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GianniGreed

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
"L'occhio del Lupo" è un volume unico che raccoglie tre storie brevi, scritte e disegnate da Yuji Iwahara.
La prima, "Il secolo del ferro" è la più breve ed è disegnata in uno stile abbastanza grezzo, che però ben si adatta alla storia, rendendo le varie scene molto dinamiche. Ha per protagonista una ragazzina che cerca di impedire che il governo usi dei progetti di sua madre per creare un arma con cui dominare il mondo. Purtroppo, la storia si rivela essere solo una sorta di prologo ad un racconto più lungo, la brevità della storia non permette una buona narrazione, il finale lascia tutto in sospeso, e i personaggi sono appena abbozzati. E' a parere mio la storia peggiore del volume.

La seconda storia è "Serpente". Ha per protagonista una ragazza che come animale da compagnia ha un serpente a cui è molto affezionata. Nella nuova scuola in cui si trasferisce si fa subito delle amiche, ma quando le invita a casa sua si dimentica di raccontare loro del suo serpente, e una delle ragazze trovandoselo davanti reagisce spaventata ferendo l'animale e la sua padrona.
E' una storia tutto sommato carina, che parla di amicizia tra ragazze e incomprensioni. Di lunghezza media, la narrazione è buona, e i personaggi sono abbastanza caratterizzati.

La terza ed ultima storia è "L'occhio del Lupo", ed è quella più lunga, nonché quella che da il titolo a tutto il volume. Ha per protagonista un uomo che agisce da giustiziere della notte, affrontando e catturando i criminali, dopo che anni prima sua moglie è stata uccisa in una rapina.
E' una storia abbastanza banale come idea di base, ma è tutto sommato gradevole. Come l'autore stesso dice nella spiegazione all'interno del volume, è molto influenzata dai comics americani, sia per il tipo di narrazione, che per protagonisti ed ambientazione, cosi come pure nei disegni, davvero molto poco in stile manga, ma non per questo brutti. Oltre alle palesi somiglianze con personaggi come Batman o The Punisher, il protagonista ha alcuni tratti in comune con Hei, il protagonista della serie anime "Darker Than Black", di cui Iwahara ha curato il chara design, ma comunque, questo volume è uscito parecchi anni prima.

Emblematico il disegno sulla cover. I personaggi rappresentati, la ragazza e il lupo ferito non compaiono in nessuna delle tre storie, ma l'autore ne spiega l'origine con un breve ma simpatico manga di sole quattro vignette.

Il volume nel complesso è discreto. Le storie non sono niente di speciale, ma si lasciano leggere. Rimane comunque un volume consigliato solo ai fan del mangaka. Sufficiente.


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Tacchan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
"Il Secolo di Ferro" è una mera demo, poche pagine su qualcosa che non è né ben introdotto, né ha una fine. Decisamente una lettura inutile, se fosse stata alla fine avrei detto che questa storia è stata inserita solo per riempire un po' di pagine, sfortunatamente apre in modo infelice questa raccolta.
"Serpente" è una commedia scolastica che vede protagoniste alcune ragazzine e il serpente che vive con la protagonista. L'ho letto con un certo piacere, anche se sicuramente non lascia il segno e nemmeno è costruito su spunti particolarmente interessanti: è una lettura tranquilla, spensierata e senza grandi pretese.
"L'Occhio del Lupo" occupa invece più di metà volumetto e non a caso da il nome alla raccolta. Si rifà chiaramente ai comics americani e in particolare mi ha ricordato Batman, vede infatti come protagonista un uomo che agisce a volto coperto come vendicatore, in particolare riversa la sua rabbia contro il traffico illegale di armi da fuoco. Nel complesso si rivela essere un discreto racconto di azione, cupo e con un protagonista che avrebbe potuto risultare interessante in un contesto più ampio. Per quanto letto, non riesce ad acquisire profondità e si dimostra piuttosto piatto e stereotipato. Merita comunque la pubblicazione, è decisamente atipico e fuori dai canoni classici giapponesi, con una background meno pragmatico avrebbe potuto uscirne una discreta serie.

In questa raccolta ho trovato un Yuji Iwahara piuttosto spento, che presenta due racconti su tre che raggiungono senza problemi la sufficienza, ma ben lontani da quanto mi sarei da lui aspettato. Alla fine ero curioso di vederlo all'opera in lavori autoconclusivi e non posso certamente dire di esserne rimasto impressionato. Se si esclude "Serpente", più che una raccolta di lavori autoconclusivi mi è sembrata una raccolta di demo. A questo si aggiunge la delusione legata alla copertina, che non c'entra un tubo con il contenuto dell'opera. La scelta viene motivata da una striscia a fine volumetto, ma la copertina rimane fuorviante per chi vi si approccia per la prima volta.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Il volumetto "L'occhio del lupo" di Yuji Iwahara è la classica raccolta che riassume le origini dell'autore, coniata dopo un suo lavoro più celebre ("Koudelka" NDR), alla quale il lettore si approccia conscio dell'immaturità stilistica dello stesso e della possibilità di trovare ben poco di appetibile.

La prima storia, "Il secolo del ferro", si propone con un'idea di base interessante e sviluppata con tanta azione, tuttavia si rivela solamente un banale prototipo per una serie: un plot narrativo abbastanza curato, contornato da disegni acerbi e confusi, che non ha trovato un seguito finendo quindi con il risultare inutile e quasi fastidioso.
Dopo questo pessimo avvio si colloca invece la storia autoconclusiva "Serpente", il vero debutto dell'autore. Qui le vicende della giovane Satsuki appena trasferitasi, accompagnata dal suo serpente domestico Piko, danno vita ad un racconto semplice ed immediato, creando una bella e tenera storia di amicizia, sia tra persone che fidi animali da compagnia. A colpire sarà soprattutto la bravura dell'autore nel creare una storia ben delineata - lasciando i dettagli all'intuito del lettore, aiutato però da piccoli dettagli e scambi di battute - e dei personaggi immediati ma dalla discreta profondità, malgrado le poche pagine, mentre si nota già l'originale stile di disegno dell'autore, ancora immaturo, e una spiccata espressività dei volti.

Si arriva così a circa metà volumetto, dove si trova la punta di diamante di questa raccolta a cui dona il nome. "L'occhio del lupo" è una storia che, come dichiara l'autore, è stata scritta in un periodo nel quale leggeva molti comics americani; l'influenza è quindi chiara e netta, dando vita ad un connubio stilistico raro e riuscito dove si vede inoltre un protagonista maschile, una scelta piuttosto rara ed unica per l'autore.
L'idea di base ricorda numerosi Comics dalle tinte Noir molto famosi - tra cui "Sin City", "Batman" e "The Punisher", giusto per citarne alcuni - narrando le vicende di un uomo in cerca di vendetta, straziato dalla perdita della moglie uccisa da un criminale, rivelandosi una storia scorrevole e ben costruita con personaggi interessanti e combattimenti movimentati, con numerosi rimandi ai lati negativi dell'uomo e la sua cupidigia.
Le assonanze con i Comics si rivelano ancora più marcate nel comparto grafico, dove i disegni di Iwahara rimandano perfettamente a tali tradizioni fumettistiche, sia per le scelte registiche che nelle scene d'azione, il tutto incupito da un'abbondante uso dei neri regalando così una suggestiva e ricercata atmosfera.

Il volumetto è disponibile in Italia grazie alla Flashbook Edizioni, che ha già portato altre serie dell'autore, offrendo un volumetto della consona qualità che distingue l'editore. Tuttavia numerose tavole risultano chiaramente tagliate ai lati, seppur di poco, e la stampa in genere risulta troppo cupa, intaccando la visibilità delle tavole ricche di neri.

Malgrado le tre storie qui riunite siano nettamente diverse tra loro - mostrando così la poliedricità dell'autore e l'abilità nell'adattare i propri disegni - tutte e tre sono legate in parte dall'importanza e dalla forza dei legami familiari, in modo più o meno marcato, una sfumatura tipica dell'autore che si riscontra in tutte le sue serie.
Complessivamente "L'occhio del lupo" mostra quindi i vari aspetti e le capacità dell'autore, pur rimanendo prevedibilmente un prodotto chiaramente indicato per i fan dello stesso - in grado di coglierli al meglio - che non un buon punto d'inizio per chi si volesse avvicinare. Tuttavia l'ottima storia finale, cupa e chiaramente influenzata dai Comics Noir, si rivela una piccola gemma che potrebbe soddisfare anche i lettori di tale sfumatura del panorama fumettistico americano.