adesso lo so.
In una parola "A certain magical Index" è incredibile. Nell'opera ho ritrovato l'atmosfera suggestiva che ho saputo apprezzare nell'anime o leggendo qualche passo della novel. Il modo con cui i disegni ci raccontano la storia è pulito e discreto, e poi c'è da dire che Kogino, rispetto ad altri, è ancora un autore in erba, come spesso gli capita di sostenere, anche alla fine del promo volume; nonostante ciò le illustrazioni non mi sono affatto dispiaciute, alcune mi sono sembrate davvero eccellenti. La storia è particolare, e magari a chi non aveva mai sentito parlare prima d'ora di quest'opera potrebbe anche far storcere il naso, comportamento giustificabile.
Soprattutto nei primi capitoli si notano dei chichè tipici dei manga, come la professoressa lolita e il solito protagonista imbranato, e si potrebbero presentare dei (falsi) indizi che porterebbero il lettore a pensare che la storia sia banale e priva di contenuti rilevanti. Nulla di più sbagliato. Forse sì, leggere il primo volume senza conoscere altro potrebbe destare queste idee, ma in realtà "A certain magical Index" è il contrario.
La storia è orchestrata in maniera eccellente, è ricca di colpi di scena ed è sorretta da un cast di "attori" vari dai caratteri complessi, che vanno ben oltre lo stereotipo dei personaggi dei manga che abbiamo imparato a conoscere e che molti hanno utilizzato per bollare in negativo i comprimari di quest'opera.
Datemi retta: non fermatevi al primo volume, vedrete le cose ribaltarsi presto, e poi una storia come questa non merita assolutamente di essere abbandonata. Per ultimo, voglio sfatare un luogo comune: Index non si è certo ispirato a Code Breaker, dato che è più "vecchio" di quest'ultimo di quattro anni.
In conclusione, da grande fan della serie, consiglio la lettura di "A certain magical Index" a chiunque vi si voglia avvicinare, perché, anche se all'inizio potrebbe non convincere fino in fondo, è un'opera straordinaria alla quale appioppo un bel 10 magari non pienissimo, ma solo per via di alcune parole rese in italiano che non mi hanno convinto del tutto, ma che non possono tangere più di tanto chi ha conosciuto questo capolavoro acquistando il primo volume in questi giorni.
La trama può sembrare interessante, in realtà è molto banale e si capisce subito che non si vedrà altro che un susseguirsi di combattimenti sempre più duri contro nemici sempre più potenti. Inoltre la storia del potere di Toma non regge per nulla: su 2.300.000 abitanti è l'unico a possedere lo speciale potere che annulla qualsiasi potere/magia/miracolo e che quindi può tenere testa anche ai pochi individui come Makoto Misaka che sono in grado di usare poteri di altissimo livello, eppure viene snobbato e maltrattato? A mio parere dovrebbe essere proprio il contrario.
Voto alla trama: 6
Lettura: Noiosa e approssimativa. Ciò che succede non desta nessun interesse, la disposizione delle vignette è talmente classica da far sbadigliare e tutto è presentato in modo superfluo e sbrigativo. Spesso si fa confusione sul tempo passato tra una scena e l'altra e su quale momento della giornata sia.
Voto alla lettura: 5
Personaggi: Sinceramente, nemmeno me li ricordo bene. Sono presentati in modo pessimo e sono stereotipati al massimo. Qualsiasi cosa succedesse loro non me ne importava nulla, nessuno ha destato in maniera minima il mio interesse e posso dire con certezza che ci vuole il massimo impegno per farmi provare qualcosa del genere: in quasi tutti i manga/anime pessimi che ho incontrato nella mia vita, c'era comunque almeno un personaggio che mi faceva simpatia, quindi questo manga è messo davvero male. Nient'altro da dire se non che i protagonisti li si può trovare in qualsiasi manga shonen di media qualità o in qualsiasi anime da Mediaset.
Voto ai personaggi: 4
Disegni: Spesso sono grezzi e quasi mai eccellenti. Il personaggio a cui l'autore si dedica di più è sicuramente Index che risulta quasi sempre disegnata molto bene. Per quanto riguarda il resto, gli sfondi sono spesso approssimativi, ma presenti in quasi tutte le vignette, cosicché le vignette con lo sfondo completamente bianco da me odiate sono rare. Comunque in generale sono disegni noiosi, che rimangono impressi difficilmente.
Voto ai disegni: 6
Media: 5
Una noia mortale. Preferirei leggere 10 shojo super sdolcinati piuttosto che continuare questo manga così soporifero. Non lo consiglio proprio a nessuno, ed è un peccato visto che l'edizione Star Comics è molto buona: la copertina è forse troppo sottile, ma non si sgretola come quelle della Planet Manga e inoltre pur costando 4,30€ ha le pagine a colori! tra l'altro stranamente non perde inchiostro.
Voto alla trama: 6
Lettura: Noiosa e approssimativa. Ciò che succede non desta nessun interesse, la disposizione delle vignette è talmente classica da far sbadigliare e tutto è presentato in modo superfluo e sbrigativo. Spesso si fa confusione sul tempo passato tra una scena e l'altra e su quale momento della giornata sia.
Voto alla lettura: 5
Personaggi: Sinceramente, nemmeno me li ricordo bene. Sono presentati in modo pessimo e sono stereotipati al massimo. Qualsiasi cosa succedesse loro non me ne importava nulla, nessuno ha destato in maniera minima il mio interesse e posso dire con certezza che ci vuole il massimo impegno per farmi provare qualcosa del genere: in quasi tutti i manga/anime pessimi che ho incontrato nella mia vita, c'era comunque almeno un personaggio che mi faceva simpatia, quindi questo manga è messo davvero male. Nient'altro da dire se non che i protagonisti li si può trovare in qualsiasi manga shonen di media qualità o in qualsiasi anime da Mediaset.
Voto ai personaggi: 4
Disegni: Spesso sono grezzi e quasi mai eccellenti. Il personaggio a cui l'autore si dedica di più è sicuramente Index che risulta quasi sempre disegnata molto bene. Per quanto riguarda il resto, gli sfondi sono spesso approssimativi, ma presenti in quasi tutte le vignette, cosicché le vignette con lo sfondo completamente bianco da me odiate sono rare. Comunque in generale sono disegni noiosi, che rimangono impressi difficilmente.
Voto ai disegni: 6
Media: 5
Una noia mortale. Preferirei leggere 10 shojo super sdolcinati piuttosto che continuare questo manga così soporifero. Non lo consiglio proprio a nessuno, ed è un peccato visto che l'edizione Star Comics è molto buona: la copertina è forse troppo sottile, ma non si sgretola come quelle della Planet Manga e inoltre pur costando 4,30€ ha le pagine a colori! tra l'altro stranamente non perde inchiostro.
Ho preso questo manga solo perché consigliatomi dai miei amici ma soprattutto grazie alla promozione della Star Comics. Costernato, devo dire che è davvero un pessimo manga: è il classico manga shonen pieno di cliché, scontatissimo e banale.
Il manga inizia presentando il personaggio principale, classico sfigatissimo alla ennesima potenza, pieno di problemi scolastici e non. Già da subito si comprende che è il più forte di tutta la città-studio, luogo in cui vive e studia, sviluppando poteri che sinceramente, a mio parere, non sono ben giustificati; essi infatti sembrano essere il risultato di somministrazioni di determinati farmaci (roba illegale?) e soprattutto grazie allo sviluppo di personali attitudini...
Guarda caso, il personaggio principale ha "quel potere" che compare mediamente 1:2.300.000 persone... Praticamente si intuisce che dovrebbe essere l' unico della città studio ad avere tale potere (2.300.000 infatti è anche il numero di abitanti della stessa, ndr) Dal nulla, come vuole che sia il manga banale, compare una bimba che sembra essere una suora e per assurdo nel manga vengono introdotte magie, robe di religione e nemici che vogliono rapire la ragazzina. Ma sapete qual è il motivo del rapimento? Impossessarsi della conoscenza della graziosissima suora per conquistare il mondo - sempre sto mondo… Ma poi, a questo punto la domanda sorge spontanea: perché vogliono per forza la magia se con quattro farmaci possono sviluppare poteri degni degli X-Man? - Per non parlare della banalità della scena in cui si servono della insegnante per curare le ferite della suora, praticamente scontata.
Secondo il mio parere questo manga potrebbe piacere solo a "piccoli" appassionati, e intendo dire davvero quei dodicenni che si stanno approcciando al fumetto giapponese per le prime volte, e che prima di cogliere il vero prodotto di qualità devono farsi il callo a quel cliché cui ben volentieri i giapponesi sono abituati (vedi FT e company). Unica qualità sono i disegni, in generale ben fatti e in determinate parti anche decisamente più precisi e accurati.
L'edizione non è male, classico formato Star Comics e pagine leggermente porose che lasciano un po' di inchiostro. Unica pecca della edizione è che il volumetto è davvero sottile, poche pagine!
Ah, dimenticavo, indovinate che tipo è l' insegnate del protagonista? Una bimba di mezzo metro circa, molto dolce, affezionatissima al protagonista cui tutti gli studenti vanno dietro...
Voto: 5
Il manga inizia presentando il personaggio principale, classico sfigatissimo alla ennesima potenza, pieno di problemi scolastici e non. Già da subito si comprende che è il più forte di tutta la città-studio, luogo in cui vive e studia, sviluppando poteri che sinceramente, a mio parere, non sono ben giustificati; essi infatti sembrano essere il risultato di somministrazioni di determinati farmaci (roba illegale?) e soprattutto grazie allo sviluppo di personali attitudini...
Guarda caso, il personaggio principale ha "quel potere" che compare mediamente 1:2.300.000 persone... Praticamente si intuisce che dovrebbe essere l' unico della città studio ad avere tale potere (2.300.000 infatti è anche il numero di abitanti della stessa, ndr) Dal nulla, come vuole che sia il manga banale, compare una bimba che sembra essere una suora e per assurdo nel manga vengono introdotte magie, robe di religione e nemici che vogliono rapire la ragazzina. Ma sapete qual è il motivo del rapimento? Impossessarsi della conoscenza della graziosissima suora per conquistare il mondo - sempre sto mondo… Ma poi, a questo punto la domanda sorge spontanea: perché vogliono per forza la magia se con quattro farmaci possono sviluppare poteri degni degli X-Man? - Per non parlare della banalità della scena in cui si servono della insegnante per curare le ferite della suora, praticamente scontata.
Secondo il mio parere questo manga potrebbe piacere solo a "piccoli" appassionati, e intendo dire davvero quei dodicenni che si stanno approcciando al fumetto giapponese per le prime volte, e che prima di cogliere il vero prodotto di qualità devono farsi il callo a quel cliché cui ben volentieri i giapponesi sono abituati (vedi FT e company). Unica qualità sono i disegni, in generale ben fatti e in determinate parti anche decisamente più precisi e accurati.
L'edizione non è male, classico formato Star Comics e pagine leggermente porose che lasciano un po' di inchiostro. Unica pecca della edizione è che il volumetto è davvero sottile, poche pagine!
Ah, dimenticavo, indovinate che tipo è l' insegnate del protagonista? Una bimba di mezzo metro circa, molto dolce, affezionatissima al protagonista cui tutti gli studenti vanno dietro...
Voto: 5
"To Aru Majutsu no Index" intitolato in Italia come "A Certain Magical Index" secondo il titolo inglese... Casa editrice: Star Comics che ci presenta una stupenda edizione a 4,30 compresa di pagine a colori, anche se non patinate.
Cosa dire di questo Manga? Credo ci siano solo due parole con il quale si possa descriverlo... semplicemente stupendo!
Si, perché questa è senza dubbio una storia stupenda, ricca di emozioni, di colpi di scena, d'avventura, di fantascienza e persino di scene romantiche. Che cosa puoi desiderare di più?
Io personalmente consiglio a pieni voti quest'opera... Non lasciatevi illudere dall'impressione che vi darà il primo volume, prendete anche il secondo e poi il terzo e solo allora fatevene un'opinione. Perché sì, bisogna ammetterlo, all'inizio la storia sembra un po' strana, può risultare quasi inverosimile, ma poi leggendo scoprirai che il tutto è perfettamente armonioso e ben strutturato.
Il mio voto finale è quindi: 9! Perché non 10? Assolutamente niente da dire sull'opera in questione, il motivo è l'edizione italiana. Già, perché una sovraccoperta non avrebbe guastato! E poi ci sono punti della traduzione su cui ho parecchio da ridire, come la cosiddetta "Città-Studio" che poteva tranquillamente essere "Città-Accademia" come da traduzione originale (Gakuen Toshi). Certo però, il fatto che la traduzione della frase di Touma sia stata "Che Sfiga!" e non "Che sfortunaccia! o varianti ha giovato alla lettura; sebbene rimanga il fatto che "Toma" non fa parte di questo mondo. Touma! Aggiungere una 'u' era così difficile? Richiedeva così tanto tempo? Non credo.
A parte questi dettagli, consiglio vivamente l'acquisto, sopratutto perché: una volta iniziata non la lascerete più!
Cosa dire di questo Manga? Credo ci siano solo due parole con il quale si possa descriverlo... semplicemente stupendo!
Si, perché questa è senza dubbio una storia stupenda, ricca di emozioni, di colpi di scena, d'avventura, di fantascienza e persino di scene romantiche. Che cosa puoi desiderare di più?
Io personalmente consiglio a pieni voti quest'opera... Non lasciatevi illudere dall'impressione che vi darà il primo volume, prendete anche il secondo e poi il terzo e solo allora fatevene un'opinione. Perché sì, bisogna ammetterlo, all'inizio la storia sembra un po' strana, può risultare quasi inverosimile, ma poi leggendo scoprirai che il tutto è perfettamente armonioso e ben strutturato.
Il mio voto finale è quindi: 9! Perché non 10? Assolutamente niente da dire sull'opera in questione, il motivo è l'edizione italiana. Già, perché una sovraccoperta non avrebbe guastato! E poi ci sono punti della traduzione su cui ho parecchio da ridire, come la cosiddetta "Città-Studio" che poteva tranquillamente essere "Città-Accademia" come da traduzione originale (Gakuen Toshi). Certo però, il fatto che la traduzione della frase di Touma sia stata "Che Sfiga!" e non "Che sfortunaccia! o varianti ha giovato alla lettura; sebbene rimanga il fatto che "Toma" non fa parte di questo mondo. Touma! Aggiungere una 'u' era così difficile? Richiedeva così tanto tempo? Non credo.
A parte questi dettagli, consiglio vivamente l'acquisto, sopratutto perché: una volta iniziata non la lascerete più!