Kisotengaku
"Kisotengaku", pubblicato in Italia dalla Coconino Press col sottotitolo "fantasmagoria", è un manga che unisce elementi del folclore giapponese e della fantascienza.
Il protagonista, Tengaku, è un uomo calvo e massiccio, dall'età indefinibile, che sbarca il lunario come indovino agli angoli delle strade. È infatti un seguace dello "shugendo", la tradizione magica e misterica nata dall'unione dello shintoismo originario con il buddismo esoterico ed il taoismo di provenienza cinesi. Come nella tradizione dei monaci combattenti, ha però anche ottime doti di lottatore, che gli saranno utili quando dovrà affrontare una minaccia che potrebbe provocare la distruzione dell'intero Giappone. Una sera, infatti, nota dal suo banchetto un giovane dall'aspetto stralunato che trasuda malvagità e che nasconde sotto il berretto un piccolo corno sulla fronte come quello di un oni: il giovane si rivela avere una forza e un'agilità sovrumane. Tengaku indaga e scopre allora che il corno è stato trapiantato nell'ambito di un esperimento scientifico, e che questo era stato asportato da un bambino nato in un villaggio isolato, i cui abitanti sanno molte più cose di quante siano disposti a rivelare ai forestieri: delle antiche leggende giapponesi hanno un'origine veritiera, e per di più aliena!
Il tratto di Kazumasa Takayama è pulito e regolare, ma anche molto attento ai dettagli; nel tratteggiare le figure umane, riesce a far convivere fianco a fianco gli aspetti realistici e quelli più grotteschi.
La trama diventa sempre più cupa e inquietante man mano che la storia avanza, e certi personaggi sembrano farsi prendere da una spirale di violenza e crudeltà, tranne il protagonista, il cui temperamento guidato in fondo dalla benevolenza non viene intaccato, nonostante le prove terribili che è costretto a subire anche sul proprio corpo: non è un caso che il suo aspetto ricordi quello delle statue dei bodhisattva ("bosatsu" per i giapponesi) sorridenti di cui sono disseminati i paesi dell'Estremo Oriente.
Il protagonista, Tengaku, è un uomo calvo e massiccio, dall'età indefinibile, che sbarca il lunario come indovino agli angoli delle strade. È infatti un seguace dello "shugendo", la tradizione magica e misterica nata dall'unione dello shintoismo originario con il buddismo esoterico ed il taoismo di provenienza cinesi. Come nella tradizione dei monaci combattenti, ha però anche ottime doti di lottatore, che gli saranno utili quando dovrà affrontare una minaccia che potrebbe provocare la distruzione dell'intero Giappone. Una sera, infatti, nota dal suo banchetto un giovane dall'aspetto stralunato che trasuda malvagità e che nasconde sotto il berretto un piccolo corno sulla fronte come quello di un oni: il giovane si rivela avere una forza e un'agilità sovrumane. Tengaku indaga e scopre allora che il corno è stato trapiantato nell'ambito di un esperimento scientifico, e che questo era stato asportato da un bambino nato in un villaggio isolato, i cui abitanti sanno molte più cose di quante siano disposti a rivelare ai forestieri: delle antiche leggende giapponesi hanno un'origine veritiera, e per di più aliena!
Il tratto di Kazumasa Takayama è pulito e regolare, ma anche molto attento ai dettagli; nel tratteggiare le figure umane, riesce a far convivere fianco a fianco gli aspetti realistici e quelli più grotteschi.
La trama diventa sempre più cupa e inquietante man mano che la storia avanza, e certi personaggi sembrano farsi prendere da una spirale di violenza e crudeltà, tranne il protagonista, il cui temperamento guidato in fondo dalla benevolenza non viene intaccato, nonostante le prove terribili che è costretto a subire anche sul proprio corpo: non è un caso che il suo aspetto ricordi quello delle statue dei bodhisattva ("bosatsu" per i giapponesi) sorridenti di cui sono disseminati i paesi dell'Estremo Oriente.