Little Butterfly
Uno Shounen-Ai consigliatomi per il suo distaccarsi dai comuni stereotipi del genere, e da questo punto di vista confermo senza dubbio. I personaggi sono interessanti e le loro storie personali coerenti con lo svilupparsi dei sentimenti reciproci. Perché allora un voto non così alto? Perché il tutto è sviluppato troppo velocemente. Le spiegazioni degli avvenimenti sono date, ma in maniera veloce, con dei personaggi che hanno un'elevatissima e irreale capacità di autoanalisi: nel corso di uno dei primi dialoghi Nakahara si è già aperto svelando quasi tutto il suo mondo, dai suoi racconti si evidenzia un'altissima consapevolezza delle ragioni profonde di tutta la storia della sua famiglia, e l'innamorarsi di Kojima è risolto con un paio di monologhi interiori. La storia c'è, ha un'impalcatura di base solida, ma è sviluppata talmente in fretta da risultare irrealistica. A ciò si aggiunge un continuo arrossire di entrambi i protagonisti, che alla lunga risulta pesante. Il traduttore ha fatto inoltre la scelta di tradurre quello che sicuramente era un "suki" con "ti amo", scelta che in un caso come questo risulta particolarmente poco credibile, dal momento che i due si conoscono davvero da poco.
Un bel racconto se siete appassionati del genere e alla ricerca di qualcosa di carino, diverso dal solito. Se cercate però uno sviluppo più lento e realistico, questa storia potrebbe non essere adatta.
Un bel racconto se siete appassionati del genere e alla ricerca di qualcosa di carino, diverso dal solito. Se cercate però uno sviluppo più lento e realistico, questa storia potrebbe non essere adatta.
Un manga capolavoro. Quello che si può definire un manga “perfetto”, di una dolcezza unica incastonata in una realtà dura come la pietra.
Nella storia di "Little Butterfly" c'è tutto: i personaggi sono teneri, impacciati e talvolta comici, e hanno una profondità impressionante, che sembra sfidare la bidimensionalità della carta; vivono una vita così rigida, da essere spaventosamente realistica, che spinge il lettore a chiedersi con disperazione “ma come ha fatto Nakahara a resistere così a lungo?” e, man mano che le pagine scorrono, lo stesso lettore che qualche dialogo prima si domandava se i personaggi avrebbero retto a tutto, si accorge di quanto sia bello, forte, fragile e resistente l'animo di quegli stessi personaggi.
C'è poco da fare, ci si commuove.
Una parola con cui si potrebbe descrivere questa storia, nel complesso fra la storia famigliare e la storia di un amore nascente e già maturo, è “resilienza”: il protagonista, e il lettore empatizzando con lui, si piega alle avversità, ma non si spezza, fino a che si può sentire finalmente sicuro fra le braccia di una persona che ha da sempre ammirato la sua anima al di là delle apparenze.
Nelle recensioni che avevo letto, inoltre, viene spiegato il perchè del titolo “Little Butterfly”. E' proprio come raccontato dalle recensioni, ma nel momento in cui ho "ascoltato" le stesse parole dal protagonista, sono rimasta paralizzata, come folgorata da un'illuminazione malinconica, nostalgica, e bellissima. Sarà per il momento in cui le pronuncia, per l'espressione che gli è dipinta sul volto, per il setting particolare, per la consapevolezza del suo vissuto, o per la presenza, in quell'istante, accanto a lui, della persona che non lo avrebbe mai fatto sentire più solo, ma il momento in cui il protagonista dice “sogno di essere come una farfalla”, è stato uno dei più belli di tutto il manga.
E, poi, le frasi che vengono dette, e la delicatezza con cui vengono dette, durante un abbraccio o una riflessione, sono splendide, hanno portato secondo me la storia ad un livello superiore.
I disegni li ho trovati sublimi, puliti e i visi espressivi e morbidi, a mio parere il miglior tratto fra le opere della mangaka.
Infine, ci sono scene d'amore esplicite? Poche, e comunque nello stile “poco esplicito”, ma limpidissimo, della mangaka.
Ma consiglio “Little Butterfly” anche a chi di solito ricerca opere più spinte perchè non annoia, e non è un'opera leggera, o banale; è romantica, drammatica, e ha un bel finale. Perciò, consiglio questo manga a tutti gli amanti dello yaoi o dello shounen'ai.
Per me, voto 10.
Nella storia di "Little Butterfly" c'è tutto: i personaggi sono teneri, impacciati e talvolta comici, e hanno una profondità impressionante, che sembra sfidare la bidimensionalità della carta; vivono una vita così rigida, da essere spaventosamente realistica, che spinge il lettore a chiedersi con disperazione “ma come ha fatto Nakahara a resistere così a lungo?” e, man mano che le pagine scorrono, lo stesso lettore che qualche dialogo prima si domandava se i personaggi avrebbero retto a tutto, si accorge di quanto sia bello, forte, fragile e resistente l'animo di quegli stessi personaggi.
C'è poco da fare, ci si commuove.
Una parola con cui si potrebbe descrivere questa storia, nel complesso fra la storia famigliare e la storia di un amore nascente e già maturo, è “resilienza”: il protagonista, e il lettore empatizzando con lui, si piega alle avversità, ma non si spezza, fino a che si può sentire finalmente sicuro fra le braccia di una persona che ha da sempre ammirato la sua anima al di là delle apparenze.
Nelle recensioni che avevo letto, inoltre, viene spiegato il perchè del titolo “Little Butterfly”. E' proprio come raccontato dalle recensioni, ma nel momento in cui ho "ascoltato" le stesse parole dal protagonista, sono rimasta paralizzata, come folgorata da un'illuminazione malinconica, nostalgica, e bellissima. Sarà per il momento in cui le pronuncia, per l'espressione che gli è dipinta sul volto, per il setting particolare, per la consapevolezza del suo vissuto, o per la presenza, in quell'istante, accanto a lui, della persona che non lo avrebbe mai fatto sentire più solo, ma il momento in cui il protagonista dice “sogno di essere come una farfalla”, è stato uno dei più belli di tutto il manga.
E, poi, le frasi che vengono dette, e la delicatezza con cui vengono dette, durante un abbraccio o una riflessione, sono splendide, hanno portato secondo me la storia ad un livello superiore.
I disegni li ho trovati sublimi, puliti e i visi espressivi e morbidi, a mio parere il miglior tratto fra le opere della mangaka.
Infine, ci sono scene d'amore esplicite? Poche, e comunque nello stile “poco esplicito”, ma limpidissimo, della mangaka.
Ma consiglio “Little Butterfly” anche a chi di solito ricerca opere più spinte perchè non annoia, e non è un'opera leggera, o banale; è romantica, drammatica, e ha un bel finale. Perciò, consiglio questo manga a tutti gli amanti dello yaoi o dello shounen'ai.
Per me, voto 10.
Manga yaoi in tre volumi della Hinako Takanaga, Little Butterfly tratta la delicata storia d'amore tra due giovani compagni di classe che, tra mille difficoltà e problemi, si renderanno conto di amarsi e coltiveranno un rapporto sincero e puro.
Protagonisti di questa storia sono Kojima e Nakahara. Mentre il primo è solare e socievole, l'altro è taciturno e riservato. Sarà proprio il comportamento all'apparenza asociale del secondo a incuriosire Kojima e a indurlo a rivolgergli la parola, dando inizio a questa storia.
Man mano che la storia si dipana ci si rende conto del perché del comportamento apparentemente asociale di Nakahara: da un lato la madre che rimprovera sempre il figlio di averla profondamente delusa (per motivi di carriera scolastica), dall'altra il padre che non ha alcuna voglia di prestargli la minima attenzione. Il ragazzo decide di tagliare i ponti con la famiglia prendendo una drastica decisione. Kojima allora decide di seguirlo e di aiutarlo a realizzare il suo intento. Ahimè sono però troppo giovani per poter essere indipendenti, e devono tornare sui loro passi. Andando ancora avanti, la situazione familiare di Nakahara peggiorerà ulteriormente facendo intervenire la famiglia di origine della madre,ormai fuori controllo a causa di disturbi mentali, che deciderà di prendere con sé madre e figlio.
Assieme alle vicende private di Nakahara, la storia svilupperà egregiamente la maturità sessuale dei due ragazzi: se da una parte Nakahara ha già vissuto altre esperienze sessuali risultando "maturo" rispetto ad altri suoi coetanei, dall'altra per Kojima è la prima esperienza e non solo... Bloccato dall'imbarazzo per questa relazione gay e per l'intraprendenza del suo partner, faticherà non poco ad accettare questo rapporto e, solo quando si prospetterà il pericolo di essere separati per sempre, si renderà conto di amarlo e si impegnerà a fondo, trovando una soluzione al problema della distanza.
Il titolo si riferisce all'interesse che Nakahara nutre per le farfalle che, nonostante il loro aspetto fragile e delicato, riescono ad adeguarsi all'ambiente che le circonda (la famiglia in cui è cresciuto) e ad andare avanti senza perdersi d'animo.
La grafica è molto gradevole: in particolare i visi sono ben definiti e invogliano la lettura. Le scene di sesso sono soft e senza censure che inficiano la qualità e la resa dell'opera. L'edizione della Magic Press è ottima e a un buon prezzo.
Ne consiglio la lettura agli amanti del genere e a coloro che prediligono le love story incentrate sul sentimento e che sviluppano argomenti maturi ben intessuti nelle vicende private dei personaggi.
Protagonisti di questa storia sono Kojima e Nakahara. Mentre il primo è solare e socievole, l'altro è taciturno e riservato. Sarà proprio il comportamento all'apparenza asociale del secondo a incuriosire Kojima e a indurlo a rivolgergli la parola, dando inizio a questa storia.
Man mano che la storia si dipana ci si rende conto del perché del comportamento apparentemente asociale di Nakahara: da un lato la madre che rimprovera sempre il figlio di averla profondamente delusa (per motivi di carriera scolastica), dall'altra il padre che non ha alcuna voglia di prestargli la minima attenzione. Il ragazzo decide di tagliare i ponti con la famiglia prendendo una drastica decisione. Kojima allora decide di seguirlo e di aiutarlo a realizzare il suo intento. Ahimè sono però troppo giovani per poter essere indipendenti, e devono tornare sui loro passi. Andando ancora avanti, la situazione familiare di Nakahara peggiorerà ulteriormente facendo intervenire la famiglia di origine della madre,ormai fuori controllo a causa di disturbi mentali, che deciderà di prendere con sé madre e figlio.
Assieme alle vicende private di Nakahara, la storia svilupperà egregiamente la maturità sessuale dei due ragazzi: se da una parte Nakahara ha già vissuto altre esperienze sessuali risultando "maturo" rispetto ad altri suoi coetanei, dall'altra per Kojima è la prima esperienza e non solo... Bloccato dall'imbarazzo per questa relazione gay e per l'intraprendenza del suo partner, faticherà non poco ad accettare questo rapporto e, solo quando si prospetterà il pericolo di essere separati per sempre, si renderà conto di amarlo e si impegnerà a fondo, trovando una soluzione al problema della distanza.
Il titolo si riferisce all'interesse che Nakahara nutre per le farfalle che, nonostante il loro aspetto fragile e delicato, riescono ad adeguarsi all'ambiente che le circonda (la famiglia in cui è cresciuto) e ad andare avanti senza perdersi d'animo.
La grafica è molto gradevole: in particolare i visi sono ben definiti e invogliano la lettura. Le scene di sesso sono soft e senza censure che inficiano la qualità e la resa dell'opera. L'edizione della Magic Press è ottima e a un buon prezzo.
Ne consiglio la lettura agli amanti del genere e a coloro che prediligono le love story incentrate sul sentimento e che sviluppano argomenti maturi ben intessuti nelle vicende private dei personaggi.
"Nakahara ha detto che le farfalle sono creature più forti di quel che sembra… e che lui vorrebbe essere come loro, che volano ovunque sopravvivendo strenuamente, con caparbietà. Ma noi siamo ancora dei bambini… purtroppo, siamo solo dei bambini… che ironia della sorte, vengono trascinati in balìa del vento come piccole farfalle."
Quanto dura la vita di una farfalla? Fin dove può spingersi il battito delle sue ali? Può davvero questa fragile creatura abbandonare la sua crisalide, diventare forte e volare via alla scoperta del mondo?
Atsushi Nakahara vuol crescere in fretta e diventare adulto, è una piccola crisalide che sogna di schiudersi e diventare farfalla, per volare via e trovare la felicità, lontano dalla tristezza che la vita sembra avergli riservato. Yuki Kojima vive felice nella sicurezza del suo guscio protettivo, coccolato dal tepore dell'affetto della famiglia e degli amici; non ha fretta di crescere, segue il corso naturale degli eventi. Mentre quest'ultimo vive una vita normale e tranquilla, Nakahara affronta problemi familiari piuttosto gravosi: la malattia mentale della madre, il pessimo rapporto con il padre, il peso del senso di colpa e la terribile sensazione di abbandono e solitudine. Quando le esistenze di queste due piccole e delicate creature s'incontrano, il loro processo di crescita sembra accelerare e prendere direzioni inimmaginabili. Nakahara vorrebbe volare via, ma le sue ali non sono ancora abbastanza forti, vorrebbe iniziare una nuova vita, ma è solo un bambino, non può farcela da solo. Eppure, il piccolo e ingenuo Kojima, così diverso da lui, così circondato da amore e comprensione, può diventare la spinta per continuare a sperare, per continuare a credere che il futuro possa essere radioso, a dispetto di un presente e di un passato che sembrano non lasciare via di scampo.
Manga in tre volumi nato nel 2001 dalla matita di Hinako Takanaga, "Little Butterfly" è la terza opera dell'autrice che, dopo "Challengers", simpatica commedia a sfondo universitario, si tuffa in una storia che pur non tralasciando mai del tutto la vena comica e romantica, si concentra in larga parte sugli aspetti psicologici e i risvolti drammatici di un'adolescenza difficile e sulla presa di coscienza di sé, dei sentimenti e del desiderio, con un graduale approccio verso di essi e verso la correlata sessualità.
Solitamente, nei manga sentimentali e in particolare negli yaoi, l'innamoramento è qualcosa di immediato e veloce, nato quasi per caso, come un fulmine a ciel sereno che cade sulla testa dei protagonisti cambiandone improvvisamente l'esistenza (e perché no, spesso anche l'orientamento sessuale); in "Little Butterfly" la Takanaga dipinge una graduale crescita dell'"io" dei protagonisti, di quello intimo e personale ma anche di quello che si relaziona agli altri nell'amore, nell'amicizia e nell'incontro con le figure di riferimento. Il rapporto tra Kojima e Nakahara cresce lentamente, fiorendo di volta in volta dinanzi alle difficoltà, laddove Kojima rappresenta la flebile luce della speranza di Nakahara, colui che può aiutarlo ad aprire le sue ali per essere finalmente se stesso, libero di essere, libero di vivere, libero di amare ed essere amato. Allo stesso modo, il piccolo Kojima impara grazie a Nakahara che la vita non è facile per tutti, che la famiglia non è sempre fonte di felicità e protezione e che a volte bisogna andare contro i propri schemi e rischiare tutto per aiutare e difendere chi si ama, proprio come farebbe una vera famiglia.
Pur ponendo una forte attenzione sulla disastrata condizione familiare di Nakahara e sulla malattia della madre, l'autrice riesce a bilanciare il tutto senza cadere mai nell'eccesso di dramma, creando un contesto e dei comportamenti realistici nella loro crudeltà.
Se l'adolescenza è il periodo che maggiormente può influenzare chi siamo e chi saremo, "Little Butterfly" sembra mandare ai suoi lettori un messaggio chiaro ed univoco: un unico fortunato incontro può cambiare la vita di una persona, anche quando sembra impossibile riuscire a liberarsi da un destino infausto e opprimente. E in tutto questo, vengono messi in luce gli adulti, con i loro comportamenti egoistici, la disillusione che accompagna la loro età, il desiderio di sbarazzarsi di ciò che non funziona, di abbandonare quelli che ormai sono dei pesi morti, senza voglia di lottare per rimettere a posto le cose e preservare il futuro di coloro che un tempo si amava. Il disinnamoramento e l'incapacità di affrontare problemi apparentemente insormontabili trovano espressione nel padre di Nakahara: un uomo adulto che preferisce intraprendere una strada più semplice e sicura si contrappone al giovane figlio, un ragazzo senza mezzi economici, senza forza né esperienza che vive solo grazie alla forza del suo cuore, che ama nonostante le difficoltà, che lotta per sbocciare e poter essere libero.
Nei tre volumi la trama si dipana con il giusto ritmo, emozionando e coinvolgendo il lettore nella tenerezza dei sentimenti dei due ragazzi e nella crudezza della situazione di Nakahara. Non mancano i momenti divertenti e felici, quelli che esprimono al meglio l'ingenuità e la purezza di un cuore giovane, né tantomeno mancano i momenti romantici, quelli in cui corpo e cuore dei nostri protagonisti iniziano a desiderare, a volere sempre di più. Se Nakahara dimostra sin da subito di essere "esperto" e abbastanza maturo sessualmente, il piccolo Kojima si ritrova incredulo e confuso, travolto da un amore e da una passione ancora per lui incomprensibili e quindi spiazzanti. Il timore del sesso, di affrontare per la prima volta qualcosa di sconosciuto, la paura di non essere all'altezza, di cambiare e non essere più se stessi dopo aver compiuto questo passo e tanti altri timori si dibattono nel cuore di Kojima, che solo con il tempo realizza il desiderio di voler abbracciare corpo e cuore della persona amata. Dall'altra parte, l'"esperto" Nakahara non se la passa meglio, fa sue le paure del partner perché anche lui prova queste sensazioni per la prima volta e tenere a bada emozioni e desideri, non è facile. I due quindi crescono assieme in un rapporto alla pari in cui l'uno si prende cura dell'altro, con tutto il cuore e senza alcuna disparità.
Nonostante non abbia ancora raggiunto il suo punto più alto, il tratto della Takanaga è bello e delicato, dolce ed espressivo, pregno di emozioni in ogni sguardo dei suoi personaggi, nelle mani che si sfiorano e nelle labbra che si toccano le une con le altre. Le copertine seguono un unico tipo di composizione, con delle illustrazioni dolcissime e tenerissime. Altrettanto belle le pin-up interne.
"Little Butterfly" non racconta solo una storia d'amore, racconta la storia di una e tante famiglie, del difficile percorso per diventare adulti, dei compromessi a cui quegli stessi adulti sono costretti a scendere, della forza interiore necessaria a lottare e dell'amore che può cambiare tutto. A volte romantica e sognante, a volte cruda e reale, questa piccola storia racchiude l'essenza dell'amore e della giovinezza, la forza di credere in se stessi e la volontà di crescere, senza mai arrendersi, senza mai abbandonare la speranza di un futuro migliore. La famiglia non è tale solo in quanto vincolata dal sangue; la famiglia realizza davvero se stessa nel momento in cui ci si ama e ci si supporta a vicenda, pregando e adoprandosi costantemente per il bene dell'altro, e per fare ciò, non è necessario un legame biologico, la nostra famiglia può essere chiunque e ovunque, basta "semplicemente" essere uniti da quell'amore e quell'affetto che travalicano tutto, anche la disperazione.
Quanto dura la vita di una farfalla? Fin dove può spingersi il battito delle sue ali? Può davvero questa fragile creatura abbandonare la sua crisalide, diventare forte e volare via alla scoperta del mondo?
Atsushi Nakahara vuol crescere in fretta e diventare adulto, è una piccola crisalide che sogna di schiudersi e diventare farfalla, per volare via e trovare la felicità, lontano dalla tristezza che la vita sembra avergli riservato. Yuki Kojima vive felice nella sicurezza del suo guscio protettivo, coccolato dal tepore dell'affetto della famiglia e degli amici; non ha fretta di crescere, segue il corso naturale degli eventi. Mentre quest'ultimo vive una vita normale e tranquilla, Nakahara affronta problemi familiari piuttosto gravosi: la malattia mentale della madre, il pessimo rapporto con il padre, il peso del senso di colpa e la terribile sensazione di abbandono e solitudine. Quando le esistenze di queste due piccole e delicate creature s'incontrano, il loro processo di crescita sembra accelerare e prendere direzioni inimmaginabili. Nakahara vorrebbe volare via, ma le sue ali non sono ancora abbastanza forti, vorrebbe iniziare una nuova vita, ma è solo un bambino, non può farcela da solo. Eppure, il piccolo e ingenuo Kojima, così diverso da lui, così circondato da amore e comprensione, può diventare la spinta per continuare a sperare, per continuare a credere che il futuro possa essere radioso, a dispetto di un presente e di un passato che sembrano non lasciare via di scampo.
Manga in tre volumi nato nel 2001 dalla matita di Hinako Takanaga, "Little Butterfly" è la terza opera dell'autrice che, dopo "Challengers", simpatica commedia a sfondo universitario, si tuffa in una storia che pur non tralasciando mai del tutto la vena comica e romantica, si concentra in larga parte sugli aspetti psicologici e i risvolti drammatici di un'adolescenza difficile e sulla presa di coscienza di sé, dei sentimenti e del desiderio, con un graduale approccio verso di essi e verso la correlata sessualità.
Solitamente, nei manga sentimentali e in particolare negli yaoi, l'innamoramento è qualcosa di immediato e veloce, nato quasi per caso, come un fulmine a ciel sereno che cade sulla testa dei protagonisti cambiandone improvvisamente l'esistenza (e perché no, spesso anche l'orientamento sessuale); in "Little Butterfly" la Takanaga dipinge una graduale crescita dell'"io" dei protagonisti, di quello intimo e personale ma anche di quello che si relaziona agli altri nell'amore, nell'amicizia e nell'incontro con le figure di riferimento. Il rapporto tra Kojima e Nakahara cresce lentamente, fiorendo di volta in volta dinanzi alle difficoltà, laddove Kojima rappresenta la flebile luce della speranza di Nakahara, colui che può aiutarlo ad aprire le sue ali per essere finalmente se stesso, libero di essere, libero di vivere, libero di amare ed essere amato. Allo stesso modo, il piccolo Kojima impara grazie a Nakahara che la vita non è facile per tutti, che la famiglia non è sempre fonte di felicità e protezione e che a volte bisogna andare contro i propri schemi e rischiare tutto per aiutare e difendere chi si ama, proprio come farebbe una vera famiglia.
Pur ponendo una forte attenzione sulla disastrata condizione familiare di Nakahara e sulla malattia della madre, l'autrice riesce a bilanciare il tutto senza cadere mai nell'eccesso di dramma, creando un contesto e dei comportamenti realistici nella loro crudeltà.
Se l'adolescenza è il periodo che maggiormente può influenzare chi siamo e chi saremo, "Little Butterfly" sembra mandare ai suoi lettori un messaggio chiaro ed univoco: un unico fortunato incontro può cambiare la vita di una persona, anche quando sembra impossibile riuscire a liberarsi da un destino infausto e opprimente. E in tutto questo, vengono messi in luce gli adulti, con i loro comportamenti egoistici, la disillusione che accompagna la loro età, il desiderio di sbarazzarsi di ciò che non funziona, di abbandonare quelli che ormai sono dei pesi morti, senza voglia di lottare per rimettere a posto le cose e preservare il futuro di coloro che un tempo si amava. Il disinnamoramento e l'incapacità di affrontare problemi apparentemente insormontabili trovano espressione nel padre di Nakahara: un uomo adulto che preferisce intraprendere una strada più semplice e sicura si contrappone al giovane figlio, un ragazzo senza mezzi economici, senza forza né esperienza che vive solo grazie alla forza del suo cuore, che ama nonostante le difficoltà, che lotta per sbocciare e poter essere libero.
Nei tre volumi la trama si dipana con il giusto ritmo, emozionando e coinvolgendo il lettore nella tenerezza dei sentimenti dei due ragazzi e nella crudezza della situazione di Nakahara. Non mancano i momenti divertenti e felici, quelli che esprimono al meglio l'ingenuità e la purezza di un cuore giovane, né tantomeno mancano i momenti romantici, quelli in cui corpo e cuore dei nostri protagonisti iniziano a desiderare, a volere sempre di più. Se Nakahara dimostra sin da subito di essere "esperto" e abbastanza maturo sessualmente, il piccolo Kojima si ritrova incredulo e confuso, travolto da un amore e da una passione ancora per lui incomprensibili e quindi spiazzanti. Il timore del sesso, di affrontare per la prima volta qualcosa di sconosciuto, la paura di non essere all'altezza, di cambiare e non essere più se stessi dopo aver compiuto questo passo e tanti altri timori si dibattono nel cuore di Kojima, che solo con il tempo realizza il desiderio di voler abbracciare corpo e cuore della persona amata. Dall'altra parte, l'"esperto" Nakahara non se la passa meglio, fa sue le paure del partner perché anche lui prova queste sensazioni per la prima volta e tenere a bada emozioni e desideri, non è facile. I due quindi crescono assieme in un rapporto alla pari in cui l'uno si prende cura dell'altro, con tutto il cuore e senza alcuna disparità.
Nonostante non abbia ancora raggiunto il suo punto più alto, il tratto della Takanaga è bello e delicato, dolce ed espressivo, pregno di emozioni in ogni sguardo dei suoi personaggi, nelle mani che si sfiorano e nelle labbra che si toccano le une con le altre. Le copertine seguono un unico tipo di composizione, con delle illustrazioni dolcissime e tenerissime. Altrettanto belle le pin-up interne.
"Little Butterfly" non racconta solo una storia d'amore, racconta la storia di una e tante famiglie, del difficile percorso per diventare adulti, dei compromessi a cui quegli stessi adulti sono costretti a scendere, della forza interiore necessaria a lottare e dell'amore che può cambiare tutto. A volte romantica e sognante, a volte cruda e reale, questa piccola storia racchiude l'essenza dell'amore e della giovinezza, la forza di credere in se stessi e la volontà di crescere, senza mai arrendersi, senza mai abbandonare la speranza di un futuro migliore. La famiglia non è tale solo in quanto vincolata dal sangue; la famiglia realizza davvero se stessa nel momento in cui ci si ama e ci si supporta a vicenda, pregando e adoprandosi costantemente per il bene dell'altro, e per fare ciò, non è necessario un legame biologico, la nostra famiglia può essere chiunque e ovunque, basta "semplicemente" essere uniti da quell'amore e quell'affetto che travalicano tutto, anche la disperazione.
Di solito non mi piace il genere yaoi...non amo quelle scene di amore sfrenato che sono il target di tutti i manga boy's love che si rispettino; tuttavia, quando ho iniziato a leggere questo manga, su consiglio di un'amica, sono rimasta davvero entusiasmata! La storia è molto dolce...a volte triste...leggera...non mancano le scene d'amore, è ovvio, ma non sono mai "troppo"; piuttosto viene evidenziato un rapporto d'amore genuino e forte. Ho adorato il personaggio di Kojima, divertente e brioso, praticamente l'opposto di Nakahara, tenebroso e con un padre che non lo ama. La narrazione procede velocemente con un ritmo abbastanza sostenuto. Il lettore è subito conquistato dalla morbidezza dei personaggi e dalle loro espressioni, espressive al punto giusto! I tratti sono sottili eppure gentili. Davvero, un manga molto carino! Consigliato a chi è stufo di leggere sempre i soliti yaoi pieni soltanto di banale erotismo.