Shooting Star Lens
"Shooting Star Lens" è uno shoujo manga scolastico proposto dalla star comics in 10 volumi. Prima di avvcinarsi a questa lettura potrebbe essere utile sapere che i protagonisti non sono liceali ma studenti delle scuole medie. Sembra una sottigliezza ma è bene specificarlo ed essere preparati per comprendere le differenze e le sfumature rispetto ad altri shoujo che si è abituati a leggere e apprezzare. Superato lo shock dei primi tre volumi per i più adulti, "Shooting Star Lens" si è rivelata una lettura piacevole e la suggerisco soprattutto a lettori/trici dagli 8 ai 13 anni.
Risa è una studentessa delle scuole medie educata, carina e allo stesso tempo poco appariscente. Come ogni ragazzina della sua età il suo termine di paragone sono le amiche più precoci sia nella cura del loro aspetto fisico, sia nella capacità di relazionarsi con l'altro sesso. Quando anche per Risa arriverà il momento di incontrare un ragazzino che le piace, Toga Yugure, inizierà a mettere in discussione sé stessa. Toga, al contrario di lei, è un ragazzino che si fa notare sia per il suo aspetto da teppistello (con gli orecchini), sia per la bravura negli sport. Non è un segreto che i due protagonisti si mettono insieme sin dal primo volume e questo rende interessante la storia perché i volumi successivi raccontano tutte le prime volte vissute da questi due ragazzini, riservati in amore, che imparano a conoscersi e a viversi come coppia nel loro gruppo di amici.
"Shooting Star Lens" è una lettura scorrevole, leggera e piacevole. Le vicende sono narrate in chiave romantica senza snaturare l'età dei personaggi e le loro esperienze. Oltre ad essere una storia del primo amore, è anche un racconto di amicizia. Vengono dati ampio spazio ai personaggi e alle coppie secondarie. Non c'è nulla che non sia stato già raccontato in altri shoujo, se non per la prospettiva degli eventi vissuti dallo studente delle medie. Qui il classico fratello maggiore che frequenta il liceo è visto come "il grande e adulto" che si prende la responsabilità di accompagnare i ragazzini al mare. Vista da questo punto di vista, i baci e i momenti intimi tra i due protagonisti sono addirittura spregiudicati in rapporto a storie tra liceali dove la tanto attesa scena del bacio si manifesta nell'ultimo volume.
Ciò che invece ho faticato a tollerare sono stati i primi tre volumi carichi di ansia di Risa: timori di non essere abbastanza, impegnarsi per "essere all'altezza di", eventi insignificanti interpretati come fallimenti, sentimenti negativi amplificati. Soltanto a partire dai volumi successivi i suoi turbamenti prenderanno il posto di una evoluzione in linea con le sue piccole sfide, fino a un bellissimo epilogo che secondo me non ha nulla da invidiare ad altri shoujo scolastici che solitamente ti lasciano alla fine con la perplessità del..."Eh be? Ora che succede?". Alla fine di ogni volume sono proposte delle storie autconclusive o dei capitoli dedicati ai personaggi della storia principale. Sono storie che hanno come comun denominatore le prime esperienze di innamoramento, alcune con un dettaglio orginale.
Un merito a parte lo dedico ai disegni, fanciulleschi ma veramente graziosi. Ad eccezioni degli occhi, rappresentati in modo esagerato in rapporto al volto, ho apprezzato anche i dettagli estetici del corpo (capelli, accessori, forcine). Le tavole tra un capitolo e l'altro sono riempite da particolari disegnati benissimo, ma è già possibile notarlo dalle copertine e dal retro dei volumi. Indipendentemente che la storia piaccia o meno, la cura del tratto grafico non può lasciare indifferenti.
In conclusione, non è lo shoujo scolastico che fa battere i cuori maturi, ma è quello che mi sento di consigliare alle mamme alla ricerca delle prime letture sentimentali per le proprie figlie. E' una storia ben fatta, che ripercorre le tappe dell'innamoramento e di una relazione sana tra due adolescenti che imparano a conoscersi. La protagonista impara nel corso dei volumi a dosare le lacrime, mettere da parte le insicurezze e aprirsi al mondo grazie all'amore e all'amicizia. Epilogo bello. Consigliato senza riserve a chi ha l'età e la voglia per capirlo.
Risa è una studentessa delle scuole medie educata, carina e allo stesso tempo poco appariscente. Come ogni ragazzina della sua età il suo termine di paragone sono le amiche più precoci sia nella cura del loro aspetto fisico, sia nella capacità di relazionarsi con l'altro sesso. Quando anche per Risa arriverà il momento di incontrare un ragazzino che le piace, Toga Yugure, inizierà a mettere in discussione sé stessa. Toga, al contrario di lei, è un ragazzino che si fa notare sia per il suo aspetto da teppistello (con gli orecchini), sia per la bravura negli sport. Non è un segreto che i due protagonisti si mettono insieme sin dal primo volume e questo rende interessante la storia perché i volumi successivi raccontano tutte le prime volte vissute da questi due ragazzini, riservati in amore, che imparano a conoscersi e a viversi come coppia nel loro gruppo di amici.
"Shooting Star Lens" è una lettura scorrevole, leggera e piacevole. Le vicende sono narrate in chiave romantica senza snaturare l'età dei personaggi e le loro esperienze. Oltre ad essere una storia del primo amore, è anche un racconto di amicizia. Vengono dati ampio spazio ai personaggi e alle coppie secondarie. Non c'è nulla che non sia stato già raccontato in altri shoujo, se non per la prospettiva degli eventi vissuti dallo studente delle medie. Qui il classico fratello maggiore che frequenta il liceo è visto come "il grande e adulto" che si prende la responsabilità di accompagnare i ragazzini al mare. Vista da questo punto di vista, i baci e i momenti intimi tra i due protagonisti sono addirittura spregiudicati in rapporto a storie tra liceali dove la tanto attesa scena del bacio si manifesta nell'ultimo volume.
Ciò che invece ho faticato a tollerare sono stati i primi tre volumi carichi di ansia di Risa: timori di non essere abbastanza, impegnarsi per "essere all'altezza di", eventi insignificanti interpretati come fallimenti, sentimenti negativi amplificati. Soltanto a partire dai volumi successivi i suoi turbamenti prenderanno il posto di una evoluzione in linea con le sue piccole sfide, fino a un bellissimo epilogo che secondo me non ha nulla da invidiare ad altri shoujo scolastici che solitamente ti lasciano alla fine con la perplessità del..."Eh be? Ora che succede?". Alla fine di ogni volume sono proposte delle storie autconclusive o dei capitoli dedicati ai personaggi della storia principale. Sono storie che hanno come comun denominatore le prime esperienze di innamoramento, alcune con un dettaglio orginale.
Un merito a parte lo dedico ai disegni, fanciulleschi ma veramente graziosi. Ad eccezioni degli occhi, rappresentati in modo esagerato in rapporto al volto, ho apprezzato anche i dettagli estetici del corpo (capelli, accessori, forcine). Le tavole tra un capitolo e l'altro sono riempite da particolari disegnati benissimo, ma è già possibile notarlo dalle copertine e dal retro dei volumi. Indipendentemente che la storia piaccia o meno, la cura del tratto grafico non può lasciare indifferenti.
In conclusione, non è lo shoujo scolastico che fa battere i cuori maturi, ma è quello che mi sento di consigliare alle mamme alla ricerca delle prime letture sentimentali per le proprie figlie. E' una storia ben fatta, che ripercorre le tappe dell'innamoramento e di una relazione sana tra due adolescenti che imparano a conoscersi. La protagonista impara nel corso dei volumi a dosare le lacrime, mettere da parte le insicurezze e aprirsi al mondo grazie all'amore e all'amicizia. Epilogo bello. Consigliato senza riserve a chi ha l'età e la voglia per capirlo.
Una sola domanda: perchè?
Perchè quando l'editoria giapponese abbonda di titoli per ragazze eccellenti, traboccanti di contenuti, andare a scegliere di pubblicare proprio un titolo tanto vuoto e scialbo?
Andiamo con ordine.
La protagonista, Risa, è la solita ragazzina senza nè arte nè parte, ingenua e senza esperienza in amore, ma all'improvviso inizia a legare col solito ragazzo più popolare della scuola, tale Yuugure.
Risa si sente attratta da lui, i due si dichiarano e si mettono insieme. Fine della trama del primo volume.
Starete pensando "la trama negli shoujo alla fine è sempre quella, e ciò che fa la differenza è la caratterizzazione dei personaggi", ed è proprio così, e infatti la Murata non prova neanche a caratterizzare i personaggi in modo decente, e decide di lasciarli fieramente come due stereotipi vuoti e insignificanti (la ragazza alle prime armi in amore e lui un po' teppista (?) con gli orecchini e i capelli in aria, un misto tra Takeru di "Lui, il diavolo" e Natsume di "Alice Academy"). Wow.
Il vuoto cosmico aleggia per i primi due volumi, gli unici che ho avuto il coraggio di leggere; insulsi, noiosi, privi di ogni forma di pathos, gli eventi si trascinano fiaccamente e i personaggi rimangono vuoti e senza una caratterizzazione.
L'unico lato positivo, sono i disegni della Murata, molto carini e pieni di retini, stelline e cose luccicanti.
Ma con questo si esauriscono le cose buone che si possono dire su questo manga. Un po' misero, no?
Chiariamo una cosa: "Shooting Star Lens" originariamente è stato pubblicato su "Ribon", rivista della Shueisha con un pubblico tra gli 8 e i 12 anni, non c'è da stupirsi quindi delle tematiche e del modo di raccontare molto ingenui e infantili, il punto è che anche nella categoria, risulta un manga sotto la media.
Non dimentichiamoci che in passato su "Ribon" ha pubblicato gente come Arina Tanemura (" Full moon wo sagashite"), Wataru Yoshizumi ("Marmalade boy") e Ai Yazawa ( "Cortili del cuore", "Ultimi raggi di luna", etc.), qui siamo proprio su un altro pianeta: il pianeta noia e sviluppi facili.
La domanda potrebbe essere: pensi che questo manga potrebbe piacere a chi si avvicina agli shoujo per la prima volta? No.
Sicuramente consiglierei qualche altro titolo, come "Sugar Soldier", che viene dalla stessa rivista ed è quindi indirizzato allo stesso target, ma riesce a divertire e emozionare in maniera più che buona.
Insomma, bocciato su tutta la linea.
Continuo a chiedermi per quale motivo qualcuno della Star Comics abbia trovato interessante questo titolo, a fronte della valanga di manga ler ragazze in attesa di pubblicazione, sarebbe stato preferibile un qualunque "Good morning call" o manga di qualche anno fa, sempre restando in casa "Ribon". Per non dire che spostandosi leggermente, in casa Hakusensha c'è un'infinità di titoli che aspetta solo la propria chance.
Veramente un buco nell'acqua.
Perchè quando l'editoria giapponese abbonda di titoli per ragazze eccellenti, traboccanti di contenuti, andare a scegliere di pubblicare proprio un titolo tanto vuoto e scialbo?
Andiamo con ordine.
La protagonista, Risa, è la solita ragazzina senza nè arte nè parte, ingenua e senza esperienza in amore, ma all'improvviso inizia a legare col solito ragazzo più popolare della scuola, tale Yuugure.
Risa si sente attratta da lui, i due si dichiarano e si mettono insieme. Fine della trama del primo volume.
Starete pensando "la trama negli shoujo alla fine è sempre quella, e ciò che fa la differenza è la caratterizzazione dei personaggi", ed è proprio così, e infatti la Murata non prova neanche a caratterizzare i personaggi in modo decente, e decide di lasciarli fieramente come due stereotipi vuoti e insignificanti (la ragazza alle prime armi in amore e lui un po' teppista (?) con gli orecchini e i capelli in aria, un misto tra Takeru di "Lui, il diavolo" e Natsume di "Alice Academy"). Wow.
Il vuoto cosmico aleggia per i primi due volumi, gli unici che ho avuto il coraggio di leggere; insulsi, noiosi, privi di ogni forma di pathos, gli eventi si trascinano fiaccamente e i personaggi rimangono vuoti e senza una caratterizzazione.
L'unico lato positivo, sono i disegni della Murata, molto carini e pieni di retini, stelline e cose luccicanti.
Ma con questo si esauriscono le cose buone che si possono dire su questo manga. Un po' misero, no?
Chiariamo una cosa: "Shooting Star Lens" originariamente è stato pubblicato su "Ribon", rivista della Shueisha con un pubblico tra gli 8 e i 12 anni, non c'è da stupirsi quindi delle tematiche e del modo di raccontare molto ingenui e infantili, il punto è che anche nella categoria, risulta un manga sotto la media.
Non dimentichiamoci che in passato su "Ribon" ha pubblicato gente come Arina Tanemura (" Full moon wo sagashite"), Wataru Yoshizumi ("Marmalade boy") e Ai Yazawa ( "Cortili del cuore", "Ultimi raggi di luna", etc.), qui siamo proprio su un altro pianeta: il pianeta noia e sviluppi facili.
La domanda potrebbe essere: pensi che questo manga potrebbe piacere a chi si avvicina agli shoujo per la prima volta? No.
Sicuramente consiglierei qualche altro titolo, come "Sugar Soldier", che viene dalla stessa rivista ed è quindi indirizzato allo stesso target, ma riesce a divertire e emozionare in maniera più che buona.
Insomma, bocciato su tutta la linea.
Continuo a chiedermi per quale motivo qualcuno della Star Comics abbia trovato interessante questo titolo, a fronte della valanga di manga ler ragazze in attesa di pubblicazione, sarebbe stato preferibile un qualunque "Good morning call" o manga di qualche anno fa, sempre restando in casa "Ribon". Per non dire che spostandosi leggermente, in casa Hakusensha c'è un'infinità di titoli che aspetta solo la propria chance.
Veramente un buco nell'acqua.