Kudanshi
La prima delle serializzazioni di Rokuro Shinofusa, "Kudanshi" presenta i leitmotiv che, da qua in avanti, riappariranno in quasi tutte le serie del mangaka: ambientazioni da RPG ante-litteram; un cast di ensemble, dove il punto di vista della narrazione spesso cambia anche nel corso dello stesso capitolo; design dei personaggi molto particolari, spesso discutibili (tutine e pellicce strappate alla Conan abbondano) ma sicuramente originali.
Il fatto che gli avatar dei giocatori siano i personaggi, e che quindi i 'giocatori veri' non si vedano praticamente mai non toglie assolutamente visceralità alle vicissitudini: l'accento è sempre sulla filosofia di gioco (che poi è anche filosofia di vita) che ciscun personaggio rappresenta, ed il modo in cui queste filosofie competono e si scontrano. In questo senso, 'Kudanshi' è essenzialmente un prototipo della più lunga e completa serie 'Natsunokumo' che parte dagli stessi presupposti ma sviluppa anche di più l'aspetto morale del gioco online.
Il tratto di Shinofusa gia è, nel lontano 2002, originalissimo ed inconfondibile: poco kawaii e praticamente scevro da concessioni al chibi, rimane invece pulito e chiarissimo anche nelle scene di battaglia più complesse.
Un'ottima lettura per quelli che, stanchi della interpretazione superficiale del mondo degli RPG che manga ed anime propongono oggigiorno (alla Sword Art Online), è interessato invece a vederne la profondità psicologica e, perchè no, anche morale; leggendosi nel frattempo un'ottimo manga d'azione.
Il fatto che gli avatar dei giocatori siano i personaggi, e che quindi i 'giocatori veri' non si vedano praticamente mai non toglie assolutamente visceralità alle vicissitudini: l'accento è sempre sulla filosofia di gioco (che poi è anche filosofia di vita) che ciscun personaggio rappresenta, ed il modo in cui queste filosofie competono e si scontrano. In questo senso, 'Kudanshi' è essenzialmente un prototipo della più lunga e completa serie 'Natsunokumo' che parte dagli stessi presupposti ma sviluppa anche di più l'aspetto morale del gioco online.
Il tratto di Shinofusa gia è, nel lontano 2002, originalissimo ed inconfondibile: poco kawaii e praticamente scevro da concessioni al chibi, rimane invece pulito e chiarissimo anche nelle scene di battaglia più complesse.
Un'ottima lettura per quelli che, stanchi della interpretazione superficiale del mondo degli RPG che manga ed anime propongono oggigiorno (alla Sword Art Online), è interessato invece a vederne la profondità psicologica e, perchè no, anche morale; leggendosi nel frattempo un'ottimo manga d'azione.