Tarantaranta
"Taranta Ranta" è una serie breve composta da due volumi di Yoko Maki, autrice che ho apprezzato per "Romantica Clock" e "I love you baby". Si tratta di una commedia scolastica dalle tinte prettamente shoujo, che suggerisco esclusivamente a chi ha letto altre opere della stessa autice ed è intenzionato a collezionarle tutte. Se non conoscete Yoko Maki, vi suggerisco di non iniziare da questa serie perché non rappresenta al meglio né le sue abilità grafiche, né quelle di narratrice.
Non pensavo mi sarebbe accaduto per una serie scolastica di questo tipo, non mi ha lasciato alcuna traccia significativa e per ricordarla dovrei recuperarla dalla libreria per rileggerla. Questo refresh sarebbe plausibile se l'avessi letta in corso di pubblicazione, ma non posso affermare sia questo il caso avendola letta meno di tre settimane fa. Mi accade assai raramente di provare questo senso di vuoto dopo avere letto una serie, soprattutto se si tratta di uno shoujo manga scolastico che generalmente apprezzo o di cui mi interessa cogliere degli elementi di distinzione.
Unico elemento passabile di nota sono i disegni, assai migliorati rispetto alla serie di esordio in Italia "I love you, baby". Il punto forte delle sue tavole sono i primi piani, gli occhi e i capelli dei personaggi femminili. Tuttavia, una storia non può poggiarsi esclusivamente sull'elemento grafico e questa serie, per come l'ho letta io, la considero una delusione sotto tutti i punti di vista. La storia è irrilevante e non conosce alcuno sviluppo, il finale è tiepido e i caratteri dei protagonisti ordinari.
Se interessa conoscere lo stile più maturo dell'autrice e si preferisce non puntare sulle serie più lunghe già citate, suggerisco il volume unico "Io ti salverò", raccolta di storie brevi molto graziosa.
Non pensavo mi sarebbe accaduto per una serie scolastica di questo tipo, non mi ha lasciato alcuna traccia significativa e per ricordarla dovrei recuperarla dalla libreria per rileggerla. Questo refresh sarebbe plausibile se l'avessi letta in corso di pubblicazione, ma non posso affermare sia questo il caso avendola letta meno di tre settimane fa. Mi accade assai raramente di provare questo senso di vuoto dopo avere letto una serie, soprattutto se si tratta di uno shoujo manga scolastico che generalmente apprezzo o di cui mi interessa cogliere degli elementi di distinzione.
Unico elemento passabile di nota sono i disegni, assai migliorati rispetto alla serie di esordio in Italia "I love you, baby". Il punto forte delle sue tavole sono i primi piani, gli occhi e i capelli dei personaggi femminili. Tuttavia, una storia non può poggiarsi esclusivamente sull'elemento grafico e questa serie, per come l'ho letta io, la considero una delusione sotto tutti i punti di vista. La storia è irrilevante e non conosce alcuno sviluppo, il finale è tiepido e i caratteri dei protagonisti ordinari.
Se interessa conoscere lo stile più maturo dell'autrice e si preferisce non puntare sulle serie più lunghe già citate, suggerisco il volume unico "Io ti salverò", raccolta di storie brevi molto graziosa.
Tarantaranta è un'opera di Yoko Maki, ormai piuttosto conosciuta in Italia per le sue opere dalle tavole sempre ben curate e dalle trame piuttosto scombinatamente e strane. Anche quest'opera, in effetti, presenta queste stesse caratteristiche.
Hikaru Sakuma è una ragazza che dopo la morte del fratello ha deciso di smettere di piangere e ricerca perciò le regole per essere felice, salvo poi gettarsi continuamente in situazioni sempre più immotivatamente improbabili che la portano a piangere ancora più di prima. In tutta questa brodaglia ci sono un latin lover mancato che inizialmente si finge il classico belloccio e sadico che poi improvvisamente decide di aiutarla (ne è innamorato?) e la "sorella" di Jun, mezza dolce e mezza psicopatica. Forse gli unici due personaggi con una personalità non completamente deviata sono Nene e Danchi, che quasi quasi si apprezzano più dei protagonisti stessi.
Anzi, no. Ciò che si apprezza di più di questo manga sono le colonnine dove l'autrice parla di sé, o dove la madre di quest'ultima parla di quello che fa tutti i giorni.
Nonostante tutto questo manga non è da buttare via. I disegni, per esempio, sono davvero meravigliosi, e anche se si nota che sono ancora acerbi (è un'opera piuttosto giovanile) non perdono la freschezza e la loro accuratezza. È evidente che quando non si può puntare sulla trama si deve puntare su qualcos'altro, no? Credo sia il motivo che mi spinge, tutto sommato, a dare la sufficienza.
In sintesi: amanti sfegatati degli shojo, potete anche leggere questo manga. Non aspettatevi troppo, punto.
Hikaru Sakuma è una ragazza che dopo la morte del fratello ha deciso di smettere di piangere e ricerca perciò le regole per essere felice, salvo poi gettarsi continuamente in situazioni sempre più immotivatamente improbabili che la portano a piangere ancora più di prima. In tutta questa brodaglia ci sono un latin lover mancato che inizialmente si finge il classico belloccio e sadico che poi improvvisamente decide di aiutarla (ne è innamorato?) e la "sorella" di Jun, mezza dolce e mezza psicopatica. Forse gli unici due personaggi con una personalità non completamente deviata sono Nene e Danchi, che quasi quasi si apprezzano più dei protagonisti stessi.
Anzi, no. Ciò che si apprezza di più di questo manga sono le colonnine dove l'autrice parla di sé, o dove la madre di quest'ultima parla di quello che fa tutti i giorni.
Nonostante tutto questo manga non è da buttare via. I disegni, per esempio, sono davvero meravigliosi, e anche se si nota che sono ancora acerbi (è un'opera piuttosto giovanile) non perdono la freschezza e la loro accuratezza. È evidente che quando non si può puntare sulla trama si deve puntare su qualcos'altro, no? Credo sia il motivo che mi spinge, tutto sommato, a dare la sufficienza.
In sintesi: amanti sfegatati degli shojo, potete anche leggere questo manga. Non aspettatevi troppo, punto.
Non ho ben capito a cosa serva questo manga. E' uno shojo puro e semplice, ok, quindi non mi aspetto chissà che cosa. Ma non ha un fine, non ha uno scopo o almeno così mi è sembrato.
Il disegno non è nulla di eccezionale, tipico tratto da storia romantica fine a se stessa, uso smodato di retini (io li adoro, ma il troppo stroppia) e un sacco di primi piani. Le copertine a me fanno ribrezzo, ma i gusti sono gusti.
Francamente ho fatto fatica a capire di cosa parlasse realmente, dove volesse arrivare: alla fine l'ho capito, non voleva arrivare proprio da nessuna parte.
Io non ho visto né un inizio né una fine, non mi è rimasto impresso come manga e i personaggi... ci sono o non ci sono credo sia la stessa cosa.
Non mi sento di dare meno di 5 perché mi sentirei quasi in colpa, come se pretendessi troppo da un semplice shojo.
Perciò lo lascio nel limbo.
Decidete voi se gettarvi o meno in quest'opera che per me è inconcludente.
E vediamo cosa succede.
Il disegno non è nulla di eccezionale, tipico tratto da storia romantica fine a se stessa, uso smodato di retini (io li adoro, ma il troppo stroppia) e un sacco di primi piani. Le copertine a me fanno ribrezzo, ma i gusti sono gusti.
Francamente ho fatto fatica a capire di cosa parlasse realmente, dove volesse arrivare: alla fine l'ho capito, non voleva arrivare proprio da nessuna parte.
Io non ho visto né un inizio né una fine, non mi è rimasto impresso come manga e i personaggi... ci sono o non ci sono credo sia la stessa cosa.
Non mi sento di dare meno di 5 perché mi sentirei quasi in colpa, come se pretendessi troppo da un semplice shojo.
Perciò lo lascio nel limbo.
Decidete voi se gettarvi o meno in quest'opera che per me è inconcludente.
E vediamo cosa succede.
Hikaru è una ragazza di 14 anni che ha sofferto molto per la perdita di suo fratello maggiore, morto in un incidente. Inizia così la sua vita scolastica alle superiori, e quindi decide di non piangere più per tutti i problemi vissuti in passato, dedicandosi solo ed esclusivamente alla sua felicità.
Avevo deciso di leggere questo manga perché la trama mi sembrava molto interessante, poi perché non avevo ancora letto nulla di Yoko Maki e volevo farmi un'idea del suo stile, ma mi auguro che le sue altre opere siano molto più interessanti. Sinceramente il finale mi ha lasciata un po' perplessa, soprattutto quando ho letto le ultime pagine. Ma per quanto riguarda riguarda i disegni, sono molto carini. Non c'è nulla da dire.
Voto 6 proprio per i disegni, però la storia poteva avere risvolti molto più interessanti.
Avevo deciso di leggere questo manga perché la trama mi sembrava molto interessante, poi perché non avevo ancora letto nulla di Yoko Maki e volevo farmi un'idea del suo stile, ma mi auguro che le sue altre opere siano molto più interessanti. Sinceramente il finale mi ha lasciata un po' perplessa, soprattutto quando ho letto le ultime pagine. Ma per quanto riguarda riguarda i disegni, sono molto carini. Non c'è nulla da dire.
Voto 6 proprio per i disegni, però la storia poteva avere risvolti molto più interessanti.