6000 Rokusen - Gli abissi della follia
“6000 Rokusen” è un manga di genere horror, composto da quattro volumi, scritti e disegnati da Nokuto Koike. In Italia il fumetto è stato pubblicato dalla casa editrice Planet Manga, con il sottotitolo “Gli abissi della follia”.
La storia si svolge in un impianto sottomarino all’avanguardia, costruito a sei mila metri di profondità sul fondo dell’oceano. Tre anni prima degli eventi raccontati, si è verificato un misterioso incidente che ha causato la morte di tutti gli operai e ricercatori che si trovavano al suo interno. Dopo varie vicissitudini, una nuova azienda ha comprato la struttura, con l’intento di riaprirla. Per questo viene mandato un nuovo gruppo di persone al suo interno, per effettuare controlli e riparazioni necessarie. Di questo gruppo fa parte anche il protagonista, Kengo, un normale impiegato di una ditta che si ritrova coinvolto suo malgrado a causa dell’acquisizione della società per la quale lavorava da parte della corporazione che ora gestisce l’impianto. Completamente impreparato, Kengo scende nel complesso sottomarino, non sapendo nulla dell’incidente avvenuto in precedenza.
Per quel che riguarda la trama alla base di tutto il fumetto, è abbastanza evidente che manca di originalità. Quella di avere un luogo, che può essere una casa, un laboratorio, una nave o un’astronave, dove anni prima si è verificato un gran casino e successivamente altre persone all’oscuro ci mettono piede, è uno dei topos narrativi più usati, nei romanzi, nei fumetti o nei film. La mancanza di originalità non è però necessariamente un male, perché questo tipo di situazioni funziona quasi sempre molto bene. Sta a chi crea la storia, riuscire a sfruttare gli elementi narrativi a suo vantaggio, dosando bene misteri e rivelazioni, supportati da un cast di personaggi all’altezza.
Ed è proprio in questi aspetti che il manga di Nokuto Koike fallisce. Alla grande aggiungo. La storia manca di pathos, non riuscendo a essere mai avvincente, e i personaggi non hanno personalità tali che spingano il lettore a provare curiosità per la loro sorte, o addirittura fare il tifo per loro. Anzi, si arriva alla situazione opposta per la quale si spera che tutti muoiano presto. Anche il mistero alla base di tutto, non è cosi interessante come sembra all’inizio, soprattutto quando iniziano ad arrivare le prime, confuse, spiegazioni nel manga stesso. La storia ha diversi punti morti, e per un fumetto di soli quattro volumi ciò è una pecca notevole, e fino alla fine ci sono continui sbalzi narrativi, con scene di azione alternate a scene con i personaggi che cianciano mentre invece dovrebbero solo mettersi a correre.
L’autore sembra aver voluto creare un horror psicologico, uno di quelli dove i personaggi sono sempre sull’orlo della follia, a chiedersi se quello che hanno visto nell’ombra fosse vero o solo un’allucinazione. Purtroppo, questo è anche l’effetto che provoca al lettore. Grazie ad una narrazione confusa e poco chiara, diventa difficile mettere insieme i vari pezzi della storia, e arrivati alla fine, restano troppe cose irrisolte e mai spiegate. Questo è sicuramente il difetto peggiore del manga.
Una cosa buona però c’è, e sono i disegni. Il mangaka è bravo con il pennino e se la cava molto bene nel creare le varie espressioni di paura e terrore sui volti dei vari personaggi, nonché a creare un’atmosfera molto claustrofobica, grazie ad un sapiente uso del nero, molto ben dosato in diverse pagine per dare la sensazione di un luogo completamente freddo e buio come può essere il fondo dell’oceano a sei mila metri di profondità.
In breve quindi “6000 Rokusen” ha una storia per nulla originale, ma che poteva essere gradevole se l’autore fosse stato capace di sfruttare a dovere i vari cliché di questo tipo di opere. Purtroppo, non è questo il caso, e alla fine è solo un banale horror, mal scritto, con personaggi e situazioni mal gestite. Da evitare.
La storia si svolge in un impianto sottomarino all’avanguardia, costruito a sei mila metri di profondità sul fondo dell’oceano. Tre anni prima degli eventi raccontati, si è verificato un misterioso incidente che ha causato la morte di tutti gli operai e ricercatori che si trovavano al suo interno. Dopo varie vicissitudini, una nuova azienda ha comprato la struttura, con l’intento di riaprirla. Per questo viene mandato un nuovo gruppo di persone al suo interno, per effettuare controlli e riparazioni necessarie. Di questo gruppo fa parte anche il protagonista, Kengo, un normale impiegato di una ditta che si ritrova coinvolto suo malgrado a causa dell’acquisizione della società per la quale lavorava da parte della corporazione che ora gestisce l’impianto. Completamente impreparato, Kengo scende nel complesso sottomarino, non sapendo nulla dell’incidente avvenuto in precedenza.
Per quel che riguarda la trama alla base di tutto il fumetto, è abbastanza evidente che manca di originalità. Quella di avere un luogo, che può essere una casa, un laboratorio, una nave o un’astronave, dove anni prima si è verificato un gran casino e successivamente altre persone all’oscuro ci mettono piede, è uno dei topos narrativi più usati, nei romanzi, nei fumetti o nei film. La mancanza di originalità non è però necessariamente un male, perché questo tipo di situazioni funziona quasi sempre molto bene. Sta a chi crea la storia, riuscire a sfruttare gli elementi narrativi a suo vantaggio, dosando bene misteri e rivelazioni, supportati da un cast di personaggi all’altezza.
Ed è proprio in questi aspetti che il manga di Nokuto Koike fallisce. Alla grande aggiungo. La storia manca di pathos, non riuscendo a essere mai avvincente, e i personaggi non hanno personalità tali che spingano il lettore a provare curiosità per la loro sorte, o addirittura fare il tifo per loro. Anzi, si arriva alla situazione opposta per la quale si spera che tutti muoiano presto. Anche il mistero alla base di tutto, non è cosi interessante come sembra all’inizio, soprattutto quando iniziano ad arrivare le prime, confuse, spiegazioni nel manga stesso. La storia ha diversi punti morti, e per un fumetto di soli quattro volumi ciò è una pecca notevole, e fino alla fine ci sono continui sbalzi narrativi, con scene di azione alternate a scene con i personaggi che cianciano mentre invece dovrebbero solo mettersi a correre.
L’autore sembra aver voluto creare un horror psicologico, uno di quelli dove i personaggi sono sempre sull’orlo della follia, a chiedersi se quello che hanno visto nell’ombra fosse vero o solo un’allucinazione. Purtroppo, questo è anche l’effetto che provoca al lettore. Grazie ad una narrazione confusa e poco chiara, diventa difficile mettere insieme i vari pezzi della storia, e arrivati alla fine, restano troppe cose irrisolte e mai spiegate. Questo è sicuramente il difetto peggiore del manga.
Una cosa buona però c’è, e sono i disegni. Il mangaka è bravo con il pennino e se la cava molto bene nel creare le varie espressioni di paura e terrore sui volti dei vari personaggi, nonché a creare un’atmosfera molto claustrofobica, grazie ad un sapiente uso del nero, molto ben dosato in diverse pagine per dare la sensazione di un luogo completamente freddo e buio come può essere il fondo dell’oceano a sei mila metri di profondità.
In breve quindi “6000 Rokusen” ha una storia per nulla originale, ma che poteva essere gradevole se l’autore fosse stato capace di sfruttare a dovere i vari cliché di questo tipo di opere. Purtroppo, non è questo il caso, e alla fine è solo un banale horror, mal scritto, con personaggi e situazioni mal gestite. Da evitare.
L'opera, un horror con qualche spruzzatina di thriller, ci porta nelle profondità marine, in un ambientazione claustrofobico e angosciante, a scoprire un macabro mistero. Non male la caratterizzazione dei personaggi (soprattutto calcolando che non si poteva fare di più, constando il manga di soli quattro numeri), la trama incuriosisce e il disegno è ben curato. Molto apprezzabile la grande presenza di nero nelle pagine che aiuta ad immedesimarsi nella storia e in quel che vivono i personaggi.
Giunti al termine dell'opera qualche punto interrogativo rimane, vuoi per scelta dell'autore, vuoi per qualche piccola dimenticanza. La trama non è banale, ma l'originalità è un'altra cosa e ci sono alcune cose che forse potevano esser maggiormente approfondite (come il finale) e altre delle quali si poteva tranquillamente fare a meno.
L'opera non è male, merita una lettura e se vi piace il genere non vi deluderà, non ne rimarrete sconvolti ma piacevolmente intrattenuti si!
Giunti al termine dell'opera qualche punto interrogativo rimane, vuoi per scelta dell'autore, vuoi per qualche piccola dimenticanza. La trama non è banale, ma l'originalità è un'altra cosa e ci sono alcune cose che forse potevano esser maggiormente approfondite (come il finale) e altre delle quali si poteva tranquillamente fare a meno.
L'opera non è male, merita una lettura e se vi piace il genere non vi deluderà, non ne rimarrete sconvolti ma piacevolmente intrattenuti si!
Gli ambienti inospitali come le distese ghiacciate dell'Antartide, l'immenso vuoto dello spazio e la profonda oscurità degli abissi marini sono sempre stati associati a luoghi carichi di mistero su cui tessere storie dalle tinte fortemente horror e "6000 Rokusen" è una di queste. Questo manga narra di un gruppo di lavoratori (amministratori, ingegneri, operai) di una compagnia cinese mandati in una struttura situata a 6000 metri sotto il livello del mare per effettuare alcuni test, e predisporne la riapertura a distanza di tre anni da un tragico incidente che la coinvolse. I protagonisti, una volta giunti nelle profondità marine, si troveranno ad affrontare una forza misteriosa, profondamente legata a quella disgrazia, completamente isolati dal resto della civiltà. La trama si svilupperà su più fronti con numerosi colpi di scena, presenze inquietanti e tanti altri elementi che non mi sento di rivelare per evitare di fare spoiler.
Dal punto di vista narrativo ci troviamo di fronte ad un prodotto dalla forte componente horror, che risulta molto coinvolgente. La situazione viene sempre spiegata in modo chiaro lasciando pochi dubbi nel corso della lettura. La narrazione, come previsto dai manga di questo genere, segue la regola del climax ascendente: si parte con incidenti sporadici e si prosegue con eventi sempre più carichi di pathos fino ad arrivare ad un finale carico di tensione. Proprio sul finale però abbiamo il primo punto dolente di quest'opera; esso infatti risulterà eccessivamente sbrigativo, ed essendo semi-aperto lascerà qualche dubbio che fino a quel momento sembrava risolto. La sensazione è dunque quella di aver letto un manga narrato in maniera magistrale fino alle pagine conclusive, che lasciano un po' di amaro in bocca e non appaiono all'altezza del resto della storia. Un fattore invece particolarmente ben realizzato è il risvolto psicologico di questa storia, la caratterizzazione dei personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia.
Passiamo ora ad analizzare brevemente i disegni che, dal mio punto di vista, risultano essere il secondo difetto del manga. Durante la lettura infatti è possibile trovarsi di fronte in modo alternato a tavole disegnate in modo superbo con una cura maniacale per i dettagli, a tavole quasi abbozzate o dai tratti tipicamente comici che spezzano l'immersione nella lettura. Insomma da questo lato secondo me non è stato eseguito un buon lavoro. A questo devo aggiungere che, per questione di gusto personale, non ho particolarmente apprezzato il tratto utilizzato per la rappresentazione dei visi dei personaggi.
Per concludere quindi posso senza dubbio affermare che ci troviamo di fronte ad un buon manga che, nonostante un paio di difetti è in grado, grazie ad un'eccellente narrazione, di coinvolgere emotivamente il lettore generando un senso di panico e di ansia. Mi sento di consigliare questo titolo senza ombra di dubbio a tutti gli appassionati del genere.
Dal punto di vista narrativo ci troviamo di fronte ad un prodotto dalla forte componente horror, che risulta molto coinvolgente. La situazione viene sempre spiegata in modo chiaro lasciando pochi dubbi nel corso della lettura. La narrazione, come previsto dai manga di questo genere, segue la regola del climax ascendente: si parte con incidenti sporadici e si prosegue con eventi sempre più carichi di pathos fino ad arrivare ad un finale carico di tensione. Proprio sul finale però abbiamo il primo punto dolente di quest'opera; esso infatti risulterà eccessivamente sbrigativo, ed essendo semi-aperto lascerà qualche dubbio che fino a quel momento sembrava risolto. La sensazione è dunque quella di aver letto un manga narrato in maniera magistrale fino alle pagine conclusive, che lasciano un po' di amaro in bocca e non appaiono all'altezza del resto della storia. Un fattore invece particolarmente ben realizzato è il risvolto psicologico di questa storia, la caratterizzazione dei personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia.
Passiamo ora ad analizzare brevemente i disegni che, dal mio punto di vista, risultano essere il secondo difetto del manga. Durante la lettura infatti è possibile trovarsi di fronte in modo alternato a tavole disegnate in modo superbo con una cura maniacale per i dettagli, a tavole quasi abbozzate o dai tratti tipicamente comici che spezzano l'immersione nella lettura. Insomma da questo lato secondo me non è stato eseguito un buon lavoro. A questo devo aggiungere che, per questione di gusto personale, non ho particolarmente apprezzato il tratto utilizzato per la rappresentazione dei visi dei personaggi.
Per concludere quindi posso senza dubbio affermare che ci troviamo di fronte ad un buon manga che, nonostante un paio di difetti è in grado, grazie ad un'eccellente narrazione, di coinvolgere emotivamente il lettore generando un senso di panico e di ansia. Mi sento di consigliare questo titolo senza ombra di dubbio a tutti gli appassionati del genere.