Change 123
Ottimo manga in grado di unire, in modo più che buono, diversi generi come quello delle arti marziali, vita scolastica, azione, commedia e un po' di ecchi, che non guasta mai.
In "Change 123" seguiamo le avventure di Kosukegawa dopo il suo incontro con Motoko, una ragazza timida e insicura che racchiude però in sé diverse personalità, ognuna con la propria specializzazione in qualche art marziale, avremo così la personalità specializzata nel corpo a corpo, quella specializzata negli attacchi a distanza e così via, in un susseguirsi di momenti seri mischiati a momenti divertenti, atti a smorzare il ritmo e capaci di far fare sincere risate.
Nel corso dei 12 volumetti di cui è composta l'opera si susseguiranno diversi eventi mai ripetitivi, riuscendo così a coinvolgere e non annoiare mai il lettore, l'unica cosa che ho apprezzato, ma non fino in fondo, sono stati i disegni, che sono sì chiari nel raffigurare le varie scene di lotta e i vari personaggi (nota di merito per come vengono realizzati i corpi delle ragazze), però non sono riusciti a colpirmi del tutto, risultando in qualche situazione un po' piatti.
Molto riusciti invece i personaggi, con cui si riesce subito ad entrare in empatia, ognuno dotato di una propria personalità e che si faranno ricordare anche se magari compaiono per solo qualche capitolo.
Se siete quindi alla ricerca di un manga in cui combattimenti e una trama per nulla scontata siano i protagonisti, vi consiglio di leggere senza dubbio quest'opera, che vi colpirà con diversi colpi di scena mai banali a cui come detto saranno affiancati momenti più divertenti, leggeri e la giusta dose di ecchi (al contrario di altre opere qui non troverete in certe tavole capelli o strane nuvolette a coprire le abbondanti grazie delle ragazze).
In "Change 123" seguiamo le avventure di Kosukegawa dopo il suo incontro con Motoko, una ragazza timida e insicura che racchiude però in sé diverse personalità, ognuna con la propria specializzazione in qualche art marziale, avremo così la personalità specializzata nel corpo a corpo, quella specializzata negli attacchi a distanza e così via, in un susseguirsi di momenti seri mischiati a momenti divertenti, atti a smorzare il ritmo e capaci di far fare sincere risate.
Nel corso dei 12 volumetti di cui è composta l'opera si susseguiranno diversi eventi mai ripetitivi, riuscendo così a coinvolgere e non annoiare mai il lettore, l'unica cosa che ho apprezzato, ma non fino in fondo, sono stati i disegni, che sono sì chiari nel raffigurare le varie scene di lotta e i vari personaggi (nota di merito per come vengono realizzati i corpi delle ragazze), però non sono riusciti a colpirmi del tutto, risultando in qualche situazione un po' piatti.
Molto riusciti invece i personaggi, con cui si riesce subito ad entrare in empatia, ognuno dotato di una propria personalità e che si faranno ricordare anche se magari compaiono per solo qualche capitolo.
Se siete quindi alla ricerca di un manga in cui combattimenti e una trama per nulla scontata siano i protagonisti, vi consiglio di leggere senza dubbio quest'opera, che vi colpirà con diversi colpi di scena mai banali a cui come detto saranno affiancati momenti più divertenti, leggeri e la giusta dose di ecchi (al contrario di altre opere qui non troverete in certe tavole capelli o strane nuvolette a coprire le abbondanti grazie delle ragazze).
Un manga che prende il concetto di harem molto diversamente dal solito! In “Change 123”, infatti, “l'harem” è una sola ragazza che soffre di personalità dissociativa, e ogni personalità (tranne quella dominante fin troppo pacifica) è esperta di un’arte marziale a se stante costruita su tre concetti di base: “forza=karate”, “velocità=tecniche militari non perfettamente specificate di assassinio”, che comprendono anche l'uso di lame e armi da fuoco, e “judo=difesa”; in più, una personalità che viene fuori solo in circostanze particolari e unisce tutte e tre le caratteristiche già elencate.
Gli altri personaggi femminili non appariranno mai come romanticamente legati a Kosukegawa, il protagonista maschile del manga, un otaku appassionato di supereroi al punto di prenderli come modello morale, e che spesso lo spingeranno ad azioni pseudo-eroiche dagli effetti più suicidi che eroici poiché a differenza delle multiple personalità di Motoko lui non ha alcun talento nelle arti marziali. La storia si incentra sulla peculiare riabilitazione di Motoko, nel tentativo di fondere tutte le personalità in una e nel far luce sul trauma che ha provocato la nascita delle sue personalità multiple, del quale lei ha solo vaghi e confusi ricordi.
Ma c'è un motivo se le personalità di Motoko sono esperte di arti marziali, e anche qui c'è un'esposizione molto realistica dei combattimenti e delle tecniche usate. Niente “hadoken” o “kamehame-ha”, niente 10.000 “sditazzate” che ti fanno scoreggiare quando c'è la Luna piena, niente evocazioni... Ci sono un paio di casi che quasi rasentano il paranormale, ma nel globale si tratta di arti marziali del tutto realistiche. E questi combattimenti avranno un ruolo chiave nella riabilitazione di Motoko. Lo stile grafico dell'autore è davvero apprezzabile e rende gloriosamente bene sia i combattimenti che le parti fanservice, che non sono molte ma quanto basta per considerare a pieno titolo questo manga come "ecchi". Un manga che consiglio moltissimo e trovo molto sottovalutato. Una ventata d'aria fresca sia come manga di arti marziali che come manga ecchi!
Gli altri personaggi femminili non appariranno mai come romanticamente legati a Kosukegawa, il protagonista maschile del manga, un otaku appassionato di supereroi al punto di prenderli come modello morale, e che spesso lo spingeranno ad azioni pseudo-eroiche dagli effetti più suicidi che eroici poiché a differenza delle multiple personalità di Motoko lui non ha alcun talento nelle arti marziali. La storia si incentra sulla peculiare riabilitazione di Motoko, nel tentativo di fondere tutte le personalità in una e nel far luce sul trauma che ha provocato la nascita delle sue personalità multiple, del quale lei ha solo vaghi e confusi ricordi.
Ma c'è un motivo se le personalità di Motoko sono esperte di arti marziali, e anche qui c'è un'esposizione molto realistica dei combattimenti e delle tecniche usate. Niente “hadoken” o “kamehame-ha”, niente 10.000 “sditazzate” che ti fanno scoreggiare quando c'è la Luna piena, niente evocazioni... Ci sono un paio di casi che quasi rasentano il paranormale, ma nel globale si tratta di arti marziali del tutto realistiche. E questi combattimenti avranno un ruolo chiave nella riabilitazione di Motoko. Lo stile grafico dell'autore è davvero apprezzabile e rende gloriosamente bene sia i combattimenti che le parti fanservice, che non sono molte ma quanto basta per considerare a pieno titolo questo manga come "ecchi". Un manga che consiglio moltissimo e trovo molto sottovalutato. Una ventata d'aria fresca sia come manga di arti marziali che come manga ecchi!
123…stella! "Change Hifumi" o "Change 123" è un manga composto da 12 volumetti. Incominciato nel lontano 2005, scritto da Iku Sakaguchi e disegnato da Shiuri Iwasawa. Un'opera interessante che, senza brillare in maniera impressionante, riesce comunque a coinvolgere il lettore con una trama ricca di combattimenti e fanservice.
Il genere è quello di combattimento, ma possiamo trovarci anche una buona dose di ecchi, sentimentalismo e commedia scolastica. Un mix già visto e rivisto che, però, riesce tutte le volte a colpire e affascinare (se ben realizzato).
Kosukegawa è il compagno di classe della più o meno bella Motoko. Non si tratta della classica protagonista affascinante, ma si sa, in amore non è solo l'aspetto fisico che conta. Tuttavia non bisogna fermarsi a quest'apparenza, anche perché Motoko nasconde un segreto e, un bel giorno, Kosukegawa lo scoprirà.
Motoko ha tre padri e da ognuno di essi ha appreso una tecnica di combattimento incredibilmente potente. Peccato che la piccola e impacciata ragazzina non potrebbe mai reggere un allenamento così duro. Ecco allora che compaiono Hibiki, Fujiko e Mikiri.
E chi sarebbero queste? Semplice, tre personalità aggiuntive di Mokoto, che spuntano fuori quando meno se l'aspetta. Non cambia solo il carattere, ma anche alcuni lineamenti e, soprattutto, le abilità di combattimento. Ognuna delle varie personalità si è specializzata in un'arte specifica, così da raggiungere un livello totale incredibilmente alto. HiFuMi… ecco come vengono chiamate tutte e tre insieme.
Ebbene Kosukegawa, una volta scoperto questo segreto, non può che amare ancora di più la sua Motoko. Nonostante le difficoltà di star vicino alla fanciulla, non l'abbandonerà mai e ciò non solo lo farà avvicinare a lei, ma anche alle sue personalità latenti. Peccato che lungo la loro strada si presenteranno innumerevoli nemici che, per una ragione o per l'altra, finiranno per fare a botte con Hifumi.
Incominciamo la nostra analisi proprio dagli elementi negativi: i personaggi sono troppo deboli. Nonostante la storia si dilunghi per ben dodici volumetti, non si riesce effettivamente a trovare un'empatia con i vari protagonisti che, in un modo o nell'altro, risultano alquanto opachi. Comprendo il desiderio di creare un protagonista maschile (e femminile) che si allontanino dalla classica immagine di "ragazzo perfetto". Kosukegawa è piccolo, goffo, impacciato e fifone; lo stesso vale per Mokoto. Tuttavia bisogna anche tener conto che, per galvanizzare un po' la situazione, sarebbe stato meglio rendere entrambi un pizzico più "eroici".
L'unica che è riuscita effettivamente a conquistarmi è stata Hibiki, la personalità più aggressiva e combattiva. Ella è l'unica a mostrare gli "attributi", e non solo. Con il suo comportamento intraprendente, è lei a vitalizzare la commedia sentimentale, con una buona dose di passione e sentimentalismo. Fujiko è un po' troppo distaccata, anche se, a conti fatti, non è affatto male; Mikiri è simpatica, ma nulla di più; Mokoto… meglio non parlarne.
Un altro punto a sfavore è, a mio avviso, l'eccessiva quantità di combattimenti. All'inizio vanno più che bene, ma, a lungo andare, finiscono con lo stancare. Niente di grave, sia chiaro, ma questo è un rischio per chiunque manga che si prolunga per oltre dieci volumetti.
I disegni sono ben curati, anche se (e si tratta puramente di una questione di gusti) non sono riuscito ad apprezzarli fino in fondo. I combattimenti vengono narrati in maniera molto dettagliata e con continui colpi di scena, che li rendono senza dubbio emozionanti e imprevedibili. Nonostante i combattenti siano semplici studentesse, mentre i nemici sono solitamente uomini adulti (questo proprio non l'ho capito), le arti marziali non mostrano mai mosse stravaganti o troppo irrealistiche. Con i dovuti accorgimenti, potrebbero benissimo essere reali.
In conclusione, non posso che consigliare a tutti "Change 123". Per quale motivo? Semplice: è una storia appassionante, piena di sviluppi inaspettati. I vari personaggi mostrano una crescita complessiva per tutta la durata dell'opera, che li porterà al gran finale… un climax molto interessante, che mitiga in parte la debolezza generale dei vari "eroi". Infine non si può che citare le varie scenette divertenti, in grado di alleggerire la storia e renderla ancora più godibile.
Voto finale: 7… meno!
Il genere è quello di combattimento, ma possiamo trovarci anche una buona dose di ecchi, sentimentalismo e commedia scolastica. Un mix già visto e rivisto che, però, riesce tutte le volte a colpire e affascinare (se ben realizzato).
Kosukegawa è il compagno di classe della più o meno bella Motoko. Non si tratta della classica protagonista affascinante, ma si sa, in amore non è solo l'aspetto fisico che conta. Tuttavia non bisogna fermarsi a quest'apparenza, anche perché Motoko nasconde un segreto e, un bel giorno, Kosukegawa lo scoprirà.
Motoko ha tre padri e da ognuno di essi ha appreso una tecnica di combattimento incredibilmente potente. Peccato che la piccola e impacciata ragazzina non potrebbe mai reggere un allenamento così duro. Ecco allora che compaiono Hibiki, Fujiko e Mikiri.
E chi sarebbero queste? Semplice, tre personalità aggiuntive di Mokoto, che spuntano fuori quando meno se l'aspetta. Non cambia solo il carattere, ma anche alcuni lineamenti e, soprattutto, le abilità di combattimento. Ognuna delle varie personalità si è specializzata in un'arte specifica, così da raggiungere un livello totale incredibilmente alto. HiFuMi… ecco come vengono chiamate tutte e tre insieme.
Ebbene Kosukegawa, una volta scoperto questo segreto, non può che amare ancora di più la sua Motoko. Nonostante le difficoltà di star vicino alla fanciulla, non l'abbandonerà mai e ciò non solo lo farà avvicinare a lei, ma anche alle sue personalità latenti. Peccato che lungo la loro strada si presenteranno innumerevoli nemici che, per una ragione o per l'altra, finiranno per fare a botte con Hifumi.
Incominciamo la nostra analisi proprio dagli elementi negativi: i personaggi sono troppo deboli. Nonostante la storia si dilunghi per ben dodici volumetti, non si riesce effettivamente a trovare un'empatia con i vari protagonisti che, in un modo o nell'altro, risultano alquanto opachi. Comprendo il desiderio di creare un protagonista maschile (e femminile) che si allontanino dalla classica immagine di "ragazzo perfetto". Kosukegawa è piccolo, goffo, impacciato e fifone; lo stesso vale per Mokoto. Tuttavia bisogna anche tener conto che, per galvanizzare un po' la situazione, sarebbe stato meglio rendere entrambi un pizzico più "eroici".
L'unica che è riuscita effettivamente a conquistarmi è stata Hibiki, la personalità più aggressiva e combattiva. Ella è l'unica a mostrare gli "attributi", e non solo. Con il suo comportamento intraprendente, è lei a vitalizzare la commedia sentimentale, con una buona dose di passione e sentimentalismo. Fujiko è un po' troppo distaccata, anche se, a conti fatti, non è affatto male; Mikiri è simpatica, ma nulla di più; Mokoto… meglio non parlarne.
Un altro punto a sfavore è, a mio avviso, l'eccessiva quantità di combattimenti. All'inizio vanno più che bene, ma, a lungo andare, finiscono con lo stancare. Niente di grave, sia chiaro, ma questo è un rischio per chiunque manga che si prolunga per oltre dieci volumetti.
I disegni sono ben curati, anche se (e si tratta puramente di una questione di gusti) non sono riuscito ad apprezzarli fino in fondo. I combattimenti vengono narrati in maniera molto dettagliata e con continui colpi di scena, che li rendono senza dubbio emozionanti e imprevedibili. Nonostante i combattenti siano semplici studentesse, mentre i nemici sono solitamente uomini adulti (questo proprio non l'ho capito), le arti marziali non mostrano mai mosse stravaganti o troppo irrealistiche. Con i dovuti accorgimenti, potrebbero benissimo essere reali.
In conclusione, non posso che consigliare a tutti "Change 123". Per quale motivo? Semplice: è una storia appassionante, piena di sviluppi inaspettati. I vari personaggi mostrano una crescita complessiva per tutta la durata dell'opera, che li porterà al gran finale… un climax molto interessante, che mitiga in parte la debolezza generale dei vari "eroi". Infine non si può che citare le varie scenette divertenti, in grado di alleggerire la storia e renderla ancora più godibile.
Voto finale: 7… meno!
Manga secondo me sottovalutato: i disegni sono belli (specie le splendide ragazze) e la storia è godibile nonostante non sia proprio originale. Il bello di questo manga a mio avviso sta nel suo mix di generi diversi dosati con giusto equilibrio: ci sono le arti marziali, l'azione,
il mistero/psicologico, l'ecchi e l'intreccio sentimentale.
La cosa che mi ha sorpreso è stata anche la buona dose di violenza, inaspettata a giudicare dalla copertina del manga.
Nonostante la dose da cavallo di fanservice a cui mi sono sottoposto, ho trovato la storia abbastanza avvincente e i combattimenti ben realizzati. Un Harem un po' atipico in quanto le diverse ragazze con cui il protagonista a a che fare non sono altro che le diverse personalità di una stessa persona.
il mistero/psicologico, l'ecchi e l'intreccio sentimentale.
La cosa che mi ha sorpreso è stata anche la buona dose di violenza, inaspettata a giudicare dalla copertina del manga.
Nonostante la dose da cavallo di fanservice a cui mi sono sottoposto, ho trovato la storia abbastanza avvincente e i combattimenti ben realizzati. Un Harem un po' atipico in quanto le diverse ragazze con cui il protagonista a a che fare non sono altro che le diverse personalità di una stessa persona.
Se cercate un manga d’azione, pieno di combattimenti, bellissime ragazze e con un pizzico di romanticismo, Change 123 è la scelta giusta.
Protagonista della storia è una ragazza di nome Gettou Motoko, una ragazza molto timida e all’apparenza normale, ma che ha un segreto: quando sua madre è morta e lei era ancora piccola, è stata cresciuta da tre padri particolari. Un leggendario esperto di karate capace di uccidere una tigre a mani nude, un soldato leggendario, esperto nel combattimento con tutti i tipi di armi, dalle spade alle pistole, e un maestro di un’antica tecnica di jujitsu soprannominato “Dio della sottomissione”.
I tre hanno sottoposto la piccola Motoko agli infernali allenamenti, e lo stress degli stessi ha creato tre personalità ben distinte, ognuna esperta in un settore: Hibiki, Fujiko e Mikiri, collettivamente chiamate HiFuMi (in giapponese si legge 1,2,3).
Tutte le personalità sono a conoscenza l’una delle altre, e quando la situazione per Motoko si fa difficile intervengono a seconda delle circostanze. Hibiki è un maschiaccio, Fujiko invece è molto elegante e si comporta come una donna adulta, e Mikiri invece è la più infantile. Motoko vorrebbe solo vivere come una ragazza normale.
Poi c’è Kosukegawa, ragazzo gracilino e otaku di Kamen Rider, che dopo averla conosciuta si troverà coinvolto in varie situazioni più o meno incasinate per via di HiFuMi e della strana gente che le gira attorno.
La trama del manga è un susseguirsi di azione e combattimenti, più o meno seri, alcuni serissimi, con personaggi molto vari e imprevedibili. Non ci sono momenti morti nel manga, tra yakuza, mercenari, infiltrazioni in basi dell’esercito americano, festival scolastici, guerrieri tribali di isole lontane e citazioni da telefilm supereroistici, non ci si annoia mai, fino alla fine.
Una parte importante del manga è la storia d’amore che nasce tra Motoko, Hibiki, Fujiko, e Mikiri e Kosukegawa, che diventerà il vero fulcro della storia.
I personaggi che nel corso del manga fanno via via la loro comparsa sono tutti ben caratterizzati, alcuni soffrono di alcuni cliché, ma nel complesso sono molto validi. C’è una sovrabbondanza di personaggi femminili, tutte bellissime, e soprattutto esperte di lotta.
Nel fumetto è anche presente un minimo di psicologia spicciola, come quando ad esempio viene spiegata la natura di HiFuMi, ma poca roba.
I disegni sono ottimi, molto belli e dal tratto pulito. La parte del leone la fanno le ragazze, tutte molto sexy, e il disegnatore non si fa problemi a mostrarle più o meno nude o in pose sexy; di fan service c’è né, ma non è eccessivo.
Poi essendo un manga principalmente di lotta, abbiamo ottimi combattimenti, ben realizzati, semplici da seguire e mai confusi. Sono frequenti le tavole doppie nei momenti decisivi degli scontri.
Change123 mi è davvero piaciuto tanto. Credevo fosse un manga ecchi con qualche combattimento, e invece mi sono ritrovato a leggere un manga davvero valido.
Ho molto apprezzato l’evolversi della storia e dei personaggi, la crescita di Kosukegawa, e di Motoko–HiFuMi, le ottime scene di lotta, i personaggi, l’elemento romantico e l’ottimo finale. Un finale davvero bello. Può piacere sicuramente a chi apprezza il genere.
Peccato sia ancora inedito in Italia, spero davvero nella sua pubblicazione.
Protagonista della storia è una ragazza di nome Gettou Motoko, una ragazza molto timida e all’apparenza normale, ma che ha un segreto: quando sua madre è morta e lei era ancora piccola, è stata cresciuta da tre padri particolari. Un leggendario esperto di karate capace di uccidere una tigre a mani nude, un soldato leggendario, esperto nel combattimento con tutti i tipi di armi, dalle spade alle pistole, e un maestro di un’antica tecnica di jujitsu soprannominato “Dio della sottomissione”.
I tre hanno sottoposto la piccola Motoko agli infernali allenamenti, e lo stress degli stessi ha creato tre personalità ben distinte, ognuna esperta in un settore: Hibiki, Fujiko e Mikiri, collettivamente chiamate HiFuMi (in giapponese si legge 1,2,3).
Tutte le personalità sono a conoscenza l’una delle altre, e quando la situazione per Motoko si fa difficile intervengono a seconda delle circostanze. Hibiki è un maschiaccio, Fujiko invece è molto elegante e si comporta come una donna adulta, e Mikiri invece è la più infantile. Motoko vorrebbe solo vivere come una ragazza normale.
Poi c’è Kosukegawa, ragazzo gracilino e otaku di Kamen Rider, che dopo averla conosciuta si troverà coinvolto in varie situazioni più o meno incasinate per via di HiFuMi e della strana gente che le gira attorno.
La trama del manga è un susseguirsi di azione e combattimenti, più o meno seri, alcuni serissimi, con personaggi molto vari e imprevedibili. Non ci sono momenti morti nel manga, tra yakuza, mercenari, infiltrazioni in basi dell’esercito americano, festival scolastici, guerrieri tribali di isole lontane e citazioni da telefilm supereroistici, non ci si annoia mai, fino alla fine.
Una parte importante del manga è la storia d’amore che nasce tra Motoko, Hibiki, Fujiko, e Mikiri e Kosukegawa, che diventerà il vero fulcro della storia.
I personaggi che nel corso del manga fanno via via la loro comparsa sono tutti ben caratterizzati, alcuni soffrono di alcuni cliché, ma nel complesso sono molto validi. C’è una sovrabbondanza di personaggi femminili, tutte bellissime, e soprattutto esperte di lotta.
Nel fumetto è anche presente un minimo di psicologia spicciola, come quando ad esempio viene spiegata la natura di HiFuMi, ma poca roba.
I disegni sono ottimi, molto belli e dal tratto pulito. La parte del leone la fanno le ragazze, tutte molto sexy, e il disegnatore non si fa problemi a mostrarle più o meno nude o in pose sexy; di fan service c’è né, ma non è eccessivo.
Poi essendo un manga principalmente di lotta, abbiamo ottimi combattimenti, ben realizzati, semplici da seguire e mai confusi. Sono frequenti le tavole doppie nei momenti decisivi degli scontri.
Change123 mi è davvero piaciuto tanto. Credevo fosse un manga ecchi con qualche combattimento, e invece mi sono ritrovato a leggere un manga davvero valido.
Ho molto apprezzato l’evolversi della storia e dei personaggi, la crescita di Kosukegawa, e di Motoko–HiFuMi, le ottime scene di lotta, i personaggi, l’elemento romantico e l’ottimo finale. Un finale davvero bello. Può piacere sicuramente a chi apprezza il genere.
Peccato sia ancora inedito in Italia, spero davvero nella sua pubblicazione.