Don Dracula
Leggere qualcosa di Osamu Tezuka mi fa sentire come a casa. E in particolar modo, soprattutto in un periodo di stress da esami come quello che sto vivendo attualmente, la lettura di Don Dracula è stata un vero toccasana per me, pur non provando la benché minima attrazione per vampiri e affini. Scritta e disegnata alla fine degli Anni Settanta, l'opera in questione consta di tre brevi volumi che racchiudono in sé una trentina di storie autoconclusive con protagonista il famigerato conte Dracula, trasferitosi a Tokyo con tutta la sua residenza, il suo fedele Igor (non vi ricorda il demenziale Frankenstein Junior di Mel Brooks?) e infine l'inedita figlioletta Chocolat (uno schema familiare ripreso di recente dal film in CG Hotel Transylvania).
Tra la ricerca di una vergine da azzannare e l'altra, Dracula è costretto ad affrontare anche le problematiche adolescenziali derivanti dalla voglia della piccola Chocolat di avere una vita normale e quanto più vicina a quella degli esseri umani tanto detestati dal padre. Oltre alle archetipiche paure dei vampiri (aglio, croci, luce del sole, paletti di legno), all'appello non manca neanche la figura di Van Helsing, il famigerato cacciatore di vampiri nemico giurato del conte, con l'aggiunta di un "problema di salute" che nel romanzo di Bram Stoker certamente non era presente e che regala al lettore parecchi momenti esilaranti. I pochi ma ben caratterizzati personaggi di Don Dracula permettono a Tezuka di sbizzarrirsi in numerose gag e battute semplici ed efficaci. In effetti, ogni singolo racconto è riuscito a strapparmi più di un sorriso ma, sotto l'evidente vena umoristica, l'autore riesce comunque a filtrare alcune tra le tematiche a lui più congeniali: la difesa della natura (in particolare nell'episodio del panda e del tigrotto), i drammi familiari (padri vittime della crisi che tentano il suicidio di massa, o padri che corrono dietro alle gonne dell'amante di turno, lasciando moglie e figli alla deriva), il giallo (seppur con risvolti tragicomici) e la sferzante ma sottile critica alla politica di quegli anni.
Ciò nonostante, è chiaro che Don Dracula nasca principalmente come un vero e proprio "divertissement", caratteristica confermata peraltro anche dalla conclusione un po' "tronca" e decisamente aperta della storia. Nulla da dire sui disegni: Tezuka ci diverte anche solo con le spassose espressioni facciali di un conte di volta in volta infuriato o impaurito. In Italia l'opera è stata pubblicata dalla Ronin Manga, che ci propone i tre volumi al prezzo di 5,90 € cadauno: considerata la presenza di una sovraccoperta opaca, la qualità accettabile di carta (seppur un po' trasparente) e stampa (abbastanza buona), così come di traduzioni piuttosto decenti, in realtà imbattersi in banali errori di battitura del tutto evitabili fa storcere non poco il naso. Comunque, se avete voglia di rilassarvi un po', Don Dracula potrebbe essere un buon punto di arrivo; se invece sentite il bisogno di fiondarvi su qualcosa di più impegnativo e impegnato, cercate pure altrove.
Tra la ricerca di una vergine da azzannare e l'altra, Dracula è costretto ad affrontare anche le problematiche adolescenziali derivanti dalla voglia della piccola Chocolat di avere una vita normale e quanto più vicina a quella degli esseri umani tanto detestati dal padre. Oltre alle archetipiche paure dei vampiri (aglio, croci, luce del sole, paletti di legno), all'appello non manca neanche la figura di Van Helsing, il famigerato cacciatore di vampiri nemico giurato del conte, con l'aggiunta di un "problema di salute" che nel romanzo di Bram Stoker certamente non era presente e che regala al lettore parecchi momenti esilaranti. I pochi ma ben caratterizzati personaggi di Don Dracula permettono a Tezuka di sbizzarrirsi in numerose gag e battute semplici ed efficaci. In effetti, ogni singolo racconto è riuscito a strapparmi più di un sorriso ma, sotto l'evidente vena umoristica, l'autore riesce comunque a filtrare alcune tra le tematiche a lui più congeniali: la difesa della natura (in particolare nell'episodio del panda e del tigrotto), i drammi familiari (padri vittime della crisi che tentano il suicidio di massa, o padri che corrono dietro alle gonne dell'amante di turno, lasciando moglie e figli alla deriva), il giallo (seppur con risvolti tragicomici) e la sferzante ma sottile critica alla politica di quegli anni.
Ciò nonostante, è chiaro che Don Dracula nasca principalmente come un vero e proprio "divertissement", caratteristica confermata peraltro anche dalla conclusione un po' "tronca" e decisamente aperta della storia. Nulla da dire sui disegni: Tezuka ci diverte anche solo con le spassose espressioni facciali di un conte di volta in volta infuriato o impaurito. In Italia l'opera è stata pubblicata dalla Ronin Manga, che ci propone i tre volumi al prezzo di 5,90 € cadauno: considerata la presenza di una sovraccoperta opaca, la qualità accettabile di carta (seppur un po' trasparente) e stampa (abbastanza buona), così come di traduzioni piuttosto decenti, in realtà imbattersi in banali errori di battitura del tutto evitabili fa storcere non poco il naso. Comunque, se avete voglia di rilassarvi un po', Don Dracula potrebbe essere un buon punto di arrivo; se invece sentite il bisogno di fiondarvi su qualcosa di più impegnativo e impegnato, cercate pure altrove.
Ci troviamo di fronte ad un opera tragicomica in tre volumi del grande maestro e padre del fumetto giapponese Osamu Tezuka.
La narrazione è strutturata in capitoli slegati tra loro e dunque si può leggere un capitolo qualsiasi senza problemi nel capire la trama.
Quest'opera di Tezuka è molto atipica perché calca molto sulla vena comica lasciando un po' in secondo piano lo stile tragico, che comunque è sempre presente.
La comicità è molto semplice ma altamente efficace, non è quella comicità da risata fragorosa ma piuttosto un costante sorridere per tutte le vicende comiche che si susseguono.
Oltre alla vena umoristica il maestro aggiunge una vena tragica al fumetto e dunque ci troveremo di fronte scene molto tragiche che ti fanno riflettere, sopratutto verso l'ultimo volume. Questi stacchi tragici ti fanno sempre ricordare come la vita non è sempre facile e spensierata. Nasce come fumetto per ragazzi e questo mi fa pensare. Da noi un fumetto come Topolino, destinato ai ragazzi, è assai ingenuo e tralascia tutto quello che potrebbe essere definito tragico. Un fumetto come questo ti fa capre la profonda differenza culturale tra noi e il paese del Sol levante, come certi temi non vengono preclusi ai ragazzi ma vengono presentati con mezzi adatti a loro. Alcuni capitoli finiscono in modo struggente, tanto che mi son dovuto fermare un attimo a riflettere prima di proseguire la lettura.
La narrazione procede per capitoli distinti, le costanti sono Dracula, sua figlia e il maggiordomo Igor. In ogni capitolo abbiamo nuovi personaggi secondari sempre caratterizzati in modo ottimo, tanto che non paiono tali; un personaggio secondario che appare spesso è il professor Helsing, parodia del personaggio Van Helsing creato da Bram Stoker a cui Tezuka attribuisce un disturbo assai comico che si scatena sempre nei momenti meno opportuni, sopratutto quando cerca di catturare Dracula.
I temi che scaturiscono dall'opera sono vari: la discriminazione, l'affetto paterno, l'amicizia e tanti altri, sempre trattati in modo magistrale senza mai banalizzare. Tutte le vicende sono auto conclusive e raramente ci si ritrova con rimandi a capitoli precedenti.
Il tratto di Tezuka è molto classico, negli anni è rimasto sempre lo stesso seppur con qualche minima innovazione, essendo questa una delle sue ultime opere si nota qualche miglioria rispetto ad Astro Boy ma comunque rimane un tratto troppo classico rispetto ad opere coetanee. Il tratto del maestro è comunque sempre una gioia per gli occhi di chi sa apprezzare.
Concludendo, ci troviamo di fronte ad un'opera classica del panorama fumettistico giapponese, non una delle migliori del maestro ma di sicuro un'opera che sa dare molto ad un lettore di alto livello, ma che però potrebbe annoiare per non dire altro a lettori occasionali di manga o che cercano nel fumetto giapponese solo fansevice.
Un 9 se lo merita tutto per il grande carisma, però non raggiunge la perfezione di altre opere del maestro per cui un 10 lo tengo in serbo per le opere più grandi di Tezuka, che oltre ad essere delle buone letture sono dei veri e propri capolavori letterari.
La narrazione è strutturata in capitoli slegati tra loro e dunque si può leggere un capitolo qualsiasi senza problemi nel capire la trama.
Quest'opera di Tezuka è molto atipica perché calca molto sulla vena comica lasciando un po' in secondo piano lo stile tragico, che comunque è sempre presente.
La comicità è molto semplice ma altamente efficace, non è quella comicità da risata fragorosa ma piuttosto un costante sorridere per tutte le vicende comiche che si susseguono.
Oltre alla vena umoristica il maestro aggiunge una vena tragica al fumetto e dunque ci troveremo di fronte scene molto tragiche che ti fanno riflettere, sopratutto verso l'ultimo volume. Questi stacchi tragici ti fanno sempre ricordare come la vita non è sempre facile e spensierata. Nasce come fumetto per ragazzi e questo mi fa pensare. Da noi un fumetto come Topolino, destinato ai ragazzi, è assai ingenuo e tralascia tutto quello che potrebbe essere definito tragico. Un fumetto come questo ti fa capre la profonda differenza culturale tra noi e il paese del Sol levante, come certi temi non vengono preclusi ai ragazzi ma vengono presentati con mezzi adatti a loro. Alcuni capitoli finiscono in modo struggente, tanto che mi son dovuto fermare un attimo a riflettere prima di proseguire la lettura.
La narrazione procede per capitoli distinti, le costanti sono Dracula, sua figlia e il maggiordomo Igor. In ogni capitolo abbiamo nuovi personaggi secondari sempre caratterizzati in modo ottimo, tanto che non paiono tali; un personaggio secondario che appare spesso è il professor Helsing, parodia del personaggio Van Helsing creato da Bram Stoker a cui Tezuka attribuisce un disturbo assai comico che si scatena sempre nei momenti meno opportuni, sopratutto quando cerca di catturare Dracula.
I temi che scaturiscono dall'opera sono vari: la discriminazione, l'affetto paterno, l'amicizia e tanti altri, sempre trattati in modo magistrale senza mai banalizzare. Tutte le vicende sono auto conclusive e raramente ci si ritrova con rimandi a capitoli precedenti.
Il tratto di Tezuka è molto classico, negli anni è rimasto sempre lo stesso seppur con qualche minima innovazione, essendo questa una delle sue ultime opere si nota qualche miglioria rispetto ad Astro Boy ma comunque rimane un tratto troppo classico rispetto ad opere coetanee. Il tratto del maestro è comunque sempre una gioia per gli occhi di chi sa apprezzare.
Concludendo, ci troviamo di fronte ad un'opera classica del panorama fumettistico giapponese, non una delle migliori del maestro ma di sicuro un'opera che sa dare molto ad un lettore di alto livello, ma che però potrebbe annoiare per non dire altro a lettori occasionali di manga o che cercano nel fumetto giapponese solo fansevice.
Un 9 se lo merita tutto per il grande carisma, però non raggiunge la perfezione di altre opere del maestro per cui un 10 lo tengo in serbo per le opere più grandi di Tezuka, che oltre ad essere delle buone letture sono dei veri e propri capolavori letterari.
Un'opera che ciascun appassionato di racconti di vampiri dovrebbe possedere per poter morire... dalle risate! Questo manga del '79 del maestro Tezuka unisce una buona conoscenza del romanzo stokeriano (e ancor meglio del cinema della Universal su Dracula e bella compagnia) e una buona dose di humor per parodie, ma anche di satira politico-sociale - che per un lettore del 2011 è un po' difficile cogliere e solo i più "grandicelli" o i più informati apprezzeranno a pieno.
La trama si basa su episodi della vita quotidiana di Chocolat, la figlia del nostro vampiro, e sui problemi che le sorgono nel cercare di avere una vita normale in Giappone quando suo padre cerca costantemente di procacciarsi il "verginal fluido vitale". Ma non sono solo queste le (dis)avventure dei Tepes-Draculea: spesso dovranno affrontare altre creature soprannaturali (ma anche naturali, vedi i civili di volta in volta coinvolti) e soprattutto il nemico di sempre del nosferatu transilvano, il prof. Rip Van Hellsing (parodia dissenterica dello stokeriano Abraham Van Helsing), le cui armi preferite sono cunei (senza martello) e croci (senza Crocifisso).
L'edizione Ronin è nel complesso buona, anche se risultano piuttosto seccanti alcuni errori di stampa e soprattutto (almeno per me) l'incostanza che si è avuta nel riportare nella quarta di copertina di tutti e tre i volumi il cognome Van Helsing (una sola "l"), mentre nel testo del manga è Hellsing (due "l"), creando confusione tra Bram Stoker e Kota Hirano (concedetemi la battuta) e non facendo capire bene la scelta di Tezuka sul nome.
"Don Dracula" è un'opera che ho molto apprezzato e di cui ho fruito con diletto, che consiglio veramente all'utenza internautica per la sua comicità e spensieratezza, ma anche per i sottili riferimenti che il saggio Tezuka nasconde qua e là.
Un buon 8, per amor di giustizia, mi pare il voto oggettivo che si merita.
La trama si basa su episodi della vita quotidiana di Chocolat, la figlia del nostro vampiro, e sui problemi che le sorgono nel cercare di avere una vita normale in Giappone quando suo padre cerca costantemente di procacciarsi il "verginal fluido vitale". Ma non sono solo queste le (dis)avventure dei Tepes-Draculea: spesso dovranno affrontare altre creature soprannaturali (ma anche naturali, vedi i civili di volta in volta coinvolti) e soprattutto il nemico di sempre del nosferatu transilvano, il prof. Rip Van Hellsing (parodia dissenterica dello stokeriano Abraham Van Helsing), le cui armi preferite sono cunei (senza martello) e croci (senza Crocifisso).
L'edizione Ronin è nel complesso buona, anche se risultano piuttosto seccanti alcuni errori di stampa e soprattutto (almeno per me) l'incostanza che si è avuta nel riportare nella quarta di copertina di tutti e tre i volumi il cognome Van Helsing (una sola "l"), mentre nel testo del manga è Hellsing (due "l"), creando confusione tra Bram Stoker e Kota Hirano (concedetemi la battuta) e non facendo capire bene la scelta di Tezuka sul nome.
"Don Dracula" è un'opera che ho molto apprezzato e di cui ho fruito con diletto, che consiglio veramente all'utenza internautica per la sua comicità e spensieratezza, ma anche per i sottili riferimenti che il saggio Tezuka nasconde qua e là.
Un buon 8, per amor di giustizia, mi pare il voto oggettivo che si merita.
Dopo aver concluso la lettura di tutti e tre i volumi, posso finalmente spendere qualche minuto a recensire il lavoro di Osamu Tezuka.
Inizio col dire che alla sola vista delle copertine frontali questa rappresentazione del signore dei vampiri mi ha conquistata, strappandomi un sorriso e invogliandomi all'acquisto. Sfogliandolo e leggendolo la sensazione non è cambiata, anzi questo Dracula diventava sempre più benvoluto agli occhi del lettore, ispirando la mia simpatia.
Sostanzialmente questi tre volumi sono principalmente una raccolta di episodi auto-conclusivi in cui vengono narrate le (dis)avventure del conte e di sua figlia Chocolat, appena trasferiti in Giappone dalla Transilvania. Non sempre c'è una vera e propria continuità fra l'uno e l'altro evento, ma è possibile ritrovare personaggi precedentemente incontrati o richiami a questi.
Mi è piaciuto molto l'uso sapiente che Tezuka fa degli stereotipi e dei racconti più conosciuti su vampiri e mostri, rielaborandoli per i suoi scopi.
Il disegno è molto semplice, ma di forte impatto, e la mimica facciale che riesce a dare ai personaggi è davvero efficace. Da subito si respira un'ironia di fondo piacevole, entrando volentieri in questa atmosfera, talvolta lugubre ed in altri momenti spensierata. Non mancano i sentimentalismi, mai esagerati, e sempre legati al momento.
La fine giunge un po' brusca e non pare esserci una vera e propria conclusione, tranne per il messaggio di fondo: "la vita (o forse dovrei dire la morte) continua come sempre".
L'edizione non rende giustizia a quest'opera. Ho ritrovato spesso frasi imperfette nei baloon ed è un dettaglio che quando incontro mi da parecchio fastidio. I colori Ronin Manga sono onnipresenti come sempre, togliendo eleganza al volume, secondo il mio parere. Il mio voto complessivo è un sette.
Inizio col dire che alla sola vista delle copertine frontali questa rappresentazione del signore dei vampiri mi ha conquistata, strappandomi un sorriso e invogliandomi all'acquisto. Sfogliandolo e leggendolo la sensazione non è cambiata, anzi questo Dracula diventava sempre più benvoluto agli occhi del lettore, ispirando la mia simpatia.
Sostanzialmente questi tre volumi sono principalmente una raccolta di episodi auto-conclusivi in cui vengono narrate le (dis)avventure del conte e di sua figlia Chocolat, appena trasferiti in Giappone dalla Transilvania. Non sempre c'è una vera e propria continuità fra l'uno e l'altro evento, ma è possibile ritrovare personaggi precedentemente incontrati o richiami a questi.
Mi è piaciuto molto l'uso sapiente che Tezuka fa degli stereotipi e dei racconti più conosciuti su vampiri e mostri, rielaborandoli per i suoi scopi.
Il disegno è molto semplice, ma di forte impatto, e la mimica facciale che riesce a dare ai personaggi è davvero efficace. Da subito si respira un'ironia di fondo piacevole, entrando volentieri in questa atmosfera, talvolta lugubre ed in altri momenti spensierata. Non mancano i sentimentalismi, mai esagerati, e sempre legati al momento.
La fine giunge un po' brusca e non pare esserci una vera e propria conclusione, tranne per il messaggio di fondo: "la vita (o forse dovrei dire la morte) continua come sempre".
L'edizione non rende giustizia a quest'opera. Ho ritrovato spesso frasi imperfette nei baloon ed è un dettaglio che quando incontro mi da parecchio fastidio. I colori Ronin Manga sono onnipresenti come sempre, togliendo eleganza al volume, secondo il mio parere. Il mio voto complessivo è un sette.
Don Dracula è un manga in tre volumi e racconta le vicende di Dracula che, dalle lande desolate della Transilvania, si trasferisce a Tokyo insieme a sua figlia. Il conte però ha ben poco dello spaventoso mostro creato da Bram Stoker e difficilmente riesce a "farsi un goccetto" succhiando il sangue delle giovani donne. Don Dracula trascorre le sue "nottate" con sua figlia Chocolat (come l'eroina di Moyoco Anno, forse è la sua nonnina?) e il fedele servitore Igor. Non manca poi Hellsing (senza Van), che è ossessionato dall'idea di catturare Dracula ma sfortunatamente ogni volta che sta per riuscirci...
Il manga racconta le (dis)avventure di questo riluttante (e libertino) conte Dracula, che ogni tanto si riduce in cenere e deve essere resuscitato (da Chocolat o da Igor), di sua figlia innamorata del presidente del club di fantascienza e che frequenta, ovviamente, una scuola serale... e in generale di come Dracula e famiglia vengano a contatto con Hellsing, con le creature della palude (in maniera disastrosamente comica) e addirittura con un club di amici dei vampiri, ficcandosi sempre nei guai.
Un manga composto da episodi autoconclusivi, quasi sempre leggeri e divertenti, ma mai superficiali; le tematiche care a Tezuka sono sempre presenti (come il rispetto per gli animali e la natura). Inoltre vi è un episodio particolare, una sorta di saga seria all'interno dell'opera buffa, che ha a che fare con il desiderio di Chocolat di avere una mamma e la vera storia tra Don Dracula, sua moglie Carmilla, e come mai il vampiro si ritrovi a essere un genitore single.
L'Italia è uno dei pochi Paesi che da sempre ha saputo dare il giusto valore all'opera di Tezuka (era il 1961 quando un'opera di Tezuka toccò per la prima volta il suolo italiano). È ancora l'Italia il primo paese occidentale ad aver mandato in onda serie animate prodotte da Osamu Tezuka (che firmava anche serie non scritte da lui e prodotte dai suoi studi di animazione, ad esempio Rocky Joe), tra cui ritroviamo anche Don Dracula, che qualcuno ricorderà per il suo passaggio sulle reti private regionali. Per questo motivo siamo stati anche uno dei primi paesi, se non il primo, ad avere i suoi manga proposti sul cartaceo, sebbene, bisogna dirlo, con scarso successo.
Don Dracula è un'occasione per scoprire l'ironia di un autore fondamentale per il panorama del fumetto a livello mondiale assolutamente da provare e godere.
Una nota di merito va all'edizione proposta dalla Ronin. Autori come Tezuka vengono sempre proposti dalle case editrici a prezzi molto elevati che il più delle volte non sono per nulla adeguati all'edizione proposta. Questa volta il prezzo è molto contenuto per una edizione semplice ma ben curata, che azzarda inoltre di non adattare le onomatopee e conclude il volume con un interessante approfondimento.
Il manga racconta le (dis)avventure di questo riluttante (e libertino) conte Dracula, che ogni tanto si riduce in cenere e deve essere resuscitato (da Chocolat o da Igor), di sua figlia innamorata del presidente del club di fantascienza e che frequenta, ovviamente, una scuola serale... e in generale di come Dracula e famiglia vengano a contatto con Hellsing, con le creature della palude (in maniera disastrosamente comica) e addirittura con un club di amici dei vampiri, ficcandosi sempre nei guai.
Un manga composto da episodi autoconclusivi, quasi sempre leggeri e divertenti, ma mai superficiali; le tematiche care a Tezuka sono sempre presenti (come il rispetto per gli animali e la natura). Inoltre vi è un episodio particolare, una sorta di saga seria all'interno dell'opera buffa, che ha a che fare con il desiderio di Chocolat di avere una mamma e la vera storia tra Don Dracula, sua moglie Carmilla, e come mai il vampiro si ritrovi a essere un genitore single.
L'Italia è uno dei pochi Paesi che da sempre ha saputo dare il giusto valore all'opera di Tezuka (era il 1961 quando un'opera di Tezuka toccò per la prima volta il suolo italiano). È ancora l'Italia il primo paese occidentale ad aver mandato in onda serie animate prodotte da Osamu Tezuka (che firmava anche serie non scritte da lui e prodotte dai suoi studi di animazione, ad esempio Rocky Joe), tra cui ritroviamo anche Don Dracula, che qualcuno ricorderà per il suo passaggio sulle reti private regionali. Per questo motivo siamo stati anche uno dei primi paesi, se non il primo, ad avere i suoi manga proposti sul cartaceo, sebbene, bisogna dirlo, con scarso successo.
Don Dracula è un'occasione per scoprire l'ironia di un autore fondamentale per il panorama del fumetto a livello mondiale assolutamente da provare e godere.
Una nota di merito va all'edizione proposta dalla Ronin. Autori come Tezuka vengono sempre proposti dalle case editrici a prezzi molto elevati che il più delle volte non sono per nulla adeguati all'edizione proposta. Questa volta il prezzo è molto contenuto per una edizione semplice ma ben curata, che azzarda inoltre di non adattare le onomatopee e conclude il volume con un interessante approfondimento.