Yasha
"Yasha" è un manga idealizzato e disegnato dalle autrici "Daked Ape" (Saki Otoh e Nakamara Tomoni) già conosciute in Italia per la loro opera più famosa “Dolls”, che per adesso conta 10 numeri ed è tutt'ora in corso.
“Yasha” è un volume unico di genere shonen, anche se lo reputo più un seinen, perché c' è un enorme presenza di sangue e violenza, non adatta ai palati più leggeri. Edito in patria dalla Kadokawa Shoten, e qui in Italia dalla casa editrice JPop.
La storia principale del manga si estende per tre capitoli, per finire in un modo un po' brusco e affrettato. Mentre nella parte finale del volume c' è un piccolo extra di circa 30 pagine.
La trama del manga è ambientata nell'Impero della Quarta Capitale dell'Est, dove delle persone vengono contagiate da un male oscuro che colora il loro sangue di nero e le trasforma in assassini spietati e senza controllo. Questa epidemia ha il nome di "Black Tar".
L'unico modo per non far collassate l'impero è rivolgersi a persone esperte che possono uccidere questi esseri. Essi fanno parte della Quarta Divisione di Sorveglianza del Dipartimento della Difesa della Guardia Imperiale.
I protagonisti del manga sono due fratelli di nome Yugi e Kazuha. Sono i più abili subordinati di questo gruppo, e, ufficialmente è come se non esistessero. Essi lavorano per conto dell' Impero e vengono comunemente chiamati "Yasha".
In tutta sincerità ho dovuto leggere questo manga più volte per capirlo a fondo, e credo di non aver comunque capito tutto. Esso è molto complicato, ed essendo amante di storie come queste mi è piaciuto abbastanza.
La trama di fondo è veramente fantastica, ma forse non si sviluppa nella maniera che avrei voluto io.
Nel manga ci sono tantissime scene d' azione, contornate da disegni gotici e oscuri che io sinceramente adoro alla follia.
Questo fattore è il punto di forza di queste autrici, molto famose ed ammirate.
Forse, la cosa che mi è piaciuta di più del manga, è stato il piccolo extra a fine volume: esso racconta la storia di un ragazzo di nome Shusui, terrorizzato, quanto ammirato dal sangue nero (tant' è che ogni volta che lo tocca, inizia ad impazzire e trasformarsi in un mostro). E in quel momento chiede sempre di essere ucciso, ma non potendo morire così facilmente si accontenta di una vita come questa.
Se devo dare un voto a questo manga mi tengo sulla sufficienza. Anche perché non mi è piaciuto così tanto né però mi è così dispiaciuto.
Infine consiglio "Yasha" ai fan delle autrici, perché sicuramente adorerebbero questo manga; oppure a persone a cui piacciono le storie gotiche e vogliono provare un manga di questo tipo.
Il mio voto finale: 6.
“Yasha” è un volume unico di genere shonen, anche se lo reputo più un seinen, perché c' è un enorme presenza di sangue e violenza, non adatta ai palati più leggeri. Edito in patria dalla Kadokawa Shoten, e qui in Italia dalla casa editrice JPop.
La storia principale del manga si estende per tre capitoli, per finire in un modo un po' brusco e affrettato. Mentre nella parte finale del volume c' è un piccolo extra di circa 30 pagine.
La trama del manga è ambientata nell'Impero della Quarta Capitale dell'Est, dove delle persone vengono contagiate da un male oscuro che colora il loro sangue di nero e le trasforma in assassini spietati e senza controllo. Questa epidemia ha il nome di "Black Tar".
L'unico modo per non far collassate l'impero è rivolgersi a persone esperte che possono uccidere questi esseri. Essi fanno parte della Quarta Divisione di Sorveglianza del Dipartimento della Difesa della Guardia Imperiale.
I protagonisti del manga sono due fratelli di nome Yugi e Kazuha. Sono i più abili subordinati di questo gruppo, e, ufficialmente è come se non esistessero. Essi lavorano per conto dell' Impero e vengono comunemente chiamati "Yasha".
In tutta sincerità ho dovuto leggere questo manga più volte per capirlo a fondo, e credo di non aver comunque capito tutto. Esso è molto complicato, ed essendo amante di storie come queste mi è piaciuto abbastanza.
La trama di fondo è veramente fantastica, ma forse non si sviluppa nella maniera che avrei voluto io.
Nel manga ci sono tantissime scene d' azione, contornate da disegni gotici e oscuri che io sinceramente adoro alla follia.
Questo fattore è il punto di forza di queste autrici, molto famose ed ammirate.
Forse, la cosa che mi è piaciuta di più del manga, è stato il piccolo extra a fine volume: esso racconta la storia di un ragazzo di nome Shusui, terrorizzato, quanto ammirato dal sangue nero (tant' è che ogni volta che lo tocca, inizia ad impazzire e trasformarsi in un mostro). E in quel momento chiede sempre di essere ucciso, ma non potendo morire così facilmente si accontenta di una vita come questa.
Se devo dare un voto a questo manga mi tengo sulla sufficienza. Anche perché non mi è piaciuto così tanto né però mi è così dispiaciuto.
Infine consiglio "Yasha" ai fan delle autrici, perché sicuramente adorerebbero questo manga; oppure a persone a cui piacciono le storie gotiche e vogliono provare un manga di questo tipo.
Il mio voto finale: 6.
Uffa, un altro volume unico noioso da leggere e da recensire. Forse dovrei ri-leggerlo, prima di recensire, altro non fosse che ho già provveduto a disfarmene e in ogni caso non avrei la forza di affrontare ancora quella tortura. Perché è questo che Yasha è. Una tortura. Si sprecano gli elementi negativi, e devo dire che di positivi neanche l'ombra. Partiamo dall'elemento più disturbante: il disegno. Lo "stile" è la solita roba che si sforza di essere alternativa, quasi mi immagino il discorso fra le autrici "Hey, facciamo qualcosa di figo ed originale!" "Ma si, basta metterci uno stile pop e fingere che i retini non esistano!". Ecco il risultato: grossi tratti neri, che vanno a riempire le tavole spingendosi e schiacciandosi come sardine sott'olio, e la mancanza di quei retini che in casi simili hanno proprio lo scopo di dare il risalto e la profondità a questo stile che altrimenti sarebbe piatto e omogeneo, privo di quella distinzione fra elementi rilevanti e meno rilevanti.
Abbiamo quindi due dei punti più importanti di un manga (disegno e divisione/composizione della tavola) nettamente insufficienti. Se sperate che la storia si salvi, o se magari avete l'avventato ottimismo di pensare che essa possa recuperare quello che manca allo stile grafico, ho una brutta notizia per voi.
I protagonisti sono due fratelli. Secondo le onorevoli autrici, questo dovrebbe essere un elemento figo che fa distinguere il loro manga. Lasciando stare le mie supposizioni sulla psicologia delle Scimmie Nude, parliamo di cosa abbia davvero di originale quest'idea: nulla. Un sacco di altri manga hanno come protagonisti fratelli, basti pensare a Fullmetal Alchemist o Uchu Kyodai. In questi due, però, l'idea della coppia di fratelli funziona bene. In Yasha si sente un'atmosfera del tipo "Ahahah, siamo fratelli, che figata!". È anche vero che i giapponesi spesso sono figli unici, ma non credo che l'essere fratelli sia poi una cosa così eccezionale.
Beh, e cosa fanno questi fratelli? Roba originale, del tipo combattere contro ammorbati e organizzazioni. Mmm... Nooo mai sentito.
Ma del resto la storia per quanto banale può, con l'abilità delle autrici, essere comunque resa bene ed arricchita di elementi originali. Del tipo... il tratto del cavolo e i protagonisti fratelli?
Inoltre per aumentare anche di più l'originalità, hanno seminato un po' di yaoi nascondendolo sotto i litri d'inchiostro nero. Ben venga, se solo fosse ben fatto.
Finiamola qui. Spero vivamente che le autrici migliorino, del resto questa è l'unica loro opera che conosco e potrebbe anche essere un loro passo falso, ma intanto vi consiglio di stare alla larga da quest'opera.
Abbiamo quindi due dei punti più importanti di un manga (disegno e divisione/composizione della tavola) nettamente insufficienti. Se sperate che la storia si salvi, o se magari avete l'avventato ottimismo di pensare che essa possa recuperare quello che manca allo stile grafico, ho una brutta notizia per voi.
I protagonisti sono due fratelli. Secondo le onorevoli autrici, questo dovrebbe essere un elemento figo che fa distinguere il loro manga. Lasciando stare le mie supposizioni sulla psicologia delle Scimmie Nude, parliamo di cosa abbia davvero di originale quest'idea: nulla. Un sacco di altri manga hanno come protagonisti fratelli, basti pensare a Fullmetal Alchemist o Uchu Kyodai. In questi due, però, l'idea della coppia di fratelli funziona bene. In Yasha si sente un'atmosfera del tipo "Ahahah, siamo fratelli, che figata!". È anche vero che i giapponesi spesso sono figli unici, ma non credo che l'essere fratelli sia poi una cosa così eccezionale.
Beh, e cosa fanno questi fratelli? Roba originale, del tipo combattere contro ammorbati e organizzazioni. Mmm... Nooo mai sentito.
Ma del resto la storia per quanto banale può, con l'abilità delle autrici, essere comunque resa bene ed arricchita di elementi originali. Del tipo... il tratto del cavolo e i protagonisti fratelli?
Inoltre per aumentare anche di più l'originalità, hanno seminato un po' di yaoi nascondendolo sotto i litri d'inchiostro nero. Ben venga, se solo fosse ben fatto.
Finiamola qui. Spero vivamente che le autrici migliorino, del resto questa è l'unica loro opera che conosco e potrebbe anche essere un loro passo falso, ma intanto vi consiglio di stare alla larga da quest'opera.
Yasha = Bleah!
Che volume deludente, deludente e deludente! Non fatevi ingannare dalla copertina ultrafiga, dal fatto che è J-Pop e quindi è rilegato bene, dal fatto che è un volume unico e che gli hanno fatto tanta pubblicità. Yasha è un manga assolutamente scadente, rientra nella top five dei peggiori mai letti da me, per questo si merita un bell'1.
Già, uno, perché non si salvano nemmeno i disegni secondo me. Primo, le proporzioni sono quasi sempre sbagliate e i personaggi sono spesso innaturali; secondo, il contrasto nero bianco che in Letter Bee risulta fantastico, qua l'ho trovato solo pesante, forse perché il disegno è un po' troppo barocco, non so.
E poi la storia! Non si capisce niente di niente! E allora tu dici "Beh, dai, basta guardare le immagini e ti aiuti un pochetto". Macché, i disegni ti confondono ancora di più, non si capisce proprio nulla! Per non parlare dei fastidiosissimi (li ho trovati proprio odiosi) personaggi, due cretini in carne ed ossa.
Mi dispiace Naked Ape, ma avete toppato. Non penso che comprerò "Dolls", altro vostro manga edito J-Pop. Non mi fido, mi avete deluso troppo con 'sto volume. Va bene che scrivere un volume unico è difficile perché devi sviluppare tutto in fretta e furia, ma Yasha è proprio fatto male, niente scusanti!
Che volume deludente, deludente e deludente! Non fatevi ingannare dalla copertina ultrafiga, dal fatto che è J-Pop e quindi è rilegato bene, dal fatto che è un volume unico e che gli hanno fatto tanta pubblicità. Yasha è un manga assolutamente scadente, rientra nella top five dei peggiori mai letti da me, per questo si merita un bell'1.
Già, uno, perché non si salvano nemmeno i disegni secondo me. Primo, le proporzioni sono quasi sempre sbagliate e i personaggi sono spesso innaturali; secondo, il contrasto nero bianco che in Letter Bee risulta fantastico, qua l'ho trovato solo pesante, forse perché il disegno è un po' troppo barocco, non so.
E poi la storia! Non si capisce niente di niente! E allora tu dici "Beh, dai, basta guardare le immagini e ti aiuti un pochetto". Macché, i disegni ti confondono ancora di più, non si capisce proprio nulla! Per non parlare dei fastidiosissimi (li ho trovati proprio odiosi) personaggi, due cretini in carne ed ossa.
Mi dispiace Naked Ape, ma avete toppato. Non penso che comprerò "Dolls", altro vostro manga edito J-Pop. Non mi fido, mi avete deluso troppo con 'sto volume. Va bene che scrivere un volume unico è difficile perché devi sviluppare tutto in fretta e furia, ma Yasha è proprio fatto male, niente scusanti!
Yasha è stato un regalo da parte di una mia amica, e conoscendo i suoi gusti, sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio.
Cominciamo dalla trama. Carina, ma sviluppata in poco tempo, in modo sbrigativo. Come detto prima, l'idea iniziale era buona, ma lo spazio ridotto del volume unico è talmente breve che non fa appassionare, anzi, dopo aver finito la lettura del volumetto, me la sono subito dimenticata! Davvero, alla fine risulta tutto troppo confusionario.
I personaggi non sono un granché, il motivo, idem come sopra, il poco spazio in cui si deve sviluppare la storia lascia molto a desidera per quanto riguarda la caratterizzazione. Tutto sommato sono piatti e basta.
Lo stile di disegno non è male, anzi, è particolare e ben curato, a parte certe ardite prospettive che appaiono "legnose" e alcuni profili, soprattutto quelli dei bambini. Ci sono anche immagini che al posto di aiutare la comprensione della storia, già confusa di suo, la complicano ulteriormente, lasciando il lettore disorientato. Ma anche se devo riconoscere la preparazione delle due autrici, ammetto che il chara non mi ha fatto impazzire. I personaggi sono troppo effeminati, e, pecca principale, simili tra loro.
Ultimo difetto: nel capitolo finale cambiano i protagonisti. Già è difficile affezionarsi a ben due personaggi in mezzo volume, figuriamoci se nel capitolo finale non si vedono più, ma ne spunta addirittura uno nuovo, che ha provocato la seguente reazione: "E mo' chi è questo?".
Lasciate pure Yasha in fumetteria. Allo stesso prezzo potete trovare di meglio.
Cominciamo dalla trama. Carina, ma sviluppata in poco tempo, in modo sbrigativo. Come detto prima, l'idea iniziale era buona, ma lo spazio ridotto del volume unico è talmente breve che non fa appassionare, anzi, dopo aver finito la lettura del volumetto, me la sono subito dimenticata! Davvero, alla fine risulta tutto troppo confusionario.
I personaggi non sono un granché, il motivo, idem come sopra, il poco spazio in cui si deve sviluppare la storia lascia molto a desidera per quanto riguarda la caratterizzazione. Tutto sommato sono piatti e basta.
Lo stile di disegno non è male, anzi, è particolare e ben curato, a parte certe ardite prospettive che appaiono "legnose" e alcuni profili, soprattutto quelli dei bambini. Ci sono anche immagini che al posto di aiutare la comprensione della storia, già confusa di suo, la complicano ulteriormente, lasciando il lettore disorientato. Ma anche se devo riconoscere la preparazione delle due autrici, ammetto che il chara non mi ha fatto impazzire. I personaggi sono troppo effeminati, e, pecca principale, simili tra loro.
Ultimo difetto: nel capitolo finale cambiano i protagonisti. Già è difficile affezionarsi a ben due personaggi in mezzo volume, figuriamoci se nel capitolo finale non si vedono più, ma ne spunta addirittura uno nuovo, che ha provocato la seguente reazione: "E mo' chi è questo?".
Lasciate pure Yasha in fumetteria. Allo stesso prezzo potete trovare di meglio.
Nel sovraffollato mercato delle doujinshi (manga amatoriali basati su manga o anime già esistenti) ci sono sempre più autori che trovano le luci della ribalta, un ottimo esempio sono le CLAMP, che hanno sfornato manga sempre più famosi in tutto il mondo. Le Naked Ape cercano di seguire il loro destino e inseguono la fortuna nel mondo dei mangaka professionisti, e dopo vari anni di pubblicazioni, nel 2009 sfornano Yasha, ma i risultati sono alquanto discutibili.
Ci sono molte leggende metropolitane nell’Impero della Quarta capitale dell’Est, una di queste è quella dei fratelli cannibali: due figure che divorano le persone facendo sparire perfino le ossa. In verità sono due fratelli al servizio di una sezione del governo segretissima il cui compito è eliminare gli infetti del Black Tar, una strana sostanza nera che invade le persone e distrugge loro il corpo e la mente.
L’idea di base poteva essere sfruttata bene se sviluppata in modo giusto, ma non è così. Mentre la storia prosegue vengono inseriti elementi misteriosi sulla natura dei fratelli che vengono spiegati velocemente nel finale senza prestare troppa cura ai dettagli, mentre il capitolo conclusivo e tanto assurdo quanto inutile, senza contare che praticamente non viene approfondito nulla della storia al di fuori del “Sangue di Yasha”, il tutto con un pessimo ritmo narrativo che procede rapido per poi essere bruscamente interrotto da lunghi e talvolta confusionari dialoghi, in un continuo alternarsi. Anche le simbologie e le metafore usate saranno spesso simili, risultando così ripetitive.
Purtroppo anche i personaggi non aiutano ad appassionare il lettore, saranno curati superficialmente rimanendo così piatti, senza la minima profondità, inoltre si renderanno protagonisti di gesti assurdi e inspiegabili, come nelle prime pagine quando uno dei ragazzi si taglia le vene: non solo il motivo (compreso quello spiegato successivamente) sarà assurdo e senza senso, ma anche la reazione del fratello è inspiegabile.
A cercare una cosa ben riuscita si potrebbe citare l’atmosfera dura e pesante che permea l’opera e si adatta perfettamente, peccato per alcune gag di dubbio gusto che spezzano anche quella.
I disegni potrebbero essere il fiore all’occhiello del manga. Si notano distintamente due tratti, uno più pulito e regolare nato dal classico pennino e uno grossolano ed irregolare, delle vere e proprie pennellate che si notano qua e la per le tavole, che prende il sopravvento in particolari scene d’azione con ottimi risultati. Tutto sommato una combinazione originale che sforna atmosfere cupe e dark apprezzabili. Lo stile delle autrici però sforna un character design fiacco, non solo i personaggi si assomiglieranno moltissimo tra di loro (creando anche confusione nei primi istanti), ma avranno sempre un volto androgino rendendo impossibile l’identificazione di un sesso se non per le loro parole, anche se in alcune occasioni le autrici giocheranno su questa ambiguità.
La regia che si basa su arditi giochi di prospettiva nei momenti più concitati, adottando invece uno stile più pacato per il resto dell’opera, ed anche se qualche tavola ha una disposizione leggermente confusa (sia per i disegni che per la posizione dei baloon) risulta nel complesso gradevole e curata.
L’edizione italiana porta il marchio J-Pop e la consona qualità: sovraccoperta, pagine a colori e carta perfettamente bianca che tradisce qualche leggera trasparenza.
In conclusione Yasha è un manga che oltre ai disegni ha poco da dare, se non numerosi difetti: la storia è solo abbozzata e sembra una sorta di episodio pilota senza capo né coda, sia per gli eventi che per i personaggi che la popolano. Se siete alla ricerca di un’opera cupa e violenta potete spendere la stessa cifra per altri manga, sempre dello stesso editore, che affrontano e rendono giustizia molto meglio allo stile horror, visto che in questo volume la cosa più interessante e riuscita sarà la storia breve finale.
Ci sono molte leggende metropolitane nell’Impero della Quarta capitale dell’Est, una di queste è quella dei fratelli cannibali: due figure che divorano le persone facendo sparire perfino le ossa. In verità sono due fratelli al servizio di una sezione del governo segretissima il cui compito è eliminare gli infetti del Black Tar, una strana sostanza nera che invade le persone e distrugge loro il corpo e la mente.
L’idea di base poteva essere sfruttata bene se sviluppata in modo giusto, ma non è così. Mentre la storia prosegue vengono inseriti elementi misteriosi sulla natura dei fratelli che vengono spiegati velocemente nel finale senza prestare troppa cura ai dettagli, mentre il capitolo conclusivo e tanto assurdo quanto inutile, senza contare che praticamente non viene approfondito nulla della storia al di fuori del “Sangue di Yasha”, il tutto con un pessimo ritmo narrativo che procede rapido per poi essere bruscamente interrotto da lunghi e talvolta confusionari dialoghi, in un continuo alternarsi. Anche le simbologie e le metafore usate saranno spesso simili, risultando così ripetitive.
Purtroppo anche i personaggi non aiutano ad appassionare il lettore, saranno curati superficialmente rimanendo così piatti, senza la minima profondità, inoltre si renderanno protagonisti di gesti assurdi e inspiegabili, come nelle prime pagine quando uno dei ragazzi si taglia le vene: non solo il motivo (compreso quello spiegato successivamente) sarà assurdo e senza senso, ma anche la reazione del fratello è inspiegabile.
A cercare una cosa ben riuscita si potrebbe citare l’atmosfera dura e pesante che permea l’opera e si adatta perfettamente, peccato per alcune gag di dubbio gusto che spezzano anche quella.
I disegni potrebbero essere il fiore all’occhiello del manga. Si notano distintamente due tratti, uno più pulito e regolare nato dal classico pennino e uno grossolano ed irregolare, delle vere e proprie pennellate che si notano qua e la per le tavole, che prende il sopravvento in particolari scene d’azione con ottimi risultati. Tutto sommato una combinazione originale che sforna atmosfere cupe e dark apprezzabili. Lo stile delle autrici però sforna un character design fiacco, non solo i personaggi si assomiglieranno moltissimo tra di loro (creando anche confusione nei primi istanti), ma avranno sempre un volto androgino rendendo impossibile l’identificazione di un sesso se non per le loro parole, anche se in alcune occasioni le autrici giocheranno su questa ambiguità.
La regia che si basa su arditi giochi di prospettiva nei momenti più concitati, adottando invece uno stile più pacato per il resto dell’opera, ed anche se qualche tavola ha una disposizione leggermente confusa (sia per i disegni che per la posizione dei baloon) risulta nel complesso gradevole e curata.
L’edizione italiana porta il marchio J-Pop e la consona qualità: sovraccoperta, pagine a colori e carta perfettamente bianca che tradisce qualche leggera trasparenza.
In conclusione Yasha è un manga che oltre ai disegni ha poco da dare, se non numerosi difetti: la storia è solo abbozzata e sembra una sorta di episodio pilota senza capo né coda, sia per gli eventi che per i personaggi che la popolano. Se siete alla ricerca di un’opera cupa e violenta potete spendere la stessa cifra per altri manga, sempre dello stesso editore, che affrontano e rendono giustizia molto meglio allo stile horror, visto che in questo volume la cosa più interessante e riuscita sarà la storia breve finale.
Di "Yasha" non si può certo dire che sia un capolavoro, ma è sicuramente un volume unico piuttosto buono, anche se fin troppo concentrato.
Partendo dall'aspetto visivo, i disegni sono belli e curati, soprattutto per quel che riguarda i protagonisti, eccezion fatta per le orribili vignette pseudo-allegre che sono veramente pietose, forse perché fuori luogo. Lo stile è particolare, quasi barocco, e contribuisce a virare il manga verso atmosfere gotiche che non sono implicite nella trama.
Probabilmente è proprio la grafica a rendere accattivante una storia che non è male, ma a cui avrebbe di certo giovato uno sviluppo un po' più approfondito. Infatti, la vicenda rimane piuttosto fumosa, e le implicazioni della "maledizione" che affligge (ma nemmeno così tanto!) i due protagonisti cambiano da una pagina all'altra, facendo sì che il sangue dei due fratelli faccia fin troppe cose. Alla fine, però, un'idea generale della vicenda rimane, e la lettura si rivela piacevole, anche se fa un po' tristezza il fatto che volendo ci sarebbe stato il materiale per lavorare di più. Inutile invece l'ultimo capitolo: i protagonisti scompaiono del tutto, e viene lasciato spazio ad un altro personaggio (non si fa con un volume unico! È già abbastanza difficile prendere simpatia per i protagonisti, visti così poco, figurarsi per uno che si vede solo per qualche vignetta!) raccontando un flashback (credo...) inutile e ingombrante in così poco spazio.
L'impressione generale sul manga è che le autrici abbiano voluto mettere troppa carne al fuoco. Morbo infettivo, mitologia, strane immunità, serial killer, organizzazioni contro il governo, poteri particolari, passato tormentato e molto, mooolto altro... Decisamente troppo, in nemmeno 200 pagine! Tuttavia, non me la sento di dare un'insufficienza a Yasha, per gli splendidi disegni e perché, tutto sommato, mi ha divertito.
Partendo dall'aspetto visivo, i disegni sono belli e curati, soprattutto per quel che riguarda i protagonisti, eccezion fatta per le orribili vignette pseudo-allegre che sono veramente pietose, forse perché fuori luogo. Lo stile è particolare, quasi barocco, e contribuisce a virare il manga verso atmosfere gotiche che non sono implicite nella trama.
Probabilmente è proprio la grafica a rendere accattivante una storia che non è male, ma a cui avrebbe di certo giovato uno sviluppo un po' più approfondito. Infatti, la vicenda rimane piuttosto fumosa, e le implicazioni della "maledizione" che affligge (ma nemmeno così tanto!) i due protagonisti cambiano da una pagina all'altra, facendo sì che il sangue dei due fratelli faccia fin troppe cose. Alla fine, però, un'idea generale della vicenda rimane, e la lettura si rivela piacevole, anche se fa un po' tristezza il fatto che volendo ci sarebbe stato il materiale per lavorare di più. Inutile invece l'ultimo capitolo: i protagonisti scompaiono del tutto, e viene lasciato spazio ad un altro personaggio (non si fa con un volume unico! È già abbastanza difficile prendere simpatia per i protagonisti, visti così poco, figurarsi per uno che si vede solo per qualche vignetta!) raccontando un flashback (credo...) inutile e ingombrante in così poco spazio.
L'impressione generale sul manga è che le autrici abbiano voluto mettere troppa carne al fuoco. Morbo infettivo, mitologia, strane immunità, serial killer, organizzazioni contro il governo, poteri particolari, passato tormentato e molto, mooolto altro... Decisamente troppo, in nemmeno 200 pagine! Tuttavia, non me la sento di dare un'insufficienza a Yasha, per gli splendidi disegni e perché, tutto sommato, mi ha divertito.
Volumetto auto conclusivo abbastanza inutile direi. Se presenta un disegno che mi piace abbastanza, con tinte scure e dark, per il resto lo trovo nulla di più che un incipit un po' caotico a qualcosa che non c'è.
I due protagonisti hanno nelle vene il sangue di una famosa e potente famiglia giapponese e vengono incaricati, in modo non ufficiale, di investigare e risolvere degli omicidi che coinvolgono le persone infettate dal black tar, ovvero una sostanza che rende il loro sangue nero e che le fa impazzire. Questa 'malattia' si sta diffondendo sempre di più, visto che per essere infettati basta venire in contatto con il sangue infetto. I due protagonisti avranno qualche legame con questo black tar?
Si tratta appunto di 4/5 brevi capitoli che introducono storia e personaggi, in modo tra l'altro non particolarmente entusiasmante e chiaro. La narrazione è un po' confusa, così come i disegni, molto belli, non aiutano particolarmente a capire quello che sta succedendo. Ci sono inoltre diversi dialoghi inutili, i personaggi sono molto stereotipati, la trama è troncata quando potrebbe iniziare. O meglio, vengono introdotti nuovi personaggi, si intuisce che ci potrebbe essere qualcosa che vagamente potrebbe essere più interessante di quello che si è letto fino ad ora, ma il manga finisce, ed essendo un volume unico... (ma ok, tanto non credo che avrei preso un eventuale numero 2).
Non so, a parte lo stile grafico che mi piace, non ho molto da salvare in questo manga. Secondo me potete lasciarlo senza grossi rimorsi sugli scaffali.
I due protagonisti hanno nelle vene il sangue di una famosa e potente famiglia giapponese e vengono incaricati, in modo non ufficiale, di investigare e risolvere degli omicidi che coinvolgono le persone infettate dal black tar, ovvero una sostanza che rende il loro sangue nero e che le fa impazzire. Questa 'malattia' si sta diffondendo sempre di più, visto che per essere infettati basta venire in contatto con il sangue infetto. I due protagonisti avranno qualche legame con questo black tar?
Si tratta appunto di 4/5 brevi capitoli che introducono storia e personaggi, in modo tra l'altro non particolarmente entusiasmante e chiaro. La narrazione è un po' confusa, così come i disegni, molto belli, non aiutano particolarmente a capire quello che sta succedendo. Ci sono inoltre diversi dialoghi inutili, i personaggi sono molto stereotipati, la trama è troncata quando potrebbe iniziare. O meglio, vengono introdotti nuovi personaggi, si intuisce che ci potrebbe essere qualcosa che vagamente potrebbe essere più interessante di quello che si è letto fino ad ora, ma il manga finisce, ed essendo un volume unico... (ma ok, tanto non credo che avrei preso un eventuale numero 2).
Non so, a parte lo stile grafico che mi piace, non ho molto da salvare in questo manga. Secondo me potete lasciarlo senza grossi rimorsi sugli scaffali.