Il re del calcio
Sono trashissimi, ricchi di esagerazioni e di trovate che sfociano spesso nel cattivo gusto, ma i fumetti di Hong Kong hanno anche un fascino tutto loro che li rende interessanti. Anche come quando, in questo caso, non ci sono iperbolici combattimenti fra lottatori straordinari, ma il focus è sul calcio.
Il debito che "Il re del calcio" ha nei confronti dei fumetti calcistici provenienti dal Giappone è chiarissimo e non si pone nemmeno il problema di nasconderlo, un esempio su tutti il coprotagonista portiere che non solo indossa un berretto ma è pure della Adidas... almeno siate meno spudorati e cambiate la marca!
Gli elementi trashissimi tipici dei fumetti di Hong Kong non mancano nemmeno qui: un'inspiegabile ambientazione futuristica (ma, a parte l'anno d'ambientazione, non ha nulla di particolarmente diverso dagli anni '90 in cui il fumetto fu scritto), famosissimi campioni che se la prendono con ragazzini per bazzecole, esagerazioni varie e, naturalmente, i tiri iperbolici tanto cari a "Captain Tsubasa".
Non si arriva ancora ai livelli di evocare gli Stand di "JoJo" in campo come succederà qualche anno dopo in "Inazuma Eleven", ma il livello di "Captain Tsubasa" riesce ad essere superato, anche grazie allo stile dei fumetti di Hong Kong che riesce a rendere i suoi personaggi e gli scontri da loro affrontati davvero fighi, distruttivi e potenti come poche cose al mondo.
Il titolo del fumetto è, in realtà, poco rappresentativo, perché, più che l'ascesa del giovane calciatore Lion, in realtà, l'elemento portante della storia è il suo rapporto di amicizia/rivalità con il portiere Jess ("I" re del calcio, quindi). La storia, nell'arco di soli cinque volumetti, cambia scopi più volte, anche stupendo il lettore con inaspettati time skip e cambi di ambientazione. Sono pochi, in realtà, i match calcistici mostrati (giusto due o tre), e la narrazione finisce per incentrarsi più sul lato umano dei suoi protagonisti che su quello sportivo. Così facendo, "Il re del calcio" si rivela essere più la storia di due ragazzi, della loro amicizia e di come crescano, insieme, grazie alla loro passione sportiva. La narrazione frettolosa e il finale un po' aperto (ma toccante) non permettono di avere una chiara visione del percorso sportivo dei due ragazzi, ma il crescere del loro rapporto è palpabile e bellissimo.
Il disegno è quello tipico dei fumetti di Hong Kong, molto colorato, dinamico e spettacolare, con saltuarie incursioni nel deformed manga, che in questo caso risultano assai più gradevoli che nell'altro lavoro dell'autore Hui King Sum giunto in Italia, dove era applicato ai personaggi di "Street Fighter", donandogli un'aria un po' infantile. Si può recriminare che non è ben definita l'età dei personaggi, a volte dipinti come ragazzini e poi tramutati in figoni adulti e pompati a poche vignette di distanza, ma fintanto che serve ad aumentare la spettacolarità e la "figaggine" dei personaggi tutto fa brodo.
"Il re del calcio" è un fumetto molto trash e particolare, dalla narrazione un po' frettolosa e schizofrenica (certi personaggi apparentemente importanti per la storia spariscono di punto in bianco e i molti time skip inizialmente disorientano un po'), ma non è difficile trovare come filo conduttore del fumetto la storia di un'amicizia tanto travagliata quanto sincera ed emozionante. Si rivela essere, dunque, una lettura breve ma affascinante, che ha decisamente i suoi bei momenti e non manca di emozionare, fra un'iperbole e l'altra.
Il debito che "Il re del calcio" ha nei confronti dei fumetti calcistici provenienti dal Giappone è chiarissimo e non si pone nemmeno il problema di nasconderlo, un esempio su tutti il coprotagonista portiere che non solo indossa un berretto ma è pure della Adidas... almeno siate meno spudorati e cambiate la marca!
Gli elementi trashissimi tipici dei fumetti di Hong Kong non mancano nemmeno qui: un'inspiegabile ambientazione futuristica (ma, a parte l'anno d'ambientazione, non ha nulla di particolarmente diverso dagli anni '90 in cui il fumetto fu scritto), famosissimi campioni che se la prendono con ragazzini per bazzecole, esagerazioni varie e, naturalmente, i tiri iperbolici tanto cari a "Captain Tsubasa".
Non si arriva ancora ai livelli di evocare gli Stand di "JoJo" in campo come succederà qualche anno dopo in "Inazuma Eleven", ma il livello di "Captain Tsubasa" riesce ad essere superato, anche grazie allo stile dei fumetti di Hong Kong che riesce a rendere i suoi personaggi e gli scontri da loro affrontati davvero fighi, distruttivi e potenti come poche cose al mondo.
Il titolo del fumetto è, in realtà, poco rappresentativo, perché, più che l'ascesa del giovane calciatore Lion, in realtà, l'elemento portante della storia è il suo rapporto di amicizia/rivalità con il portiere Jess ("I" re del calcio, quindi). La storia, nell'arco di soli cinque volumetti, cambia scopi più volte, anche stupendo il lettore con inaspettati time skip e cambi di ambientazione. Sono pochi, in realtà, i match calcistici mostrati (giusto due o tre), e la narrazione finisce per incentrarsi più sul lato umano dei suoi protagonisti che su quello sportivo. Così facendo, "Il re del calcio" si rivela essere più la storia di due ragazzi, della loro amicizia e di come crescano, insieme, grazie alla loro passione sportiva. La narrazione frettolosa e il finale un po' aperto (ma toccante) non permettono di avere una chiara visione del percorso sportivo dei due ragazzi, ma il crescere del loro rapporto è palpabile e bellissimo.
Il disegno è quello tipico dei fumetti di Hong Kong, molto colorato, dinamico e spettacolare, con saltuarie incursioni nel deformed manga, che in questo caso risultano assai più gradevoli che nell'altro lavoro dell'autore Hui King Sum giunto in Italia, dove era applicato ai personaggi di "Street Fighter", donandogli un'aria un po' infantile. Si può recriminare che non è ben definita l'età dei personaggi, a volte dipinti come ragazzini e poi tramutati in figoni adulti e pompati a poche vignette di distanza, ma fintanto che serve ad aumentare la spettacolarità e la "figaggine" dei personaggi tutto fa brodo.
"Il re del calcio" è un fumetto molto trash e particolare, dalla narrazione un po' frettolosa e schizofrenica (certi personaggi apparentemente importanti per la storia spariscono di punto in bianco e i molti time skip inizialmente disorientano un po'), ma non è difficile trovare come filo conduttore del fumetto la storia di un'amicizia tanto travagliata quanto sincera ed emozionante. Si rivela essere, dunque, una lettura breve ma affascinante, che ha decisamente i suoi bei momenti e non manca di emozionare, fra un'iperbole e l'altra.