ZombiePowder.
Zombie Powder è un opera del 1999 di Tite Kubo, precisamente, la sua prima opera ad essere serializzata. Mi soffermerò soltanto su questa serie, senza riferimenti all'opera magna di Kubo, ovvero Bleach.
Il manga parte con ottimi presupposti, ed innegabilmente lo scopo finale della narrazione, viene esplicitato già dalle pagine iniziali. Nel corso dei 4 volumi, si aprono tanti spunti e tante piccole sottotrame, che se lette con superficialità, potrebbero portare un pò di confusione al lettore. Inoltre a causa dell'incompiutezza dell'opera, molti punti purtroppo resteranno insospesi, con la speranza che un giorno l'autore possa riprendere in mano l'opera e dare un degno seguito. Ci sono parecchi combattimenti, alcuni ben fatti, e seppur giovane, il talento di Kubo cominciava già ad intravedersi. I personaggi principali sono abbastanza godibili, Gamma il protagonista, sembra inoltre avere un passato misterioso ed oscuro alle spalle, che purtroppo però non verrà rivelato completamente nel corso dei volumi. Spezzando una lancia in favore di Zombie Powder, voglio dire che decine e decine di manga portati a termine, non hanno nulla in più rispetto a questa serie, ed una completa cancellazione di essa a soli 4 volumi, era per me di gran lunga evitabile.
In conclusione, consiglio la lettura agli amanti del genere shonen, in cerca di una lettura veloce e godibile.
Il manga parte con ottimi presupposti, ed innegabilmente lo scopo finale della narrazione, viene esplicitato già dalle pagine iniziali. Nel corso dei 4 volumi, si aprono tanti spunti e tante piccole sottotrame, che se lette con superficialità, potrebbero portare un pò di confusione al lettore. Inoltre a causa dell'incompiutezza dell'opera, molti punti purtroppo resteranno insospesi, con la speranza che un giorno l'autore possa riprendere in mano l'opera e dare un degno seguito. Ci sono parecchi combattimenti, alcuni ben fatti, e seppur giovane, il talento di Kubo cominciava già ad intravedersi. I personaggi principali sono abbastanza godibili, Gamma il protagonista, sembra inoltre avere un passato misterioso ed oscuro alle spalle, che purtroppo però non verrà rivelato completamente nel corso dei volumi. Spezzando una lancia in favore di Zombie Powder, voglio dire che decine e decine di manga portati a termine, non hanno nulla in più rispetto a questa serie, ed una completa cancellazione di essa a soli 4 volumi, era per me di gran lunga evitabile.
In conclusione, consiglio la lettura agli amanti del genere shonen, in cerca di una lettura veloce e godibile.
Visto l'enorme successo avuto con Bleach, la Planet Manga ci propone la serie che Tite Kubo ha avuto precedentemente, ovvero Zombie Powder. In patria sembrava che avesse riscosso un discreto successo, ma inaspettatamente il nostro mangaka decise di interromperlo per chissà quale motivo, per poi pubblicare un'opera diversa che ha qualche sorta di legame con questo manga, anzi, diciamo che quest'ultimo ha fatto da fondamenta a quello che tutti noi ormai conosciamo, cioè Bleach.
Che dire di questo manga? Sinceramente un po' mi dispiace che l'abbia interrotto, perché il potenziale ce l'aveva, il problema è che era sfatto male. Ma partiamo con ordine.
Trama:
Cosa sareste disposti a fare pur di ottenere il potere di sconfiggere la morte?
In una terra impregnata dell'odore di sangue e polvere da sparo, c'è chi è disposto a tutto pur di mettere le mani sulla Zombie Powder, diabolico farmaco in grado di resuscitare i morti o donare ai vivi la vita eterna. L'unica cosa certa è che per entrarne in possesso bisogna radunare i dodici Ring Of The Dead, gli anelli della morte.
Molto semplicemente la storia gira intorno a Gamma Akutabi, un uomo su cui la sua testa penzola una taglia enorme e che è alla ricerca di questi anelli per ottenere l'immortalità. Si nota come cerca di prendere spunto da opere come Dragon Ball e Trigun, ma invece di soffermarsi su queste cose futili, che servono solo ad infierire e basta, cerchiamo di capire qual è il motivo di questa bocciatura.
Secondo me l'autore era ancora acerbo. Da questo manga si poteva ottenere molto di più. Gli spunti su come continuare c'erano ,eccome; l'alone di mistero che circonda gli anelli e i protagonisti (due, in particolare) non sarà mai svelato, e questo è un peccato visto che erano il punto forte del manga. Si può quindi dire che la storia è l'unica cosa decente che era riuscito a fare, però poteva essere gestita meglio. La sfortuna è che si è fermato sul più bello.
Disegni:
Perfino un principiante potrebbe notare come i disegni siano scarsi e anonimi. Il character design è sostanzialmente simile a quello in Bleach, ma qui si nota come il tratto non sia minuzioso. Durante i combattimenti è confusionario e una cosa che non ho sopportato è la carenza di dettagli negli sfondi. Nelle vignette sembra che i personaggi vengano risucchiati nel nulla più assoluto. Sicuramente il disegno è pessimo sotto tutti i punti di vista.
Personaggi:
Qualche somiglianza, sia caratteriale che di design, verrà riscontrata in Bleach, ma francamente di tutti solo due si salvano: Gamma e Smith. Probabilmente gli unici su cui il manga faceva perno. Perché il protagonista voleva la vita eterna? Da chi ha imparato le tecniche? Il suo passato? Più o meno la stessa cosa vale per Smith. Chi era? Perché si è alleato con Gamma Akutabi? Il suo obbiettivo? Il mistero che li avvolgeva era interessante e solo verso la fine si sono mostrati realmente; tutto il resto è noia.
Tutto sommato è difficile giudicare un'opera incompleta, e il voto non è sicuramente la proiezione di quello che è la qualità del manga, ma solo l'impressione di ciò che ci viene mostrato e che noi leggiamo. Io sono rimasto deluso perché il potenziale ce lo aveva, ma la gioventù dell'autore lo ha portato all'autodistruzione. Zombie Powder è stato portato in Italia come tributo a Tite Kubo, e non merita tutta questa infamia. Se siete fan di Bleach allora ve lo consiglio, altrimenti statene alla larga. L'unica speranza rimasta è se lo riprenderà una volta finito Bleach.
Che dire di questo manga? Sinceramente un po' mi dispiace che l'abbia interrotto, perché il potenziale ce l'aveva, il problema è che era sfatto male. Ma partiamo con ordine.
Trama:
Cosa sareste disposti a fare pur di ottenere il potere di sconfiggere la morte?
In una terra impregnata dell'odore di sangue e polvere da sparo, c'è chi è disposto a tutto pur di mettere le mani sulla Zombie Powder, diabolico farmaco in grado di resuscitare i morti o donare ai vivi la vita eterna. L'unica cosa certa è che per entrarne in possesso bisogna radunare i dodici Ring Of The Dead, gli anelli della morte.
Molto semplicemente la storia gira intorno a Gamma Akutabi, un uomo su cui la sua testa penzola una taglia enorme e che è alla ricerca di questi anelli per ottenere l'immortalità. Si nota come cerca di prendere spunto da opere come Dragon Ball e Trigun, ma invece di soffermarsi su queste cose futili, che servono solo ad infierire e basta, cerchiamo di capire qual è il motivo di questa bocciatura.
Secondo me l'autore era ancora acerbo. Da questo manga si poteva ottenere molto di più. Gli spunti su come continuare c'erano ,eccome; l'alone di mistero che circonda gli anelli e i protagonisti (due, in particolare) non sarà mai svelato, e questo è un peccato visto che erano il punto forte del manga. Si può quindi dire che la storia è l'unica cosa decente che era riuscito a fare, però poteva essere gestita meglio. La sfortuna è che si è fermato sul più bello.
Disegni:
Perfino un principiante potrebbe notare come i disegni siano scarsi e anonimi. Il character design è sostanzialmente simile a quello in Bleach, ma qui si nota come il tratto non sia minuzioso. Durante i combattimenti è confusionario e una cosa che non ho sopportato è la carenza di dettagli negli sfondi. Nelle vignette sembra che i personaggi vengano risucchiati nel nulla più assoluto. Sicuramente il disegno è pessimo sotto tutti i punti di vista.
Personaggi:
Qualche somiglianza, sia caratteriale che di design, verrà riscontrata in Bleach, ma francamente di tutti solo due si salvano: Gamma e Smith. Probabilmente gli unici su cui il manga faceva perno. Perché il protagonista voleva la vita eterna? Da chi ha imparato le tecniche? Il suo passato? Più o meno la stessa cosa vale per Smith. Chi era? Perché si è alleato con Gamma Akutabi? Il suo obbiettivo? Il mistero che li avvolgeva era interessante e solo verso la fine si sono mostrati realmente; tutto il resto è noia.
Tutto sommato è difficile giudicare un'opera incompleta, e il voto non è sicuramente la proiezione di quello che è la qualità del manga, ma solo l'impressione di ciò che ci viene mostrato e che noi leggiamo. Io sono rimasto deluso perché il potenziale ce lo aveva, ma la gioventù dell'autore lo ha portato all'autodistruzione. Zombie Powder è stato portato in Italia come tributo a Tite Kubo, e non merita tutta questa infamia. Se siete fan di Bleach allora ve lo consiglio, altrimenti statene alla larga. L'unica speranza rimasta è se lo riprenderà una volta finito Bleach.
Letto questo breve manga, breve risulterà anche la mia recensione.
Sinceramente io preferisco giudicare l'opera singolarmente, senza dovermi per forza rifare al Tite Kubo di Bleach, che nonostante oramai sia criticato da tutti (anche talvolta per partito preso) è un autore degno di nota, il che emerge anche da Zombie Powder.
Un autore molto, troppo giovane, forse, dal talento invidiabile, che riesce a dar vita a un titolo che aveva tutte le basi per diventare un buon prodotto, sicuramente superiore a molti shonen che circolano in giro; un manga apprezzabile, certo non da 10 e lode, ma con buoni elementi di base.
Il disegno è sempre spettacolare, nonostante sia ancora acerbo; i personagi principali abbastanza buoni, personalmente avrei smussato qua e là alcune loro caratteristiche, troppo esasperate e stereotipate, ma tengo conto della inesperienza di Kubo che va assolutamente apprezzato per l'idea di partenza, non originalissima, ma nondimeno interessante.
Il progetto non è andato in porto, ma mi pare che, al di là di un calo dell'ultimo periodo (che ci può stare dopo cinquantacinque numeri e la pressione dei lettori), Kubo sia un mangaka con la M maiuscola, degno di essersi conquistato un'indiscussa fama comunque la si voglia vedere; e il talento che io gli riconosco, ora e sempre, si intravede già dalle pagine di Zombie Powder, a cui do la piena sufficienza.
Sinceramente io preferisco giudicare l'opera singolarmente, senza dovermi per forza rifare al Tite Kubo di Bleach, che nonostante oramai sia criticato da tutti (anche talvolta per partito preso) è un autore degno di nota, il che emerge anche da Zombie Powder.
Un autore molto, troppo giovane, forse, dal talento invidiabile, che riesce a dar vita a un titolo che aveva tutte le basi per diventare un buon prodotto, sicuramente superiore a molti shonen che circolano in giro; un manga apprezzabile, certo non da 10 e lode, ma con buoni elementi di base.
Il disegno è sempre spettacolare, nonostante sia ancora acerbo; i personagi principali abbastanza buoni, personalmente avrei smussato qua e là alcune loro caratteristiche, troppo esasperate e stereotipate, ma tengo conto della inesperienza di Kubo che va assolutamente apprezzato per l'idea di partenza, non originalissima, ma nondimeno interessante.
Il progetto non è andato in porto, ma mi pare che, al di là di un calo dell'ultimo periodo (che ci può stare dopo cinquantacinque numeri e la pressione dei lettori), Kubo sia un mangaka con la M maiuscola, degno di essersi conquistato un'indiscussa fama comunque la si voglia vedere; e il talento che io gli riconosco, ora e sempre, si intravede già dalle pagine di Zombie Powder, a cui do la piena sufficienza.
Recuperato a 15 € al Lucca Comics, ho cominciato a leggere quest'opera senza troppe aspettative.
Gamma Akutabi è un uomo dal braccio meccanico, che assieme al socio Smith, ad un ragazzino ed una donna conosciuti durante la propria strada; cercano di recuperare gli Zombie Powder, misteriosi anelli in grado di riportare in vita le persone e donare l'immortalità, per diversi motivi.
Ho trovato la storia confusionaria ed in alcuni punti parecchio noiosa, tanto da farmi desiderare di interrompere la lettura e cominciare One Pound Gospel, recuperato anch'esso alla fiera.
Il tratto tanto acclamato di Kubo è in realtà molto brutto e sgradevole, spigoloso ed inesperto.
Ho apprezzato più i racconti brevi in fondo agli ultimi tre volumi piuttosto che la storia principale, anche se, pure loro, incompiuti.
I combattimenti sono belli, c'è da ammetterlo, ma il fatto che i protagonisti siano infallibili è alquanto fastidioso.
La caratterizzazione dei personaggi è debole, ma per il genere shonen può anche andare bene.
Al quarto volume, proprio quando la storia inizia a diventare interessante, viene interrotta e ci priva di finale.
Un'insufficienza grave è l'unica valutazione che posso dare.
Gamma Akutabi è un uomo dal braccio meccanico, che assieme al socio Smith, ad un ragazzino ed una donna conosciuti durante la propria strada; cercano di recuperare gli Zombie Powder, misteriosi anelli in grado di riportare in vita le persone e donare l'immortalità, per diversi motivi.
Ho trovato la storia confusionaria ed in alcuni punti parecchio noiosa, tanto da farmi desiderare di interrompere la lettura e cominciare One Pound Gospel, recuperato anch'esso alla fiera.
Il tratto tanto acclamato di Kubo è in realtà molto brutto e sgradevole, spigoloso ed inesperto.
Ho apprezzato più i racconti brevi in fondo agli ultimi tre volumi piuttosto che la storia principale, anche se, pure loro, incompiuti.
I combattimenti sono belli, c'è da ammetterlo, ma il fatto che i protagonisti siano infallibili è alquanto fastidioso.
La caratterizzazione dei personaggi è debole, ma per il genere shonen può anche andare bene.
Al quarto volume, proprio quando la storia inizia a diventare interessante, viene interrotta e ci priva di finale.
Un'insufficienza grave è l'unica valutazione che posso dare.
Premettendo che i fumetti western e tutto ciò che riguarda l'antico West non mi piacciono per niente, trovo solo un aggettivo per descrivere Zombie Powder: mediocre. Già, quest'opera è davvero mediocre sotto tutti i punti di vista, probabilmente solo l'ambientazione gli dona un briciolo di spirito di innovazione (ma neanche troppo, a dirla tutta).
La trama è abbastanza classica e banale. In un mondo Western abbastanza evoluto, esistono persone chiamate "Powder Hunters" che cercano, durante i loro viaggi, di trovare e riunire tutti e dodici Anelli della Morte. Infatti quando questo accadrà, verrà a crearsi la "Zombie Powder", una speciale polvere che può rendere immortali e resuscitare i morti.
In questo"classico" scenario troviamo personaggi insipidi e molto stereotipati. Il protagonista, Gamma, è presentato come il classico personaggio imbattibile, che riesce sempre a cavarsela anche in situazioni disperate e che non morirebbe neanche se coinvolto in un'esplosione atomica. Inoltre è dotato di un potere alquanto scialbo, il Karin Zanjutsu, che gli permette di manipolare delle fiamme nere. Gli altri personaggi vanno da Wolfina, ragazza dotata di una furbizia fuori dal comune che cerca gli Anelli per salvare il fratello in coma, a Elwood, ragazzino debole e fragile che vuole cambiare a tutti i costi e riunire gli Anelli per resuscitare la defunta sorella. L'unico personaggio che secondo me merita è Smith, il compare di Gamma, che viene presentato come l'uomo affidabile e cinico ma che riesce comunque a convincere.
Per quel che riguarda il disegno non c'è nulla da eccepire a Tite Kubo, in quanto risulta pulito e piacevole, anche se in alcune scene di scontri diventa confusionario. Inoltre anche qui troviamo un"must" dell'autore, cioè la presenza perenne di sfondi bianchi che alla lunga infastidiscono.
La trama è abbastanza classica e banale. In un mondo Western abbastanza evoluto, esistono persone chiamate "Powder Hunters" che cercano, durante i loro viaggi, di trovare e riunire tutti e dodici Anelli della Morte. Infatti quando questo accadrà, verrà a crearsi la "Zombie Powder", una speciale polvere che può rendere immortali e resuscitare i morti.
In questo"classico" scenario troviamo personaggi insipidi e molto stereotipati. Il protagonista, Gamma, è presentato come il classico personaggio imbattibile, che riesce sempre a cavarsela anche in situazioni disperate e che non morirebbe neanche se coinvolto in un'esplosione atomica. Inoltre è dotato di un potere alquanto scialbo, il Karin Zanjutsu, che gli permette di manipolare delle fiamme nere. Gli altri personaggi vanno da Wolfina, ragazza dotata di una furbizia fuori dal comune che cerca gli Anelli per salvare il fratello in coma, a Elwood, ragazzino debole e fragile che vuole cambiare a tutti i costi e riunire gli Anelli per resuscitare la defunta sorella. L'unico personaggio che secondo me merita è Smith, il compare di Gamma, che viene presentato come l'uomo affidabile e cinico ma che riesce comunque a convincere.
Per quel che riguarda il disegno non c'è nulla da eccepire a Tite Kubo, in quanto risulta pulito e piacevole, anche se in alcune scene di scontri diventa confusionario. Inoltre anche qui troviamo un"must" dell'autore, cioè la presenza perenne di sfondi bianchi che alla lunga infastidiscono.
ZombiePowder è uno Shounen manga scritto da Tite Kubo, autore di Bleach, e portata in Italia dall'editore Planet Manga.
Anche se l'autore è lo stesso la qualità delle opere e nettamente differente, infatti se Bleach è uno degli shounen di punta di Jump e appassiona migliaia di fan, ZombiePowder è un opera mediocre con personaggi poco sviluppati e senza carattere, una storia troncata della quale non si ha una fine ben definita.
Parlando della storia il manga si incentra su Gamma Akutobi, un bizzarro e misterioso personaggio alla ricerca della ZombiePowder, un medicinale che può conferire l'immortalità, ma per poterla trovare bisogna riunire dodici anelli dai poteri oscuri. Cosi uomini di qualsiasi rango e personalità si mettono alla loro ricerca, uccidendo qualsiasi ostacolo, ed e per questo che la via per la zombiepowder è segnata dal sangue.
Come detto già in precedenza è una storia che non ingrana sin dall'inizio, l'idea può essere buona ma per come è stata sviluppata è da bocciare. Inoltre i personaggi non danno nessuna emozione e non viene neanche spiegato il background di molti, per esempio del protagonista viene rivelata la sua parte oscura ma mai spiegata. Infine non viene rivelato neanche il motivo per il quale molti sono alla ricerca della ZombiePowder, in sostanza è una storia molto superficiale con molte mancanze.
Nel disegno abbiamo un Kubo agli inizi e questo si può vedere benissimo dalle tavole, ma già in questa opera i combattimenti sono fatti molto bene (forse unico pregio dell'opera)
L'edizione è quella tipica della Planet da edicola al costo di 3,90 euro.
Per concludere è uno Shounen mediocre che consiglierei solo ai grandi appassionati di Bleach e quindi del Sensei Kubo, agli altri consiglierei altri centinaia di Shounen migliori.
Anche se l'autore è lo stesso la qualità delle opere e nettamente differente, infatti se Bleach è uno degli shounen di punta di Jump e appassiona migliaia di fan, ZombiePowder è un opera mediocre con personaggi poco sviluppati e senza carattere, una storia troncata della quale non si ha una fine ben definita.
Parlando della storia il manga si incentra su Gamma Akutobi, un bizzarro e misterioso personaggio alla ricerca della ZombiePowder, un medicinale che può conferire l'immortalità, ma per poterla trovare bisogna riunire dodici anelli dai poteri oscuri. Cosi uomini di qualsiasi rango e personalità si mettono alla loro ricerca, uccidendo qualsiasi ostacolo, ed e per questo che la via per la zombiepowder è segnata dal sangue.
Come detto già in precedenza è una storia che non ingrana sin dall'inizio, l'idea può essere buona ma per come è stata sviluppata è da bocciare. Inoltre i personaggi non danno nessuna emozione e non viene neanche spiegato il background di molti, per esempio del protagonista viene rivelata la sua parte oscura ma mai spiegata. Infine non viene rivelato neanche il motivo per il quale molti sono alla ricerca della ZombiePowder, in sostanza è una storia molto superficiale con molte mancanze.
Nel disegno abbiamo un Kubo agli inizi e questo si può vedere benissimo dalle tavole, ma già in questa opera i combattimenti sono fatti molto bene (forse unico pregio dell'opera)
L'edizione è quella tipica della Planet da edicola al costo di 3,90 euro.
Per concludere è uno Shounen mediocre che consiglierei solo ai grandi appassionati di Bleach e quindi del Sensei Kubo, agli altri consiglierei altri centinaia di Shounen migliori.
In un mondo dove sono le armi da fuoco a dettare legge Gamma Akutabi si distingue per la maestria con la spada e per la straordinaria abilità di fermare i colpi di pistola col solo aiuto del suo braccio metallico. Il pellegrinaggio dello spadaccino ha come meta finale la Zombiepowder, capace di rendere immortale il corpo di un vivo e di far tornare in vita un individuo morto.
Gamma affronterà questo viaggio affiancato da Smith - un individuo incredibilmente abile con le armi da fuoco - Elwood - un ragazzo a cui Gamma salva la vita e che decide spontaneamente di seguire per far tornare in vita sua sorella grazie alla Zombiepowder e Wolfina, una procace ragazza che vuole curare suo fratello, in stato comatoso.
I primi quattro volumi servono da preambolo nel quale Gamma e Smith si ritrovano a salvare Elwood prima e Wolfina poi, animati da un sentimento morale decisamente forte. Gamma in particolare viene descritto come un demone potentissimo che ha ritrovato l'umanità grazie ad alcuni particolari eventi non meglio precisati che sono accaduti in passato. Manca però in questi quattro iniziali - e forse ultimi - volumi una decisa caratterizzazione degli altri tre personaggi - pressoché assente quella di Smith.
Disegni non eccezionali - premetto che non ho mai visionato "Bleach" ma questo genere di tratto non mi emoziona particolarmente - uniti ad una trama interessante ma che viene solo abbozzata. Ce ne sarebbero di vicende da narrare a partire da questi quattro volumi introduttivi che risultano sì divertenti, ma abbastanza fini a sé stessi. La sufficienza è meritata facendo presente che non è il mio genere e manca una piena caratterizzazione di un pò tutti i personaggi - la figura di Gamma Akutabi è sì abbozzata, ma appunto "abbozzata". Come dire: avanti tutta ma serve altra carne al fuoco per poter giudicare pienamente quest'opera.
Alla fine dell'ultimo volumetto vediamo un ventaglio di opportunità aprirsi per il proseguimento della trama ma al momento non è dato sapere nulla. E' infatti da capire se Tite Kubo una volta terminato Bleach darà spazio a questa simpatica storia che non si presenta certamente come un capolavoro ma che potrebbe agilmente intrattenere il pubblico.Da evitare però la prolissità che sta caratterizzando Bleach...
Gamma affronterà questo viaggio affiancato da Smith - un individuo incredibilmente abile con le armi da fuoco - Elwood - un ragazzo a cui Gamma salva la vita e che decide spontaneamente di seguire per far tornare in vita sua sorella grazie alla Zombiepowder e Wolfina, una procace ragazza che vuole curare suo fratello, in stato comatoso.
I primi quattro volumi servono da preambolo nel quale Gamma e Smith si ritrovano a salvare Elwood prima e Wolfina poi, animati da un sentimento morale decisamente forte. Gamma in particolare viene descritto come un demone potentissimo che ha ritrovato l'umanità grazie ad alcuni particolari eventi non meglio precisati che sono accaduti in passato. Manca però in questi quattro iniziali - e forse ultimi - volumi una decisa caratterizzazione degli altri tre personaggi - pressoché assente quella di Smith.
Disegni non eccezionali - premetto che non ho mai visionato "Bleach" ma questo genere di tratto non mi emoziona particolarmente - uniti ad una trama interessante ma che viene solo abbozzata. Ce ne sarebbero di vicende da narrare a partire da questi quattro volumi introduttivi che risultano sì divertenti, ma abbastanza fini a sé stessi. La sufficienza è meritata facendo presente che non è il mio genere e manca una piena caratterizzazione di un pò tutti i personaggi - la figura di Gamma Akutabi è sì abbozzata, ma appunto "abbozzata". Come dire: avanti tutta ma serve altra carne al fuoco per poter giudicare pienamente quest'opera.
Alla fine dell'ultimo volumetto vediamo un ventaglio di opportunità aprirsi per il proseguimento della trama ma al momento non è dato sapere nulla. E' infatti da capire se Tite Kubo una volta terminato Bleach darà spazio a questa simpatica storia che non si presenta certamente come un capolavoro ma che potrebbe agilmente intrattenere il pubblico.Da evitare però la prolissità che sta caratterizzando Bleach...
Parlare di ZombiePowder senza parlare di Bleach, è come mangiare una brioche senza accompagnarla ad un cappuccino.
Se non fosse stato per un'ipotetica entità X infatti, oggi saremmo qui a parlare dei tre big di Jump definendoli coi nomi di One Piece, Naruto e ZombiePowder, avremmo una serie di videogiochi per PSP tutti uguali chiamati ZombiePowder: Heat the Soul, e ci appresteremmo a mettere le mani sul nuovissimo ZombiePowder: Soul Ignition, un bel beat'em'up da nostalgici pronto a girare sulle nostre PS3, magari mentre sul nostro iPod girano le opening dell'anime di ZombiePowder prodotte dai vari UVERworld, Aqua Timez e HIGH and MIGHTY COLOR.
Se non sapete di cosa parlo, vuol dire che non vi siete mai interessati a Bleach, e se non vi siete mai interessati a Bleach, non ha senso che siate qui a leggere questa recensione, perché non ha senso che vi avviciniate a quella che, a tutti gli effetti, non è che una beta del manga che darà poi la gloria a Tite Kubo.
Io dico una beta dal potenziale quasi più grande di quello che poi è stata la matrice che ha dato vita a Bleach, altri dicono il contrario, fatto sta che non potremmo mai saperlo. Così come non potremo mai sapere i veri motivi dell'interruzione del manga: c'è chi dice che fu un flop in patria, ma in quel caso non mi spiegherei il successo di un manga praticamente identico come Bleach solo pochi mesi dopo, c'è chi dice che fu una scelta di Kubo, che voleva un concept nuovo su cui lavorare nonostante ZombiePower stesse raccogliendo buoni risultati. Non avendo delle classifiche a portata di mano, dobbiamo fidarci di quello che ci dice Kubo, ovvero che in quel momento era depresso, che nulla di quello che produceva lo accontentava e che voleva cambiare mestiere finché non gli arrivò una telefonata da tale Akira Toriyama che lo spronò a proseguire.
Si dicono tante cose, insomma, e se per questo Kubo ci promette anche che tornerà a lavorare su questo titolo dopo la conclusione Bleach, quando i nostri nipoti avranno voglia di leggerne il seguito. Chi vivrà vedrà.
ZombiePowder, "dall'alto" dei suoi 4 volumi, non può che essere un manga essenziale. Quello che ci regala effettivamente la sceneggiatura di questo manga, infatti, non è nient'altro che un'introduzione al mondo che avrebbe potuto fare da scenario ad un battle manga di ottima fattura condito da una sorta di ricerca delle sfere del drago, ovvero un far west simile a quello visto in Trigun, e un'introduzione a quelli che sarebbero stati gli attori principali, un gruppetto sicuramente ben assortito di personalità forti, alcune delle quali ritroveremo poi sdoganate in Bleach.
Il tutto funzionava bene, perché per questo tipo di racconti funziona Tite Kubo: il manga risulta infatti tamarro e di sicuro appeal come solo lui sa renderlo, i personaggi svolgono la loro parte al meglio e sembra non esserci traccia di quel perbenismo, di quel senso forzato di amicizia e di valori di plastica di cui invece straripa Bleach.
Per questo dico che, potenzialmente, questo manga avrebbe potuto fare anche meglio del suo successore: pur partendo dagli stessi presupposti, che si amano o si odiano, il tutto risulta infatti più crudo, più maturo, così come lo sono anche i personaggi, per quel poco che ci è dato valutare.
La storia purtroppo si chiude nel momento cruciale, quando il passato tormentato del protagonista stava per venire a galla, e tutto sembrava andare nella direzione corretta. Peccato.
Graficamente abbiamo un Kubo alle prime armi, molto simile a quello dei primi volumi di Bleach. Il suo stile spigoloso e un po' più sporco però ha fascino, e mantiene quelle caratteristiche di grinta ed esaltazione che hanno fatto la fortuna dell'autore. Si intravede poi già da qui l'abilità da regista di Kubo nel dividere le vignette in maniera cinematografica, dando un forte impatto alla scena, e la sua grande abilità da chara designer, come si può notare dando una rapida occhiata a quei pochi personaggi che appaiono nel corso dei 4 volumi, tutti estremamente originali.
In conclusione, di ZombiePowder possiamo dare solo un'impressione o una proiezione di quello che sarebbe potuto essere, non di più. Valutare questa serie è impossibile, così com'è impossibile dargli un voto, siccome risulta appena accennata e soprattutto monca.
Lo consiglio certamente a tutti i fan di Kubo curiosi di vedere da dove è partito il sensei e per valutare cosa dell'esperienza fatta con questo manga gli è poi servita nella realizzazione di Bleach.
A tutti gli altri dico che comprare questo manga solo per criticarlo non ha utilità pratica: la Panini ce lo ha portato come tributo a Kubo, se Kubo non vi piace leggete altro, se Kubo non lo conoscete e volete conoscerlo, leggetevi Bleach.
Il voto è 7 perché, consapevole della sua storia editoriale, non ho preso questo manga per trovarci una bella storia che mi soddisfacesse, ma l'ho preso per pura curiosità verso l'autore, e in questo ha svolto perfettamente il suo compito. Certo, dare di più ad un manga senza finale sarebbe impossibile, ma anche bocciarlo mi sembra altrettanto assurdo per lo stesso motivo.
Se non fosse stato per un'ipotetica entità X infatti, oggi saremmo qui a parlare dei tre big di Jump definendoli coi nomi di One Piece, Naruto e ZombiePowder, avremmo una serie di videogiochi per PSP tutti uguali chiamati ZombiePowder: Heat the Soul, e ci appresteremmo a mettere le mani sul nuovissimo ZombiePowder: Soul Ignition, un bel beat'em'up da nostalgici pronto a girare sulle nostre PS3, magari mentre sul nostro iPod girano le opening dell'anime di ZombiePowder prodotte dai vari UVERworld, Aqua Timez e HIGH and MIGHTY COLOR.
Se non sapete di cosa parlo, vuol dire che non vi siete mai interessati a Bleach, e se non vi siete mai interessati a Bleach, non ha senso che siate qui a leggere questa recensione, perché non ha senso che vi avviciniate a quella che, a tutti gli effetti, non è che una beta del manga che darà poi la gloria a Tite Kubo.
Io dico una beta dal potenziale quasi più grande di quello che poi è stata la matrice che ha dato vita a Bleach, altri dicono il contrario, fatto sta che non potremmo mai saperlo. Così come non potremo mai sapere i veri motivi dell'interruzione del manga: c'è chi dice che fu un flop in patria, ma in quel caso non mi spiegherei il successo di un manga praticamente identico come Bleach solo pochi mesi dopo, c'è chi dice che fu una scelta di Kubo, che voleva un concept nuovo su cui lavorare nonostante ZombiePower stesse raccogliendo buoni risultati. Non avendo delle classifiche a portata di mano, dobbiamo fidarci di quello che ci dice Kubo, ovvero che in quel momento era depresso, che nulla di quello che produceva lo accontentava e che voleva cambiare mestiere finché non gli arrivò una telefonata da tale Akira Toriyama che lo spronò a proseguire.
Si dicono tante cose, insomma, e se per questo Kubo ci promette anche che tornerà a lavorare su questo titolo dopo la conclusione Bleach, quando i nostri nipoti avranno voglia di leggerne il seguito. Chi vivrà vedrà.
ZombiePowder, "dall'alto" dei suoi 4 volumi, non può che essere un manga essenziale. Quello che ci regala effettivamente la sceneggiatura di questo manga, infatti, non è nient'altro che un'introduzione al mondo che avrebbe potuto fare da scenario ad un battle manga di ottima fattura condito da una sorta di ricerca delle sfere del drago, ovvero un far west simile a quello visto in Trigun, e un'introduzione a quelli che sarebbero stati gli attori principali, un gruppetto sicuramente ben assortito di personalità forti, alcune delle quali ritroveremo poi sdoganate in Bleach.
Il tutto funzionava bene, perché per questo tipo di racconti funziona Tite Kubo: il manga risulta infatti tamarro e di sicuro appeal come solo lui sa renderlo, i personaggi svolgono la loro parte al meglio e sembra non esserci traccia di quel perbenismo, di quel senso forzato di amicizia e di valori di plastica di cui invece straripa Bleach.
Per questo dico che, potenzialmente, questo manga avrebbe potuto fare anche meglio del suo successore: pur partendo dagli stessi presupposti, che si amano o si odiano, il tutto risulta infatti più crudo, più maturo, così come lo sono anche i personaggi, per quel poco che ci è dato valutare.
La storia purtroppo si chiude nel momento cruciale, quando il passato tormentato del protagonista stava per venire a galla, e tutto sembrava andare nella direzione corretta. Peccato.
Graficamente abbiamo un Kubo alle prime armi, molto simile a quello dei primi volumi di Bleach. Il suo stile spigoloso e un po' più sporco però ha fascino, e mantiene quelle caratteristiche di grinta ed esaltazione che hanno fatto la fortuna dell'autore. Si intravede poi già da qui l'abilità da regista di Kubo nel dividere le vignette in maniera cinematografica, dando un forte impatto alla scena, e la sua grande abilità da chara designer, come si può notare dando una rapida occhiata a quei pochi personaggi che appaiono nel corso dei 4 volumi, tutti estremamente originali.
In conclusione, di ZombiePowder possiamo dare solo un'impressione o una proiezione di quello che sarebbe potuto essere, non di più. Valutare questa serie è impossibile, così com'è impossibile dargli un voto, siccome risulta appena accennata e soprattutto monca.
Lo consiglio certamente a tutti i fan di Kubo curiosi di vedere da dove è partito il sensei e per valutare cosa dell'esperienza fatta con questo manga gli è poi servita nella realizzazione di Bleach.
A tutti gli altri dico che comprare questo manga solo per criticarlo non ha utilità pratica: la Panini ce lo ha portato come tributo a Kubo, se Kubo non vi piace leggete altro, se Kubo non lo conoscete e volete conoscerlo, leggetevi Bleach.
Il voto è 7 perché, consapevole della sua storia editoriale, non ho preso questo manga per trovarci una bella storia che mi soddisfacesse, ma l'ho preso per pura curiosità verso l'autore, e in questo ha svolto perfettamente il suo compito. Certo, dare di più ad un manga senza finale sarebbe impossibile, ma anche bocciarlo mi sembra altrettanto assurdo per lo stesso motivo.
Premessa: solitamente sono uno stroncatore di opere incompiute e/o miniserie senza senso. In questo caso mi sento di non farlo. Why? Perché mr Kubo ha lasciato perdere un'opera che, almeno nei primi 4 volumi, sembrava averne di più rispetto alla sua opera maestra. Con tutto il rispetto per Bleach, questo lo reputo 10 spanne sopra. Perché direte? La tempistica innanzitutto. È la sua prima opera e non fa schifo, anzi. Invito voi a leggere le opere acerbe di altri autori, così che possiate constatare da soli che schifo facevano. Qui ci sono bei personaggi: Gamma e Smith sono idoli assoluti. Bleach è solo frutto del business, e purtroppo il votone a quest'opera incompiuta lo si deve grazie al paragone con Kurosaki e company. Su, Kubo, termina Bleach e facci goder Zombiepowder!
Tutte le volte che penso a ZombiePowder mi chiedo come abbia fatto Tite Kubo ad abbandonare un'opera del genere. Ok, Bleach è bellissimo, però abbandonare quest'opera proprio sul più bello e metterla nel dimenticatoio è da folli. Comunque, a parte tutto questo manga a mio parere è molto bello e ha un potenziale enorme da sfruttare, senza contare che lo stile di disegno era ancora acerbo e quindi migliorabile visti gli splendidi disegni di Bleach. Vedo inoltre che dai vostri voti noto che leggendo solo il primo volume avete dato voti bassissimi come 2 o 3; consiglio invece di leggere tutti i volumi perché non mi sono innamorato neanche io subito di questo manga, e il mio voto 9 è dato con la speranza che Tite possa continuare quest'opera per rendere sempre più avvincenti le avventure di Gamma, un individuo misterioso dotato di una forza fuori dal comune e non ancora svelata al massimo viste le poche pagine a disposizione. Gamma dovrà cercare attraverso un mondo in stile west la ZombiePowder, ovvero un farmaco per l'immortalità che si ricava possedendo degli anelli che dovrà recuperare strada facendo. Spero che prima o poi le vicende di Gamma continuino.
Preso più per collezionismo che per altro devo dire che non ho trovato il disastro acclamato dai soliti detrattori per partito preso di Tite Kubo. Un manga che non consiglio ma che mi è piaciuto più di Bleach, che proprio non riesce a toccarmi.
Cosa non mi è piaciuto:
- Il disegno che più acerbo di così non si può, combattimenti confusi, onomatopee a casaccio. Se poi rasassimo a zero tutti i protagonisti avremmo 4 teste UGUALI.
- Il pivello che diventa un gran combattente come al solito.
- Il protagonista, veramente improbabile e sgraziato secondo me. Un'accozzaglia di look.
- Lo scarso approfondimento dei personaggi, ma qui Kubo è scusato, è il suo primo lavoro e per rimanere pubblicato di sicuro avrà dovuto pensare a mettere solo azione a più non posso.
- Le tette di Wolfina. Il corpo femminile secondo me o non lo sa ancora disegnare o lo fa apposta.
Cosa mi è piaciuto, e anche parecchio:
- Il nemico. L'elemento del circo che fa tanto grottesco/horror, le sue tecniche e i suoi sottoposti mi hanno piacevolmente colpito. Insomma il volume 3 mi è piaciuto molto, lo ammetto.
Questo gli vale il mio 5 di incoraggiamento (retroattivo).
ho anche letto per sbaglio l'episodio alla fine del quarto volume (quello sui cyborg) e non mi è sembrato male, con disegni più che migliorati.
Voglio segnalare però l'edizione disastrosa della Panini. Io ho letto le scan di questo manga perché avevo paura che i volumetti mi si sbriciolassero in mano.
Cosa non mi è piaciuto:
- Il disegno che più acerbo di così non si può, combattimenti confusi, onomatopee a casaccio. Se poi rasassimo a zero tutti i protagonisti avremmo 4 teste UGUALI.
- Il pivello che diventa un gran combattente come al solito.
- Il protagonista, veramente improbabile e sgraziato secondo me. Un'accozzaglia di look.
- Lo scarso approfondimento dei personaggi, ma qui Kubo è scusato, è il suo primo lavoro e per rimanere pubblicato di sicuro avrà dovuto pensare a mettere solo azione a più non posso.
- Le tette di Wolfina. Il corpo femminile secondo me o non lo sa ancora disegnare o lo fa apposta.
Cosa mi è piaciuto, e anche parecchio:
- Il nemico. L'elemento del circo che fa tanto grottesco/horror, le sue tecniche e i suoi sottoposti mi hanno piacevolmente colpito. Insomma il volume 3 mi è piaciuto molto, lo ammetto.
Questo gli vale il mio 5 di incoraggiamento (retroattivo).
ho anche letto per sbaglio l'episodio alla fine del quarto volume (quello sui cyborg) e non mi è sembrato male, con disegni più che migliorati.
Voglio segnalare però l'edizione disastrosa della Panini. Io ho letto le scan di questo manga perché avevo paura che i volumetti mi si sbriciolassero in mano.
Il primo manga di Tite Kubo in assoluto, del 1999. Un manga che ha avuto vita breve, stroncato nella parte migliore, nel momento in cui la storia stava finalmente per decollare.
Zombie Powder tratta di un'avventura in ambiente western con tanto di ricercati bollati da taglie, dotati di armi all'avanguardia che fanno presupporre che ci troviamo in un prossimo futuro, non molto lontano. Più che riferimenti ad altre opere diciamo che Kubo si sia lasciato influenzare molto da alcuni titoli che ha probabilmente amato al punto da imitarli nella sua stessa creazione. Così è venuto fuori un misto che sa di già letto, caratteristiche che non permettono di intravedere la vera originalità del mangaka, la quale sembra ancora sopita.
I protagonisti sono un gruppo eterogeneo composto da quattro membri. La scelta dei nomi è molto particolare, forse anche troppo, appellativi troppo lunghi e difficili da ricordare, seguiti da una cura per il dettaglio, nel descrivere ogni singolo personaggio, anche di fazioni nemiche. Questo vuol dire che il mangaka aveva impostato il tutto con la convinzione di realizzare una storia abbastanza lunga da fronteggiare qualsiasi altro shonen di successo. Da qui la trama forzata all'avventura, il pretesto è la ricerca delle sfere del... scusate, degli anelli della morte, che avrebbe previsto una narrazione molto ampia. Peccato che l'inesperienza del mangaka si sente in tutte le pagine, in ogni combattimento, in qualsiasi dialogo o fondale. Il disegno infatti è ancora acerbo, i volti femminili sono troppo grezzi ma con dei corpi ben forniti di seni esagerati, insomma da migliorare.
L'elemento originale che accompagna la carriera di Tite Kubo anche nel suo più grande successo, Bleach, è l'elemento della morte, che qui è solo un suppellettile che dà però carisma ad Akutabi e allo stesso titolo.
Nella versione italiana edita dalla Panini Comics sono inseriti alla fine dei volumi 2, 3 e 4 delle storie autoconclusive che Tite Kubo realizzò in giovane età, prima che riuscisse a diventare un affermato mangaka: "Ultra unholy hearted machine", "Rune Master Urara" e "Bad Shield United".
In conclusione ritengo questi volumi molto interessanti e piacevoli da leggere perché qui sono concentrate tutte le storie realizzate con passione da un mangaka che aveva mille speranze ma ancora troppo inesperto per sfondare nel mondo spietato dell'editoria nipponica.
Zombie Powder tratta di un'avventura in ambiente western con tanto di ricercati bollati da taglie, dotati di armi all'avanguardia che fanno presupporre che ci troviamo in un prossimo futuro, non molto lontano. Più che riferimenti ad altre opere diciamo che Kubo si sia lasciato influenzare molto da alcuni titoli che ha probabilmente amato al punto da imitarli nella sua stessa creazione. Così è venuto fuori un misto che sa di già letto, caratteristiche che non permettono di intravedere la vera originalità del mangaka, la quale sembra ancora sopita.
I protagonisti sono un gruppo eterogeneo composto da quattro membri. La scelta dei nomi è molto particolare, forse anche troppo, appellativi troppo lunghi e difficili da ricordare, seguiti da una cura per il dettaglio, nel descrivere ogni singolo personaggio, anche di fazioni nemiche. Questo vuol dire che il mangaka aveva impostato il tutto con la convinzione di realizzare una storia abbastanza lunga da fronteggiare qualsiasi altro shonen di successo. Da qui la trama forzata all'avventura, il pretesto è la ricerca delle sfere del... scusate, degli anelli della morte, che avrebbe previsto una narrazione molto ampia. Peccato che l'inesperienza del mangaka si sente in tutte le pagine, in ogni combattimento, in qualsiasi dialogo o fondale. Il disegno infatti è ancora acerbo, i volti femminili sono troppo grezzi ma con dei corpi ben forniti di seni esagerati, insomma da migliorare.
L'elemento originale che accompagna la carriera di Tite Kubo anche nel suo più grande successo, Bleach, è l'elemento della morte, che qui è solo un suppellettile che dà però carisma ad Akutabi e allo stesso titolo.
Nella versione italiana edita dalla Panini Comics sono inseriti alla fine dei volumi 2, 3 e 4 delle storie autoconclusive che Tite Kubo realizzò in giovane età, prima che riuscisse a diventare un affermato mangaka: "Ultra unholy hearted machine", "Rune Master Urara" e "Bad Shield United".
In conclusione ritengo questi volumi molto interessanti e piacevoli da leggere perché qui sono concentrate tutte le storie realizzate con passione da un mangaka che aveva mille speranze ma ancora troppo inesperto per sfondare nel mondo spietato dell'editoria nipponica.
Come dice il famoso proverbio, “Non tutte le ciambelle escono con il buco”. Questa frase si adatta in particolar modo al mondo dei manga, dove spesso e volentieri per riuscire a pubblicizzare un manga ci vogliono numerosi tentativi e potrebbe accadere che il tanto atteso colpo di fortuna non arrivi mai, d’altro canto altri autori hanno la fortuna di ottenere un successo epocale con l’opera di debutto grazie al loro talento. Tite Kubo, il famoso autore di Bleach, si può collocare tra le due fazioni visto che la sua passione per i manga lo hanno portato a partecipare ad un concorso quando ancora andava a scuola. Il progetto, che non vinse, si intitolava Zombiepowder, ed era un capitolo autoconclusivo che attirò l’attenzione di un redattore che lo contattò e lo prese sotto la sua ala. Così nel 1999 sulle pagine di Jump arrivò la prima serie di Tite Kubo che, purtroppo, non ricevette il calore sperato e proseguendo nella serializzazione la situazione non migliorò, fini per scoraggiarsi e tentò la fortuna con dei capitoli auto-conclusivi per trovare un’altra idea vincente, ma che sembrava non arrivare mai, fino a che non gli arrivò una lettera che gli cambiò il destino.
Esiste una potente polvere in grado di compiere dei miracoli, può ad esempio regalare l’immortalità o riportare in vita i morti. Per ottenerla però bisogna avere la forza di lottare contro numerosi avversari che hanno lo stesso obbiettivo. Tra questi c’è Gamma Akutabi, un ricercato che vive la giornata inseguendo gli anelli dei morti in compagnia (forzata) di un giovane ragazzo.
Le atmosfere e le ambientazioni ricordano molto un classico dei manga, ovvero Trigun, con un Far West rivisto in chiave futuristica, ed anche il protagonista alle prime battute ricorda l’eroe della stessa serie, un ricercato che in realtà è tale solo per il fatto che distrugge intere cittadine. Le assonanze finiscono immediatamente anche perché il protagonista rivela un carattere ed un carisma tutti suoi.
La storia procede a buon passo, con le classiche avventure atte a presentare di volta in volta i nuovi protagonisti che si aggiungono alla comitiva di Gamma e allo stesso tempo approfondendo la trama con nuovi particolari. Gli stessi comprimari risaltano per le loro storie ed i loro passati che sono la chiave principale per spiegare il loro carattere e la loro determinazione, l’unico passato fumoso è proprio quello del protagonista che sembra venire accennato proprio nel momento nel quale la storia raggiunge il suo apice, con misteri, nuovi carismatici personaggi e con… l’interruzione. Il lettore conosce la natura infranta dell’opera e teoricamente si pensa ad un finale aperto oppure una mezza conclusione, invece arriva come un lampo proprio nel in un momento decisivo e questo particolare lascia non poco amaro in bocca, indipendentemente.
I dialoghi sono semplici e ricalcano lo stile dell’autore che rimarrà invariato con il tempo, soprattutto per quanto riguarda le gag solitamente contraddistinte da esplosioni d’ira o, al contrario, dall’indifferenza più totale di un personaggio verso l’altro.
Altra caratteristica immutata del mangaka è l’internazionalità dei nomi, ci sono nomi giapponesi così come altri europei, sia per i protagonisti che per altre cose come le città, gli edifici o le “aziende”. Anche la sua atipica vena “poetica” è presente, anche se acerba, come dimostra nelle ultime misteriose pagine di Zombiepowder e i nomi degli attacchi di Gamma.
I disegni rivelano l’inesperienza e il tratto ancora acerbo del mangaka, sia per le tavole dalla regia banale che per l’utilizzo di retini mal calibrato, ma l’originale stile di disegno è già vivo come dimostrano i variegati personaggi e le numerose armi. Già il solo Gamma brilla per la sua atipica spada/motosega e il suo aspetto, e tutti gli altri personaggi che entreranno in scena non faranno che ampliare e variegare il character design che brilla per originalità, ma l’aspetto più gradevole di questa particolarità è la capacità di comunicare al lettore, non le emozioni ma la personalità. Semplicemente guardandone il volto si percepisce il carattere e magari anche le piccole sfumature che lo contraddistinguono. Comunque l’autore compila esaustive schede per i profili, giusto per completare l’opera.
Un grave difetto nei disegni sono, come lo saranno in futuro, gli sfondi ridotti all’osso. Nonostante sia in grado di creare ambienti che ben si legano all’atmosfera spesso le tavole sembrano vuote.
I combattimenti sono un punto focale e nelle prime fasi sono molto rapidi e anche leggermente confusi, proseguendo diventeranno più interessanti regalando momenti energici e dinamici e verso al fine del terzo volume si cominciano a intravedere le prospettive, le inquadrature dinamiche e i giochi di chiaroscuri che hanno reso Bleach famoso.
L’edizione italiana della panini è economica, sia nel prezzo che nei materiali. La copertina rigida si rovina facilmente, soprattutto la costa laterale, e la carta grigiastra rivela qualche leggera trasparenza ma soprattutto non trattiene bene l’inchiostro che si trasferisce facilmente sulle dita del lettore. Perlomeno la stampa è pulita e nitida.
Gradevole la presenza degli oneshot di prova, ben fatti ma che lasciano intuire i motivi per cui sono stati scartati dalla serializzazione.
Zombiepowder è un manga in continua ascesa che migliora sotto ogni aspetto ad ogni pagina, con i sui variegati personaggi e l’azione sempre più dinamica, ma si interrompe bruscamente e non con un finale aperto o raffazzonato ma viene proprio tagliato di netto. Proprio questo particolare conferma che il titolo in questione è solamente per alcuni fan del mangaka, soprattutto quelli più curiosi di capire cosa abbia spinto il creatore degli shonen moderni, Akira Toriyama, a scrivergli una lettera di incoraggiamento sottolineando la sua abilità di caratterizzazione da sfruttare maggiormente, spingendolo così a sfondare grazie alla sua futura opera, Bleach.
Esiste una potente polvere in grado di compiere dei miracoli, può ad esempio regalare l’immortalità o riportare in vita i morti. Per ottenerla però bisogna avere la forza di lottare contro numerosi avversari che hanno lo stesso obbiettivo. Tra questi c’è Gamma Akutabi, un ricercato che vive la giornata inseguendo gli anelli dei morti in compagnia (forzata) di un giovane ragazzo.
Le atmosfere e le ambientazioni ricordano molto un classico dei manga, ovvero Trigun, con un Far West rivisto in chiave futuristica, ed anche il protagonista alle prime battute ricorda l’eroe della stessa serie, un ricercato che in realtà è tale solo per il fatto che distrugge intere cittadine. Le assonanze finiscono immediatamente anche perché il protagonista rivela un carattere ed un carisma tutti suoi.
La storia procede a buon passo, con le classiche avventure atte a presentare di volta in volta i nuovi protagonisti che si aggiungono alla comitiva di Gamma e allo stesso tempo approfondendo la trama con nuovi particolari. Gli stessi comprimari risaltano per le loro storie ed i loro passati che sono la chiave principale per spiegare il loro carattere e la loro determinazione, l’unico passato fumoso è proprio quello del protagonista che sembra venire accennato proprio nel momento nel quale la storia raggiunge il suo apice, con misteri, nuovi carismatici personaggi e con… l’interruzione. Il lettore conosce la natura infranta dell’opera e teoricamente si pensa ad un finale aperto oppure una mezza conclusione, invece arriva come un lampo proprio nel in un momento decisivo e questo particolare lascia non poco amaro in bocca, indipendentemente.
I dialoghi sono semplici e ricalcano lo stile dell’autore che rimarrà invariato con il tempo, soprattutto per quanto riguarda le gag solitamente contraddistinte da esplosioni d’ira o, al contrario, dall’indifferenza più totale di un personaggio verso l’altro.
Altra caratteristica immutata del mangaka è l’internazionalità dei nomi, ci sono nomi giapponesi così come altri europei, sia per i protagonisti che per altre cose come le città, gli edifici o le “aziende”. Anche la sua atipica vena “poetica” è presente, anche se acerba, come dimostra nelle ultime misteriose pagine di Zombiepowder e i nomi degli attacchi di Gamma.
I disegni rivelano l’inesperienza e il tratto ancora acerbo del mangaka, sia per le tavole dalla regia banale che per l’utilizzo di retini mal calibrato, ma l’originale stile di disegno è già vivo come dimostrano i variegati personaggi e le numerose armi. Già il solo Gamma brilla per la sua atipica spada/motosega e il suo aspetto, e tutti gli altri personaggi che entreranno in scena non faranno che ampliare e variegare il character design che brilla per originalità, ma l’aspetto più gradevole di questa particolarità è la capacità di comunicare al lettore, non le emozioni ma la personalità. Semplicemente guardandone il volto si percepisce il carattere e magari anche le piccole sfumature che lo contraddistinguono. Comunque l’autore compila esaustive schede per i profili, giusto per completare l’opera.
Un grave difetto nei disegni sono, come lo saranno in futuro, gli sfondi ridotti all’osso. Nonostante sia in grado di creare ambienti che ben si legano all’atmosfera spesso le tavole sembrano vuote.
I combattimenti sono un punto focale e nelle prime fasi sono molto rapidi e anche leggermente confusi, proseguendo diventeranno più interessanti regalando momenti energici e dinamici e verso al fine del terzo volume si cominciano a intravedere le prospettive, le inquadrature dinamiche e i giochi di chiaroscuri che hanno reso Bleach famoso.
L’edizione italiana della panini è economica, sia nel prezzo che nei materiali. La copertina rigida si rovina facilmente, soprattutto la costa laterale, e la carta grigiastra rivela qualche leggera trasparenza ma soprattutto non trattiene bene l’inchiostro che si trasferisce facilmente sulle dita del lettore. Perlomeno la stampa è pulita e nitida.
Gradevole la presenza degli oneshot di prova, ben fatti ma che lasciano intuire i motivi per cui sono stati scartati dalla serializzazione.
Zombiepowder è un manga in continua ascesa che migliora sotto ogni aspetto ad ogni pagina, con i sui variegati personaggi e l’azione sempre più dinamica, ma si interrompe bruscamente e non con un finale aperto o raffazzonato ma viene proprio tagliato di netto. Proprio questo particolare conferma che il titolo in questione è solamente per alcuni fan del mangaka, soprattutto quelli più curiosi di capire cosa abbia spinto il creatore degli shonen moderni, Akira Toriyama, a scrivergli una lettera di incoraggiamento sottolineando la sua abilità di caratterizzazione da sfruttare maggiormente, spingendolo così a sfondare grazie alla sua futura opera, Bleach.
Non finirò mai di ringraziare la Planet Manga, per avermi dato la possibilità di leggere questo primo manga di Tite Kubo, che l'ha portato a diventare quello che è oggi, anche se mi pare di aver capito che non è stato un gran successo, però è un manga valido a mio parere.
Il primo volume che ho letto è stato uno dei più appassionanti a livello di coinvolgimento e trama, ci sono stati fin da subito molta azione e combattimenti senza troppe spiegazioni e vie di mezzo ad interromperli, poi però avanzando nella trama e quindi di volume in volume delle spiegazioni sono necessarie, per capire, apprezzare e immergersi meglio con la trama. I disegni non sono quelli stupendi tipici dell'autore che possiamo ammirare oggi, nel suo vero capolavoro che è Bleach; è stato questo il bello, vedere come si è evoluto in tutto Tite Kubo, soprattutto nel disegno, in cui ha fatto dei miglioramenti pazzeschi rispetto a ZombiePowder, che comunque non ha una brutta grafica, ma molto stile retrò, che si sposa con quest'opera. Bellissimo anche che i capitoli vengono chiamati track e sembrano usciti direttamente da un album rock, da grande appassionato qual'è il grande Tite.
Passo ora a parlare dei personaggi, per quel poco che ci è stato possibile vedere se il manga poi veramente proseguirà, come io spero, potrebbe diventare una buona opera perché i personaggi visti fino ad ora sono molto ben caratterizzati e promettenti. Gamma, il personaggio principale, è veramente carismatico e ha carattere da vendere, non si fa mai troppi problemi a dire le cose come stanno; anche i suoi aiutanti sono molto validi, come per esempio Smith, altro grande personaggio (che assomiglia e ricorda Aizen, mentre Gamma assomiglia parecchio a Grimmjow). Tutti sono al loro posto, molto forti e sicuri di sé e hanno diversi scopi e obiettivi ognuno diverso dagli altri. I nemici invece, a parte qualcuno, non li ho trovati molto carismatici o allo stesso livello dei vari protagonisti, però comunque ben caratterizzati.
La trama sicuramente è il pezzo forte di questo manga, se non quello per cui vale la pena di leggere. Abbiamo il protagonista alla ricerca di questa famigerata ZombiePowder, dai poteri misteriosi e fa gola a tutti, chi vuole averla per soldi, per fama, per dominare ecc. Inizia così un lungo viaggio alla ricerca della suddetta ZombiePowder, che per maggiori informazioni vi mando a leggere questi 4 volumi divertenti e che vanno goduti fino all'ultima pagina. Sono presenti inoltre, dal volume 2 in poi, varie storie autoconclusive molto belle e carine, che meritano secondo me di essere lette.
Questa recensione è stata molto difficile da fare, perché il materiale a disposizione e le informazioni sono davvero poche, ma ripeto, se Kubo lo riprende, potrebbe uscirne un'opera di ottimo livello. Si spera che quindi alla conclusione di Bleach verrà ripreso, perché io voglio vedere come proseguirà questa storia intrigante. I volumi sono molto buoni e il prezzo dell'edizione è lo standard 3,90€ con buona impaginazione, ma con un inchiostro troppo nero da lasciare persino le dite sporca durante la lettura, che può rovinare l'albo con macchie nere, nulla di grave comunque. Consiglio questo manga soprattutto (o quasi solamente) ai fan di Kubo e a tutti quelli che cercano una lettura senza troppe pretese ma che sappia essere intrigante e anche divertente. Buon titolo con ottime prospettive di crescita a parer mio.
Il primo volume che ho letto è stato uno dei più appassionanti a livello di coinvolgimento e trama, ci sono stati fin da subito molta azione e combattimenti senza troppe spiegazioni e vie di mezzo ad interromperli, poi però avanzando nella trama e quindi di volume in volume delle spiegazioni sono necessarie, per capire, apprezzare e immergersi meglio con la trama. I disegni non sono quelli stupendi tipici dell'autore che possiamo ammirare oggi, nel suo vero capolavoro che è Bleach; è stato questo il bello, vedere come si è evoluto in tutto Tite Kubo, soprattutto nel disegno, in cui ha fatto dei miglioramenti pazzeschi rispetto a ZombiePowder, che comunque non ha una brutta grafica, ma molto stile retrò, che si sposa con quest'opera. Bellissimo anche che i capitoli vengono chiamati track e sembrano usciti direttamente da un album rock, da grande appassionato qual'è il grande Tite.
Passo ora a parlare dei personaggi, per quel poco che ci è stato possibile vedere se il manga poi veramente proseguirà, come io spero, potrebbe diventare una buona opera perché i personaggi visti fino ad ora sono molto ben caratterizzati e promettenti. Gamma, il personaggio principale, è veramente carismatico e ha carattere da vendere, non si fa mai troppi problemi a dire le cose come stanno; anche i suoi aiutanti sono molto validi, come per esempio Smith, altro grande personaggio (che assomiglia e ricorda Aizen, mentre Gamma assomiglia parecchio a Grimmjow). Tutti sono al loro posto, molto forti e sicuri di sé e hanno diversi scopi e obiettivi ognuno diverso dagli altri. I nemici invece, a parte qualcuno, non li ho trovati molto carismatici o allo stesso livello dei vari protagonisti, però comunque ben caratterizzati.
La trama sicuramente è il pezzo forte di questo manga, se non quello per cui vale la pena di leggere. Abbiamo il protagonista alla ricerca di questa famigerata ZombiePowder, dai poteri misteriosi e fa gola a tutti, chi vuole averla per soldi, per fama, per dominare ecc. Inizia così un lungo viaggio alla ricerca della suddetta ZombiePowder, che per maggiori informazioni vi mando a leggere questi 4 volumi divertenti e che vanno goduti fino all'ultima pagina. Sono presenti inoltre, dal volume 2 in poi, varie storie autoconclusive molto belle e carine, che meritano secondo me di essere lette.
Questa recensione è stata molto difficile da fare, perché il materiale a disposizione e le informazioni sono davvero poche, ma ripeto, se Kubo lo riprende, potrebbe uscirne un'opera di ottimo livello. Si spera che quindi alla conclusione di Bleach verrà ripreso, perché io voglio vedere come proseguirà questa storia intrigante. I volumi sono molto buoni e il prezzo dell'edizione è lo standard 3,90€ con buona impaginazione, ma con un inchiostro troppo nero da lasciare persino le dite sporca durante la lettura, che può rovinare l'albo con macchie nere, nulla di grave comunque. Consiglio questo manga soprattutto (o quasi solamente) ai fan di Kubo e a tutti quelli che cercano una lettura senza troppe pretese ma che sappia essere intrigante e anche divertente. Buon titolo con ottime prospettive di crescita a parer mio.
Zombie Powder è un manga di Tite Kubo, l’autore del famoso Bleach, scritto appunto prima di quest’ultimo.
La trama ruota attorno alla ricerca di alcuni anelli, dodici per la precisione, che vengono chiamati “anelli dei morti”, che se riuniti si dice possano resuscitare i morti e rendere il possessore immortale. Il protagonista è il misterioso Gamma Akutabi.
Purtroppo, misterioso lo rimarrà. Il manga si compone di soli quattro volumi, ed è incompleto. Infatti questi quattro volumi non fanno altro che da introduzione alla storia e al gruppo di personaggi protagonisti. La storia non si conclude e lascia i personaggi in un limbo.
Kubo ha affermato che prima o poi ci ritornerà, ma quando? Finito Bleach? Stiamo freschi allora, visto che per ora non ci sono intenzioni di concluderlo.
La storia ha un’ambientazione da far west futuristico, molto simile a quella di Trigun, mentre la ricerca degli anelli, e la loro capacità di “esaudire un desiderio” ricordano Dragon Ball.
Lo stile di disegno è ovviamente più grezzo rispetto a quello di Bleach, si notano alcune imperfezioni nei disegni, nelle proporzioni, o in qualche primo piano, ma è tutto sommato accettabile, e il tratto è riconoscibile.
I personaggi, tra buoni e cattivi, sono carismatici quanto basta, perlomeno per aspetto. La parte caratteriale è appena accennata, specialmente per Gamma, il protagonista che ha il classico passato travagliato. I comprimari non sono da meno, non originalissimi ma fanno bene la loro parte.
Questo manga è solo per i fan di Kubo, che potranno apprezzare la possibilità di leggere il manga che l’ha portato a farsi conoscere. Nei volumi 2, 3, e 4 sono inoltre presenti ulteriori storie speciali, one shot disegnati dal mangaka prima ancora di questa serie.
Tutto sommato, non l’ho trovato una brutta lettura, le idee c’erano, e la storia prometteva cose interessanti se fosse proseguito. Tuttavia, proprio per questo suo essere in sospeso, non è un manga da consigliare. Leggere quattro volumi per nulla, lascia un po’ l’amaro in bocca.
La trama ruota attorno alla ricerca di alcuni anelli, dodici per la precisione, che vengono chiamati “anelli dei morti”, che se riuniti si dice possano resuscitare i morti e rendere il possessore immortale. Il protagonista è il misterioso Gamma Akutabi.
Purtroppo, misterioso lo rimarrà. Il manga si compone di soli quattro volumi, ed è incompleto. Infatti questi quattro volumi non fanno altro che da introduzione alla storia e al gruppo di personaggi protagonisti. La storia non si conclude e lascia i personaggi in un limbo.
Kubo ha affermato che prima o poi ci ritornerà, ma quando? Finito Bleach? Stiamo freschi allora, visto che per ora non ci sono intenzioni di concluderlo.
La storia ha un’ambientazione da far west futuristico, molto simile a quella di Trigun, mentre la ricerca degli anelli, e la loro capacità di “esaudire un desiderio” ricordano Dragon Ball.
Lo stile di disegno è ovviamente più grezzo rispetto a quello di Bleach, si notano alcune imperfezioni nei disegni, nelle proporzioni, o in qualche primo piano, ma è tutto sommato accettabile, e il tratto è riconoscibile.
I personaggi, tra buoni e cattivi, sono carismatici quanto basta, perlomeno per aspetto. La parte caratteriale è appena accennata, specialmente per Gamma, il protagonista che ha il classico passato travagliato. I comprimari non sono da meno, non originalissimi ma fanno bene la loro parte.
Questo manga è solo per i fan di Kubo, che potranno apprezzare la possibilità di leggere il manga che l’ha portato a farsi conoscere. Nei volumi 2, 3, e 4 sono inoltre presenti ulteriori storie speciali, one shot disegnati dal mangaka prima ancora di questa serie.
Tutto sommato, non l’ho trovato una brutta lettura, le idee c’erano, e la storia prometteva cose interessanti se fosse proseguito. Tuttavia, proprio per questo suo essere in sospeso, non è un manga da consigliare. Leggere quattro volumi per nulla, lascia un po’ l’amaro in bocca.
Io credevo non fosse fisiologicamente possibile fare peggio di Bleach invece Tite Kubo ci è riuscito! In realtà però Zombie Powder è un fumetto creato prima di Bleach, quindi in qualche modo si può assistere al pre-squallore che è venuto fuori in seguito. Innanzitutto la trama proprio come in Bleach è inesistente, ed è solo a malapena accennata, soltanto un pretesto per vedere due che si menano, ma raccontiamola. Prendiamo la trama di Trigun, l'appiccichiamo con quella di Bleach, poi una spruzzatina di Dragonball che non fa mai male ed ecco pronto Zombie Powder. Gli avvenimenti? Tutte cose a caso, entrate in scena, rapine, comparse, combattimenti, insomma come dissi con Bleach: un'accozzaglia inutile di eventi senza senso. Poi perle di saggezza a go-go, personaggi senza spessore, fighi di turno, anzi tutti fanno i fighi! Sono arrivato con fatica alla fine del secondo volume. Il primo è un obbrobrio, il secondo è un obbrobrio di una noia mortale. Sono veramente basito che un manga così infimo sia stato portato nel nostro paese, e a che pro poi visto che è inconcluso visto che in Giappone non ha avuto alcun successo (e a chi potrebbe mai piacere?).
Sono obbligato a essere pesantemente critico nella mia recensione su ZombiePowder, per diversi motivi. In primis perché quest'"opera", se così si può definire, non mi è piaciuta per niente, sotto nessun aspetto; poi per far capire a coloro che si stanno avventurando nell'acquisto di questi quattro volumi che questo manga non ha una continuazione ed è stato interrotto in patria proprio perché non ha avuto alcun successo.
La trama, già spiegata da tutti gli altri utenti, è piuttosto sempliciotta, sa tanto di già visto e già trattato e può essere riassunta fondamentalmente in pochissime parole: alcuni individui si scannano per riunire 12 anelli in grado di donare l'immortalità o riportare in vita persone defunte. E poco altro.
Come detto, la trama non ha praticamente nulla di innovativo, e sembra quasi uno scopiazzo di idee ricavate da fumetti (Dragon Ball e Trigun, come già detto da HypnoDisk) e letteratura e cinematografia.
Il Character design è quello tipico di Kubo, che sarà utilizzato anche nella seguente sua opera (ma di livello non molto superiore) Bleach; molti personaggi di ZombiePowder sono praticamente uguali a quest'ultimo manga: personaggi resi "fighi" all'inverosimile e ragazze troppo formose. Tutto estremamente trash a mio parere. Il disegno non è male, forse unico lato appena positivo di questo autore, ma come pure in Bleach, anche qui Tite Kubo lascia praticamente sempre gli sfondi bianchi, e ciò mi irrita davvero molto; non si può vivere e combattere nel nulla cosmico!
In sostanza, un manga che avrei fatto meglio a lasciare sugli scaffali, avrei dovuto immaginare che non mi sarebbe piaciuto, visto che purtroppo (diranno alcuni) o per fortuna, nemmeno Bleach mi è mai piaciuto. Ed essendo molto simili...
La trama, già spiegata da tutti gli altri utenti, è piuttosto sempliciotta, sa tanto di già visto e già trattato e può essere riassunta fondamentalmente in pochissime parole: alcuni individui si scannano per riunire 12 anelli in grado di donare l'immortalità o riportare in vita persone defunte. E poco altro.
Come detto, la trama non ha praticamente nulla di innovativo, e sembra quasi uno scopiazzo di idee ricavate da fumetti (Dragon Ball e Trigun, come già detto da HypnoDisk) e letteratura e cinematografia.
Il Character design è quello tipico di Kubo, che sarà utilizzato anche nella seguente sua opera (ma di livello non molto superiore) Bleach; molti personaggi di ZombiePowder sono praticamente uguali a quest'ultimo manga: personaggi resi "fighi" all'inverosimile e ragazze troppo formose. Tutto estremamente trash a mio parere. Il disegno non è male, forse unico lato appena positivo di questo autore, ma come pure in Bleach, anche qui Tite Kubo lascia praticamente sempre gli sfondi bianchi, e ciò mi irrita davvero molto; non si può vivere e combattere nel nulla cosmico!
In sostanza, un manga che avrei fatto meglio a lasciare sugli scaffali, avrei dovuto immaginare che non mi sarebbe piaciuto, visto che purtroppo (diranno alcuni) o per fortuna, nemmeno Bleach mi è mai piaciuto. Ed essendo molto simili...
ZombiePowder, nato nel 1999, è il primo manga (fallimentare) di Tite Kubo, che lo ha portato all'esordio prima di portare a galla la sua opera più famosa, Bleach. La trama è questa: in un mondo con un'ambientazione simil far-west futuristica, in stile Trigun, popolato da cacciatori di taglie, un ragazzo, un certo Gamma Akutabi (il cui volto ricorda Grimmjow) va alla ricerca di dodici anelli che se riuniti insieme permettono di riportare in vita una persona o renderla immortale. A costui si uniranno dei partner per le sue avventure pericolose.
Ora, tenendo che stiamo parlando di una serie creata da un liceale ai suoi esordi, possiamo definire Zombie Powder un "esercizio di stile", prototipo per l'opera che scriverà dopo e che lo renderà famoso in tutto il mondo. Leggendo questo manga si ha la stessa sensazione di leggere una fanfiction scritta da un ragazzino: questa è l'impressione che ho avuto, ed è a dire il vero la stessa che mi dà in alcune occasioni anche Bleach, seppur in modo minore.
Fondamentalmente in Zombie Powder sono condensati gli archetipi (pregi e difetti) che poi avrà Bleach. Un esempio sono i dialoghi di Kubo, spesso dà ai villain frasi forti per renderli fighi (con filosofie spicciole messe un po' qui, un po' lì), per dar loro una connotazione unica, facendolo loro assumere dei comportamenti che escono fuori dalle righe, con il risultato di farli risultare finti e ridicoli. Il chara design in questo suo primo manga è buono ma piuttosto grezzo, e come accade per Bleach le scene di combattimento sono di una confusione pazzesca: si fa fatica a capire chi ha colpito chi, o cosa è esattamente successo in uno scontro. Armi e combattimenti li ho trovati poco ispirati e spesso "insensati".
I protagonisti e la storia non lasciano molto, sono stereotipati ma tutto sommato simpatici, qualche gag funziona, mentre gli avvenimenti non sanno di niente. I colpi di scena sono telefonati, i nemici sono carne da macello di bassa caratura (tipo i Privarón Espada) e la storia presenta diversi buchi di sceneggiatura già nel primo volume. Non c'è il mordente, la storia non ti trascina per vedere cos'altro succede (se non proprio nei capitoli finali del quarto volume). Insomma trovo che Bleach, di cui sono diventato un simpatizzante negli ultimi tempi, sia in generale dopo i primi venti volumi un manga spesso banale e dal mordente altalenante, ma che tutto sommato riesca a mantenere vivo l'interesse non mancando anche di appassionare e farti amare i suoi strani personaggi, regalando di tanto in tanto qualche guizzo geniale; questo ZombiePowder, invece, è in una parola "non pervenuto", come una bozza dimenticata.
L'unico piacere nel leggerlo è vedere il Kubo agli esordi. Lo leggerei appunto con lo spirito di un esercizio di stile. Certo però mi vien da pensare che se qualche studio d'animazione dovesse ripiegare su qualche serie tappabuchi potrebbe trasporrlo come serie TV breve e dargli una continuazione e una fine inedite: sarebbe una cosa interessante.
Ora, tenendo che stiamo parlando di una serie creata da un liceale ai suoi esordi, possiamo definire Zombie Powder un "esercizio di stile", prototipo per l'opera che scriverà dopo e che lo renderà famoso in tutto il mondo. Leggendo questo manga si ha la stessa sensazione di leggere una fanfiction scritta da un ragazzino: questa è l'impressione che ho avuto, ed è a dire il vero la stessa che mi dà in alcune occasioni anche Bleach, seppur in modo minore.
Fondamentalmente in Zombie Powder sono condensati gli archetipi (pregi e difetti) che poi avrà Bleach. Un esempio sono i dialoghi di Kubo, spesso dà ai villain frasi forti per renderli fighi (con filosofie spicciole messe un po' qui, un po' lì), per dar loro una connotazione unica, facendolo loro assumere dei comportamenti che escono fuori dalle righe, con il risultato di farli risultare finti e ridicoli. Il chara design in questo suo primo manga è buono ma piuttosto grezzo, e come accade per Bleach le scene di combattimento sono di una confusione pazzesca: si fa fatica a capire chi ha colpito chi, o cosa è esattamente successo in uno scontro. Armi e combattimenti li ho trovati poco ispirati e spesso "insensati".
I protagonisti e la storia non lasciano molto, sono stereotipati ma tutto sommato simpatici, qualche gag funziona, mentre gli avvenimenti non sanno di niente. I colpi di scena sono telefonati, i nemici sono carne da macello di bassa caratura (tipo i Privarón Espada) e la storia presenta diversi buchi di sceneggiatura già nel primo volume. Non c'è il mordente, la storia non ti trascina per vedere cos'altro succede (se non proprio nei capitoli finali del quarto volume). Insomma trovo che Bleach, di cui sono diventato un simpatizzante negli ultimi tempi, sia in generale dopo i primi venti volumi un manga spesso banale e dal mordente altalenante, ma che tutto sommato riesca a mantenere vivo l'interesse non mancando anche di appassionare e farti amare i suoi strani personaggi, regalando di tanto in tanto qualche guizzo geniale; questo ZombiePowder, invece, è in una parola "non pervenuto", come una bozza dimenticata.
L'unico piacere nel leggerlo è vedere il Kubo agli esordi. Lo leggerei appunto con lo spirito di un esercizio di stile. Certo però mi vien da pensare che se qualche studio d'animazione dovesse ripiegare su qualche serie tappabuchi potrebbe trasporrlo come serie TV breve e dargli una continuazione e una fine inedite: sarebbe una cosa interessante.
Un manga molto bello a nio parere. Tite Kubo prima di scrive la sua opera più famosa ha scritto questa breve opera molto divertente, dal solito stile grafico ed una trama che ti cattura pagina dopo pagina, vignetta dopo vignetta e baloon dopo baloon. Tutto gira attorno agli anelli della morte e a Gamma Akutabi, un uomo che li cerca.
È un manga che ho preso soprattutto per il nome dell'autore dato che Bleach, l'altra sua opera, è stata il mio primo manga, e allora per provare l'ho preso e ne sono rimasto molto estasiato: questo volume l'ho riletto almeno 3 volte e lo rileggerei ancora e ancora, e non mi stancherò mai perché lo trovo molto bello.
È un manga che ho preso soprattutto per il nome dell'autore dato che Bleach, l'altra sua opera, è stata il mio primo manga, e allora per provare l'ho preso e ne sono rimasto molto estasiato: questo volume l'ho riletto almeno 3 volte e lo rileggerei ancora e ancora, e non mi stancherò mai perché lo trovo molto bello.
Bello, bellissimo, davvero interessante e particolare. L'autore è Tite Kubo, il mio mangaka prediletto da sempre. Di lui possiedo interamente la sua seconda serie Bleach; conoscevo Zombie Powder di fama ed ero molto dispiaciuta che qui in Italia non fosse stato pubblicato. Poi però ho visto che i diritti erano stati acquistati. Ero contentissima e ho preso il volume uno non appena era disponibile nella mia fumetteria.
È stato buffo confrontare lo stile originario di Kubo con i primi volumi della sua seconda opera. Zombie Powder ha una trama che a parer mio è intrigante, affascinante e misteriosa: il character design è ben fatto, lo stile di disegno, sebbene l'opera risalga all'alba dell'autore Tite Kubo, è molto adatto alle vicende narrate. Non so come dirlo, ma sono proprio queste illustrazioni primordiali, poco gentili, decise e nette che mi fanno adorare Zombie Powder. Il protagonista Gamma Akutabi mi piace, è tosto e dimostra a chi legge che ha coraggio da vendere, così tanta audacia che potrebbe uccidere pur di entrare in possesso della zombie powder. Vorrei però osservare una cosa: per chi li possiede, provate ad affiancare le copertine del primo volume di Zombie Powder e del ventiquattresimo volume di Bleach: Grimmjow e Gamma sono due gocce d'acqua! Il che contribuisce a farmi adorare Gamma dato che stravedo per Grimmjow in Bleach, ma questo è un dettaglio personale.
Nonostante i dettagli un po' cruenti tipicamente da manga shonen, sento che adorerò anche i restanti tre volumi. Mi dispiace solo che sia un'opera incompleta, o meglio, interrotta. Lo consiglio a chi conosce Kubo e vuole confrontare il suo modo di disegnare con quello del più conosciuto Bleach, ma soprattutto a chi cerca una storia carina, interessante e ricca di azione.
È stato buffo confrontare lo stile originario di Kubo con i primi volumi della sua seconda opera. Zombie Powder ha una trama che a parer mio è intrigante, affascinante e misteriosa: il character design è ben fatto, lo stile di disegno, sebbene l'opera risalga all'alba dell'autore Tite Kubo, è molto adatto alle vicende narrate. Non so come dirlo, ma sono proprio queste illustrazioni primordiali, poco gentili, decise e nette che mi fanno adorare Zombie Powder. Il protagonista Gamma Akutabi mi piace, è tosto e dimostra a chi legge che ha coraggio da vendere, così tanta audacia che potrebbe uccidere pur di entrare in possesso della zombie powder. Vorrei però osservare una cosa: per chi li possiede, provate ad affiancare le copertine del primo volume di Zombie Powder e del ventiquattresimo volume di Bleach: Grimmjow e Gamma sono due gocce d'acqua! Il che contribuisce a farmi adorare Gamma dato che stravedo per Grimmjow in Bleach, ma questo è un dettaglio personale.
Nonostante i dettagli un po' cruenti tipicamente da manga shonen, sento che adorerò anche i restanti tre volumi. Mi dispiace solo che sia un'opera incompleta, o meglio, interrotta. Lo consiglio a chi conosce Kubo e vuole confrontare il suo modo di disegnare con quello del più conosciuto Bleach, ma soprattutto a chi cerca una storia carina, interessante e ricca di azione.