Star Wars Episodio IV - Una nuova speranza
Dopo la lettura di questo fumetto, ho avuto la stessa impressione che si prova quando prima si ascolta la descrizione di una determinata opera e poi la si vede con i propri occhi. Risultato: l'opera vista direttamente è molto meglio! Questa trasposizione manga di un film che amo tantissimo ne segue in maniera assai fedele la trama (c'è giusto qualche dettaglio a volte in più e a volte in meno) ma ha un unico e grande difetto, ossia non riesce a trasmettere la stessa magia dell'opera filmica: il montaggio delle scene nel fumetto tronca per motivi di spazio molti momenti del film, col risultato che l'azione, pur seguendo lo stesso schema, dà una sensazione di monco; la spettacolarità visiva di SW è pensata per il grande schermo quindi 'soffre' la ristrettezza delle vignette e la narrazione a fumetti qui non riesce a trasmettere molto il carisma dei personaggi. Questo difetto l'ho trovato ben rappresentato nella battaglia di Yavin: mentre nel film è una delle più belle battaglie della fantascienza, nel manga invece è una normale battaglia conclusiva, si fa leggere ma non ti lascia niente dentro.
Inoltre, anche se si tratta di dettagli, ho dà ridire su qualche scelta stilistica dell'autore, ossia aver dato degli occhi da cagnolone a Chewbacca e l'esagerazione nell'utilizzo di quei segni grafici tipici dei manga (goccioloni, lacrime e smorfie varie), quasi come se si volesse insistere soltanto per far vedere i personaggi di SW con i tratti da manga.
Se poi cerco di togliermi i panni del fan di SW, allora il fumetto non è orribile, ha un buon ritmo che evita la noia, invoglia a seguire fino alla fine e i disegni in generale sono curati e gradevoli.
Però per innamorarsi di SW bisogna per forza guardarlo come film, perché questa trasposizione lo fa apparire come una normale avventura, leggibile ma niente di più.
Inoltre, anche se si tratta di dettagli, ho dà ridire su qualche scelta stilistica dell'autore, ossia aver dato degli occhi da cagnolone a Chewbacca e l'esagerazione nell'utilizzo di quei segni grafici tipici dei manga (goccioloni, lacrime e smorfie varie), quasi come se si volesse insistere soltanto per far vedere i personaggi di SW con i tratti da manga.
Se poi cerco di togliermi i panni del fan di SW, allora il fumetto non è orribile, ha un buon ritmo che evita la noia, invoglia a seguire fino alla fine e i disegni in generale sono curati e gradevoli.
Però per innamorarsi di SW bisogna per forza guardarlo come film, perché questa trasposizione lo fa apparire come una normale avventura, leggibile ma niente di più.
Questo fumetto in quattro volumi è l'adattamento in versione manga di "Star Wars - Episodio IV: Una Nuova Speranza", primo film della saga di fantascienza "Star Wars", conosciuta in Italia anche come "Guerre Stellari".
Sarò molto breve in questa recensione dato che non c'è molto da dire, come penso sia anche inutile stare a spiegare la trama del film su cui il fumetto è basato. Si tratta di un film che ha fatto la storia del cinema di fantascienza, uno dei capisaldi del genere. A meno che non abbiate vissuto in una caverna, dovreste sicuramente sapere di che parla.
Leggendo le pagine dei crediti alla fine dei volumi c'è comunque scritto che il manga non è basato sul film ma direttamente sul copione, sulla sceneggiatura originale scritta da George Lucas. Appare però evidente che il disegnatore prima di mettersi all'opera deve essersi guardato per bene il film dato che tutte le scene sono praticamente identiche, quasi come se il manga fosse lo storyboard della pellicola. Anche i dialoghi sono gli stessi, parola per parola, virgole comprese.
Sul manga in sé c'è poco da dire. La storia è quella del film così come anche i personaggi, che per fortuna non sono stati modificati o stravolti caratterialmente.
Lo stesso invece non si può dire per il loro aspetto: il disegnatore non ci prova nemmeno a rendere i personaggi somiglianti agli attori che li interpretavano nel film. Per dirne uno, Han Solo non assomiglia nemmeno per sbaglio ad Harrison Ford.
Sono comunque tutti perfettamente riconoscibili perché come detto, fanno e dicono le stesse cose del film, che un vero fan conosce a memoria.
Dal manga quello che ne esce meglio è probabilmente Darth Vader, che il disegnatore riesce a rendere ancora più imponente coi i suoi disegni pieni di nero, dando al personaggio un aura di malvagità e regalità che gli dona molto.
È da segnalare che il disegnatore fa abbastanza spesso ricorso a quelli che sono alcuni stilemi tipici del fumetto giapponese quali alcune espressioni super deformed, la vena che si gonfia sulla fronte quando qualcuno si arrabbia o la classica gocciolina sulla tempia quando qualcuno è un po' imbarazzato. Fa un po' strano vedere Luke Skywalker, Han Solo o gli Storm Trooper disegnati a questo modo, ma la cosa contribuisce a rendere questa versione di "Star Wars" un vero manga.
I disegni di Hisao Tamaki, autore a me sconosciuto fino a questo momento, sono di buona qualità per quel che riguarda volti e ambienti, mentre peccano un po' nel rappresentare i vari mezzi quali astronavi e caccia stellari. In particolare, poi, la scena finale del manga e del film, l'assalto alla Death Star/Morte Nera, è abbastanza confusa e poco comprensibile per quelli che non dovessero aver visto il film (se ancora esistono).
Il manga è comunque gradevole da leggere, ma il merito di questo è della storia, che essendo quella del film è molto buona. Se proprio bisogna trovare un difetto al fumetto è che proprio perché è tale si sente molto la mancanza delle musiche, che in "Star Wars" sono davvero importantissime per creare la giusta atmosfera.
La lettura del presente manga è consigliata pertanto solo ai fan più sfegatati e di bocca buona di "Star Wars". Per tutti gli altri c'è sempre il film, che a distanza di quasi quaranta anni rimane ancora molto gradevole e capace di affascinare con la sua storia e personaggi.
Sarò molto breve in questa recensione dato che non c'è molto da dire, come penso sia anche inutile stare a spiegare la trama del film su cui il fumetto è basato. Si tratta di un film che ha fatto la storia del cinema di fantascienza, uno dei capisaldi del genere. A meno che non abbiate vissuto in una caverna, dovreste sicuramente sapere di che parla.
Leggendo le pagine dei crediti alla fine dei volumi c'è comunque scritto che il manga non è basato sul film ma direttamente sul copione, sulla sceneggiatura originale scritta da George Lucas. Appare però evidente che il disegnatore prima di mettersi all'opera deve essersi guardato per bene il film dato che tutte le scene sono praticamente identiche, quasi come se il manga fosse lo storyboard della pellicola. Anche i dialoghi sono gli stessi, parola per parola, virgole comprese.
Sul manga in sé c'è poco da dire. La storia è quella del film così come anche i personaggi, che per fortuna non sono stati modificati o stravolti caratterialmente.
Lo stesso invece non si può dire per il loro aspetto: il disegnatore non ci prova nemmeno a rendere i personaggi somiglianti agli attori che li interpretavano nel film. Per dirne uno, Han Solo non assomiglia nemmeno per sbaglio ad Harrison Ford.
Sono comunque tutti perfettamente riconoscibili perché come detto, fanno e dicono le stesse cose del film, che un vero fan conosce a memoria.
Dal manga quello che ne esce meglio è probabilmente Darth Vader, che il disegnatore riesce a rendere ancora più imponente coi i suoi disegni pieni di nero, dando al personaggio un aura di malvagità e regalità che gli dona molto.
È da segnalare che il disegnatore fa abbastanza spesso ricorso a quelli che sono alcuni stilemi tipici del fumetto giapponese quali alcune espressioni super deformed, la vena che si gonfia sulla fronte quando qualcuno si arrabbia o la classica gocciolina sulla tempia quando qualcuno è un po' imbarazzato. Fa un po' strano vedere Luke Skywalker, Han Solo o gli Storm Trooper disegnati a questo modo, ma la cosa contribuisce a rendere questa versione di "Star Wars" un vero manga.
I disegni di Hisao Tamaki, autore a me sconosciuto fino a questo momento, sono di buona qualità per quel che riguarda volti e ambienti, mentre peccano un po' nel rappresentare i vari mezzi quali astronavi e caccia stellari. In particolare, poi, la scena finale del manga e del film, l'assalto alla Death Star/Morte Nera, è abbastanza confusa e poco comprensibile per quelli che non dovessero aver visto il film (se ancora esistono).
Il manga è comunque gradevole da leggere, ma il merito di questo è della storia, che essendo quella del film è molto buona. Se proprio bisogna trovare un difetto al fumetto è che proprio perché è tale si sente molto la mancanza delle musiche, che in "Star Wars" sono davvero importantissime per creare la giusta atmosfera.
La lettura del presente manga è consigliata pertanto solo ai fan più sfegatati e di bocca buona di "Star Wars". Per tutti gli altri c'è sempre il film, che a distanza di quasi quaranta anni rimane ancora molto gradevole e capace di affascinare con la sua storia e personaggi.
Adattamento gradevole, ma di scarso successo e difficile reperibilità. L'idea sperimentale di cambiare disegnatori per ogni capitolo (un po' come il recente anime-collage di Batman) era rischiosa e si è tramutata infatti in un elemento a sfavore dell'opera. Lo stile iniziale, seppur non eccelso e poco dinamico, era accettabile e rifinito poteva piacere, ma nei successivi due capitoli (su tre) letti, gli autori che si sono succeduti hanno reso sempre meno carismatica la storia fantascientifica di George Lucas.
Due elementi negativi a distanza di così tanto tempo mi sono rimasti impressi, e riguardano entrambi il secondo capitolo, o per meglio dire il V, "L'impero colpisce ancora". Mi riferisco: 1) Alle espressioni comiche di sgomento, in particolare del giallo robo-burocrate e traduttore C3-PO, caratterizzato da rozze e occidentali ciglia disneyane; 2) La cattiva regia nelle scene tra Han Solo e la principessa Leila, scene sbrigative e di scarsa enfasi.
Ognuno degli autori, nei rispettivi tre/quattro volumi che comprendevano tutti i singoli capitoli, hanno espresso spontaneamente uno stile ben diverso dal collega precedente, e proprio per questo si può dire che ognuno di loro ha reso meglio degli altri un diverso aspetto di Guerre Stellari, purtroppo però non si può fare un mix delle persone e le carenze si avvertono fortissime.
Non posso dire comunque di aver disprezzato questo omaggio nipponico (interrotto), avessi trovato il l'ultimo capitolo uscito lo avrei preso ben volentieri, ma vi sia chiaro che non è un'opera di grande qualità, se vi ci avvicinate con lo spirito giusto potrete apprezzarla, altrimenti vi resterà in bocca un sapore di mediocrità.
P.S.
Tra gli autori vi è Kia Asamiya.
Due elementi negativi a distanza di così tanto tempo mi sono rimasti impressi, e riguardano entrambi il secondo capitolo, o per meglio dire il V, "L'impero colpisce ancora". Mi riferisco: 1) Alle espressioni comiche di sgomento, in particolare del giallo robo-burocrate e traduttore C3-PO, caratterizzato da rozze e occidentali ciglia disneyane; 2) La cattiva regia nelle scene tra Han Solo e la principessa Leila, scene sbrigative e di scarsa enfasi.
Ognuno degli autori, nei rispettivi tre/quattro volumi che comprendevano tutti i singoli capitoli, hanno espresso spontaneamente uno stile ben diverso dal collega precedente, e proprio per questo si può dire che ognuno di loro ha reso meglio degli altri un diverso aspetto di Guerre Stellari, purtroppo però non si può fare un mix delle persone e le carenze si avvertono fortissime.
Non posso dire comunque di aver disprezzato questo omaggio nipponico (interrotto), avessi trovato il l'ultimo capitolo uscito lo avrei preso ben volentieri, ma vi sia chiaro che non è un'opera di grande qualità, se vi ci avvicinate con lo spirito giusto potrete apprezzarla, altrimenti vi resterà in bocca un sapore di mediocrità.
P.S.
Tra gli autori vi è Kia Asamiya.