Hero of Saint Paint
Ricordate Sandy dai mille colori, la maghetta anni '80 che con la sua bacchetta magica era capace di dar vita a qualsiasi cosa disegnasse?
Hero of Saint Paint parte da premesse simili, in quanto Hayuma, il protagonista della storia, ha questo stesso potere: un pennello magico che può materializzare i suoi disegni, come il carinissimo pupazzetto Devi-P o l'invincibile eroe D-Man.
Questo suo pennello magico, però, è solo uno di tanti altri, in possesso di un'organizzazione che vuole usarli per scopi malvagi, e toccherà al nostro combatterla e fermerla grazie ai suoi poteri.
Hero of Saint Paint è una storia assai semplice, diretta ad un pubblico molto giovane, e si nota che non ha riscosso troppo successo, in quanto si chiude dopo soli due volumi con un finale un po' affrettato.
Per fortuna, a differenza di molte altre storie dal destino simile, non si ha quella fastidiosa sensazione di incompletezza e, nel limitatissimo spazio dei due volumi, si riesce un minimo ad affezionarsi ai vari personaggi.
Non è nulla di particolarmente nuovo sul fronte orientale, sia dal punto di vista della trama che dei personaggi, ma si fa leggere con un certo piacere grazie ad un'idea di base non originalissima ma sempre d'effetto, a dei personaggi semplici ma ben descritti e a diversi momenti abbastanza toccanti che permetteranno al lettore di riflettere sull'amicizia, sui rapporti fra genitori e figli, su un impacciato primo amore, su problemi ecologici o sulle amicizie d'infanzia che si sfaldano crescendo.
Hero of Saint Paint è un manga tanto semplice quanto sincero, perché tutti quanti, da ragazzini, siamo stati un po' Hayuma, abbiamo avuto una passione, tanta fantasia da mettere a frutto, degli amici a noi cari o una persona di cui eravamo timidamente innamorati.
Per chi avesse letto Zatchbell, La legge di Ueki o M.A.R., siamo più o meno da quelle parti, a livello di stile di disegno e narrazione.
C'è un po' di rimpianto, visto che la storia offriva dei buoni spunti e una serializzazione più lunga avrebbe potuto giovarle, ma anche così rimane una miniserie caruccia, spensierata, disegnata in maniera simpatica e molto adatta per chi volesse passare un'oretta leggendo qualcosa di piacevole o per chi cercasse un manga da far leggere a un bambino o a un ragazzino molto giovane.
Hero of Saint Paint parte da premesse simili, in quanto Hayuma, il protagonista della storia, ha questo stesso potere: un pennello magico che può materializzare i suoi disegni, come il carinissimo pupazzetto Devi-P o l'invincibile eroe D-Man.
Questo suo pennello magico, però, è solo uno di tanti altri, in possesso di un'organizzazione che vuole usarli per scopi malvagi, e toccherà al nostro combatterla e fermerla grazie ai suoi poteri.
Hero of Saint Paint è una storia assai semplice, diretta ad un pubblico molto giovane, e si nota che non ha riscosso troppo successo, in quanto si chiude dopo soli due volumi con un finale un po' affrettato.
Per fortuna, a differenza di molte altre storie dal destino simile, non si ha quella fastidiosa sensazione di incompletezza e, nel limitatissimo spazio dei due volumi, si riesce un minimo ad affezionarsi ai vari personaggi.
Non è nulla di particolarmente nuovo sul fronte orientale, sia dal punto di vista della trama che dei personaggi, ma si fa leggere con un certo piacere grazie ad un'idea di base non originalissima ma sempre d'effetto, a dei personaggi semplici ma ben descritti e a diversi momenti abbastanza toccanti che permetteranno al lettore di riflettere sull'amicizia, sui rapporti fra genitori e figli, su un impacciato primo amore, su problemi ecologici o sulle amicizie d'infanzia che si sfaldano crescendo.
Hero of Saint Paint è un manga tanto semplice quanto sincero, perché tutti quanti, da ragazzini, siamo stati un po' Hayuma, abbiamo avuto una passione, tanta fantasia da mettere a frutto, degli amici a noi cari o una persona di cui eravamo timidamente innamorati.
Per chi avesse letto Zatchbell, La legge di Ueki o M.A.R., siamo più o meno da quelle parti, a livello di stile di disegno e narrazione.
C'è un po' di rimpianto, visto che la storia offriva dei buoni spunti e una serializzazione più lunga avrebbe potuto giovarle, ma anche così rimane una miniserie caruccia, spensierata, disegnata in maniera simpatica e molto adatta per chi volesse passare un'oretta leggendo qualcosa di piacevole o per chi cercasse un manga da far leggere a un bambino o a un ragazzino molto giovane.
Hero of Saint Paint è un manga realizzato da Kunihiko Nakai e portato in Italia dava Play Press al prezzo di 5.90 euro ciascuno.
Pur essendo la prima pubblicazione di Nakai devo dire che non è male e penso che questo fumettista ha tutte le carte in regola per creare qualcosa di veramente valido in futuro.
La trama è molto originale: Un ragazzo di nome Hayuma ha la passione per il disegno sin da bambino. Un giorno entra in possesso di una penna con strani potere che gli cambierà la vita, anche se non è l'unico ad avere una penna simile.
La trama come ho già detto prima è molto originale ed è anche ben curata, anche se la storia è racchiusa solo in due volumi è comunque molto ben strutturata, anche se purtroppo devo dire che non mi è piaciuta molto il finale dato che si capisce benissimo che sono stati velocizzati i tempi.
I disegni non sono affatto male infatti il tratto di Nakai è abbastanza incisivo e curato. I disegni sono quelli classici presenti negli Shonen.
I personaggi sono molto elaborati, soprattutto gli eroi che escono dalla matita del protagonista.
L' edizione di Play Press non è delle migliori, pur essendo un manga con non poche pagine, il prezzo non è molto contenuto e non sono neanche presenti tavole a colori, anche se ci sono le sovraccoperte.
Consiglio questo manga solo alle persone che sono in cerca di uno Two Shot poco impegnativo.
Comunque in fin dei conti non è niente male.
Trama: 7
Disegni: 8
Personaggi: 7
Edizione: 6
Pur essendo la prima pubblicazione di Nakai devo dire che non è male e penso che questo fumettista ha tutte le carte in regola per creare qualcosa di veramente valido in futuro.
La trama è molto originale: Un ragazzo di nome Hayuma ha la passione per il disegno sin da bambino. Un giorno entra in possesso di una penna con strani potere che gli cambierà la vita, anche se non è l'unico ad avere una penna simile.
La trama come ho già detto prima è molto originale ed è anche ben curata, anche se la storia è racchiusa solo in due volumi è comunque molto ben strutturata, anche se purtroppo devo dire che non mi è piaciuta molto il finale dato che si capisce benissimo che sono stati velocizzati i tempi.
I disegni non sono affatto male infatti il tratto di Nakai è abbastanza incisivo e curato. I disegni sono quelli classici presenti negli Shonen.
I personaggi sono molto elaborati, soprattutto gli eroi che escono dalla matita del protagonista.
L' edizione di Play Press non è delle migliori, pur essendo un manga con non poche pagine, il prezzo non è molto contenuto e non sono neanche presenti tavole a colori, anche se ci sono le sovraccoperte.
Consiglio questo manga solo alle persone che sono in cerca di uno Two Shot poco impegnativo.
Comunque in fin dei conti non è niente male.
Trama: 7
Disegni: 8
Personaggi: 7
Edizione: 6
Hero of Saint Paint è apparso per la prima volta qui da noi in Italia grazie allo sfortunato progetto Shogun by Playpress. Shogun era una rivista contenitore sulla quale mensilmente venivano proposte diverse serie più o meno interessanti. Dopo la dipartita del suddetto progetto cominciarono a distribuire in monografico tutte (o quasi) le opere in esso trattate. HOSP era tra le più interessanti, almeno in apparenza...
La trama vedeva come protagonista Hayuma Sakurai, un ragazzo con la passione per il disegno. Costui entrerà in possesso di una penna magica in grado di dare vita ai propri disegni. La penna in questione, nota con il nome di "penna di Atena", si rivelerà essere solo una delle 12 penne "divine" in circolazione, ognuna delle quali, prendendo vagamente spunto dal nome della divinità alla quale appartengono, è in grado di conferire diversi tipi di poteri.
Inizialmente l'opera appariva molto originale ed interessante, ma col progredire delle vicende, complice anche il ristretto numero di uscite, diventerà sempre più banale e scontata fino a giungere ad un finale che definire "arrancato" è solo un valido eufemismo.
I disegni risultano semplici ma puliti e tutto sommato piacevoli; i protagonisti, perlomeno nella prima parte dell'opera, possono contare su una buona caratterizzazione.
Per quanto mi riguarda si trattava di un'idea valida ed originale mal sfruttata per colpa della "fretta" di chiudere il tutto, o semplicemente per mancanza di spunti da parte dell'autore. Peccato.
La trama vedeva come protagonista Hayuma Sakurai, un ragazzo con la passione per il disegno. Costui entrerà in possesso di una penna magica in grado di dare vita ai propri disegni. La penna in questione, nota con il nome di "penna di Atena", si rivelerà essere solo una delle 12 penne "divine" in circolazione, ognuna delle quali, prendendo vagamente spunto dal nome della divinità alla quale appartengono, è in grado di conferire diversi tipi di poteri.
Inizialmente l'opera appariva molto originale ed interessante, ma col progredire delle vicende, complice anche il ristretto numero di uscite, diventerà sempre più banale e scontata fino a giungere ad un finale che definire "arrancato" è solo un valido eufemismo.
I disegni risultano semplici ma puliti e tutto sommato piacevoli; i protagonisti, perlomeno nella prima parte dell'opera, possono contare su una buona caratterizzazione.
Per quanto mi riguarda si trattava di un'idea valida ed originale mal sfruttata per colpa della "fretta" di chiudere il tutto, o semplicemente per mancanza di spunti da parte dell'autore. Peccato.