Itsuka suki da to itte
Un titolo abbastanza strano, almeno per quanto riguarda le mie normali letture. Intanto, chiariamo che definirlo yaoi è forse un po' eccessivo: se quel che cerchiamo sono scene al calor bianco faremmo bene a cercarle altrove, perché qui non ne troveremo.
C'è una guerra in corso fra Tokyo Est e Tokyo Ovest, d'accordo, ma non sappiamo come sia scoppiata, né cosa succeda nel resto del mondo. Si vedono alcune rovine, a testimonianza del fatto che la guerra esista, si parla di colpi d'arma da fuoco vicino al confine, ma è quanto: possiamo tranquillamente dire che l'ambientazione della storia sia sospesa nello spazio e nel tempo. I personaggi in campo sono pochissimi e di certo non vediamo eserciti all'opera.
Di fatto, questa cosiddetta guerra si dovrebbe combattere per mezzo di due androidi, uno per ogni schieramento. A ciascuno viene affidata una password, che l'altro deve scoprire. Chi la scopre per primo, vince. Chi perde andrà letteralmente a pezzi. Non ci è dato sapere quali altre conseguenze ci saranno per il resto degli schieramenti, o io non l'ho capito.
Come si scopre questa password? Telepaticamente per contatto, parrebbe, ricercando nell'altro le sue debolezze e forzando il segreto allo scoperto. Da lì, ripetuti incontri fra i due androidi che, appartenendo alla serie S-EX, hanno una programmazione un po' particolare.
Ma la serie robotica potrebbe trarre in inganno perché, piuttosto che sul lato fisico dell'azione, il manga si focalizza invece sul lato emozionale. Sì, gli incontri ci sono, ma non sono mai molto descrittivi, mentre pian piano il discorso si volge verso i sentimenti delle due macchine, pericolosamente sospese tra la propria programmazione e sensazioni e sentimenti ai quali non sanno dare un nome, né tanto meno decidere se siano reali o indotti. Assistiamo poi, ad un certo punto, ad un colpo di scena che aggiunge nuovo sale e tutto un altro significato alla vicenda. Di più, ovviamente, non è dato dire.
In realtà, tutta la storia potrebbe quasi essere definita onirica, in questo aiutata da un disegno molto rarefatto ed essenziale. I pannelli che vengono qui mostrati ai fini di recensione sono fra i più pieni del manga. L'azione si focalizza sui pochi personaggi, relegando spesso gli sfondi a poche linee, o addirittura all'inesistenza. Non che se ne senta il bisogno, in realtà: per il tipo di storia raccontata, e per come è raccontata, gli sfondi sarebbero forse di troppo. Gli stessi personaggi, però, peccano un po' dell'effetto fotocopia, ed è spesso molto difficile capire chi stia parlando. In un manga già così poco chiaro, almeno in principio, è una pecca quasi fatale. Sarebbe bastato adottare almeno fogge un po' più diverse nei capelli per rendere la vita più facile al lettore, perdiana!
Ciononostante, stiamo comunque parlando di un manga portato avanti con una certa maestria, tristemente coinvolgente, malinconico nella sua dolente assurdità. Vien voglia di consolarli, questi poveri protagonisti, catturati in un disegno senza senso, in balia di forze distruttive e autodistruttive, così come può, molte volte, essere l'amore. Se non c'è ragione, allora è amore, sì.
A ben vedere, non c'è ragione specifica per cui io debba dare un buon voto a questo manga. Forse, è proprio per questo che lo faccio. Mai come qui ho sentito la necessità dei mezzi voti. Non posso, in coscienza, dare 8. Ma 7 è troppo poco, miseriaccia!
C'è una guerra in corso fra Tokyo Est e Tokyo Ovest, d'accordo, ma non sappiamo come sia scoppiata, né cosa succeda nel resto del mondo. Si vedono alcune rovine, a testimonianza del fatto che la guerra esista, si parla di colpi d'arma da fuoco vicino al confine, ma è quanto: possiamo tranquillamente dire che l'ambientazione della storia sia sospesa nello spazio e nel tempo. I personaggi in campo sono pochissimi e di certo non vediamo eserciti all'opera.
Di fatto, questa cosiddetta guerra si dovrebbe combattere per mezzo di due androidi, uno per ogni schieramento. A ciascuno viene affidata una password, che l'altro deve scoprire. Chi la scopre per primo, vince. Chi perde andrà letteralmente a pezzi. Non ci è dato sapere quali altre conseguenze ci saranno per il resto degli schieramenti, o io non l'ho capito.
Come si scopre questa password? Telepaticamente per contatto, parrebbe, ricercando nell'altro le sue debolezze e forzando il segreto allo scoperto. Da lì, ripetuti incontri fra i due androidi che, appartenendo alla serie S-EX, hanno una programmazione un po' particolare.
Ma la serie robotica potrebbe trarre in inganno perché, piuttosto che sul lato fisico dell'azione, il manga si focalizza invece sul lato emozionale. Sì, gli incontri ci sono, ma non sono mai molto descrittivi, mentre pian piano il discorso si volge verso i sentimenti delle due macchine, pericolosamente sospese tra la propria programmazione e sensazioni e sentimenti ai quali non sanno dare un nome, né tanto meno decidere se siano reali o indotti. Assistiamo poi, ad un certo punto, ad un colpo di scena che aggiunge nuovo sale e tutto un altro significato alla vicenda. Di più, ovviamente, non è dato dire.
In realtà, tutta la storia potrebbe quasi essere definita onirica, in questo aiutata da un disegno molto rarefatto ed essenziale. I pannelli che vengono qui mostrati ai fini di recensione sono fra i più pieni del manga. L'azione si focalizza sui pochi personaggi, relegando spesso gli sfondi a poche linee, o addirittura all'inesistenza. Non che se ne senta il bisogno, in realtà: per il tipo di storia raccontata, e per come è raccontata, gli sfondi sarebbero forse di troppo. Gli stessi personaggi, però, peccano un po' dell'effetto fotocopia, ed è spesso molto difficile capire chi stia parlando. In un manga già così poco chiaro, almeno in principio, è una pecca quasi fatale. Sarebbe bastato adottare almeno fogge un po' più diverse nei capelli per rendere la vita più facile al lettore, perdiana!
Ciononostante, stiamo comunque parlando di un manga portato avanti con una certa maestria, tristemente coinvolgente, malinconico nella sua dolente assurdità. Vien voglia di consolarli, questi poveri protagonisti, catturati in un disegno senza senso, in balia di forze distruttive e autodistruttive, così come può, molte volte, essere l'amore. Se non c'è ragione, allora è amore, sì.
A ben vedere, non c'è ragione specifica per cui io debba dare un buon voto a questo manga. Forse, è proprio per questo che lo faccio. Mai come qui ho sentito la necessità dei mezzi voti. Non posso, in coscienza, dare 8. Ma 7 è troppo poco, miseriaccia!