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Volumi letti: 1/5 --- Voto 6
Troppo o troppo poco?
Il 6 può sembrare un voto scarso, se commisurato alla moltitudine di 9 e 10 che fioccano nelle recensioni di alcuni titoli, ma vorrei premettere che non è così, almeno a mio parere. A Gisèle Alain spetta la sufficienza e forse qualcosa in più. Per essere al primo numero, tuttavia sembra già avere intenzione di annoiare il lettore, poiché la mano che l'ha scritta e disegnata, non si è accorta di quanto possa essere valida l'atmosfera che ruota attorno alla protagonista...

Iniziamo dalla storia, surreale quanto passabile: una ragazzina possiede, non si sa per quale motivo, un intero stabile composto da un esiguo numero di appartamenti che decide di affittare.
Fino a qui va tutto bene (e neanche troppo), se non fosse che la piccola Gisèle vive di un senso di giustizia che le fa pensare di poter salvare l'intera cittadina, e forse il mondo, dai mali quotidiani con cui l'uomo combatte da secoli. Cominciano a fioccare episodi surreali in cui la protagonista veste i panni di Sherlock Holmes [da notare quanto gli adulti presenti in questo manga non siano neanche capaci di ritrovare le proprie mutande senza l'aiuto dell'Alain... bah]. Insomma, destreggiandosi malamente fra una serie di episodi autoconclusivi in cui la giovane e benestante paladina, aiutata dall'amico (o forse schiavo d'amore e di fatto) Eric, ricopre il ruolo di affitacamere-detective-assessorecomunale, l'autrice ci mostra le mirabolanti imprese di Gisèle.
Vogliamo parlare di lei? Forse si è già detto fin troppo, ma essendo la protagonista merita maggior attenzione rispetto agli altri personaggi, provvidenzialmente stereotipati e utili soltanto a creare uno sfondo che permetta di irrobustire la trama. La piccola Gisèle si dimostra eccessivamente intraprendente, solare e determinata; insomma, non è credibile. Questi suoi tratti, seppur logoramente consueti nell'immaginario di taluni mangaka, son tanto ricalcati da ispirare un unico sentimento: antipatia.

Provvidenziale è il soccorso che il disegno apporta alla trama. Azzeccato e del tutto pertinente con il periodo storico, dona realtà alle vicende, ricamandovi attorno una sapiente cornice. Dettagliato al punto giusto e sfumato come si deve. I volti di alcuni personaggi e la cura utilizzata nel dettagliare gli abiti sembrano simili a Kaoru Mori e questo è un chiaro pollice in su diretto a Sui Kasai. Un tratto piacevole alla vista, insomma.

Edizione buona, nulla da ridire. Sovraccoperta e prezzo commisurato alla fattura. Impossibile sperare in qualcosa economicamente più abbordabile.

Rileggendole, queste righe sembrano quasi stonare con il voto. Allora cos'è che può piacere di quest'opera, se i personaggi sono "finti" e le vicende ancor di più? Direi.. l'atmosfera, le ambientazioni, il disegno e i suoi paesaggi. Forse è poco, ma anche il solo n.1 di un qualsiasi prodotto, spesso è poco per giudicare. Certo è che il volume pioniere di qualsiasi serie, solitamente riesce a destare un minimo di interesse, poiché fatto con l'adeguato impegno utile a far incollare il lettore alle sue pagine. Sui Kasai può e deve solo migliorarsi. La storia rimarrà sempre e comunque banale, ma il potenziale per far sorridere e allietare chi si fa largo fra le righe di questo manga, beh, c'è.