Gorgeous Carat Galaxy
Ho comprato Gojasu Karatto Galaxy (Gorgeous Carat Galaxy) incuriosita dalla trama, che pareva interessante: un affascinante ladro ed il suo compagno di viaggio che giungono in un misterioso castello in cui si svolge un omicidio nella Parigi di inizio ventesimo secolo... Considerando uno stile di disegno gradevole ed il fatto che si tratta di un volume auto-conclusivo (oltre alla promozione del 50%, certo, ma questo non vale ai fini di recensione^^') non mi sono posta troppi dubbi! Ed invece avrei dovuto pormeli, perché per vari aspetti questo manga non è ciò che sembra. Tanto per cominciare non è affatto auto-conclusivo! Infatti si tratta addirittura di un sequel, anche se per qualche assurdo motivo la J-POP ha pubblicato solo questo volume. Ed ecco spiegato perché non ci appaiono del tutto chiari i rapporti che legano i protagonisti, Noir e Florian, ed anche perché improvvisamente vediamo altri personaggi che spuntano dal nulla senza alcuna apparente presentazione, come Laila. Certo, era stata ampiamente presentata nei volumi precedenti!
Altro aspetto controverso è il genere: J-POP lo inquadra come "shojo manga", ma probabilmente siamo di fronte a uno shonen ai, o forse altro. Non c'è nulla di particolarmente esplicito, ma l'autrice sacrifica troppo il chiarimento dei misteri che attanagliano il castello ed i suoi abitanti per tavole che mostrano primi piani di Florian che sospira con gli occhi languidi rivolti a colui che per chissà quale misterioso motivo l'ha comprato. Florian è biondo, dall'aspetto efebico, pare cagionevole e bisognoso di protezione, Noir è moro, più alto, forte, un po' rude, ed è evidente che gli dia sicurezza. Sembrano la classica coppia da shounen ai, insomma... Non conoscendo la storia principale non ci è dato di sapere se anche questo contribuisca a definire una relazione amorosa fra i due o se l'autrice voglia essere appositamente ambigua, magari per accontentare più fasce di lettrici senza sbilanciarsi troppo.
Non mi sarebbe importato se ci fosse stato detto chiaramente che i due sono una coppia, mi pareva insignificante ai fini ad una storia di genere thriller come ci viene presentata dalla J-POP, ma ritengo grave la presenza di tanti buchi di trama che si sarebbero certamente evitati almeno in buona parte se la casa editrice avesse avuto la serietà di pubblicare la serie nel giusto ordine e presentandocela per quello che è. Alla fine viene svelato il nome di chi ha ucciso la donna (unico motivo per cui ho avuto l'impulso di lanciare il manga dalla finestra), ma pare che non fosse questo l'intento dell'autrice, almeno così è parso a me, e la cosa non mi è piaciuta.
Un vero peccato comunque, perché Gorgeous Carat oltre ad avere bei disegni ed una bella edizione con pagine bianche e sovraccoperta non pare di fatto un brutto manga, solo è un manga equivocato a causa di una cattiva gestione da parte dell'Italia. Un'occasione sprecata, un prodotto che trattato diversamente sarebbe certamente piaciuto molto ad almeno una fetta di pubblico.
Altro aspetto controverso è il genere: J-POP lo inquadra come "shojo manga", ma probabilmente siamo di fronte a uno shonen ai, o forse altro. Non c'è nulla di particolarmente esplicito, ma l'autrice sacrifica troppo il chiarimento dei misteri che attanagliano il castello ed i suoi abitanti per tavole che mostrano primi piani di Florian che sospira con gli occhi languidi rivolti a colui che per chissà quale misterioso motivo l'ha comprato. Florian è biondo, dall'aspetto efebico, pare cagionevole e bisognoso di protezione, Noir è moro, più alto, forte, un po' rude, ed è evidente che gli dia sicurezza. Sembrano la classica coppia da shounen ai, insomma... Non conoscendo la storia principale non ci è dato di sapere se anche questo contribuisca a definire una relazione amorosa fra i due o se l'autrice voglia essere appositamente ambigua, magari per accontentare più fasce di lettrici senza sbilanciarsi troppo.
Non mi sarebbe importato se ci fosse stato detto chiaramente che i due sono una coppia, mi pareva insignificante ai fini ad una storia di genere thriller come ci viene presentata dalla J-POP, ma ritengo grave la presenza di tanti buchi di trama che si sarebbero certamente evitati almeno in buona parte se la casa editrice avesse avuto la serietà di pubblicare la serie nel giusto ordine e presentandocela per quello che è. Alla fine viene svelato il nome di chi ha ucciso la donna (unico motivo per cui ho avuto l'impulso di lanciare il manga dalla finestra), ma pare che non fosse questo l'intento dell'autrice, almeno così è parso a me, e la cosa non mi è piaciuta.
Un vero peccato comunque, perché Gorgeous Carat oltre ad avere bei disegni ed una bella edizione con pagine bianche e sovraccoperta non pare di fatto un brutto manga, solo è un manga equivocato a causa di una cattiva gestione da parte dell'Italia. Un'occasione sprecata, un prodotto che trattato diversamente sarebbe certamente piaciuto molto ad almeno una fetta di pubblico.
Forse un giorno qualcuno ci spiegherà perché, di una trilogia, si sia scelto di pubblicare solo la seconda storia. Il riassunto del solo secondo volume non ci dice nulla del sottotesto.
E' vero, il nobile Florian, un bellissimo ragazzino biondo dagli occhi di ametista, segue ovunque il diciottenne Ray Balzac Courland, in arte Ladro Nero, ma perché? Perché nel primo libro della serie, "Gorgeous Carat: Virtue of Darkness", egli lo ha adocchiato e letteralmente comprato, in cambio della remissione degli ingenti debiti della sua famiglia. E, nonostante gli inizi piuttosto burrascosi, dato che Ray è piuttosto manesco, diciamo così, fra i due si è sviluppato un legame che li porta a proteggersi a vicenda durante le loro pericolosissime avventure.
Classificare shounen-ai questo manga è insieme un esercizio di fede e fantasia. Chi spera di vedere anche solo un minimo di azione fra i due piccioncini si rassegni subito: in questo tomo, almeno, non accade. E il terzo, "Gorgeous Carat: La Esperanza", non è reperibile oltre il secondo capitolo nemmeno online, in inglese. Lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate, di sapere a breve come vada a finire quest'opera!
Quel che accade in questo volume unico è purtroppo un prevedibilissimo e piuttosto insulso susseguirsi di vicende drammatiche e pseudo-misteriose ambientate in un castello francese di inizio secolo (il ventesimo). Se ritrovare i personaggi delle avventure precedenti può fare piacere e dare quella calda sensazione di conosciuto che, quando le storie funzionano, ci fa subito sentire coccolati e a nostro agio, piombare all'improvviso in questa nuova storia, con qualche parola di riassunto qua e là, potrebbe risultare spiazzante.
Si aggiunga che, purtroppo, si tratta di quel tipo di racconti dove lo cose accadono senza una motivazione logica apparente, dove si viene sempre salvati all'ultimo secondo, la cavalleria arriva immancabilmente in tempo e i protagonisti tirano fuori dal cilindro conigli a ripetizione senza neppure essere maghi. Capita per esempio che chi si trovi in un sotterraneo labirintico mai visto sbuchi in una stanza che dovrebbe essere irraggiungibile a causa di un crollo appena in tempo per salvare il suo compagno, adducendo a motivazione di tale prodezza l'uso di altre entrate ispirato da "intuizione frutto del suo lavoro". Nel senso che, come ladro che terrorizza Parigi, ovviamente per lui queste cose sono pane quotidiano.
I disegni, obiettivamente, non sono male. L'ambientazione è ben curata e gli abiti dei protagonisti, ovviamente in stile di cent'anni fa, ben si prestano a vestire dei bei giovanottini, così come le toilettes delle signore sono ben rese. Risulta a volte un po' confuso nelle scene di azione, ma niente di insormontabile.
Tutto sommato il comparto grafico è molto gradevole alla vista e, sinceramente, in certi frangenti è purtroppo l'unica buona qualità di quest'opera.
Beh, che dire, un po' di Arsenio Lupin, James Bond, Mission Impossible, Indiana Jones. Con la differenza che, in quelle storie, il protagonista almeno un po' di "azione" la vede. Qui, purtroppo, è solo noia.
Resta l'imbarazzo del voto da assegnare. Ho effettivamente cercato di reperire la terza serie, se non altro per sapere come andasse a finire, anche se questa è a tutti gli effetti una storia autoconclusiva.
Non mi ha costretto a droppare, quindi assegnerò la sufficienza.
E' vero, il nobile Florian, un bellissimo ragazzino biondo dagli occhi di ametista, segue ovunque il diciottenne Ray Balzac Courland, in arte Ladro Nero, ma perché? Perché nel primo libro della serie, "Gorgeous Carat: Virtue of Darkness", egli lo ha adocchiato e letteralmente comprato, in cambio della remissione degli ingenti debiti della sua famiglia. E, nonostante gli inizi piuttosto burrascosi, dato che Ray è piuttosto manesco, diciamo così, fra i due si è sviluppato un legame che li porta a proteggersi a vicenda durante le loro pericolosissime avventure.
Classificare shounen-ai questo manga è insieme un esercizio di fede e fantasia. Chi spera di vedere anche solo un minimo di azione fra i due piccioncini si rassegni subito: in questo tomo, almeno, non accade. E il terzo, "Gorgeous Carat: La Esperanza", non è reperibile oltre il secondo capitolo nemmeno online, in inglese. Lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate, di sapere a breve come vada a finire quest'opera!
Quel che accade in questo volume unico è purtroppo un prevedibilissimo e piuttosto insulso susseguirsi di vicende drammatiche e pseudo-misteriose ambientate in un castello francese di inizio secolo (il ventesimo). Se ritrovare i personaggi delle avventure precedenti può fare piacere e dare quella calda sensazione di conosciuto che, quando le storie funzionano, ci fa subito sentire coccolati e a nostro agio, piombare all'improvviso in questa nuova storia, con qualche parola di riassunto qua e là, potrebbe risultare spiazzante.
Si aggiunga che, purtroppo, si tratta di quel tipo di racconti dove lo cose accadono senza una motivazione logica apparente, dove si viene sempre salvati all'ultimo secondo, la cavalleria arriva immancabilmente in tempo e i protagonisti tirano fuori dal cilindro conigli a ripetizione senza neppure essere maghi. Capita per esempio che chi si trovi in un sotterraneo labirintico mai visto sbuchi in una stanza che dovrebbe essere irraggiungibile a causa di un crollo appena in tempo per salvare il suo compagno, adducendo a motivazione di tale prodezza l'uso di altre entrate ispirato da "intuizione frutto del suo lavoro". Nel senso che, come ladro che terrorizza Parigi, ovviamente per lui queste cose sono pane quotidiano.
I disegni, obiettivamente, non sono male. L'ambientazione è ben curata e gli abiti dei protagonisti, ovviamente in stile di cent'anni fa, ben si prestano a vestire dei bei giovanottini, così come le toilettes delle signore sono ben rese. Risulta a volte un po' confuso nelle scene di azione, ma niente di insormontabile.
Tutto sommato il comparto grafico è molto gradevole alla vista e, sinceramente, in certi frangenti è purtroppo l'unica buona qualità di quest'opera.
Beh, che dire, un po' di Arsenio Lupin, James Bond, Mission Impossible, Indiana Jones. Con la differenza che, in quelle storie, il protagonista almeno un po' di "azione" la vede. Qui, purtroppo, è solo noia.
Resta l'imbarazzo del voto da assegnare. Ho effettivamente cercato di reperire la terza serie, se non altro per sapere come andasse a finire, anche se questa è a tutti gli effetti una storia autoconclusiva.
Non mi ha costretto a droppare, quindi assegnerò la sufficienza.