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Illidan

Volumi letti: 3/12 --- Voto 9
Iniziamo la recensione con un chiarimento riguardo il voto. Ho dato all'opera un 9 poiché, sebbene la sua valutazione sarebbe un po' al di sopra rispetto a un tale voto, è più vicina a quest'ultimo che alla perfezione del 10.

Ice Forest narra le vicende scaturite dall'incontro fra Yukino Suzu, giovane talento del pattinaggio su ghiaccio, e Koga Itsuki (Ikki per gli amici), presidente della catena di hotel che sta facendo demolire la pista su cui Yukino si è allenata per tutta la vita ed ex-pattinatore lui stesso. Ikki finirà per puntare tutto su Yukino, accoppiandola con il talentuoso Romain Guilbert e accettando una rischiosissima scommessa dalla quale solo lei potrà salvarlo.
Come avrete tutti già intuito, la storia è completamente incentrata sul mondo del pattinaggio di figura, e forse, proprio perché tale disciplina non è particolarmente popolare, si tratta anche del motivo per cui questo manga non ha riscosso grande successo. Un autentico peccato, poiché Ice Forest è una perla rara: non un capolavoro assoluto, ma di certo una buona nota dissidente rispetto a quelle montagne di manga di genere sportivo, le quali hanno già esplorato e ri-esplorato universi come quelli del calcio, del football, della pallavolo, della corsa su pista... Chiho Saito ha fatto del tutto centro, fornendoci una storia piuttosto particolare. E' stata anche previdente: intuendo, e a ragione, che ben pochi fra coloro che avrebbero sfogliato la sua opera avessero la benché minima idea di come funzioni il pattinaggio di figura, ha provveduto a dedicare alcune vignette alle necessarie spiegazioni, dall'enumerazione dei vari generi musicali sui quali la danza sul ghiaccio è impostata alla descrizione del sistema di valutazione su cui si basa tale disciplina. Ciò che più mi ha colpito, poiché si tratta di qualcosa che non tutti i mangaka fanno, è stato il modo con cui ha concluso il primo volume: nello specifico, ha speso alcune pagine per raccontare la genesi dell'opera, lasciando dedurre la mole di lavoro richiesta per far apparire credibile la vicenda, rivelando che neanche lei era proprio un'esperta del pattinaggio di figura, e ringraziando al contempo le sue collaboratrici, tra le quali figurano perfino alcune famose pattinatrici giapponesi.
Se dovessi descrivere questo manga in tre aggettivi, userei i seguenti: appassionante, elaborato, promettente. Appassionante, perché la vicenda è sì incentrata sul pattinaggio, ma, essendo i protagonisti nella categoria dell'esibizione di coppia, al tutto si aggiunge un inevitabile coinvolgimento sentimentale da parte delle persone in causa, il che fornisce la base per litigi e innamoramenti, allontanamenti e rappacificazioni; elaborato, poiché vi è stata da parte dell'autrice quell'intensa opera di progettazione e preparazione di cui lei stessa si vanterà con voi, se mai decideste di leggere questo manga; promettente, poiché Ice Forest ha le carte in regola per rivelarsi uno di quei manga "groundbreaking", in grado di dettare le linee guida per tutte le opere che verranno dopo.

Passiamo ora all'analisi dei personaggi - che sono moltissimi, e tutti ben caratterizzati, un altro punto a favore quindi: si comincia dai tre protagonisti, ossia Yukino Suzu, Romain Guilbert e Koga Itsuki. E' interessante trovare come, per una volta, venga data in un manga una spiegazione del fatto che i personaggi sono tutti belli e fisicamente perfetti: nel pattinaggio di figura, un certo "sex appeal" si traduce in punti a favore - il che, tradotto in parole grezze, significa che se sei un cane d'aspetto, un posto in questa disciplina non lo trovi. La grande caratterizzazione dei tre elementi principali della storia è uno dei motivi per cui la storia è tanto solida, ed è incredibile come l'autrice riesca a farli apparire tutti credibili e spontanei, tratteggiandoli nel contempo come persone che sono sbocciate dai loro problemi, dalle loro fortune/sfortune, dalle loro esperienze. A queste lodi non si sottraggono i personaggi secondari. Da Julia a Boris, da Laetitia alla madre di Yukino, sono tutti dotati di una forza che li fa apparire quasi come persone vere, con le loro ambizioni, i loro complessi, le loro lotte con le proprie eredità. Solo alcuni personaggi appaiono leggermente distorti nei loro discorsi, ma ho la sensazione che la causa di questo sia una traduzione non proprio di prim'ordine (esempio, il giudice che Romain... oh, insomma, gli spoiler... quel giudice che non andava tanto d'accordo con Romain, ecco).

Sui disegni ho da dire che ho apprezzato la cura che l'autrice ha dedicato ad alcuni personaggi, su tutti Julia; altrettanto valevoli sono le rappresentazioni delle piste di ghiaccio e dei paesaggi, tra i quali anche una trasposizione molto carina di Mosca. Qui rientra il discorso del lavoro di preparazione svolto dall'autrice: lei stessa ci mostra come ha cercato di rappresentare al meglio luoghi realmente esistenti, magari cambiandone solo il nome di quando in quando.

C'è poco da aggiungere, anche considerando che non mi trovo ancora in una fase di lettura molto avanzata, ma lasciatemi dire questo: se l'opera non cala di tono e spessore, ma si mantiene viva e ben rifinita come i primi tre volumi, allora può imporsi davvero come uno dei manga più pregevoli che il 2007 ci abbia donato. Spero che venga tradotto in italiano, e non solo perché si tratta di un'opera molto bella (tra l'altro, avendolo già letto in inglese, non saprei che farmene della versione in italiano), ma soprattutto perché si tratta di una lettura piuttosto "impegnativa", colma di termini tecnici ai quali solo un'ottima conoscenza della lingua in cui li si legge può sopperire. Una storia eccellente, davvero: non potrei essere più lieto di averla letta.