Pretear - La Leggenda della Nuova Biancaneve
"Pretear - La Leggenda Della Nuova Biancaneve" è una serie shojo disegnata da Kaori Naguse e ideata da Junichhi Sato, edita da Play Press intorno al 2000 e poi ristampata alla maniera "PlayRiciclo", ovvero togliendo le vecchie copertine ai volumetti rimasti invenduti, parecchi pure, e attaccandoci nuove copertine con una nuova data di pubblicazione. Ciò fa sembrare i volumetti delle ristampe che si inseriscono nella collana "Manga Classic" come dice la nuova copertina; espediente inutile e che non frega nessuno dato il fatto che dentro al tankbon rimangono le pagine con le novità dell'anno e del mese effettivo di pubblicazione del volumetto; quindi in commercio è probabile trovare sia le copertine normali che quelle "Manga Classic".
Parlando del manga, che io definirei semplicemente un altra delle scempiaggini proveniente dalla defunta scuderia PlayPress, ci sarebbero moltissime parole da spendere, ma cercherò di essere breve.
Himeno è una ragazzina senza madre, con un padre mezzo alcolizzato e che la cresce alla bell'e meglio vivendo solo della passata gloria come scrittore di romanzi. Un giorno però la vita della nostra scialba protagonista cambia: suo padre sposa una donna che da ragazza era una accanita fan dei suoi romanzi, e guarda un po' questa donna è ricca sfondata, potrebbe usare le banconote per soffiarsi il naso, ed è vedova con due figlie, una dell'età di Himeno (cattivissima e che defice di cervello) e l'altra un po' più piccola (che troverà il suo ruolo nella storia solo verso la metà). Insomma, che sfortuna per la povera Himeno, diventa in poco tempo e senza alzare un dito ricca sfondata con una villa di quelle che manco nei sogni esistono, ha una nuova mamma che dopotutto è molto bella e ha comunque delle buone intenzioni, e due sorelle che sono il fiore all'occhiello delle loro scuole.
Questa è la noiosa trama base, che però dopo due capitolo subisce un radicale cambiamento: Himeno, andando a scuola a piedi (pare che la Limousine sia partita senza di lei) si imbatte in un ragazzino, e da questo incontro si ritroverà nel meraviglioso mondo dei Riphe Knight, ovvero i 7 cavalieri della natura che combattono al fianco della Preater, una specie di Yui Ragazza Virtuale se si guarda al fatto che a seconda di quale cavaliere si fonda con lei il suo bel vestitino cambia, e un po' alla Card Captor Sakura se si vede il fatto che è piena di bonazzi fra cui scegliere e che chissà com'è le fanno tutti la corte; l'unica cosa in comune con Biancaneve è il numero dei "nani" insomma, chissà come sarebbe stata felice Biancaneve con dei Nani così, altro che principe azzurro.
All'inizio la nostra noiosa, stereotipata e piagnucolosa protagonista accusa tutti che la stanno prendendo in giro, che tutto questo non è possibile, che tutto questo non può capitare a lei (come se invece diventare ricca da un giorno all'altro succede spesso a tutti)e bla bla bla, ma alla fine decide di farsi forza, e di sacrificarsi a combattere Saihi con affianco tutti i più fighi del Giappone che stravedono per lei, bella fatica insomma!
Poveraccia insomma la nostra protagonista: piena di uomini, con un grande potere fra le mani, con una migliore amica che la adora, un padre che non ha occhi che per lei e una vita tutta da vivere, ma lei che cosa fa? Piange, piange! Piagnucola, si lamenta, soffre per crisi di identità che non si sa da cosa nascono, si sente in dovere di dover salvare tutti e di fare sempre la brava e la buona. E i sette fighi che le stanno intorno continuano imperterriti ad aiutarla, a volerle bene e a non farle mancare l'appoggio morale e fisico.
Un manga inutile, mal disegnato, ripetitivo, che sfocia nell'assurdo, senza un finale chiaro o un tantino esplicativo, con personaggi idioti (a partire dalla protagonista, a cui comunque gira intorno tutta la storia) e inutili costumi di carnevale che rendono il tutto ancora più infantile. E la cosa più triste di tutte è il fatto che ci hanno realizzato pure l'anime.
Spiego però il perché del mio 5 (e non di un 3 che avrei dato volentieri): il 5 proviene dal fatto che in alcuni tankbon ci sono paginette che raccontano della vita del maggiordomo della matrigna di Himeno che fanno morire dal ridere, per la comicità delle situazioni che il povero disgraziato deve subire; e poi ci aggiungerei anche che le copertine dei 4 tankbon sono molto belle per i colori usati, e infine do 5 anche perché la storia di per sé, se sviluppata diversamente e con una protagonista completamente differente, sarebbe sicuramente risultata molto bella, e magari con un finale più chiaro. Comunque io non consiglio questa serie proprio a nessuno, manco se avete soldi da buttare a palate, perché è tragico il fatto che opere meritevoli in Italia non arrivino ma immondizia come questa sì. Poi vabbè, se vi piace leggere storie patetiche, piene di personaggi inutili, e con protagoniste che si dovrebbero suicidare dalla prima pagine per fare un favore a tutti, beh, allora buona lettura.
Parlando del manga, che io definirei semplicemente un altra delle scempiaggini proveniente dalla defunta scuderia PlayPress, ci sarebbero moltissime parole da spendere, ma cercherò di essere breve.
Himeno è una ragazzina senza madre, con un padre mezzo alcolizzato e che la cresce alla bell'e meglio vivendo solo della passata gloria come scrittore di romanzi. Un giorno però la vita della nostra scialba protagonista cambia: suo padre sposa una donna che da ragazza era una accanita fan dei suoi romanzi, e guarda un po' questa donna è ricca sfondata, potrebbe usare le banconote per soffiarsi il naso, ed è vedova con due figlie, una dell'età di Himeno (cattivissima e che defice di cervello) e l'altra un po' più piccola (che troverà il suo ruolo nella storia solo verso la metà). Insomma, che sfortuna per la povera Himeno, diventa in poco tempo e senza alzare un dito ricca sfondata con una villa di quelle che manco nei sogni esistono, ha una nuova mamma che dopotutto è molto bella e ha comunque delle buone intenzioni, e due sorelle che sono il fiore all'occhiello delle loro scuole.
Questa è la noiosa trama base, che però dopo due capitolo subisce un radicale cambiamento: Himeno, andando a scuola a piedi (pare che la Limousine sia partita senza di lei) si imbatte in un ragazzino, e da questo incontro si ritroverà nel meraviglioso mondo dei Riphe Knight, ovvero i 7 cavalieri della natura che combattono al fianco della Preater, una specie di Yui Ragazza Virtuale se si guarda al fatto che a seconda di quale cavaliere si fonda con lei il suo bel vestitino cambia, e un po' alla Card Captor Sakura se si vede il fatto che è piena di bonazzi fra cui scegliere e che chissà com'è le fanno tutti la corte; l'unica cosa in comune con Biancaneve è il numero dei "nani" insomma, chissà come sarebbe stata felice Biancaneve con dei Nani così, altro che principe azzurro.
All'inizio la nostra noiosa, stereotipata e piagnucolosa protagonista accusa tutti che la stanno prendendo in giro, che tutto questo non è possibile, che tutto questo non può capitare a lei (come se invece diventare ricca da un giorno all'altro succede spesso a tutti)e bla bla bla, ma alla fine decide di farsi forza, e di sacrificarsi a combattere Saihi con affianco tutti i più fighi del Giappone che stravedono per lei, bella fatica insomma!
Poveraccia insomma la nostra protagonista: piena di uomini, con un grande potere fra le mani, con una migliore amica che la adora, un padre che non ha occhi che per lei e una vita tutta da vivere, ma lei che cosa fa? Piange, piange! Piagnucola, si lamenta, soffre per crisi di identità che non si sa da cosa nascono, si sente in dovere di dover salvare tutti e di fare sempre la brava e la buona. E i sette fighi che le stanno intorno continuano imperterriti ad aiutarla, a volerle bene e a non farle mancare l'appoggio morale e fisico.
Un manga inutile, mal disegnato, ripetitivo, che sfocia nell'assurdo, senza un finale chiaro o un tantino esplicativo, con personaggi idioti (a partire dalla protagonista, a cui comunque gira intorno tutta la storia) e inutili costumi di carnevale che rendono il tutto ancora più infantile. E la cosa più triste di tutte è il fatto che ci hanno realizzato pure l'anime.
Spiego però il perché del mio 5 (e non di un 3 che avrei dato volentieri): il 5 proviene dal fatto che in alcuni tankbon ci sono paginette che raccontano della vita del maggiordomo della matrigna di Himeno che fanno morire dal ridere, per la comicità delle situazioni che il povero disgraziato deve subire; e poi ci aggiungerei anche che le copertine dei 4 tankbon sono molto belle per i colori usati, e infine do 5 anche perché la storia di per sé, se sviluppata diversamente e con una protagonista completamente differente, sarebbe sicuramente risultata molto bella, e magari con un finale più chiaro. Comunque io non consiglio questa serie proprio a nessuno, manco se avete soldi da buttare a palate, perché è tragico il fatto che opere meritevoli in Italia non arrivino ma immondizia come questa sì. Poi vabbè, se vi piace leggere storie patetiche, piene di personaggi inutili, e con protagoniste che si dovrebbero suicidare dalla prima pagine per fare un favore a tutti, beh, allora buona lettura.