Sabel Tiger
Tra il 1980 e il 1981 il mangaka Yukinobu Hoshino pubblica per diverse riviste sette racconti di genere fantascientifico, poi riuniti nel 1987 in un volume unico che prende il titolo dal primo di essi, Sabel Tiger (refuso di "saber" dovuto alla pronuncia giapponese del suddetto termine).
Rispetto a opere successive e quindi scritte in età più avanzata, le storie realizzate dal maestro negli anni di poco antecedenti a quel capolavoro assoluto che è 2001 Nights brillano per originalità e freschezza di idee; certo non tutti i racconti di Sabel Tiger mi hanno entusiasmato allo stesso modo - mi riferisco in particolare alla storia relativa al bitume e all'arca di Noé ("Trappola di bitume - 2. Campioni"), a quella in cui un gruppo di ricercatori finisce intrappolato in una fossa della medesima sostanza e assiste impotente all'apparizione di strani "individui" ("Trappola di bitume - 3. Sasquatch") e infine a quella intitolata "Il pianeta dell'inverno", la cui idea di base, per quanto originale, non mi ha detto granché -, ma in mezzo a trame di livello mediocre abbiamo piccoli gioielli come quello che dà il titolo alla raccolta e che vede protagonista una tigre dai denti a sciabola alle prese con alcuni invasori venuti dal futuro; o come "Quo Vadis", relativa alla teoria che tutte le galassie, compresa la nostra, si muovano nel cosmo infinito; o ancora come "Il pianeta degli unicorni", in cui l'armonia di un equipaggio di esploratori sarà messa a dura prova da bizzarri accadimenti fino a giungere a risvolti drammatici, e "Sergente", al cui centro troviamo un carro armato semi-senziente che rivelerà qualche sorpresa ai soldati della sua compagnia e anche al lettore; o infine "I diamanti di Adamas", dove un gruppo di malati terminali si avventura, tra sogno e realtà, in un pericoloso pianeta da cui nessuno ha mai fatto ritorno, e "Trappola di bitume - 1. Risveglio", che segue un elefante preistorico intento a lottare con tutte le sue forze per sopravvivere ai pericoli della natura. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Menzionando fin da subito il colto riferimento all'opera surrealista di Salvador Dalì "Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana prima del risveglio" nella copertina del primo racconto, più in generale il disegno di Hoshino non subisce in alcun modo cali qualitativi e anzi si attiene sempre sugli stessi ottimi standard. Anche da un punto di vista visivo oltre che tematico, il maestro richiede al lettore un bagaglio culturale personale non indifferente, tale da rendere la lettura ancora più intensa e interessante. Come per la maggior parte dei lavori di Hoshino distribuiti nel nostro paese, anche quest'opera è pubblicata dalla Flashbook Editore al prezzo un po' alto di 9,90 €. Per concludere, dopo 2001 Nights, credo che Sabel Tiger e i suoi racconti siano quelli che mi hanno colpito di più e in positivo. Consigliato agli amanti della fantascienza pura.
Rispetto a opere successive e quindi scritte in età più avanzata, le storie realizzate dal maestro negli anni di poco antecedenti a quel capolavoro assoluto che è 2001 Nights brillano per originalità e freschezza di idee; certo non tutti i racconti di Sabel Tiger mi hanno entusiasmato allo stesso modo - mi riferisco in particolare alla storia relativa al bitume e all'arca di Noé ("Trappola di bitume - 2. Campioni"), a quella in cui un gruppo di ricercatori finisce intrappolato in una fossa della medesima sostanza e assiste impotente all'apparizione di strani "individui" ("Trappola di bitume - 3. Sasquatch") e infine a quella intitolata "Il pianeta dell'inverno", la cui idea di base, per quanto originale, non mi ha detto granché -, ma in mezzo a trame di livello mediocre abbiamo piccoli gioielli come quello che dà il titolo alla raccolta e che vede protagonista una tigre dai denti a sciabola alle prese con alcuni invasori venuti dal futuro; o come "Quo Vadis", relativa alla teoria che tutte le galassie, compresa la nostra, si muovano nel cosmo infinito; o ancora come "Il pianeta degli unicorni", in cui l'armonia di un equipaggio di esploratori sarà messa a dura prova da bizzarri accadimenti fino a giungere a risvolti drammatici, e "Sergente", al cui centro troviamo un carro armato semi-senziente che rivelerà qualche sorpresa ai soldati della sua compagnia e anche al lettore; o infine "I diamanti di Adamas", dove un gruppo di malati terminali si avventura, tra sogno e realtà, in un pericoloso pianeta da cui nessuno ha mai fatto ritorno, e "Trappola di bitume - 1. Risveglio", che segue un elefante preistorico intento a lottare con tutte le sue forze per sopravvivere ai pericoli della natura. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Menzionando fin da subito il colto riferimento all'opera surrealista di Salvador Dalì "Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana prima del risveglio" nella copertina del primo racconto, più in generale il disegno di Hoshino non subisce in alcun modo cali qualitativi e anzi si attiene sempre sugli stessi ottimi standard. Anche da un punto di vista visivo oltre che tematico, il maestro richiede al lettore un bagaglio culturale personale non indifferente, tale da rendere la lettura ancora più intensa e interessante. Come per la maggior parte dei lavori di Hoshino distribuiti nel nostro paese, anche quest'opera è pubblicata dalla Flashbook Editore al prezzo un po' alto di 9,90 €. Per concludere, dopo 2001 Nights, credo che Sabel Tiger e i suoi racconti siano quelli che mi hanno colpito di più e in positivo. Consigliato agli amanti della fantascienza pura.
Ottima opera questo Saber Tiger. L'anno di uscita del volume è il 1981, trent'anni fa, ma potrebbe benissimo essere anteriore, perché l'atmosfera che si respira è la stessa della fantascienza classica americana degli anni cinquanta. Io sono un conoscitore ed un estimatore del genere e posso confermare che leggere Hoshino dà la stessa sensazione che leggere un Arthur C. Clarke d'annata o un altro dei grandi nome dell'età d'oro della fantascienza. Questo lo dico come nota di merito.
Dal punto di vista dei disegni è difficile riconoscere i lavori di Hoshino come manga e se mi dicessero che il disegnatore è statunitense o argentino ci crederei senza problemi. Questo lo dico come dato di fatto, né come merito né come demerito. Il tratto è sicuramente datato ma molto buono e adattissimo al tipo di opera, che costituisce un tuffo nel passato dei comics americani anni cinquanta. Situazione paradossale, visto che i racconti di per sé sono ambientati in un lontano futuro. L'atmosfera di futuro visto dal passato ha un suo fascino innegabile (del resto su questo fascino sono basate le opere del genere steampunk).
Di Hoshino sto leggendo anche "2001 Nights" che è opera di più largo respiro. Comunque anche Saber Tiger, nella sua concisione è un ottimo lavoro. A mio avviso il racconto migliore è il secondo, "Il pianeta dell'unicorno", e non quello che dà il titolo alla raccolta. In tempi in cui i manga-fiume imperversano, il racconto breve è una sorgente di freschezza. Lo consiglio a tutti i fan del genere hard science fiction, che apprezzano considerazione romantiche e filosofiche sul destino dell'uomo, venate da una sfumatura di tristezza.
Dal punto di vista dei disegni è difficile riconoscere i lavori di Hoshino come manga e se mi dicessero che il disegnatore è statunitense o argentino ci crederei senza problemi. Questo lo dico come dato di fatto, né come merito né come demerito. Il tratto è sicuramente datato ma molto buono e adattissimo al tipo di opera, che costituisce un tuffo nel passato dei comics americani anni cinquanta. Situazione paradossale, visto che i racconti di per sé sono ambientati in un lontano futuro. L'atmosfera di futuro visto dal passato ha un suo fascino innegabile (del resto su questo fascino sono basate le opere del genere steampunk).
Di Hoshino sto leggendo anche "2001 Nights" che è opera di più largo respiro. Comunque anche Saber Tiger, nella sua concisione è un ottimo lavoro. A mio avviso il racconto migliore è il secondo, "Il pianeta dell'unicorno", e non quello che dà il titolo alla raccolta. In tempi in cui i manga-fiume imperversano, il racconto breve è una sorgente di freschezza. Lo consiglio a tutti i fan del genere hard science fiction, che apprezzano considerazione romantiche e filosofiche sul destino dell'uomo, venate da una sfumatura di tristezza.