Ragione e Sentimento (Reiko Mochizuki)
"Ragione e Sentimento" è l'adattamento a fumetto del romanzo di Jane Austen. A guidarmi nell'acquisto è stato l'amore per la scrittrice e l'apprezzamento per la mangaka, già nota in Italia per "Love Order".
"Ragione e Sentimento" dà il titolo a quest'opera e offre due chiavi di lettura. La prima chiave è riconducibile a due modi diversi di vivere la vita delle due sorelle protagoniste Elinor e Marianne. La seconda chiave è attribuibile ai "tormenti sentimentali" dei giovani coinvolti in questa storia ambientata a fine 1700. Si tratta infatti di un'epoca in cui le donne non possono ereditare il patrimonio per il solo motivo di appartenere al sesso femminile e, pertanto, le uniche ambizioni sono quelle di essere riconosciute socialmente contraendo un buon matrimonio che non le lascerà in mezzo ad una strada. L'obiettivo di Jane Austen è di denunciare in forma marcata la condizione della donna e allo stesso tempo illustrarne i suoi dilemmi in "Ragione e Sentimento" - la ragione che ti porta a valutare un partner sulla base del patrimonio economico; il sentimento che ti porta ad infischiartene.
Questa premessa è doverosa perché il livello di aspettative che nutrivo prima di leggere il fumetto era elevato pur trattandosi di un volume unico. Non mi aspettavo che venissero ripercorse tutte le dinamiche del romanzo originale, tuttavia se l'obiettivo era la trasposizione dell'opera avrei quanto meno preservato l'orientamento ideologico dell'autrice originale. Il manga è un susseguirsi di scene ridotte al minimo, a tratti incoerenti e frettolose. Alcuni eventi vengono narrati in modo superficiale, con una sintesi nei dialoghi imbarazzante e una assenza totale di momenti romantici tra i protagonisti. Le rarissime scene d'amore sono state accelerate, prendendo per scontato che il lettore conoscesse già la storia. Poco e niente è emerso della bella introspezione dei personaggi della Austen. L'impressione è che sia stato dato troppo spazio ai fatti e alle ambientazioni trascurando il sistema in cui i personaggi sono inseriti. I personaggi stessi li paragonerei a dei manichini semovibili con dei bei vestiti ma senza spessore narrativo e con espressioni facciali ripetitive e asettiche.
E' una storia che sconsiglio sia agli amanti del libro, sia agli amanti dei manga storici. Se siete curiosi di leggere il libro questa trasposizione potrebbe convincervi a non farlo.
"Ragione e Sentimento" dà il titolo a quest'opera e offre due chiavi di lettura. La prima chiave è riconducibile a due modi diversi di vivere la vita delle due sorelle protagoniste Elinor e Marianne. La seconda chiave è attribuibile ai "tormenti sentimentali" dei giovani coinvolti in questa storia ambientata a fine 1700. Si tratta infatti di un'epoca in cui le donne non possono ereditare il patrimonio per il solo motivo di appartenere al sesso femminile e, pertanto, le uniche ambizioni sono quelle di essere riconosciute socialmente contraendo un buon matrimonio che non le lascerà in mezzo ad una strada. L'obiettivo di Jane Austen è di denunciare in forma marcata la condizione della donna e allo stesso tempo illustrarne i suoi dilemmi in "Ragione e Sentimento" - la ragione che ti porta a valutare un partner sulla base del patrimonio economico; il sentimento che ti porta ad infischiartene.
Questa premessa è doverosa perché il livello di aspettative che nutrivo prima di leggere il fumetto era elevato pur trattandosi di un volume unico. Non mi aspettavo che venissero ripercorse tutte le dinamiche del romanzo originale, tuttavia se l'obiettivo era la trasposizione dell'opera avrei quanto meno preservato l'orientamento ideologico dell'autrice originale. Il manga è un susseguirsi di scene ridotte al minimo, a tratti incoerenti e frettolose. Alcuni eventi vengono narrati in modo superficiale, con una sintesi nei dialoghi imbarazzante e una assenza totale di momenti romantici tra i protagonisti. Le rarissime scene d'amore sono state accelerate, prendendo per scontato che il lettore conoscesse già la storia. Poco e niente è emerso della bella introspezione dei personaggi della Austen. L'impressione è che sia stato dato troppo spazio ai fatti e alle ambientazioni trascurando il sistema in cui i personaggi sono inseriti. I personaggi stessi li paragonerei a dei manichini semovibili con dei bei vestiti ma senza spessore narrativo e con espressioni facciali ripetitive e asettiche.
E' una storia che sconsiglio sia agli amanti del libro, sia agli amanti dei manga storici. Se siete curiosi di leggere il libro questa trasposizione potrebbe convincervi a non farlo.
Trasposizione del celebre romanzo di Jane Austen, narra le vicende amorose di due sorelle dagli opposti temperamenti; la maggiore e riflessiva Elinor rappresenta la ragione, mentre la passionale Marianne il sentimento.
Mi spiace dirlo, ma questo manga non mi ha lasciato nulla, non mi è piaciuto però non l'ho neanche odiato, in definitiva l'ho trovato così insignificante che la sua lettura non ha sollevato in me la minima emozione. Trovo che la pecca più grave sia la caratterizzazione quasi nulla dei personaggi: se penso alla Marianne del libro, così spumeggiante e diretta da risultare spesso maleducata per l'etichetta del tempo e del suo rango sociale, incauta e un pò superficiale, ma inequivocabilmente adorabile, mi risulta molto difficile riconoscerla in quella del manga così pallida imitazione da non rappresentare minimamente il "sentimento". Lucy, la rivale in amore di Elinor, subdola e odiosa da essere una vera spina nel fianco per la protagonista, nel manga si rivela una presenza di passaggio la cui esistenza viene dimenticata subito dal lettore. Se i personaggi principali sembrano poco incisivi, i secondari sono stati invece cancellati senza pietà, rendendo la storia ulteriormente povera.
Per quel che riguarda la trama, il manga segue quella originale, ma cambia dettagli di non poco conto, suppongo per rendere la storia comprensibile, dal momento che qui non c'è spazio per le lunghe spiegazioni fornite dalla Austen nei capitoli finali del libro. La narrazione dei fatti è esageratamente veloce, non è sempre chiaro quel che succede e il comportamento dei personaggi molte volte appare nebuloso.
Sconsiglio questo manga molto confuso e poco ispirato che rende la storia narrata pittosto insipida.
Mi spiace dirlo, ma questo manga non mi ha lasciato nulla, non mi è piaciuto però non l'ho neanche odiato, in definitiva l'ho trovato così insignificante che la sua lettura non ha sollevato in me la minima emozione. Trovo che la pecca più grave sia la caratterizzazione quasi nulla dei personaggi: se penso alla Marianne del libro, così spumeggiante e diretta da risultare spesso maleducata per l'etichetta del tempo e del suo rango sociale, incauta e un pò superficiale, ma inequivocabilmente adorabile, mi risulta molto difficile riconoscerla in quella del manga così pallida imitazione da non rappresentare minimamente il "sentimento". Lucy, la rivale in amore di Elinor, subdola e odiosa da essere una vera spina nel fianco per la protagonista, nel manga si rivela una presenza di passaggio la cui esistenza viene dimenticata subito dal lettore. Se i personaggi principali sembrano poco incisivi, i secondari sono stati invece cancellati senza pietà, rendendo la storia ulteriormente povera.
Per quel che riguarda la trama, il manga segue quella originale, ma cambia dettagli di non poco conto, suppongo per rendere la storia comprensibile, dal momento che qui non c'è spazio per le lunghe spiegazioni fornite dalla Austen nei capitoli finali del libro. La narrazione dei fatti è esageratamente veloce, non è sempre chiaro quel che succede e il comportamento dei personaggi molte volte appare nebuloso.
Sconsiglio questo manga molto confuso e poco ispirato che rende la storia narrata pittosto insipida.