Ever Green
I will make you immortal
Ever Green è uno shōnen manga scritto da Yuyuko Takemiya (principalmente nota per essere l'autrice di Toradora! e Golden Time) e disegnato da Akira Kasukabe, pubblicato in Giappone dal 2011 al 2015 e ancora inedito in Italia.
Hotaka Yoshimatsu, presidente del club di manga, è uno studente diligente e con ottimi voti, anche se è sempre malinconico e perseguitato da un triste passato. E' ormai abituato a saltare le lezioni di educazione fisica, soprattutto quelle in piscina, a causa di una vistosa cicatrice che si porta sul petto e che lo mette in imbarazzo di fronte agli altri. Un giorno, però, il professore gli impone un test di nuoto, indispensabile per il suo voto, assicurando Hotaka che la piscina sarà deserta proprio per non metterlo in difficoltà. Ovviamente le cose non vanno come previsto e durante il test farà la sua comparsa l'intero club di nuoto femminile della scuola. Nel tentativo di fuggire, Hotaka rischia di annegare e viene salvato dall'asso della squadra, Niki Awaya. La stessa Niki che Hotaka ammira da lontano ogni giorno senza farsi notare (o almeno così crede). La cosa strana è che anche Niki, per qualche motivo, sembra volersi avvicinare ad Hotaka. Possibile che i due abbiano qualcosa in comune? E soprattutto, questo qualcosa contribuirà a far fiorire il rapporto che sta per nascere tra i due? O lo distruggerà senza pietà?
Premetto che mi trovo abbastanza in difficoltà nel recensire Ever Green perché la mia reazione alla lettura è stata una sorta di montagne russe emotiva. Sono partito con un "la storia è simpatica ma terribilmente prevedibile". Come si può facilmente intuire dal breve riassunto poco sopra, Ever Green racconta del rapporto tra due ragazzi diversi come il sole e la luna. Lui, Hotaka, è il classico studente "modello", sempre malinconico a causa del suo passato e complessato a causa di un difetto fisico (ah, Takemiya-sensei, Banri e Takasu non erano sufficienti?). Lei, Niki, è invece una ragazza esuberante, solare, con un carattere molto forte e apparentemente sempre felice. Gli opposti si attraggono, o così dicono, e, a parte la scarsa originalità, non c'è nulla di male in tutto ciò.
Poi sono passato ad un "ok, non avevo capito niente, non mi aspettavo un simile sviluppo". Un po' alla volta scopriamo il passato dei due protagonisti, e le cose si fanno molto più interessanti. Hotaka e Niki hanno un passato davvero simile ed è molto coinvolgente vedere come reagiscono due persone diverse agli stessi problemi. I personaggi creati dalla penna della Takemiya sono sempre molto reali, così come le loro reazioni.
Ora è il turno del "oh, si è tornati alla classica commedia scolastica." Ovviamente tra due ragazzi così diversi possono nascere facilmente delle incomprensioni, soprattutto se invece di parlare delle loro preoccupazioni si nasconde il tutto e si fa finta di niente, facendo assunzioni completamente errate. Di nuovo, non c'è nulla di male, la storia è articolata bene, ma è ad anni luce dall'essere originale.
Dopo questo sono passato al "COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO!!". Perdonate il cap, ma era d'obbligo. Ovviamente l'esclamazione è di stupore, e non di scarsa comprensione. Evitando spoiler, posso solo dire che Hotaka e Niki non hanno un passato simile, ma hanno proprio lo stesso passato! Il plot twist qui presente è praticamente un pugno nello stomaco. Onestamente non mi sarei mai aspettato una cosa simile: non era del tutto imprevedibile (qualche dubbio mi era venuto) ma la lettura fino a questo punto mi aveva spinto a credere in altri sviluppi. Devo davvero fare i complimenti a Yuyuko Takemiya, l'evoluzione del rapporto tra i personaggi, da qui in poi, è davvero ben descritta e credibile.
Infine sono arrivato al "ma davvero finisce così".Non posso negare che, a caldo, il finale mi abbia terribilmente deluso. Con il passare dei giorni, invece, un po' alla volta sono arrivato a pensare a questo come "il miglior finale possibile". Di nuovo, parlarne senza fare spoiler è impossibile, ma il rapporto tra i personaggi è stato gestito in modo davvero impeccabile e questa conclusione dolce-amara è forse la più naturale. Per una volta, tra i personaggi della Takemiya, sono quelli "secondari" ad avere il lieto fine.
Dei protagonisti, quella che ho apprezzato di più è senza dubbio Niki. Inizialmente la ragazza fugge da Hotaka e dai suoi problemi (di nuovo, Takemiya-sensei, Taiga e Kōko non bastavano, vero?), ma quando sorge il vero problema, prende la sua decisione e la porta avanti fino alla fine, o quasi. La sua storia è veramente tragica e le considerazioni che ci fa fare sono le più interessanti. Prima di tutto, l'odio. L'odio senza fine che si riesce a provare per una persona, neppure mai conosciuta, che ci ha portato via qualcuno di importante. Poi l'amore. L'amore che si riesce a provare per chi può comprenderti, per chi ha vissuto il tuo stesso passato. Ma cosa succede quando si scopre che la persona che ami è quella che ti ha distrutto la vita? Semplice, il sentimento chiamato "amore" non conta più nulla, e si (ri)comincia ad odiare, anche più di prima. Odio verso quella persona, ma questo è naturale: in fondo la si odiava già da prima. Odio verso i genitori, per aver permesso una situazione simile. Odio verso la propria esistenza: che senso ha vivere così? Che senso ha l'essere al mondo se poi si viene abbandonati da tutti?. Lo sguardo spento di questa ragazza mi ha davvero fatto gelare il sangue. Ma se qualcuno, anche la persona che più odi al mondo, è pronto a tenderti la mano, a farsi carico del tuo dolore, a darti una spiegazione plausibile, forse è possibile salvarsi da questo abisso. Per Niki questa persona è Hotaka: il loro rapporto ormai non potrà più "fiorire", ma resterà "per sempre verde".
Passando a parlare dei disegni di Akira Kasukabe, questi sono davvero belli anche se all'inizio non colpiscono particolarmente. E' riuscito a rendere bene sia i momenti più drammatici che quelli più leggeri da commedia scolastica. La cosa più bella sono senza dubbio gli occhi, Kasukabe è stato in grado di trasmettere veramente tutto semplicemente con gli occhi dei suoi personaggi. L'unica nota negativa è che a volte la scena è piuttosto caotica ed è difficile da seguire.
In conclusione, nonostante la delusione iniziale, assegno a Ever Green un 7. Un voto veramente combattuto, ma più ci penso e più credo sia ampiamente meritato.
Ever Green è uno shōnen manga scritto da Yuyuko Takemiya (principalmente nota per essere l'autrice di Toradora! e Golden Time) e disegnato da Akira Kasukabe, pubblicato in Giappone dal 2011 al 2015 e ancora inedito in Italia.
Hotaka Yoshimatsu, presidente del club di manga, è uno studente diligente e con ottimi voti, anche se è sempre malinconico e perseguitato da un triste passato. E' ormai abituato a saltare le lezioni di educazione fisica, soprattutto quelle in piscina, a causa di una vistosa cicatrice che si porta sul petto e che lo mette in imbarazzo di fronte agli altri. Un giorno, però, il professore gli impone un test di nuoto, indispensabile per il suo voto, assicurando Hotaka che la piscina sarà deserta proprio per non metterlo in difficoltà. Ovviamente le cose non vanno come previsto e durante il test farà la sua comparsa l'intero club di nuoto femminile della scuola. Nel tentativo di fuggire, Hotaka rischia di annegare e viene salvato dall'asso della squadra, Niki Awaya. La stessa Niki che Hotaka ammira da lontano ogni giorno senza farsi notare (o almeno così crede). La cosa strana è che anche Niki, per qualche motivo, sembra volersi avvicinare ad Hotaka. Possibile che i due abbiano qualcosa in comune? E soprattutto, questo qualcosa contribuirà a far fiorire il rapporto che sta per nascere tra i due? O lo distruggerà senza pietà?
Premetto che mi trovo abbastanza in difficoltà nel recensire Ever Green perché la mia reazione alla lettura è stata una sorta di montagne russe emotiva. Sono partito con un "la storia è simpatica ma terribilmente prevedibile". Come si può facilmente intuire dal breve riassunto poco sopra, Ever Green racconta del rapporto tra due ragazzi diversi come il sole e la luna. Lui, Hotaka, è il classico studente "modello", sempre malinconico a causa del suo passato e complessato a causa di un difetto fisico (ah, Takemiya-sensei, Banri e Takasu non erano sufficienti?). Lei, Niki, è invece una ragazza esuberante, solare, con un carattere molto forte e apparentemente sempre felice. Gli opposti si attraggono, o così dicono, e, a parte la scarsa originalità, non c'è nulla di male in tutto ciò.
Poi sono passato ad un "ok, non avevo capito niente, non mi aspettavo un simile sviluppo". Un po' alla volta scopriamo il passato dei due protagonisti, e le cose si fanno molto più interessanti. Hotaka e Niki hanno un passato davvero simile ed è molto coinvolgente vedere come reagiscono due persone diverse agli stessi problemi. I personaggi creati dalla penna della Takemiya sono sempre molto reali, così come le loro reazioni.
Ora è il turno del "oh, si è tornati alla classica commedia scolastica." Ovviamente tra due ragazzi così diversi possono nascere facilmente delle incomprensioni, soprattutto se invece di parlare delle loro preoccupazioni si nasconde il tutto e si fa finta di niente, facendo assunzioni completamente errate. Di nuovo, non c'è nulla di male, la storia è articolata bene, ma è ad anni luce dall'essere originale.
Dopo questo sono passato al "COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO!!". Perdonate il cap, ma era d'obbligo. Ovviamente l'esclamazione è di stupore, e non di scarsa comprensione. Evitando spoiler, posso solo dire che Hotaka e Niki non hanno un passato simile, ma hanno proprio lo stesso passato! Il plot twist qui presente è praticamente un pugno nello stomaco. Onestamente non mi sarei mai aspettato una cosa simile: non era del tutto imprevedibile (qualche dubbio mi era venuto) ma la lettura fino a questo punto mi aveva spinto a credere in altri sviluppi. Devo davvero fare i complimenti a Yuyuko Takemiya, l'evoluzione del rapporto tra i personaggi, da qui in poi, è davvero ben descritta e credibile.
Infine sono arrivato al "ma davvero finisce così".Non posso negare che, a caldo, il finale mi abbia terribilmente deluso. Con il passare dei giorni, invece, un po' alla volta sono arrivato a pensare a questo come "il miglior finale possibile". Di nuovo, parlarne senza fare spoiler è impossibile, ma il rapporto tra i personaggi è stato gestito in modo davvero impeccabile e questa conclusione dolce-amara è forse la più naturale. Per una volta, tra i personaggi della Takemiya, sono quelli "secondari" ad avere il lieto fine.
Dei protagonisti, quella che ho apprezzato di più è senza dubbio Niki. Inizialmente la ragazza fugge da Hotaka e dai suoi problemi (di nuovo, Takemiya-sensei, Taiga e Kōko non bastavano, vero?), ma quando sorge il vero problema, prende la sua decisione e la porta avanti fino alla fine, o quasi. La sua storia è veramente tragica e le considerazioni che ci fa fare sono le più interessanti. Prima di tutto, l'odio. L'odio senza fine che si riesce a provare per una persona, neppure mai conosciuta, che ci ha portato via qualcuno di importante. Poi l'amore. L'amore che si riesce a provare per chi può comprenderti, per chi ha vissuto il tuo stesso passato. Ma cosa succede quando si scopre che la persona che ami è quella che ti ha distrutto la vita? Semplice, il sentimento chiamato "amore" non conta più nulla, e si (ri)comincia ad odiare, anche più di prima. Odio verso quella persona, ma questo è naturale: in fondo la si odiava già da prima. Odio verso i genitori, per aver permesso una situazione simile. Odio verso la propria esistenza: che senso ha vivere così? Che senso ha l'essere al mondo se poi si viene abbandonati da tutti?. Lo sguardo spento di questa ragazza mi ha davvero fatto gelare il sangue. Ma se qualcuno, anche la persona che più odi al mondo, è pronto a tenderti la mano, a farsi carico del tuo dolore, a darti una spiegazione plausibile, forse è possibile salvarsi da questo abisso. Per Niki questa persona è Hotaka: il loro rapporto ormai non potrà più "fiorire", ma resterà "per sempre verde".
Passando a parlare dei disegni di Akira Kasukabe, questi sono davvero belli anche se all'inizio non colpiscono particolarmente. E' riuscito a rendere bene sia i momenti più drammatici che quelli più leggeri da commedia scolastica. La cosa più bella sono senza dubbio gli occhi, Kasukabe è stato in grado di trasmettere veramente tutto semplicemente con gli occhi dei suoi personaggi. L'unica nota negativa è che a volte la scena è piuttosto caotica ed è difficile da seguire.
In conclusione, nonostante la delusione iniziale, assegno a Ever Green un 7. Un voto veramente combattuto, ma più ci penso e più credo sia ampiamente meritato.