Amai akuma ga warau
Do un 8 con qualche riserva a causa del finale abbastanza precipitoso e qualche informazione di background mancante. Tolto questo, devo dire che si tratta di uno shojo molto piacevole. Avevo iniziato la lettura con pochissime aspettative ma mi sono dovuta ricredere.
La protagonista, Haruru, ha il tipico carattere del personaggio di contorno che di solito fa da spalla all'eroina della situazione. Per una volta è quindi interessante vedere come avvenga questo slittamento di ruolo. Haruru è spesso definita "cucciolo/puppy", non a caso vista la sua estrema ingenuità, dolcezza, il suo buon cuore e quei giganteschi occhioni pieni di lustrini. Sebbene solitamente io non ami protagoniste del genere, devo ammettere che questa volta la ragazza non è stata affatto fastidiosa, anzi. Spesso comica, sempre tenera, entusiasta ed energica, compensa la sua totale ingenuità con il suo essere troppo kawaii senza rendersi inutile e insopportabile. Cosa che le attira l'interesse e le simpatie di un nugolo di bishonen che fanno la loro comparsa poco per volta. Il protagonista maschile, Isshin, rientra nella categoria dei belli e impossibili. Circondato da un'aura di mistero e perfezione, ha come un'insegna luminosa sulla testa che grida: "guardare e non toccare". Ma data l'ingenuità di cui sopra, Haruru vuole "toccare" a tutti i costi e così noi diventiamo spettatori dell'evolversi di un rapporto proibito tra "padrona" e maggiordomo, condito di tutte le sfumature emotive possibili. Questi sono sicuramente i personaggi meglio caratterizzati. I vari pretendenti di Haruru e di Isshin, a cui sono dedicati di volta in volta brevi archi narrativi, sono comunque ben presentati. Unica pecca è che concluso il loro pezzetto di storia spariscano del tutto o quasi. Sarebbe stato carino un coinvolgimento più duraturo nella serie.
Punti di forza: comicità, dolcezza, facile empatia con i personaggi, narrazione scorrevole, mai noiosa, ritmo serrato, eventi numerosi e vari, coppia principale piacevole.
Punti di debolezza: conclusione troppo rapida e semplicistica e punti rimasti oscuri. Vengono nominate cose del passato di Isshin, ad esempio, che poi non verranno mai spiegate. Mi chiedo quindi se sia arrivata la vera conclusione dell'opera o se manchi ancora qualcosa, sebbene la scritta "End" fosse ben evidente nell'ultima pagina. E poi, scarsa originalità, ma d'altronde chi legge shojo del genere raramente punta all'originalità, quanto piuttosto alla certezza del romance e dell'happy ending, e in questo sicuramente le amanti del genere non resteranno deluse. Il comparto grafico ha il tratto classico degli shojo, è il trionfo di lustrini, petali e retini vari. Vengono sfoggiate parecchie acconciature e outfit ricercati, i volti sono belli e curati. La protagonista in particolare è così kawaii che anche quando viene mostrata in stile chibi e deformed è comunque tenerissima. Per non parlare poi dei personaggi maschili che sono letteralmente uno più bello dell'altro. Consiglierei la lettura a chi vuole trascorrere una serata in tranquillità, al posto di vedere una commedia romantica in tv, visto che i "feels" sono più o meno gli stessi. Molto carino davvero.
La protagonista, Haruru, ha il tipico carattere del personaggio di contorno che di solito fa da spalla all'eroina della situazione. Per una volta è quindi interessante vedere come avvenga questo slittamento di ruolo. Haruru è spesso definita "cucciolo/puppy", non a caso vista la sua estrema ingenuità, dolcezza, il suo buon cuore e quei giganteschi occhioni pieni di lustrini. Sebbene solitamente io non ami protagoniste del genere, devo ammettere che questa volta la ragazza non è stata affatto fastidiosa, anzi. Spesso comica, sempre tenera, entusiasta ed energica, compensa la sua totale ingenuità con il suo essere troppo kawaii senza rendersi inutile e insopportabile. Cosa che le attira l'interesse e le simpatie di un nugolo di bishonen che fanno la loro comparsa poco per volta. Il protagonista maschile, Isshin, rientra nella categoria dei belli e impossibili. Circondato da un'aura di mistero e perfezione, ha come un'insegna luminosa sulla testa che grida: "guardare e non toccare". Ma data l'ingenuità di cui sopra, Haruru vuole "toccare" a tutti i costi e così noi diventiamo spettatori dell'evolversi di un rapporto proibito tra "padrona" e maggiordomo, condito di tutte le sfumature emotive possibili. Questi sono sicuramente i personaggi meglio caratterizzati. I vari pretendenti di Haruru e di Isshin, a cui sono dedicati di volta in volta brevi archi narrativi, sono comunque ben presentati. Unica pecca è che concluso il loro pezzetto di storia spariscano del tutto o quasi. Sarebbe stato carino un coinvolgimento più duraturo nella serie.
Punti di forza: comicità, dolcezza, facile empatia con i personaggi, narrazione scorrevole, mai noiosa, ritmo serrato, eventi numerosi e vari, coppia principale piacevole.
Punti di debolezza: conclusione troppo rapida e semplicistica e punti rimasti oscuri. Vengono nominate cose del passato di Isshin, ad esempio, che poi non verranno mai spiegate. Mi chiedo quindi se sia arrivata la vera conclusione dell'opera o se manchi ancora qualcosa, sebbene la scritta "End" fosse ben evidente nell'ultima pagina. E poi, scarsa originalità, ma d'altronde chi legge shojo del genere raramente punta all'originalità, quanto piuttosto alla certezza del romance e dell'happy ending, e in questo sicuramente le amanti del genere non resteranno deluse. Il comparto grafico ha il tratto classico degli shojo, è il trionfo di lustrini, petali e retini vari. Vengono sfoggiate parecchie acconciature e outfit ricercati, i volti sono belli e curati. La protagonista in particolare è così kawaii che anche quando viene mostrata in stile chibi e deformed è comunque tenerissima. Per non parlare poi dei personaggi maschili che sono letteralmente uno più bello dell'altro. Consiglierei la lettura a chi vuole trascorrere una serata in tranquillità, al posto di vedere una commedia romantica in tv, visto che i "feels" sono più o meno gli stessi. Molto carino davvero.