Nousatsu Junkie
Il tempo muta i corpi e le persone. E' una legge della natura ineluttabile. Si tratta pur sempre della fantastica e delicata avventura del crescere, del diventare adulti. Tematica ampiamente trattata nel manga di Ryoko Fukuyama, purtroppo ancora inedito nel nostro paese (come del resto tutte le opere dell'autrice), capace, in parte, di sciogliere le mie riserve sul crossdressing maschile, molto fattibile per degli adolescenti giapponesi (visto la quasi totale assenza di pelo selvaggio), praticamente impossibile per degli adolescenti italiani (basta viaggiare su un qualsiasi autobus durante l'orario di ritorno da scuola per avere la conferma dell'ormone impazzito).
In Nousatsu Junkie, il protagonista Umi gioca a travestirsi per divertimento da modella di successo; eppure, a un certo punto, tutto il suo mondo viene sconvolto dall'incontro con Naka, un incontro segnato da una attrazione talmente profonda da indurre il ragazzo a percepire la sua fisicità in maniera diversa, dando inizio a un percorso intriso della fatale lotta tra l'essere e l'avere, oltre a gag comiche e scene passionali.
Il bello della storia risiede proprio in questo. Ci si ritrova a camminare insieme ai personaggi, a notare i loro cambiamenti, la loro evoluzione, la loro maturità. Aspetto che meriterebbe il massimo dei voti, negati sfortunatamente per i gusti estetici di chi sta scrivendo questa recensione, gusti riguardanti ovviamente il disegno e il tratto della mangaka, caratterizzato da visi con lineamenti troppo simili per ambo i sessi (senza dimenticare le orride sopracciglia fini, pure quelle unisex), oltre a corpi privi di consistenza, anche quando i personaggi raggiungono la maggiore età.
Non dico di mostrare l'addominale scolpito inneggiando al fan service, ma almeno abbozzare qualche muscolo al posto di un involucro vuoto, quello sì.
Infine, per tutte le amanti di Kamisama Kiss da segnalare la presenza di una storia one-shot, (ancora distante dall'amore tra Tomoe e Nanami) di una giovane Julietta Suzuki a quel tempo assistente della Fukuyama.
In Nousatsu Junkie, il protagonista Umi gioca a travestirsi per divertimento da modella di successo; eppure, a un certo punto, tutto il suo mondo viene sconvolto dall'incontro con Naka, un incontro segnato da una attrazione talmente profonda da indurre il ragazzo a percepire la sua fisicità in maniera diversa, dando inizio a un percorso intriso della fatale lotta tra l'essere e l'avere, oltre a gag comiche e scene passionali.
Il bello della storia risiede proprio in questo. Ci si ritrova a camminare insieme ai personaggi, a notare i loro cambiamenti, la loro evoluzione, la loro maturità. Aspetto che meriterebbe il massimo dei voti, negati sfortunatamente per i gusti estetici di chi sta scrivendo questa recensione, gusti riguardanti ovviamente il disegno e il tratto della mangaka, caratterizzato da visi con lineamenti troppo simili per ambo i sessi (senza dimenticare le orride sopracciglia fini, pure quelle unisex), oltre a corpi privi di consistenza, anche quando i personaggi raggiungono la maggiore età.
Non dico di mostrare l'addominale scolpito inneggiando al fan service, ma almeno abbozzare qualche muscolo al posto di un involucro vuoto, quello sì.
Infine, per tutte le amanti di Kamisama Kiss da segnalare la presenza di una storia one-shot, (ancora distante dall'amore tra Tomoe e Nanami) di una giovane Julietta Suzuki a quel tempo assistente della Fukuyama.