La donna degli udon
"La donna degli Udon" è un manga target josei proposto in un volume unico dalla Dynit Manga e con una bella edizione dalla copertina ruvida. L'autrice Est Em, così come presentata nel fumetto, dichiara che questa è la sua prima opera tradotta in lingua italiana ed in effetti la presentazione già dalla sua grafica di copertina è affascinante: una donna ed un uomo avvolti da una cascata di udon che ne copre le nudità. In questa storia le arti culinarie e pittoriche si fondono dando vita ad un bel romanzo sentimentale maturo.
Chika, la nostra signora degli udon, è una donna di trentacinque anni che lavora nella mensa di una università. L'organizzazione interna di questa mensa lascia intendere che la distribuzione dei pasti da parte degli addetti sia fissa. Anche se la mensa offre menù diversi e altri pasti, Chika è sempre destinata ai clienti che chiederanno di pranzare con gli udon. Kino è proprio tra gli studenti che ogni giorno si posiziona in fila per ricevere la propria porzione di Udon. Si tratta di uno studente d'arte squattrinato, mobile con la bicicletta, sensibile ai dettagli nuovi che giornalmente trova nella ciotola che gli viene servita. Una verdura in più, un tempura e un uovo ogni tanto, sono sufficienti per far credere a Kino che l'avvenente signora abbia un debole per lui. Chika da parte sua sospetta lo stesso, essendo lei l'unica tappa fissa del giovane studente. Due persone, sconosciute, imparano ad annusarsi, creano un contatto timido e un dialogo non verbale fatto di gesti apparentemente consueti. "La donna degli udon" è il racconto dell'innamoramento di questa coppia e di come gli udon, ciotola dopo ciotola, come una corda invisibile, creano e alimentano questo legame.
Entrambi i personaggi hanno i loro motivi per restare ancorati nella zona delle loro fantasie. Nonostante Chika riconosca di avere mantenuto negli anni una certa bellezza e delle belle forme, teme di non essere più attraente per uno studente giovane. Mentre Kino, agguantato dai fantasmi dall'instabilità economica e dalle incertezze della sua età, si ritrova ad esprimere nelle sue tele le pulsioni amorose verso la donna. A questa situazione si aggiunge tra i due l'ombra di una terza figura, l'ex-marito di Chika, che ha ancora un ruolo nella vita della donna e aggiunge un frammento di brio in una commedia sentimentale dai toni piuttosto asciutti. Il tema romantico è onnipresente nelle pagine e si esprime attraverso il non detto. Alle riflessioni introspettive, l'autrice preferisce dare vita ai pensieri e alle fantasie dei suoi personaggi attraverso le immagini. Questo potrebbe farli apparire poco disponibili a verbalizzare le loro emozioni, però offre uno spaccato di realismo che non è sconosciuto nel mondo interiore delle coppie adulte.
La lettura è scorrevole e procede senza particolari sgambetti. Un merito dell'autrice a mio avviso è la capacità di creare un parallelismo tra la situazione reale e quella ideale senza confondere il lettore. In altre opere, a più riprese, mi è capitato di non comprendere dove confluisce il flusso di pensieri dei personaggi e di non distinguere l'ingresso nella scena presente. E' veramente interessante anche il ruolo che viene attribuito al corpo per amplificare, mettere a nudo e lasciare vibrare i desideri dei suoi protagonisti. Questi ultimi si muovono tra le scene con sfondi completamente bianchi. Questo aspetto, voluto o meno, ha avuto secondo me il pregio di rendere le figure padrone della scena rendendole le uniche responsabili. Allo stesso tempo, se si è abituati a ricercarli, la mancanza degli sfondi si fa sentire. Così come il tratto grafico in alcune tavole può apparire sgraziato, piatto e non particolareggiato. Mi è dispiaciuto non vedere una cura particolare nel disegno dei capelli e allo stesso tempo ho apprezzato enormemente quelle occhiaie poco eleganti ma vere. Non si tratta di un'opera che pretende di raggiungere la perfezione, ma io l'ho trovata profonda e confortante nel suo romantico realismo.
Chika, la nostra signora degli udon, è una donna di trentacinque anni che lavora nella mensa di una università. L'organizzazione interna di questa mensa lascia intendere che la distribuzione dei pasti da parte degli addetti sia fissa. Anche se la mensa offre menù diversi e altri pasti, Chika è sempre destinata ai clienti che chiederanno di pranzare con gli udon. Kino è proprio tra gli studenti che ogni giorno si posiziona in fila per ricevere la propria porzione di Udon. Si tratta di uno studente d'arte squattrinato, mobile con la bicicletta, sensibile ai dettagli nuovi che giornalmente trova nella ciotola che gli viene servita. Una verdura in più, un tempura e un uovo ogni tanto, sono sufficienti per far credere a Kino che l'avvenente signora abbia un debole per lui. Chika da parte sua sospetta lo stesso, essendo lei l'unica tappa fissa del giovane studente. Due persone, sconosciute, imparano ad annusarsi, creano un contatto timido e un dialogo non verbale fatto di gesti apparentemente consueti. "La donna degli udon" è il racconto dell'innamoramento di questa coppia e di come gli udon, ciotola dopo ciotola, come una corda invisibile, creano e alimentano questo legame.
Entrambi i personaggi hanno i loro motivi per restare ancorati nella zona delle loro fantasie. Nonostante Chika riconosca di avere mantenuto negli anni una certa bellezza e delle belle forme, teme di non essere più attraente per uno studente giovane. Mentre Kino, agguantato dai fantasmi dall'instabilità economica e dalle incertezze della sua età, si ritrova ad esprimere nelle sue tele le pulsioni amorose verso la donna. A questa situazione si aggiunge tra i due l'ombra di una terza figura, l'ex-marito di Chika, che ha ancora un ruolo nella vita della donna e aggiunge un frammento di brio in una commedia sentimentale dai toni piuttosto asciutti. Il tema romantico è onnipresente nelle pagine e si esprime attraverso il non detto. Alle riflessioni introspettive, l'autrice preferisce dare vita ai pensieri e alle fantasie dei suoi personaggi attraverso le immagini. Questo potrebbe farli apparire poco disponibili a verbalizzare le loro emozioni, però offre uno spaccato di realismo che non è sconosciuto nel mondo interiore delle coppie adulte.
La lettura è scorrevole e procede senza particolari sgambetti. Un merito dell'autrice a mio avviso è la capacità di creare un parallelismo tra la situazione reale e quella ideale senza confondere il lettore. In altre opere, a più riprese, mi è capitato di non comprendere dove confluisce il flusso di pensieri dei personaggi e di non distinguere l'ingresso nella scena presente. E' veramente interessante anche il ruolo che viene attribuito al corpo per amplificare, mettere a nudo e lasciare vibrare i desideri dei suoi protagonisti. Questi ultimi si muovono tra le scene con sfondi completamente bianchi. Questo aspetto, voluto o meno, ha avuto secondo me il pregio di rendere le figure padrone della scena rendendole le uniche responsabili. Allo stesso tempo, se si è abituati a ricercarli, la mancanza degli sfondi si fa sentire. Così come il tratto grafico in alcune tavole può apparire sgraziato, piatto e non particolareggiato. Mi è dispiaciuto non vedere una cura particolare nel disegno dei capelli e allo stesso tempo ho apprezzato enormemente quelle occhiaie poco eleganti ma vere. Non si tratta di un'opera che pretende di raggiungere la perfezione, ma io l'ho trovata profonda e confortante nel suo romantico realismo.
Questa è una singolare storia d'amore nata tra uno studente d'arte (Kino) e una trentacinquenne divorziata che lavora in un locale (Murata). Si conoscono così: lui va tutti i giorni a mangiare l'udon allo stesso locale e nota questa donna piacente che lo serve sempre, lei invece inizia ad interessarsi a lui perché trova bizzarro questo giovane che mangia sempre e solo udon.
Nella lettura di questo manga seguiamo i pensieri e le fantasticherie di entrambi, poi pian pianino i due iniziano a conoscersi, divertente la scena in cui Kino stanco di riferirsi a Murata come "la donna dell'udon" le chiede il nome e lei gli rivela solo il cognome diventando così nella mente di lui "Udon Murata".
Una storia che gira completamente attorno all'udon in tutte le salse: mentre i protagonisti lo cucinano, lo mangiano, lo disegnano o lo sognano, diventa quasi un'ossessione pure per il lettore. Un manga un po' bizzarro ma simpatico, il lato sentimentale lascia molto a desiderare quindi meglio concentrarsi sulla passione morbosa per l'udon dei protagonisti che un paio di sorrisi li strappa.
Nella lettura di questo manga seguiamo i pensieri e le fantasticherie di entrambi, poi pian pianino i due iniziano a conoscersi, divertente la scena in cui Kino stanco di riferirsi a Murata come "la donna dell'udon" le chiede il nome e lei gli rivela solo il cognome diventando così nella mente di lui "Udon Murata".
Una storia che gira completamente attorno all'udon in tutte le salse: mentre i protagonisti lo cucinano, lo mangiano, lo disegnano o lo sognano, diventa quasi un'ossessione pure per il lettore. Un manga un po' bizzarro ma simpatico, il lato sentimentale lascia molto a desiderare quindi meglio concentrarsi sulla passione morbosa per l'udon dei protagonisti che un paio di sorrisi li strappa.