Cleopatra L'ultimo faraone
Contrariamente a chi mi ha preceduta nel recensire questo manga, io ho gradito molto questa lettura. E' vero, la storia (nemmeno io mi soffermerò sulla trama, nota a tutti) è molto fantasiosa e la protagonista è resa più simile alla tipica eroina shoujo anni '80, ma questo fa sì che venga sottolineato più strettamente l'aspetto romantico e sentimentale della vicenda rispetto al fatto storico, il che si presume sia un risultato voluto. Una volta tanto ci viene data un'immagine diversa da quella più comune nel cinema, infatti Cleopatra non appare come una regina altezzosa, una specie di Circe che sfruttava il suo fascino per sedurre Cesare ed Antonio, ma come una giovane fanciulla che ha sofferto nel concedersi a loro per la ragione di stato... In fondo parliamo di così tanto tempo fa, chi può dire con certezza che non ci sia almeno un fondo di verità in questa sua romantica e drammatica versione? A me non ha dato affatto fastidio, anzi, quella povera ragazza mi ha fatto una grande tenerezza, soprattutto in una scena in particolare (che ovviamente non citerò per non spoilerare, se anche in questo caso si può parlare di spoilers)...
Forse sì, l'unico vero neo è stato quel finale che non mi spiego (oltre alla scelta del nome Rei per l'amico medico di corte, ma dopo aver sentito tanti nomi assurdi scelti per gli adattamenti italiani degli anime non mi scandalizzo certo per così poco!), ma comunque il risultato resta lo stesso... E poi c'è la questione di Cesare che è chiamato Giulio, ma questo è un errore non esclusivo di questo manga, basti pensare ai film di Asterix (in cui spesso i galli, dipinti come gente poco elegante, lo chiamano spesso confidenzialmente "Giulio") e mi pare pure un difettuccio lieve, che non disturba più di tanto.
A me è piaciuta la storia, compreso l'inserimento del nuovo personaggio dal nome giapponese di cui sopra, il classico amico devoto e sfortunato, perché è un tipo di personaggio che quasi sempre mi piace in uno shoujo, anche se noto che spesso è sottovalutato dai lettori!
I disegni saranno anche acerbi, ma sono effettuati nel mio stile preferito, perciò io li trovo splendidi, e vorrei leggere altro della Satonaka.
L'edizione è buona, non solo per le note storiche inserite dalla casa editrice, ma anche per la buona fattura del volumetto, le cui pagine restano ben incollate, e per la sovracopertina a colori.
Io lo consiglio, ed anche se è un po' costoso credo che non possa mancare nella libreria di un vero appassionato di shoujo anni '70-'80 !
Forse sì, l'unico vero neo è stato quel finale che non mi spiego (oltre alla scelta del nome Rei per l'amico medico di corte, ma dopo aver sentito tanti nomi assurdi scelti per gli adattamenti italiani degli anime non mi scandalizzo certo per così poco!), ma comunque il risultato resta lo stesso... E poi c'è la questione di Cesare che è chiamato Giulio, ma questo è un errore non esclusivo di questo manga, basti pensare ai film di Asterix (in cui spesso i galli, dipinti come gente poco elegante, lo chiamano spesso confidenzialmente "Giulio") e mi pare pure un difettuccio lieve, che non disturba più di tanto.
A me è piaciuta la storia, compreso l'inserimento del nuovo personaggio dal nome giapponese di cui sopra, il classico amico devoto e sfortunato, perché è un tipo di personaggio che quasi sempre mi piace in uno shoujo, anche se noto che spesso è sottovalutato dai lettori!
I disegni saranno anche acerbi, ma sono effettuati nel mio stile preferito, perciò io li trovo splendidi, e vorrei leggere altro della Satonaka.
L'edizione è buona, non solo per le note storiche inserite dalla casa editrice, ma anche per la buona fattura del volumetto, le cui pagine restano ben incollate, e per la sovracopertina a colori.
Io lo consiglio, ed anche se è un po' costoso credo che non possa mancare nella libreria di un vero appassionato di shoujo anni '70-'80 !
Devo mettere l'avviso di spoiler? No va be', a grandi linee conoscono tutti la storia di Cleopatra e sanno come va a finire! (Meno l'autrice del manga!)
Mi aspettavo molto di più, ma d'altra parte fino ad ora l'unica mangaka che abbia saputo romanzare bene la storia è stata solo Riyoko Ikeda. Tutto il resto è fuffa, compresa questa Cleopatra.
Sono davvero troppe le cose che mi hanno irritato e pochissime le cose che mi sono piaciute. Iniziamo da queste ultime. Carini i disegni, talvolta belli (sono in generale un po' acerbi, immagino che l'autrice fosse relativamente giovane quando lo disegnò). Qualche battuta "fiera" qui e lì. Ottima e sintetica l'appendice storica finale (ma la Satonaka qui non c'entra niente, è opera della redazione italiana, davvero molto precisa).
Per il resto è una tragedia, non nel senso letterale e letterario, ma nel senso che è un manga atroce. Devo fare una premessa: sono un grande appassionato di storia e Cleopatra è un personaggio che ho sempre adorato, così come il celeberrimo film con Elizabeth Taylor, romanzato quel che basta per farlo piacere agli statunitensi e fin troppo spettacolare, ma davvero perfetto nel rievocare il carattere della grandiosa regina d'Egitto.
Cleopatra, donna brillante, astuta, intelligente e passionale è ridotta in questo manga a una pupattola smorfiosa, tutta mossette, senza spina dorsale, piagnosa e svenevole. Non so con che coraggio l'autrice l'abbia caratterizzata così!
Marco Antonio è un altro che sembra uscito da "Candy Candy": un bambolotto senza personalità, senza carisma. Tra le cose più irritanti c'è Cleopatra che si riferisce a Giulio Cesare chiamandolo sempre soltanto Giulio e non Cesare! Cosa fuori dal mondo per chi abbia un minimo di conoscenza del mondo romano... (peccato che nell'edizione italiana abbiano voluto essere fedeli all'originale anche nei difetti).
Chicca: l'amico indomito e fedele della regina, che la protegge da tutto e da tutti. Forse il personaggio più "simpatico". C'è un ma. Con tutti i nomi greci che ci sono, la Satonaka proprio Rei doveva chiamarlo? Ma che senso ha dargli un nome giapponese... (Ah già dimenticavo: più volte viene detto che Cleopatra è un'egiziana... al limite egizia, ma peccato che fosse greca!).
L'ultima perla: la Satonaka ci priva della scena capolavoro su Cleopatra, quella dell'aspide, e la fa morire con del veleno custodito in un anello. Perché? È assurdo, se c'è una tradizione storica, tra l'altro notissima, nonché adattissima da rendere in forme artistiche (si perde il conto dei dipinti che raffigurano Cleopatra con l'aspide), perché non attenervisi? L'anello col veleno lo metti nella versione romanzata dei Borgia, non in Cleopatra!
Insomma, un manga terribile, breve ma pesantissimo da leggere, noioso e irritante fino all'inverosimile, soprattutto se apprezzate il personaggio storico, con la sua fama di donna potente e seducente. Questa Cleopatra giapponese non ha niente di valoroso, figuriamoci di seducente: è soltanto un'insulsa protagonista da shoujo tradizionale. Non aspettatevi qualcosa di bello e appassionante come "Lady Oscar", o "Elisabetta, la regina che sposò la patria" ecc...
Mi aspettavo molto di più, ma d'altra parte fino ad ora l'unica mangaka che abbia saputo romanzare bene la storia è stata solo Riyoko Ikeda. Tutto il resto è fuffa, compresa questa Cleopatra.
Sono davvero troppe le cose che mi hanno irritato e pochissime le cose che mi sono piaciute. Iniziamo da queste ultime. Carini i disegni, talvolta belli (sono in generale un po' acerbi, immagino che l'autrice fosse relativamente giovane quando lo disegnò). Qualche battuta "fiera" qui e lì. Ottima e sintetica l'appendice storica finale (ma la Satonaka qui non c'entra niente, è opera della redazione italiana, davvero molto precisa).
Per il resto è una tragedia, non nel senso letterale e letterario, ma nel senso che è un manga atroce. Devo fare una premessa: sono un grande appassionato di storia e Cleopatra è un personaggio che ho sempre adorato, così come il celeberrimo film con Elizabeth Taylor, romanzato quel che basta per farlo piacere agli statunitensi e fin troppo spettacolare, ma davvero perfetto nel rievocare il carattere della grandiosa regina d'Egitto.
Cleopatra, donna brillante, astuta, intelligente e passionale è ridotta in questo manga a una pupattola smorfiosa, tutta mossette, senza spina dorsale, piagnosa e svenevole. Non so con che coraggio l'autrice l'abbia caratterizzata così!
Marco Antonio è un altro che sembra uscito da "Candy Candy": un bambolotto senza personalità, senza carisma. Tra le cose più irritanti c'è Cleopatra che si riferisce a Giulio Cesare chiamandolo sempre soltanto Giulio e non Cesare! Cosa fuori dal mondo per chi abbia un minimo di conoscenza del mondo romano... (peccato che nell'edizione italiana abbiano voluto essere fedeli all'originale anche nei difetti).
Chicca: l'amico indomito e fedele della regina, che la protegge da tutto e da tutti. Forse il personaggio più "simpatico". C'è un ma. Con tutti i nomi greci che ci sono, la Satonaka proprio Rei doveva chiamarlo? Ma che senso ha dargli un nome giapponese... (Ah già dimenticavo: più volte viene detto che Cleopatra è un'egiziana... al limite egizia, ma peccato che fosse greca!).
L'ultima perla: la Satonaka ci priva della scena capolavoro su Cleopatra, quella dell'aspide, e la fa morire con del veleno custodito in un anello. Perché? È assurdo, se c'è una tradizione storica, tra l'altro notissima, nonché adattissima da rendere in forme artistiche (si perde il conto dei dipinti che raffigurano Cleopatra con l'aspide), perché non attenervisi? L'anello col veleno lo metti nella versione romanzata dei Borgia, non in Cleopatra!
Insomma, un manga terribile, breve ma pesantissimo da leggere, noioso e irritante fino all'inverosimile, soprattutto se apprezzate il personaggio storico, con la sua fama di donna potente e seducente. Questa Cleopatra giapponese non ha niente di valoroso, figuriamoci di seducente: è soltanto un'insulsa protagonista da shoujo tradizionale. Non aspettatevi qualcosa di bello e appassionante come "Lady Oscar", o "Elisabetta, la regina che sposò la patria" ecc...