The Princess and the Pilot
Attenzione, possibili spoiler
Sono finita in ''The Princess and the pilot'' per caso, ma trovandolo interessante ne ho iniziato la lettura, guardando in seguito anche il film.
Il protagonista di quest'opera è Charles, un mercenario a cui viene affidato il compito di scortare la principessa e futura imperatrice fino all'isola di Sayon. Qui quest'ultima si incontrerà con il suo promesso sposo, il principe Carlo. Quest'operazione sarà chiamata ''Il gatto dei mari'', resterà segreta e Charles non potrà prenderne alcun merito una volta conclusa.
L'operazione si avvia in modo tranquillo e senza troppi problemi, ma non mancheranno i combattimenti aerei. Su questi, però, avrei qualcosa da dire. Sono disegnati bene, ma troppo commentati. Ci sono troppe spiegazioni, che in un certo senso sono utili per far capire al lettore cosa sta succedendo, ma che d'altra parte rendono la lettura (che proprio in queste scene dovrebbe essere veloce e coinvolgente), lenta e pesante, rovinandone il ritmo.
Charles è un personaggio tormentato, fin dalla nascita non ha avuto altro che problemi. Scelse di fare il pilota perché solo in cielo si sentiva veramente libero, come se solo lì non importasse chi lui fosse, o quale fosse la sua classe sociale. Ho apprezzato questo suo modo di pensare e il suo personaggio in generale. Essendo un figlio illegittimo ed un profugo, la sua infanzia fu segnata da bullismo da parte degli altri ragazzi, e disprezzo dagli adulti. Quand'era più piccolo incontrò Lady Fana, e anche se il loro incontro fu breve, questo lo cambiò.
Non ho apprezzato particolarmente il personaggio di Fana, anche se sembra che durante quest'esperienza sia cambiata profondamente. Lei ha sempre soppresso le sue vere emozioni, è finita per dimenticare il suo vero io. In poche parole, si è arresa al suo destino senza neanche combattere. È anche vero che quando si accorge di voler vivere, cambia radicalmente il suo modo di pensare, mutando in un personaggio più forte e sicuro. Comunque, anche dopo il suo cambiamento, non l'ho apprezzata più di tanto.
I disegni sono buoni, lo stile mi piace, ma ci sono molte cose che non mi hanno convinta. Prima cosa, sono i protagonisti. Ebbene, questi vengono disegnati sempre eccessivamente più giovani di quel che sono realmente, sia nei flashback che nella narrazione al presente. Altra pecca sono le ambientazioni, soprattutto quelle sulla terraferma. Non mi sono mai piaciute. Al contrario, invece, il modo in cui viene rappresentato il cielo, pur in bianco e nero, rende molto bene. Un'altra cosa che ho apprezzato dei disegni sono i velivoli.
Nota di merito per le copertine, splendide.
Nel quarto ed ultimo volume sono presenti due storie autoconclusive, non sono nulla di speciale, ma sono piacevoli. La prima, rispetto alla seconda, è quella che ho preferito. Queste mi hanno aiutato a capire un po' di più l'autore, notando il fatto che sia nella storia principale, che in queste due, tenda sempre a lasciare un finale aperto.
Tirando le somme, ''The princess and the pilot'' è un titolo abbastanza interessante. Le premesse iniziali sono buone: parte con l'idea della missione impossibile e ti mette addosso la curiosità di scoprire come questa verrà affrontata. Inoltre, la storia è spesso alternata a flashback che aiutano a comprendere meglio i protagonisti e le loro storie. È una lettura piacevole, ma spesso resa pesante dalle troppe spiegazioni.
Il finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca.
Sono finita in ''The Princess and the pilot'' per caso, ma trovandolo interessante ne ho iniziato la lettura, guardando in seguito anche il film.
Il protagonista di quest'opera è Charles, un mercenario a cui viene affidato il compito di scortare la principessa e futura imperatrice fino all'isola di Sayon. Qui quest'ultima si incontrerà con il suo promesso sposo, il principe Carlo. Quest'operazione sarà chiamata ''Il gatto dei mari'', resterà segreta e Charles non potrà prenderne alcun merito una volta conclusa.
L'operazione si avvia in modo tranquillo e senza troppi problemi, ma non mancheranno i combattimenti aerei. Su questi, però, avrei qualcosa da dire. Sono disegnati bene, ma troppo commentati. Ci sono troppe spiegazioni, che in un certo senso sono utili per far capire al lettore cosa sta succedendo, ma che d'altra parte rendono la lettura (che proprio in queste scene dovrebbe essere veloce e coinvolgente), lenta e pesante, rovinandone il ritmo.
Charles è un personaggio tormentato, fin dalla nascita non ha avuto altro che problemi. Scelse di fare il pilota perché solo in cielo si sentiva veramente libero, come se solo lì non importasse chi lui fosse, o quale fosse la sua classe sociale. Ho apprezzato questo suo modo di pensare e il suo personaggio in generale. Essendo un figlio illegittimo ed un profugo, la sua infanzia fu segnata da bullismo da parte degli altri ragazzi, e disprezzo dagli adulti. Quand'era più piccolo incontrò Lady Fana, e anche se il loro incontro fu breve, questo lo cambiò.
Non ho apprezzato particolarmente il personaggio di Fana, anche se sembra che durante quest'esperienza sia cambiata profondamente. Lei ha sempre soppresso le sue vere emozioni, è finita per dimenticare il suo vero io. In poche parole, si è arresa al suo destino senza neanche combattere. È anche vero che quando si accorge di voler vivere, cambia radicalmente il suo modo di pensare, mutando in un personaggio più forte e sicuro. Comunque, anche dopo il suo cambiamento, non l'ho apprezzata più di tanto.
I disegni sono buoni, lo stile mi piace, ma ci sono molte cose che non mi hanno convinta. Prima cosa, sono i protagonisti. Ebbene, questi vengono disegnati sempre eccessivamente più giovani di quel che sono realmente, sia nei flashback che nella narrazione al presente. Altra pecca sono le ambientazioni, soprattutto quelle sulla terraferma. Non mi sono mai piaciute. Al contrario, invece, il modo in cui viene rappresentato il cielo, pur in bianco e nero, rende molto bene. Un'altra cosa che ho apprezzato dei disegni sono i velivoli.
Nota di merito per le copertine, splendide.
Nel quarto ed ultimo volume sono presenti due storie autoconclusive, non sono nulla di speciale, ma sono piacevoli. La prima, rispetto alla seconda, è quella che ho preferito. Queste mi hanno aiutato a capire un po' di più l'autore, notando il fatto che sia nella storia principale, che in queste due, tenda sempre a lasciare un finale aperto.
Tirando le somme, ''The princess and the pilot'' è un titolo abbastanza interessante. Le premesse iniziali sono buone: parte con l'idea della missione impossibile e ti mette addosso la curiosità di scoprire come questa verrà affrontata. Inoltre, la storia è spesso alternata a flashback che aiutano a comprendere meglio i protagonisti e le loro storie. È una lettura piacevole, ma spesso resa pesante dalle troppe spiegazioni.
Il finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca.
Storia breve del 2009, nasce dalla mente di Koroku Inumura per essere messa su carta da Maiko Ogawa. Successivamente verrà portata su schermo nel 2011 in un lungometraggio con cui ha riscosso più successo della versione cartacea. "The Princess and the Pilot" (To aru Hikushi e no Tsuioku) parla appunto di una giovane nobile, Fana del Moral, data in sposa al principe dell'impero Levahm e della sua fuga dal territorio in guerra per raggiungerlo nella capitale. Una flotta viene inviata in territorio nemico per ricondurla dal suo promesso sposo, ma viene abbattuta nei pressi delle Grandi Cascate, divisorio naturale che per secoli aveva diviso il mondo in due e che solo con l'introduzione dei moderni aerei si è potuto sorvolare mettendo in contatto i due popoli. Nasce quindi l'operazione "Gatto dei Mari" in cui il miglior pilota dell'esercito di Levahm, Charles Karino, dovrà scortare su un piccolo velivolo, il Santa Cruz, la principessa e condurla in salvo dai segugi di Amatsukami.
Come è facile intuire, la fuga si svolge in cielo, tra combattimenti aerei e soste in mare o su piccole isole incontrate nel percorso seguito nell'operazione. Cielo espresso in ogni sua forma, in ogni momento della giornata.
L'edizione GP Publishing è un piccolo miracolo: rimasta sospesa per mesi e mesi, è recentemente terminata con il numero 4, dopo appunto un periodo di silenzio lunghissimo. Formato ridotto, presente sovraccoperta, carta bianca. Prezzo di 5,90 euro a volume che son si tanti, ma essendo un titolo di nicchia e scampato al filo dalla sospensione definitiva, li reputo parzialmente giustificati.
Il tratto adottato da Maiko Ogama è fiabesco, leggero e pulito, ricorda un altro titolo disperso della libreria GP ossia "Lindbergh" di Ahndongshik (guarda caso anch'esso curiosamente incentrato sul volo).
Senza stare a dilungarmi eccessivamente, questo sottovalutato e sconosciuto fumetto a mio modesto avviso merita, è sostanzialmente una fiaba in cui vengono sollevati quesiti importanti come la differenza razziale (il pilota è un "bastardo" nato da padre profugo dell'impero di Levahm e madre di Amatsukami, considerato quindi alla stregua della feccia della società solo per nascita), la guerra, la libertà individuale (l'esistenza di Fana, il suo vissuto e la vita "dietro ad un vetro") ed infine il sentimento che non può mancare mai in questi casi.
Curiosità: a fondo dell'ultimo volume son presenti due capitoli autoconclusivi slegati dalla trama principale.
In sostanza una lettura leggera, scorrevole, piacevole e quindi meritevole di recupero se possibile.
Come è facile intuire, la fuga si svolge in cielo, tra combattimenti aerei e soste in mare o su piccole isole incontrate nel percorso seguito nell'operazione. Cielo espresso in ogni sua forma, in ogni momento della giornata.
L'edizione GP Publishing è un piccolo miracolo: rimasta sospesa per mesi e mesi, è recentemente terminata con il numero 4, dopo appunto un periodo di silenzio lunghissimo. Formato ridotto, presente sovraccoperta, carta bianca. Prezzo di 5,90 euro a volume che son si tanti, ma essendo un titolo di nicchia e scampato al filo dalla sospensione definitiva, li reputo parzialmente giustificati.
Il tratto adottato da Maiko Ogama è fiabesco, leggero e pulito, ricorda un altro titolo disperso della libreria GP ossia "Lindbergh" di Ahndongshik (guarda caso anch'esso curiosamente incentrato sul volo).
Senza stare a dilungarmi eccessivamente, questo sottovalutato e sconosciuto fumetto a mio modesto avviso merita, è sostanzialmente una fiaba in cui vengono sollevati quesiti importanti come la differenza razziale (il pilota è un "bastardo" nato da padre profugo dell'impero di Levahm e madre di Amatsukami, considerato quindi alla stregua della feccia della società solo per nascita), la guerra, la libertà individuale (l'esistenza di Fana, il suo vissuto e la vita "dietro ad un vetro") ed infine il sentimento che non può mancare mai in questi casi.
Curiosità: a fondo dell'ultimo volume son presenti due capitoli autoconclusivi slegati dalla trama principale.
In sostanza una lettura leggera, scorrevole, piacevole e quindi meritevole di recupero se possibile.