Noririn
Probabilmente la maggior parte di voi avrà aperto questo link aspettandosi la recensione dell'ennesimo lavoro distopico e nichilista di Mohiro Kitoh. Magari siete rimasti confusi a causa delle copertine (gente in bicicletta nel mio manga iperviolento?), ma in fondo anche sulla copertina di 'Narutaru' c'era una ragazzina con uno zainetto...
Preparatevi ad essere delusi, perché qui non c'è assolutamente nulla di fantascientifico, di distopico, di fantastico - in effetti nulla di Mohiro Kitoh. Questo è un manga su gente che va in bicicletta, l'ennesima insipida aggiunta a quel filone 'hobbistico' che sembra tanto spopolare negli ultimi anni. Almeno, qua, per una volta non sono - solo - delle liceali.
Un tizio, a cui hanno revocato la patente, è costretto ad andare in bici, strumento attraverso cui incontra una bella sciroccata e la sua famiglia di eccentrici.
Tutto qua. Slice of life/ sport manga al limite del plagio di altri mille slice of life/ sport manga in circolazione. Ma con una grave, gravissima pecca aggiuntiva.
Il nome sulla copertina è Mohiro Kitoh. 'Narutaru', 'Vendemiare no Tsubasa', 'Bokurano'... capolavori indiscutibili del manga fantascientifico e pessimista; precedenti che, sia tematicamente che qualitativamente, non trovano alcun riscontro in 'Noririn'. Giuro che ho controllato online che questo Kitoh non fosse un omonimo dal tratto simile o qualcosa del genere.
Alcuni di voi staranno già sbavando di rabbia, pronti a dire sciocchezze tipo: 'Che male c'è a diversificarsi?', 'mica si può solo fare fantascienza depressoide', eccetera eccetera. E sarei d'accordo con voi, se non fosse per due semplici motivi.
Uno, questo è palesemente il vano tentativo di un mangaka alternativo ed idiosincratico di andare mainstream. Evidentemente stanco di mercanteggiare miseri riconoscimenti scrivendo opere difficili e provocative, ha deciso di fare inversione e disegnare ciò che tutti disegnano oggi - sciocchezzuole mirate all' otaku du jour (mi chiedo veramente che fetta di mercato possano essere gli otaku delle biciclette; immagino gran parte delle vendite derivino da chi spera ancora che questi 10 volumi siano un elaborato set up per un eventuale sfogo fantascientifico).
Secondo, nonostante la sua bravura Kitoh ha sempre mostrato grossi difetti come mangaka, su vari fronti; difetti che, però, le sue opere finora in un qualche modo mettevano in secondo piano.
Questo, ahimè, non è più. Senza mostri e mecha da guardare, ci si sofferma sulle figure umane, e ci si accorge finalmente che Kitoh ha una comprensione minima dell'anatomia umana; senza complesse trame e filosofeggiamenti, ci si accorge che i personaggi di Kitoh sono marionette, monotematici e superficiali fino alla noia. Senza profondità, ci rimane tra le mani un manga tematicamente dimenticabile e pure disegnato male.
'Noririn' va avanti da dieci volumi, e francamente non capisco come. Non c'è nulla d'interesse qui per i fan di Kitoh, poco per gli amanti delle biciclette, ancora meno per gli amanti dello slice of life. Mah...
Preparatevi ad essere delusi, perché qui non c'è assolutamente nulla di fantascientifico, di distopico, di fantastico - in effetti nulla di Mohiro Kitoh. Questo è un manga su gente che va in bicicletta, l'ennesima insipida aggiunta a quel filone 'hobbistico' che sembra tanto spopolare negli ultimi anni. Almeno, qua, per una volta non sono - solo - delle liceali.
Un tizio, a cui hanno revocato la patente, è costretto ad andare in bici, strumento attraverso cui incontra una bella sciroccata e la sua famiglia di eccentrici.
Tutto qua. Slice of life/ sport manga al limite del plagio di altri mille slice of life/ sport manga in circolazione. Ma con una grave, gravissima pecca aggiuntiva.
Il nome sulla copertina è Mohiro Kitoh. 'Narutaru', 'Vendemiare no Tsubasa', 'Bokurano'... capolavori indiscutibili del manga fantascientifico e pessimista; precedenti che, sia tematicamente che qualitativamente, non trovano alcun riscontro in 'Noririn'. Giuro che ho controllato online che questo Kitoh non fosse un omonimo dal tratto simile o qualcosa del genere.
Alcuni di voi staranno già sbavando di rabbia, pronti a dire sciocchezze tipo: 'Che male c'è a diversificarsi?', 'mica si può solo fare fantascienza depressoide', eccetera eccetera. E sarei d'accordo con voi, se non fosse per due semplici motivi.
Uno, questo è palesemente il vano tentativo di un mangaka alternativo ed idiosincratico di andare mainstream. Evidentemente stanco di mercanteggiare miseri riconoscimenti scrivendo opere difficili e provocative, ha deciso di fare inversione e disegnare ciò che tutti disegnano oggi - sciocchezzuole mirate all' otaku du jour (mi chiedo veramente che fetta di mercato possano essere gli otaku delle biciclette; immagino gran parte delle vendite derivino da chi spera ancora che questi 10 volumi siano un elaborato set up per un eventuale sfogo fantascientifico).
Secondo, nonostante la sua bravura Kitoh ha sempre mostrato grossi difetti come mangaka, su vari fronti; difetti che, però, le sue opere finora in un qualche modo mettevano in secondo piano.
Questo, ahimè, non è più. Senza mostri e mecha da guardare, ci si sofferma sulle figure umane, e ci si accorge finalmente che Kitoh ha una comprensione minima dell'anatomia umana; senza complesse trame e filosofeggiamenti, ci si accorge che i personaggi di Kitoh sono marionette, monotematici e superficiali fino alla noia. Senza profondità, ci rimane tra le mani un manga tematicamente dimenticabile e pure disegnato male.
'Noririn' va avanti da dieci volumi, e francamente non capisco come. Non c'è nulla d'interesse qui per i fan di Kitoh, poco per gli amanti delle biciclette, ancora meno per gli amanti dello slice of life. Mah...