Ai Hime - Amore e segreti
"Ai Hime - Amore e segreti" è uno shoujo romantico edito in Italia e proposto in tre volumi dalla casa editrice Flashbook. L'autrice è la mangaka Kako Mitsuki, che personalmente ho apprezzato per altre opere come "Sora Log". Se è il vostro primo approccio con questa autrice e non vi piacciono le storie che hanno come protagonisti uomini adulti e ragazzine innocenti, vi suggerisco di non iniziare a conoscere l'autrice da questa opera.
La protagonista di questa storia è Mao, una liceale di 16 anni che per motivi familiari sarà costretta ad una convivenza forzata con lo zio acquisito Takagi Jinya (Jin). Sarebbe tutto lineare, se lo stesso Jin non fosse la persona che Mao aveva conosciuto qualche giorno prima in un'altra occasione in cui i due si scambiano un bacio. Se da un lato Mao è felice di questo secondo incontro inaspettato, dall'altro è assalita dai sensi di colpa.
Ho acquistato questa serie perché mi piace l'autrice, ma tra le sue opere è quella che mi sento di suggerire meno per questa serie di motivi:
- la relazione tra i due protagonisti non è equilibrata. Non è la prima storia d'amore con una differenza di età importante tra l'uomo e la donna, ma qui più che in altre ho avvertito il contrasto. Mao, la protagonista femminile, l'ho più volte paragonata ad un cucciolo da compagnia che attende il padroncino rientrare da lavoro.
- La protagonista femminile: non offre contributi alla storia ed è un concentrato di riflessioni dove dominano paure e sensi di colpa. La sua ingenuità potrebbe infastidire chi ricerca la protagonista di polso.
- Il taboo zio-non zio e il protagonista maschile: poteva valere la pena esplorare ancora un po' il personaggio e la sua storia, sorvolata appena. Presentato così nulla è più di un uomo possessivo con il complesso di Lolita.
La protagonista di questa storia è Mao, una liceale di 16 anni che per motivi familiari sarà costretta ad una convivenza forzata con lo zio acquisito Takagi Jinya (Jin). Sarebbe tutto lineare, se lo stesso Jin non fosse la persona che Mao aveva conosciuto qualche giorno prima in un'altra occasione in cui i due si scambiano un bacio. Se da un lato Mao è felice di questo secondo incontro inaspettato, dall'altro è assalita dai sensi di colpa.
Ho acquistato questa serie perché mi piace l'autrice, ma tra le sue opere è quella che mi sento di suggerire meno per questa serie di motivi:
- la relazione tra i due protagonisti non è equilibrata. Non è la prima storia d'amore con una differenza di età importante tra l'uomo e la donna, ma qui più che in altre ho avvertito il contrasto. Mao, la protagonista femminile, l'ho più volte paragonata ad un cucciolo da compagnia che attende il padroncino rientrare da lavoro.
- La protagonista femminile: non offre contributi alla storia ed è un concentrato di riflessioni dove dominano paure e sensi di colpa. La sua ingenuità potrebbe infastidire chi ricerca la protagonista di polso.
- Il taboo zio-non zio e il protagonista maschile: poteva valere la pena esplorare ancora un po' il personaggio e la sua storia, sorvolata appena. Presentato così nulla è più di un uomo possessivo con il complesso di Lolita.
Ai Hime ha sicuramente un grandissimo difetto: è molto confusionario. L'autrice fortunatamente lo ammette e ci mette in guardia fin da subito nell'introduzione: ha da poco iniziato la sua carriera e lei stessa è imbarazzata nel rileggere alcuni dei vecchi capitoli. In particolare ci sono due personaggi che ai fini della trama sono completamente inutili ma che l'autrice voleva sviluppare meglio, non riuscendoci... sono stati inseriti così, hanno il loro perché, ma lasciano in sospeso dei quesiti che non verranno mai spiegati. Sorvoliamo sulla trama, che tutti conosciamo...
Mao è una ragazzina, non un'adulta, è alle prese con il suo primo amore, è insicura e in imbarazzo per ogni piccolo contatto fisico con Jinya e questo è assolutamente normale visto la giovane età. Viene affidata allo zio, totalmente sconosciuto, perché la sua famiglia è completamente "sfasciata": il padre è stato disonorato, quindi Mao non ha nessun rapporto con i nonni (non li ha mai conosciuti), e anche se il padre ha un legame abbastanza freddo con il fratello è l'unico componente della sua famiglia a cui è ancora legata. L'unico motivo per cui non si portano all'estero la figlia è che non hanno un lavoro stabile ma sono sempre in movimento (infatti ritornano in Giappone con un anno di anticipo), e la ragazza non sarebbe in grado di avere una vita scolastica normale.
Mao si ritrova quindi innamorata di uno zio che inizialmente aveva conosciuto come una persona qualunque e scoprirà ben presto che il passato di Jinya non è poi così diverso dal suo, maturando questo legame lentamente e crescendo insieme.
La storia è dolcissima, ben scandisce i tempi di narrazione, ma il finale è spiazzante... I disegni sono meravigliosi ma Kaco Mitsuki è sempre stata brava in questo e le atmosfere sono così ben raccontate da immergerti completamente nella storia. E' vero, Ai Hime non è certamente un capolavoro, ha vari difetti ma di sicuro è ben distante dall'essere completamente negativo. E' uno shoujo e come tale ha un target di età basso, non ci si possono aspettare tematiche da adulti, ma Kaco Mitsuki si è affermata anche grazie ad Ai Hime, da cui tutto è partito. Lo consiglio a chiunque, anche a chi ormai ha abbandonato il genere shojo: è una storia gradevole, a tratti intensa, e chiunque ha sicuramente provato gli stessi sentimenti di Mao, che qui sono raccontati in un modo tanto dolce e maturo che in uno shoujo non si trova più da una decina d'anni. Unica nota dolente "seria": non so chi si sia occupato della traduzione ma la trovo abbastanza ridicola. Ci sono delle frasi mal tradotte che non hanno senso compiuto (lo stesso ahimé succede con i frontespizi dell'autrice). Un vero peccato, sarebbe bastato rileggere la traduzione prima di mandarla in stampa...
Mao è una ragazzina, non un'adulta, è alle prese con il suo primo amore, è insicura e in imbarazzo per ogni piccolo contatto fisico con Jinya e questo è assolutamente normale visto la giovane età. Viene affidata allo zio, totalmente sconosciuto, perché la sua famiglia è completamente "sfasciata": il padre è stato disonorato, quindi Mao non ha nessun rapporto con i nonni (non li ha mai conosciuti), e anche se il padre ha un legame abbastanza freddo con il fratello è l'unico componente della sua famiglia a cui è ancora legata. L'unico motivo per cui non si portano all'estero la figlia è che non hanno un lavoro stabile ma sono sempre in movimento (infatti ritornano in Giappone con un anno di anticipo), e la ragazza non sarebbe in grado di avere una vita scolastica normale.
Mao si ritrova quindi innamorata di uno zio che inizialmente aveva conosciuto come una persona qualunque e scoprirà ben presto che il passato di Jinya non è poi così diverso dal suo, maturando questo legame lentamente e crescendo insieme.
La storia è dolcissima, ben scandisce i tempi di narrazione, ma il finale è spiazzante... I disegni sono meravigliosi ma Kaco Mitsuki è sempre stata brava in questo e le atmosfere sono così ben raccontate da immergerti completamente nella storia. E' vero, Ai Hime non è certamente un capolavoro, ha vari difetti ma di sicuro è ben distante dall'essere completamente negativo. E' uno shoujo e come tale ha un target di età basso, non ci si possono aspettare tematiche da adulti, ma Kaco Mitsuki si è affermata anche grazie ad Ai Hime, da cui tutto è partito. Lo consiglio a chiunque, anche a chi ormai ha abbandonato il genere shojo: è una storia gradevole, a tratti intensa, e chiunque ha sicuramente provato gli stessi sentimenti di Mao, che qui sono raccontati in un modo tanto dolce e maturo che in uno shoujo non si trova più da una decina d'anni. Unica nota dolente "seria": non so chi si sia occupato della traduzione ma la trovo abbastanza ridicola. Ci sono delle frasi mal tradotte che non hanno senso compiuto (lo stesso ahimé succede con i frontespizi dell'autrice). Un vero peccato, sarebbe bastato rileggere la traduzione prima di mandarla in stampa...
Io ho letto questo manga un anno fa... L'ho adorato alla follia, al punto che quando è finito ero tristissima, ne volevo ancora! La dolcezza che quest'autrice versa nelle sue opere è indescrivibile, i suoi manga sanno sempre come emozionarti! I disegni sono dei disegni semplici, che magari non colpiscono granchè, ma che andando avanti ti fanno innamorare di essi per la loro morbidezza. Ai Hime è uno di quei manga che rimane così impresso, che se dovessi cercare una parte che mi è tanto piaciuta saprei esattamente in che capitolo e in che pagina trovarla. Lo consiglio a chi ancora non l'ha letto, imperdibile. Lo trovo molto carino, fresco e solare, una splendida e dolcissima storia d'amore, mi piacciono molto i disegni e trovo che sia piacevole e rilassante da leggere!
<b> [ATTENZIONE: LIEVI SPOILER!] </b>
Premetto subito che il voto supera la sufficienza semplicemente perché adoro il tratto ed i disegni della Mitsuki. Se avessi dovuto dare un voto solo per la storia e la caratterizzazione dei personaggi...beh non sarebbe arrivato al 6! Ma partiamo con un breve accenno alla trama:
la protagonista della storia si chiama Mao e ha sedici anni. Pur essendo così giovane dovrà presto abituarsi alla lontananza dei genitori, costretti ad andare all'estero per lavoro per ben due anni! Essendo minorenne verrà affidata ad un tutore, ovvero suo zio, mai visto né conosciuto in tutta la sua vita. Il loro rapporto non sarà però molto simile al classico rapporto zio-nipote...anzi!
La trama non regge, su, ammettiamolo. Come possono due genitori lasciare una ragazzina sola con uno zio che lei non ha mai visto nella sua vita? I genitori vengono rappresentati come marginali, superficiali e faciloni...E davvero poco credibili! (almeno per me) Poi, di tutte le persone che potevano esserci, guarda caso affidano la loro figlia proprio ad uno zio sconosciuto, maschio, figo e arrapato! Era prevedibile che i due finissero per stare insieme e godersela finché i genitori di lei si trovavano all'estero...Troppo prevedibile! Ma, nonostante le prime perplessità, pensavo che questa storia d'amore avrebbe migliorato il mio giudizio finale sull'opera...ma così non è stato!
Il rapporto di Mao e Jin non mi piace...lei sembra sottomessa da questa figura autoritaria e iperprotettiva. La ragazzina non ha carattere, ha preoccupazioni banali e pende dalle labbra del suo ragazzo. Jin è il classico bello senz'anima (o almeno così vuole apparire). E' una storia senza troppe emozioni, tutto segue un andamento prevedibile e molto scontato. Tutti i flebili sensi di colpa che ogni tanto aleggiano nella testa di Mao perché ha una storia sentimentale con suo zio, svaniscono in conclusione del manga, col classico lieto fine, con nessun tipo di colpo di scena significativo ma con la classica espressione "e vissero tutti felici e contenti". Un manga senza troppe pretese insomma, per chi vuole passare qualche ora in spensieratezza e occhi a cuoricino!
Premetto subito che il voto supera la sufficienza semplicemente perché adoro il tratto ed i disegni della Mitsuki. Se avessi dovuto dare un voto solo per la storia e la caratterizzazione dei personaggi...beh non sarebbe arrivato al 6! Ma partiamo con un breve accenno alla trama:
la protagonista della storia si chiama Mao e ha sedici anni. Pur essendo così giovane dovrà presto abituarsi alla lontananza dei genitori, costretti ad andare all'estero per lavoro per ben due anni! Essendo minorenne verrà affidata ad un tutore, ovvero suo zio, mai visto né conosciuto in tutta la sua vita. Il loro rapporto non sarà però molto simile al classico rapporto zio-nipote...anzi!
La trama non regge, su, ammettiamolo. Come possono due genitori lasciare una ragazzina sola con uno zio che lei non ha mai visto nella sua vita? I genitori vengono rappresentati come marginali, superficiali e faciloni...E davvero poco credibili! (almeno per me) Poi, di tutte le persone che potevano esserci, guarda caso affidano la loro figlia proprio ad uno zio sconosciuto, maschio, figo e arrapato! Era prevedibile che i due finissero per stare insieme e godersela finché i genitori di lei si trovavano all'estero...Troppo prevedibile! Ma, nonostante le prime perplessità, pensavo che questa storia d'amore avrebbe migliorato il mio giudizio finale sull'opera...ma così non è stato!
Il rapporto di Mao e Jin non mi piace...lei sembra sottomessa da questa figura autoritaria e iperprotettiva. La ragazzina non ha carattere, ha preoccupazioni banali e pende dalle labbra del suo ragazzo. Jin è il classico bello senz'anima (o almeno così vuole apparire). E' una storia senza troppe emozioni, tutto segue un andamento prevedibile e molto scontato. Tutti i flebili sensi di colpa che ogni tanto aleggiano nella testa di Mao perché ha una storia sentimentale con suo zio, svaniscono in conclusione del manga, col classico lieto fine, con nessun tipo di colpo di scena significativo ma con la classica espressione "e vissero tutti felici e contenti". Un manga senza troppe pretese insomma, per chi vuole passare qualche ora in spensieratezza e occhi a cuoricino!
Non capisco come mai questo manga, abbia un voto così basso.
La storia è molto semplice e alquanto improbabile, ma andiamo, stiamo parlando di un fumetto! A mio modesto parere è molto carino, insomma, una storia rivolta sicuramente ad un pubblico femminile in quanto davvero molto romantica, e priva di azione. La cosa che mi ha colpito di più dell'autrice è il tratto, davvero stupendo e molto pulito (Jin è disegnato da favola!). Infine, concludo dicendo che "Ai Hime", secondo me, è davvero un manga piacevole da leggere, per tutte quelle ragazze che adorano il romanticismo e la dolcezza, come me.
La storia è molto semplice e alquanto improbabile, ma andiamo, stiamo parlando di un fumetto! A mio modesto parere è molto carino, insomma, una storia rivolta sicuramente ad un pubblico femminile in quanto davvero molto romantica, e priva di azione. La cosa che mi ha colpito di più dell'autrice è il tratto, davvero stupendo e molto pulito (Jin è disegnato da favola!). Infine, concludo dicendo che "Ai Hime", secondo me, è davvero un manga piacevole da leggere, per tutte quelle ragazze che adorano il romanticismo e la dolcezza, come me.
Questo manga, a leggerne la trama, parte da una premessa assurda (la nipote innamorata dello zio!) ma non dissimile da quella di altri manga. Se si riesce a guardare oltre al semplice riassunto della trama ci si accorgerà che la storia è piacevole ed il tratto dell'autrice è gradevolissimo ed azzeccato e che questo fantomatico incesto nasconde qualche crepa. I protagonisti sono leggermente stereotipati, ma ci si passa sopra.
Insomma: storia molto dolce, disegni impeccabili e storytelling interessante. L'edizione italiana è molto buona, come è nello standard della Flashbook.
Insomma: storia molto dolce, disegni impeccabili e storytelling interessante. L'edizione italiana è molto buona, come è nello standard della Flashbook.
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
Premetto che il tratto stilistico di questo manga è molto carino. I visi sono attraenti, buffi, simpatici e deliziosi. Forse è questo l'aspetto migliore.
Ma passiamo alla storia. Ci sono alcune vignette dalle battute fresche e leggere, ma l'andamento della trama principale è all'incirca "casuale". È tutto un'insieme di coincidenze e fatti un po sconnessi. Per caso si incontrato i due protagonisti, Mao e Jin, e si baciano... così, perché gli va! E per caso dopo circa un anno di relazione lei scopre d'esser l'unica a non sapere che non sono parenti di sangue! Casualmente il padre di Mao chiacchiera col fratellastro, che conosce poco e niente e a cui ha affidato la figlia, gli fa un discorsetto su chi sia l'uomo giusto per Mao. E, coincidenza vuole che lei considera ogni gesto di lui come fosse un dono. Ma fondamentalmente del carattere di lui cosa le piace?
Il manga segue i pensieri insicuri e banali della protagonista, che sembra vedere il mondo per la prima volta.
La storia è intrigante per l'irruenza fisica di lui che predomina su una ragazza ingenua alle prese col suo primo amore, e che, almeno secondo il mio parere, lei si soffermi più sul fatto che è il primo ragazzo che le si sia avvicinato. Lui invece, mi pare aver più motivi per questa infatuazione. Perché lei è tenera, consenziente, timida e ottima casalinga. Insomma, conviene.
In conclusione, questo è un manga leggero, si fa leggere senza troppe pretese. Sul versante artistico è godibile ed originale, mentre sul livello del contenuto è un po vago, inconsistente e irragionevole, ma sensuale, romantico e pur sempre scorrevole.
Premetto che il tratto stilistico di questo manga è molto carino. I visi sono attraenti, buffi, simpatici e deliziosi. Forse è questo l'aspetto migliore.
Ma passiamo alla storia. Ci sono alcune vignette dalle battute fresche e leggere, ma l'andamento della trama principale è all'incirca "casuale". È tutto un'insieme di coincidenze e fatti un po sconnessi. Per caso si incontrato i due protagonisti, Mao e Jin, e si baciano... così, perché gli va! E per caso dopo circa un anno di relazione lei scopre d'esser l'unica a non sapere che non sono parenti di sangue! Casualmente il padre di Mao chiacchiera col fratellastro, che conosce poco e niente e a cui ha affidato la figlia, gli fa un discorsetto su chi sia l'uomo giusto per Mao. E, coincidenza vuole che lei considera ogni gesto di lui come fosse un dono. Ma fondamentalmente del carattere di lui cosa le piace?
Il manga segue i pensieri insicuri e banali della protagonista, che sembra vedere il mondo per la prima volta.
La storia è intrigante per l'irruenza fisica di lui che predomina su una ragazza ingenua alle prese col suo primo amore, e che, almeno secondo il mio parere, lei si soffermi più sul fatto che è il primo ragazzo che le si sia avvicinato. Lui invece, mi pare aver più motivi per questa infatuazione. Perché lei è tenera, consenziente, timida e ottima casalinga. Insomma, conviene.
In conclusione, questo è un manga leggero, si fa leggere senza troppe pretese. Sul versante artistico è godibile ed originale, mentre sul livello del contenuto è un po vago, inconsistente e irragionevole, ma sensuale, romantico e pur sempre scorrevole.
Ma che manga è mai questo? Ok, non sono una che legge molti shoujo, però mi domando chi mai potrebbe leggere manga simili?
Premetto che il primo volume mi è stato prestato e che non ho avuto la benché minima voglia di leggere gli altri.
Trama: una trama più orrida di questa non so proprio dove la si possa trovare. Dei genitori abbandonano per due anni la figlia nelle mani di uno zio sconosciuto, e tra l'altro giovanissimo. Mah. A questo "zio" piace tanto stuzzicare la sedicenne nipote, sino ad arrecarle anche "maltrattamenti" (almeno secondo il mio punto di vista) fisici quali succhiotti, baci, schiaffetti e cose simili. La protagonista non se ne cura dato che vive passivamente la relazione amorosa con lo zio.
Da qui partono poi una serie di vicende troppo assurde, scandite da coincidenze irreali al 100%. Il tutto condito da una "lei" che vale, secondo me, 0. E da un "lui" che sarà pure attraente nei modi (il classico ragazzo da shoujo), ma che scade completamente nel rapporto che ha con la protagonista: capisco che vuol fare il tipo che padroneggia, però dovrebbe farlo fino a un certo punto.
Commento: dico solo che, a maggior ragione del fatto che sono donna, mi vergogno a leggere certe cose! Una trama così malsana e una protagonista femminile così passiva, che sopporta tutto e anzi, sembra quasi piacerle molto la sua triste sottomissione! Anche lo zio francamente come personaggio è davvero esagerato: troppo possessivo e - scusate, ma la nipote ha solo 16 anni! - anche uno sfigato se a 23 anni va dietro a una sedicenne! E malsano anche il fatto che provi piacere per il suo ruolo di "padrone"/"custode"/"padre".
Voto: 4.
Consigliato a: nessuno. È vero che in giro ci sono anche trame peggiori, però vorrei fare il mio dovere, venendo in aiuto a quanti avevano in programma l'acquisto di questo manga.
Premetto che il primo volume mi è stato prestato e che non ho avuto la benché minima voglia di leggere gli altri.
Trama: una trama più orrida di questa non so proprio dove la si possa trovare. Dei genitori abbandonano per due anni la figlia nelle mani di uno zio sconosciuto, e tra l'altro giovanissimo. Mah. A questo "zio" piace tanto stuzzicare la sedicenne nipote, sino ad arrecarle anche "maltrattamenti" (almeno secondo il mio punto di vista) fisici quali succhiotti, baci, schiaffetti e cose simili. La protagonista non se ne cura dato che vive passivamente la relazione amorosa con lo zio.
Da qui partono poi una serie di vicende troppo assurde, scandite da coincidenze irreali al 100%. Il tutto condito da una "lei" che vale, secondo me, 0. E da un "lui" che sarà pure attraente nei modi (il classico ragazzo da shoujo), ma che scade completamente nel rapporto che ha con la protagonista: capisco che vuol fare il tipo che padroneggia, però dovrebbe farlo fino a un certo punto.
Commento: dico solo che, a maggior ragione del fatto che sono donna, mi vergogno a leggere certe cose! Una trama così malsana e una protagonista femminile così passiva, che sopporta tutto e anzi, sembra quasi piacerle molto la sua triste sottomissione! Anche lo zio francamente come personaggio è davvero esagerato: troppo possessivo e - scusate, ma la nipote ha solo 16 anni! - anche uno sfigato se a 23 anni va dietro a una sedicenne! E malsano anche il fatto che provi piacere per il suo ruolo di "padrone"/"custode"/"padre".
Voto: 4.
Consigliato a: nessuno. È vero che in giro ci sono anche trame peggiori, però vorrei fare il mio dovere, venendo in aiuto a quanti avevano in programma l'acquisto di questo manga.
Il lettore di opere di fantascienza è abituato ad effettuare la cosiddetta "sospensione del giudizio": in altre parole, è abituato a passare sopra delle premesse inverosimili per seguire lo svolgimento della storia senza pregiudizi. In una certa misura la sospensione del giudizio è necessaria anche nella lettura degli shojo manga; questo è particolarmente vero nel caso di "Ai Hime".
In questo manga le premesse sono decisamente inverosimili: una ragazza di sedici anni viene abbandonata per due anni dai genitori che vanno all'estero per lavoro (ma quando mai?); per non lasciarla sola la mandano ad abitare a casa del fratello adottivo del padre che per la ragazza è un perfetto sconosciuto (com'è possibile?); non solo, ma il tipo è molto poco conosciuto anche per il padre, si scopre poi che i due hanno vissuto insieme da ragazzi soltanto per un anno. Nonostante questa situazione la ragazza e lo zio vengono fatti convivere. A queste premesse si aggiungono le inverosimiglianze tipiche degli shojo (lui è un bellone incredibile di soli 23 anni) su cui di solito si passa sopra facilmente; in questo caso però si esagera. Consideriamo per esempio la scena del loro primo incontro, nelle prime pagine del primo volume. Lei si trova da sola senza nulla da fare e decide di seguire un gatto (perché?), che la porta sotto un ciliegio in fiore dove (ma guarda!) il nostro bellone sta dormendo (ugh!?). Lei, sconvolta dalla bellezza di lui non resiste alla tentazione di avvicinarglisi per toccarlo (??) e lo sveglia. Dopo poco lui la bacia e scompare, senza che si siano neanche detti il nome (???). Il giorno dopo si reincontrano e si scopre che lui è lo zio acquisito di lei; lei dovrà immediatamente andare ad abitare da lui, senza avere minimamente il tempo di conoscerlo (????). E con questo ho finito i punti interrogativi.
Comunque pazienza, ho ingoiato il rospo e sono andato avanti con la lettura. Il problema è che le cose peggiorano ed in particolare i personaggi non mi sembrano affatto credibili, soprattutto lei. La protagonista infatti inizia un rapporto piuttosto sbilanciato con lo zio: capisco che lui sia un po' più vecchio di lei, ma la tratta come se fosse una bambina, la rimprovera in continuazione e le dice stupida ogni cinque minuti. Per non parlare poi delle varie "punizioni", che saranno scherzose sì, ma sono sempre piccole violenze (pacche in testa, mettersela in spalla, metterla in imbarazzo, ecc). Inoltre lei fa tutte le faccende di casa per "sdebitarsi" dell'ospitalità di lui (insomma gli fa la serva). D'altro canto a lui non piace che lei esca o che lavori per conto proprio, perché vuole averla sempre sott'occhio.
Il loro rapporto sentimentale/sessuale è vagamente di genere sadomaso (certo molto leggero, ma abbastanza da disturbarmi): per esempio lui si diverte a morderla e lasciarle succhiotti su tutto il corpo, tanto che in un capitolo lei non può neppure indossare il suo nuovo bikini perché è completamente coperta da succhiotti, ed in un altro deve andare in giro tutta accollata perché ha dei segni sul collo. In più lui è molto geloso e possessivo oltre che portato per le punizioni. La cosa che mi lascia interdetto è che lei è tutta contenta degli atteggiamenti di lui ed anzi è felicissima di queste particolari "attenzioni". Mah! Mi sarei aspettato che scoppiasse qualche dramma visto il carattere di lui, ma secondo lei lui è perfetto!
La serie ha tutti i presupposti per essere drammatica, ma tutte le problematiche che uno si potrebbe aspettare (la gelosia di lui, il quasi-incesto, il rapporto con i genitori di lei) si risolvono senza nessuna difficoltà (?). Alla fin fine si tratta di una serie estremamente leggera che va presa per quello che è. Il romanticismo c'è, ma troppo di maniera. Se volete una buona serie leggera vi conviene leggere "Happy Marriage". Do comunque la sufficienza perché i disegni sono buoni, c'è un minimo di umorismo e alla fin fine è una serie che si riesce a leggere. Ho qualche riserva sul personaggio di lei, perché ci saranno pure delle donne che amano un lui padre/padrone iperprotettivo e che le tratta come delle ritardate, ma non mi pare un modello molto sano. Si vede che non sono abbastanza maschilista.
In questo manga le premesse sono decisamente inverosimili: una ragazza di sedici anni viene abbandonata per due anni dai genitori che vanno all'estero per lavoro (ma quando mai?); per non lasciarla sola la mandano ad abitare a casa del fratello adottivo del padre che per la ragazza è un perfetto sconosciuto (com'è possibile?); non solo, ma il tipo è molto poco conosciuto anche per il padre, si scopre poi che i due hanno vissuto insieme da ragazzi soltanto per un anno. Nonostante questa situazione la ragazza e lo zio vengono fatti convivere. A queste premesse si aggiungono le inverosimiglianze tipiche degli shojo (lui è un bellone incredibile di soli 23 anni) su cui di solito si passa sopra facilmente; in questo caso però si esagera. Consideriamo per esempio la scena del loro primo incontro, nelle prime pagine del primo volume. Lei si trova da sola senza nulla da fare e decide di seguire un gatto (perché?), che la porta sotto un ciliegio in fiore dove (ma guarda!) il nostro bellone sta dormendo (ugh!?). Lei, sconvolta dalla bellezza di lui non resiste alla tentazione di avvicinarglisi per toccarlo (??) e lo sveglia. Dopo poco lui la bacia e scompare, senza che si siano neanche detti il nome (???). Il giorno dopo si reincontrano e si scopre che lui è lo zio acquisito di lei; lei dovrà immediatamente andare ad abitare da lui, senza avere minimamente il tempo di conoscerlo (????). E con questo ho finito i punti interrogativi.
Comunque pazienza, ho ingoiato il rospo e sono andato avanti con la lettura. Il problema è che le cose peggiorano ed in particolare i personaggi non mi sembrano affatto credibili, soprattutto lei. La protagonista infatti inizia un rapporto piuttosto sbilanciato con lo zio: capisco che lui sia un po' più vecchio di lei, ma la tratta come se fosse una bambina, la rimprovera in continuazione e le dice stupida ogni cinque minuti. Per non parlare poi delle varie "punizioni", che saranno scherzose sì, ma sono sempre piccole violenze (pacche in testa, mettersela in spalla, metterla in imbarazzo, ecc). Inoltre lei fa tutte le faccende di casa per "sdebitarsi" dell'ospitalità di lui (insomma gli fa la serva). D'altro canto a lui non piace che lei esca o che lavori per conto proprio, perché vuole averla sempre sott'occhio.
Il loro rapporto sentimentale/sessuale è vagamente di genere sadomaso (certo molto leggero, ma abbastanza da disturbarmi): per esempio lui si diverte a morderla e lasciarle succhiotti su tutto il corpo, tanto che in un capitolo lei non può neppure indossare il suo nuovo bikini perché è completamente coperta da succhiotti, ed in un altro deve andare in giro tutta accollata perché ha dei segni sul collo. In più lui è molto geloso e possessivo oltre che portato per le punizioni. La cosa che mi lascia interdetto è che lei è tutta contenta degli atteggiamenti di lui ed anzi è felicissima di queste particolari "attenzioni". Mah! Mi sarei aspettato che scoppiasse qualche dramma visto il carattere di lui, ma secondo lei lui è perfetto!
La serie ha tutti i presupposti per essere drammatica, ma tutte le problematiche che uno si potrebbe aspettare (la gelosia di lui, il quasi-incesto, il rapporto con i genitori di lei) si risolvono senza nessuna difficoltà (?). Alla fin fine si tratta di una serie estremamente leggera che va presa per quello che è. Il romanticismo c'è, ma troppo di maniera. Se volete una buona serie leggera vi conviene leggere "Happy Marriage". Do comunque la sufficienza perché i disegni sono buoni, c'è un minimo di umorismo e alla fin fine è una serie che si riesce a leggere. Ho qualche riserva sul personaggio di lei, perché ci saranno pure delle donne che amano un lui padre/padrone iperprotettivo e che le tratta come delle ritardate, ma non mi pare un modello molto sano. Si vede che non sono abbastanza maschilista.