Pika Ichi
Volete una storia che vi faccia appassionare? Eccola; una storia d'amore adolescenziale? Eccola; una sull'amicizia? Bene; che tratti il senso di giustizia? Perfetto direi. Quest'opera le contiene tutte insieme, ma non rattoppate, bensì in perfetta sintonia e armonia.
"Pika Ichi" butta una ventata di freschezza in un periodo in cui gli shojo manga ormai sono fatti con il solito vecchio stampo tritto e ritritto.
Già la copertina dice molto: una scuola, due protagonist; che sono lì in piedi davanti ai cancelli con aria di sfida.
I due Suzuki (già, hanno lo stesso cognome, il cognome più comune in Giappone) passano le loro giornate nell'anonimato, non hanno nulla di caratteristico e passano inosservati in qualsiasi situazione. Nemmeno il loro nome di battesimo li aiuta: Hanako e Taro; nomi che vengono spesso usati come esempio quando si compilano i moduli, l'equivalente italiano di "Mario Rossi".
-Sii altruista
-Fai tesoro delle amicizie
-Comportati lealmente
Questi sono i principi studenteschi della scuola che i due protagonisti hanno alle spalle sulla copertina; appunto, in copertina, perchè i due Suzuki scoprono che il loro liceo è magnifico come edificio, non per cosa c'è al suo interno. Già nel primo capitolo le vite dei due vengono stravolte da cosa scoprono: atti di bullismo e discriminazione violentissimi inferti a chi arriva ultimo nei test da parte degli studenti dell'elite. A prima vista sembra che i bulli vogliano sopprimere la loro frustrazione picchiando brutalmente chi non comoda a loro, poi invece si scopre che c'è qualcosa di radicato, come se qualcuno manovrasse la scuola con dei fili invisibili. Gli insegnanti poi, fingono di non sapere perchè i colpevoli di questi atti sono figli di famiglie influenti in Giappone,quindi studenti intoccabili; sarebbe uno scandalo di portata nazionale.
La scuola è marcia dentro.
Hanako e Taro in maniera parallela decidono di estirpare il male radicato in qualcosa che ancora non conoscono. Dalla loro parte c'è solo una persona, il medico dell'infermieria. Che li aiuterà più spesso di quanto lui stesso non voglia.
I due però, nel loro aspetto non si fanno notare e quindi cambierano: si pettinerano diversamente, gli occhiali? via, la divisa? meglio cambiarla. Assomiglierano a dei teppisti ma cosa importerà a loro? Solo il bene della scuola, degli studenti e il loro diritto allo studio. In pratica vogliono che i principi della scuola Aidane quale frequentano vengano onorati in tutta la loro bellezza. Tutto qui.
Su questa base viene colorata una storia d'amore innocente, bellissima. Null'altro si può aggiungere.
Amicizia: altro pilastro importante dove la storia gira e si sviluppa, si perchè durante il loro cammino i due Suzuki troverano amici e compagni. Ma non voglio dillungarmi oltre sulla trama che è solida e ben costruita.
Passando ai disegni... sono fantastici: puliti, ben fatti e molto espressivi. Ho visto questa disegnatrice già tempo fa con una mini serie intitolata "Tarantaranta" che sicuramente consiglio. Beh, con questi disegni posso dire che Yoko Maki conosce l'anatomia. Mi capita spesso di vedere nei manga (soprattutto negli shojo, dove la storia la fa da padrona) delle sproporzioni inaudite sui personaggi, sfondi impeccabili, ma proporzioni del corpo umano alquanto scadenti. Qui no. Niente che si possa intendere come mancanza di conoscenza; ci sono delle, chiamiamole, "imperfezioni anatomiche" ma per scelta dell'autrice, non errori. Ci tengo a sottolineare questo aspetto perchè è solo avendone la conoscenza che si può giocarci.
Per quanto riguarda la casa editrice... fa sempre uscire opere di qualità non solo di contenuto, ma anche di carta, inchiostro e rilegatura. L'albo l'ho letto parecchie volte e non si è nemmeno sciupato il profilo che con case editrici diverse dalla gp manga mi si sono piegati, sgualciti, mi è capitato addirittura che si staccassero pagine alla prima lettura. E sono una che i fumetti li tratta come tesori. L'unica nota negativa su questa casa è che non sai mai quando esce un loro fumetto. Le uscite non sono ben cadenzate e il sito internet non aiuta molto perchè ci puoi leggere solo ciò che è già uscito.
In definitiva: il voto che do a questo manga è un 9. Forse per dare un 9 dovrei aspettare di vedere il finale dato che si è già conclusa (peccato). Ma sono fiduciosa che anche l'ultimo capitolo sia stupendo quanto il primo.
Vi consiglio caldamente di leggere questa serie che come fulcro ha il senso di giustizia, che è qualcosa di difficile da esprimere. Ma che secondo me qui viene sviluppato in maniera decisamente interessante che vi appassiona e vi travolge.
Buona lettura.
"Pika Ichi" butta una ventata di freschezza in un periodo in cui gli shojo manga ormai sono fatti con il solito vecchio stampo tritto e ritritto.
Già la copertina dice molto: una scuola, due protagonist; che sono lì in piedi davanti ai cancelli con aria di sfida.
I due Suzuki (già, hanno lo stesso cognome, il cognome più comune in Giappone) passano le loro giornate nell'anonimato, non hanno nulla di caratteristico e passano inosservati in qualsiasi situazione. Nemmeno il loro nome di battesimo li aiuta: Hanako e Taro; nomi che vengono spesso usati come esempio quando si compilano i moduli, l'equivalente italiano di "Mario Rossi".
-Sii altruista
-Fai tesoro delle amicizie
-Comportati lealmente
Questi sono i principi studenteschi della scuola che i due protagonisti hanno alle spalle sulla copertina; appunto, in copertina, perchè i due Suzuki scoprono che il loro liceo è magnifico come edificio, non per cosa c'è al suo interno. Già nel primo capitolo le vite dei due vengono stravolte da cosa scoprono: atti di bullismo e discriminazione violentissimi inferti a chi arriva ultimo nei test da parte degli studenti dell'elite. A prima vista sembra che i bulli vogliano sopprimere la loro frustrazione picchiando brutalmente chi non comoda a loro, poi invece si scopre che c'è qualcosa di radicato, come se qualcuno manovrasse la scuola con dei fili invisibili. Gli insegnanti poi, fingono di non sapere perchè i colpevoli di questi atti sono figli di famiglie influenti in Giappone,quindi studenti intoccabili; sarebbe uno scandalo di portata nazionale.
La scuola è marcia dentro.
Hanako e Taro in maniera parallela decidono di estirpare il male radicato in qualcosa che ancora non conoscono. Dalla loro parte c'è solo una persona, il medico dell'infermieria. Che li aiuterà più spesso di quanto lui stesso non voglia.
I due però, nel loro aspetto non si fanno notare e quindi cambierano: si pettinerano diversamente, gli occhiali? via, la divisa? meglio cambiarla. Assomiglierano a dei teppisti ma cosa importerà a loro? Solo il bene della scuola, degli studenti e il loro diritto allo studio. In pratica vogliono che i principi della scuola Aidane quale frequentano vengano onorati in tutta la loro bellezza. Tutto qui.
Su questa base viene colorata una storia d'amore innocente, bellissima. Null'altro si può aggiungere.
Amicizia: altro pilastro importante dove la storia gira e si sviluppa, si perchè durante il loro cammino i due Suzuki troverano amici e compagni. Ma non voglio dillungarmi oltre sulla trama che è solida e ben costruita.
Passando ai disegni... sono fantastici: puliti, ben fatti e molto espressivi. Ho visto questa disegnatrice già tempo fa con una mini serie intitolata "Tarantaranta" che sicuramente consiglio. Beh, con questi disegni posso dire che Yoko Maki conosce l'anatomia. Mi capita spesso di vedere nei manga (soprattutto negli shojo, dove la storia la fa da padrona) delle sproporzioni inaudite sui personaggi, sfondi impeccabili, ma proporzioni del corpo umano alquanto scadenti. Qui no. Niente che si possa intendere come mancanza di conoscenza; ci sono delle, chiamiamole, "imperfezioni anatomiche" ma per scelta dell'autrice, non errori. Ci tengo a sottolineare questo aspetto perchè è solo avendone la conoscenza che si può giocarci.
Per quanto riguarda la casa editrice... fa sempre uscire opere di qualità non solo di contenuto, ma anche di carta, inchiostro e rilegatura. L'albo l'ho letto parecchie volte e non si è nemmeno sciupato il profilo che con case editrici diverse dalla gp manga mi si sono piegati, sgualciti, mi è capitato addirittura che si staccassero pagine alla prima lettura. E sono una che i fumetti li tratta come tesori. L'unica nota negativa su questa casa è che non sai mai quando esce un loro fumetto. Le uscite non sono ben cadenzate e il sito internet non aiuta molto perchè ci puoi leggere solo ciò che è già uscito.
In definitiva: il voto che do a questo manga è un 9. Forse per dare un 9 dovrei aspettare di vedere il finale dato che si è già conclusa (peccato). Ma sono fiduciosa che anche l'ultimo capitolo sia stupendo quanto il primo.
Vi consiglio caldamente di leggere questa serie che come fulcro ha il senso di giustizia, che è qualcosa di difficile da esprimere. Ma che secondo me qui viene sviluppato in maniera decisamente interessante che vi appassiona e vi travolge.
Buona lettura.
Ho comprato questo manga per un motivo piuttosto discutibile: ero terribilmente esasperata dopo aver preso in mano tre nuove uscite della Planet con la sua orrida carta riciclata che non si sfoglia (avete presente la pubblicità del gelato che per mangiarlo bisogna prendere martello e scalpello? uguale) e nel toccare questo volume della GP con una carta leggera e morbida una voce nella mia testa ha praticamente gridato: "devi prenderlo, molla le serie di quella casa editrice delinquente e finanzia quelle di una casa seria!". E così ho fatto.
Una volta tornata a casa mi sono quindi ritrovata tra le mani un volume a me totalmente sconosciuto di cui non avevo mai sentito parlare, e sbollito il nervosismo verso la Planet ero piuttosto diffidente.
Tuttavia, pur comprandolo con una premessa del genere, dopo aver letto anche solo il primo capitolo sono stata davvero felice di aver seguito l'impulso di un momento.
Inanzitutto i disegni sono di un'autrice che forse molti già conosceranno. Yoko Maki è famosa per la sua opera "I love you baby", che se non avevo apprezzato pienamente dal punto di vista narrativo mi aveva comunque lasciato un'ottima impressione per la grafica. Qui, dove appunto si occupa solo dei disegni, il tratto presenta linee anche più morbide con occhi e pose davvero espressivi. Il suo è sicuramente un tipico tratto Shoujo, con occhi molto grandi e corpi flessuosi, ma ha una certa eleganza naturale che apprezzo molto.
Passando infine alla trama non avevo mai letto prima nulla di Aki Mochida, in effetti è plausibile che questa sia la sua opera d'esordio, e pur senza parlare di chissà che livelli di eccellenza non fatico a promuverla con ottimi voti.
L'incipit riporta abbastanza allo stesso inizio del ben più famoso "Hanayori dango": una scuola d'elite dove gli studenti più ricchi (uno solo, nel caso di Pika Ichi) aizzano gli altri contro la vittima di turno con un bullismo ai limiti dell'illegale che viene coperto da insegnanti e genitori per via dello status sociale dei colpevoli. Quindi una studentessa (affiancata da un compagno, in questo caso) che si ribella, e rinunciando alla sua precedente fama di ragazza placida e anonima rivela un carattere ribelle e deciso.
Le somiglianze ci sono, è innegabile, tuttavia Pika Ichi si sviluppa progressivamente in modo originale che mi porta a non fargli pesare troppo quest'iniziale somiglianza. Molto ben caratterizzati inoltre i comprimari, soprattutto l'infermiere della scuola che è l'unico adulto che appoggia l'operato di Hanako e Taro, decisi a eliminare il marcio della scuola impedendo questi atti di bullisimo ormai praticamente radicati nella sua tradizione. Quindi anche il ragazzo maltrattato che si unirà a loro dopo che i due lo avranno salvato in più di un'occasione, ed infine la ragazza timida e spaventata che vuole aiutarli nell'ombra. L'antagonista nel primo volume è una figura ancora molto vaga, ma trovo abbia buone potenzialità.
Forse assegnare un 8 dopo soltanto il primo numero è un eccessivo, ma questa serie mi ha colpito in modo davvero positivo e non vedo l'ora di scoprire gli sviluppi. Mi spiace in effetti che sia già conclusa con soli sette numeri, avrei continuato a seguirla con piacere anche molto più a lungo.
Una volta tornata a casa mi sono quindi ritrovata tra le mani un volume a me totalmente sconosciuto di cui non avevo mai sentito parlare, e sbollito il nervosismo verso la Planet ero piuttosto diffidente.
Tuttavia, pur comprandolo con una premessa del genere, dopo aver letto anche solo il primo capitolo sono stata davvero felice di aver seguito l'impulso di un momento.
Inanzitutto i disegni sono di un'autrice che forse molti già conosceranno. Yoko Maki è famosa per la sua opera "I love you baby", che se non avevo apprezzato pienamente dal punto di vista narrativo mi aveva comunque lasciato un'ottima impressione per la grafica. Qui, dove appunto si occupa solo dei disegni, il tratto presenta linee anche più morbide con occhi e pose davvero espressivi. Il suo è sicuramente un tipico tratto Shoujo, con occhi molto grandi e corpi flessuosi, ma ha una certa eleganza naturale che apprezzo molto.
Passando infine alla trama non avevo mai letto prima nulla di Aki Mochida, in effetti è plausibile che questa sia la sua opera d'esordio, e pur senza parlare di chissà che livelli di eccellenza non fatico a promuverla con ottimi voti.
L'incipit riporta abbastanza allo stesso inizio del ben più famoso "Hanayori dango": una scuola d'elite dove gli studenti più ricchi (uno solo, nel caso di Pika Ichi) aizzano gli altri contro la vittima di turno con un bullismo ai limiti dell'illegale che viene coperto da insegnanti e genitori per via dello status sociale dei colpevoli. Quindi una studentessa (affiancata da un compagno, in questo caso) che si ribella, e rinunciando alla sua precedente fama di ragazza placida e anonima rivela un carattere ribelle e deciso.
Le somiglianze ci sono, è innegabile, tuttavia Pika Ichi si sviluppa progressivamente in modo originale che mi porta a non fargli pesare troppo quest'iniziale somiglianza. Molto ben caratterizzati inoltre i comprimari, soprattutto l'infermiere della scuola che è l'unico adulto che appoggia l'operato di Hanako e Taro, decisi a eliminare il marcio della scuola impedendo questi atti di bullisimo ormai praticamente radicati nella sua tradizione. Quindi anche il ragazzo maltrattato che si unirà a loro dopo che i due lo avranno salvato in più di un'occasione, ed infine la ragazza timida e spaventata che vuole aiutarli nell'ombra. L'antagonista nel primo volume è una figura ancora molto vaga, ma trovo abbia buone potenzialità.
Forse assegnare un 8 dopo soltanto il primo numero è un eccessivo, ma questa serie mi ha colpito in modo davvero positivo e non vedo l'ora di scoprire gli sviluppi. Mi spiace in effetti che sia già conclusa con soli sette numeri, avrei continuato a seguirla con piacere anche molto più a lungo.