Cime tempestose
Cime tempestose è uno dei miei romanzi preferiti, quindi ovviamente non potevo non comperare il manga.
Non mi ero fatta particolari aspettative, so benissimo che un fumetto o anche un film non arriverà mai ad essere fedele al 100% all’opera originale, quindi su questo aspetto non mi ha deluso.
Le ambientazioni, panorami, costruzioni sono riprodotte molto bene, il tratto è pulito e lineare, un po’ scolastico, ma va bene.
Refusi imbarazzanti, già dalla prima pagina si legge la data del 1971, mentre nella pagina originale giapponese è corretta: 1771. E all’interno continua.
La caratterizzazione dei personaggi inizia a essere un altro punto dolente, caratterialmente poco profondi, ma possono anche starci considerando la complessità della opera, almeno ci hanno provato.
A urtarmi di più è il caracter design, Hindley da bambino ha la faccia di un adulto, Catherine che dovrebbe avere i capelli scuri è bionda e porta due codini alti in testa alquanto imbarazzanti (e fuori epoca), gli abiti sono qualcosa di inguardabile, se da una parte hanno fatto una minima ricerca per disegnare gli abiti maschili nobili, perché quelli dei servi sono davvero molto approssimativi, si sono guardati bene dal farlo anche per gli abiti femminili nobili, Catherine da bambina porta dei vestitini stile 1950, al ginocchio, ampissimi, maniche corte e sempre con quei codini assurdi.
Poi quando provano a disegnarla da grande con vestiti nobili la vediamo prendere il tè al pomeriggio con Isabella e Edgar con un vestito scollatissimo, con una stola sopra le spalle con cui non cerca nemmeno di coprirsi, lunghezza alla caviglia, un abito da sera moderno praticamente, in un’altro porta un vestito con le spalline, tipo prendisole. In alternativa ci sono i vestiti simil antichi, che può disegnare una ragazzina di 7 anni quando le si chiede di non fare un vestito moderno.
Va beh, in generale la parte visiva che riesce è molto scolastica, problemi di proporzione della figura ci sono continuamente e anche la scena finale è alquanto triste perché non riesce a cogliere neanche lontanamente l’atmosfera giusta.
Non mi ero fatta particolari aspettative, so benissimo che un fumetto o anche un film non arriverà mai ad essere fedele al 100% all’opera originale, quindi su questo aspetto non mi ha deluso.
Le ambientazioni, panorami, costruzioni sono riprodotte molto bene, il tratto è pulito e lineare, un po’ scolastico, ma va bene.
Refusi imbarazzanti, già dalla prima pagina si legge la data del 1971, mentre nella pagina originale giapponese è corretta: 1771. E all’interno continua.
La caratterizzazione dei personaggi inizia a essere un altro punto dolente, caratterialmente poco profondi, ma possono anche starci considerando la complessità della opera, almeno ci hanno provato.
A urtarmi di più è il caracter design, Hindley da bambino ha la faccia di un adulto, Catherine che dovrebbe avere i capelli scuri è bionda e porta due codini alti in testa alquanto imbarazzanti (e fuori epoca), gli abiti sono qualcosa di inguardabile, se da una parte hanno fatto una minima ricerca per disegnare gli abiti maschili nobili, perché quelli dei servi sono davvero molto approssimativi, si sono guardati bene dal farlo anche per gli abiti femminili nobili, Catherine da bambina porta dei vestitini stile 1950, al ginocchio, ampissimi, maniche corte e sempre con quei codini assurdi.
Poi quando provano a disegnarla da grande con vestiti nobili la vediamo prendere il tè al pomeriggio con Isabella e Edgar con un vestito scollatissimo, con una stola sopra le spalle con cui non cerca nemmeno di coprirsi, lunghezza alla caviglia, un abito da sera moderno praticamente, in un’altro porta un vestito con le spalline, tipo prendisole. In alternativa ci sono i vestiti simil antichi, che può disegnare una ragazzina di 7 anni quando le si chiede di non fare un vestito moderno.
Va beh, in generale la parte visiva che riesce è molto scolastica, problemi di proporzione della figura ci sono continuamente e anche la scena finale è alquanto triste perché non riesce a cogliere neanche lontanamente l’atmosfera giusta.
"Cime Tempestose" non è un libro facile, il protagonista è da una parte il più detestabile anti-eroe che io abbia mai trovato, dall'altra risulta un personaggio carismatico e affascinante come pochi. La storia parla di Heathcliff, trovatello che nell'infanzia subisce angherie e umiliazioni di ogni tipo, questo però non è il classico racconto di riscatto morale in cui una persona riesce a rialzarsi dal fango e ad ottenere un futuro felice; i soprusi inaspriscono il cuore di Heathcliff rendendo la vittima desiderosa di vendetta e più spietata dei carnefici nell'inseguirla e ottenerla. In definitiva la storia di un uomo stritolato dal suo stesso odio e rancore. Quando ho letto il libro mi sono stupita di quanto fossero insopportabilmente odiosi i personaggi che gravitano attorno a Heathcliff, al lettore viene quasi spontaneo condividere i sentimenti di profondo disprezzo del protagonista nei confronti di chi lo circonda e non si può evitare di simpatizzare per la profonda passione con cui questo uomo riesce ad amare ed odiare la sua crudele Cathy, un sentimento ossessionante da farlo quasi impazzire.
Insomma per me "Cime Tempestose" è Heathcliff, tutto dipende dalla tempesta di sentimenti che sconvolge questo uomo rude e passionale, il resto conta davvero poco. A questo manga, che si pone nella difficile posizione di essere una trasposizione del celebre romanzo, manca proprio la passione di cui il libro invece è colmo: è una fredda cronologia dei fatti che senza le giuste spiegazioni risultano slegati tra loro, le azioni dei personaggi, Heathcliff in primis, sono di ardua comprensione perché non si è pensato di chiarire al lettore i percorsi mentali da cui sono nate. I personaggi non sono sufficientemente caratterizzati e restano fantocci senz'anima, compreso il protagonista, che oltretutto viene raffigurato con un ghigno caricaturale da farlo sembrare uno dei cattivi disegnati da Jacovitti.
In definitiva non consiglio questa fiacca trasposizione che non lascia nulla al lettore se non il rammarico di averci speso quasi 10 €.
Insomma per me "Cime Tempestose" è Heathcliff, tutto dipende dalla tempesta di sentimenti che sconvolge questo uomo rude e passionale, il resto conta davvero poco. A questo manga, che si pone nella difficile posizione di essere una trasposizione del celebre romanzo, manca proprio la passione di cui il libro invece è colmo: è una fredda cronologia dei fatti che senza le giuste spiegazioni risultano slegati tra loro, le azioni dei personaggi, Heathcliff in primis, sono di ardua comprensione perché non si è pensato di chiarire al lettore i percorsi mentali da cui sono nate. I personaggi non sono sufficientemente caratterizzati e restano fantocci senz'anima, compreso il protagonista, che oltretutto viene raffigurato con un ghigno caricaturale da farlo sembrare uno dei cattivi disegnati da Jacovitti.
In definitiva non consiglio questa fiacca trasposizione che non lascia nulla al lettore se non il rammarico di averci speso quasi 10 €.
Inutile soffermarmi sulla trama, dato che questo classico della Bronte è certamente noto quasi a tutti, o per aver letto il romanzo, o per aver visto uno degli adattamenti cinematografici, o indirettamente grazie a citazioni presenti in altri manga (v. Glass no kamen).
Io ho letto il romanzo relativamente tardi, un paio di anni fa. L'ho apprezzato, anche se non sono riuscita a definirlo questo grande capolavoro, perciò non potevo non prendere il manga... manga che mi pare abbastanza fedele, nonostante ovviamente la frettolosità di alcuni passaggi, inevitabile dato che tutta la storia è stata concentrata in un volume nemmeno troppo corposo. Leggendolo ho provato lo stesso senso di inquietudine di fronte a così tanti personaggi resi folli perché coinvolti dalla passione travolgente dei due protagonisti... ed ho odiato quasi tutti i personaggi allo stesso modo! Perché sì, è strano ma vero, in questo romanzo non ho provato la massima simpatia praticamente per nessuno, ma ciò nonostante non potevo smettere di leggerlo, dovevo conoscerne il finale! Come dicevo, mi pare che il manga provochi le stesse sensazioni del romanzo e ciò è ovviamente un punto a favore, senza contare che ho apprezzato molto lo stile di disegno, nonostante sia così diverso da quello dei miei manga preferiti, i classici shoujo anni '70--80 (essendo un seinen). Gli sfondi sono molto belli e spesso opportunamente cupi: i volti dei personaggi, talvolta deformati fino ad assumere espressioni mostruose, rendono benissimo le loro emozioni, la loro follia.
Tuttavia qualche piccolo appunto da fare:
- quando Catherine presenta ad Heatcliff Edgar quest'ultimo è raffigurato come un perfetto idiota... nel romanzo lui pare alquanto debole e smidollato, è vero, ma non stupido, poveretto!
- a volte i personaggi si confondono un po', troppa somiglianza fra figli e genitori... un po' più di fantasia sarebbe stata apprezzata.
- perché nel suo ultimissimo primo piano Heatcliff diventa il sosia di Joker di Batman??? Non mi pare che la Bronte abbia alluso ad un'espressione simile, forse ricordo male...
Nel complesso il mio voto è positivo, ma non do il massimo per via delle appena citate pecche, ma soprattutto perché non ho visto un giusto rapporto qualità / prezzo... per un volumetto simile, poco più di una sottiletta, avrebbero potuto farci risparmiare qualcosa, oserei dire almeno un paio di euro!
In ogni caso ne consiglio la lettura soltanto a chi già ha conosciuto ed apprezzato il romanzo della Bronte, altrimenti si rischia di non capirci granché.
Io ho letto il romanzo relativamente tardi, un paio di anni fa. L'ho apprezzato, anche se non sono riuscita a definirlo questo grande capolavoro, perciò non potevo non prendere il manga... manga che mi pare abbastanza fedele, nonostante ovviamente la frettolosità di alcuni passaggi, inevitabile dato che tutta la storia è stata concentrata in un volume nemmeno troppo corposo. Leggendolo ho provato lo stesso senso di inquietudine di fronte a così tanti personaggi resi folli perché coinvolti dalla passione travolgente dei due protagonisti... ed ho odiato quasi tutti i personaggi allo stesso modo! Perché sì, è strano ma vero, in questo romanzo non ho provato la massima simpatia praticamente per nessuno, ma ciò nonostante non potevo smettere di leggerlo, dovevo conoscerne il finale! Come dicevo, mi pare che il manga provochi le stesse sensazioni del romanzo e ciò è ovviamente un punto a favore, senza contare che ho apprezzato molto lo stile di disegno, nonostante sia così diverso da quello dei miei manga preferiti, i classici shoujo anni '70--80 (essendo un seinen). Gli sfondi sono molto belli e spesso opportunamente cupi: i volti dei personaggi, talvolta deformati fino ad assumere espressioni mostruose, rendono benissimo le loro emozioni, la loro follia.
Tuttavia qualche piccolo appunto da fare:
- quando Catherine presenta ad Heatcliff Edgar quest'ultimo è raffigurato come un perfetto idiota... nel romanzo lui pare alquanto debole e smidollato, è vero, ma non stupido, poveretto!
- a volte i personaggi si confondono un po', troppa somiglianza fra figli e genitori... un po' più di fantasia sarebbe stata apprezzata.
- perché nel suo ultimissimo primo piano Heatcliff diventa il sosia di Joker di Batman??? Non mi pare che la Bronte abbia alluso ad un'espressione simile, forse ricordo male...
Nel complesso il mio voto è positivo, ma non do il massimo per via delle appena citate pecche, ma soprattutto perché non ho visto un giusto rapporto qualità / prezzo... per un volumetto simile, poco più di una sottiletta, avrebbero potuto farci risparmiare qualcosa, oserei dire almeno un paio di euro!
In ogni caso ne consiglio la lettura soltanto a chi già ha conosciuto ed apprezzato il romanzo della Bronte, altrimenti si rischia di non capirci granché.