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Irene Tempesta

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Ero a conoscenza dello stile narrativo molto forte ed emotivamente "sconvolgente" dell'autrice Keiko Suenobu, per anni ho evitato le sue opere in quanto un po' sensibile alla tematica bullismo scolastico, argomento da lei spesso trattato. Ora ho deciso di cominciare a conoscerla con la sua opera più breve "Vitamin", un volume unico carico di drammaticità, a tratti disturbante e, nonostante sua prima opera pubblicata in Giappone, di una potenza espressiva davvero notevole.

Trattare di una tematica delicata e tristemente sempre attuale come il bullismo scolastico non è semplice, soprattutto se racchiuso in un solo volume che ti porta, per forza di cose, ad essere sintetica laddove invece secondo sarebbe più corretto dare i giusti spazi a certe tematiche, tuttavia l'autrice riesce a creare una storia non solo convincente, ma estremamente impressionante a livello emotivo.

Sawako inizialmente appare come una tranquilla alunna fidanzata con il ragazzo che le piace, con il classico gruppo di amiche di classe con cui chiacchierare, una famiglia comune e una vita sessuale appena sbocciata.
Tuttavia tutto viene stravolto quando Sawako, per compiacere il voglioso fidanzato, fa l'amore con lui in una delle stanze scolastiche vuote e viene vista da uno studente che poi spiffera tutto all'intera scuola; il fidanzato non fu visto in volto , perciò si mise in dubbio fosse lui il partner sessuale.
Dà allora una escalation di violenza si abbatterà sulla sempre più sconvolta protagonista, venendo additata come puttana; il suo ragazzo nega di esser stato insieme a lei aumentando la reputazione infamata della fidanzata, lasciandola ufficialmente poco dopo.
La nostra protagonista da quel momento viene costantemente maltrattata dalle compagne che credeva amiche e che ora mostrano il loro volto invidioso (lei era l'unica ad avere un amore ricambiato a quell'età in classe), superficiale e cinico: la denudano facendole una foto, la picchiano, la escludono, la deridono.
Le imbrattano il banco coi peggiori insulti buttandoci sopra preservativi, mentre tutta la classe si cela dietro un muro di omertà rendendosi complice della violenza.
L'isolamento, l'aggressione psicologica degli alunni e l'incomprensione degli insegnanti a cui ha chiesto aiuto la porta inevitabilmente a decidere di non andare più a scuola.
"Casa nostra" dovrebbe essere il nido protettrice, un luogo sicuro dove siamo cresciuti ma purtroppo noi non possiamo sceglierci i nostri genitori, ci tocca accettare quelli che ci vengono dati in sorte e .... se siamo fortunati, ci capitano genitori comprensivi che ci fanno sentire capiti e accettati. Per Sawako non fu così.
Da quando smise di andare a scuola le liti a casa aumentarono tra il padre, più comprensivo, e la madre che invece non accetta questa ribellione da parte di Sawako, continua a incitarla a tornare a scuola, desiderosa che la figlia si diplomi a tutti i costi; come se il diploma fosse uno status fondamentale che ti apre mille porte per il futuro.
Sawako sente tutto il peso di questo rifiuto materno, le pressioni che le vengono fatte per tornare in classe, soffrendo anche nell'ambiente casalingo di quell'incomprensione che aumenta il vuoto esistenziale gettando nella disperazione.
L'unica àncora di salvezza e gioia per Sawako sarà il disegno, che tanto amava da bimba e ora riscoperto durante le lunghe settimane a casa. Quell'emozione da tanto sopita e ora così prorompente ed entusiasmante mette la nostra protagonista a scrivere una storia e partecipare (di nascosto) ad un concorso per fumettisti emergenti in una delle tante riviste shojo giapponesi. E da lì nasce il timido ma sempre più determinato sogno: diventare fumettista.
Sawako vuole fare a tutti i costi questo lavoro, lo sente nelle vene ed esprime subito le proprie ambizioni alla madre, che però minimizza e tenta di soffocare inizialmente questi sogni, mettendo al primo posto la scuola, gli studi e il diploma imminente.
Sawako prova a tornare a scuola per far contenta la madre, ma vestirsi la mattina diventa estremamente difficile, la maniglia della porta per uscire diventa pesantissima, lo stomaco si rivolta facendola vomitare, per questo prende di nascosto delle medicine contro il mal di stomaco spacciate , per nascondere la vergogna, per un banale vasetto di vitamine, che dà nome al titolo dell'opera.
Il profondo senso di solitudine, il non essere capiti e accettati, e le violenze psicologiche subite non possono che travolgere il lettore in una morsa chiedendosi se ci sarà un finale positivo per la nostra Sawako.
Ci sarà luce in fondo al tunnel?

** ATTENZIONE: PRESENZA DI SPOILER SUL FINALE**
Il fatto che la trama sia concentrata in un unico volume a mio parere ha penalizzato un po' l'opera in sé perché, a mio avviso, la madre di Sawako ha un cambiamento troppo repentino nell'accettare la figlia. Poche pagine prima si mostrava scettica e disillusa sulle aspirazioni fumettistiche della figlia quando si presentava entusiasta con la sua prima opera premiata su rivista, e poche pagine dopo cambiava radicalmente accogliendola totalmente; anche il gesto di applaudire la figlia quando strappa il diploma a fine volume l'ho trovata forzata, questo perché nella realtà il percorso di accettazione di una figlia richiede tempo, mesi, addirittura anni in certi casi, qui viene abbreviato in poche pagine! Tale tematica aveva bisogno di più pagine per essere meglio trattata, e se "Vitamin" avesse avuto più spazio per questo argomento gli avrei dato 10 come voto.
Tuttavia, per essere un volume unico, la trama è in generale ben bilanciata e mette un finale di riscatto e positività che è anche un messaggio di speranza per il lettore.
** FINE SPOILER

Il tratto dell'autrice è abbastanza acerbo, in effetti è la sua prima opera pubblicata in patria, ma i volti sono molto espressivi e anche i dialoghi ben costruiti per affondare nel cuore del lettore.
La Planet manga lo pubblicò nel 2005 e ne fece un'edizione nella media per l'epoca.
Io sono riuscita a leggerlo gratuitamente grazie alle biblioteche (sicuramente una donazione da parte di un utente), e ne approfitto per consigliare a tutti di consultare le proprie biblioteche comunali sui titoli manga disponibili a catalogo.
In alternativa il volume lo si può trovare ancora sui siti di compravendita online di usato, io ne ho trovati facendo una rapida ricerca.

In conclusione la reputo un'ottima lettura nonostante la brevità, un manga che mi sento di consigliare a tutti, soprattutto a chi vorrebbe conoscere un'autrice talentuosa come Keiko Suenobu.
Dopo aver letto questo piccola bellissima perla, non potrò fare a meno di procurarmi anche "Life, vivere per vivere", da molti considerato il miglior manga dell'autrice.


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Fabbrizio_on_the_Road

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8,5
Vitamin è un volume unico veramente ben realizzato. Preso quasi per caso, mi sono trovato a leggere una storia veramente forte, drammatica ed estremamente coinvolgente sul piano emotivo. È certamente un’opera di denuncia sociale che racchiude in sé molti temi delicati come il bullismo e la sofferenza dell’incomprensione.
La protagonista vive un periodo difficilissimo della sua vita e l’autrice riesce a trasmettere alla perfezione un contesto tristemente reale. In pochissimi capitoli ci viene raccontata una storia intensa ed imprevedibile nella quale pagina dopo pagina potrebbe accadere qualunque cosa. Tuttavia ciò che ho apprezzato maggiormente di questa lettura è stato il finale, il quale da un senso di giustizia tale da risultare commovente. Estremamente appagante.

Onestamente non so quanto sia facile o difficile recuperare questo manga uscito da noi ormai nel lontano 2005, ma spero che altri come me possano scoprirlo o riscoprirlo, perché certi temi, ahimè sono sempre attuali.

Utente115022

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Utente115022

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Sawako sembra proprio una studentessa come tante altre, circondata da amiche che la sostengono a scuola e da un bel fidanzato innamorato.
Ma bastano le prime pagine per accorgersi che in realtà la vita di Sawako sta per subire un cambiamento che parrà sfuggirle dalle mani: come spesso capita, nel bullismo si scivola, per un gesto, una parola, per assurdo anche un'occhiata. Per Sawako è un fraintendimento, poi un altro ancora finché si ritroverà vittima di quelle che all'inizio sembravano essere amiche di scuola, mentre il fidanzato così innamorato di dileguerà, forse troppo debole. La sorpresa impedisce spesso di reagire, perché la cattiveria arriva dagli insospettabili. Ma Sawako si lascerà sopraffare?
Questo manga l'ho tutto d'un fiato ed è stato davvero grande il sentimento che ho provato nello scoprirne il finale. Trovare il modo di reagire quando chiunque attorno a noi è sordo e cieco è uno sforzo incredibile e non tutti ci riescono: ma quel qualcosa di sé che si aggiunge nel momento in cui si alza la testa è una marcia in più, come ampliare la propria visuale, e anche Sawako non sarà più la stessa.
Trattare l'argomento del bullismo sebbene venga ormai fatto ampiamente non è facile, ed in un singolo volume secondo me c'è tutto quel che serve dire e sapere, in modo semplice, ma efficace.


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alex di gemini

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Recensire un manga breve non é facile, dato il pericolo fortissimo di spoilerare, ma "Vitamin" é un caso disperato: cercherò di fare del mio meglio ma... siete avvisati. Quante volte vedendo un anime, un manga, un film ci si é tranquillizzati dicendo che tanto sono solo cose inventate. Ma in Vitamin ci si augura che la vita non sia così cruda. Infatti parlare del bullismo scolastico non é facile, ma qui l'autrice supera tutti i limiti di violenza e i relativi stereotipi. La protagonista Sawako é una normale ragazza di quindici anni, ha un ragazzo, studia in una scuola privata severissima. Un brutto giorno comincia a circolare a scuola la voce che vi sia una studentessa che sia stata a letto con una quindicina di maschi diversi e, dato che un compagno di scuola l'ha scoperta in un chiaro atto sessuale con il suo ragazzo, per la povera Sawako inizia l'inferno. Tutte le compagne sostengono che sia lei la ragazza misteriosa e iniziano a bullizzarla nella maniera più crudele e spietata. Il suo fidanzato non fa nulla per difenderla perché lei deve capire che, dato che non é stato scoperto, il poverino non può certo perdere la faccia. Come se non fosse abbastanza crudele, saranno proprio le altre ragazze a metterla sul rogo e a non chiedersi nemmeno chi fosse il peccatore, dato che basta avere la peccatrice. Naturalmente ai suoi non potrà dir nulla e l'insegnante rappresentante di classe non saprà dirle altro che il bullismo c'é sempre stato e bisogna aspettare e lasciare che passi. Sawako inizierà perciò un lungo percorso, che la porterà dalla voglia di suicidarsi alla scoperta di ciò che vuole veramente dalla vita. E sarà proprio con questo, che l'autrice chiamerà intelligentemente "vitamina", che la giovane potrà rifarsi una vita. La grafica e la regia sono buone, anche se non eccellenti. La trama potrebbe sembrare sconclusionata, un'accozzaglia di stereotipi, in primis la doppia morale per cui l'uomo si dà da fare e va ammirato, mentre la donna va condannata, o a tutte le scuse classiche per giudicare il bullismo, ovvero che è la vittima a meritarselo. O come se fosse necessario per superare la noia della vita scolastica. O che, se non sopporti, vuol dire che sei debole. Ma in realtà la storia è molto bella e profonda proprio perché scardina tutto quanto. Mostra che il bullismo fa male, che anche un solo atto è già troppo e come i bulli siano dei codardi, pronti, appena arriva una denuncia, a tirarsi fuori. O come il sesso adolescenziale sia facile, ma sia spesso solo un modo per soddisfare il proprio piacere, senza dare vero amore ad una ragazza. Forse sarebbe stato meglio arrivare a due tankoboon, o, più probabilmente, va bene uno solo. In ogni caso abbiamo un piccolo gioiello che vi donerà una lettura impegnativa ma di cui ne varrà la pena. Non so se sia meglio leggere prima "Classroom Revenge" e poi "Vitamin" o se sia meglio fare il contrario, ma entrambi descrivono bene il tema del bullismo. Dato il coraggio di parlare senza veli di certi temi e la validità della storia assegno un nove ad un altro esempio di come un manga breve possa essere bello e intenso.


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asukina

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Per tutti quelli che non hanno mai sentito parlare di Keiko Suenobu premetto che questa autrice è l'equivalente di un pugno nello stomaco. In senso del tutto positivo.
Vitamin in 212 pagine sviluppa uno di quei temi di cui, spesso, si ha paura di parlare: il bullismo. Questo fenomeno che tutti conoscono, ma si cerca di far finta di niente.
La Suenobu cerca, in queste poche pagine, di trasmettere un messaggio positivo e un invito a rialzarsi davanti alle difficoltà.
Ottimo dal punto di vista dei disegni, anche se ha molto il tratto shoujo (ma di shoujo non ha un bel niente!).
Ottima la struttura psicologica dei personaggi che ci catapulta nel mondo di Sawako quasi fossimo li' con lei a vivere le sue disgrazie.
Per quanto si possa pensare che in certe parti l'autrice esageri un po', la nota raccapricciante sta proprio nella veridicità della storia. Quanto questà realtà sia dilagante in un paese come il Giappone e come il problema venga trattato (o snobbato) specialmente dagli adulti.
Come preludio per la sua opera più lunga "Life", questo numero autoconclusivo è sicuramente un assaggio, un piccolo morso, un esempio di quello che la Suenobu è in grado di fare.
Concludo consigliando di vero cuore quest'opera e anche tutte le altre della Suenobu. Per quanto mi riguarda, mi hanno sempre trasmesso coraggio e voglia di rialzarmi nei momenti difficili.


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BigWig

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Sawako ha una vita perfetta: un gruppo di amiche, un fidanzato, una scuola che, se studia, potrà introdurla nei migliori licei del Giappone che dopo la porteranno nelle migliori università. Ma le crepe ci sono: le amiche in realtà non sembrano provare un particolare affetto nei suoi confronti, il suo fidanzato la "costringe" (anche se qui Sawako ha la colpa di non saper dire di no per paura di essere lasciata) a rapporti sessuali anche nei luoghi più imbarazzanti (nel giardino di casa, ad esempio) e a scuola, nonostante il grande impegno, i voti non raggiungono mai il massimo. Le fondamenta molto danneggiate crollano definitivamente quando, durante uno di questi rapporti forzati, un suo compagno la vede e ha la bella pensata di andare a dire in giro a tutti la sua presunta fedifragia. A quel punto iniziano una serie di soprusi per la povera Sawako, che si tramuteranno in vere e proprie violenze, fatte anche da chi prima si era detto suo amico/amica. Il fidanzato l'abbandona, gli insegnanti fanno finta di non vedere e (almeno apparentemente) anche i genitori non mostrano alcuna comprensione.
Sawako, sola contro il mondo, decide di combattere a metà del volume ritirando fuori un sogno messo letteralmente nel cassetto: diventare mangaka.
Lavoro d'esordio di Keiko Suenobu, fin'ora quello più riuscito, questo manga "scandalizzò" il Giappone per la crudezza con cui il bullismo venne mostrato. Di solito nei manga è un argomento che si tende a esorcizzare o esagerare solo ai fini di trama. Qui niente di tutto questo: il realismo con cui la situazione degenera, la sofferenza di Sawako e il mondo degli adulti che chiude gli occhi sono la storia di questo volume unico, che i suoi tre capitoli riescono a rendere in tutti i sensi perfetta: inizio placido ma evidentemente pieno di sbocchi drammatici, continuazione tragica quasi folle (io piansi mentre leggevo e per poco non vomitai) e il finale liberatorio. Non gli ho dato dieci solo perché, come molti hanno evidenziato, l'idea che diventare mangaka è così facile che è un po' ridicola. Ma considerando gli orrori passati da Sawako concedo questo alla Suenobu. Il finale risulta comunque più realistico di Life e senza il buonismo di cui è intriso Limit (altre opere dell'autrice che però sono venute dopo) e molto appagante sia per Sawako che per il lettore.
Altra cosa piacevole del manga è stata la presenza della figura paterna, di solito mancante in queste storie, non influente come quella materna ma comunque abbastanza da dare il giusto coraggio a Sawako. Consigliato a tutti, è un manga importante che vi farà sentire più forti alla fine di tutto.

ggg

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ggg

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Questo è un manga che non potrà lasciarvi indifferenti. Un tempo pensavo che gli shojo parlassero soltanto di storie d'amore un po' melense, buone unicamente per un pubblico di ragazzine: bene, "Vitamin" è la prova che così non è.
L'ho letto tutto d'un fiato, e devo dire che mi ha colpito molto. Senza dubbio è una storia che sa emozionare il lettore: lo fa inorridire, commuovere, indignare... Non è il tipo di storia che raccomanderei ad una persona ipersensibile, vista la crudezza della trama; ci sono molti manga che parlano di bullismo nelle scuole, ma credo che ben pochi trattino l'argomento in modo tanto brutale e rappresentino in maniera così efficace la sofferenza ed i sensi di colpa della vittima.
Nonostante ciò, devo ammettere che il finale non mi ha soddisfatto del tutto. Mi sembra poco credibile che una ragazza che da anni non prendeva più neanche il pennino in mano possa vincere d'improvviso un premio come mangaka, e addirittura vedere una propria storia pubblicata su rivista: sembra quasi che l'autrice lasci intendere che fare una carriera di questo tipo non è poi tanto difficile, quando non è affatto così... Praticamente Sawako fa centro quasi al primo colpo! Va bene, se alla protagonista andasse sempre tutto storto sarebbe altrettanto irrealistico, ma a me questa è sembrata davvero una forzatura. Ho capito che l'autrice voleva un finale felice per non rendere la storia troppo opprimente, e che ha dovuto condensare un po' la trama poiché si tratta di un volume unico, però poteva comunque sforzarsi di più.
Un'altra cosa che non mi convince del tutto sono i disegni. Ben fatti, per carità, ma a me i disegni in stile shojo non hanno mai fatto impazzire (che volete farci, son gusti!), inoltre la maniera in cui rappresenta gli anziani mi lascia un po' perplessa: hanno davvero poche rughe, magari un po' troppo poche...
I personaggi della storia sono ben caratterizzati, soprattutto Sawako e sua madre. Quel che mi piace di Sawako in particolare è che è una ragazza comune, un personaggio non banale ma neanche uno in cui è difficile immedesimarsi.
Per farla breve, questo manga vale la pena d'essere letto, al cento per cento, nonostante alcune lacune nella trama. Anzi, dico di più: dovete leggerlo! Perché è senza dubbio uno dei manga migliori della Suenobu.


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Spirit Eater

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Un'opera scioccante che ci presenta tutta la violenza del sistema scolastico giapponese: è questo ciò che il volume unico Vitamin di Keiko Suenobu nasconde dietro la copertina. Molti manga ci parlano di come nelle scuole giapponesi dilaghino casi di bullismo e violenza ma Vitamin, calandoci nella parte di una vittima, non solo della scuola ma dell'intero sistema nipponico, riesce a suscitare nei lettori una presa di coscienza e a far dire loro "No, non è giusto".
Ci verrà raccontato di come una giovane ragazza quindicenne di nome Sawako si ritroverà ad avere contro tutta la sua classe in quanto il suo ragazzo l'ha costretta ad avere un rapporto sessuale all'interno dell'edificio scolastico. In quel caso la giovane è stata scoperta, mentre il suo ragazzo l'ha lasciata fingendo di non saperne nulla; le sue compagne hanno iniziato a umiliarla tramite ripetuti episodi di bullismo.
Questa è una breve storia sulla rivincita e sui valori umani che colpisce profondamente il lettore.

Il tratto della Suenobu risulta estremamente adatto a raccontare questa storia, facendola sembrare il più possibile reale, con uno stile che cura estremamente i capelli e gli occhi e che riesce a far trasudare il cinismo o la disperazione dei suoi personaggi.

I vari personaggi sono ben costruiti. Si parte dalla ben caratterizzata Sawako e dalla madre poco comprensiva. I vari caratteri rispecchiano un po' gli stereotipi giapponesi: i compagni che fanno i bulli, il professore che finge di non vedere o i passanti che sparlano senza sapere niente della realtà della situazione.
La cosa più impressionante è che la protagonista è una ragazza come tutti noi, che ha problemi di cuore e dei sogni che però vengono stroncati dalla ricerca di un'approvazione dei genitori tramite la ricerca del successo scolastico. Quanti di noi hanno sogni che magari non vogliono dire ai genitori per paura di non essere presi sul serio o di essere liquidati con la frase "prima finisci l'università e poi ne riparliamo"?
Questo realismo, accostato ad altri piccoli accorgimenti, rendono sempre più vicina al lettore la vicenda.

Il finale è qualcosa di estremamente liberatorio. È difficile dall'astenersi da commenti come "Brava!", "e lo meritano!" o cose del genere, che potrebbero a scapparvi anche ad alta voce tale è il coinvolgimento portato dalla storia. Si raggiunge una sorta di comunione con la protagonista e nel momento della rivincita ci sentiamo sollevati, liberi e felici.

Nel commento finale l'autrice scrive di come queste violenze stiano continuamente proseguendo sul suolo giapponese con un tale trasporto che potrebbe anche darsi che ella stessa abbia subito episodi di bullismo. Questa sarebbe una spiegazione di come in Vitamin ci possa essere una ricostruzione così realistica e straziante. È un manga adatto ad un pubblico adulto in quanto non solo vi sono scene molto forti, ma forse può essere pienamente compreso solo da chi ha ormai superato i 15-16 anni d'Età.


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Ais Quin

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b>

La struttura di questo manga assomiglia a quella dei Ringo: inizio insipido – nulla contro la vaniglia, ma il cioccolato è una spanna sopra qualsiasi altro gusto -, parte centrale che lascia ben sperare e un finale che si divora troppo in fretta. Perfino la sensazione derivata dal termine della lettura è la stessa che si avverte dopo una scorpacciata dei suddetti: stomaco chiuso e bocca impastata.

Bella ma non volgare, intelligente ma non supponente, né troppo popolare né troppo poco: a quindici anni Sawako sembra essere riuscita a ritagliarsi il proprio posto nel mondo, a scuola come nella vita privata. L’unico neo – ce n’è <i>sempre</i> uno - è il rapporto con il suo fidanzato, tanto sordo alle esigenze della ragazza quanto solerte nel voler soddisfare le proprie: incapace di opporgli resistenza, molto probabilmente per paura di essere lasciata, Sawako è costretta a fare sesso con lui anche quando non vorrebbe. È proprio a causa dell’ennesimo amplesso non consenziente, consumato in un’aula della scuola frequentata da entrambi, che la situazione prende una piega drammatica. I due vengono infatti colti in flagrante da un compagno di classe di Sawako, il quale, non essendo in grado di identificare il ragazzo che, per così dire, l’accompagna, giunge alla conclusione di avere assistito a un tradimento in diretta. Terrà forse per sé questa sua impressione, comportandosi come se non avesse visto niente? Naturalmente no: il giorno dopo una scritta nella quale la si dipinge senza tanti giri di parole come una poco di buono ammicca beffarda a Sawako dalla lavagna. È solo l’inizio di una lunga serie di crudeli lazzi e vessazioni che minacciano di rendere la vita della ragazza, finora così ordinaria e tranquilla, un vero e proprio inferno in terra.

Parlarne con i professori? Inutile, anzi, controproducente: nel mondo della scuola le persone che hanno la peggiore reputazione sono coloro che vengono tacciate di concedersi fin troppo facilmente e le presunte spie. Figuriamoci quindi come può venire considerata una ragazza accusata di essere entrambe le cose.
Parlarne con il suo ragazzo? Un altro buco nell’acqua, dal momento che costui, felice di crogiolarsi nell’immeritata compassione che ora gli altri provano per lui, se ne lava completamente le mani.
Parlarne con i genitori? Peggio ancora, soprattutto nel caso della madre, convinta che la scuola venga prima di tutto.

Ecco dunque che entrano in scena le vitamine a cui fa riferimento il titolo dell’opera: si tratta in realtà di pillole contro il mal di stomaco che l’infelice si ritrova ad assumere come se fossero caramelle a causa del forte stressa cui è sottoposta ogni giorno.
Nel frattempo, invece di scemare, gli atti di bullismo si moltiplicano, diventando via via più efferati e disumani. Sawako decide quindi di non andare più a scuola, consapevole di dare un forte dispiacere a sua madre ma convinta di non avere altra scelta. Cosa potrà mai salvarla ora dal baratro? Risposta: i manga.

Si dà infatti il caso che fino a qualche anno addietro la ragazza passasse molto tempo disegnando, al punto di accarezzare l’idea di diventare una <i>mangaka</i>; idea successivamente accantonata senza un vero motivo (se non si conta il tentativo da parte di Sawako di compiacere la madre compiendo un percorso di studi più convenzionale e con sbocchi lavorativi più sicuri) ma che ora si riaffaccia nella sua mente con il vigore proprio dei sogni più grandi. Con coraggio e determinazione Sawako decide di mettere – è proprio il caso di dirlo - nero su bianco le proprie paure, in modo da poter rinascere dalle proprie ceneri di “ragazza interrotta” e tornare a sorridere alla vita. Una vita che, d’ora in avanti, è intenzionata a celebrare e proteggere ogni singolo giorno, con ogni suo gesto, ad ogni suo respiro, grazie anche al supporto della madre ricredutasi.

Poco da dire su come la Suenobu sia riuscita ad affrontare una tematica tanto delicata come quella del bullismo: difficile rendere le vicissitudini di Sawako con maggior vividezza. Chiunque sia stato vittima di atti di ostracismo scolastico, anche in forma diversa e/o meno grave – anche se certe cose sono gravi a prescindere - non può non sentirsi toccato in prima persona da ogni singola scena di violenza a cui assiste attraverso la lettura del manga.

Diversamente la “via di fuga” della protagonista lascia perplessi in quanto, per come è stato trattato l’argomento, a livello puramente emotivo avrebbe potuto essere sostituito da pressoché qualsiasi altra professione. Mi spiego: senza dubbio è statisticamente più facile trovare delle persone che siano state vittima di bullismo piuttosto che degli aspiranti <i>mangaka</i>, fatto che inevitabilmente ha il suo peso nell’ambito di una possibile identificazione del lettore in Sawako, ma c’è comunque troppa differenza di coinvolgimento. Sì, certo, la vediamo impugnare il pennino con le lacrime agli occhi nel tentativo di esorcizzare il suo recente e spiacevole passato, ma al tempo stesso si avverte la mancanza di una reale, per quanto ovviamente concentrata, visione d'insieme sul mestiere di <i>mangaka</i>. Non è questione di romanzare il tutto: è un'opera fittizia e, soprattutto, non è incentrata sui manga, quindi mi sta bene che Sawako mostri talvolta di avere la proverbiale "fortuna del principiante", anche perché direi che non è il caso di buttare altra benzina sul già ardente e scoppiettante fuoco della iella. Se qualsiasi cosa le andasse male sarei la prima a lamentarmene, non tanto per una questione "affettiva" quanto perché, molto semplicemente, il troppo stroppia. No, a darmi questa sensazione che manchi qualcosa è il fatto che, nella sua autobiograficità, il manga creato da Sawako è estremamente fine a se stesso, che la ragazza, cioè, non dedichi neppure un pensiero all'idea di poter dare voce attraverso la sua testimonianza a tutti coloro che condividono o hanno condiviso il suo stesso fardello... una voce che, come lei stessa ha imparato nel modo più duro, troppo spesso viene ignorata. Di poter essere un esempio di speranza e voglia di vivere, insomma, senza per questo convincersi di essere una "prescelta". Non parliamo poi del risvolto puramente professionale della faccenda dal momento che, ancora una volta, il messaggio che passa è che fare il <i>mangaka</i> sia estremamente facile. O meglio: che <i>entrare</i> nel giro dei manga sia estremamente facile. Forse sono io che pretendo troppo, in fin dei conti si tratta di un volume unico, ma con tutta la buona volontà di questo mondo non capisco che senso abbia mettere tutta questa carne al fuoco se non si è sicuri di riuscire a destreggiarsi a dovere tra i "fornelli".

Il tratto non brilla per originalità ma se non altro, a parte gli occhi enormi e certi sorrisoni sdentati che fanno tanto <i>shojo</i> degli Anni Settanta, le proporzioni anatomiche sono, se non proprio pienamente rispettate, quasi sempre plausibili. Piuttosto deludente, invece, la resa dei personaggi un po' più anziani: le poche rughe che solcano i loro volti sembrano completamente decontestualizzate rispetto agli stessi, dando al lettore la bizzarra impressione di trovarsi di fronte a un manipolo di giovani vecchi.

In conclusione: un manga di indubbio impatto emotivo ma, sfortunatamente, privo di un intreccio solido e ben sviluppato in tutte le sue parti. Sicuramente la sua brevità ha messo l'autrice di fronte alla necessità di operare delle scelte tali da permetterle di concentrare il tutto in un solo volume, ma resta il dubbio su quanto le lacune di <i>Vitamin</i> siano imputabili a questo fattore e quanto, invece, alla stessa Suenobu.


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shoujoprofessionista

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Tuffatevi in questo manga stupendo che racconta la storia di una ragazza con grandi problemi a scuola e con la famiglia. È difficile "sopravvivere" a scuola se sei debole e non riesci a farti rispettare, proprio come la dolce Sawako che, a causa del bullismo dei suoi compagni, si dispera. Dopo tutto quello che ha passato la poverina ha paura e non vuole più tornare a scuola, e così i problemi cominciano anche a casa con la famiglia. Ma col passare del tempo, e grazie alla sua passione di disegnare manga, riesce a cambiare e a diventare sempre più forte, portando la storia ad un bel lieto fine.

Vitamin è un manga molto drammatico e ciò che racconta, purtroppo, è anche un problema reale. Consigliato ad un pubblico maturo e a chi non si aspetta sicuramente il classico shoujo manga. Disegni stupendi e davvero gradevoli.
Non ho altro da aggiungere, è veramente consigliato!


 2
micheles

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Questo manga è un pugno nello stomaco, letteralmente. Dopo averlo letto sono rimasto con i crampi allo stomaco per circa un'ora. La storia è decisamente impressionante, infinitamente di più di un horror o uno splatter, proprio per l'ambientazione realistica e (apparentemente) autobiografica.

Le vitamine del titolo sono pillole contro il mal di stomaco che la protagonista è costretta a prendere dopo aver subito delle esperienze di bullismo a scuola che la causano delle forti nausee. Tutta la storia viene raccontata in prima persona dal punto di vista di chi ha subito la violenza e l'unico altro personaggio di una qualche importanza è la madre. Il rapporto madre-figlia è sicuramente un tema importante in questo manga. La figura della madre cambia completamente dall'inizio alla fine: parte come figura severa ed opprimente ma poi si mette completamente dalla parte della figlia. Anche il personaggio della figlia cambia completamente, passando da ragazza totalmente passiva a donna che sa quello che vuole ed in grado di farsi rispettare. Tutto questo avviene grazie alla proprietà terapeutiche del disegno: per la protagonista diventare una mangaka è un modo di esorcizzare il proprio passato e di affermare sé stessa, acquistando fiducia e coraggio.

Sarei curioso di sapere quanto di questo manga è autobiografico e quanto è stato rielaborato. In ogni caso è tutto molto realistico. Il finale mi pare un po' troppo ad effetto, ma tutto sommato ci sta bene. C'è forse un peccato di concisione ed il ritmo è piuttosto incalzante, visto il numero di cose che succedono in così poche pagine. Ma forse l'autrice ha voluto concludere la storia al più presto perché era troppo dolorosa da raccontare e probabilmente è meglio così.

Utente5795

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Utente5795

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Guai a chi crede che i fumetti rivolti ad un pubblico femminile debbano per forza essere dei melodrammi amorosi privi di interesse: <i>Vitamin</i> con un solo volumetto riesce a spazzare via qualunque opera spacciata per "seria" o "adulta", grazie all'estrema serietà con cui sono gestiti i temi trattati e alla concisione della narrazione. Duecento pagine che esauriscono perfettamente la vicenda, senza scene inutili o punti in sospeso, per un risultato compatto ed estremamente credibile.

Come genere, <i>Vitamin</i> può essere considerato un josei, ovvero il corrispettivo femminile dei seinen - il pubblico di riferimento è composto quindi da giovani adulte, mentre a livello di argomenti, si caratterizza per una disincantata e amara riflessione sulla rigida ed esclusiva società del Giappone moderno e su un fenomeno ormai sempre più diffuso: il bullismo femminile. Ragazze che, accecate dall'invidia delle loro compagne più fortunate, le massacrano con le umiliazioni ed i pettegolezzi più laceranti fino ad annichilirle.

Protagonista di questa storia è Sawako, una giovane scolara che, dopo essere stata scoperta da un compagno mentre subisce molestie sessuali da parte del suo fidanzato, viene trascinata dalle crudeli coetanee in un sadico gioco (come le stesse lo chiamano, equiparando la rivale ad un oggetto) che le fa perdere completamente la fiducia in sé stessa e nelle altre persone. Dopo aver smesso di frequentare le lezioni, la ragazza riscopre una sua vecchia passione, quella di disegnatrice di manga, soffocata dalle aspettative che la madre e la scuola le riversano addosso. Riuscirà Sawako a ritrovare una ragione di vita, lontano dalle avvilenti imposizioni della società, ma comunque con la consapevolezza dei propri sbagli?

Non mancano scene e linguaggio particolarmente crudi ed espliciti, ma sempre usati con cognizione di causa: impossibile parlare di fanservice o violenza gratuita, <i>Vitamin</i> non è altro che la trasposizione più realistica e consapevole di una serie di fenomeni sociali estremamente attuali e certamente non meno disturbanti, nella realtà, rispetto ad un manga; perlomeno qui lo sperato lieto fine è presente, simbolo che la speranza del riscatto personale non è vana.
Avevo sentito parlare spesso di questo stile "sconvolgente" dell'autrice Keiko Suenobu, ed adesso che finalmente ho potuto provare una sua opera, credo che esso costituisca una perla di assoluto valore in un panorama fumettistico sempre più saturo e pompato, privo di reale mordente.

I disegni sono decisamente di buona fattura, molto delicati e sfumati, come da tradizione dei manga per ragazze, estremamente convincenti nelle scene più drammatiche, quando i volti dei personaggi diventano maschere ora disperazione, ora di immensa gioia. La buona qualità della stampa e l'adattamento soddisfacente rendono l'edizione italiana Planet Manga particolarmente apprezzabile, tenendo conto anche del prezzo contenuto.
Dopo aver letto questo piccolo capolavoro, non potrò fare a meno di procurarmi anche <i>Life</i>, da molti considerato il picco dell'autrice.


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Doll_in_the_Hell

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
"Vitamin" è un manga di Keiko Suenobu, più famosa in Italia per la sua opera "Life". Vitamin è un numero unico, che (come dice l'autrice stessa) è anche un po' autobiografico.

La storia è più o meno questa: Sawako è una ragazza abbastanza felice, ha un ragazzo, un piccolo gruppetto di amiche, è brava a scuola, ha dei genitori che le vogliono bene ed è molo brava a disegnare. Sembra la vita perfetta, se non fosse per il fatto che la scuola dove studia è molto rigida e lei non ha molte idee per il futuro.
Pian piano però la sua vita inizia a sfaldarsi: il suo ragazzo le chiede di continuo di avere rapporti (anche quando lei non se la sente), e in un caso mentre sono a scuola vengono scoperti da un altro compagno, che diffonderà la voce che lei è una poco di buono. Le sue "amiche" cominciano a bersagliarla con cattiverie e insulti, e piano piano iniziano scherzi, sempre più violenti e infine soprusi veri e propri che porteranno Sawako a lasciare la scuola.
<b>[Attenzione, questo paragrafo contiene spoiler e il finale della storia.]</b>
Proverà a tornare con la speranza di essere riaccolta dopo una lettera di scuse che le mandano i compagni, ma è solo una presa in giro. Tenta di andare avanti grazie ad alcune pillole (lei dice "vitamine", da qui il nome del manga), ma anche quelle faranno poco, finché la ragazza non tenta il suicidio. Ma non tutto è orribile: ha ancora la sua passione, il disegno. Così inizia a disegnare, vuole questo adesso dalla vita: diventare Mangaka. Partecipa ad un concorso per esordienti disegnatori, e disegna giorno e notte, raccontando la sua storia. Il giorno della cerimonia dei diplomi si taglia di netto i capelli e strappa il diploma sul palco, davanti a tutti. Torna a casa e dopo un po' viene informata che ha vinto il concorso da mangaka. Finalmente sorride di nuovo e si rende conto che le sue vere vitamine sono i suoi disegni.
<b>[Fine spoiler.]</b>

A mio parere un manga molto bello, toccante, e fortemente ricco di messaggi e inviti a vivere, a discapito di tutto. Però anche un manga che impressiona, che turba molto per chi si cala nella protagonista. Lo consiglio a chi non si impressiona, perché rimane un manga molto duro e crudo.
I disegni sono veramente bellissimi, e meritano con tutto il cuore anche più di 8.
Un bel manga, direi.


 2
Sakura87

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Ho avuto la fortuna di trovare questo magnifico manga in una fumetteria dell'usato. È stato pubblicato 5 anni fa ed è consigliato a un pubblico maturo per gli argomenti abbastanza delicati e drammatici che tratta.
Keiko Suenobu, autrice di questo manga, rappresenta con precisione e determinazione il tema delle violenze nelle scuole e il dramma di chi viene perseguitato. Questi maltrattamenti lasciano dei traumi nel cuore e nella mente delle vittime che reagiscono rifiutandosi di andare a scuola, isolandosi in casa o in casi estremi scelgono la soluzione più tragica: il suicidio, scelta che verrà presa ad un certo punto della storia dalla protagonista di questo manga, Sawako, che non riesce più a sopportare le persecuzioni ingiuste dei compagni di classe per un malinteso mai stato chiarito e il tradimento di un fidanzato che non ha fatto altro che metterla nei guai, ma troverà la forza, grazie l'aiuto di sua madre, ma anche alla sua voglia di ritrovare se stessa realizzando i suoi sogni che aveva accantonato per molto tempo.
Vale davvero la pena di prenderlo e leggerlo. I disegni sono fantastici, chiari e dal tratto pulito, e la trama è così coinvolgente che sembra di vivere il dramma della protagonista. Il prezzo di questo manga, 4 euro, è assolutamente molto buono per un fumetto di quasi 200 pagine impostate e rilegate alla perfezione.
Ve lo consiglio, leggo questo manga tutte le volte che mi sento giù di morale e posso assicurare che è una vera e propria "Vitamina". Ti dà una carica incredibile per andare avanti, alla faccia di chi si crede tanto migliore di noi. Buona lettura!^^


 2
Sonoko

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Questo volume unico della Suenobu è un autentico gioiellino. È incredibile l'evoluzione del personaggio di Sawako nonostante la brevità della storia, fino al magnifico finale. Lo consiglio a tutti, è un manga molto maturo ed intenso, vi farà riflettere perché drammaticamente realistico, di certo raffigura efficacemente i problemi della scuola giapponese, ma non solo, il bullismo scolastico è una realtà anche qui da noi.
Unico problema potrebbe essere che, essendo un manga edito dalla Planet, potrebbe essere più complicato recuperarlo, dato che sono trascorsi anni dalla sua pubblicazione.
Io vi consiglio anche la lettura dell'opera più lunga dell'autrice pubblicata in Italia, Life.