Il Ventaglio Scarlatto
Ayakashi, demoni e spiriti. La vita di Miku è in pericolo e solo Ryo può proteggerla.
Kyoko Kumagai è una mangaka abbastanza nota nell’ambito shōjo giapponese; in Italia, invece, l’abbiamo conosciuta per Il ventaglio scarlatto (Ayakashi Hisen), pubblicato da Star Comics.
È stato interessante leggere i free talk in cui l'autrice esprimeva la sua felicità nel sapere che Il ventaglio scarlatto aveva in stampa un milione di copie: numeri non di certo da capogiro per chi è abituato alle vendite di certi shōnen (e di qualche raro shōjo), ma un ottimo risultato per un manga pubblicato su Sho-comi. La Kumagai racconta che questo manga è stato per lei una scommessa, poiché era un azzardo parlare di demoni e mostri su una rivista indirizzata alle adolescenti e che racconta sostanzialmente di amori scolastici. Pronta quindi a tornarsene al suo paese in caso di insuccesso, la mangaka è stata premiata con un discreto riscontro di pubblico, che ha portato alla pubblicazione di un fanbook e ben tre romanzi. Insomma, al Ventaglio scarlatto è mancata solo una serie anime, ed è sinceramente un peccato.
Scopriamo quindi insieme quest’opera dal taglio scolastico ma popolata di ayakashi, demoni e amori che attraversano i secoli.
«Quando ti ho visto per la prima volta ho avuto l'impressione che mi si potesse allungare la vita di 1000 anni...»
Miku è una liceale, che potremmo definire “tosta”. Guidata dal suo senso di giustizia e dal suo carattere indipendente, trascorre serenamente i suoi giorni da studentessa, portando però nel cuore il dolore per la morte dell’amato fratello maggiore Seiji.
Un giorno come tanti la ragazza partecipa con delle compagne al Kokkuri-san, una sorta di seduta spiritica; nel caos generatosi viene attaccata da una delle amiche possedute da un’entità misteriosa. Tratta in salvo e messa in guardia dall’occhialuto compagno Ryo, Miku viene nuovamente attaccata da un ayakashi. Soltanto così si decide finalmente a dar retta ai consigli del ragazzo, esorcista erede di un tempio shintoista.
Grazie a Ryo, Miku riesce a mettersi in contatto con il fratello, il quale le spiega che si trova in grave pericolo, poiché gli spiriti mirano alla sua forza e alla sua vita.
«Fatti proteggere da Ryo» sono le parole con cui Seiji lascia un’esterrefatta Miku che, come se non bastasse, riceve dal compagno una chiarissima dichiarazione d’amore.
Da quel momento la vita della ragazza non sarà più la stessa: gli spiriti che la perseguitano, i misteri attorno a Ryo e il suo rapporto con quest’ultimo daranno vita a un’avventura che supera i confini del tempo e dello spazio.
Ciò che colpisce de Il ventaglio scarlatto è la componente horror e di mistero che caratterizza fortemente l’opera, in un primo momento anche più di quella amorosa; cosa abbastanza inusuale per il suo target e la rivista di pubblicazione. Tuttavia, nonostante le remore dell’autrice (che spesso nei free talk dice di temere che il suo manga non vada bene a causa di queste tematiche), la storia svela ben presto la sua natura romantica, che comunque ha il merito di viaggiare poco sui binari dello slice of life scolastico per concentrarsi sul fantasy e sul mistero.
Si parla di ayakashi, demoni, spiriti, reincarnazioni ed esorcismi, spesso in maniera ingenuotta, altrettante volte con cura e riferimenti al folklore e alla storia antica del Giappone. Insomma, la Kumagai crea un mix adattissimo a un pubblico costituito da ragazze giovani e appassionate di fantasy, che accolgono calorosamente la scelta dell'autrice.
Il ventaglio scarlatto procede per piccole saghe in cui i misteri sull’esistenza di Miku, Ryo e dei vari personaggi di contorno vengono a poco a poco svelati, in un continuo progredire della relazione tra i due compagni. Ovviamente non mancano gli intoppi, specie in campo amoroso, e Miku e Ryo si fanno protagonisti di una storia d’amore in cui le incomprensioni e le insicurezze sono all’ordine del giorno.
Per certi versi l’opera ricorda molto Kamisama Kiss, vuoi per la sua protagonista testarda, che si mette nei guai e che puntualmente viene aiutata/salvata dall’amato, vuoi per il focus sul passato dei protagonisti.
Contemporaneamente, però, Il ventaglio scarlatto si distacca da Kamisama Kiss e si avvicina più ai suoi colleghi di rivista per l’attenzione posta sul lato fisico della vicenda amorosa, laddove Miku è spesso bersaglio sessuale/amoroso di altri personaggi, alcune volte per esigenze di trama, altre in maniera un po’ forzata.
Nei dodici volumi che compongono la serie assistiamo a un susseguirsi di colpi di scena, alcuni prevedibili, altri parecchio spiazzanti, capaci di tenere alta l’attenzione e di far scorrere la lettura con grande interesse.
Quella che però considero la carta vincente del manga è il suo protagonista maschile, Ryo, un eroe abbastanza insolito per i canoni del moderno shōjo manga.
Ryo non è un figo, è minuto, ha gli occhioni grandi e sta benissimo vestito da donna. Miku stessa, sentendolo cantare una canzone delle AKB48, afferma che sia carino come una idol. Il ragazzo è dolce, protettivo, gentile e dai modi sempre educati, arrossisce di continuo ed è di una tenerezza disarmante. Insomma, al contrario di Miku, Ryo è l’emblema del kawaii, ma al momento giusto tira fuori il suo lato macho, spiazzando sia Miku che il lettore.
La nostra eroina invece è un po’ tsundere, rozza e testarda. Si potrebbe accusare Miku di aver cambiato idea troppo velocemente sui suoi sentimenti verso Ryo, passando da scorbutica che di lui non voleva saperne, a innamorata persa e insicura. Ma dopotutto, se così non fosse stato, non sarebbe stato possibile per l’autrice portare avanti il lato amoroso della vicenda e molti misteri della trama non avrebbero potuto essere messi in scena.
È presente un buon numero di comprimari, tutti con una precisa collocazione e uno scopo, anche se la loro caratterizzazione non sempre brilla per originalità. Ciò che si potrebbe rimproverare alla storia è di essere troppo “buona”, ma non bisogna dimenticare il target di riferimento, accettandone quindi i vari compromessi.
I disegni della Kumagai sono estremamente carini; i personaggi più piccoli o minuti hanno facciotte tondeggianti e occhi grandi, mentre quelli più adulti, pur essendo affascinanti, conservano un’estetica semplice e pulita.
Lo stile della mangaka non è invero nulla di particolare, ma le sue tavole sono sempre piene, lasciando gli sfondi bianchi (tipici degli shōjo) ai soli momenti amorosi. La composizione della cover è ciò che più risalta, con dei disegni belli e dettagliati e un tema floreale sempre diverso. Tutto è ben reso nell’edizione Star Comics; la classica da edicola.
Il ventaglio scarlatto è uno shōjo destinato a un pubblico di ragazze che ama il fantasy e l’horror, a chi cerca una love story fuori dalle mura scolastiche, che sappia intrattenere non solo grazie alla componente amorosa, ma anche grazie a una narrazione che coinvolge molti altri aspetti. È un susseguirsi di colpi di scena che, nonostante tutti i piccoli difetti disseminati qua e là, rendono la lettura estremamente godibile e coinvolgente, in certi punti anche sinceramente commovente.
Purtroppo gli shōjo fantasy in Italia non sono molto diffusi, ma il manga della Kumagai si dimostra un’opera valida in base al suo target di riferimento e costruita con cognizione.
Consigliato a chi ama le protagoniste forti, i protagonisti maschili dolci e pucciosi, il mistero, il soprannaturale, la tradizione giapponese e gli amori che nascono, muoiono e rinascono superando qualsiasi barriera.
Kyoko Kumagai è una mangaka abbastanza nota nell’ambito shōjo giapponese; in Italia, invece, l’abbiamo conosciuta per Il ventaglio scarlatto (Ayakashi Hisen), pubblicato da Star Comics.
È stato interessante leggere i free talk in cui l'autrice esprimeva la sua felicità nel sapere che Il ventaglio scarlatto aveva in stampa un milione di copie: numeri non di certo da capogiro per chi è abituato alle vendite di certi shōnen (e di qualche raro shōjo), ma un ottimo risultato per un manga pubblicato su Sho-comi. La Kumagai racconta che questo manga è stato per lei una scommessa, poiché era un azzardo parlare di demoni e mostri su una rivista indirizzata alle adolescenti e che racconta sostanzialmente di amori scolastici. Pronta quindi a tornarsene al suo paese in caso di insuccesso, la mangaka è stata premiata con un discreto riscontro di pubblico, che ha portato alla pubblicazione di un fanbook e ben tre romanzi. Insomma, al Ventaglio scarlatto è mancata solo una serie anime, ed è sinceramente un peccato.
Scopriamo quindi insieme quest’opera dal taglio scolastico ma popolata di ayakashi, demoni e amori che attraversano i secoli.
«Quando ti ho visto per la prima volta ho avuto l'impressione che mi si potesse allungare la vita di 1000 anni...»
Miku è una liceale, che potremmo definire “tosta”. Guidata dal suo senso di giustizia e dal suo carattere indipendente, trascorre serenamente i suoi giorni da studentessa, portando però nel cuore il dolore per la morte dell’amato fratello maggiore Seiji.
Un giorno come tanti la ragazza partecipa con delle compagne al Kokkuri-san, una sorta di seduta spiritica; nel caos generatosi viene attaccata da una delle amiche possedute da un’entità misteriosa. Tratta in salvo e messa in guardia dall’occhialuto compagno Ryo, Miku viene nuovamente attaccata da un ayakashi. Soltanto così si decide finalmente a dar retta ai consigli del ragazzo, esorcista erede di un tempio shintoista.
Grazie a Ryo, Miku riesce a mettersi in contatto con il fratello, il quale le spiega che si trova in grave pericolo, poiché gli spiriti mirano alla sua forza e alla sua vita.
«Fatti proteggere da Ryo» sono le parole con cui Seiji lascia un’esterrefatta Miku che, come se non bastasse, riceve dal compagno una chiarissima dichiarazione d’amore.
Da quel momento la vita della ragazza non sarà più la stessa: gli spiriti che la perseguitano, i misteri attorno a Ryo e il suo rapporto con quest’ultimo daranno vita a un’avventura che supera i confini del tempo e dello spazio.
Ciò che colpisce de Il ventaglio scarlatto è la componente horror e di mistero che caratterizza fortemente l’opera, in un primo momento anche più di quella amorosa; cosa abbastanza inusuale per il suo target e la rivista di pubblicazione. Tuttavia, nonostante le remore dell’autrice (che spesso nei free talk dice di temere che il suo manga non vada bene a causa di queste tematiche), la storia svela ben presto la sua natura romantica, che comunque ha il merito di viaggiare poco sui binari dello slice of life scolastico per concentrarsi sul fantasy e sul mistero.
Si parla di ayakashi, demoni, spiriti, reincarnazioni ed esorcismi, spesso in maniera ingenuotta, altrettante volte con cura e riferimenti al folklore e alla storia antica del Giappone. Insomma, la Kumagai crea un mix adattissimo a un pubblico costituito da ragazze giovani e appassionate di fantasy, che accolgono calorosamente la scelta dell'autrice.
Il ventaglio scarlatto procede per piccole saghe in cui i misteri sull’esistenza di Miku, Ryo e dei vari personaggi di contorno vengono a poco a poco svelati, in un continuo progredire della relazione tra i due compagni. Ovviamente non mancano gli intoppi, specie in campo amoroso, e Miku e Ryo si fanno protagonisti di una storia d’amore in cui le incomprensioni e le insicurezze sono all’ordine del giorno.
Per certi versi l’opera ricorda molto Kamisama Kiss, vuoi per la sua protagonista testarda, che si mette nei guai e che puntualmente viene aiutata/salvata dall’amato, vuoi per il focus sul passato dei protagonisti.
Contemporaneamente, però, Il ventaglio scarlatto si distacca da Kamisama Kiss e si avvicina più ai suoi colleghi di rivista per l’attenzione posta sul lato fisico della vicenda amorosa, laddove Miku è spesso bersaglio sessuale/amoroso di altri personaggi, alcune volte per esigenze di trama, altre in maniera un po’ forzata.
Nei dodici volumi che compongono la serie assistiamo a un susseguirsi di colpi di scena, alcuni prevedibili, altri parecchio spiazzanti, capaci di tenere alta l’attenzione e di far scorrere la lettura con grande interesse.
Quella che però considero la carta vincente del manga è il suo protagonista maschile, Ryo, un eroe abbastanza insolito per i canoni del moderno shōjo manga.
Ryo non è un figo, è minuto, ha gli occhioni grandi e sta benissimo vestito da donna. Miku stessa, sentendolo cantare una canzone delle AKB48, afferma che sia carino come una idol. Il ragazzo è dolce, protettivo, gentile e dai modi sempre educati, arrossisce di continuo ed è di una tenerezza disarmante. Insomma, al contrario di Miku, Ryo è l’emblema del kawaii, ma al momento giusto tira fuori il suo lato macho, spiazzando sia Miku che il lettore.
La nostra eroina invece è un po’ tsundere, rozza e testarda. Si potrebbe accusare Miku di aver cambiato idea troppo velocemente sui suoi sentimenti verso Ryo, passando da scorbutica che di lui non voleva saperne, a innamorata persa e insicura. Ma dopotutto, se così non fosse stato, non sarebbe stato possibile per l’autrice portare avanti il lato amoroso della vicenda e molti misteri della trama non avrebbero potuto essere messi in scena.
È presente un buon numero di comprimari, tutti con una precisa collocazione e uno scopo, anche se la loro caratterizzazione non sempre brilla per originalità. Ciò che si potrebbe rimproverare alla storia è di essere troppo “buona”, ma non bisogna dimenticare il target di riferimento, accettandone quindi i vari compromessi.
I disegni della Kumagai sono estremamente carini; i personaggi più piccoli o minuti hanno facciotte tondeggianti e occhi grandi, mentre quelli più adulti, pur essendo affascinanti, conservano un’estetica semplice e pulita.
Lo stile della mangaka non è invero nulla di particolare, ma le sue tavole sono sempre piene, lasciando gli sfondi bianchi (tipici degli shōjo) ai soli momenti amorosi. La composizione della cover è ciò che più risalta, con dei disegni belli e dettagliati e un tema floreale sempre diverso. Tutto è ben reso nell’edizione Star Comics; la classica da edicola.
Il ventaglio scarlatto è uno shōjo destinato a un pubblico di ragazze che ama il fantasy e l’horror, a chi cerca una love story fuori dalle mura scolastiche, che sappia intrattenere non solo grazie alla componente amorosa, ma anche grazie a una narrazione che coinvolge molti altri aspetti. È un susseguirsi di colpi di scena che, nonostante tutti i piccoli difetti disseminati qua e là, rendono la lettura estremamente godibile e coinvolgente, in certi punti anche sinceramente commovente.
Purtroppo gli shōjo fantasy in Italia non sono molto diffusi, ma il manga della Kumagai si dimostra un’opera valida in base al suo target di riferimento e costruita con cognizione.
Consigliato a chi ama le protagoniste forti, i protagonisti maschili dolci e pucciosi, il mistero, il soprannaturale, la tradizione giapponese e gli amori che nascono, muoiono e rinascono superando qualsiasi barriera.