Magi - The Labyrinth of Magic
Titolo: Magi: The Labyrinth of Magic
Autrice: Shinobu Ōhtaka
Mi scuso in anticipo per il wall of text, ma tant'è.
A mio avviso, ci sono battle shōnen e battle shōnen. Alcuni di essi sono solamente un miscuglio mal riuscito di opere già esistenti e che quindi non apportano nulla di nuovo al genere (e anzi, lo rendono stagnante), altri invece si pongono l'obiettivo di svecchiare completamente la formula ricostruendola da zero. Bene, a quest'ultima categoria appartiene Magi: The Labyrinth of Magic, che è a mio modestissimo avviso il punto più alto mai raggiunto dal battle shōnen (e forse esagero, ma azzarderei dire anche dallo shōnen in generale). "E perché?", vi starete chiedendo. Il motivo è presto detto, ma un'opera del genere va analizzata in maniera estremamente minuziosa, per cui suddividerò l'analisi in tre parti fondamentali: "storia", "personaggi" e "tematiche" (ovviamente non farò spoiler).
Storia: molto banalmente potrei limitarmi ad affermare che Magi sia una semplice riproposizione in salsa giapponese delle novelle arabe contenute all'interno delle Mille e una Notte. Tuttavia, affermare ciò sarebbe la cosa più sbagliata e terribilmente superficiale che si possa fare: se è vero che l'autrice si è palesemente ispirata alla famosa raccolta di novelle (prova ne sono le ambientazioni arabeggianti, i nomi di alcuni personaggi (ad esempio abbiamo Aladdin, Alibaba e Sindbad) e il loro ruolo all'interno della storia), l'obiettivo di Magi è raccontare altro. Il suo obiettivo è quello di raccontare la storia di un mondo perennemente in guerra e di raccontare soprattutto l'odio verso quest'ultima (non esagero se dico che l'odio per la guerra è palpabile in ogni vignetta e in ogni tavola). La sceneggiatura imbastita dalla Ōhtaka è di una maniacalità impressionante: in 37 volumi di narrazione non si avvertono mai incongruenze o errori, poiché la storia è frutto di un approfondito studio da parte dell'autrice avvenuto ancor prima di iniziare la serializzazione (nel corso della storia infatti vi sono anche numerosi foreshadowing che a una seconda lettura vi faranno letteralmente venire i brividi). Non parlo neanche del world-building, perché quello rasenta seriamente la perfezione: la Ōhtaka è riuscita a creare un mondo vivo completamente da zero, con paesi ispirati a nazioni realmente esistenti ognuno con le proprie culture e tradizioni. Peccato per una brusca accelerata avvenuta durante le fasi finali (l'autrice fu costretta a chiudere velocemente l'opera per via delle vendite non proprio stellari), ma a mio avviso non è una cosa che intacca la grandezza dell'opera nel complesso.
Personaggi: la perfezione assoluta. Il miglior cast di personaggi che abbia mai visto in un prodotto su carta, e anche uno dei miei cast preferiti in generale. Ogni personaggio è messo sullo stesso piano, e ognuno ha la sua rilevanza all'interno della storia. Aladdin, difatti, è il protagonista solamente sulla carta: ogni personaggio è il protagonista di Magi, a modo suo. Provate a togliere anche un solo personaggio dalla storia e vi renderete conto di quanto la Ōhtaka sia stata eccezionale nell'incastrare ogni personaggio al punto giusto. Ovviamente non basta solamente dare importanza a tutti i personaggi per creare un buon cast, ma l'autrice è stata capace di fare questo e anche di più. I personaggi di Magi sono indimenticabili, poiché una volta entrati a contatto con loro è praticamente impossibile dimenticarsene. Abbiamo Aladdin, che parte dall'essere un semplice bambino (anche abbastanza scemo in realtà, come da tradizione per i battle shōnen) fino ad arrivare ad accrescere la sua visione del mondo grazie ai numerosi viaggi che ha compiuto; abbiamo Alibaba, la cui backstory con Kashim è probabilmente una delle più belle che abbia mai letto; abbiamo Morgiana, una schiava che dopo essere stata liberata inizierà a provare un fortissimo senso di gratitudine nei confronti dei suoi salvatori; e infine abbiamo Sindbad, personaggio sul quale non mi esprimo perché altrimenti farei spoiler pesantissimi, ma sappiate che è probabilmente il personaggio migliore dell'opera. Infine, la cosa che più ho amato dei personaggi di Magi è la loro coerenza: il motto dell'opera è sostanzialmente "Agire in maniera coerente con i propri pensieri", e beh, è letteralmente quello che fa qualsiasi personaggio dell'opera : )
Tematiche: l'opera (PER FORTUNA) tratta molte tematiche quasi del tutto estranee ai battle shōnen più comuni. Intendiamoci: il tema dell'amicizia viene trattato anche qui (ed è presente anche in maniera abbastanza preponderante), ma a mio parere le tematiche che hanno reso straordinaria quest'opera sono ben altre. Vengono trattate infatti tematiche come la schiavitù, la politica, l'economia, il commercio e il destino, che andranno poi a sfociare ben presto nell'iconografia religiosa per spiegarci l'insensatezza del razzismo e per farci capire che l'uomo è un essere imperfetto, che in base alle sue azioni può migliorare (e quindi migliorare il suo status, ma non raggiungere la perfezione) o peggiorare. Bellissimo inoltre come la Ōhtaka, durante l'opera, fornisca continuamente al lettore nuovi interrogativi: "È meglio una monarchia o una repubblica?", "Dobbiamo per forza affidarci a un re oppure possiamo anche cavarcela da soli?", "Perché bisogna morire?" e tantissime altre. La Ōhtaka vi fornirà le sue risposte durante il corso della storia, ma poi spetterà a voi dare una vostra risposta personale. Difatti Magi è proprio questo: un invito a ragionare e ad avere una propria opinione senza farsi influenzare dai giudizi degli altri.
Well, mi scuso di nuovo per il wall of text, ma per un'opera simile era doveroso. Spero di aver interessato almeno qualcuno :^
Autrice: Shinobu Ōhtaka
Mi scuso in anticipo per il wall of text, ma tant'è.
A mio avviso, ci sono battle shōnen e battle shōnen. Alcuni di essi sono solamente un miscuglio mal riuscito di opere già esistenti e che quindi non apportano nulla di nuovo al genere (e anzi, lo rendono stagnante), altri invece si pongono l'obiettivo di svecchiare completamente la formula ricostruendola da zero. Bene, a quest'ultima categoria appartiene Magi: The Labyrinth of Magic, che è a mio modestissimo avviso il punto più alto mai raggiunto dal battle shōnen (e forse esagero, ma azzarderei dire anche dallo shōnen in generale). "E perché?", vi starete chiedendo. Il motivo è presto detto, ma un'opera del genere va analizzata in maniera estremamente minuziosa, per cui suddividerò l'analisi in tre parti fondamentali: "storia", "personaggi" e "tematiche" (ovviamente non farò spoiler).
Storia: molto banalmente potrei limitarmi ad affermare che Magi sia una semplice riproposizione in salsa giapponese delle novelle arabe contenute all'interno delle Mille e una Notte. Tuttavia, affermare ciò sarebbe la cosa più sbagliata e terribilmente superficiale che si possa fare: se è vero che l'autrice si è palesemente ispirata alla famosa raccolta di novelle (prova ne sono le ambientazioni arabeggianti, i nomi di alcuni personaggi (ad esempio abbiamo Aladdin, Alibaba e Sindbad) e il loro ruolo all'interno della storia), l'obiettivo di Magi è raccontare altro. Il suo obiettivo è quello di raccontare la storia di un mondo perennemente in guerra e di raccontare soprattutto l'odio verso quest'ultima (non esagero se dico che l'odio per la guerra è palpabile in ogni vignetta e in ogni tavola). La sceneggiatura imbastita dalla Ōhtaka è di una maniacalità impressionante: in 37 volumi di narrazione non si avvertono mai incongruenze o errori, poiché la storia è frutto di un approfondito studio da parte dell'autrice avvenuto ancor prima di iniziare la serializzazione (nel corso della storia infatti vi sono anche numerosi foreshadowing che a una seconda lettura vi faranno letteralmente venire i brividi). Non parlo neanche del world-building, perché quello rasenta seriamente la perfezione: la Ōhtaka è riuscita a creare un mondo vivo completamente da zero, con paesi ispirati a nazioni realmente esistenti ognuno con le proprie culture e tradizioni. Peccato per una brusca accelerata avvenuta durante le fasi finali (l'autrice fu costretta a chiudere velocemente l'opera per via delle vendite non proprio stellari), ma a mio avviso non è una cosa che intacca la grandezza dell'opera nel complesso.
Personaggi: la perfezione assoluta. Il miglior cast di personaggi che abbia mai visto in un prodotto su carta, e anche uno dei miei cast preferiti in generale. Ogni personaggio è messo sullo stesso piano, e ognuno ha la sua rilevanza all'interno della storia. Aladdin, difatti, è il protagonista solamente sulla carta: ogni personaggio è il protagonista di Magi, a modo suo. Provate a togliere anche un solo personaggio dalla storia e vi renderete conto di quanto la Ōhtaka sia stata eccezionale nell'incastrare ogni personaggio al punto giusto. Ovviamente non basta solamente dare importanza a tutti i personaggi per creare un buon cast, ma l'autrice è stata capace di fare questo e anche di più. I personaggi di Magi sono indimenticabili, poiché una volta entrati a contatto con loro è praticamente impossibile dimenticarsene. Abbiamo Aladdin, che parte dall'essere un semplice bambino (anche abbastanza scemo in realtà, come da tradizione per i battle shōnen) fino ad arrivare ad accrescere la sua visione del mondo grazie ai numerosi viaggi che ha compiuto; abbiamo Alibaba, la cui backstory con Kashim è probabilmente una delle più belle che abbia mai letto; abbiamo Morgiana, una schiava che dopo essere stata liberata inizierà a provare un fortissimo senso di gratitudine nei confronti dei suoi salvatori; e infine abbiamo Sindbad, personaggio sul quale non mi esprimo perché altrimenti farei spoiler pesantissimi, ma sappiate che è probabilmente il personaggio migliore dell'opera. Infine, la cosa che più ho amato dei personaggi di Magi è la loro coerenza: il motto dell'opera è sostanzialmente "Agire in maniera coerente con i propri pensieri", e beh, è letteralmente quello che fa qualsiasi personaggio dell'opera : )
Tematiche: l'opera (PER FORTUNA) tratta molte tematiche quasi del tutto estranee ai battle shōnen più comuni. Intendiamoci: il tema dell'amicizia viene trattato anche qui (ed è presente anche in maniera abbastanza preponderante), ma a mio parere le tematiche che hanno reso straordinaria quest'opera sono ben altre. Vengono trattate infatti tematiche come la schiavitù, la politica, l'economia, il commercio e il destino, che andranno poi a sfociare ben presto nell'iconografia religiosa per spiegarci l'insensatezza del razzismo e per farci capire che l'uomo è un essere imperfetto, che in base alle sue azioni può migliorare (e quindi migliorare il suo status, ma non raggiungere la perfezione) o peggiorare. Bellissimo inoltre come la Ōhtaka, durante l'opera, fornisca continuamente al lettore nuovi interrogativi: "È meglio una monarchia o una repubblica?", "Dobbiamo per forza affidarci a un re oppure possiamo anche cavarcela da soli?", "Perché bisogna morire?" e tantissime altre. La Ōhtaka vi fornirà le sue risposte durante il corso della storia, ma poi spetterà a voi dare una vostra risposta personale. Difatti Magi è proprio questo: un invito a ragionare e ad avere una propria opinione senza farsi influenzare dai giudizi degli altri.
Well, mi scuso di nuovo per il wall of text, ma per un'opera simile era doveroso. Spero di aver interessato almeno qualcuno :^
"Magi" è un titolo che avrebbe meritato miglior sorte, almeno qui in Italia. Non che lo conoscano in pochi, tuttavia ho la sensazione che avrebbe potuto sfondare di più visto che si tratta di un ottimo shonen d’avventura/azione.
La storia mi ha preso subito ed è diventata sempre più interessante col passare dei volumi. Probabilmente il pregio più grande di "Magi" è il grande e complesso contesto che accompagna la trama. Raramente ho trovato manga con un mondo così ben descritto e funzionante. Gli aspetti politici, diplomatici ed economici sono stati approfonditi con cura. L’ispirazione di fondo colpisce immediatamente, in particolare nelle ambientazioni che sono semplicemente spettacolari. Sul fronte disegni, ammetto che non è uno stile che apprezzo particolarmente, ma è comunque ben fatto e anche qui si può notare un miglioramento progressivo. I personaggi sono abbastanza validi, ma sinceramente non li ho adorati.
Dovendo trovare una nota dolente al di là dei miei gusti personali, penso che gli ultimi volumi non siano stati il massimo. C’è troppa carne al fuoco, una parte di storia che probabilmente avrebbe dovuto essere gestita meglio, magari con qualche capitolo in più. Malgrado questo rimane uno shonen interessante e caldamente consigliato, che descrive minuziosamente un mondo splendido e dettagliato e che non fa rimpiangere chi fosse alla ricerca di un fantasy d’avventura più classico.
La storia mi ha preso subito ed è diventata sempre più interessante col passare dei volumi. Probabilmente il pregio più grande di "Magi" è il grande e complesso contesto che accompagna la trama. Raramente ho trovato manga con un mondo così ben descritto e funzionante. Gli aspetti politici, diplomatici ed economici sono stati approfonditi con cura. L’ispirazione di fondo colpisce immediatamente, in particolare nelle ambientazioni che sono semplicemente spettacolari. Sul fronte disegni, ammetto che non è uno stile che apprezzo particolarmente, ma è comunque ben fatto e anche qui si può notare un miglioramento progressivo. I personaggi sono abbastanza validi, ma sinceramente non li ho adorati.
Dovendo trovare una nota dolente al di là dei miei gusti personali, penso che gli ultimi volumi non siano stati il massimo. C’è troppa carne al fuoco, una parte di storia che probabilmente avrebbe dovuto essere gestita meglio, magari con qualche capitolo in più. Malgrado questo rimane uno shonen interessante e caldamente consigliato, che descrive minuziosamente un mondo splendido e dettagliato e che non fa rimpiangere chi fosse alla ricerca di un fantasy d’avventura più classico.
Mesi fa, feci un post su Facebook dove consigliavo caldamente a tutti la visione dell'anime di "Magi - The Labyrinth of Magic". Beh, dimenticate tutto, poiché dopo aver finito ieri di leggere l'ultimo volume del manga posso affermare una cosa; l'anime non regge assolutamente il confronto col manga. Ma partiamo con ordine. Don't worry, non ci saranno spoiler! Innanzitutto parliamo della trama, poiché qualcuno interessato a leggere questo manga potrebbe non conoscerla.
Trama.
"Magi" parla di Aladdin, un enigmatico bambino che, insieme al suo amico Ugo (che poi si scoprirà essere un Djinn, o "Genio"), viaggia per il mondo come se non avesse una vera e propria meta. Dopo varie vicissitudini, Aladdin fa la conoscenza di Alibaba, un ragazzo diciassettenne che lavora per Budel, un facoltoso agricoltore e produttore di vino. Il più grande sogno di Alibaba è quello di conquistare un dungeon, ovvero una delle enigmatiche costruzioni apparse quattordici anni prima. I due stringeranno una solida amicizia, che li spingerà ad esplorare un dungeon insieme; questi sono gli avvenimenti che daranno i natali a qualcosa di più grande. Sicuramente vi sarà già capitato di sentire i nomi dei nostri due protagonisti; ebbene si, l'autrice Shinobu Ohtaka, per creare questo manga, si è ispirata alla raccolta di novelle "Le mille e una notte", dalla quale riprende l'ambientazione arabeggiante e i nomi di alcuni personaggi. Infatti, in Magi sentirete altri nomi conosciuti, come Morgiana, Jafar, Sinbad ecc. Se la trama non vi ha convinti, non allarmatevi. Magi, infatti, vanta una trama di tutti rispetto, piena di intrecci, intrighi e colpi di scena, con una coerenza mostruosa, anche se parte con un incipit molto semplice e, a tratti, banale. Ah, se proprio volete saperlo, la trama di Magi ruota per la maggior parte intorno alla religione.
Tematiche.
Per chi avesse abbandonato questo manga, consiglio di arrivare almeno al terzo volume, dal quale l'autrice inizierà a mostrare alcune delle tematiche principali di quest'opera: il destino e la morte. Questo manga presente tantissime tematiche serie e per nulla scontate. Abbiamo infatti la schiavitù, il razzismo, la religione, la politica, il commercio, il fato e la morte, che verranno tutte unite in una sola tematica, semplice ma fondamentale; l'essere umano inteso come un essere imperfetto che, in base alle sue azioni, può migliorare o peggiorare. Ma non è finita qui. L'autrice vi porrà delle domande: "Perché esistiamo?" "È meglio una monarchia o una repubblica?" "Perché si deve morire?" "Dobbiamo per forza affidare le cose ad un re oppure siamo capaci di vivere ragionando da soli?" "Che cos'è davvero la morte?". La Ohtaka vi fornirà le sue risposte durante la lettura, ma poi starà a voi scegliere. Difatti, Magi è proprio questo: un invito a riflettere e a ragionare con la nostra testa senza farci influenzare da giudizi altrui.
Personaggi.
Che dire dei personaggi? Fantastici. Non siamo di fronte ai soliti personaggi stereotipati dei battle shonen, ma abbiamo finalmente qualcosa di diverso. Personaggi come Aladdin, Alibaba, Sinbad, Davide e Solomon mi sono rimasti nel cuore. Ogni personaggio è caratterizzato in maniera maniacale, ognuno con proprie idee e convinzioni. Ogni loro azione è coerente con il loro carattere. Una particolare caratteristica dei personaggi di questo manga è che i loro obiettivi e il loro modo di pensare dipende da ciò che hanno vissuto. Ogni personaggio, anche il più insignificante, ha una sua morale. I character design, poi, sono magnifici (in particolare quelli di Aladdin e Davide).
Disegni.
Lo stile di Shinobu Ohtaka è particolare, non tutti potrebbero apprezzarlo. Oggettivamente, però, il tratto è semplice e ben fatto, anche se nel primo volume i disegni molte volte sembrano quasi abbozzati. Dal terzo volume in poi, i disegni si fanno sempre più dinamici e i combattimenti diventano epici e sceneggiati in maniera sublime.
Pro.
- Decisamente originale
- Ambientazione arabeggiante mozzafiato
- Personaggi carismatici in grado di risaltare anche in poche pagine, tutti con degli stupendi character design
- Tematiche serie e per nulla scontate
- Contenuto tremendamente filosofico
- Cura maniacale nei dettagli
- I combattimenti, anche se pochi, sono epici e ben sceneggiati
- Trama piena di intrecci, sempre più approfondita e complessa
Contro.
- Ha un incipit molto semplice
- Non adatto a tutti, chi preferisce i combattimenti alla trama ne stia alla larga
Voto finale: 9,7, che arrotondo a 10
Trama.
"Magi" parla di Aladdin, un enigmatico bambino che, insieme al suo amico Ugo (che poi si scoprirà essere un Djinn, o "Genio"), viaggia per il mondo come se non avesse una vera e propria meta. Dopo varie vicissitudini, Aladdin fa la conoscenza di Alibaba, un ragazzo diciassettenne che lavora per Budel, un facoltoso agricoltore e produttore di vino. Il più grande sogno di Alibaba è quello di conquistare un dungeon, ovvero una delle enigmatiche costruzioni apparse quattordici anni prima. I due stringeranno una solida amicizia, che li spingerà ad esplorare un dungeon insieme; questi sono gli avvenimenti che daranno i natali a qualcosa di più grande. Sicuramente vi sarà già capitato di sentire i nomi dei nostri due protagonisti; ebbene si, l'autrice Shinobu Ohtaka, per creare questo manga, si è ispirata alla raccolta di novelle "Le mille e una notte", dalla quale riprende l'ambientazione arabeggiante e i nomi di alcuni personaggi. Infatti, in Magi sentirete altri nomi conosciuti, come Morgiana, Jafar, Sinbad ecc. Se la trama non vi ha convinti, non allarmatevi. Magi, infatti, vanta una trama di tutti rispetto, piena di intrecci, intrighi e colpi di scena, con una coerenza mostruosa, anche se parte con un incipit molto semplice e, a tratti, banale. Ah, se proprio volete saperlo, la trama di Magi ruota per la maggior parte intorno alla religione.
Tematiche.
Per chi avesse abbandonato questo manga, consiglio di arrivare almeno al terzo volume, dal quale l'autrice inizierà a mostrare alcune delle tematiche principali di quest'opera: il destino e la morte. Questo manga presente tantissime tematiche serie e per nulla scontate. Abbiamo infatti la schiavitù, il razzismo, la religione, la politica, il commercio, il fato e la morte, che verranno tutte unite in una sola tematica, semplice ma fondamentale; l'essere umano inteso come un essere imperfetto che, in base alle sue azioni, può migliorare o peggiorare. Ma non è finita qui. L'autrice vi porrà delle domande: "Perché esistiamo?" "È meglio una monarchia o una repubblica?" "Perché si deve morire?" "Dobbiamo per forza affidare le cose ad un re oppure siamo capaci di vivere ragionando da soli?" "Che cos'è davvero la morte?". La Ohtaka vi fornirà le sue risposte durante la lettura, ma poi starà a voi scegliere. Difatti, Magi è proprio questo: un invito a riflettere e a ragionare con la nostra testa senza farci influenzare da giudizi altrui.
Personaggi.
Che dire dei personaggi? Fantastici. Non siamo di fronte ai soliti personaggi stereotipati dei battle shonen, ma abbiamo finalmente qualcosa di diverso. Personaggi come Aladdin, Alibaba, Sinbad, Davide e Solomon mi sono rimasti nel cuore. Ogni personaggio è caratterizzato in maniera maniacale, ognuno con proprie idee e convinzioni. Ogni loro azione è coerente con il loro carattere. Una particolare caratteristica dei personaggi di questo manga è che i loro obiettivi e il loro modo di pensare dipende da ciò che hanno vissuto. Ogni personaggio, anche il più insignificante, ha una sua morale. I character design, poi, sono magnifici (in particolare quelli di Aladdin e Davide).
Disegni.
Lo stile di Shinobu Ohtaka è particolare, non tutti potrebbero apprezzarlo. Oggettivamente, però, il tratto è semplice e ben fatto, anche se nel primo volume i disegni molte volte sembrano quasi abbozzati. Dal terzo volume in poi, i disegni si fanno sempre più dinamici e i combattimenti diventano epici e sceneggiati in maniera sublime.
Pro.
- Decisamente originale
- Ambientazione arabeggiante mozzafiato
- Personaggi carismatici in grado di risaltare anche in poche pagine, tutti con degli stupendi character design
- Tematiche serie e per nulla scontate
- Contenuto tremendamente filosofico
- Cura maniacale nei dettagli
- I combattimenti, anche se pochi, sono epici e ben sceneggiati
- Trama piena di intrecci, sempre più approfondita e complessa
Contro.
- Ha un incipit molto semplice
- Non adatto a tutti, chi preferisce i combattimenti alla trama ne stia alla larga
Voto finale: 9,7, che arrotondo a 10
Ormai in giro ci sono numerosi Shonen che vengono seguiti dal grande pubblico, ma in questa recensione vi voglio parlare di uno di quelli meno conosciuti e, a mio parere, un capolavoro mancato: Magi.
Sarò sincero: non sono bravo a scrivere le recensioni e quindi cercherò di scrivere in modo sintetico l'essenza dell'opera.
La trama dell'opera è molto intrigante così come l'ambientazione, che richiama evidentemente la fiaba di Aladino.
La trama procede bene per 3/4 dell'opera e per questi 3/4 la potrei definire come bellissima: è un'opera che richiede attenzione nella lettura, non è il classico Shonen dove ci sono solo botte da orbi. Gli scontri ci sono e sono spettacolari, ma le riflessioni dei personaggi restano al centro dell'opera.
Poi però inspiegabilmente la trama negli ultimi capitoli viene affrettata, andando contro una fine che non è malvagia ma non chiude completamente il tutto. Potrei azzardare un paragone con quello che è successo con Bleach.
I personaggi li ho trovati semplicemente stupendi e bene caratterizzati. O per lo meno fino agli ultimi capitoli, dove purtroppo alcuni di essi vengono secondo me ingiustamente abbandonati.
Le tavole sono molto belle, sia negli scontri che nelle parti paesaggistiche. Ogni tanto si può trovare qualche tavola poco dettagliata, ma sono veramente poche a confronto di quelle fatte bene.
In conclusione : per me rimane un buono Shonen e soprattutto diverso dai soliti in giro, ma fa male vedere come un potenziale capolavoro sia stato rovinato nella parte finale dell'opera. Apprezzerei molto qualche capitolo extra per spiegare certe cose del finale, ma dubito che sia una cosa fattibile. Comunque ne consiglio la lettura. Voto: 8,5
Sarò sincero: non sono bravo a scrivere le recensioni e quindi cercherò di scrivere in modo sintetico l'essenza dell'opera.
La trama dell'opera è molto intrigante così come l'ambientazione, che richiama evidentemente la fiaba di Aladino.
La trama procede bene per 3/4 dell'opera e per questi 3/4 la potrei definire come bellissima: è un'opera che richiede attenzione nella lettura, non è il classico Shonen dove ci sono solo botte da orbi. Gli scontri ci sono e sono spettacolari, ma le riflessioni dei personaggi restano al centro dell'opera.
Poi però inspiegabilmente la trama negli ultimi capitoli viene affrettata, andando contro una fine che non è malvagia ma non chiude completamente il tutto. Potrei azzardare un paragone con quello che è successo con Bleach.
I personaggi li ho trovati semplicemente stupendi e bene caratterizzati. O per lo meno fino agli ultimi capitoli, dove purtroppo alcuni di essi vengono secondo me ingiustamente abbandonati.
Le tavole sono molto belle, sia negli scontri che nelle parti paesaggistiche. Ogni tanto si può trovare qualche tavola poco dettagliata, ma sono veramente poche a confronto di quelle fatte bene.
In conclusione : per me rimane un buono Shonen e soprattutto diverso dai soliti in giro, ma fa male vedere come un potenziale capolavoro sia stato rovinato nella parte finale dell'opera. Apprezzerei molto qualche capitolo extra per spiegare certe cose del finale, ma dubito che sia una cosa fattibile. Comunque ne consiglio la lettura. Voto: 8,5
Semplicemente il miglior shonen fantasy mai realizzato fino ad ora.
Shinobu Ohtaka in una ventina di volumi inventa un universo partendo da zero. Qualcosa che nemmeno fumetti con oltre 50 volumi riescono a fare, perché non basta una storia lunga per riuscirci, ma soprattutto un autore con le giuste capacità.
Oltre al genere fantasy, Magi comprende anche il fantapolitico e l'avventura, dettagli da non sottovalutare. Soprattutto perché sono così tanto presenti da poter essere giustamente definito uno shonen fantapolitico.
Sicuramente è diverso dai soliti manga, molto "unico". Riesce ad unire l'avventura e la politica/economia in un'ambientazione esotica ed arabeggiante molto particolare.
La storia è così ben scritta che non ho quasi niente da dire, se non elogi. Come già detto, l'autrice è riuscita a creare un universo narrativo incredibilmente credibile ed accurato. Il mondo ha una sua storia, una genesi ed un'evoluzione. Ogni paese ha una sua cultura ben definita. Ogni personaggio è ben caratterizzato e sempre coerente nello sviluppo con la sua mentalità. L'attenzione dedicata alla stesura della storia è maniacale. Tutto questo senza rinunciare mai a momenti profondi e tematiche stuzzicanti. Dio esiste? Il destino esiste? L'uomo è realmente libero? Perché noi esistiamo? L'uomo è una creatura benevola o malvagia? Come si possono risolvere i problemi dell'umanità? Come si può fermare l'arma di distruzione di massa più tragica e triste della storia dell'uomo, cioè la "guerra"? I paesi culturalmente diversi possono coesistere pacificamente o è solo un'illusione? Come si governa un paese? Può esistere un solo Re? Il mondo ha davvero bisogno di un Re? Ha bisogno di una guida?
Magi cercherà di rispondere a tutte queste domande e molte altre. Anzi, Shinobu Ohtaka tramite la sua opera cercherà di esporre la sua visione ai lettori tramite Magi. Poi sta a voi lettori interpretare le sue parole nel modo che ritenete più giusto.
I disegni sono realmente particolari ed appariscenti, ma l'aspetto più interessante della parte visuale è l'evidente intento creativo e sperimentale di Shinobu Ohtaka. È molto raro vedere shonen che provano a cercare di innovare l'estetica (si contano sulle dita di una mano), quindi sicuramente questo è un "plus" che non deve essere sottovalutato.
Insomma, leggete Magi. Non aspettate, affrettatevi. Non leggere Magi significa non leggere il miglior shonen dai tempi di FMA, nonché uno dei migliori di sempre e che farà scuola per anni a venire da ora. Chiunque vorrà creare un manga di questo genere dovrà assolutamente leggere Magi, oltre a capisaldi come FMA o JoJo. Lettura imprescindibile.
Shinobu Ohtaka in una ventina di volumi inventa un universo partendo da zero. Qualcosa che nemmeno fumetti con oltre 50 volumi riescono a fare, perché non basta una storia lunga per riuscirci, ma soprattutto un autore con le giuste capacità.
Oltre al genere fantasy, Magi comprende anche il fantapolitico e l'avventura, dettagli da non sottovalutare. Soprattutto perché sono così tanto presenti da poter essere giustamente definito uno shonen fantapolitico.
Sicuramente è diverso dai soliti manga, molto "unico". Riesce ad unire l'avventura e la politica/economia in un'ambientazione esotica ed arabeggiante molto particolare.
La storia è così ben scritta che non ho quasi niente da dire, se non elogi. Come già detto, l'autrice è riuscita a creare un universo narrativo incredibilmente credibile ed accurato. Il mondo ha una sua storia, una genesi ed un'evoluzione. Ogni paese ha una sua cultura ben definita. Ogni personaggio è ben caratterizzato e sempre coerente nello sviluppo con la sua mentalità. L'attenzione dedicata alla stesura della storia è maniacale. Tutto questo senza rinunciare mai a momenti profondi e tematiche stuzzicanti. Dio esiste? Il destino esiste? L'uomo è realmente libero? Perché noi esistiamo? L'uomo è una creatura benevola o malvagia? Come si possono risolvere i problemi dell'umanità? Come si può fermare l'arma di distruzione di massa più tragica e triste della storia dell'uomo, cioè la "guerra"? I paesi culturalmente diversi possono coesistere pacificamente o è solo un'illusione? Come si governa un paese? Può esistere un solo Re? Il mondo ha davvero bisogno di un Re? Ha bisogno di una guida?
Magi cercherà di rispondere a tutte queste domande e molte altre. Anzi, Shinobu Ohtaka tramite la sua opera cercherà di esporre la sua visione ai lettori tramite Magi. Poi sta a voi lettori interpretare le sue parole nel modo che ritenete più giusto.
I disegni sono realmente particolari ed appariscenti, ma l'aspetto più interessante della parte visuale è l'evidente intento creativo e sperimentale di Shinobu Ohtaka. È molto raro vedere shonen che provano a cercare di innovare l'estetica (si contano sulle dita di una mano), quindi sicuramente questo è un "plus" che non deve essere sottovalutato.
Insomma, leggete Magi. Non aspettate, affrettatevi. Non leggere Magi significa non leggere il miglior shonen dai tempi di FMA, nonché uno dei migliori di sempre e che farà scuola per anni a venire da ora. Chiunque vorrà creare un manga di questo genere dovrà assolutamente leggere Magi, oltre a capisaldi come FMA o JoJo. Lettura imprescindibile.
Premetto che io non leggo molti manga, ma prevalentemente fumetti occidentali. Leggo solo i manga più importanti a livello "storico" per il fumetto oppure, tramite consiglio di altre persone, quelle opere sconosciute alla massa, ma di qualità. Magi è uno di questi ultimi. Ringrazio chi me lo ha consigliato perché altrimenti mi sarei perso un manga incredibilmente bello.
Mi è piaciuto per un motivo molto semplice: è ben realizzato. Ogni aspetto del manga è stato creato con molta cura. La storia, intelligentemente ispirata alle "Mille è una notte", è davvero ben architettata nonché ben sviluppata con il susseguirsi dei volumi. I personaggi sono tutti interessanti e personalmente adoro la narrazione corale di cui l'autrice fa uso, perché ciò rende possibile l'approfondimento della quasi totalità dei personaggi presenti sulla scena. Ho veramente adorato la sensibilità con cui tratta diverse tematiche pesanti ed importanti, in grado di raggiungere persone di qualsiasi età grazie ai diversi livelli di lettura che il manga possiede.
I disegni sono estremamente curati, anche se non sono tecnicamente complessi. Quello che ho apprezzato di più però è la sperimentazione visiva di diverse tavole. Molto atipiche, delle tavole registicamente ed artisticamente molto originali e coraggiose, che quasi mai si vedono nei manga shonen tipici, quindi è chiaramente percettibile la volontà dell'autrice di "fare di più del necessario".
Insomma, questa storia mi è piaciuta tantissimo, probabilmente è una delle storie più belle che mi è capitata di leggere negli ultimi anni. È un manga che qualsiasi persona, a prescindere dall'orientamento religioso, politico o della razza, può leggere ed affermare "questa storia vale".
Mi è piaciuto per un motivo molto semplice: è ben realizzato. Ogni aspetto del manga è stato creato con molta cura. La storia, intelligentemente ispirata alle "Mille è una notte", è davvero ben architettata nonché ben sviluppata con il susseguirsi dei volumi. I personaggi sono tutti interessanti e personalmente adoro la narrazione corale di cui l'autrice fa uso, perché ciò rende possibile l'approfondimento della quasi totalità dei personaggi presenti sulla scena. Ho veramente adorato la sensibilità con cui tratta diverse tematiche pesanti ed importanti, in grado di raggiungere persone di qualsiasi età grazie ai diversi livelli di lettura che il manga possiede.
I disegni sono estremamente curati, anche se non sono tecnicamente complessi. Quello che ho apprezzato di più però è la sperimentazione visiva di diverse tavole. Molto atipiche, delle tavole registicamente ed artisticamente molto originali e coraggiose, che quasi mai si vedono nei manga shonen tipici, quindi è chiaramente percettibile la volontà dell'autrice di "fare di più del necessario".
Insomma, questa storia mi è piaciuta tantissimo, probabilmente è una delle storie più belle che mi è capitata di leggere negli ultimi anni. È un manga che qualsiasi persona, a prescindere dall'orientamento religioso, politico o della razza, può leggere ed affermare "questa storia vale".
Questo manga mi è piaciuto molto e probabilmente è uno dei migliori fumetti giapponesi degli ultimi 20 anni. Cerco di farvi capire le mie motivazioni.
Shinobu Ohtaka ha creato un universo narrativo estremamente realistico e particolareggiato nel suo contesto, un mondo con le proprie leggi e tradizioni culturali e religiose, approfondito anche politicamente ed economicamente.
Insomma, ha realizzato una "lore" in grado di rendere vivo lo "sfondo" in cui si muovono i personaggi e che si intrecciano per dare vita alla "main story" esplicita. Una storia molto elaborata e profonda, senza errori o forzature, capace di trattare argomenti maturi ed idee interessanti (per esempio ho apprezzato la "visione" che Shinobu Ohtaka ha su Dio e su quello che rappresenta).
I personaggi sono davvero ben scritti e coerenti con le vicende narrate. Veramente impeccabili sotto ogni punto di vista. È una storia che non potrebbe funzionare senza questi specifici personaggi. Se provate ad immaginarli diversamente psicologicamente o caratterialmente vi renderete conto che non sarebbero più coerenti con la storia di Shinobu Ohtaka. Questa è una dimostrazione dello studio che l'autrice ha svolto per la scrittura della sua storia, veramente meticoloso, maniacale.
Ora vi parlo di uno degli aspetti più sottovalutati di Magi: i disegni. Perché sottovalutati? È vero che sono semplici, ma "l'estetica" non lo è assolutamente. C'è una ricercatezza artistica incredibile dietro ai disegni, quindi uno studio non solo tecnico ma anche (e soprattutto) artistico, che secondo me ha un valore di gran lunga superiore ad un disegno eccellente solo dal punto di vista tecnico. Cioè, seriamente, in Magi troverete delle tavole affascinanti ed in grado di "esporre" le tematiche ed i pensieri dei personaggi. Un dettaglio non da poco, riuscire a comunicare emozioni e sensazioni non tramite le parole ma esclusivamente attraverso l'arte visuale è un'abilità più unica che rara. Un altro dettaglio interessante, ma secondario per un manga, ed è un peccato in questo caso, è l'abilità di colorista dell'autrice: strabiliante. Veramente delle capacità da lasciare a bocca aperta, sicuramente è uno dei coloristi migliori dell'intero Giappone. Davvero un peccato che questa sua particolare capacità non possa esprimersi attraverso il "formato" manga, visto che solo le copertine sono colorate (è così brava che anche in bianco e nero si nota chiaramente la sua perizia nell'uso dei colori, rendevi conto). Ohtaka ha fatto passi da gigante rispetto alla sua precedente opera (Sumomomo), è diventata un'artista completa e matura, e da questo punto in poi non può che migliorare. Altissime aspettative per le sue prossime opere. Il suo nome per me è diventato di valore nel panorama fumettistico internazionale, ed ogni volta che vedrò un suo fumetto in fumetteria sicuramente non lo ignorerò.
Non capisco perché molte persone fanno sempre distinzioni tra shonen, seinen, shojo, josei, ecc... A prescindere dal target e dal genere, Magi The Labyrinth of Magic è semplicemente un fumetto incredibile. Un'opera che chiunque può leggere e riconoscerne la qualità. Leggetelo ed apprezzatelo se possibile perché Magi è lo shonen del futuro, un fumetto che non può mancare nella collezione degli appassionati del fumetto giapponese.
Shinobu Ohtaka ha creato un universo narrativo estremamente realistico e particolareggiato nel suo contesto, un mondo con le proprie leggi e tradizioni culturali e religiose, approfondito anche politicamente ed economicamente.
Insomma, ha realizzato una "lore" in grado di rendere vivo lo "sfondo" in cui si muovono i personaggi e che si intrecciano per dare vita alla "main story" esplicita. Una storia molto elaborata e profonda, senza errori o forzature, capace di trattare argomenti maturi ed idee interessanti (per esempio ho apprezzato la "visione" che Shinobu Ohtaka ha su Dio e su quello che rappresenta).
I personaggi sono davvero ben scritti e coerenti con le vicende narrate. Veramente impeccabili sotto ogni punto di vista. È una storia che non potrebbe funzionare senza questi specifici personaggi. Se provate ad immaginarli diversamente psicologicamente o caratterialmente vi renderete conto che non sarebbero più coerenti con la storia di Shinobu Ohtaka. Questa è una dimostrazione dello studio che l'autrice ha svolto per la scrittura della sua storia, veramente meticoloso, maniacale.
Ora vi parlo di uno degli aspetti più sottovalutati di Magi: i disegni. Perché sottovalutati? È vero che sono semplici, ma "l'estetica" non lo è assolutamente. C'è una ricercatezza artistica incredibile dietro ai disegni, quindi uno studio non solo tecnico ma anche (e soprattutto) artistico, che secondo me ha un valore di gran lunga superiore ad un disegno eccellente solo dal punto di vista tecnico. Cioè, seriamente, in Magi troverete delle tavole affascinanti ed in grado di "esporre" le tematiche ed i pensieri dei personaggi. Un dettaglio non da poco, riuscire a comunicare emozioni e sensazioni non tramite le parole ma esclusivamente attraverso l'arte visuale è un'abilità più unica che rara. Un altro dettaglio interessante, ma secondario per un manga, ed è un peccato in questo caso, è l'abilità di colorista dell'autrice: strabiliante. Veramente delle capacità da lasciare a bocca aperta, sicuramente è uno dei coloristi migliori dell'intero Giappone. Davvero un peccato che questa sua particolare capacità non possa esprimersi attraverso il "formato" manga, visto che solo le copertine sono colorate (è così brava che anche in bianco e nero si nota chiaramente la sua perizia nell'uso dei colori, rendevi conto). Ohtaka ha fatto passi da gigante rispetto alla sua precedente opera (Sumomomo), è diventata un'artista completa e matura, e da questo punto in poi non può che migliorare. Altissime aspettative per le sue prossime opere. Il suo nome per me è diventato di valore nel panorama fumettistico internazionale, ed ogni volta che vedrò un suo fumetto in fumetteria sicuramente non lo ignorerò.
Non capisco perché molte persone fanno sempre distinzioni tra shonen, seinen, shojo, josei, ecc... A prescindere dal target e dal genere, Magi The Labyrinth of Magic è semplicemente un fumetto incredibile. Un'opera che chiunque può leggere e riconoscerne la qualità. Leggetelo ed apprezzatelo se possibile perché Magi è lo shonen del futuro, un fumetto che non può mancare nella collezione degli appassionati del fumetto giapponese.
Questo è un manga unico nel suo genere, che io adoro personalmente, che al momento posizionerei molto in alto alla classifica dei miei manga preferiti. Magi contiene tutte le caratteristiche di un classico manga shounen....e qualcosa in più. Infatti questo manga si avvicinerà molto anche al genere psicologico, grazie ad una trama che andrà a toccare nel profondo temi importanti, dalla schiavitù alla politica,dal destino alla religione. Quindi uno shonen atipico sotto molti punti di vista.
Non troverete solo combattimenti e scazzottate ma molte, molte riflessioni e dialoghi.
Ma andiamo con ordine e parliamo dell'ambientazione:
Il manga è basato molto vagamente sulle storie di "le mille e una notte", ritroveremo quindi nomi che probabilmente avrete già sentito nominare come Aladin, Ja'Far, Alibaba e così via.
L'ambientazione è molto vasta, ed i popoli e le nazioni che inabitano questo mondo hanno una cultura che ricorda molto da vicino antiche civiltà realmente esitite: ad esempio l'impero di Rhem ricorda l'impero Romano, L'impero di Ko ricorda l'antica Cina, altri ricordano l'antico Egitto o altri ancora il Medio Oriente. Sembrerebbe assurdo pensare a questi popoli così differenti nello stesso mondo, ma Magi grazie ad una storia complessa ed intrigante, riesce a coinvolgere tutti questi posti lontani fra loro e a legarli in maniera impeccabile. Sparsi per il mondo ed apparsi misteriosamente troviamo inoltre i dungeon, ovvero dei luoghi magici ed estremamente pericolosi al cui interno dimora un Jinn, un genio, che sceglierà chi, a suo giudizio, ha la stoffa per diventare re e donerà a lui i suoi poteri.
In questo mondo tutto nasce da un flusso di energia chiamato Rokh, e quando un essere vivente muore il suo Rokh ritorna nel grande flusso in un ciclo senza fine.
Parliamo ora della trama:
Geniale, mai banale e spesso sorprendente, questo è il punto forte del manga insieme ai personaggi. Quella che può sembrare all'inizio una semplice "caccia al tesoro", si trasforma ben presto in qualcosa di infinitamente più ampio e complesso. I misteri si susseguono e si intrecciano fra loro lasciando sempre la voglia al lettore di capira dove si andrà a finire.
A volte ci potrà sembrare quasi che la mole di enigmi e cose inspiegabili sia fin troppa, e ci chiederemo come farà l'autrice a legare tutto insieme, come farà il tutto ad avere un senso? Non temete. Tutto, e dico proprio tutto quello che non riuscirete a capire, verrà spiegato ed è proprio in questi momenti quando i nodi vengono al pettine che ci si rende conto della complessità e grandiosità della storia.
Come già accennato in precedenza la trama va anche a toccare problemi e dilemmi morali anche molto attuali andando quindi a sfociare in momenti cupi o crudi, ma al contempo presenta anche diversi momenti comici, e a differenza di altri manga dove ci sono siparietti demenziali, a mio parere in Magi i momenti leggeri, fanno veramente tanto ridere, un pò per come sono presentati e un pò per come sono disegnati i personaggi in questi suddetti momenti.
Tutto questo ci porta a parlare dei personaggi, poichè la vera e propria trama parte dall'incontro dei due nostri protagonisti ovvero Aladdin e Alibaba:
Aladdin è un bambino tanto ingenuo e innocente quanto enigmatico e misterioso. Lui stesso sa poco o nulla delle sue origini, e pertanto sa anche molto poco del mondo. Lo vediamo all'inizio del manga portare con è un flauto dal quale riesce a fare uscire un enorme Jinn (a parte la testa...) aggiungendo un altro strato di dubbi su chi sia veramente questo ragazzino dai capelli blu. La sua storia, ricostruire piano piano il suo passato, è un tassello molto importante nella trama globale del manga. Questo significa anche che scopriremo cose nuove su di lui mano a mano che avanzeremo nella storia, facendoci un idea più chiara anche di quale sia il suo scopo, e credetemi, rimarrete sorpresi.
Alibaba Saluja è il nostro secondo protagonista e come per Aladdin, l'autrice ci farà scoprire chi sia veramente solo durante lo svolgimento del manga. Ci viene presentato come un giovane commerciante che incontra Aladdin per puro caso, dando di fatto il via alla loro amicizia e alla storia di Magi. Personaggio molto interessante poichè mosso da intenzioni molto profonde riguardanti il suo paese di origine, Balbadd. Mentre se per Aladdin l'intrigo maggiore si trova nello scavare il suo passato, per Alibaba è un pò il contrario. Il lettore sà che Alibaba sembra destinato a fare qualcosa di grande, ma cosa di preciso non ci è dato saperlo, e potremo capirlo solo con il susseguirsi dei volumi.
Magi presenta inoltre una miriade di personaggi secondari, che provengono da tutto il mondo conosciuto (e a volte oltre....?!?) e ognuno di essi si và ad incastrare perfettamente nel flusso narrativo. Inoltre, sebbene la storia di Magi sia suddivisibile in archi narrativi separati è sempre tenuta insieme da un grande obiettivo finale, quindi anche personaggi secondari che incontriamo all'inizio, ritorneranno con la stessa rilevanza anche più avanti.
Molti di questi personaggi sono molto influenti nel mondo di Magi, e grazie al magistrale modo in cui sono caratterizzati, l'autrice ti lascia sempre con la voglia di scoprire qualcosa in più su di loro. Anche i personaggi minori avranno sempre un opinione importante sulle tematiche morali di cui parlavamo prima, ed ognuno di loro agirà seguendo le proprie intenzioni e modo di pensare, portando a scontri ideologici con il quale il lettore si può più o meno immedesimare. Questo vale anche per quelli che possono sembrare antagonisti e nemici, che possono fare cose anche molto crudeli, ma sempre con un motivo o una ragione scatenante, di fatto sfocando il limite fra il bene e il male e dando a volte al lettore la possibilità di scegliere "da che parte stare". Ne sono esempi Sindbad e Hakuryuu.
Parliamo ora dei disegni:
Sebbene ad un primo impatto i disegni possano non sembrare niente di eccezionale o particolarmente originale, ad un secondo sguardo si noterà uno stile unico e dettagliato, sopratutto per quanto riguarda gli abiti e gli ornamenti dei vari personaggi. Inoltre l'autrice riesce particolarmente bene a rappresentare espressioni facciali cupe, tristi, nei momenti di inquietudine e paura, e allo stesso tempo a mostrarci esilaranti vignette con personaggi stilizzati in maniera comica nelle scenette divertenti.
Vorrei infine soffermarmi un secondo su alcune cose che ritengo siano realizzate estremamente bene in questo manga, ovvero le magie e i Jinn. Con lo svolgersi del manga scopriremo sempre di più riguardo questi due importanti aspetti. L'autrice scenderà molto nel dettaglio per descriverci il funzionamento di entrambi: Scopriremo quindi che le magie sono suddivise in tipi, con svantaggi e vantaggi, cosa succede con un abuso di magia, e quant'altro. Mentre per i Jinn abbiamo un sistema complesso di strumenti metallici dove possono dimorare questi geni, e strumenti del seguace, senza considerare la fighissima magia mutaforma che permette al "padrone" del Jinn di "indossare "il suo potere. Tutte cose spiegate alla perfezione.
In conclusione è un manga davvero particolare, forse non adatto a tutti, ma chi riesce ad apprezzarlo si ritroverà a divorare pagine su pagine come me. Questo manga è seriamente fra i miei preferiti in assoluto, tanto che vorrei leggere di più su questo mondo, le sue stranezze, i suoi imperi e... oh! Mi sono scordato di dirvi una cosa:
Da qualche tempo viene pubblicato anche qui in Italia lo spin-off di Magi ovvero Magi: The adventures of Sindbad. Se siete come me, questo non lo potete perdere. Narra delle vicende di Sindbad, letteralmente fin dalla sua nascita. Sindbad, con i suoi 8 generali, è uno dei personaggi più importanti e intriganti nella storia di Magi, e questo manga parallelo offre finalmente uno sguardo da vicino al capo dell'alleanza dei sette mari. Tutto quello che ho detto riguardo Magi vale anche per questo manga, quindi non avrebbe senso farne una recensione a parte. A mio parere indispensabile per chi davvero si sente immerso nella trama di Magi.
Non troverete solo combattimenti e scazzottate ma molte, molte riflessioni e dialoghi.
Ma andiamo con ordine e parliamo dell'ambientazione:
Il manga è basato molto vagamente sulle storie di "le mille e una notte", ritroveremo quindi nomi che probabilmente avrete già sentito nominare come Aladin, Ja'Far, Alibaba e così via.
L'ambientazione è molto vasta, ed i popoli e le nazioni che inabitano questo mondo hanno una cultura che ricorda molto da vicino antiche civiltà realmente esitite: ad esempio l'impero di Rhem ricorda l'impero Romano, L'impero di Ko ricorda l'antica Cina, altri ricordano l'antico Egitto o altri ancora il Medio Oriente. Sembrerebbe assurdo pensare a questi popoli così differenti nello stesso mondo, ma Magi grazie ad una storia complessa ed intrigante, riesce a coinvolgere tutti questi posti lontani fra loro e a legarli in maniera impeccabile. Sparsi per il mondo ed apparsi misteriosamente troviamo inoltre i dungeon, ovvero dei luoghi magici ed estremamente pericolosi al cui interno dimora un Jinn, un genio, che sceglierà chi, a suo giudizio, ha la stoffa per diventare re e donerà a lui i suoi poteri.
In questo mondo tutto nasce da un flusso di energia chiamato Rokh, e quando un essere vivente muore il suo Rokh ritorna nel grande flusso in un ciclo senza fine.
Parliamo ora della trama:
Geniale, mai banale e spesso sorprendente, questo è il punto forte del manga insieme ai personaggi. Quella che può sembrare all'inizio una semplice "caccia al tesoro", si trasforma ben presto in qualcosa di infinitamente più ampio e complesso. I misteri si susseguono e si intrecciano fra loro lasciando sempre la voglia al lettore di capira dove si andrà a finire.
A volte ci potrà sembrare quasi che la mole di enigmi e cose inspiegabili sia fin troppa, e ci chiederemo come farà l'autrice a legare tutto insieme, come farà il tutto ad avere un senso? Non temete. Tutto, e dico proprio tutto quello che non riuscirete a capire, verrà spiegato ed è proprio in questi momenti quando i nodi vengono al pettine che ci si rende conto della complessità e grandiosità della storia.
Come già accennato in precedenza la trama va anche a toccare problemi e dilemmi morali anche molto attuali andando quindi a sfociare in momenti cupi o crudi, ma al contempo presenta anche diversi momenti comici, e a differenza di altri manga dove ci sono siparietti demenziali, a mio parere in Magi i momenti leggeri, fanno veramente tanto ridere, un pò per come sono presentati e un pò per come sono disegnati i personaggi in questi suddetti momenti.
Tutto questo ci porta a parlare dei personaggi, poichè la vera e propria trama parte dall'incontro dei due nostri protagonisti ovvero Aladdin e Alibaba:
Aladdin è un bambino tanto ingenuo e innocente quanto enigmatico e misterioso. Lui stesso sa poco o nulla delle sue origini, e pertanto sa anche molto poco del mondo. Lo vediamo all'inizio del manga portare con è un flauto dal quale riesce a fare uscire un enorme Jinn (a parte la testa...) aggiungendo un altro strato di dubbi su chi sia veramente questo ragazzino dai capelli blu. La sua storia, ricostruire piano piano il suo passato, è un tassello molto importante nella trama globale del manga. Questo significa anche che scopriremo cose nuove su di lui mano a mano che avanzeremo nella storia, facendoci un idea più chiara anche di quale sia il suo scopo, e credetemi, rimarrete sorpresi.
Alibaba Saluja è il nostro secondo protagonista e come per Aladdin, l'autrice ci farà scoprire chi sia veramente solo durante lo svolgimento del manga. Ci viene presentato come un giovane commerciante che incontra Aladdin per puro caso, dando di fatto il via alla loro amicizia e alla storia di Magi. Personaggio molto interessante poichè mosso da intenzioni molto profonde riguardanti il suo paese di origine, Balbadd. Mentre se per Aladdin l'intrigo maggiore si trova nello scavare il suo passato, per Alibaba è un pò il contrario. Il lettore sà che Alibaba sembra destinato a fare qualcosa di grande, ma cosa di preciso non ci è dato saperlo, e potremo capirlo solo con il susseguirsi dei volumi.
Magi presenta inoltre una miriade di personaggi secondari, che provengono da tutto il mondo conosciuto (e a volte oltre....?!?) e ognuno di essi si và ad incastrare perfettamente nel flusso narrativo. Inoltre, sebbene la storia di Magi sia suddivisibile in archi narrativi separati è sempre tenuta insieme da un grande obiettivo finale, quindi anche personaggi secondari che incontriamo all'inizio, ritorneranno con la stessa rilevanza anche più avanti.
Molti di questi personaggi sono molto influenti nel mondo di Magi, e grazie al magistrale modo in cui sono caratterizzati, l'autrice ti lascia sempre con la voglia di scoprire qualcosa in più su di loro. Anche i personaggi minori avranno sempre un opinione importante sulle tematiche morali di cui parlavamo prima, ed ognuno di loro agirà seguendo le proprie intenzioni e modo di pensare, portando a scontri ideologici con il quale il lettore si può più o meno immedesimare. Questo vale anche per quelli che possono sembrare antagonisti e nemici, che possono fare cose anche molto crudeli, ma sempre con un motivo o una ragione scatenante, di fatto sfocando il limite fra il bene e il male e dando a volte al lettore la possibilità di scegliere "da che parte stare". Ne sono esempi Sindbad e Hakuryuu.
Parliamo ora dei disegni:
Sebbene ad un primo impatto i disegni possano non sembrare niente di eccezionale o particolarmente originale, ad un secondo sguardo si noterà uno stile unico e dettagliato, sopratutto per quanto riguarda gli abiti e gli ornamenti dei vari personaggi. Inoltre l'autrice riesce particolarmente bene a rappresentare espressioni facciali cupe, tristi, nei momenti di inquietudine e paura, e allo stesso tempo a mostrarci esilaranti vignette con personaggi stilizzati in maniera comica nelle scenette divertenti.
Vorrei infine soffermarmi un secondo su alcune cose che ritengo siano realizzate estremamente bene in questo manga, ovvero le magie e i Jinn. Con lo svolgersi del manga scopriremo sempre di più riguardo questi due importanti aspetti. L'autrice scenderà molto nel dettaglio per descriverci il funzionamento di entrambi: Scopriremo quindi che le magie sono suddivise in tipi, con svantaggi e vantaggi, cosa succede con un abuso di magia, e quant'altro. Mentre per i Jinn abbiamo un sistema complesso di strumenti metallici dove possono dimorare questi geni, e strumenti del seguace, senza considerare la fighissima magia mutaforma che permette al "padrone" del Jinn di "indossare "il suo potere. Tutte cose spiegate alla perfezione.
In conclusione è un manga davvero particolare, forse non adatto a tutti, ma chi riesce ad apprezzarlo si ritroverà a divorare pagine su pagine come me. Questo manga è seriamente fra i miei preferiti in assoluto, tanto che vorrei leggere di più su questo mondo, le sue stranezze, i suoi imperi e... oh! Mi sono scordato di dirvi una cosa:
Da qualche tempo viene pubblicato anche qui in Italia lo spin-off di Magi ovvero Magi: The adventures of Sindbad. Se siete come me, questo non lo potete perdere. Narra delle vicende di Sindbad, letteralmente fin dalla sua nascita. Sindbad, con i suoi 8 generali, è uno dei personaggi più importanti e intriganti nella storia di Magi, e questo manga parallelo offre finalmente uno sguardo da vicino al capo dell'alleanza dei sette mari. Tutto quello che ho detto riguardo Magi vale anche per questo manga, quindi non avrebbe senso farne una recensione a parte. A mio parere indispensabile per chi davvero si sente immerso nella trama di Magi.
Magi è stato uno dei manga che ho apprezzato di più tra tutti quelli che ho letto, quindi ci terrei ad elencare i punti salienti, sia dei meriti sia dei difetti, che ho riscontrato.
Innanzitutto inizierei con l'elogiare l'autrice per la fantasia cui ha fatto ricorso, creando una storia eccezionale nei particolari. Molti difatti, imbattendosi nel tema religioso, tendono a metterlo in secondo piano per evitare conflitti, oppure si attengono ai classici. Ohtaka invece,come raramente succede, ha voluto spontaneamente sperimentare qualcosa di nuovo, o per lo meno qualcosa in cui io non mi ero mai imbattuta, un creatore completamente diverso da come possiamo immaginarlo, lontano dagli stereotipi comuni, un creatore di deduzione incerta, che assume le sembianze di un semplice ammasso di energia dotato di propaggini che si protende dal cielo verso la Terra quando viene richiamato o quando lo ritiene necessario. La fantasia mitica unita a quella dei neologismi è sicuramente un punto davvero lodevole a favore della storia, devo ammettere.
I disegni sono ottimi, sebbene abbia notato somiglianze troppo evidenti tra alcuni personaggi: avevo inizialmente confuso Aladdin e Solomon, e mi sono confusamente protratta nella lettura per capitoli interi. D'altro canto c'è da ammettere che coesistono un innumerevole quantità di personaggi in questo manga e disegnarli tutti ben distinti e differenti sarebbe sinonimo di perfezione assoluta, quindi qualche difetto a proposito lo tralascerei volentieri, giacché nel complesso vale poco questa sottigliezza. Ogni personaggio poi ha la sua determinata psicologia e morale, ognuno col suo carattere, quasi tutti stabili delle proprie convinzioni. Tuttavia non mancano certo i colpi di scena; alcuni di questi mi hanno veramente impressionato, soprattutto la tormentata vicenda di Kassim e la fine del 20esimo volume con Hakuryuu e Judal.
Fortunatamente non ho riscontrato la frequente abitudine di gettare alcuni personaggi, magari secondari, nel dimenticatoio, in quanto anch'essi vengono ripresi e resi importanti in qualche determinato modo.
I dialoghi sono diretti e intrinsechi di emozioni, supportati dalle espressioni mimiche dei personaggi, regolarmente accentuate in base alla situazione e ai personaggi.
La vicenda, i segreti e i colpi di scena sconvolgono e ammaliano al contempo, e si sviluppano attorno ad una trama ben delineata, che viene scoperta man mano dal lettore.
Un punto a sfavore tuttavia è che va fatta notare la banalità dell'intreccio degli ultimi volumi, a partire dal 21-22. Considerando il tema della guerra, sicuramente validissimo e ben trattato, possiamo denotare come sia i re Sindbad e Koen, affiancato dal fratello Komei, ambiscano a creare un continente unito e senza conflitti, seppur per raggiungere tale determinato scopo essi utilizzino mezzi definiti dalla stessa autrice "vili", ovvero, detto in breve, combattendo la guerra con la guerra. E' una tematica questa affrontata già altre volte precedentemente, e la somiglianza più assurda l'ho riscontrata con l'anime Densetsu No Yuusha No Densetsu, nel quale sia il re Sion che il re Riphael bramano la creazione del medesimo regno senza guerre. In entrambi la tematica della guerra, così come di conseguenza quella della pace, viene districata dai personaggi nel medesimo modo, dunque a mio parere questa banalità poteva essere evitata.
Sono convinta tuttavia che la risoluzione sarà degna di tutto il bellissimo percorso del manga.
Innanzitutto inizierei con l'elogiare l'autrice per la fantasia cui ha fatto ricorso, creando una storia eccezionale nei particolari. Molti difatti, imbattendosi nel tema religioso, tendono a metterlo in secondo piano per evitare conflitti, oppure si attengono ai classici. Ohtaka invece,come raramente succede, ha voluto spontaneamente sperimentare qualcosa di nuovo, o per lo meno qualcosa in cui io non mi ero mai imbattuta, un creatore completamente diverso da come possiamo immaginarlo, lontano dagli stereotipi comuni, un creatore di deduzione incerta, che assume le sembianze di un semplice ammasso di energia dotato di propaggini che si protende dal cielo verso la Terra quando viene richiamato o quando lo ritiene necessario. La fantasia mitica unita a quella dei neologismi è sicuramente un punto davvero lodevole a favore della storia, devo ammettere.
I disegni sono ottimi, sebbene abbia notato somiglianze troppo evidenti tra alcuni personaggi: avevo inizialmente confuso Aladdin e Solomon, e mi sono confusamente protratta nella lettura per capitoli interi. D'altro canto c'è da ammettere che coesistono un innumerevole quantità di personaggi in questo manga e disegnarli tutti ben distinti e differenti sarebbe sinonimo di perfezione assoluta, quindi qualche difetto a proposito lo tralascerei volentieri, giacché nel complesso vale poco questa sottigliezza. Ogni personaggio poi ha la sua determinata psicologia e morale, ognuno col suo carattere, quasi tutti stabili delle proprie convinzioni. Tuttavia non mancano certo i colpi di scena; alcuni di questi mi hanno veramente impressionato, soprattutto la tormentata vicenda di Kassim e la fine del 20esimo volume con Hakuryuu e Judal.
Fortunatamente non ho riscontrato la frequente abitudine di gettare alcuni personaggi, magari secondari, nel dimenticatoio, in quanto anch'essi vengono ripresi e resi importanti in qualche determinato modo.
I dialoghi sono diretti e intrinsechi di emozioni, supportati dalle espressioni mimiche dei personaggi, regolarmente accentuate in base alla situazione e ai personaggi.
La vicenda, i segreti e i colpi di scena sconvolgono e ammaliano al contempo, e si sviluppano attorno ad una trama ben delineata, che viene scoperta man mano dal lettore.
Un punto a sfavore tuttavia è che va fatta notare la banalità dell'intreccio degli ultimi volumi, a partire dal 21-22. Considerando il tema della guerra, sicuramente validissimo e ben trattato, possiamo denotare come sia i re Sindbad e Koen, affiancato dal fratello Komei, ambiscano a creare un continente unito e senza conflitti, seppur per raggiungere tale determinato scopo essi utilizzino mezzi definiti dalla stessa autrice "vili", ovvero, detto in breve, combattendo la guerra con la guerra. E' una tematica questa affrontata già altre volte precedentemente, e la somiglianza più assurda l'ho riscontrata con l'anime Densetsu No Yuusha No Densetsu, nel quale sia il re Sion che il re Riphael bramano la creazione del medesimo regno senza guerre. In entrambi la tematica della guerra, così come di conseguenza quella della pace, viene districata dai personaggi nel medesimo modo, dunque a mio parere questa banalità poteva essere evitata.
Sono convinta tuttavia che la risoluzione sarà degna di tutto il bellissimo percorso del manga.
Questo manga è strabiliante. Probabilmente l'unico termine in grado di esprimerne le qualità è "capolavoro".
La storia è la migliore che io abbia mai visto in uno shonen, con un livello di scrittura e pianificazione senza precedenti. Non esistono capitoli inutili ai fini della storia (filler), e ciò è straordinario se si pensa che è pubblicato su una rivista settimanale (di solito nei settimanali, rispetto ai manga mensili, è molto facile trovare capitoli che non aggiungono nulla alla storia).
Aggiungo che a rendere la storia così bella nel complesso sono anche l'originalità (sia la storia sia l'universo, un mondo fantasy totalmente nuovo, che non riprende i classici canoni), le tematiche, la maturità e la brutalità contenutevi. Mai visto una fantapolitica fatta meglio in un altro shonen. E mai visto una crudeltà così esplicita in un altro shonen, che arriva persino al punto di creare delle scene gore, nel vero senso del termine.
I combattimenti non sono l'obiettivo di Magi. Sono solo un espediente narrativo per raccontare altro. Ciò non significa che non sono fatti bene, anzi. Alcuni sono davvero spettacolari sotto ogni punto di vista, soprattutto grazie allo stile con cui l'autrice li disegna, rendendoli esageratamente folli.
I personaggi sono molto completi. Forse questo manga ne contiene alcuni tra i migliori mai visti in uno shonen. Non voglio approfondire i personaggi perché vi potrei rovinare la lettura, però vorrei soffermarmi specialmente su Alibaba Saluja. Un personaggio che apparentemente sembra il solito protagonista dei classici shonen, ma vi consiglio di prestare molta attenzione alle sue azioni, pensieri, come viene trattato dal mondo circostante e dall'autrice, e vi renderete conto di come Alibaba sia in realtà tutto il contrario di quello che un protagonista shonen dovrebbe essere.
I disegni, secondo me, non sono adatti al target di questo manga (shonen). Quindi sarebbe l'unico vero difetto, ma è molto soggettivo perché nessuno può dire qual è lo stile adatto per gli shonen. Insomma, i disegni sono belli, nulla da dire su questo, solo che personalmente penso che non siano adatti a questo target di manga.
Comunque, se mai qualcuno mi chiedesse che shonen consiglio come lettura, risponderei sicuramente con Magi oppure FMA, non per niente Magi e FMA sono gli unici shonen manga post 2000 che si possono definire capolavori.
Quindi, manga assolutamente consigliato. Non fatevelo scappare, uno dei pilastri shonen della nuova generazione.
La storia è la migliore che io abbia mai visto in uno shonen, con un livello di scrittura e pianificazione senza precedenti. Non esistono capitoli inutili ai fini della storia (filler), e ciò è straordinario se si pensa che è pubblicato su una rivista settimanale (di solito nei settimanali, rispetto ai manga mensili, è molto facile trovare capitoli che non aggiungono nulla alla storia).
Aggiungo che a rendere la storia così bella nel complesso sono anche l'originalità (sia la storia sia l'universo, un mondo fantasy totalmente nuovo, che non riprende i classici canoni), le tematiche, la maturità e la brutalità contenutevi. Mai visto una fantapolitica fatta meglio in un altro shonen. E mai visto una crudeltà così esplicita in un altro shonen, che arriva persino al punto di creare delle scene gore, nel vero senso del termine.
I combattimenti non sono l'obiettivo di Magi. Sono solo un espediente narrativo per raccontare altro. Ciò non significa che non sono fatti bene, anzi. Alcuni sono davvero spettacolari sotto ogni punto di vista, soprattutto grazie allo stile con cui l'autrice li disegna, rendendoli esageratamente folli.
I personaggi sono molto completi. Forse questo manga ne contiene alcuni tra i migliori mai visti in uno shonen. Non voglio approfondire i personaggi perché vi potrei rovinare la lettura, però vorrei soffermarmi specialmente su Alibaba Saluja. Un personaggio che apparentemente sembra il solito protagonista dei classici shonen, ma vi consiglio di prestare molta attenzione alle sue azioni, pensieri, come viene trattato dal mondo circostante e dall'autrice, e vi renderete conto di come Alibaba sia in realtà tutto il contrario di quello che un protagonista shonen dovrebbe essere.
I disegni, secondo me, non sono adatti al target di questo manga (shonen). Quindi sarebbe l'unico vero difetto, ma è molto soggettivo perché nessuno può dire qual è lo stile adatto per gli shonen. Insomma, i disegni sono belli, nulla da dire su questo, solo che personalmente penso che non siano adatti a questo target di manga.
Comunque, se mai qualcuno mi chiedesse che shonen consiglio come lettura, risponderei sicuramente con Magi oppure FMA, non per niente Magi e FMA sono gli unici shonen manga post 2000 che si possono definire capolavori.
Quindi, manga assolutamente consigliato. Non fatevelo scappare, uno dei pilastri shonen della nuova generazione.
Oserei definire "Magi" un capolavoro, pur essendo ancora in corso di pubblicazione.
Mai come "Magi" un manga shonen mi ha tanto soddisfatto. Un'opera davvero unica, letteralmente. Tantissimi dialoghi lunghi, pochi combattimenti, guerre, intrighi politici, politica ed economia. Ho pensato, "ma sei pazza Shinobu Ohtaka"? Un battle shonen incentrato su argomenti del genere? La mia paura era la limitazione dei manga shonen, la limitazione che le riviste shonen impongono. Ma adesso, dopo più di 28 volumi letti, posso affermare che sbagliavo a pensarla così. Proprio così, perché Shinobu Ohtaka se ne frega altamente delle limitazioni che le riviste shonen impongono, disegna su carta persino delle scene che mai mi sarei aspettato di vedere in uno shonen (oltre a teste mozzate, arti tagliati e guerre in cui è possibile vedere ben di peggio, se non ricordo male, ho pure intravisto una scena di sesso, ma che solo un occhio attento può notare).
Insomma, per me è stata una grande rivelazione.
Bella storia e originale (dialoghi davvero ben scritti e struttura narrativa complessa e articolata), belle ambientazioni (molto varie e ben descritte, si passa dal medio-oriente all'antica Roma, Impero Persiano, Impero Cinese, e non solo), bellissimi personaggi (tutti vengono approfonditi come si deve, persino i personaggi che non sembrano dei protagonisti hanno degli archi incentrati su di loro) e bei disegni. Un punto in particolare che vorrei trattare sono i combattimenti. Molti dicono che non sono belli, ma sono totalmente in disaccordo. Vero che alcuni, visto lo stile di Ohtaka, non sono esteticamente ottimi, ma sono ben ragionati e ben costruiti. E secondo me è questa la cosa più importante in un combattimento. Mi basterebbe citare anche solo il combattimento fra Alibaba e Hakuryuu per distruggere queste affermazioni, visto che è perfetto sotto ogni punto di vista: disegni, regia, impostazione delle tavole, logica. Pensavo che il combattimento fra Goku e Frezzer fosse il migliore mai rappresentato su carta in uno shonen, ma Alibaba VS Hakuryuu è ben superiore. Un combattimento con immagini in sequenza cinematografica che solo in "One-punch man" (seinen) ho visto prima. E non solo, una tensione che nessun altro combattimento mi ha mai dato, visto che in "Magi" il "pericolo" esiste veramente.
"Magi" lo consiglio a chiunque, soprattutto a chi cerca qualcosa di diverso dal solito. Non fermatevi all'apparenza.
Mai come "Magi" un manga shonen mi ha tanto soddisfatto. Un'opera davvero unica, letteralmente. Tantissimi dialoghi lunghi, pochi combattimenti, guerre, intrighi politici, politica ed economia. Ho pensato, "ma sei pazza Shinobu Ohtaka"? Un battle shonen incentrato su argomenti del genere? La mia paura era la limitazione dei manga shonen, la limitazione che le riviste shonen impongono. Ma adesso, dopo più di 28 volumi letti, posso affermare che sbagliavo a pensarla così. Proprio così, perché Shinobu Ohtaka se ne frega altamente delle limitazioni che le riviste shonen impongono, disegna su carta persino delle scene che mai mi sarei aspettato di vedere in uno shonen (oltre a teste mozzate, arti tagliati e guerre in cui è possibile vedere ben di peggio, se non ricordo male, ho pure intravisto una scena di sesso, ma che solo un occhio attento può notare).
Insomma, per me è stata una grande rivelazione.
Bella storia e originale (dialoghi davvero ben scritti e struttura narrativa complessa e articolata), belle ambientazioni (molto varie e ben descritte, si passa dal medio-oriente all'antica Roma, Impero Persiano, Impero Cinese, e non solo), bellissimi personaggi (tutti vengono approfonditi come si deve, persino i personaggi che non sembrano dei protagonisti hanno degli archi incentrati su di loro) e bei disegni. Un punto in particolare che vorrei trattare sono i combattimenti. Molti dicono che non sono belli, ma sono totalmente in disaccordo. Vero che alcuni, visto lo stile di Ohtaka, non sono esteticamente ottimi, ma sono ben ragionati e ben costruiti. E secondo me è questa la cosa più importante in un combattimento. Mi basterebbe citare anche solo il combattimento fra Alibaba e Hakuryuu per distruggere queste affermazioni, visto che è perfetto sotto ogni punto di vista: disegni, regia, impostazione delle tavole, logica. Pensavo che il combattimento fra Goku e Frezzer fosse il migliore mai rappresentato su carta in uno shonen, ma Alibaba VS Hakuryuu è ben superiore. Un combattimento con immagini in sequenza cinematografica che solo in "One-punch man" (seinen) ho visto prima. E non solo, una tensione che nessun altro combattimento mi ha mai dato, visto che in "Magi" il "pericolo" esiste veramente.
"Magi" lo consiglio a chiunque, soprattutto a chi cerca qualcosa di diverso dal solito. Non fermatevi all'apparenza.
Io non ho parole. Un'opera che non è quasi stata publicizzata in italia, iniziata per puro caso vedendo qualche volume in fumetteria, da cui non mi aspettavo davvero nulla, mi ha totalmente stravolto, tanto da obbligarmi a mettermi in pari con le uscite giapponesi. Negli ultimi anni ho letto tanti shonen, tra cui i più famosi: "The Seven Deadly Sins", "One Piece", "Naruto", "Toriko", "L'Attacco dei Giganti", "Medaka Box", "Creature Arcane". Questi ultimi due sono davvero eccezionali, li consideravo i migliori shonen della nuova generazione prima di ritrovarmi fra le mani questo fumetto apparentemente inutile intitolato "Magi - The Labyrinth of Magic."
"Full Metal Alchemist" e "Hunter x Hunter" sono i manga che io ho sempre considerato l'apice degli shonen. Pur con i loro difetti, entrambi sono eccellenti in diversi aspetti, per esempio, il primo nella sua capacità di presentare in soli 27 volumi una bellissima storia senza sbavature e cali con il passare dei volumi, oppure il secondo che dal lato prettamente "battle" presenta una qualità indiscussa e senza rivali. Attualmente non la penso più così, perché a queste due serie devo obbligatoriamente aggiungere "Magi". Questo manga di Shinobu Ohtaka supera persino i due citati prima sotto diversi punti di vista, secondo me. "FMA" è davvero bello, ma tutto sommato la sceneggiatura, pur essendo ben scritta, è molto semplice e la parte battle non è il massimo. "HxH" invece ha una componente narrativa ancora più semplice e nemmeno tanto articolata e interessante, non consiglierei mai questo manga a chi vuole leggere una bella storia, ma solo a chi cerca battaglie ben fatte e buoni personaggi. "Magi", invece, non solo prende il meglio di queste due opere, ma aggiunge pure del suo, una sceneggiatura complessa e articolata che rasenta la perfezione e delle battaglie di buon livello.
Come già detto, la sceneggiatura è ottima. Una storia bellissima, che introduce anche cose mai viste prima in uno shonen di questa tipologia, come la politica e l'economia. E non è tutto, comprende anche tantissime tematiche mature come la schiavitù, il razzismo, le differenze sociali e culturali, il destino, e non solo; cose che mai mi sarei aspettato di vedere in uno shonen sviluppate in questo modo. Infatti, contiene delle scene davvero crude ed esplicite che non ho mai visto in nessun altro shonen. Vero, anche "Hunter x Hunter" e "l'Attacco dei Giganti" ne contengono, ma non così esplicite e funzionali come in "Magi".
Dei personaggi non ne parlo molto, questi vanno scoperti leggendo il manga personalmente. Ma posso dirvi che sono tutti davvero ben costruiti e funzionali alla storia, ed il bello è che non si sa veramente chi è il protagonista di questa storia, perché l'autrice non ci fa vedere un solo punto di vista, ma tanti, che rende il tutto più interessante e poco prevedibile.
Graficamente il livello è davvero buono, alcune tavole contengono tantissimi particolari mentre altre meno, a seconda delle necessità. Quello che più mi ha colpito però è la sperimentazione dell'autrice. Era davvero da tanto tempo che non vedevo delle tavole così "diverse" dal solito.
Insomma, leggetelo. Secondo me è una lettura obbligatoria, insieme a "FMA" e "HxH", per chi si vuole avvicinare agli shonen manga di qualità. Non ve ne pentirete.
"Full Metal Alchemist" e "Hunter x Hunter" sono i manga che io ho sempre considerato l'apice degli shonen. Pur con i loro difetti, entrambi sono eccellenti in diversi aspetti, per esempio, il primo nella sua capacità di presentare in soli 27 volumi una bellissima storia senza sbavature e cali con il passare dei volumi, oppure il secondo che dal lato prettamente "battle" presenta una qualità indiscussa e senza rivali. Attualmente non la penso più così, perché a queste due serie devo obbligatoriamente aggiungere "Magi". Questo manga di Shinobu Ohtaka supera persino i due citati prima sotto diversi punti di vista, secondo me. "FMA" è davvero bello, ma tutto sommato la sceneggiatura, pur essendo ben scritta, è molto semplice e la parte battle non è il massimo. "HxH" invece ha una componente narrativa ancora più semplice e nemmeno tanto articolata e interessante, non consiglierei mai questo manga a chi vuole leggere una bella storia, ma solo a chi cerca battaglie ben fatte e buoni personaggi. "Magi", invece, non solo prende il meglio di queste due opere, ma aggiunge pure del suo, una sceneggiatura complessa e articolata che rasenta la perfezione e delle battaglie di buon livello.
Come già detto, la sceneggiatura è ottima. Una storia bellissima, che introduce anche cose mai viste prima in uno shonen di questa tipologia, come la politica e l'economia. E non è tutto, comprende anche tantissime tematiche mature come la schiavitù, il razzismo, le differenze sociali e culturali, il destino, e non solo; cose che mai mi sarei aspettato di vedere in uno shonen sviluppate in questo modo. Infatti, contiene delle scene davvero crude ed esplicite che non ho mai visto in nessun altro shonen. Vero, anche "Hunter x Hunter" e "l'Attacco dei Giganti" ne contengono, ma non così esplicite e funzionali come in "Magi".
Dei personaggi non ne parlo molto, questi vanno scoperti leggendo il manga personalmente. Ma posso dirvi che sono tutti davvero ben costruiti e funzionali alla storia, ed il bello è che non si sa veramente chi è il protagonista di questa storia, perché l'autrice non ci fa vedere un solo punto di vista, ma tanti, che rende il tutto più interessante e poco prevedibile.
Graficamente il livello è davvero buono, alcune tavole contengono tantissimi particolari mentre altre meno, a seconda delle necessità. Quello che più mi ha colpito però è la sperimentazione dell'autrice. Era davvero da tanto tempo che non vedevo delle tavole così "diverse" dal solito.
Insomma, leggetelo. Secondo me è una lettura obbligatoria, insieme a "FMA" e "HxH", per chi si vuole avvicinare agli shonen manga di qualità. Non ve ne pentirete.
"Magi - The Labyrinth of Magic" è un capolavoro. Il miglior shonen fantasy mai creato, che verrà sicuramente ricordato per molto tempo per le sue qualità e innovazioni.
Uno dei motivi principali per cui ho definito "Magi" un capolavoro è il sorpasso del proprio target. È una cosa che pochissimi autori hanno il coraggio di fare, ma fortunatamente c'è qualcuno che lo possiede.
Passiamo ora alla parte "tecnica".
Primo punto: la sceneggiatura. Rasenta la perfezione, una costruzione dell'intreccio assolutamente non banale, molto fresca e innovativa. Ma di che cosa parla questa storia? In poche parole, Magi parla di conflitti tra nazioni in un mondo decadente e disorganizzato.
Secondo punto: personaggi. Stessa cosa del punto precedente. Ogni personaggio è importante e non banale. Tutti i personaggi principali vengono tinti di un enorme carisma (per esempio Sindbad, Kouen o Muu) e approfonditi molto, ed alcuni di loro in una maniera meravigliosa, per esempio Alibaba o Hakuryuu.
Terzo punto: disegni. Ben fatti, leggeri quando serve e molto dettagliati quando necessario. Oltretutto sono molto originali, non esiste nessun altro disegnatore al mondo con un stile simile. Meravigliose le copertine, dettaglio da non sottovalutare, visto che sono anche il principale motivo che mi ha fatto avvicinare a "Magi".
Quindi, il voto finale è 10. Sembra esagerato? Non lo è. Anche se volessi dare un voto minore, non potrei farlo, perché non ci sono vere critiche negative che potrei fare a "Magi".
Opera consigliata a chiunque, in particolar modo a chi cerca uno shonen atipico, molto diverso dal solito, e a chi preferisce ben altro alle solite semplici battaglie e poco contenuto.
Uno dei motivi principali per cui ho definito "Magi" un capolavoro è il sorpasso del proprio target. È una cosa che pochissimi autori hanno il coraggio di fare, ma fortunatamente c'è qualcuno che lo possiede.
Passiamo ora alla parte "tecnica".
Primo punto: la sceneggiatura. Rasenta la perfezione, una costruzione dell'intreccio assolutamente non banale, molto fresca e innovativa. Ma di che cosa parla questa storia? In poche parole, Magi parla di conflitti tra nazioni in un mondo decadente e disorganizzato.
Secondo punto: personaggi. Stessa cosa del punto precedente. Ogni personaggio è importante e non banale. Tutti i personaggi principali vengono tinti di un enorme carisma (per esempio Sindbad, Kouen o Muu) e approfonditi molto, ed alcuni di loro in una maniera meravigliosa, per esempio Alibaba o Hakuryuu.
Terzo punto: disegni. Ben fatti, leggeri quando serve e molto dettagliati quando necessario. Oltretutto sono molto originali, non esiste nessun altro disegnatore al mondo con un stile simile. Meravigliose le copertine, dettaglio da non sottovalutare, visto che sono anche il principale motivo che mi ha fatto avvicinare a "Magi".
Quindi, il voto finale è 10. Sembra esagerato? Non lo è. Anche se volessi dare un voto minore, non potrei farlo, perché non ci sono vere critiche negative che potrei fare a "Magi".
Opera consigliata a chiunque, in particolar modo a chi cerca uno shonen atipico, molto diverso dal solito, e a chi preferisce ben altro alle solite semplici battaglie e poco contenuto.
"Magi - The Labyrinth of Magic", un'opera che mai avrei pensato potesse piacermi, mi ha completamente ammaliato. Non capisco come sia possibile che qui sia passata quasi completamente inosservata, contrariamente al resto del mondo. Ed è proprio questo che mi spinge a fare questa recensione: far conoscere il più possibile Magi.
Partiamo con una breve introduzione: che cos'è Magi? È un manga di Shinobu Ohtaka, nato nel 2009 sulle pagine della famosa rivista "Weekly Shonen Sunday" della casa editrice "Shogakukan".
Detto questo, è ora di iniziare. Magi è un manga che ha saputo imparare da tutti i suoi predecessori e quindi evitare tutti i soliti cliché e stereotipi del genere. Questa è una grande forza dell'opera, ma non la sola; Shinobu Ohtaka aggiunge anche delle vere e proprie "innovazioni" nel panorama degli shonen manga, sia dal punto di vista registico che narrativo.
Ora parliamo della storia. È qualcosa di unico, che mai potrete trovare in un'altra opera (a meno che non sia un plagio). Oltre questo, è eccellentemente costruita, sicuramente pensata in anticipo non di poco (lo si capisce benissimo leggendolo, si vede chiaramente che l'autrice è a conoscenza di tutto quello che succederà e di tutto quello che è successo prima).
La cosa straordinaria è che si tratta di un manga settimanale. Proprio così, pur essendo settimanale, la storia di Magi è eccellente sotto ogni punto di vista. Penso di non aver mai letto un manga settimanale con una qualità alta e costante come quella di Magi.
Ora parliamo delle tematiche che questa storia affronta. L'amicizia, la povertà, la politica, la guerra, l'economia, la ricchezza, le differenze sociali, il razzismo, la giustizia, il male, il destino, cosa significa governare un paese e non solo. Sicuramente non poche, ma non è questa la cosa rilevante. Un'opera può trattare quante tematiche vuole, ma se lo fa con superficialità, senza approfondimento e sviluppo, vale poco. Fortunatamente, non è questo il caso, senza dubbio. Tutte le tematiche vengono affrontate con un alto livello di maturità; l'autrice fa quello che vuole e come vuole, e se ne frega se viene considerata crudele.
Ora parliamo dei disegni. Un po' strani, ma belli, soprattutto registicamente, e spesso si arriva ad un livello di dettaglio molto elevato. Da notare che gli sfondi sono quasi sempre presenti e ben disegnati.
Ora parliamo dei personaggi. Piccola nota che tanto piccola non è: i personaggi hanno tutti lo stesso livello di importanza. Non equivocate le mie parole, con quanto detto precedentemente intendo che l'autrice tratta i personaggi allo stesso modo, senza metterne uno in risalto rispetto ad un altro, tutti allo stesso livello. Questo è un grande punto di forza, che permette un buon sviluppo di tutti i personaggi e un cambio dei punti di vista per variare e rendere più interessante la storia. Infatti è così, tutti sono ben caratterizzati e carismatici, sia dal punto di vista grafico che interiore. Insomma, c'è poco da dire, visto che praticamente sotto questo aspetto è perfetto o quasi. Fra i personaggi più presenti, do una medaglia d'onore ad Alibaba Saluja: il miglior protagonista mai visto in uno shonen (persino superiore ai due fratelli di Full Metal Alchemist, a cui penso che l'autrice si sia ispirata per la creazione di Alibaba, vista la "particolarità" che ha in comune con i due personaggi di FMA e che sembra quasi un omaggio a questi ultimi).
Recensione conclusa, anche se avrei molto altro da aggiungere, ma non lo farò perché non voglio rovinarvi la lettura con gli spoiler.
"Magi - The Labyrinth of Magic" è uno dei migliori shonen di sempre, quindi, ovviamente, consigliato a tutti, soprattutto a chi cerca qualcosa di maturo, a chi sopporta tanti dialoghi o a chi cerca qualcosa di diverso e non il solito shonen pieno di mazzate e niente sostanza.
Partiamo con una breve introduzione: che cos'è Magi? È un manga di Shinobu Ohtaka, nato nel 2009 sulle pagine della famosa rivista "Weekly Shonen Sunday" della casa editrice "Shogakukan".
Detto questo, è ora di iniziare. Magi è un manga che ha saputo imparare da tutti i suoi predecessori e quindi evitare tutti i soliti cliché e stereotipi del genere. Questa è una grande forza dell'opera, ma non la sola; Shinobu Ohtaka aggiunge anche delle vere e proprie "innovazioni" nel panorama degli shonen manga, sia dal punto di vista registico che narrativo.
Ora parliamo della storia. È qualcosa di unico, che mai potrete trovare in un'altra opera (a meno che non sia un plagio). Oltre questo, è eccellentemente costruita, sicuramente pensata in anticipo non di poco (lo si capisce benissimo leggendolo, si vede chiaramente che l'autrice è a conoscenza di tutto quello che succederà e di tutto quello che è successo prima).
La cosa straordinaria è che si tratta di un manga settimanale. Proprio così, pur essendo settimanale, la storia di Magi è eccellente sotto ogni punto di vista. Penso di non aver mai letto un manga settimanale con una qualità alta e costante come quella di Magi.
Ora parliamo delle tematiche che questa storia affronta. L'amicizia, la povertà, la politica, la guerra, l'economia, la ricchezza, le differenze sociali, il razzismo, la giustizia, il male, il destino, cosa significa governare un paese e non solo. Sicuramente non poche, ma non è questa la cosa rilevante. Un'opera può trattare quante tematiche vuole, ma se lo fa con superficialità, senza approfondimento e sviluppo, vale poco. Fortunatamente, non è questo il caso, senza dubbio. Tutte le tematiche vengono affrontate con un alto livello di maturità; l'autrice fa quello che vuole e come vuole, e se ne frega se viene considerata crudele.
Ora parliamo dei disegni. Un po' strani, ma belli, soprattutto registicamente, e spesso si arriva ad un livello di dettaglio molto elevato. Da notare che gli sfondi sono quasi sempre presenti e ben disegnati.
Ora parliamo dei personaggi. Piccola nota che tanto piccola non è: i personaggi hanno tutti lo stesso livello di importanza. Non equivocate le mie parole, con quanto detto precedentemente intendo che l'autrice tratta i personaggi allo stesso modo, senza metterne uno in risalto rispetto ad un altro, tutti allo stesso livello. Questo è un grande punto di forza, che permette un buon sviluppo di tutti i personaggi e un cambio dei punti di vista per variare e rendere più interessante la storia. Infatti è così, tutti sono ben caratterizzati e carismatici, sia dal punto di vista grafico che interiore. Insomma, c'è poco da dire, visto che praticamente sotto questo aspetto è perfetto o quasi. Fra i personaggi più presenti, do una medaglia d'onore ad Alibaba Saluja: il miglior protagonista mai visto in uno shonen (persino superiore ai due fratelli di Full Metal Alchemist, a cui penso che l'autrice si sia ispirata per la creazione di Alibaba, vista la "particolarità" che ha in comune con i due personaggi di FMA e che sembra quasi un omaggio a questi ultimi).
Recensione conclusa, anche se avrei molto altro da aggiungere, ma non lo farò perché non voglio rovinarvi la lettura con gli spoiler.
"Magi - The Labyrinth of Magic" è uno dei migliori shonen di sempre, quindi, ovviamente, consigliato a tutti, soprattutto a chi cerca qualcosa di maturo, a chi sopporta tanti dialoghi o a chi cerca qualcosa di diverso e non il solito shonen pieno di mazzate e niente sostanza.
"Magi", un manga che ho sospeso senza problemi dopo il 1 volume, è diventata una delle più grandi sorprese fumettistiche della mia esperienza personale, dopo averlo continuato. Proprio così, inizialmente non ci avrei scommesso un centesimo su "Magi", ma è diventato un manga di altissima qualità, come non si vedeva dai tempi di "Fullmetal Alchemist".
Ma perché? Semplicemente perché, come sicuramente qualcuno avrà già detto, Magi non ha difetti (il motivo per cui prima ho citato "FMA"). Sembra esagerato, ma è così. Se cercate di trovarli, è una sfida persa in partenza.
La storia è costruita eccellentemente, niente è lasciato al caso, vi vede benissimo che dietro c'è un eccellente lavoro di programmazione, sicuramente il più grande pregio di Magi. Ma non è tutto, questa storia si preoccuperà anche di affrontare delle tematiche veramente sostanziose, per esempio la povertà, che viene trattata come è giusto che sia trattata, senza paura e con crudeltà. Ma non solo questa, sono molte di più, come la guerra, politica, economia e non solo; insomma, tantissime, ed il bello è che tutte vengono affrontate allo stesso livello, senza lasciarne nemmeno una solo accennata.
I disegni sono molto apprezzabili, e la loro particolarità sicuramente un difetto non è, anzi, li rende unici.
Ora arriviamo ad un altro dei grandi pregi di Magi: i personaggi. Magnifici, tutti caratterizzati ad un livello altissimo, addirittura alcuni di loro li potremo conoscere totalmente, capire ogni singola loro azione e ogni pensiero. Da specificare che tutto ciò è possibile perché Magi non ha un solo protagonista, ma solo personaggi.
Bene, la recensione è finita, e ovviamente la lettura di Magi è super consigliata. Uno dei migliori shonen mai creati, non ve ne pentirete.
Ma perché? Semplicemente perché, come sicuramente qualcuno avrà già detto, Magi non ha difetti (il motivo per cui prima ho citato "FMA"). Sembra esagerato, ma è così. Se cercate di trovarli, è una sfida persa in partenza.
La storia è costruita eccellentemente, niente è lasciato al caso, vi vede benissimo che dietro c'è un eccellente lavoro di programmazione, sicuramente il più grande pregio di Magi. Ma non è tutto, questa storia si preoccuperà anche di affrontare delle tematiche veramente sostanziose, per esempio la povertà, che viene trattata come è giusto che sia trattata, senza paura e con crudeltà. Ma non solo questa, sono molte di più, come la guerra, politica, economia e non solo; insomma, tantissime, ed il bello è che tutte vengono affrontate allo stesso livello, senza lasciarne nemmeno una solo accennata.
I disegni sono molto apprezzabili, e la loro particolarità sicuramente un difetto non è, anzi, li rende unici.
Ora arriviamo ad un altro dei grandi pregi di Magi: i personaggi. Magnifici, tutti caratterizzati ad un livello altissimo, addirittura alcuni di loro li potremo conoscere totalmente, capire ogni singola loro azione e ogni pensiero. Da specificare che tutto ciò è possibile perché Magi non ha un solo protagonista, ma solo personaggi.
Bene, la recensione è finita, e ovviamente la lettura di Magi è super consigliata. Uno dei migliori shonen mai creati, non ve ne pentirete.
"Magi - The Labyrinth of Magic" sta per arrivare alla conclusione perciò, finalmente, ho recuperato tutti i volumi. Ho visto che molti lo definiscono il "Game of Thrones" dei manga, e devo dire che è abbastanza adeguata come affermazione. La storia è sicuramente il più grande pregio dell'opera. Non ha nessun tipo di errore, è ben narrata e matura, come anche le tematiche. Sono davvero tante e sono tutte di un certo peso, ma non è questo ad essere importante, la cosa importante è lo sviluppo di queste tematiche: vengono approfondite senza nessuna paura e pietà dall'autrice. Se la storia è bella, i personaggi non possono non esserlo a loro volta. Infatti sono tutti divinamente caratterizzati, sia psicologicamente che graficamente. Dei personaggi ci viene mostrato tutto, sia l'esterno che l'interno. Soprattutto è da segnalare Alibaba, che ritengo il vero protagonista di questa serie (anche se non c'è davvero un protagonista, infatti la storia è molto corale). Insomma, è difficile non affezionarsi ai personaggi. I combattimenti sono molto più che soddisfacenti, ben fatti sia dal punto di vista logico che grafico. Vi avverto però che non sono le battaglie la cosa bella di "Magi", infatti da il meglio di sé in altro, come le situazioni in cui si parla di economia oppure gli intrighi politici. I disegni sono abbastanza particolari, sicuramente strani per questo tipo di manga, ma qualcosa di diverso non fa mai male.
Per finire, consiglio questo manga a chiunque, perché siamo di fronte ad uno dei possibili migliori shonen manga di sempre.
Per finire, consiglio questo manga a chiunque, perché siamo di fronte ad uno dei possibili migliori shonen manga di sempre.
Mi sono registrato su animeclick da pochissimo e ho recuperato "Magi" recentemente, un mese fa, e non posso non scrivere una recensione, soprattutto perché non avrei mai immaginato che in Italia fosse tanto sconosciuto, visto che è uno dei manga più letti al mondo.
Dopo tantissimi shonen (battle in questo caso, anche se, secondo me, è più corretto definirlo "shonen story driven") fatti con lo stampino, finalmente ho trovato qualcosa di eccellente, qualcosa che prima avevo trovato solo nel famoso "FMA". Esatto, "Magi" ha un grandissimo pregio, ed è proprio lo stesso di "Full Metal Alchemist".
La trama non è solo originale, ma è anche un vero e proprio manuale di sceneggiatura, davvero ben costruita, sotto ogni punto di vista. Sicuramente una storia che rimarrà negli annali. Un altro punto a favore sono le tantissime altolocate tematiche trattate (per esempio la schiavitù, la guerra, il razzismo, la povertà, e molte altre), che raramente si trovano in questi tipi di manga, specialmente se sviluppate in un modo tanto grazioso. Personalmente ritengo che per capire "Magi" appieno si deve possedere una grande cultura, non solo del mondo arabo, ma che riguarda tutto il mondo.
Le ambientazioni sono fantastiche, ma soprattutto molto varie. La vicenda inizia con un'ambientazione mediorientale, ma poi si allarga enormemente, arrivando a toccare culture completamente diverse, per esempio la Cina oppure l'Impero Romano.
Giudizio positivo anche sui personaggi, molto positivo. Tutti interessanti e belli, caratterizzati magnificamente sotto ogni aspetto, e nessuno viene lasciato in disparte. Nota di merito per "Alibaba Saluja", personaggio sviluppato eccezionalmente, probabilmente il miglior protagonista mai visto nei battle shonen (anche se, come ho già detto, ritengo questo termine inadeguato a "Magi"), e non solo, è sicuramente anche il protagonista più "torturato" dal creatore (l'autrice). Una psicologia complessa e realistica, la sua evoluzione è qualcosa di sublime, noi lettori possiamo osservare ogni singolo passaggio che avviene nel suo animo.
I disegni sono molto buoni, perfettamente adatti al tipo di storia, e mi accodo alle persone che lodano le copertine, stupende.
Il miglior shonen degli ultimi tempi, consigliato senza alcun dubbio.
STORIA: 9 1/2 (perché è ancora in corso)
PERSONAGGI: 10
DISEGNI: 9
Voto finale: 10
Dopo tantissimi shonen (battle in questo caso, anche se, secondo me, è più corretto definirlo "shonen story driven") fatti con lo stampino, finalmente ho trovato qualcosa di eccellente, qualcosa che prima avevo trovato solo nel famoso "FMA". Esatto, "Magi" ha un grandissimo pregio, ed è proprio lo stesso di "Full Metal Alchemist".
La trama non è solo originale, ma è anche un vero e proprio manuale di sceneggiatura, davvero ben costruita, sotto ogni punto di vista. Sicuramente una storia che rimarrà negli annali. Un altro punto a favore sono le tantissime altolocate tematiche trattate (per esempio la schiavitù, la guerra, il razzismo, la povertà, e molte altre), che raramente si trovano in questi tipi di manga, specialmente se sviluppate in un modo tanto grazioso. Personalmente ritengo che per capire "Magi" appieno si deve possedere una grande cultura, non solo del mondo arabo, ma che riguarda tutto il mondo.
Le ambientazioni sono fantastiche, ma soprattutto molto varie. La vicenda inizia con un'ambientazione mediorientale, ma poi si allarga enormemente, arrivando a toccare culture completamente diverse, per esempio la Cina oppure l'Impero Romano.
Giudizio positivo anche sui personaggi, molto positivo. Tutti interessanti e belli, caratterizzati magnificamente sotto ogni aspetto, e nessuno viene lasciato in disparte. Nota di merito per "Alibaba Saluja", personaggio sviluppato eccezionalmente, probabilmente il miglior protagonista mai visto nei battle shonen (anche se, come ho già detto, ritengo questo termine inadeguato a "Magi"), e non solo, è sicuramente anche il protagonista più "torturato" dal creatore (l'autrice). Una psicologia complessa e realistica, la sua evoluzione è qualcosa di sublime, noi lettori possiamo osservare ogni singolo passaggio che avviene nel suo animo.
I disegni sono molto buoni, perfettamente adatti al tipo di storia, e mi accodo alle persone che lodano le copertine, stupende.
Il miglior shonen degli ultimi tempi, consigliato senza alcun dubbio.
STORIA: 9 1/2 (perché è ancora in corso)
PERSONAGGI: 10
DISEGNI: 9
Voto finale: 10
Pochi giorni fa è stato annunciato che questo manga sta per entrare nel suo arco finale, ed è per questo che ho deciso di fare una recensione, visto che anche i volumi disponibili sono abbastanza per poterne parlare con cognizione di causa.
"Magi" è il "Game of Thrones" (libri) dei manga. Si potrebbe descrivere brevemente così, ma sicuramente non basta per convincere la gente a leggerlo, quindi scriverò una breve recensione. Che dire in proposito? E' un manga che migliora continuamente, volume dopo volume, sempre meglio. E' proprio questa la grande forza di "Magi", non ha sbavature. Dopo "FMA" non avrei mai pensato di scrivere una cosa del genere su un altro manga, ma fortunatamente l'ho dovuto fare.
Uno shonen atipico, con una storia originale e davvero molto interessante, che è in grado di offrire non pochi spunti di riflessione. Una cosa che mai mi sarei aspettato è vedere delle tematiche tanto mature in un manga del genere e sviluppate meravigliosamente bene, anche crudamente se necessario. I personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati, sia psicologicamente che visivamente, è impossibile non apprezzarli. Sono ovviamente compresi anche i villain, se così si possono chiamare, visto che in "Magi" non esistono veri e propri "cattivi", sono solo delle persone vere guidate da forti motivazioni, che lottano per i propri ideali, per la propria giustizia, cose che il lettore potrà anche trovare condivisibili. Infatti spesso il lettori si troverà a simpatizzare per questi ultimi. Una chicca apprezzabile è il fatto che "Magi" è anche un manga corale, quindi non c'è un solo protagonista, infatti è una storia che è in grado di reggersi anche con i personaggi non centrali. Sui combattimenti ho poco da dire, se non che sono ben costruiti, tutti funzionali alla storia e per niente prevedibili. Insomma, sono delle battaglie che, oltre ad intrattenere, riescono a creare non poca tensione nei lettori. I disegni sono abbastanza particolari, l'autrice ha uno stile unico, ma che si adattano perfettamente a "Magi". Nota particolare per le copertine, semplicemente straordinarie, mai viste delle copertine tanto curate.
Quindi, decisamente consigliata la lettura, soprattutto se cercate qualcosa di diverso o se volete dei bei personaggi e una storia matura per niente banale.
"Magi" è il "Game of Thrones" (libri) dei manga. Si potrebbe descrivere brevemente così, ma sicuramente non basta per convincere la gente a leggerlo, quindi scriverò una breve recensione. Che dire in proposito? E' un manga che migliora continuamente, volume dopo volume, sempre meglio. E' proprio questa la grande forza di "Magi", non ha sbavature. Dopo "FMA" non avrei mai pensato di scrivere una cosa del genere su un altro manga, ma fortunatamente l'ho dovuto fare.
Uno shonen atipico, con una storia originale e davvero molto interessante, che è in grado di offrire non pochi spunti di riflessione. Una cosa che mai mi sarei aspettato è vedere delle tematiche tanto mature in un manga del genere e sviluppate meravigliosamente bene, anche crudamente se necessario. I personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati, sia psicologicamente che visivamente, è impossibile non apprezzarli. Sono ovviamente compresi anche i villain, se così si possono chiamare, visto che in "Magi" non esistono veri e propri "cattivi", sono solo delle persone vere guidate da forti motivazioni, che lottano per i propri ideali, per la propria giustizia, cose che il lettore potrà anche trovare condivisibili. Infatti spesso il lettori si troverà a simpatizzare per questi ultimi. Una chicca apprezzabile è il fatto che "Magi" è anche un manga corale, quindi non c'è un solo protagonista, infatti è una storia che è in grado di reggersi anche con i personaggi non centrali. Sui combattimenti ho poco da dire, se non che sono ben costruiti, tutti funzionali alla storia e per niente prevedibili. Insomma, sono delle battaglie che, oltre ad intrattenere, riescono a creare non poca tensione nei lettori. I disegni sono abbastanza particolari, l'autrice ha uno stile unico, ma che si adattano perfettamente a "Magi". Nota particolare per le copertine, semplicemente straordinarie, mai viste delle copertine tanto curate.
Quindi, decisamente consigliata la lettura, soprattutto se cercate qualcosa di diverso o se volete dei bei personaggi e una storia matura per niente banale.
Oserei definire Magi uno shonen atipico....
Ammetto di essermelo comprata pensando ad un semplice battle shonen fantasy di ambientazione mediorientale; mi sbagliavo, miseria se mi sbagliavo!
Anche se la premessa dei primi volumi poteva far pensare ciò, la trama ha una svolta dal terzo volume e vengono introdotti nuovi elementi, tematiche e personaggi assai inaspettati che arricchiranno la storia e la vita dei protagonisti.
Magi infatti gode di una narrazione in terza persona che non oscura nessuno dei personaggi, anche se seguiremo perlopiù le storie di Aladdin, Alibaba e Morgiana, i tre personaggi che sono stati introdotti sin dal primo volume. Tuttavia ognuno, anche i comprimari, sono caratterizzati con estrema cura sia dal punto di vista psicologico sia grafico (non capiterà mai di confonderli tra loro, cosa ottima per una come me che quando legge non guarda troppo i dettagli).
I nomi di molti personaggi sono direttamente presi dalle "Mille e una notte", ma in comune con esse la storia ha ben poco se non l'ambientazione iniziale.
La storia appare ben delineata e priva di buchi, e con quel tocco di mistero che ti invoglia a continuare la lettura.
Sui disegni non ho nulla da obbiettare; particolari e caratteristici, danno al tutto quel tocco in più, soprattutto agli splendidi fondali e alle copertine (che definirei la ciliegina sulla torta).
Che dire...consigliatissimo a chi vuole uno shonen diverso dal solito e chi preferisce la storia alle mere battaglie tra personaggi (*coff*fairy tail*coff coff*).
Ricapitolando...
Storia: 9 1/2
Disegni: 9
Edizione Italiana (Star comics): 8
Voto finale: un 9 più che meritato
Ammetto di essermelo comprata pensando ad un semplice battle shonen fantasy di ambientazione mediorientale; mi sbagliavo, miseria se mi sbagliavo!
Anche se la premessa dei primi volumi poteva far pensare ciò, la trama ha una svolta dal terzo volume e vengono introdotti nuovi elementi, tematiche e personaggi assai inaspettati che arricchiranno la storia e la vita dei protagonisti.
Magi infatti gode di una narrazione in terza persona che non oscura nessuno dei personaggi, anche se seguiremo perlopiù le storie di Aladdin, Alibaba e Morgiana, i tre personaggi che sono stati introdotti sin dal primo volume. Tuttavia ognuno, anche i comprimari, sono caratterizzati con estrema cura sia dal punto di vista psicologico sia grafico (non capiterà mai di confonderli tra loro, cosa ottima per una come me che quando legge non guarda troppo i dettagli).
I nomi di molti personaggi sono direttamente presi dalle "Mille e una notte", ma in comune con esse la storia ha ben poco se non l'ambientazione iniziale.
La storia appare ben delineata e priva di buchi, e con quel tocco di mistero che ti invoglia a continuare la lettura.
Sui disegni non ho nulla da obbiettare; particolari e caratteristici, danno al tutto quel tocco in più, soprattutto agli splendidi fondali e alle copertine (che definirei la ciliegina sulla torta).
Che dire...consigliatissimo a chi vuole uno shonen diverso dal solito e chi preferisce la storia alle mere battaglie tra personaggi (*coff*fairy tail*coff coff*).
Ricapitolando...
Storia: 9 1/2
Disegni: 9
Edizione Italiana (Star comics): 8
Voto finale: un 9 più che meritato
Prima di iniziare questa recensione, vorrei aprire una parentesi. Io non mi capacito di come sia possibile fare una recensione di un fumetto del genere leggendo solo il primo volume, sapendo che il voto dato verrà conteggiato per la media finale dell'opera. Esiste, proprio per evitare ciò, una funzione di animeclick nella pagina "volumetti" di ogni serie in cui è possibile dare un giudizio su un volume specifico. Bene, chiusa parentesi, adesso è ora di iniziare la recensione.
Innanzitutto, chi è l'autore di questo fumetto? E' una donna, Shinobu Ohtaka, che ha debuttato come fumettista nel 2004 con "Sumomomo Momomo" ("La Fidanzata più Forte del Mondo!", in italiano), un'opera di discreto successo. Nel giugno 2009, anno della conclusione della sua prima opera, inizia la serializzazione, sulla rivista Weekly Shōnen Sunday della Shogakukan, della seconda opera fumettistica dell'autrice, "Magi: The Labyrinth of Magic". Ed è con questo fumetto che raggiunge il vero successo, infatti con soli 24-25 volumi l'opera ha venduto circa 20 milioni di copie in patria.
Ma arriviamo al sodo, Magi è meritevole oppure no?
Assolutamente sì. Adesso vi chiederete, perché? Lo spiegherò, presto, ma prima vorrei specificare una cosa che molte persone sembrano non aver capito. La trama di Magi non ha nulla a che fare con quella di "Le Mille e una Notte", infatti il fumetto non è tratto da quest'ultima, ma è ispirato, che è ben diverso. A quelle persone che dicono che la trama di Magi è tratta da "Le Mille e una Notte", io vorrei davvero chiedere se hanno mai letto anche solo una pagina della raccolta di novelle, ma meglio di no, perché la risposta è più che prevedibile.
Ok, iniziamo a spiegare perché Magi è un'opera meritevole. E' molto semplice: non ha difetti.
Ma chiariamo bene il perché di quello che ho scritto precedentemente, analizzando i punti essenziali di Magi.
La storia, oltre ad essere originale, è davvero molto ben scritta, infatti non ci troveremo di fronte a forzature, fanservice, filler inutili oppure power-up senza senso. Inoltre è perfettamente narrata, infatti riesce a tenere alta l'attenzione del lettore anche con interi volumi formati da quasi solo dialoghi. In aggiunta a tutto il resto, Magi tratta anche delle tematiche di un'importanza e valori enormi, come la schiavitù, la guerra, il razzismo, i differenti stati sociali, il destino, la politica, l'economia e infine l'amicizia (raccontata in modo eccezionale, probabilmente solo il rapporto fra Gon e Killua di HxH ci si avvicina). Tutte queste tematiche vengono affrontate per niente banalmente, ma da un punto di vista molto maturo e senza un minimo di superficialità. Quindi, non è un manga leggero come molti dicono (probabilmente quelli che hanno letto solo il primo numero), soprattutto se messo a confronto con il resto dei manga in corso con stesso target e genere. Insomma, se si cercasse di trovare dei punti deboli nella sceneggiatura, sarebbe un'impresa molto ardua, se non impossibile.
I personaggi sono ottimamente costruiti. Chi dice il contrario ha letto solo il primo volume, perché dirlo sarebbe una falsità. I personaggi maturano durante le vicende, è possibile percepire il loro netto cambiamento con il passare dei volumi. Insomma, sono ben caratterizzati, e faccio notare che questo vale anche per i moltissimi personaggi minori. Potrei analizzare ogni singolo personaggio per farvi capire bene, ma è una recensione e non un'analisi approfondita di Magi, quindi leggete il fumetto e vedrete con i vostri occhi. Ah, vorrei ricordare che Magi non ha un solo protagonista, forse sarebbe meglio dire che non ha un vero e proprio protagonista, infatti è un fumetto corale.
La storia non è ambientata solo in Medio Oriente, come sento dire ovunque, perché in realtà Magi ha un setting molto più ampio, per esempio l'Impero Rehm (ispirato all'Impero Romano), l'Impero di Partebia (ispirato a Persia), l'Impero Ko (ispirato alla Cina), il Regno di Sindria (ispirato all'India) e diversi altri... Comunque, l'universo creato dall'autrice ha una dimensione non misurabile, direi infinita, ma mi fermo qui causa spoiler. Magi potrebbe essere apprezzato più del normale da uno storico oppure da una persona in possesso di buone conoscenze storiche.
I combattimenti sono come dovrebbero essere al giorno d'oggi, strategici e spettacolari al punto giusto. A volte il disegno durante i combattimenti non è perfetto, ma grazie ad una buona regia sono sempre chiari.
Parlando dei disegni, Shinobu Ohtaka ha uno stile abbastanza particolare, molto atipico per un manga di questo genere, ma ciò non è un male secondo me, visto che lo distingue dalla massa. Il tratto è semplice ed abbastanza particolareggiato quando necessario, quindi la lettura è molto scorrevole, anche soprattutto grazie all'appoggio di una buona regia. Un'altra cosa da sottolineare sono le copertine dei volumi, che sono veramente mozzafiato, penso di non aver mai visto delle copertine tanto belle in un manga di questo genere.
Direi che questa breve recensione può finire. Ho cercato di non fare spoiler scrivendo solo il necessario, senza fare esempi tratti dal fumetto.
E il voto? 9 visto che è ancora in corso, ma voglio premiare Magi con il 10 perché quest'opera dimostra come anche un fumetto di questo genere possa essere una grande opera e non solo un fumetto per ragazzi (come già successo con FMA). In futuro spero di vedere sempre più fumetti prendere questa strada.
Per finire, consiglio questo manga a qualsiasi tipo di lettore, ma soprattutto agli amanti del fantasy, a chi vuole uno shonen atipico (perché Magi lo è) oppure a chi vuole una storia matura e profonda, degli ottimi personaggi e intrighi politici alla "Game of Thrones".
Innanzitutto, chi è l'autore di questo fumetto? E' una donna, Shinobu Ohtaka, che ha debuttato come fumettista nel 2004 con "Sumomomo Momomo" ("La Fidanzata più Forte del Mondo!", in italiano), un'opera di discreto successo. Nel giugno 2009, anno della conclusione della sua prima opera, inizia la serializzazione, sulla rivista Weekly Shōnen Sunday della Shogakukan, della seconda opera fumettistica dell'autrice, "Magi: The Labyrinth of Magic". Ed è con questo fumetto che raggiunge il vero successo, infatti con soli 24-25 volumi l'opera ha venduto circa 20 milioni di copie in patria.
Ma arriviamo al sodo, Magi è meritevole oppure no?
Assolutamente sì. Adesso vi chiederete, perché? Lo spiegherò, presto, ma prima vorrei specificare una cosa che molte persone sembrano non aver capito. La trama di Magi non ha nulla a che fare con quella di "Le Mille e una Notte", infatti il fumetto non è tratto da quest'ultima, ma è ispirato, che è ben diverso. A quelle persone che dicono che la trama di Magi è tratta da "Le Mille e una Notte", io vorrei davvero chiedere se hanno mai letto anche solo una pagina della raccolta di novelle, ma meglio di no, perché la risposta è più che prevedibile.
Ok, iniziamo a spiegare perché Magi è un'opera meritevole. E' molto semplice: non ha difetti.
Ma chiariamo bene il perché di quello che ho scritto precedentemente, analizzando i punti essenziali di Magi.
La storia, oltre ad essere originale, è davvero molto ben scritta, infatti non ci troveremo di fronte a forzature, fanservice, filler inutili oppure power-up senza senso. Inoltre è perfettamente narrata, infatti riesce a tenere alta l'attenzione del lettore anche con interi volumi formati da quasi solo dialoghi. In aggiunta a tutto il resto, Magi tratta anche delle tematiche di un'importanza e valori enormi, come la schiavitù, la guerra, il razzismo, i differenti stati sociali, il destino, la politica, l'economia e infine l'amicizia (raccontata in modo eccezionale, probabilmente solo il rapporto fra Gon e Killua di HxH ci si avvicina). Tutte queste tematiche vengono affrontate per niente banalmente, ma da un punto di vista molto maturo e senza un minimo di superficialità. Quindi, non è un manga leggero come molti dicono (probabilmente quelli che hanno letto solo il primo numero), soprattutto se messo a confronto con il resto dei manga in corso con stesso target e genere. Insomma, se si cercasse di trovare dei punti deboli nella sceneggiatura, sarebbe un'impresa molto ardua, se non impossibile.
I personaggi sono ottimamente costruiti. Chi dice il contrario ha letto solo il primo volume, perché dirlo sarebbe una falsità. I personaggi maturano durante le vicende, è possibile percepire il loro netto cambiamento con il passare dei volumi. Insomma, sono ben caratterizzati, e faccio notare che questo vale anche per i moltissimi personaggi minori. Potrei analizzare ogni singolo personaggio per farvi capire bene, ma è una recensione e non un'analisi approfondita di Magi, quindi leggete il fumetto e vedrete con i vostri occhi. Ah, vorrei ricordare che Magi non ha un solo protagonista, forse sarebbe meglio dire che non ha un vero e proprio protagonista, infatti è un fumetto corale.
La storia non è ambientata solo in Medio Oriente, come sento dire ovunque, perché in realtà Magi ha un setting molto più ampio, per esempio l'Impero Rehm (ispirato all'Impero Romano), l'Impero di Partebia (ispirato a Persia), l'Impero Ko (ispirato alla Cina), il Regno di Sindria (ispirato all'India) e diversi altri... Comunque, l'universo creato dall'autrice ha una dimensione non misurabile, direi infinita, ma mi fermo qui causa spoiler. Magi potrebbe essere apprezzato più del normale da uno storico oppure da una persona in possesso di buone conoscenze storiche.
I combattimenti sono come dovrebbero essere al giorno d'oggi, strategici e spettacolari al punto giusto. A volte il disegno durante i combattimenti non è perfetto, ma grazie ad una buona regia sono sempre chiari.
Parlando dei disegni, Shinobu Ohtaka ha uno stile abbastanza particolare, molto atipico per un manga di questo genere, ma ciò non è un male secondo me, visto che lo distingue dalla massa. Il tratto è semplice ed abbastanza particolareggiato quando necessario, quindi la lettura è molto scorrevole, anche soprattutto grazie all'appoggio di una buona regia. Un'altra cosa da sottolineare sono le copertine dei volumi, che sono veramente mozzafiato, penso di non aver mai visto delle copertine tanto belle in un manga di questo genere.
Direi che questa breve recensione può finire. Ho cercato di non fare spoiler scrivendo solo il necessario, senza fare esempi tratti dal fumetto.
E il voto? 9 visto che è ancora in corso, ma voglio premiare Magi con il 10 perché quest'opera dimostra come anche un fumetto di questo genere possa essere una grande opera e non solo un fumetto per ragazzi (come già successo con FMA). In futuro spero di vedere sempre più fumetti prendere questa strada.
Per finire, consiglio questo manga a qualsiasi tipo di lettore, ma soprattutto agli amanti del fantasy, a chi vuole uno shonen atipico (perché Magi lo è) oppure a chi vuole una storia matura e profonda, degli ottimi personaggi e intrighi politici alla "Game of Thrones".
Uno shonen davvero fuori dall'ordinario, riesce a trasmettere sensazioni che, leggendo altri manga dello stesso genere, non provo. Trama molto ben strutturata e ottima la scelta di cambiare ambientazione rispetto alle solite, scegliendo l'Oriente, così come è ottima l'idea di ricollegare i personaggi a quelli delle mille e una notte tramite i loro nomi. Passando ai disegni, molto diretti e lineari e perfetti per il tipo di storia che si vuole raccontare. La trama mi ha molto convinto: riesce ad essere avvincente con scontri tipicamente shonen, seria attraverso i dialoghi filosofici basati sul sentimento di amicizia, vista come una forza che permette di cambiare il mondo, ed infine comica attraverso delle gag giustamente inserite e non eccessive. una serie che merita davvero mlta attenzione ed adatta a tutti. Un bel 8 non glielo leva nessuno.
"Magi" è a mio parere uno shonen molto particolare, non è rivoluzionario nel genere, ma non è di certo un manga mediocre, anzi, tutt'altro: magi reinventa molto bene il concetto di shonen. I disegni sono molto belli, puliti e particolareggiati, la trama è di per se innovativa ma un po' sa di già visto, presenta infatti sempre quella traccia shonen con il senso dell'amizia che prevale su ogni cosa, ma strizza l'occhio anche al seinen per i temi trattati. È un manga che riesce a prenderti in molte situazioni e a farti immedesimare nei personaggi. Come già detto la storia è innovativa, trattando delle fiabe delle "Mille e una notte", cosa mai accaduta prima in un manga.
I poteri sono basilari ma studiati in modo completo, un manga che comincia a prenderti veramente però dal terzo volume in poi, non arrendetevi al primo volume dove sembra un gag manga e poco più, non è affatto così. Per prendere un esempio mi viene in mente "Medaka Box", dove il primo volume sembra quasi un gag manga senza nulla di particolare, e poi si vede la realtà.
Parlando dell'edizione cartacea, incredibilmente è di buona qualità, costa 4.20€ e la carta è di qualità superiore rispetto alla Planet o altre edizioni Star (restando comunque anni luce dalle edizioni Flashbook, Jpop e co.) otto volumi per ora usciti in italia, se ne avete la possibilità vi consiglio vivamente di recuperarlo.
I poteri sono basilari ma studiati in modo completo, un manga che comincia a prenderti veramente però dal terzo volume in poi, non arrendetevi al primo volume dove sembra un gag manga e poco più, non è affatto così. Per prendere un esempio mi viene in mente "Medaka Box", dove il primo volume sembra quasi un gag manga senza nulla di particolare, e poi si vede la realtà.
Parlando dell'edizione cartacea, incredibilmente è di buona qualità, costa 4.20€ e la carta è di qualità superiore rispetto alla Planet o altre edizioni Star (restando comunque anni luce dalle edizioni Flashbook, Jpop e co.) otto volumi per ora usciti in italia, se ne avete la possibilità vi consiglio vivamente di recuperarlo.
"Magi The labirinth of magic" è un manga shonen pubblicato da Star comics e ha per protagonista un ragazzino di nome Aladdin che, vagando di città in in città, cerca di vivere alla giornata come meglio può. Nei suoi viaggi lo accompagna un genio senza testa rinchiuso nel suo flauto magico. Ok,fino a qui può sembrare molto più che banale visto che ricalca la storia di "Aladdin" e, con i vari personaggi che compaiono di volta in volta, anche le avventure degli altri eroi de "Le mille e una notte". Anche io all'inizio lo pensavo ma mi sono dovuto ricredere perché sotto alcuni punti di vista mi ricorda "Dragon Ball". Anche Aladdin intraprende un viaggio e incontra parecchi amici che lo aiuteranno nelle sue battaglie alla ricerca dei dungeon , ma lo aiuteranno anche a crescere e a fargli capire il valore della vera amicizia. Il tutto è condito da gag e scenette leggermente ecchi che rendono più leggera la trama. I disegni sono sensazionali e coinvolgenti proprio come la trama, i personaggi ben caratterizzati e unici nel loro genere. Il grande successo è dovuto alla bravura dell'autrice nel rivisitare quello che adesso va tanto di moda per far guadagnare al suo manga un posto affianco a colossi come "One Piece", "Naruto", "Bleach" e compagnia bella. Un bel 8 per uno dei manga più interessanti degli ultimi anni.
The labirinth of Magic è un manga che ha sbancato sia in Italia che in Giappone con ben 1.000.000 di copie vendute. Il manga in questione è nato nel 2009 sulla rivista Weekly Shonen Sunday dalla mano dell' autrice Shinobu Ohtaka in Giappone, mentre in Italia è uscito lo scorso settembre edito dalla grande casa editrice Star Comics al prezzo di € 4.20 (tranne il primo volume che stato venduto per circa un mese al prezzo lancio di € 1.90). La serie è attualmente in corso e per ora conta 13 volumi, di cui 5 usciti in Italia, il sesto uscirà il 16 d' agosto.
La storia tratta delle avventure del piccolo Aladdin e del suo gigantesco Jinn Ug , che risiede nel flauto di Aladdin . Durante le sue avventure Aladdin incontra Alibaba, diventando amici decidono di esplorare insieme un Dungeon, degli strani edifici antichi comparsi 14 anni prima dell' incontro trai due, cercando dei misteriosi tesori. All' interno del Dungeon succederanno molte cose ai nostri due compagni, e Aladdin scoprirà alcune cose sul suo passato .
Mi aspettavo che questo manga fosse poco interessante, lo avevo acquistato solo per il prezzo lancio, ma poi leggendo l' ho trovato molto carino e divertente. I disegni sono curati molto bene e, a volte, i personaggi fanno delle facce stranissime che non possono far altro che farti crepare dal ridere!
Grazie per aver letto la mia recensione, spero che piaccia anche a tutti voi. Ciao a tutti.
La storia tratta delle avventure del piccolo Aladdin e del suo gigantesco Jinn Ug , che risiede nel flauto di Aladdin . Durante le sue avventure Aladdin incontra Alibaba, diventando amici decidono di esplorare insieme un Dungeon, degli strani edifici antichi comparsi 14 anni prima dell' incontro trai due, cercando dei misteriosi tesori. All' interno del Dungeon succederanno molte cose ai nostri due compagni, e Aladdin scoprirà alcune cose sul suo passato .
Mi aspettavo che questo manga fosse poco interessante, lo avevo acquistato solo per il prezzo lancio, ma poi leggendo l' ho trovato molto carino e divertente. I disegni sono curati molto bene e, a volte, i personaggi fanno delle facce stranissime che non possono far altro che farti crepare dal ridere!
Grazie per aver letto la mia recensione, spero che piaccia anche a tutti voi. Ciao a tutti.
Magi è uno shounen manga edito in Italia dalla Star Comics al prezzo di 4.20 euro e dal formato tipico dei titoli Star Comics per edicola.
Io ho comprato questo titolo grazie all'offerta di 1.90 per il primo volume e onestamente ne sono rimasto abbastanza soddisfatto visto che non mi aspettavo molto, mentre una volta finito ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
La prima cosa che mi ha incuriosito è l'ambientazione - il deserto - e la cultura medio-orientale che ancora mancava nella mia collezione. La storia è tratta dalla raccolta di novelle "Le mille e una notte", logicamente rivisitata in chiave manga. La storia narra le vicende di Aladin, un bambino che girovaga nel deserto per cercare strani oggetti (per lo più lampade) contenenti dei geni. Lui stesso porta con sé un flauto nel quale risiede un genio che ha una singolare particolarità, sviene al tocco di una donna. Le avventure di Aladin cominceranno quando incontrerà Alibaba, un ragazzo che vuole arricchirsi per smettere di essere uno schiavo.
Lo stile di disegno per la storia non è male anche se in alcuni punti i personaggi sono fatti malino, ma tutto sommato si amalgama bene col il tipo di storia e gli sketch.
Come detto in precedenza il formato è quello tipico della Star Comics, con copertina però più dura rispetto al solito e pagine molto più spesse e viene venduta al prezzo di 4.20 euro.
Per concludere e un manga leggero che consiglio di leggere a chi vuole farsi una risata e vuole entrare nelle atmosfere arabe.
Io ho comprato questo titolo grazie all'offerta di 1.90 per il primo volume e onestamente ne sono rimasto abbastanza soddisfatto visto che non mi aspettavo molto, mentre una volta finito ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
La prima cosa che mi ha incuriosito è l'ambientazione - il deserto - e la cultura medio-orientale che ancora mancava nella mia collezione. La storia è tratta dalla raccolta di novelle "Le mille e una notte", logicamente rivisitata in chiave manga. La storia narra le vicende di Aladin, un bambino che girovaga nel deserto per cercare strani oggetti (per lo più lampade) contenenti dei geni. Lui stesso porta con sé un flauto nel quale risiede un genio che ha una singolare particolarità, sviene al tocco di una donna. Le avventure di Aladin cominceranno quando incontrerà Alibaba, un ragazzo che vuole arricchirsi per smettere di essere uno schiavo.
Lo stile di disegno per la storia non è male anche se in alcuni punti i personaggi sono fatti malino, ma tutto sommato si amalgama bene col il tipo di storia e gli sketch.
Come detto in precedenza il formato è quello tipico della Star Comics, con copertina però più dura rispetto al solito e pagine molto più spesse e viene venduta al prezzo di 4.20 euro.
Per concludere e un manga leggero che consiglio di leggere a chi vuole farsi una risata e vuole entrare nelle atmosfere arabe.
"Magi - The Labyrinth of Magic" è un manga edito in Italia dalla tanto beneamata Star Comics, la quale fa sbarcare nel nostro paese un'opera che porta assai poco di nuovo. Porta la firma di Shinobu Ohtaka, autore noto per il precedente lavoro "Sumomomo Momomo", che questa volta decide di cimentarsi con la cultura Orientale e ciò che ne è amorevolmente tratto, attraverso famosi testi come "Le mille e una notte". È del puro genere shounen già trito e ritrito, che si può tranquillamente aggiungere all'ormai lunga lista di opere di questa tipologia, apparentemente tanto apprezzata.
La trama non può essere pienamente classificata, in quanto è, anche se con le sue più svariate eccezioni, tratta dalla sopracitata raccolta di novelle. Narra di Aladdin, bambino a prima vista innocente e spensierato, che in realtà nasconde un grande e temibile segreto, che verrà svelato molto presto in modo particolarmente deludente. Infatti, nasconde nel suo amato flauto - che porta sempre con sé, senza mai perderlo di vista - un genio dalle grandi doti muscolari, che si appresta a uscire al minimo suono del suo padrone in tutti i momenti che necessitano del suo aiuto. La cosa assai bizzarra è che lo strano e precoce avventuriero, così come il suo celato partner, hanno un punto debole: le donne. Infatti basta la presenza, o anche il solo tocco di una ragazza, per mandare in trance il bimbo, e far totalmente svenire il mago dello strumento musicale. Le loro avventure inizieranno al momento del loro incontro con Alibaba, giovane ragazzo con un lavoro instabile che da sempre sogna ardentemente di possedere grandi ricchezze, e per farlo intende conquistare i Dungeons. Questi sono luoghi antichi nei quali sono contenute, secondo la leggenda, le più svariate ricchezze; ma la difficoltà sta nel fatto che nessuno ne sia mai uscito vivo. Insieme cercheranno di accaparrarsi questo grande onore, che comporta però altrettanto grandi rischi.
Si potrebbe tranquillamente definire questo primo volume come una sottospecie di introduzione, che mostra nei suoi dettagli il protagonista ed il modo di vivere delle popolazioni locali di quell'antico tempo. Lui è chiaramente, come di consueto, il bravo ragazzo che vede del buono ovunque e che cerca sempre di aiutare il prossimo come può, con l'aiuto della sua magia e di Ugo, nome fittizio dato al Jinn, creatura contenuta in un oggetto raro. Il paese dove vive, invece, è un luogo barbarico e ricco di predoni pronti a derubare il povero viandante indifeso; ma dove vi è anche la schiavitù e le leggi più assurde riguardanti le pene.
Sicuramente l'unico punto di forza del manga in questione sono le gag e l'ambientazione, in quanto risultano queste molto divertenti e quella assai suggestiva e poco sfruttata per storie di questo cliché. I personaggi sono ben caratterizzati, e il tutto si dimostra abbastanza coinvolgente ed energico; nei limiti del possibile però, visto che l'unico elemento che porta quest'opera a discostarsi dal suo genere tanto abusato è l'assenza di veri e propri combattimenti. Spesso le uniche sfide che vi si presenteranno saranno piccole lotte che risultano più simili a gag che ad una battaglia. I disegni si adattano in modo impeccabile al genere in questione, con dei bei tratti che rasentano il livello di opere più infantili. Nel complesso, si presenta come un manga leggero e piacevole alla lettura, dal quale però sarà tratto ben poco di originale ed innovativo.
La trama non può essere pienamente classificata, in quanto è, anche se con le sue più svariate eccezioni, tratta dalla sopracitata raccolta di novelle. Narra di Aladdin, bambino a prima vista innocente e spensierato, che in realtà nasconde un grande e temibile segreto, che verrà svelato molto presto in modo particolarmente deludente. Infatti, nasconde nel suo amato flauto - che porta sempre con sé, senza mai perderlo di vista - un genio dalle grandi doti muscolari, che si appresta a uscire al minimo suono del suo padrone in tutti i momenti che necessitano del suo aiuto. La cosa assai bizzarra è che lo strano e precoce avventuriero, così come il suo celato partner, hanno un punto debole: le donne. Infatti basta la presenza, o anche il solo tocco di una ragazza, per mandare in trance il bimbo, e far totalmente svenire il mago dello strumento musicale. Le loro avventure inizieranno al momento del loro incontro con Alibaba, giovane ragazzo con un lavoro instabile che da sempre sogna ardentemente di possedere grandi ricchezze, e per farlo intende conquistare i Dungeons. Questi sono luoghi antichi nei quali sono contenute, secondo la leggenda, le più svariate ricchezze; ma la difficoltà sta nel fatto che nessuno ne sia mai uscito vivo. Insieme cercheranno di accaparrarsi questo grande onore, che comporta però altrettanto grandi rischi.
Si potrebbe tranquillamente definire questo primo volume come una sottospecie di introduzione, che mostra nei suoi dettagli il protagonista ed il modo di vivere delle popolazioni locali di quell'antico tempo. Lui è chiaramente, come di consueto, il bravo ragazzo che vede del buono ovunque e che cerca sempre di aiutare il prossimo come può, con l'aiuto della sua magia e di Ugo, nome fittizio dato al Jinn, creatura contenuta in un oggetto raro. Il paese dove vive, invece, è un luogo barbarico e ricco di predoni pronti a derubare il povero viandante indifeso; ma dove vi è anche la schiavitù e le leggi più assurde riguardanti le pene.
Sicuramente l'unico punto di forza del manga in questione sono le gag e l'ambientazione, in quanto risultano queste molto divertenti e quella assai suggestiva e poco sfruttata per storie di questo cliché. I personaggi sono ben caratterizzati, e il tutto si dimostra abbastanza coinvolgente ed energico; nei limiti del possibile però, visto che l'unico elemento che porta quest'opera a discostarsi dal suo genere tanto abusato è l'assenza di veri e propri combattimenti. Spesso le uniche sfide che vi si presenteranno saranno piccole lotte che risultano più simili a gag che ad una battaglia. I disegni si adattano in modo impeccabile al genere in questione, con dei bei tratti che rasentano il livello di opere più infantili. Nel complesso, si presenta come un manga leggero e piacevole alla lettura, dal quale però sarà tratto ben poco di originale ed innovativo.