Someday's Dreamers
“Someday’s Dreamers” è un manga di due volumi, scritto da Norie Yamada e disegnato da Kumichi Yoshizuki. Pubblicato in Giappone tra il 2002 e il 2003, con il titolo originale “Mahōtsukai ni Taisetsu na Koto” (Le cose che sono preziose per un mago), ha anche goduto di una trasposizione in anime da dodici episodi.
La storia è ambientata nel Giappone dei nostri giorni, ma nel manga, insieme alle persone normali e comuni, vivono dei “maghi”, delle persone in grado di usare la magia, un potere innato che permette loro di realizzare piccole e grandi cose, impossibili per quelli privi di potere. Per non abusare però di tali capacità, la magia e i maghi sono regolati da un’istituzione, e chiunque è dotato di poteri deve superare un esame per essere riconosciuto come mago. La protagonista della storia è una ragazza da poco diplomata al liceo, Yume. Timida e imbranata con gli uomini, ha però un grande cuore, e il suo sogno è quello di usare la magia per rendere felici le persone.
Nel corso dei due volumi del manga, Yume inizia pian piano a capire che la magia non può risolvere tutto, come ad esempio curare una malattia inguaribile o resuscitare un caro deceduto, e che bisogna andare avanti con le proprie forze, accettando quello che la vita porta e quello che la vita toglie.
Va detto subito che, anche se parliamo di maghi e magie, questo non è “Harry Potter”, e non ci sono bacchette, scope volanti e castelli adibiti a scuole di magia. Il tutto ha un’impronta molto più realistica, dove i maghi sono quasi intesi come impiegati statali, che si recano a lavoro in ufficio, e che devono fare un corso di specializzazione per ottenere l’ambita licenza da mago.
L’elemento principale del manga sono però le storie dei personaggi con i quali Yume entra in contatto, e di come Yume si rapporta con loro, aiutandoli, e allo stesso tempo aiutando se stessa, crescendo e imparando a conoscersi meglio. Il tutto è reso possibile grazie ai bei e delicati disegni di Kumichi Yoshizuki, dalle linee morbide ma dal tratto curato e dettagliato. Le espressioni dei personaggi da lui disegnati sono molto realistiche, in grado di trasmettere quello che provano, ma anche i disegni dei paesaggi, che siano di città o di campagna sono molto evocativi.
La lettura di “Someday’s Dreamers” è molto veloce, forse un po’ troppo, nella parte finale si ha la sensazione di una chiusura un po’ precipitosa, ma il finale, come il resto del manga prima, è comunque gradevole e piacevole da leggere. Non è nulla di troppo elaborato o superlativo, ma per essere una miniserie di due soli volumi, il risultato finale è più che buono, e vale la pena leggerlo.
La storia è ambientata nel Giappone dei nostri giorni, ma nel manga, insieme alle persone normali e comuni, vivono dei “maghi”, delle persone in grado di usare la magia, un potere innato che permette loro di realizzare piccole e grandi cose, impossibili per quelli privi di potere. Per non abusare però di tali capacità, la magia e i maghi sono regolati da un’istituzione, e chiunque è dotato di poteri deve superare un esame per essere riconosciuto come mago. La protagonista della storia è una ragazza da poco diplomata al liceo, Yume. Timida e imbranata con gli uomini, ha però un grande cuore, e il suo sogno è quello di usare la magia per rendere felici le persone.
Nel corso dei due volumi del manga, Yume inizia pian piano a capire che la magia non può risolvere tutto, come ad esempio curare una malattia inguaribile o resuscitare un caro deceduto, e che bisogna andare avanti con le proprie forze, accettando quello che la vita porta e quello che la vita toglie.
Va detto subito che, anche se parliamo di maghi e magie, questo non è “Harry Potter”, e non ci sono bacchette, scope volanti e castelli adibiti a scuole di magia. Il tutto ha un’impronta molto più realistica, dove i maghi sono quasi intesi come impiegati statali, che si recano a lavoro in ufficio, e che devono fare un corso di specializzazione per ottenere l’ambita licenza da mago.
L’elemento principale del manga sono però le storie dei personaggi con i quali Yume entra in contatto, e di come Yume si rapporta con loro, aiutandoli, e allo stesso tempo aiutando se stessa, crescendo e imparando a conoscersi meglio. Il tutto è reso possibile grazie ai bei e delicati disegni di Kumichi Yoshizuki, dalle linee morbide ma dal tratto curato e dettagliato. Le espressioni dei personaggi da lui disegnati sono molto realistiche, in grado di trasmettere quello che provano, ma anche i disegni dei paesaggi, che siano di città o di campagna sono molto evocativi.
La lettura di “Someday’s Dreamers” è molto veloce, forse un po’ troppo, nella parte finale si ha la sensazione di una chiusura un po’ precipitosa, ma il finale, come il resto del manga prima, è comunque gradevole e piacevole da leggere. Non è nulla di troppo elaborato o superlativo, ma per essere una miniserie di due soli volumi, il risultato finale è più che buono, e vale la pena leggerlo.
La prima di tre mini-serie titolate "Someday's Dreamers" scritte da Norie Yamada (sceneggiatrice televisiva!) e disegnate da Kumichi Yoshizuki (famosa sopratutto per i suoi lavori doujin), questa breve serie in due volumi risulta piacevolissima alla lettura, se siete il target adeguato. Una slice of life soprannaturale drammatica ma dolceamara nei posti giusti, vi catturerà sicuramente se, come me, siete dei cuori di panna amanti dei buoni sentimenti e delle storie a lieto fine.
Per quanto riguarda la trama (che trovate, come sempre, in alto) siamo in territori già esplorati, ma non per questo meno accattivanti. la Yamada è ben nota come scrittrice per drammi televisivi, e si vede: da una idea alquanto misera riesce a creare una qualcosa che è sì derivativo e già visto, ma che è capace di prendere e trasportarci in un mondo dove, anche solo per un istante, la magia è veramente possibile. Ovvio poi, se palle di fuoco, Kamehameha ecc. è la magia che cercate... siete nel posto sbagliato.
Per quanto riguarda il disegno, il tratto di Kumichi Yoshizuki è assolutamente perfetto, leggero ed etereo ma anche dettagliato, per non parlare degli strabilianti inserti a colori, esaltati da una delle edizioni migliori che la Panini Comics ci abbia dato.
Consigliatissimo, l'unica pecca restando che... le altre due mini-serie, altrettanto ottime, non sono ancora sbarcate in Italia.
Per quanto riguarda la trama (che trovate, come sempre, in alto) siamo in territori già esplorati, ma non per questo meno accattivanti. la Yamada è ben nota come scrittrice per drammi televisivi, e si vede: da una idea alquanto misera riesce a creare una qualcosa che è sì derivativo e già visto, ma che è capace di prendere e trasportarci in un mondo dove, anche solo per un istante, la magia è veramente possibile. Ovvio poi, se palle di fuoco, Kamehameha ecc. è la magia che cercate... siete nel posto sbagliato.
Per quanto riguarda il disegno, il tratto di Kumichi Yoshizuki è assolutamente perfetto, leggero ed etereo ma anche dettagliato, per non parlare degli strabilianti inserti a colori, esaltati da una delle edizioni migliori che la Panini Comics ci abbia dato.
Consigliatissimo, l'unica pecca restando che... le altre due mini-serie, altrettanto ottime, non sono ancora sbarcate in Italia.